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Public Engagement: APEnet presenta il Manifesto del mondo della ricerca

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Anche l’Università di Trieste ha partecipato alla presentazione del nuovo Manifesto per il valore pubblico della conoscenza a cura di APEnet, la Rete Italiana degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement.

Il Manifesto, frutto del lavoro collettivo e aperto dei 57 soci, tra Università, Enti di Ricerca, Politecnici e Scuole Superiori distribuiti su tutto il territorio italiano, traduce in modo aggiornato l’identità dell’Associazione e indica per la prima volta una direzione condivisa: integrare il Public Engagement nei piani strategici degli atenei e delle istituzioni di ricerca, riconoscerne il valore nei percorsi di carriera e nei sistemi di valutazione della ricerca, promuovere la cultura della partecipazione e della collaborazione tra tutti i portatori di interesse, sostenere la formazione continua, l’open science e il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni. Il documento traccia la fondamentale azione di rafforzamento delle alleanze tra ricerca e società civile per superare la distanza tra scienza e cittadinanza.

Ispirato alle più recenti raccomandazioni europee sul ruolo sociale della ricerca, il Manifesto conferma l’urgenza di rafforzare il valore pubblico del sapere, promuovendo processi di ascolto, dialogo, collaborazione e co-creazione come elementi chiave per generare impatto culturale, sociale ed economico.

“Il Manifesto di APEnet - spiega Giulia Carluccio, Presidente uscente di APEnet e Prorettrice dell’Università di Torino - è un tassello fondamentale per accelerare un cambio di paradigma all’interno delle istituzioni di ricerca del nostro Paese. Università ed Enti di Ricerca si impegnano a produrre e valorizzare conoscenze in ascolto, dialogo e collaborazione per contribuire alle sfide attuali e future insieme alla società.” 

Contestualmente alla presentazione del Manifesto del Public Engagement, APEnet, ha eletto il nuovo direttivo che guiderà l'associazione per il prossimo triennio.
L'organo sarà composto da Irene Baldriga (Università di Roma La Sapienza), Pier Andrea Serra (Università di Sassari), Giorgio Chiarelli (INFN), Elisa Ascani (Università di Firenze), Elisabetta Bani (Università di Bergamo), Andrea Attanasio (Università della Calabria), Valentina Lomi (Università di Modena e Reggio Emilia), Alessandro Zennaro (Università di Torino) e Monica Guerra (Università di Milano Bicocca). All'interno del direttivo Pier Andrea Serra è stato nominato Presidente e si avvarrà della collaborazione di due vicepresidenti: Irene Baldriga ed Elisabetta Bani.

Che cos'è APEnet

APEnet è La “Rete italiana degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement – APEnet”. Attiva dal 2018 si è costituita in Associazione nel 2022 per consolidare e rendere visibile il ruolo del Public Engagement in Italia.

Il Public Engagement è un insieme di valori e azioni istituzionali di Università ed Enti di Ricerca con l’obiettivo di generare crescita sociale, culturale ed economica, in collaborazione con tutti gli attori sociali. Un processo dinamico di interazione che porta al progressivo superamento della distanza tra ricerca e società per alimentare nuove sfide, che tengano conto delle identità territoriali e sappiano riconoscere l’apporto dei differenti protagonisti che in essi operano amplificandone l’impatto.

APEnet è uno spazio di confronto, studio e progettazione di strumenti e di azioni, di condivisione e potenziamento delle conoscenze e delle competenze necessarie per promuovere l’importante cambiamento culturale che vede oggi le Università e gli Enti di Ricerca protagonisti per una “crescita inclusiva” del Paese attraverso l’ascolto, il dialogo e la collaborazione con la società.

 

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Anche UniTS tra i 57 Atenei ed enti di ricerca coinvolti. L'obiettivo è rafforzare il valore pubblico del sapere per generare impatto culturale, sociale ed economico
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Assistenza domiciliare: studio UniTS stima i benefici del Long Term Care pubblico

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Garantire le risorse pubbliche per fornire assistenza domiciliare agli anziani con autosufficienza limitata potrebbe rivelarsi non solo una misura di welfare, ma una strategia efficace per migliorare la salute mentale dell’anziano, contenere i costi per le cure psichiatriche e alleggerire il carico sulle famiglie.

È quanto emerge da uno studio internazionale pubblicato sulla prestigiosa rivista Health Economics, condotto da Ludovico Carrino, docente di Economia politica all’Università di Trieste, in collaborazione con Erica Reinhard del King’s College di Londra e di Mauricio Avendano dell’Università di Losanna.

Lo studio, uno dei primi della comunità scientifica a indagare con metodo empirico l’impatto socio-economico dell’assistenza pubblica domiciliare sugli anziani, ha analizzato dati provenienti da quattro paesi europei (Belgio, Francia, Germania e Spagna), evidenziando come il Long Term Care (LTC) supportato dai programmi di sanità pubblica possa avere molteplici effetti positivi. I risultati dimostrano, infatti, che l’accesso a servizi di cura a domicilio riduce il rischio di depressione clinica di 13 punti percentuali – rispetto a una media del 28% nella popolazione osservata – e abbassa il rischio di solitudine del 6,7%, aumentando allo stesso tempo la percezione di una qualità di vita superiore alla media (+14%).

Ludovico Carrino, docente di Economia politica all’Università degli Studi di Trieste, commenta: “Oltre ai benefici per la salute degli individui, lo studio evidenzia il potenziale impatto economico di queste misure. La depressione in età avanzata ha, infatti, un costo sanitario elevato: studi condotti negli ultimi decenni rivelano che nel Regno Unito si verifica un costo extra annuo di 3.225 dollari per ogni persona tra i 65 e i 74 anni, mentre in Germania la spesa per gli over 75 è pari a 2.840 dollari annui. Ridurre l’incidenza di disturbi mentali attraverso un sistema di assistenza domiciliare efficiente significa, quindi, non solo migliorare la qualità della vita degli anziani, ma anche diminuire il ricorso a farmaci, cure psichiatriche e ricoveri, con effetti positivi sulla sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali”.

Un altro aspetto emerso dalla ricerca riguarda il ruolo dei caregiver familiari. L’assistenza informale, fornita da figli o parenti, rappresenta spesso la risorsa prevalente, con un forte impatto sulla vita lavorativa e personale di chi presta aiuto. Garantire un accesso più ampio ai servizi domiciliari potrebbe liberare i caregiver da un ruolo assistenziale spesso totalizzante, rimettendo risorse umane a disposizione del mercato del lavoro con potenziali ricadute positive per il sistema produttivo e per il reddito disponibile delle famiglie.

In Italia, dove lo sviluppo del Long Term Care pubblico sconta un certo ritardo rispetto ad altri Paesi europei, i risultati dello studio pubblicato su Health Economics possono offrire spunti concreti per orientare le politiche pubbliche e aggiornare le strategie di welfare.

“Gli interventi legislativi degli ultimi anni hanno aperto una riflessione sulla necessità di rafforzare i finanziamenti e ampliare l’accesso ai servizi domiciliari, sollevando l’attenzione su un tema di grande interesse in un Paese in cui l’invecchiamento della popolazione inevitabilmente determinerà l’aumento degli individui bisognosi di cure” conclude Ludovico Carrino.

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Studio completo pubblicato su Health Economics
There Is No Place Like Home: The Impact of Public Home‐Based Care on the Mental Health and Well‐Being of Older People

Abstract
La ricerca di Ludovico Carrino (DEAMS), pubblicata su Health Economics, individua effetti positivi per la salute mentale degli anziani e una riduzione dei costi per la sanità pubblica
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Giovani e impresa: l’UniTS inaugura la nuova edizione dell’Innovators Community Lab

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Formare, connettere, ispirare. Con queste parole è stata lanciata la prima edizione dell’Innovators Community Lab (ICLab), il rinnovato programma dell’Università di Trieste che accompagna studentesse e studenti nella scoperta dell’innovazione e della cultura imprenditoriale.

Evoluzione del Contamination Lab, che nel corso di oltre dieci edizioni ha fornito background imprenditoriale a circa 300 studenti UniTS, l’ICLab è pensato per fornire a studenti e studentesse strumenti che consentano lo sviluppo di progetti di business nei settori emergenti.

Il programma si svolgerà ancora negli spazi rinnovati dell’ex Ospedale Militare, oggi trasformato in un ambiente aperto alla formazione, al co-working e alla collaborazione tra università, impresa e territorio. L’edizione 2025 ha preso il via con un evento ufficiale, alla presenza di istituzioni, imprese e dei 29 giovani selezionati, provenienti da corsi di laurea triennale, magistrale e di dottorato.

Durante l’incontro Salvatore Dore, responsabile dell’ICLab e Capo Ufficio Trasferimento Tecnologico e rapporti con le imprese, ha illustrato anche le principali novità dell’edizione 2025: il riconoscimento di crediti universitari curriculari, programmi di mentoring individuali, incontri di formazione e networking con imprenditori e manager e una visita agli stabilimenti del Gruppo Marcegaglia dove gli studenti incontreranno i vertici aziendali. Al termine del percorso, i cinque migliori progetti saranno premiati con borse di studio da 5.000 euro ciascuna, finanziate dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il rinnovato percorso, inoltre, beneficerà di una dimensione internazionale che sarà presentata nelle prossime settimane.

Nel suo intervento introduttivo, il professor Rodolfo Taccani, Delegato del Rettore per il Trasferimento tecnologico e i rapporti con le imprese, ha offerto una riflessione sul valore del lavoro fatto nel corso dei suoi sei anni di mandato prossimi alla conclusione: «Il Contamination Lab è stato per anni un laboratorio vivo di idee, ma anche di persone. Abbiamo visto crescere competenze, relazioni e iniziative capaci di superare i confini dell’università. Questo percorso ha accompagnato sei anni di lavoro in cui abbiamo messo al centro la connessione tra formazione, giovani e impresa. Il futuro passa anche da qui».

Momento centrale dell’evento è stato il keynote speech di Gianluca Bisol, Presidente dell’azienda vitivinicola Bisol 1542: il suo intervento “Innovare nella tradizione” ha raccontato l’esperienza di un’impresa familiare capace di coniugare identità territoriale e trasformazione attraverso le generazioni.

I 29 studenti selezionati per il nuovo percorso formativo ICLab – di cui 18 sono iscritti a lauree triennali, 10 a lauree magistrali e a magistrali a ciclo unico e uno a un dottorato di ricerca – hanno concluso l’incontro con una breve presentazione individuale, raccontando le proprie motivazioni, obiettivi e aspettative per il percorso appena avviato.

Tra i partecipanti la componente femminile rappresenta oltre un terzo del gruppo. A testimonianza di un percorso che intercetta abilità e interessi molto trasversali, non mancano neanche in questa edizione gli studenti provenienti da corsi di laurea umanistici, come Filosofia, Psicologia e Giurisprudenza.

Con l’ICLab, l’Università di Trieste attualizza e rende organico il proprio impegno nella formazione all’innovazione, creando spazi di confronto reale tra accademia e sistema produttivo e promuovendo all’interno del percorso universitario un’idea di impresa come strumento di crescita, relazione e impatto.

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Formazione, co-progettazione, networking e premi per i 29 studenti selezionati nel programma dell’Ateneo dedicato all’innovazione
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Rose Libri Musica Vino: torna la rassegna culturale nel roseto del Parco di San Giovanni

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Al via la XIV edizione di "Rose Libri Musica Vino", la rassegna culturale organizzata dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università di Trieste. Dal 9 maggio e per tutti i venerdì del mese, il roseto del Parco di San Giovanni – premiato nel 2015 con il Certificato di Eccellenza dalla World Federation of Rose Societies – ospiterà incontri, passeggiate, conversazioni attorno a libri, degustazioni di vino e spettacoli musicali. 

Al centro di questa quattordicesima edizione, la rassegna propone una riflessione sul tema “Che genere di potere?”, interrogandosi su come riconoscere e promuovere forme di potere alternative a quelle basate sulla sopraffazione, la violenza e il dominio. A guidare la riflessione è l’eredità di Franco Basaglia, che nel 1979 ricordava come il vero cambiamento non consista nel vincere, ma nel convincere: «Nel momento in cui convinciamo, noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di trasformazione difficile da recuperare». A distanza di quasi cinquant’anni, questa visione continua ad animare lo spirito della rassegna, che si propone come spazio in cui coltivare l’idea che l’impossibile può diventare possibile, che i muri si possono abbattere, i cancelli aprire, le utopie immaginare e persino realizzare, e che il capitale più importante di una comunità siano le persone.

Accanto a questa visione, si fa strada anche una consapevolezza amara: nuovi muri si stanno alzando, nuove esclusioni si affermano, i diritti sembrano regredire e le memorie collettive si affievoliscono. Il potere che avanza non è quello evocato da Martin Luther King, capace di cambiare la realtà, ma piuttosto un potere che sottomette, inganna, bullizza, annienta. Eppure, come ricordava Italo Calvino, esiste un antidoto: «Cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

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La XIV edizione, promossa da UniTS e dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, prenderà il via venerdì 9 maggio. L’edizione di quest’anno esplorerà il tema del “potere”
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Al confine tra pelle e cuore: le emozioni della scienza nella lotta contro il cancro

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In occasione di GO!2025 – Capitale Europea della Cultura, l’ICGEB – Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e le Biotecnologie presenta "Al confine tra pelle e cuore: le emozioni della scienza nella lotta contro il cancro", un ciclo di cinque spettacoli teatrali in programma tra maggio e ottobre 2025 a Trieste, Udine, Gorizia e Nova Gorica. L’iniziativa è finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Partner del progetto è anche l’Università di Trieste con la partecipazione di Serena Zacchigna, docente di Biologia Molecolare in UniTS e responsabile del Laboratorio di Biologia Cardiovascolare dell’ICGEB. Insieme al prof. Domenico Prattichizzo dell'Università di Siena e dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Zacchigna porta in scena un racconto scientifico e personale, ispirato a una sfida di ricerca innovativa: sviluppare nuove terapie antitumorali ispirate al cuore, un organo raramente colpito dal cancro, grazie all’uso di robot indossabili che ne mimano il battito.

Il progetto intreccia scienza, narrazione e teatro per avvicinare il pubblico al mondo della ricerca biomedica attraverso un linguaggio accessibile, emotivo e coinvolgente. Sul palco, i ricercatori ripercorrono le tappe della loro avventura scientifica: ipotesi, ostacoli, intuizioni, fallimenti e progressi, raccontati in prima persona e senza l’ausilio di slide. Lo spettacolo sarà proposto in italiano, con sottotitoli in sloveno e traduzione nella lingua dei segni, per garantire la massima accessibilità.

I testi e la sceneggiatura sono firmati da Alessandra Cotoloni e Sarita Massai, con la partecipazione di Davide Costabile, Giuseppe Di Mauro, Maryen Vasanthakumar e Alberto Villani.

Calendario degli appuntamenti

  • 10 maggio 2025 – Trieste, ore 15:00
    Festival Scienza e Virgola (SISSA) – Teatro Miela
    (evento per le scuole)
  • 11 maggio 2025 – Udine, ore 16:00
    Festival Vicino/Lontano – Chiesa di San Francesco
    (con interpreti dei segni)
  • 27 settembre 2025 – Trieste
    Trieste Next – Teatro Miela
    (con interpreti dei segni)
  • 24 ottobre 2025 – Nova Gorica, ore 18:00
    Università di Nova Gorica – Palazzo Lanthieri
    (in italiano con sottotitoli in inglese)
  • 25 ottobre 2025 – Gorizia, ore 11:00
    Università di Trieste – Polo di Gorizia – Aula Magna
    (evento per le scuole)
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UniTS è partner dell’iniziativa promossa da ICGEB, che in occasione di GO!2025, porta in scena cinque spettacoli teatrali a Trieste, Udine, Gorizia, e Nova Gorica
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UniTS inaugura il nuovo hub multiservizio di “Giustizia di Comunità”

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L’Università di Trieste ha inaugurato l’hub sperimentale multiservizio di “Giustizia di Comunità”: un progetto innovativo che unisce università, istituzioni, enti del Terzo Settore e cittadinanza per promuovere l’inclusione sociale e la giustizia riparativa.

L’iniziativa nasce da un accordo tra l’Università degli Studi di Trieste e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il sostegno del Ministero della Giustizia – Cassa delle Ammende. L’hub sarà ospitato nei locali dell’ex Casa del Marinaio in via Principe di Montfort 3 e rappresenta un importante punto di raccordo tra il mondo dell’esecuzione penale e la comunità.

Il centro sarà il fulcro operativo dei progetti “Ripar(t)iamo” e “INclusione, CONfronto, TRAttamento”, co-finanziati dalla Regione e finalizzati a favorire il reinserimento socio-lavorativo di persone sottoposte a misure penali, offrire supporto concreto alle vittime di reato e promuovere percorsi di giustizia riparativa e mediazione penale. Queste azioni si pongono in linea con i principi della Riforma Cartabia (D.lgs. 150/2022), che valorizza la giustizia riparativa come strumento di reintegrazione, riconciliazione e responsabilizzazione.

Il nuovo hub sarà aperto almeno tre giorni a settimana, garantendo attività di accoglienza, assistenza e formazione rivolte a persone in misura penale, vittime di reato e operatori del settore. Al suo interno, opereranno in sinergia enti pubblici, organizzazioni del Terzo Settore e personale accademico, con l’obiettivo di offrire risposte integrate e di rafforzare il legame tra istituzioni e cittadini.

Durante l’inaugurazione sono intervenuti il Magnifico Rettore, prof. Roberto Di Lenarda, l’Assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità, il prof. Giovanni Grandi, docente di Filosofia Morale di UniTS, e la dott.ssa Gianna Zamaro, Direttore della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

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Nei locali universitari di via Montfort un nuovo centro sperimentale per promuovere il reinserimento sociale, il supporto alle vittime e la giustizia riparativa
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Periodo di permanenza in Magazine
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Servizi idrici e rifiuti: UniTS e UniUD partner di AUSIR e dei gestori dei servizi del FVG

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L’Università di Trieste ha sottoscritto, insieme all’Università di Udine, una nuova Convenzione Quadro con AUSIR – Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti del Friuli Venezia Giulia e i principali gestori dei servizi idrici e ambientali del territorio regionale. Accanto ad AUSIR, hanno aderito: AcegasApsAmga, Acquedotto del Carso – Kraški vodovod, CAFC, HydroGEA, Irisacqua, Livenza Tagliamento Acque, A&T 2000, Ambiente Servizi, GEA – Gestioni Ecologiche e Ambientali, Isontina Ambiente, MTF e NET.

Il documento, siglato quest’oggi da tutti partner nella Sala Predonzani del Palazzo della Regione alla presenza del Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, rinnova e amplia la precedente intesa siglata nel 2019, consolidando la volontà condivisa di collaborare sui temi della sostenibilità e dell’innovazione applicata alla gestione del ciclo idrico integrato e dei rifiuti. 

La nuova Convenzione mira a promuovere progetti di ricerca applicata, iniziative congiunte di alta formazione, la partecipazione a bandi competitivi, oltre alla valorizzazione di dati, esperienze e infrastrutture tecniche condivise.

L’Università di Trieste partecipa con un forte impegno interdisciplinare, rappresentata dal prof. Paolo Bevilacqua (Dipartimento di Ingegneria e Architettura) e dal prof. Fabio Barbone (Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute), referenti scientifici per l’Ateneo. L’accordo sostiene tra l’altro l’attività dei master interateneo già avviati con la collaborazione dei gestori pubblici, tra cui quello in “Tecnologia e Management del Ciclo Idrico Integrato” e quello in “Economia Circolare e ciclo integrato dei Rifiuti”. “

“La Convenzione – ha spiegato Roberto Di Lenarda, Rettore dell’Università di Trieste - rappresenta un’opportunità concreta per attivare nuove ricerche multidisciplinari capaci di affrontare, in chiave innovativa, le sfide della gestione sostenibile delle risorse idriche e ambientali. Gli ambiti di collaborazione spaziano dallo studio dei sistemi acquiferi e delle infrastrutture di rete alla gestione dei reflui e dei fanghi, dall’analisi economica e normativa dei servizi pubblici alla valorizzazione dei rifiuti in ottica di economia circolare. Centrale è anche l’impegno nella comunicazione e nella formazione, considerate leve strategiche per promuovere consapevolezza e cambiamento sia a livello tecnico che sociale”.

 

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Firmato un accordo per rafforzare la collaborazione su ricerca, innovazione e formazione nei settori dell’acqua e dell’economia circolare
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Generali e Università di Trieste presentano la cattedra in IA Responsabile e Sostenibile

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Generali e l’Università degli Studi di Trieste hanno presentato l’istituzione di una cattedra dedicata all’Intelligenza Artificiale Responsabile e Sostenibile a partire dall’anno accademico 2025/2026. 

L’annuncio è stato dato nel corso di un evento presso l’Università di Trieste, alla presenza del Magnifico Rettore, Roberto Di Lenarda, del Presidente di Generali, Andrea Sironi, del CFO del Gruppo Generali e Presidente del Mib, Cristiano Borean, e della Prof.ssa Teresa Scantamburlo, vincitrice del bando di concorso, moderati dal Prof. Luca Bortolussi, Professore Ordinario di Informatica presso UniTS. 

L’accordo prevede da parte di Generali la copertura per 15 anni degli oneri per un ricercatore e del successivo inquadramento nel ruolo di professore universitario nel settore scientifico-disciplinare INFO-01/A – Informatica, reclutato all’esito della procedura selettiva indetta dall’Università. 

Dopo la costituzione, insieme ad altre realtà scientifiche del Friuli Venezia Giulia, del Data Science & Artificial Intelligence Institute con l’obiettivo di svolgere ricerche di livello mondiale e favorire il trasferimento di conoscenze nell’ambito del machine learning e dell'intelligenza artificiale (iniziativa che ha dato vita alla figura del Business Translator), Generali intende contribuire a fornire nuovi strumenti di ricerca e formazione per comprendere e affrontare le implicazioni sociali ed etiche connesse allo sviluppo e all'implementazione delle tecnologie AI. 

Per questo motivo, in partnership con l’ateneo giuliano e in occasione dell’importante anniversario, Generali sosterrà la nuova cattedra che andrà ad arricchire l’offerta formativa dell’Ateneo, oltre a sviluppare insieme all’Academy del Gruppo le proprie competenze nell’ambito dell’intelligenza artificiale responsabile, affidabile e sostenibile, contribuendo quindi alla progettazione e realizzazione di corsi dedicati, finalizzati a formare laureati con competenze in linea con le esigenze del mondo del lavoro ed attrezzati alle nuove sfide, tecnologiche ed etiche. 

Il Presidente di Generali, Andrea Sironi, ha affermato: “L’ecosistema scientifico di Trieste è un patrimonio di talento e di conoscenza che Generali sostiene e che, nella speciale occasione dei cento anni dell’Università di Trieste, si arricchisce con una collaborazione pluriennale per una nuova cattedra. L’obiettivo è quello di investire nei giovani e nell’innovazione, affrontando uno dei temi più stimolanti e trasformativi della contemporaneità, l’Intelligenza Artificiale, creando un dialogo sempre più stretto tra mondo accademico e mondo del lavoro”. 

Il Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, Roberto Di Lenarda, ha affermato: “La mission dell’Università è custodire e far fiorire l’intelligenza umana, l’AI avrà il compito di amplificarla. Per questi motivi l’Università di Trieste negli ultimi anni ha prioritariamente investito su questi temi. Grazie all’ulteriore, fondamentale investimento che Generali ha deciso di fare a favore delle nuove generazioni, la nostra offerta formativa si arricchirà di un nuovo insegnamento in un ambito delicato e strategico, in linea con le esigenze emergenti di un settore in grande e rapida evoluzione”. 

Teresa Scantamburlo ha lavorato presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università di Bristol (UK) e l’European Centre for Living Technology. La sua ricerca si concentra sull’impatto etico e sociale dell'intelligenza artificiale (IA) e le tecnologie basate sui dati. Ha contribuito al piloting delle linee guida etiche europee per un'IA affidabile e attualmente è membro del working group per l'elaborazione del codice di condotta per l'IA ad uso generale dell’AI Office della Comunità Europea. A febbraio 2025 è risultata vincitrice della nuova cattedra Generali sull'IA responsabile presso l’Università degli Studi di Trieste.

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L'insegnamento è pensato per comprendere e affrontare le implicazioni sociali ed etiche connesse allo sviluppo dell'IA
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Presentata la mostra GO!2025 Urban Center

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E’ stata presentata al Comune di Gorizia la mostra GO!2025 Urban Center che raccoglie gli esiti delle attività di studio, ricerca e progetto sviluppati all’interno di RRR Lab (Laboratorio di Progettazione Integrata dell’Architettura e del Costruito di UNITS) negli ultimi 2 anni accademici sul tema delle Capitali Europee della Cultura, con un focus sul caso studio Gorizia – Nova Gorica 2025.

La mostra, visitabile dal 31 marzo al 9 maggio 2025 nel Salone d’atrio del Conference Center, nel Polo Universitario di Gorizia di Via Alviano 18, sarà inaugurata ufficialmente l’8 aprile alle 17. Seguirà la presentazione del volume “Il corpo della città. Telo Mesta” nel corso di una tavola rotonda di approfondimento sulle tematiche della riqualificazione architettonica e urbana con i rappresentanti di vari enti territoriali, docenti dell’Università di Trieste e altri discussant.

Le attività hanno coinvolto una cinquantina di studenti e una decina di docenti e ricercatori UniTS.

L’esposizione propone le tappe salienti di due anni di progettualità che ha interessato diversi temi e luoghi di progetto, scale di lavoro e ambiti disciplinari scanditi da attività seminariali, workshop, giornate studio e progetti architettonici, urbani e paesaggistici per le due città parte di un unico sistema urbano transfrontaliero. Gorizia e Nova Gorica in questi anni si sono preparate al grande evento Capitale della Cultura 2025, ed ora che siamo nel vivo la riflessione si sposta sul “dopo”.  “L’ante” e il “post” hanno animato le riflessioni alla base di tutti i progetti che la mostra racconta cercando di sottolineare, rispetto a diverse dimensioni, il ruolo del tempo del progetto.

Il tempo, la processualità, il ragionamento per fasi e la dinamica di trasformazione, intese come biodinamiche evolutive, sono stati la materia prima degli esiti progettuali che troviamo raccontati nel percorso espositivo: l’effimero come vettore per la trasformazione del presente, e la traccia come matrice per pensare ex post, hanno alimentato sia il laboratorio 2023-24, intitolato “Gorizia / Nova-Gorica Felix”, sia il laboratorio 2024-25, intitolato “L’ephemere est eternel”.

 

Mostra GO!2025 Urban Center

A cura di Thomas Bisiani, Michela Lupieri, Adriano Venudo

Comitato scientifico: Thomas Bisiani, Alessio Bortot, Luigi Di Dato, Michela Lupieri, Giulia Piccinin, Sonia Prestamburgo, Adriano Venudo.

Studi e progetti del Collettivo Colgo e del Collettivo VAGO.

Per prenotare una visita e per informazioni, contattare tbisiani@units.it o avenudo@units.it 

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Raccoglie le attività di RRR Lab di Architettura su Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025
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Eclissi di Sole: il 29 marzo diretta nazionale con INAF

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Sabato 29 marzo 2025 sarà possibile assistere a uno degli spettacoli astronomici più affascinanti: l’eclissi parziale di Sole. Il fenomeno sarà visibile anche dall’Italia e potrà essere osservato in tempo reale grazie alla diretta speciale organizzata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

A partire dalle ore 11:15, infatti, sarà possibile collegarsi ai canali YouTube e Facebook di EduINAF per assistere alla trasmissione speciale della serie Il Cielo in Salotto, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta e l’Unione Astrofili Italiani. Le immagini dell’eclissi verranno raccolte dai telescopi di diverse sedi INAF e partner sul territorio nazionale, tra cui Trieste, Roma, Genova e Saint-Barthélemy (Aosta).

La conduzione della diretta sarà affidata a Federica Duras, che accompagnerà il pubblico alla scoperta del fenomeno con l’aiuto di esperti del settore. Ospiti della trasmissione saranno Mauro Messerotti, docente UniTS e fisico solare dell’INAF di Trieste, e Ilaria Ermolli, ricercatrice presso l’INAF di Roma. Durante la diretta sarà possibile interagire con loro in tempo reale attraverso la chat delle piattaforme social.

Tra il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste e l’INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste esiste da molti anni una intensa e consolidata collaborazione scientifica, con l’obiettivo di favorire e promuovere lo sviluppo di attività di ricerca di frontiera e di didattica nel campo dell'astronomia.

L’evento rappresenta un’importante occasione di divulgazione scientifica e osservazione condivisa, con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico alla conoscenza del nostro sistema solare e, in particolare, della nostra stella, il Sole.

Segui la diretta: https://youtu.be/s3Zn7n8M7lo
Approfondimento sull’evento: https://edu.inaf.it/news/eventi/diretta-eclissi-sole-marzo-2025
Come osservare l’eclissi in sicurezza: https://www.youtube.com/watch?v=x711s7XQleo

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Dalle 11:15 in streaming su YouTube e Facebook il fisico solare di UniTS e INAF Mauro Messerotti commenterà il fenomeno assieme ad altri esperti
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