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EUT partecipa a "Più libri più liberi" 2024

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Dal 4 all’8 dicembre 2024, EUT – Edizioni Università di Trieste sarà tra i 597 espositori di “Più libri più liberi”, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, ospitata al Roma Convention Center – La Nuvola. Un appuntamento unico per il mondo editoriale che riunirà 597 espositori da tutta Italia, pronti a presentare novità e cataloghi al grande pubblico.

EUT sarà parte dello stand collettivo UPI – University Press Italiane (Stand B66-B68), in collaborazione con altre case editrici accademiche e scientifiche. Durante i cinque giorni della fiera, curata da Chiara Valerio, sono previsti oltre 700 eventi, tra incontri con autori, dibattiti e letture, offrendo al pubblico e agli operatori del settore un’occasione per dialogare e scoprire le nuove frontiere della piccola e media editoria.

Il tema della 23ª edizione, “La misura del mondo”, celebra i 700 anni dalla morte di Marco Polo, autore de Il Milione. Un tributo all’immaginazione come strumento per esplorare e raccontare il mondo attraverso le pagine dei libri, vere e proprie mappe per scoprire nuovi territori di pensiero.

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EUT sarà tra i 597 espositori della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria per presentare le sue novità editoriali
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L'onda azzurra di UniTS al Telethon 2024

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Anche quest'anno UniTS ha "fatto correre la ricerca"!

Un'ondata azzurra di 300 runner, espressione di tutta la comunità accademica, ha partecipato all'ormai tradizionale Staffetta 24x1 ora di Telethon, svoltasi a Udine nel weekend del 30 novembre e del 1° dicembre.

I runner, raggruppati in squadre, hanno corso ciascuno una frazione di un'ora nel circuito ad anello stabilito dagli organizzatori all'interno del centro storico di Udine.

Da piazzale Europa a piazza I Maggio di Udine, il running team di UniTS ha mobilitato tutte le componenti dell'Università di Trieste per partecipare all'iniziativa dedicata alla beneficenza e alla sensibilizzazione verso l'importanza della ricerca sulle malattie genetiche rare.

Hanno corso una frazione della staffetta il prorettore vicario Valter Sergo, protagonista in apertura della manifestazione, il direttore generale Luciana Rozzini e quattro direttori di dipartimento (Massimo Degrassi del DiSU, Ivan Donati del DSV, Stefano Parolai del MIGe e Donata Vianelli del DEAMS) assieme a tantissimi docenti, tecnici-amministrativi, dottorandi di ricerca e studenti, alcuni anche sfidando il freddo delle ore notturne.

Attraverso l'adesione a questa iniziativa la comunità dell'Ateneo ha ribadito il suo impegno al fianco della ricerca e il sostegno nei confronti di iniziative pubbliche di grande impatto sociale che ne diffondano l'importanza del ruolo all'interno della società.

Anche in questa edizione di Telethon la comunità di UniTS si è confermata la presenza organizzata più numerosa, oltre che colorata e festosa, a rappresentare Trieste.

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300 runner espressione di tutte le componenti della comunità accademica hanno partecipato alla tradizionale iniziativa di beneficenza. Il prorettore Sergo ha corso nella prima frazione
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Primo PHD Innovation Award: i vincitori

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Sono cinque di Dottori di Ricerca UniTS premiati con 3.000 euro ciascuno all’edizione inaugurale di PHD Innovation Award, il premio pensato per celebrare, nell’anno del Centenario, il merito, l’innovazione e la creatività dei giovani scienziati.

Si tratta di:

Francesco Armillotta, Corso di Dottorato in Fisica, con una tesi dal titolo “Mono and Bi-metallic Tetra Pyridyl Porphyrin Monolayers from Uhv to Near – Ambient Conditions”, relatore Erik Vesselli;

Beatrice Bartolomei, Corsi di Dottorato in Nanotecnologie, con una tesi su “Carbon Nanodots: from Purification Strategies to Multifunctional Materials”, relatore Maurizio Prato e coordinatore Alberto Morgante;

Luca Grisetti, Corso di Dottorato in Biomedicina Molecolare, con una tesi dal titolo “The role of Aurora Kinase A in the Development of Hepatocellular Carcinoma and in the Regulation of Programmed Death – Ligand 1”, relatori Claudio Tiribelli e Devis Pascut, coordinatore Germana Meroni;

Silvia Mauri, Corso di Dottorato in Nanontecnologie, con tesi su “Operando Soft X – Ray Absorption Spectroscopy Applications for the Investigation of Surface Reactivity of Heterogeneous Catalysts for Methanol Valorization”, relatore Piero Torelli, coordinatore Alberto Mogante;

e

Paola Tesolin, Corso di Dottorato in Scienze della Riproduzione e dello Sviluppo, con una tesi su “Phenotypic High Throughput Screening Highlights Promising Molecules for the Treatment of SLC7A8 Dependent Age – Related Hearing LO”, relatori Paolo Gasparini e Giorgia Girotto, coordinatore Paolo Gasparini.

Riguardo il bando del primo PHD Innovation Award, da sottolineare l’eccezionale risposta dei candidati: su 220 aventi diritto, ben 95 studenti hanno presentato domanda (56% donne) dimostrando fiducia nell’eccellenza del proprio lavoro. 

La cerimonia di premiazione è stata preceduta dai saluti del Rettore Roberto Di Lenarda, del Direttore della Scuola di Dottorato UniTS Alessandro Baraldi e dagli interventi dei tre commissari esterni del premio: Maurizio Manzin, Ordinario dell’Università di Trento, con un intervento sul tema “Innovazione e tecnoscienza nell’era del post-pensiero”, Silvia Gross, Ordinario dell’Università di Padova con “La chimica tra passato, presente e futuro: uno strumento versatile per la transizione verde” e Anna Cereseto, Ordinario dell’Università di Trento su “La rivoluzione dell’editing genomico nelle scienze della vita: dalle terapie avanzate al nuovo agrifood”.

“Negli ultimi anni, UniTS ha dimostrato un impegno costante nel rafforzare la formazione di terzo livello. Dal 2019/2020 abbiamo aumentato significativamente il numero di borse di studio finanziate direttamente dall’Ateneo, raggiungendo quasi 200 posti nell’ultimo bando per i 13 corsi di dottorato di ricerca – ha sottolineato il prof. Baraldi - Non solo abbiamo incrementato il numero di posti disponibili, ma abbiamo anche registrato un aumento del grado di attrattività dei nostri corsi. Quest’anno, per il 40° ciclo di dottorato, le domande di iscrizione hanno superato le mille unità, segnando un incremento del 21% rispetto all’anno precedente e del 53% rispetto a due anni fa”.

 

Nella foto: Il prof. Alessandro Baraldi con i tre vincitori presenti alla premiazione

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La prima edizione premia cinque Dottori di Ricerca con tesi di eccellenza
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Red Bull Basement: il dottorando UniTS Andrea Berti vince la finale italiana

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Sono stati oltre 4.000 i team italiani che hanno risposto all'invito fatto da Red Bull Basement, l’evento internazionale che mette a confronto una nuova generazione di innovatori pronta a concepire, sviluppare e lanciare le proprie idee con l'accelerazione dell’AI.

Innovatori e imprenditori emergenti di tutta Italia hanno presentato idee e soluzioni di nuova generazione e, dopo aver esaminato tutte le proposte, la giuria nazionale ha selezionato l’idea vincente: è BatterIT presentata da Andrea Berti, dottorando in Nanotecnologie a UniTS e Andrea Miotto, attualmente impiegato in Ferrari nel settore Marketing e Finanza.

Saranno dunque loro a rappresentare l’Italia alla Finale Mondiale di Red Bull Basement a Tokyo dal 2 al 5 dicembre 2024

Nonostante l’alta qualità delle proposte finaliste, che ha reso la scelta davvero impegnativa, la giuria è stata concorde nell’assegnare la vittoria a BatterIT, un innovativo motore ibrido che combina una batteria al sodio e un motore a combustione. 

A differenza delle batterie al litio, quelle al sodio sono realizzate con materiali abbondanti e a basso costo come il sale e sono completamente riciclabili, non infiammabili e non tossiche per l'uomo pur mantenendo la loro efficienza per un periodo di vita più lungo. Basandosi su questi vantaggi, BatterIT apre la strada a soluzioni più ecologiche, sicure e durature nel settore del trasporto elettrificato. 

“La nostra idea è unica perché si concentra su un un'area poco esplorata che però presenta grandi opportunità: l'applicazione delle batterie al sodio nel settore dei trasporti – spiegano i vincitori - sebbene questa tecnologia sia radicata in decenni di sviluppo e abbia un potenziale significativo, la ricerca nel settore automobilistico è ancora limitata e poche aziende stanno lavorando attivamente sulle sue reali possibilità”.

“BatterIT ha il potenziale per trasformare il mondo dei trasporti, affrontando direttamente una delle esigenze più urgenti del mercato automobilistico: la richiesta di soluzioni ibride più sicure e sostenibili. Le batterie al sodio, con la loro affidabilità, convenienza, sicurezza ambientale e riciclabilità, offrono un'interessante alternativa alle tradizionali tecnologie al litio. Riducendo la dipendenza da materiali scarsi, costosi e inquinanti, non solo rendono più accessibile l'energia verde ma permettono di ottenere anche una significativa riduzione delle emissioni di CO₂ durante i processi di produzione ed estrazione. Questo rende la nostra soluzione un game-changer nel mondo della mobilità sostenibile, in grado di accelerare la transizione verso sistemi energetici più puliti e inclusivi”, concludono.

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Sviluppata con il compagno di squadra Andrea Miotto, l'idea di un motore ibrido al sodio supera 4.000 concorrenti
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UniTS alla COP16 dell’UNCCD: unica università italiana al vertice di Riad per la lotta alla desertificazione

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L’Università di Trieste, con la prof.ssa Claudia Cherubini, è la sola Università italiana invitata a partecipare al 16th Conference of the Parties (COP16) "Governance Day - Inclusive, equitable, and responsible land governance for awareness raising, legal and policy frameworks, partnership building and resource mobilization" dell’United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD).

L'evento si terrà a Riad, Arabia Saudita, dal 2 al 13 dicembre 2024 e avrà come tema “La nostra Terra. Il nostro Futuro”.

La Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione è il riferimento globale per la tutela del suolo e una delle tre principali convenzioni delle Nazioni Unite assieme a quelle su clima e biodiversità. In questo ambito, la COP costituisce il vertice annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione, oltre al principale organo decisionale dell’UNCCD.

Nello specifico, la COP16 dell'UNCCD sarà un’importante occasione per rafforzare l'impegno globale e accelerare le azioni per rendere il suolo e le comunità più resilienti alla siccità. Coincidendo con il 30º anniversario dell'UNCCD, la COP16 sarà inoltre la più grande conferenza ONU mai tenuta prima e la prima COP dell'UNCCD a svolgersi nella regione del Medio Oriente e Nord Africa, che conosce da vicino gli impatti della desertificazione, del degrado del suolo e della siccità.

Claudia Cherubini è Professore Associato all'Università di Trieste, Honorary Senior Lecturer all’Università del Queensland (Australia) e Adjunct Professor all’OGS. Con laurea e dottorato in Ingegneria Civile Idraulica e una conoscenza fluente di quattro lingue straniere, ha collaborato a progetti di ricerca al Geowissenschaftliches Zentrum der Universität Göttingen, l'US Geological Survey e il Lawrence Berkeley National Laboratory. Ha coperto posizioni di ruolo in diverse università in Francia, UK e Australia. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio di ricerca “Division Outstanding Young Scientists Award” all’European Geosciences Union (EGU) e la XXIII Edizione del Premio Marisa Bellisario nella categoria “Giovani Ricercatrici e Talenti dell’Innovazione”. Ha svolto il ruolo di referee dell’Agence Nationale de la Recherche (ANR) (Francia) e da alcuni anni è referee dell’US Department of Defense.

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L’ateneo sarà rappresentato da Claudia Cherubini del Dipartimento MIGE
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Donelli ospite dell'Università Nazionale della Somalia: prima lezione di un visiting professor dall'inizio della guerra civile

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Federico Donelli, docente di Relazioni Internazionali al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste, è stato ospite in questi giorni della Somali National University di Mogadisco (SNU), dove ha svolto una lezione per gli studenti dell’Ateneo somalo.

Si è trattato di un vero e proprio evento in ambito accademico: quella di Federico Donelli è stata la prima lezione di un visiting professor dall'inizio della guerra civile somala, che prosegue drammaticamente da ormai oltre tre decenni.

Nel suo intervento Donelli ha trattato dei recenti sviluppi politici e in materia di sicurezza nell’area del Mar Rosso e del Golfo di Aden, con una particolare attenzione al costante intreccio tra dimensione locale, regionale e globale. In questo quadro di generale cambiamento, l’area è interessata da fenomeni di instabilità di matrice locale alimentati però da rivalità e allineamenti regionali e globali. 

Donelli, infatti, si occupa di sicurezza internazionale con focus sul Medio Oriente e l’Africa sub-sahariana e da diversi anni ha una lente sulla regione del Mar Rosso. “Viaggiando spesso per motivi di ricerca mi sono recato più volte in Etiopia, Somalia, Somaliland, Kenya. L’area è più che mai di elevata rilevanza geostrategica non solamente a seguito della guerra di Gaza, ma anche in prospettiva per i futuri equilibri globali nell’Indo-Pacifico”, spiega il docente dell’Ateneo triestino. 

La SNU, pur operando in un contesto di conflitto e instabilità economica e politica continua a promuovere l’educazione come chiave per dare un futuro al paese e tanti suoi giovani. 

“La situazione a Mogadiscio rimane critica – racconta Donelli - ma l’aspetto più rilevante è il costante tentativo e sforzo della popolazione di reagire alla crisi. Una forza che è stata molto ben espressa dai colleghi della SNU e dagli studenti che hanno preso parte in maniera attiva al dibattito post-lecture”. 

Alla lezione del prof. Donelli, introdotta dal Rettore della SNU Hassan Osman Ga’al, ha partecipato anche l’Ambasciatore italiano Pier Mario Daccò Coppi con il suo staff, che ha espresso apprezzamento per l’impegno dell’Università di Trieste nei confronti della Somalia.

L’invito al docente UniTS, infatti, rientra nell’ambito di un rapporto di crescente cooperazione tra l’Ateneo giuliano e la SNU, legate a partire dal 2015 dalla sottoscrizione di un Memorandum of Understanding tra le due università.

L’impegno della cooperazione italiana in Somalia nell’ambito della science diplomacy prende avvio da un ciclo di progetti nato intorno al 2012 per volere del Ministero degli Affari Esteri che ha visto e vede ancora coinvolti diversi atenei italiani, tra i quali la Sapienza Università di Roma, il Politecnico di Milano e l’Università di Pavia, per citarne solo alcuni. 

Nell’ambito di queste progettualità, il mandato per le università italiane era ed è quello della ricostruzione e del sostegno dell’Università Nazionale Somala: a UniTS è stata affidata in particolare la partnership con la facoltà di Economia. In questo contesto, le università italiane hanno fornito supporto attraverso materiali didattici, tecnologia e trasferimento di competenze a vari livelli con il personale della SNU, dal Rettore agli studenti. L’attuale Rettore della SNU Hassan Osman Ga'al, ad esempio, è stato visiting all’Università di Trieste per un semestre nel 2018, mentre gli studenti somali hanno avuto l'opportunità frequentare corsi offerti da UniTS grazie a borse di studio finanziate dal MAECI.

Ora sta prendendo avvio una fase nuova dei rapporti con la Somalia, che dal piano della cooperazione nazionale si sta spostando anche sul tavolo della cooperazione regionale. Nel febbraio 2024 la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’Università di Trieste hanno ricevuto la visita del Rettore della SNU e di una delegazione guidata dalla Vice-Ministra dell’Istruzione e composta da parlamentari somali e da membri dell’associazione SAGAL, che comprende esponenti della diaspora somala, per discutere di possibili accordi di collaborazione e cooperazione.

Oltre ad aprire importanti opportunità accademiche, il rapporto di collaborazione nascente con il nostro territorio rappresenta un piacevole segnale di continuità per molti dei principali docenti dell’Ateneo somalo, tra cui l’attuale rettore e il suo predecessore, che hanno conseguito il dottorato di ricerca proprio in Friuli Venezia Giulia e hanno mantenuto un forte legame con la regione che in passato li ha accolti. 

 

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Prosegue l'impegno di UniTS nell'ambito della cooperazione internazionale. Grande apprezzamento da parte della diplomazia italiana
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Scoperto l'uso rituale di sostanze psicotrope nell'antico Egitto

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Per la prima volta sono state scoperte prove dirette dell’uso di sostanze psicotrope nei rituali dell’antico Egitto tolemaico: i ricercatori hanno, infatti, svelato dettagli invisibili a occhio nudo all’interno di un vaso rituale risalente a oltre 2.000 anni fa. 

Lo studio, coordinato da Enrico Greco, professore di chimica dell’ambiente e dei beni culturali presso l’Università di Trieste, con la collaborazione fra il Tampa Museum of Art e la University of South Florida, l’Università di Milano ed Elettra Sincrotrone Trieste, è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports (Nature Group) e supportato dal Consorzio Europeo di Infrastrutture di Ricerca CERIC-ERIC.   

Basato su prove scientifiche dirette, lo studio rappresenta il primo esempio documentato dell’uso intenzionale di psichedelici nei rituali egizi per indurre visioni oniriche, stati meditativi e comunicazione con il divino e dimostra una conoscenza sofisticata degli antichi egizi delle risorse naturali e dei loro effetti sulla mente umana. Sebbene, infatti, in passato fossero state avanzate ipotesi basate su iconografia e testi, questa ricerca fornisce una prova fisica concreta. I risultati, inoltre, collegano queste pratiche a tradizioni più ampie del Mediterraneo e del Vicino Oriente, suggerendo scambi culturali che hanno influenzato il sapere rituale e medico delle antiche civiltà.

Enrico Greco, professore di chimica dell’ambiente e dei beni culturali presso l’Università di Trieste e coordinatore dello studio, sottolinea: “Questa scoperta è stata possibile solo grazie a un approccio altamente multidisciplinare:combinando tecniche scientifiche all’avanguardia con l’analisi culturale, linguistica e storica, abbiamo ottenuto informazioni che l’archeologia tradizionale da sola non avrebbe potuto fornire. Questo sottolinea la forza della collaborazione interdisciplinare nel risolvere i misteri dell’antichità.”

La ricerca è stata realizzata con tecniche scientifiche avanzate: proteomica, metabolomica, spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier accoppiata alla luce di sincrotrone (SR µ-FTIR) e metabarcoding del DNA vegetale. Chiaramaria Stani, ricercatrice CERIC-ERIC presso la linea SISSI di Elettra Sincrotrone Trieste, sottolinea: “Queste analisi hanno permesso di identificare il contenuto cerimoniale del vaso, nonostante le tracce residue fossero minime, ma ben conservate nelle porosità della ceramica”.

Il vaso è decorato con la testa del dio egizio Bes, una divinità grottesca, ma dalla natura benevola, spesso utilizzata come amuleto protettivo della casa. Lo studio ha permesso di attribuire alla divinità anche un ruolo mistico, legato a stati alterati di coscienza e a rituali divinatori. Esistono circa altri dodici vasi raffiguranti il dio Bes. 

Nel miscuglio analizzato sono state rilevate tracce di Peganum harmala (ruta siriana), Nymphaea nouchali var. caerulea (ninfea azzurra) e una pianta del genere Cleome, tutte note per le loro proprietà psicotrope o medicinali. Tali sostanze erano combinate con liquidi fermentati o altri ingredienti come miele o pappa reale. Inoltre, l’analisi ha rivelato la presenza di fluidi umani, come sangue e proteine delle mucose, suggerendo che il vaso fosse utilizzato in rituali simbolici e trasformativi, probabilmente legati alla fertilità femminile, attraverso il raggiungimento di stati alterati di coscienza.

 

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Studio pubblicato su Scientific Reports

Multianalytical investigation reveals psychotropic substances in a ptolemaic Egyptian vase

 

Davide Tanasi1, Branko F. van Oppen de Ruiter2, Fiorella Florian3, Radmila Pavlovic4,5, Luca Maria Chiesa4, Igor Fochi6, Chiaramaria Stani7, Lisa Vaccari8, Dale Chaput9, Giorgio Samorini10, Alberto Pallavicini3, Sabrina Semeraro11, Anastasia Serena Gaetano11, Sabina Licen11, Pierluigi Barbieri11 & Enrico Greco11

 

  1. Department of History, University of South Florida, 4202 E Fowler Ave, Tampa, FL, 33620, US
  2. Tampa Museum of Art, 120 W Gasparilla Plaza, Tampa, FL, 33602, US
  3. Department of Life Sciences, University of Trieste, via Licio Giorgieri 5, Trieste, 34127, Italy
  4. Department of Veterinary Medicine and Animal Science, University of Milan, via dell’Università 6, Lodi, 26900, Italy
  5. ProMeFa, San Raffaele Scientific Institute, via dell’Olgettina 60, Milan, 20132, Italy
  6. Thermo Fisher Scientific S.p.A., Rodano, Milan, 20090, Italy
  7. CERIC-ERIC, S. S. 14 - km 163,5 in AREA Science Park, Basovizza, Trieste, 34149, Italy
  8. Elettra-Sincrotrone Trieste S.C.p.A., S.S. 14 - km 163,5 in AREA Science Park, Basovizza, Trieste, 34149, Italy
  9. Department Molecular Biosciences, University of South Florida, Tampa, FL, 33620, USA
  10. Independent Researcher, Bologna, Italy
  11. Department of Chemical and Pharmaceutical Sciences, University of Trieste, via Licio Giorgieri 1, Trieste, 34127, Italy
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La scoperta ridefinisce la comprensione della spiritualità dell’antico Egitto e sottolinea l’importanza di approcci innovativi e multidisciplinari nella scienza archeologica
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Progetto PRO-BENE-COMUNE: UniTS investe nel benessere di studenti e personale

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UniTS è tra i protagonisti del progetto nazionale “PRO-BENE-COMUNE”, un'iniziativa che coinvolge nove atenei italiani con l'obiettivo di affrontare in maniera olistica e multidisciplinare le sfide legate al benessere psicofisico degli studenti universitari. Il progetto mira a creare un ambiente universitario accogliente e inclusivo, grazie a interventi mirati di counseling, attività di promozione del benessere e sensibilizzazione sul disagio psicologico, oltre a una solida attività di ricerca.

Nello specifico, UniTS recluterà due nuove figure di psicologo-psicoterapeuta a tempo parziale, con un impegno minimo di dieci ore settimanali. Ulteriori tre psicologi saranno impegnati in attività di sensibilizzazione e formazione, ampliando così l'offerta di supporto e prevenzione.

A gennaio 2025, inoltre, L’Ateneo avvierà una ricerca approfondita sulle problematiche psicologiche degli studenti, identificando i principali fattori di rischio e vulnerabilità, ma anche quelli protettivi che favoriscono un buon adattamento psicologico. Verrà implementato anche un programma di informazione e psicoeducazione rivolto non solo agli studenti, ma anche al personale tecnico-amministrativo e docente, con particolare attenzione alla prevenzione delle dipendenze e alla promozione del benessere psicofisico. Le attività, che partiranno all’inizio del prossimo anno, includeranno cineforum, iniziative sportive e momenti di socializzazione.

L’Ateneo opera da tempo per promuovere il benessere delle persone che studiano e lavorano al suo interno. In particolare, il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (DEAMS) si è dimostrato leader nell’attivazione di diverse iniziative pensate per supportare i propri studenti, con l’obiettivo di promuovere la coesione del corpo studentesco attraverso attività di supporto tra pari e di sostegno nel percorso di studi, al fine di creare benessere all’interno del Dipartimento.

Nel 2022 il DEAMS ha istituito la figura del Delegato di Dipartimento per i rapporti con le Studentesse e gli Studenti, che raccoglie le esigenze e promuove attività legate al benessere della comunità studentesca del dipartimento. Dal 2023, il Delegato viene affiancato da un nuovo studente Tutor per i rapporti con le Studentesse e gli Studenti, che si sta formando nell’ambito degli studi di psicologia, e che offre uno spazio di ascolto agli studenti su eventuali problematiche legate al percorso accademico, al metodo di studio, o al benessere psicofisico e alla vita universitaria. I tre tutor che si sono avvicendati fino ad oggi hanno incontrato più di 35 studenti.

In questo contesto, il 27 novembre UniTS ospiterà il workshop “Promuovere il benessere all’Università: L’esperienza del King’s College London”, con la partecipazione di Rosanna Ayton, esperta di inclusione e benessere, e Julia Pointon-Haas, responsabile consulenza e benessere, entrambe del King’s College di Londra, un’università all’avanguardia nella promozione del benessere universitario, che ha da poco ricevuto il prestigioso premio “Student Minds University Mental Health Charter Award”.

L’evento, promosso dal DEAMS, si concentrerà sul ruolo del tutoring nell’ambiente universitario e rappresenterà un'opportunità di confronto e crescita per l’Ateneo, che dimostra ancora una volta la sua capacità di attrarre collaborazioni internazionali di prestigio e di posizionarsi come punto di riferimento nella promozione del benessere della comunità universitaria.

Il workshop si terrà alle ore 14 nell’aula conferenze dell’Edificio D (Economia) di Piazzale Europa, e sarà seguito da una tavola rotonda in cui le relatrici incontreranno gruppi di lavoro di studenti e staff dell’Università di Trieste.

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Il 27 novembre l’Ateneo ospiterà il workshop “Promuovere il benessere all’Università” con esperti del King’s College di Londra
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UniTS ricorda Gianfranco Dalla Barba, docente, scienziato e campione olimpico

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È scomparso prematuramente nei giorni scorsi il professor Gianfranco Dalla Barba, per molti anni docente dell'Università di Trieste.

Classe 1957, Dalla Barba è stato uno scienziato, neuropsicologo e, negli anni giovanili, schermidore di altissimo livello che fu campione olimpico nella sciabola: un esempio autentico di dual career. 

Da scienziato ha scritto e pubblicato più di 100 studi fondanti nel campo dei disturbi della memoria, della coscienza, delle confabulazioni e della malattia di Alzheimer. È anche l’autore di due test neuropsicologici per valutare la confabulazione (the Confabulation Screen, the Confabulation Battery). 

Dopo la laurea in medicina e chirurgia (1985) e la specializzazione in neurologia all’Università di Padova (1990), conseguì un dottorato di ricerca in Scienze neurologiche all’Università di Siena (1995) e successivamente si trasferì in Francia, dove divenne primo ricercatore all’INSERM di Parigi (Chargé de Recherche de Première Classe). 

In Francia lavorò anche come Attaché (consulente) presso le Cliniche Neurologiche delle Università Parigi VI, Parigi XII e Parigi XIII. Nel 2007 rientrò in Italia nel ruolo di professore associato di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica all’Università degli Studi di Trieste, dove rimase in servizio fino al 2023. 

Nella carriera sportiva raggiunse i successi più prestigiosi per un atleta, vincendo con la maglia azzurra la medaglia d’oro a nella sciabola maschile squadre ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984. Quattro anni dopo, a Seul, salì nuovamente sul podio olimpico conquistando assieme ai compagni di squadra il bronzo. Sempre nella stessa disciplina, Dalla Barba vinse anche tre medaglie d’argento (una individuale e due a squadre) e due di bronzo (entrambe a squadre) ai Campionati del Mondo.

Da studente universitario, inoltre, conquistò quattro medaglie in tre diverse edizioni delle Universiadi: una d'oro, una d'argento e una di bronzo nella categoria della sciabola a squadre e un bronzo individuale.

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È mancato prematuramente il neuropsicologo, docente di Psicobiologia. Vince l'oro nella sciabola a Los Angeles nel 1984 e il bronzo a Seul nel 1988
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Eliminare la violenza sulle donne: una settimana di iniziative promosse dal CUG

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In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, il Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Trieste promuove una Focus Week per coinvolgere la comunità universitaria e la cittadinanza, allo scopo di approfondire il fenomeno da differenti prospettive e offrire strumenti per conoscere, formare e informare. 

Secondo i dati del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno nel primo semestre del 2024, sul totale degli omicidi volontari il 65% delle vittime è di sesso maschile, ma focalizzando l’analisi sugli omicidi avvenuti nell’ambito familiare/affettivo il dato si capovolge, poiché il 65% delle vittime sono donne; di queste, l’85% per mano del partner o dell'ex partner.

L’invito rivolto a tutte le donne è di non sottovalutare nessun segno di violenza psicologica, economica, fisica, di cui sono vittime e di chiedere aiuto per uscire dalla condizione di isolamento e soggezione in cui si trovano.

I giovani e i giovanissimi sono purtroppo coinvolti in questo fenomeno: l’età di coloro che commettono violenze è bassa e ne costituisce un esempio drammatico il caso delle violenze sessuali di gruppo, in cui, nel 2023, il 65% dei presunti autori fa registrare meno di 35 anni: di questi, circa il 25% risultano essere stati minorenni (14-17 anni), mentre circa un ulteriore 50% rientra nella, comunque giovane, fascia d’età tra i 18 e i 24 anni. 

La Focus Week Conoscere, formare e informare per eliminare la violenza contro le donne intende pertanto rivolgersi in prima battuta a giovani come gli studenti universitari. I docenti e le docenti dei Dipartimenti dell’Università di Trieste approfondiranno, in occasione di attività seminariali, i temi della violenza contro le donne, degli stereotipi e delle diseguaglianze e ospiteranno anche quest'anno nelle aule di UniTS l’iniziativa Posto occupato, a cui l’Ateneo triestino aderisce. 

Posto occupato, attraverso l'occupazione simbolica di alcuni posti a sedere all'interno delle aule, intende ricordare tutte le donne vittime di violenza che, prima di essere uccise da un marito, un ex compagno di vita o un amante, occupavano un posto a teatro, sul tram, a scuola, all’Università, nella società.

Il CUG dell'Università di Trieste promuove inoltre, in collaborazione con altri enti e istituzioni del territorio, un calendario di iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, tra le quali si segnalano:

Fermare la violenza sulle donne. Slovenia e Italia: esperienze a confronto
25 novembre 2024, ore 11, Androna Baciocchi, aula B.
Intervengono: 
Anna Campanile, Centro antiviolenza VoceDonna, Pordenone, 
Delfina Di Stefano, Questura di Trieste, 
Natalina Folla, Università di Trieste, 
Jasna Podreka, Università di Lubiana, 
Patrizia Romito, Università di Trieste

Che “genere” di violenza?
27 novembre 2024, ore 10, aula Bachelet, edificio A, Campus Piazzale Europa.
Incontro informativo per il corpo studentesco organizzato in collaborazione con il Consiglio degli Studenti dell’Università di Trieste, 
Intervengono:
Imma Tromba, presidente del Centro antiviolenza GOAP di Trieste
Francesca Pidone, consigliera di fiducia dell’Università di Trieste. 
Introduce e coordina Maria Dolores Ferrara, presidente del CUG dell’Università di Trieste
 
Per informazioni sulle modalità di partecipazione alle attività in programma è possibile scrivere a presidenza.comitato.garanzia@units.it 

L'Università di Trieste, per esprimere solidarietà nei confronti delle donne vittime di violenza e per testimoniare l'impegno a sensibilizzare i giovani e la cittadinanza su questi temi, illuminerà di rosso la facciata dell'edificio A  lunedì 25 novembre.

PROGRAMMA COMPLETO DELLE INIZIATIVE

 

Abstract
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, UniTS rinnova il suo impegno sul tema: in programma "Posto occupato", premi di laurea, seminari a tema ed eventi di sensibilizzazione rivolti ai cittadini
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