Medusa aliena nelle acque sotterranee del Timavo Read more about Medusa aliena nelle acque sotterranee del Timavo Immagine News Medusa UniTS.png Data notizia Wed, 18/06/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Studenti iscritti Post lauream Studenti Internazionali - Degree Seeker Territorio e società Testo notizia Il DNA di una medusa d’acqua dolce di origine aliena, precisamente asiatica (Craspedacusta sowerbii), è stato individuato nelle acque sotterranee del fiume Timavo all’interno della grotta Luftloch, recentemente scoperta dalla Società Adriatica di Speleologia.Si tratta di una rilevante scoperta scientifica risultato della collaborazione tra l’Università degli Studi di Trieste, la Società Adriatica di Speleologia (SAS) e il Civico Museo di Storia Naturale di Trieste.Il campionamento e le analisi sono stati condotti dal gruppo di ricerca coordinato da Chiara Manfrin del Dipartimento di Scienze della Vita di UniTS, nell’ambito di un progetto finalizzato al monitoraggio della biodiversità negli ambienti ipogei attraverso l’utilizzo del DNA ambientale (eDNA), una tecnica innovativa che consente di rilevare tracce genetiche lasciate dagli organismi nel loro habitat, rendendo possibile l’identificazione anche di specie non facilmente osservabili. “Questo metodo ci consente, filtrando l’acqua, di rilevare tracce genetiche lasciate dagli organismi nell’ambiente circostante, permettendo così l’individuazione di specie anche difficilmente osservabili direttamente”, spiega Manfrin. “I risultati hanno evidenziato la presenza del DNA di Craspedacusta sowerbii, una specie aliena non autoctona, originaria della Cina, innocua per l'uomo ma i cui effetti sugli ecosistemi carsici sono allo studio”. La scoperta si inserisce nel solco di precedenti osservazioni della medusa effettuate nella parte slovena del Reka-Timavo a partire dal 2016 da parte del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, e pubblicate in una nota scientifica a firma di Nicola Bressi e Andrea Colla. La conferma genetica ottenuta ora rafforza ulteriormente l’ipotesi della presenza della specie nelle acque sotterranee del Carso. Abstract La scoperta è frutto di una collaborazione scientifica tra UniTS, Società Adriatica di Speleologia e Civico Museo di Storia Naturale di Trieste Mostra nel diario Off Fotogallery
Salute, prevenzione e informazione sul territorio: al via progetto del DSM Read more about Salute, prevenzione e informazione sul territorio: al via progetto del DSM Immagine Da destra Alex Buoite Stella_Michele Babuder_Elisa Lodi_Luigi Murena.jpg Data notizia Tue, 17/06/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Salute, territorio, prevenzione e informazione: saranno queste le parole chiave di Salute tra terra e mare, il progetto di impegno pubblico e sociale del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM) dell’Università di Trieste, al via sabato 21 giugno.L’iniziativa, attraverso un programma di attività divulgative, sportive ed esperienziali da svolgere direttamente nei luoghi del vivere quotidiano come la costa, il mare e il Carso, intende valorizzare il legame tra salute, territorio e attività fisica, creando una rete tra istituzioni, società sportive e realtà scientifiche impegnate nella diffusione di buone pratiche di prevenzione.Il progetto è finanziato dal Bando di Impegno pubblico e sociale - Terza Missione dell’Ateneo che promuove con cadenza annuale iniziative ideate e realizzate dai dipartimenti per contribuire alla crescita culturale, allo sviluppo, al benessere della società e al miglioramento della qualità della vita.«Oltre alla didattica e alla ricerca – ha dichiarato Luigi Murena, direttore del DSM – l’Università deve fare cultura promuovendo la conoscenza: l'evento di sabato 21 giugno si inserisce in questa logica. Il programma è focalizzato sul tema della sicurezza raccontata e mostrata nelle sue varie sfaccettature. Assieme ai numerosi partner coinvolti abbiamo cercato di costruire un programma interessante e ricco di possibili spunti per tutta la cittadinanza».L’iniziativa, presentata nella Sala della Giunta comunale, è infatti realizzata in partnership con il Comune di Trieste - Assessorato alle Politiche del Territorio e Assessorato alle Politiche del Patrimonio Immobiliare e dello Sport - e con la collaborazione di ASUGI, ICGEB, IRCCS Burlo Garofolo, Pallanuoto Trieste Samer&Co. Shipping, Trieste Campus, Triestina Nuoto Samer&Co. Shipping e Band of Rescue – FIN Salvamento.«Con questo primo evento – ha aggiunto Alex Buoite Stella, delegato del DSM per l’impegno pubblico – cerchiamo di andare incontro al cittadino dove trascorre il suo tempo libero. Abbiamo l’obiettivo di raccontare i vantaggi della prevenzione sul territorio e, dall'altro lato, le misure da mettere in campo per gestire e arginare i possibili rischi, in questo caso specifico, dei luoghi di balneazione. Informazione e prevenzione saranno i fili conduttori della giornata».Sarà quindi uno dei luoghi di ritrovo estivo più frequentati e amati dai triestini di ogni età, la Pineta di Barcola, ad ospitare le attività rivolte alla cittadinanza a partire dalla mattina. Dopo l’apertura del gazebo e i saluti istituzionali sarà possibile partecipare a una sessione di preparazione e riscaldamento fisico con lo staff di Trieste Campus; successivamente si tufferanno in mare i giovani atleti della Triestina Nuoto per una nuotata dimostrativa in acque libere. Seguirà l’esibizione salvataggio da parte delle unità cinofile della Band of Rescue FIN Salvamento. A metà pomeriggio è previsto un allenamento delle giocatrici e dei giocatori della Pallanuoto Trieste; infine, a partire dalle 18, le conclusioni della giornata saranno affidate a un talk aperto al pubblico, dedicato ai benefici e ai rischi legati all'esposizione al sole, all'attività natatoria e al soccorso in acqua, con la partecipazione di docenti, medici ed esperti.I prossimi appuntamenti del progetto saranno due camminate aperte alla cittadinanza, in programma a settembre 2025 durante la Settimana Europea della Mobilità e a marzo 2026, per scoprire i sentieri e l’enorme varietà del Carso triestino. Abstract "Salute tra terra e mare" si inaugura il 21 giugno nella pineta di Barcola con un programma ricco di attività divulgative, sportive ed esperienziali Documenti allegati Document Programma completo Mostra nel diario Off
GOin4SAFETY a Gorizia e Nova Gorica: un'esercitazione transfrontaliera per la resilienza alle emergenze ambientali Read more about GOin4SAFETY a Gorizia e Nova Gorica: un'esercitazione transfrontaliera per la resilienza alle emergenze ambientali Immagine Titolo (10).jpg Data notizia Wed, 04/06/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia Dal 5 all’8 giugno 2025 il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste sarà coinvolto, insieme a partner italiani e sloveni, in GOin4SAFETY, una grande esercitazione transfrontaliera per la gestione delle emergenze ambientali e la prevenzione dei disastri, che si terrà tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba.L’iniziativa rientra nel progetto IN4SAFETY, finanziato dal Programma Interreg Italia-Slovenia, e si propone di rafforzare la capacità di risposta congiunta di territori vicini ma appartenenti a Stati diversi. L’Ateneo triestino, attraverso il proprio Dipartimento, contribuisce con attività di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico, in particolare per la georeferenziazione dei dati ambientali e la definizione dei gruppi target coinvolti.L’esercitazione GOin4SAFETY vedrà la partecipazione di oltre 500 operatori provenienti da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Slovenia, Croazia e Germania: protezione civile, forze di sicurezza, volontariato organizzato ed enti locali, impegnati in scenari complessi come terremoti, frane, incendi, incidenti con materiali pericolosi e impatti legati al cambiamento climatico.Il programma prevede anche attività formative rivolte a personale comunale, volontari, studenti e cittadini, oltre a un’esercitazione per posti di comando con simulazione di emergenze su larga scala.GOin4SAFETY rappresenta un esempio concreto di cooperazione europea a livello locale, e promuove una cultura condivisa della prevenzione, della gestione del rischio e della sicurezza del territorio. Il progetto è coordinato dal Comune di Ajdovščina e coinvolge, tra gli altri, il Geodetic Institute of Slovenia, la Città Metropolitana di Venezia, l’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, i Vigili del Fuoco di Nova Gorica e l’Università di Trieste.Per maggiori informazioni: Sito Interreg Italia - SlovenijaSito dell'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia Abstract L'iniziativa è parte del Programma Interreg Italia-Slovenia di cui è partner il Dipartimento di Ingegneria e Architettura Mostra nel diario Off
Public Engagement: APEnet presenta il Manifesto del mondo della ricerca Read more about Public Engagement: APEnet presenta il Manifesto del mondo della ricerca Immagine Titolo (8).jpg Data notizia Tue, 27/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Anche l’Università di Trieste ha partecipato alla presentazione del nuovo Manifesto per il valore pubblico della conoscenza a cura di APEnet, la Rete Italiana degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement.Il Manifesto, frutto del lavoro collettivo e aperto dei 57 soci, tra Università, Enti di Ricerca, Politecnici e Scuole Superiori distribuiti su tutto il territorio italiano, traduce in modo aggiornato l’identità dell’Associazione e indica per la prima volta una direzione condivisa: integrare il Public Engagement nei piani strategici degli atenei e delle istituzioni di ricerca, riconoscerne il valore nei percorsi di carriera e nei sistemi di valutazione della ricerca, promuovere la cultura della partecipazione e della collaborazione tra tutti i portatori di interesse, sostenere la formazione continua, l’open science e il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni. Il documento traccia la fondamentale azione di rafforzamento delle alleanze tra ricerca e società civile per superare la distanza tra scienza e cittadinanza.Ispirato alle più recenti raccomandazioni europee sul ruolo sociale della ricerca, il Manifesto conferma l’urgenza di rafforzare il valore pubblico del sapere, promuovendo processi di ascolto, dialogo, collaborazione e co-creazione come elementi chiave per generare impatto culturale, sociale ed economico.“Il Manifesto di APEnet - spiega Giulia Carluccio, Presidente uscente di APEnet e Prorettrice dell’Università di Torino - è un tassello fondamentale per accelerare un cambio di paradigma all’interno delle istituzioni di ricerca del nostro Paese. Università ed Enti di Ricerca si impegnano a produrre e valorizzare conoscenze in ascolto, dialogo e collaborazione per contribuire alle sfide attuali e future insieme alla società.” Contestualmente alla presentazione del Manifesto del Public Engagement, APEnet, ha eletto il nuovo direttivo che guiderà l'associazione per il prossimo triennio.L'organo sarà composto da Irene Baldriga (Università di Roma La Sapienza), Pier Andrea Serra (Università di Sassari), Giorgio Chiarelli (INFN), Elisa Ascani (Università di Firenze), Elisabetta Bani (Università di Bergamo), Andrea Attanasio (Università della Calabria), Valentina Lomi (Università di Modena e Reggio Emilia), Alessandro Zennaro (Università di Torino) e Monica Guerra (Università di Milano Bicocca). All'interno del direttivo Pier Andrea Serra è stato nominato Presidente e si avvarrà della collaborazione di due vicepresidenti: Irene Baldriga ed Elisabetta Bani.Che cos'è APEnetAPEnet è La “Rete italiana degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement – APEnet”. Attiva dal 2018 si è costituita in Associazione nel 2022 per consolidare e rendere visibile il ruolo del Public Engagement in Italia.Il Public Engagement è un insieme di valori e azioni istituzionali di Università ed Enti di Ricerca con l’obiettivo di generare crescita sociale, culturale ed economica, in collaborazione con tutti gli attori sociali. Un processo dinamico di interazione che porta al progressivo superamento della distanza tra ricerca e società per alimentare nuove sfide, che tengano conto delle identità territoriali e sappiano riconoscere l’apporto dei differenti protagonisti che in essi operano amplificandone l’impatto.APEnet è uno spazio di confronto, studio e progettazione di strumenti e di azioni, di condivisione e potenziamento delle conoscenze e delle competenze necessarie per promuovere l’importante cambiamento culturale che vede oggi le Università e gli Enti di Ricerca protagonisti per una “crescita inclusiva” del Paese attraverso l’ascolto, il dialogo e la collaborazione con la società. Manifesto APEnet per il PE Abstract Anche UniTS tra i 57 Atenei ed enti di ricerca coinvolti. L'obiettivo è rafforzare il valore pubblico del sapere per generare impatto culturale, sociale ed economico Mostra nel diario Off
Assistenza domiciliare: studio UniTS stima i benefici del Long Term Care pubblico Read more about Assistenza domiciliare: studio UniTS stima i benefici del Long Term Care pubblico Immagine Titolo (7).jpg Data notizia Tue, 27/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Garantire le risorse pubbliche per fornire assistenza domiciliare agli anziani con autosufficienza limitata potrebbe rivelarsi non solo una misura di welfare, ma una strategia efficace per migliorare la salute mentale dell’anziano, contenere i costi per le cure psichiatriche e alleggerire il carico sulle famiglie.È quanto emerge da uno studio internazionale pubblicato sulla prestigiosa rivista Health Economics, condotto da Ludovico Carrino, docente di Economia politica all’Università di Trieste, in collaborazione con Erica Reinhard del King’s College di Londra e di Mauricio Avendano dell’Università di Losanna.Lo studio, uno dei primi della comunità scientifica a indagare con metodo empirico l’impatto socio-economico dell’assistenza pubblica domiciliare sugli anziani, ha analizzato dati provenienti da quattro paesi europei (Belgio, Francia, Germania e Spagna), evidenziando come il Long Term Care (LTC) supportato dai programmi di sanità pubblica possa avere molteplici effetti positivi. I risultati dimostrano, infatti, che l’accesso a servizi di cura a domicilio riduce il rischio di depressione clinica di 13 punti percentuali – rispetto a una media del 28% nella popolazione osservata – e abbassa il rischio di solitudine del 6,7%, aumentando allo stesso tempo la percezione di una qualità di vita superiore alla media (+14%).Ludovico Carrino, docente di Economia politica all’Università degli Studi di Trieste, commenta: “Oltre ai benefici per la salute degli individui, lo studio evidenzia il potenziale impatto economico di queste misure. La depressione in età avanzata ha, infatti, un costo sanitario elevato: studi condotti negli ultimi decenni rivelano che nel Regno Unito si verifica un costo extra annuo di 3.225 dollari per ogni persona tra i 65 e i 74 anni, mentre in Germania la spesa per gli over 75 è pari a 2.840 dollari annui. Ridurre l’incidenza di disturbi mentali attraverso un sistema di assistenza domiciliare efficiente significa, quindi, non solo migliorare la qualità della vita degli anziani, ma anche diminuire il ricorso a farmaci, cure psichiatriche e ricoveri, con effetti positivi sulla sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali”.Un altro aspetto emerso dalla ricerca riguarda il ruolo dei caregiver familiari. L’assistenza informale, fornita da figli o parenti, rappresenta spesso la risorsa prevalente, con un forte impatto sulla vita lavorativa e personale di chi presta aiuto. Garantire un accesso più ampio ai servizi domiciliari potrebbe liberare i caregiver da un ruolo assistenziale spesso totalizzante, rimettendo risorse umane a disposizione del mercato del lavoro con potenziali ricadute positive per il sistema produttivo e per il reddito disponibile delle famiglie.In Italia, dove lo sviluppo del Long Term Care pubblico sconta un certo ritardo rispetto ad altri Paesi europei, i risultati dello studio pubblicato su Health Economics possono offrire spunti concreti per orientare le politiche pubbliche e aggiornare le strategie di welfare.“Gli interventi legislativi degli ultimi anni hanno aperto una riflessione sulla necessità di rafforzare i finanziamenti e ampliare l’accesso ai servizi domiciliari, sollevando l’attenzione su un tema di grande interesse in un Paese in cui l’invecchiamento della popolazione inevitabilmente determinerà l’aumento degli individui bisognosi di cure” conclude Ludovico Carrino.***************************Studio completo pubblicato su Health EconomicsThere Is No Place Like Home: The Impact of Public Home‐Based Care on the Mental Health and Well‐Being of Older People Abstract La ricerca di Ludovico Carrino (DEAMS), pubblicata su Health Economics, individua effetti positivi per la salute mentale degli anziani e una riduzione dei costi per la sanità pubblica Mostra nel diario Off
Giovani e impresa: l’UniTS inaugura la nuova edizione dell’Innovators Community Lab Read more about Giovani e impresa: l’UniTS inaugura la nuova edizione dell’Innovators Community Lab Immagine Titolo (11).jpg Data notizia Fri, 16/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia Formare, connettere, ispirare. Con queste parole è stata lanciata la prima edizione dell’Innovators Community Lab (ICLab), il rinnovato programma dell’Università di Trieste che accompagna studentesse e studenti nella scoperta dell’innovazione e della cultura imprenditoriale.Evoluzione del Contamination Lab, che nel corso di oltre dieci edizioni ha fornito background imprenditoriale a circa 300 studenti UniTS, l’ICLab è pensato per fornire a studenti e studentesse strumenti che consentano lo sviluppo di progetti di business nei settori emergenti.Il programma si svolgerà ancora negli spazi rinnovati dell’ex Ospedale Militare, oggi trasformato in un ambiente aperto alla formazione, al co-working e alla collaborazione tra università, impresa e territorio. L’edizione 2025 ha preso il via con un evento ufficiale, alla presenza di istituzioni, imprese e dei 29 giovani selezionati, provenienti da corsi di laurea triennale, magistrale e di dottorato.Durante l’incontro Salvatore Dore, responsabile dell’ICLab e Capo Ufficio Trasferimento Tecnologico e rapporti con le imprese, ha illustrato anche le principali novità dell’edizione 2025: il riconoscimento di crediti universitari curriculari, programmi di mentoring individuali, incontri di formazione e networking con imprenditori e manager e una visita agli stabilimenti del Gruppo Marcegaglia dove gli studenti incontreranno i vertici aziendali. Al termine del percorso, i cinque migliori progetti saranno premiati con borse di studio da 5.000 euro ciascuna, finanziate dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il rinnovato percorso, inoltre, beneficerà di una dimensione internazionale che sarà presentata nelle prossime settimane.Nel suo intervento introduttivo, il professor Rodolfo Taccani, Delegato del Rettore per il Trasferimento tecnologico e i rapporti con le imprese, ha offerto una riflessione sul valore del lavoro fatto nel corso dei suoi sei anni di mandato prossimi alla conclusione: «Il Contamination Lab è stato per anni un laboratorio vivo di idee, ma anche di persone. Abbiamo visto crescere competenze, relazioni e iniziative capaci di superare i confini dell’università. Questo percorso ha accompagnato sei anni di lavoro in cui abbiamo messo al centro la connessione tra formazione, giovani e impresa. Il futuro passa anche da qui».Momento centrale dell’evento è stato il keynote speech di Gianluca Bisol, Presidente dell’azienda vitivinicola Bisol 1542: il suo intervento “Innovare nella tradizione” ha raccontato l’esperienza di un’impresa familiare capace di coniugare identità territoriale e trasformazione attraverso le generazioni.I 29 studenti selezionati per il nuovo percorso formativo ICLab – di cui 18 sono iscritti a lauree triennali, 10 a lauree magistrali e a magistrali a ciclo unico e uno a un dottorato di ricerca – hanno concluso l’incontro con una breve presentazione individuale, raccontando le proprie motivazioni, obiettivi e aspettative per il percorso appena avviato.Tra i partecipanti la componente femminile rappresenta oltre un terzo del gruppo. A testimonianza di un percorso che intercetta abilità e interessi molto trasversali, non mancano neanche in questa edizione gli studenti provenienti da corsi di laurea umanistici, come Filosofia, Psicologia e Giurisprudenza.Con l’ICLab, l’Università di Trieste attualizza e rende organico il proprio impegno nella formazione all’innovazione, creando spazi di confronto reale tra accademia e sistema produttivo e promuovendo all’interno del percorso universitario un’idea di impresa come strumento di crescita, relazione e impatto. Abstract Formazione, co-progettazione, networking e premi per i 29 studenti selezionati nel programma dell’Ateneo dedicato all’innovazione Mostra nel diario Off
Rose Libri Musica Vino: torna la rassegna culturale nel roseto del Parco di San Giovanni Read more about Rose Libri Musica Vino: torna la rassegna culturale nel roseto del Parco di San Giovanni Immagine immagine sito 1200x800px.jpg Data notizia Tue, 06/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Post lauream Studenti Internazionali - Degree Seeker Territorio e società Testo notizia Al via la XIV edizione di "Rose Libri Musica Vino", la rassegna culturale organizzata dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università di Trieste. Dal 9 maggio e per tutti i venerdì del mese, il roseto del Parco di San Giovanni – premiato nel 2015 con il Certificato di Eccellenza dalla World Federation of Rose Societies – ospiterà incontri, passeggiate, conversazioni attorno a libri, degustazioni di vino e spettacoli musicali. Al centro di questa quattordicesima edizione, la rassegna propone una riflessione sul tema “Che genere di potere?”, interrogandosi su come riconoscere e promuovere forme di potere alternative a quelle basate sulla sopraffazione, la violenza e il dominio. A guidare la riflessione è l’eredità di Franco Basaglia, che nel 1979 ricordava come il vero cambiamento non consista nel vincere, ma nel convincere: «Nel momento in cui convinciamo, noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di trasformazione difficile da recuperare». A distanza di quasi cinquant’anni, questa visione continua ad animare lo spirito della rassegna, che si propone come spazio in cui coltivare l’idea che l’impossibile può diventare possibile, che i muri si possono abbattere, i cancelli aprire, le utopie immaginare e persino realizzare, e che il capitale più importante di una comunità siano le persone.Accanto a questa visione, si fa strada anche una consapevolezza amara: nuovi muri si stanno alzando, nuove esclusioni si affermano, i diritti sembrano regredire e le memorie collettive si affievoliscono. Il potere che avanza non è quello evocato da Martin Luther King, capace di cambiare la realtà, ma piuttosto un potere che sottomette, inganna, bullizza, annienta. Eppure, come ricordava Italo Calvino, esiste un antidoto: «Cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio». Abstract La XIV edizione, promossa da UniTS e dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, prenderà il via venerdì 9 maggio. L’edizione di quest’anno esplorerà il tema del “potere” Link Primo appuntamento - 9 maggio Secondo appuntamento - 16 maggio Terzo appuntamento - 23 maggio Quarto appuntamento - 30 maggio Documenti allegati Document Programma completo Mostra nel diario Off
Al confine tra pelle e cuore: le emozioni della scienza nella lotta contro il cancro Read more about Al confine tra pelle e cuore: le emozioni della scienza nella lotta contro il cancro Immagine Locandina_ICGEB_GO2025.png Data notizia Mon, 05/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Post lauream Territorio e società Testo notizia In occasione di GO!2025 – Capitale Europea della Cultura, l’ICGEB – Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e le Biotecnologie presenta "Al confine tra pelle e cuore: le emozioni della scienza nella lotta contro il cancro", un ciclo di cinque spettacoli teatrali in programma tra maggio e ottobre 2025 a Trieste, Udine, Gorizia e Nova Gorica. L’iniziativa è finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.Partner del progetto è anche l’Università di Trieste con la partecipazione di Serena Zacchigna, docente di Biologia Molecolare in UniTS e responsabile del Laboratorio di Biologia Cardiovascolare dell’ICGEB. Insieme al prof. Domenico Prattichizzo dell'Università di Siena e dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Zacchigna porta in scena un racconto scientifico e personale, ispirato a una sfida di ricerca innovativa: sviluppare nuove terapie antitumorali ispirate al cuore, un organo raramente colpito dal cancro, grazie all’uso di robot indossabili che ne mimano il battito.Il progetto intreccia scienza, narrazione e teatro per avvicinare il pubblico al mondo della ricerca biomedica attraverso un linguaggio accessibile, emotivo e coinvolgente. Sul palco, i ricercatori ripercorrono le tappe della loro avventura scientifica: ipotesi, ostacoli, intuizioni, fallimenti e progressi, raccontati in prima persona e senza l’ausilio di slide. Lo spettacolo sarà proposto in italiano, con sottotitoli in sloveno e traduzione nella lingua dei segni, per garantire la massima accessibilità.I testi e la sceneggiatura sono firmati da Alessandra Cotoloni e Sarita Massai, con la partecipazione di Davide Costabile, Giuseppe Di Mauro, Maryen Vasanthakumar e Alberto Villani.Calendario degli appuntamenti10 maggio 2025 – Trieste, ore 15:00Festival Scienza e Virgola (SISSA) – Teatro Miela(evento per le scuole)11 maggio 2025 – Udine, ore 16:00Festival Vicino/Lontano – Chiesa di San Francesco(con interpreti dei segni)27 settembre 2025 – TriesteTrieste Next – Teatro Miela(con interpreti dei segni)24 ottobre 2025 – Nova Gorica, ore 18:00Università di Nova Gorica – Palazzo Lanthieri(in italiano con sottotitoli in inglese)25 ottobre 2025 – Gorizia, ore 11:00Università di Trieste – Polo di Gorizia – Aula Magna(evento per le scuole) Abstract UniTS è partner dell’iniziativa promossa da ICGEB, che in occasione di GO!2025, porta in scena cinque spettacoli teatrali a Trieste, Udine, Gorizia, e Nova Gorica Documenti allegati Document Locandina Mostra nel diario Off
UniTS inaugura il nuovo hub multiservizio di “Giustizia di Comunità” Read more about UniTS inaugura il nuovo hub multiservizio di “Giustizia di Comunità” Immagine Titolo (9).jpg Data notizia Wed, 30/04/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Testo notizia L’Università di Trieste ha inaugurato l’hub sperimentale multiservizio di “Giustizia di Comunità”: un progetto innovativo che unisce università, istituzioni, enti del Terzo Settore e cittadinanza per promuovere l’inclusione sociale e la giustizia riparativa.L’iniziativa nasce da un accordo tra l’Università degli Studi di Trieste e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il sostegno del Ministero della Giustizia – Cassa delle Ammende. L’hub sarà ospitato nei locali dell’ex Casa del Marinaio in via Principe di Montfort 3 e rappresenta un importante punto di raccordo tra il mondo dell’esecuzione penale e la comunità.Il centro sarà il fulcro operativo dei progetti “Ripar(t)iamo” e “INclusione, CONfronto, TRAttamento”, co-finanziati dalla Regione e finalizzati a favorire il reinserimento socio-lavorativo di persone sottoposte a misure penali, offrire supporto concreto alle vittime di reato e promuovere percorsi di giustizia riparativa e mediazione penale. Queste azioni si pongono in linea con i principi della Riforma Cartabia (D.lgs. 150/2022), che valorizza la giustizia riparativa come strumento di reintegrazione, riconciliazione e responsabilizzazione.Il nuovo hub sarà aperto almeno tre giorni a settimana, garantendo attività di accoglienza, assistenza e formazione rivolte a persone in misura penale, vittime di reato e operatori del settore. Al suo interno, opereranno in sinergia enti pubblici, organizzazioni del Terzo Settore e personale accademico, con l’obiettivo di offrire risposte integrate e di rafforzare il legame tra istituzioni e cittadini.Durante l’inaugurazione sono intervenuti il Magnifico Rettore, prof. Roberto Di Lenarda, l’Assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità, il prof. Giovanni Grandi, docente di Filosofia Morale di UniTS, e la dott.ssa Gianna Zamaro, Direttore della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Abstract Nei locali universitari di via Montfort un nuovo centro sperimentale per promuovere il reinserimento sociale, il supporto alle vittime e la giustizia riparativa Mostra nel diario Off Periodo di permanenza in Magazine Wed, 30/04/2025 - 12:00 - Fri, 30/05/2025 - 12:00
Servizi idrici e rifiuti: UniTS e UniUD partner di AUSIR e dei gestori dei servizi del FVG Read more about Servizi idrici e rifiuti: UniTS e UniUD partner di AUSIR e dei gestori dei servizi del FVG Immagine predonzani.jpg Data notizia Fri, 11/04/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Servizi Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia L’Università di Trieste ha sottoscritto, insieme all’Università di Udine, una nuova Convenzione Quadro con AUSIR – Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti del Friuli Venezia Giulia e i principali gestori dei servizi idrici e ambientali del territorio regionale. Accanto ad AUSIR, hanno aderito: AcegasApsAmga, Acquedotto del Carso – Kraški vodovod, CAFC, HydroGEA, Irisacqua, Livenza Tagliamento Acque, A&T 2000, Ambiente Servizi, GEA – Gestioni Ecologiche e Ambientali, Isontina Ambiente, MTF e NET.Il documento, siglato quest’oggi da tutti partner nella Sala Predonzani del Palazzo della Regione alla presenza del Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, rinnova e amplia la precedente intesa siglata nel 2019, consolidando la volontà condivisa di collaborare sui temi della sostenibilità e dell’innovazione applicata alla gestione del ciclo idrico integrato e dei rifiuti. La nuova Convenzione mira a promuovere progetti di ricerca applicata, iniziative congiunte di alta formazione, la partecipazione a bandi competitivi, oltre alla valorizzazione di dati, esperienze e infrastrutture tecniche condivise.L’Università di Trieste partecipa con un forte impegno interdisciplinare, rappresentata dal prof. Paolo Bevilacqua (Dipartimento di Ingegneria e Architettura) e dal prof. Fabio Barbone (Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute), referenti scientifici per l’Ateneo. L’accordo sostiene tra l’altro l’attività dei master interateneo già avviati con la collaborazione dei gestori pubblici, tra cui quello in “Tecnologia e Management del Ciclo Idrico Integrato” e quello in “Economia Circolare e ciclo integrato dei Rifiuti”. ““La Convenzione – ha spiegato Roberto Di Lenarda, Rettore dell’Università di Trieste - rappresenta un’opportunità concreta per attivare nuove ricerche multidisciplinari capaci di affrontare, in chiave innovativa, le sfide della gestione sostenibile delle risorse idriche e ambientali. Gli ambiti di collaborazione spaziano dallo studio dei sistemi acquiferi e delle infrastrutture di rete alla gestione dei reflui e dei fanghi, dall’analisi economica e normativa dei servizi pubblici alla valorizzazione dei rifiuti in ottica di economia circolare. Centrale è anche l’impegno nella comunicazione e nella formazione, considerate leve strategiche per promuovere consapevolezza e cambiamento sia a livello tecnico che sociale”. Abstract Firmato un accordo per rafforzare la collaborazione su ricerca, innovazione e formazione nei settori dell’acqua e dell’economia circolare Mostra nel diario Off