Partito il trial europeo MammoWave Read more about Partito il trial europeo MammoWave Immagine Progetto senza titolo (50).png Data notizia Mon, 21/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Partito all’Ospedale di Cattinara il trial europeo MammoWave che prevede l’utilizzo di una nuova tecnologia per lo studio della mammella basata sull’uso di microonde non ionizzanti. Obiettivo dello studio è valutare l’efficacia di questo sistema innovativo nello screening per il tumore al seno.Lo studio coinvolge donne asintomatiche in fascia screening tra i 45 e i 74 anni che abbiano effettuato una mammografia negli ultimi 30 giorni oppure abbiano un esame mammografico programmato.La partecipazione è gratuita e volontaria.L’esame viene effettuato presso la SC (UCO) Radiologia Diagnostica e Interventistica dell’Ospedale di Cattinara diretta da Maria Assunta Cova, nell’ambulatorio dedicato allo studio MammoWave.Il centro è tra i 10 selezionati a livello europeo per partecipare al trial clinico internazionale che coinvolgerà oltre 10.000 donne in 5 Paesi. Cos’è MammoWave?MammoWave è un dispositivo medico che utilizza microonde a bassissima potenza per creare una mappa del tessuto mammario, senza necessità di compressione o liquidi di contrasto. L'esame è rapido, sicuro e non invasivo.Grazie a un software avanzato con algoritmi di intelligenza artificiale, il sistema è in grado di individuare eventuali alterazioni nel tessuto, classificandole come “con sospetto” o “senza sospetto”.Un passo avanti nella prevenzionePartecipare allo studio significa contribuire attivamente alla ricerca di nuove modalità di diagnosi precoce del tumore al seno, più accessibili, sicure e ripetibili nel tempo.Dove e come partecipareLa partecipazione prevede:- un breve colloquio di idoneità;- l’esecuzione dell’esame (circa 15 minuti);- nessun impiego di radiazioni ionizzanti né compressione del seno.Per informazioni:Tel. 0403994862; mammowavetrieste@gmail.comoppure direttamente presso la SS Diagnostica Senologica dell’Ospedale di Cattinara, - 2° piano – Radiologia Abstract Maria Assunta Cova è Direttrice della Struttura Complessa di Radiologia Diagnostica e Interventistica di ASUGI che coordina la sperimentazione all’Ospedale di Cattinara Mostra nel diario Off
Classifica Università Censis (edizione 2025-26): UniTS al 5° posto tra gli atenei di medie dimensioni Read more about Classifica Università Censis (edizione 2025-26): UniTS al 5° posto tra gli atenei di medie dimensioni Immagine Progetto senza titolo (18).png Data notizia Thu, 17/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia UniTS guadagna due posizioni nella classifica Censis delle Università italiane edizione 2025-26 (riferita ai dati dell’a.a. 2024/2025) posizionandosi al 5° posto tra gli atenei di medie dimensioni (tra 10.000 e 20.000 iscritti).In particolare, l’Università di Trieste migliora la sua valutazione per l’occupabilità dei suoi laureati e per la qualità delle strutture. Stabili le voci sui servizi e l’internazionalizzazione.Dall’analisi di scenario diffusa da Censis emerge una generale tendenza all’aumento delle immatricolazioni che si colloca ad un + 5,3% rispetto a marzo 2024. Il trend non è però distribuito in egual misura nelle diverse aree geografiche del Paese: sono gli atenei delle regioni centrali a registrare l’aumento più alto, cresciuti del 14%, seguiti dagli atenei del Sud (+6,1%). Nel Nord, invece, l’ampliamento della platea universitaria è sensibilmente più ridotto: +2% di nuovi iscritti negli atenei del Nord-Est e -0,9% in quelli del Nord-Ovest.UniTS è in controtendenza con un + 15% registrato a novembre 2024 e un ottimo + 40% rispetto al pre pandemia (2019/20).La classifica Censis dedicata al mondo universitario, pur non esaustiva nella valutazione complessiva degli atenei, è un’articolata analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a alcuni elementi rilevanti strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità. A questa classifica si aggiunge il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali, dei corsi a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali. Complessivamente si tratta di 70 graduatorie, a partire da una batteria di 962 variabili considerate, che possono aiutare i giovani e le loro famiglie a individuare con consapevolezza il percorso di formazione. Abstract Guadagnate due posizioni rispetto allo scorso anno Mostra nel diario Off
Matteo Parenzan trionfa nel Para Showcase di Las Vegas Read more about Matteo Parenzan trionfa nel Para Showcase di Las Vegas Immagine Titolo (13).jpg Data notizia Sat, 12/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia Matteo Parenzan, studente UniTS e campione paralimpico di ping pong, aggiunge un’altra perla al suo straordinario percorso sportivo, vincendo il Para Showcase di Las Vegas, torneo a invito che ha riunito i migliori otto atleti al mondo nella classe 6 di tennistavolo paralimpico. Un successo pieno, senza sbavature, costruito con cinque vittorie in altrettanti incontri, coronato da una finale perfetta contro lo statunitense Ian Seidenfeld, sconfitto 3-0.Il trionfo nella luccicante Orleans Arena ha confermato il talento, ma soprattutto la solidità mentale del giovane campione triestino, che ha gestito il torneo e in particolare la finale con grande lucidità. «È stata dura mentalmente – ha raccontato – ma sono riuscito a restare concentrato e a disinnescare il gioco del mio avversario. Questo successo, anche se non assegna punti per la classifica, mi dà fiducia perché mi sono confrontato con tutti i giocatori più forti e tutti avevano grandi motivazioni».A 22 anni, Parenzan ha già vinto tutto e sarà chiamato a confermarsi: dopo essere stato campione del mondo a Granada nel 2022, campione europeo a Sheffield nel 2023 e oro paralimpico a Parigi 2024, oggi difende un ruolo da protagonista assoluto della scena internazionale. Ma è nella determinazione quotidiana e nella volontà di migliorarsi che continua a costruire il proprio percorso.Studente di Scienze Politiche e dell’Amministrazione all’Università di Trieste, Matteo incarna un modello della dual career studente-atleta di cui essere orgogliosi: dedicando la stessa cura, concentrazione e passione sia alle competizioni sportive che al percorso universitario. A Las Vegas, come a Parigi, come in piazzale Europa. Abstract Lo studente di UniTS, campione paralimpico di ping pong, conquista un torneo vetrina che lo ha visto nuovamente superare i migliori atleti della sua disciplina Mostra nel diario Off
Sarà azzurro UniTS ai World University Games Read more about Sarà azzurro UniTS ai World University Games Immagine Titolo (20).jpg Data notizia Mon, 14/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Piazzale Europa si tinge di azzurro: saranno sette gli studenti-atleti dell'Università di Trieste che rappresenteranno l’Italia ai prossimi FISU World University Games, in programma dal 16 al 27 luglio nella regione tedesca del Reno-Ruhr. La massima competizione internazionale dedicata allo sport universitario, erede delle storiche Universiadi, vedrà una delle delegazioni azzurre più numerose di sempre con 219 atleti in arrivo da 57 università, per competere in 15 discipline.UniTS contribuirà con Ilaria Corazza (Scienze politiche e dell’Amministrazione), già vincitrice di un oro e un argento a Chengdu nel 2023, che sarà in gara nel canottaggio singolo, mentre Tommaso Vianello (Strategia, consulenza e logistica aziendale) scenderà in acqua nel 4 di coppia misto. Il Setterosa punterà sulle reti delle orchette della Pallanuoto Trieste Giorgia Klatowski (Giurisprudenza), Emma De March (Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura) e Guya Zizza (Scienze e Tecniche Psicologiche). Nel tiro con l’arco specialità compound, saliranno in pedana Elisa Bazzichetto (Scienze e Tecniche Biologiche) ed Antonio Brunello (Ingegneria Navale).Le gare si svolgeranno in sei città, tra cui Bochum, Duisburg ed Essen, con l’Italia decisa a confermare il proprio ruolo da protagonista nello sport universitario mondiale, dopo il quarto posto nel medagliere della precedente edizione.La partecipazione ai World University Games rappresenta per tanti studenti un'esperienza il coronamento di un percorso che unisce impegno accademico e ambizione sportiva, sullo sfondo di una vera e propria Olimpiade universitaria. L'Università di Trieste, che sostiene con grande convinzione la dual career dei suoi studenti-atleti, mettendo in campo forme di supporto che permettano la conciliazione tra le esigenze dell’agonismo con quelle della formazione universitaria, si prepara a vivere con grande partecipazione l'avventura dei "magnifici 7" agli imminenti World University Games. Abstract Sette studenti-atleti saranno in gara alle Universiadi in programma in Germania dal 16 al 27 luglio Mostra nel diario Off
Il carbonio nero e il microbioma marino: uno studio UniTS su Environmental Science and Pollution Research Read more about Il carbonio nero e il microbioma marino: uno studio UniTS su Environmental Science and Pollution Research Immagine Titolo (19).jpg Data notizia Wed, 16/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Un nuovo studio internazionale, coordinato da Francesca Malfatti, professoressa di Microbiologia al Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, rivela come il black carbon – noto anche come “carbonio nero” – possa influenzare in modo significativo le comunità microbiche dell’ambiente marino, con implicazioni importanti per il ciclo globale del carbonio e per il funzionamento degli ecosistemi oceanici. La ricerca, pubblicata sulla rivista Environmental Science and Pollution Research, si è avvalsa della collaborazione di un team che ha compreso ricercatori della Sezione di Oceanografia dell’OGS, di Elettra e di diversi enti di ricerca francesi e austriaci.Il black carbon, al centro dello studio, è un residuo derivante dalla combustione incompleta di combustibili fossili, legna, biomasse o biocarburanti. Rappresenta una frazione importante del particolato atmosferico e può raggiungere l’oceano tramite pioggia, vento o deflusso dei fiumi. Per la sua capacità di assorbire calore, contribuisce anche al riscaldamento globale.Attraverso esperimenti svolti nel Mar Ligure e nel Mare Adriatico, i ricercatori hanno simulato concentrazioni elevate di carbonio nero (24 mg per litro) per osservare come le comunità microbiche marine reagissero alla sua presenza. I risultati mostrano che il black carbon può stimolare la crescita di microrganismi procarioti eterotrofi, che si nutrono della materia organica presente in acqua, e aumentare la produzione di carbonio organico, rendendolo disponibile per altri organismi marini.Tuttavia, gli stessi esperimenti hanno evidenziato una diminuzione dell’attività enzimatica, quella che normalmente favorisce la degradazione della materia organica, e una ridotta presenza di virus. Questo lascia pensare che il carbonio nero modifichi l’equilibrio microbico, creando micro-nicchie ambientali in cui proliferano microrganismi con funzioni metaboliche specifiche.Questi risultati aiutano a comprendere meglio il funzionamento della cosiddetta “pompa microbica del carbonio” (Microbial Carbon Pump, MCP), un meccanismo che trasforma la materia organica in forme più stabili, capaci di restare negli oceani per lunghi periodi e contribuire così all’immagazzinamento del carbonio. Studiare il ruolo del black carbon, specie quello di origine antropica, è dunque essenziale per migliorare i modelli sul cambiamento climatico e sviluppare strategie efficaci di mitigazione. Abstract Francesca Malfatti (DSV) ha coordinato un team internazionale di cui fanno parte anche OGS ed Elettra Mostra nel diario Off
UniTS ai 50 anni della cooperazione scientifica Italia-Egitto Read more about UniTS ai 50 anni della cooperazione scientifica Italia-Egitto Immagine Titolo (22).jpg Data notizia Wed, 16/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia Si è svolta all’Istituto Italiano di Cultura del Cairo, la giornata celebrativa per il 50° anniversario dell’accordo bilaterale di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia ed Egitto, in occasione della Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo.L’Università di Trieste è stata rappresentata dal Prorettore Valter Sergo, che è intervenuto durante la sessione dedicata alle opportunità di cooperazione tra università e mondo industriale.Nel suo intervento, Sergo ha presentato Trieste come “una città con una delle più alte densità di ricercatori rispetto alla popolazione residente”, sottolineando il ruolo dell’Università come snodo centrale di un sistema scientifico integrato, aperto alla dimensione internazionale e fortemente orientato all’innovazione.Un ecosistema della conoscenza che offre ottime condizioni per studenti e ricercatori, ma anche un contesto attrattivo per imprese ad alto contenuto tecnologico, interessate a investire in ricerca e sviluppo.L’evento è stato promosso dall’Ambasciata d’Italia al Cairo in collaborazione con la Science, Technology and Innovation Funding Authority (STDF), l’organismo del Ministero della Ricerca egiziano incaricato dell’attuazione del programma esecutivo triennale previsto dall’accordo.Accanto alla presentazione dei progetti in corso nel periodo 2024–2026, la giornata ha favorito il confronto tra atenei e imprese di entrambi i Paesi su temi strategici: dall’intelligenza artificiale alle tecnologie per lo spazio, dal patrimonio culturale alla medicina, fino alle sfide globali del clima e del Nexus acqua-energia-cibo.La partecipazione dell’Università di Trieste si inserisce nel più ampio quadro delle relazioni internazionali dell’Ateneo, che da anni promuove la cooperazione scientifica e accademica con partner del Mediterraneo, dell’Africa e dell’area mediorientale. Abstract Il prorettore Sergo è intervenuto durante la sessione dedicata alle opportunità di cooperazione tra università e mondo industriale Mostra nel diario Off
Bovec Summer School: GO!2025, UniTS e UniUD promuovono e sperimentano i valori europei Read more about Bovec Summer School: GO!2025, UniTS e UniUD promuovono e sperimentano i valori europei Immagine Progetto senza titolo (17).png Data notizia Thu, 17/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Giovedì 17 luglio, le Università di Trieste e di Udine accoglieranno nella sede di Gorizia i 32 partecipanti alla 31esima edizione della Bovec Summer School provenienti da sette atenei dell’area Alpe-Adria. Quest’anno la scuola, organizzata dall’Università di Klagenfurt, è dedicata al tema “Nation and narration in Europe: language, culture and identity in the pursuit of europeanisation”. Si tratta di una iniziativa formativa internazionale, interdisciplinare e multilingue – si tiene infatti in tedesco, sloveno, italiano, friulano e croato – che coinvolge studenti e docenti delle università di: Udine, Trieste, Capodistria, Klagenfurt, Lubiana, Fiume e Osijek. La giornata sarà utile per riflettere sul ruolo che Gorizia e Nova Gorica, come capitale europea della cultura 2025, stanno avendo nel promuovere il valore della cittadinanza europea.Il primo incontro, alle 14, si terrà nella sede dell’Ateneo giuliano, in via Alviano, dove è in programma un seminario interattivo sulla diplomazia scientifica, tenuto dal Simone Arnaldi, docente di Sociologia del Dipartimento di Scienze politiche e Sociali. «La diplomazia scientifica –illustra il professor Arnaldi – è un campo di studi che definisce la relazione bidirezionale tra scienza e diplomazia, ciascuna con un suo ruolo ben definito. In questo ambito, la diplomazia costituisce uno strumento per facilitare il progresso scientifico, mentre la scienza diventa uno strumento a supporto della politica internazionale».L’Università di Trieste è un punto di riferimento accademico nazionale per la diplomazia scientifica, sulla quale ha di recente stilato un documento programmatorio. In questo contesto si inserisce il seminario interattivo in cui i partecipanti esploreranno il necessario ruolo della cooperazione scientifica internazionale nell’affrontare le grandi sfide globali che le nostre società sono chiamate ad affrontare. Rifletteranno, inoltre, sul mutato contesto istituzionale, economico e politico in cui opera oggi la comunità scientifica e sul valore che ancora oggi hanno i valori universalistici di cui la scienza è portatrice, nel superamento delle divisioni e dei conflitti che affliggono l’Europa.Alle 16 la summer school si sposterà nel polo di Santa Chiara, sede dell’Ateneo friulano. L’incontro sarà introdotto dalla coordinatrice dei corsi di studio in Relazioni pubbliche e Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni, Renata Kodilja. Per il Comune di Gorizia porterà i saluti l’assessore a Go! 2025, Patrizia Artico. I partecipanti saranno guidati in attività interattive ispirate alla tecnica del brain writing e in un focus group multilingue, un approccio comunicativo utile alla cittadinanza europea. Quest’ultimo permetterà di raccogliere e valorizzare i punti di vista emersi nonché di trarne ulteriori spunti. Il workshop infatti mira a promuovere nei giovani una cittadinanza europea consapevole rafforzando il pensiero critico e la capacità di analisi delle sfide sociali e politiche contemporanee, con particolare attenzione alla difesa dei valori democratici e alla partecipazione attiva.«Le università – spiegano le professoresse Iris Jammernegg e Renata Kodilja, che coordinano l’incontro all’Università di Udine – hanno un ruolo chiave nel promuovere ricerca e formazione per rafforzare diritti umani, diversità e cittadinanza europea. La Bovec Summer School è un’occasione per attivare nei ragazzi consapevolezza e partecipazione all’interno della comunità europea». La Bovec Summer SchoolQuest’anno la scuola estiva si propone di indagare in chiave critica il ruolo delle narrazioni nazionali nella costruzione dell’identità europea, mettendo al centro le intersezioni tra lingua, cultura, memoria e appartenenza. In un’epoca segnata dalla crescente fragilità del progetto europeo, la summer school offre uno spazio di confronto interdisciplinare e transculturale, in cui analizzare come discorsi pubblici e rappresentazioni collettive influenzino la coesione democratica, l’inclusione sociale e il rispetto dei diritti fondamentali. Grazie al contributo di studiosi di diverse discipline, il programma affronta temi cruciali come il rapporto tra linguaggio e potere, le politiche della memoria, la costruzione dell’alterità e le derive identitarie contemporanee. «Il contesto geografico e culturale dell’area Alpe-Adria — storicamente caratterizzato da una pluralità linguistica e da una fitta rete di relazioni transfrontaliere — rappresenta un terreno particolarmente fertile per riflettere sulle potenzialità del progetto europeo», afferma Cristina Beretta, professoressa all’Università di Klagenfurt e direttrice scientifica della Summer School. «In questo senso, l’esempio di Gorizia e Nova Gorica, unite da un rapporto fruttuoso e collaborativo, incarna in modo emblematico tale complessità e ricchezza», evidenzia Fiorenza Ninin, project manager dell’iniziativa. «La Summer School si configura quindi non solo come un’esperienza formativa, ma anche – sottolinea Ninin – come un laboratorio critico in cui gli studenti partecipanti possono elaborare strumenti intellettuali e civili per affrontare con consapevolezza le sfide del nostro tempo». Abstract Sono 32 i partecipanti da sette atenei dell’area Alpe-Adria Mostra nel diario Off
Parco di San Giovanni: procede spedita la riqualificazione dei padiglioni F1 e F2 Read more about Parco di San Giovanni: procede spedita la riqualificazione dei padiglioni F1 e F2 Immagine Titolo (23).jpg Data notizia Thu, 17/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia All’interno del Parco di San Giovanni sta prendendo forma un intervento strategico di recupero architettonico e funzionale che restituirà nuova vita agli edifici F1 e F2. L’Università di Trieste è impegnata in un’importante opera di rigenerazione urbana, nel pieno rispetto della memoria storica del comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico, con l’intenzione di valorizzarne la dimensione culturale e una nuova vocazione scientifica.I lavori, consegnati nel 2021, sono iniziati nel 2022, dopo una prima variante strutturale resa necessaria dalle condizioni di degrado in cui versavano gli immobili. Ulteriori varianti al progetto si sono rese necessarie nel corso del tempo, anche a seguito del ritrovamento e della bonifica di materiali contenenti amianto in punti dell'edificio non visibili al momento del progetto. Gli edifici F1 e F2: tra storia e innovazione Originariamente costruiti nei primi anni del Novecento come padiglioni dell'ex Ospedale Psichiatrico Provinciale, gli edifici F1 e F2 sono testimoni di un passato legato alla storia sanitaria di Trieste. Il F1, noto come "Padiglione Uomini Tranquilli", ospitava pazienti maschi in condizioni di stabilità, mentre il F2 era destinato alle cucine del complesso ospedaliero. Dopo la dismissione dell'ospedale psichiatrico e un lungo periodo di abbandono, questi spazi sono stati acquisiti dall'Università di Trieste per ospitare attività didattiche, di ricerca e servizi a supporto della comunità accademica, ma che anche intendono restituire alla città un pezzo importante della storia del Novecento triestino.F1: uno spazio per la ricerca e l'innovazione L’edificio F1, con una superficie di circa 2.100 m², sarà destinato a ospitare attività universitarie di alta formazione, ricerca e collaborazione interistituzionale. Attualmente il padiglione è in attesa dell'allacciamento idrico antincendio, nonché del parere della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli-Venezia Giulia per le opere relative alle aree esterne. Dopodiché, in tempi brevi, l’Ateneo procederà all'allestimento degli interni e al trasferimento degli uffici.I lavori, sostanzialmente terminati, consentono già di ammirare, tra l’altro, la ricostruzione della tettoia sopra l’ingresso principale e il recupero delle decorazioni pittoriche con motivi floreali presenti nella facciata che ne esaltano lo stile eclettico.Tra i suoi spazi troveranno posto studi per i docenti e laboratori innovativi in ambito psicologico, oltre a un’ampia aula studio su due piani che comprende la suggestiva "veranda" affacciata sul verde del Parco. Questo intervento mira a creare un ambiente stimolante per studenti e ricercatori, favorendo l’interazione e il rapporto con il mondo esterno. F2: un centro di servizi e di inclusività Con una superficie di circa 1.980 m², l’edificio F2 è in fase di rifunzionalizzazione per ospitare principalmente attività didattiche, spazi di aggregazione e iniziative rivolte alla comunità universitaria, ma non solo. È previsto l’allestimento di una moderna Aula Magna e di altre quattro aule capienti.In questa fase dei lavori, è in corso, in collaborazione con Acegas la realizzazione della cabina elettrica di trasformazione in Media Tensione, anche in questo caso in attesa del parere della Soprintendenza che definisca la colorazione della facciata, dei serramenti e di alcuni dettagli di carattere artistico, quali ad esempio il fregio sotto la linda del tetto. La chiusura dei lavori è prevista indicativamente entro la primavera del 2026.Un investimento per il futuro L’impegno economico complessivo sostenuto dall’Università di Trieste per la realizzazione degli interventi supera i dieci milioni di euro, di cui sette sono finanziati grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’ avanzamento dei lavori, finora fortemente influenzato dalle tempistiche della Soprintendenza, vede l’Ateneo intervenire puntualmente per dare seguito alle indicazioni dell’Ente.Il Parco di San Giovanni: una risorsa per la città e l'Università La riqualificazione degli edifici F1 e F2 rappresenta un passo fondamentale per il rilancio del Parco di San Giovanni, che si sta trasformando in un polo di cultura, ricerca e benessere per tutta la comunità. L'Università di Trieste sta rinnovando un patrimonio storico, conservando la memoria del passato e proiettandosi verso il futuro con interventi che rispondono alle esigenze di accessibilità, innovazione e apertura al territorio.I prossimi passaggi prevedono il recupero del padiglione F3, di cui è già stata deliberata l’integrale copertura economica dei lavori di recupero, e del Gregoretti 2, di cui a brevissimo sarà pubblicata la gara per la progettazione definitiva.Questi progetti rientrano nell’ambito della strategia di valorizzazione del Parco come luogo di connessione tra università, cultura e città, in una logica di benessere dei lavoratori, responsabilità sociale e di attrattività del nostro ateneo. Abstract L'intervento da oltre 10 milioni di euro viaggia verso la conclusione. I prossimi passaggi prevedono il recupero degli edifici F3 e Gregoretti 2 Mostra nel diario Off Fotogallery Riqualificazione edifici F1 e F2
Il futuro della scienza in piazza: il Graduation Day UniTS conquista Trieste Read more about Il futuro della scienza in piazza: il Graduation Day UniTS conquista Trieste Immagine Titolo (21).jpg Data notizia Tue, 15/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Destinatari target Post lauream Testo notizia Una gremita piazza Verdi ha ospitato ieri sera il Graduation Day dell’Università di Trieste, svoltosi per la prima volta nel cuore della città. La cerimonia accademica che ha celebrato i nuovi 170 dottori di ricerca di UniTS si è trasformata in un evento pubblico, aperto alla cittadinanza, tra divulgazione scientifica, musica e momenti istituzionali. Inserita nel calendario ufficiale di Triestestate, la serata ha segnato anche l’ultimo evento pubblico del rettore Roberto Di Lenarda, che ha scelto di concludere il proprio mandato accanto ai giovani ricercatori e ai concittadini.«Abbiamo voluto portare il Graduation Day nel centro città – ha dichiarato Di Lenarda – per sottolineare ancora una volta il forte legame tra l'Università e Trieste che abbiamo consolidato anche grazie alle celebrazioni del Centenario. Sono felice e onorato di concludere il servizio che ho reso alla comunità accademica insieme ai giovani che rappresentano l'eccellenza del nostro sistema di formazione e assieme ai concittadini che sono i fruitori ultimi del nostro lavoro di ricerca. Termino il mio rettorato con il messaggio che la conoscenza va implementata, condivisa, raccontata e soprattutto sostenuta, perché solo investendo nella formazione dei giovani e nella ricerca assicureremo al nostro Paese un futuro di prosperità».Protagonista della lectio magistralis è stato Rosario Rizzuto, già rettore dell’Università di Padova e oggi presidente del Centro Nazionale per la Terapia Genica e i Farmaci con Tecnologia a RNA, una delle infrastrutture strategiche del PNRR promossa dal MUR. Il suo intervento, dal titolo “RNA e terapia genica: nuove tecnologie per la medicina personalizzata”, ha offerto uno sguardo sulle sfide e le potenzialità della rivoluzione biotecnologica che sta trasformando la medicina contemporanea. Al centro della sua riflessione, la necessità di accelerare il trasferimento dei risultati della ricerca scientifica verso l’applicazione clinica, attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme capaci di generare farmaci innovativi basati su RNA e trattamenti di terapia genica. Una prospettiva che richiederà forti investimenti nella ricerca, nella collaborazione interdisciplinare e nell’innovazione industriale, per rendere la medicina personalizzata sempre più avanzata, sostenibile e accessibile.La cerimonia ha valorizzato la dimensione internazionale e la vitalità dei corsi di dottorato dell’Ateneo. I 170 nuovi dottori di ricerca proclamati rappresentano il numero più alto nella storia dell’Università di Trieste, con un incremento del +28% rispetto all’anno precedente. Le loro provenienze, che abbracciano Europa, Asia, Africa e America, includono anche ricercatori originari di Paesi segnati da gravi crisi internazionali: un segnale che testimonia il ruolo della scienza come risorsa per la costruzione di spazi di dialogo e di pace.Nel corso del mandato rettorale di Roberto Di Lenarda, i dottorati di ricerca dell’Ateneo hanno registrato una crescita sensibile che ha riguardato il numero delle borse, il totale degli iscritti e l’attrattività dell’offerta: «Tra il 2019 e il 2024 – comunica il prof. Alessandro Baraldi, collaboratore per l’Area Ricerca Scientifica e Dottorati di Ricerca - i posti a bando sono passati da 138 a 185 (+34%), il totale degli iscritti ai corsi di dottorato è cresciuto da 348 a 549 unità, segnando un incremento del +57,8%, mentre i candidati alle prove di ammissione, da 667 a 1.268, sono aumentati del +90,5%».Una crescita che è stata accompagnata dall’efficacia delle prospettive occupazionali: a un anno dal titolo, l’85% dei dottori di ricerca UniTS risulta occupato, con il 26% inserito nel settore privato e il 15% impegnato nell’innovazione industriale. E se il 17% ha avviato la propria carriera all’estero, il 68,2% costituisce capitale umano che lavora e contribuisce alla crescita economica e sociale del Nord-est.Condotta dalla giornalista Marinella Chirico, la serata ha alternato interventi istituzionali – con i saluti della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste e della Fondazione CRTrieste – momenti divulgativi e intermezzi musicali con la band Ben & the Soul Sisters, composta da Joy Jenkins, Michela Grilli e Sara Roversi, accompagnate al piano da Marco Ballaben. A concludere, il tradizionale lancio del tocco, simbolo della fine del percorso accademico e del conseguimento del titolo di dottore di ricerca.Il Graduation Day è stato organizzato con il contributo della Fondazione CRTrieste e ha fatto parte della rassegna estiva Triestestate, promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia, dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, di PromoTurismoFVG e del Trieste Convention & Visitors Bureau. Abstract Celebrati ieri sera i 170 nuovi dottori di ricerca, numero più alto di sempre, per la prima volta in un evento pubblico aperto ai cittadini. Ultimo evento pubblico del rettore Di Lenarda, lectio magistralis di Rosario Rizzuto Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Fri, 01/08/2025 - 12:00 - Sun, 31/08/2025 - 12:00 Video notizia Fotogallery Immagini del Graduation Day 2025
Federico Rosei nominato Socio dell’Accademia Italiana di Ingegneria e Tecnologia Read more about Federico Rosei nominato Socio dell’Accademia Italiana di Ingegneria e Tecnologia Immagine WhatsApp Image 2025-07-08 at 12.40.01.jpeg Data notizia Wed, 09/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Studenti Internazionali - Degree Seeker Testo notizia Federico Rosei, docente di Chimica Industriale al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Trieste, è stato nominato Socio ordinario dell’Accademia Italiana di Ingegneria e Tecnologia (ITATEC), istituzione che riunisce figure di eccellenza nei settori dell’ingegneria, della tecnologia e delle scienze applicate.Fondata nel 2022 con il sostegno dell’Accademia Nazionale dei Lincei e attualmente in fase di riconoscimento ufficiale, l’Accademia Italiana di Ingegneria e Tecnologia si propone di promuovere la cultura tecnico-scientifica a livello nazionale e internazionale. ITATEC conta attualmente 122 soci, tra fondatori, ordinari (nominati in base ad alti meriti scientifici), junior (ricercatori under 40) e consiglieri (provenienti da aziende, enti e istituzioni attive nei settori di riferimento). Tra i suoi obiettivi principali rientrano lo scambio di conoscenze tra università, enti di ricerca e industria, l’elaborazione di posizioni condivise su temi strategici, la consulenza a decisori pubblici e privati e la rappresentanza della comunità tecnico-scientifica italiana a livello europeo.L’Accademia, infatti, ambisce a rappresentare ufficialmente l’Italia nel Consiglio Europeo delle Accademie delle Scienze Applicate, delle Tecnologie e dell’Ingegneria (Euro-CASE), organizzazione che riunisce le accademie nazionali di 23 Paesi europei e che fornisce consulenza scientifica e tecnologica di alto livello a istituzioni europee, governi, imprese e organizzazioni.Il prof. Rosei aggiunge l’associazione ad ITATEC alle prestigiose membership in accademie e società scientifiche internazionali, come la Royal Flemish Academy of Belgium for Science e la Materials Research Society e ai riconoscimenti conferiti dalla Canadian Association of Physicists, dalla American Vacuum Society e dall’ International Conference on Nanoenergy and Nanosystems. Abstract L’accademia riunisce l’eccellenza tecnico-scientifica italiana e favorisce il dialogo tra ricerca, industria e istituzioni, in raccordo con la rete europea Euro-CASE Mostra nel diario Off