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L’Università degli Studi di Trieste è un’istituzione pubblica di alta cultura, laica, pluralista e indipendente da ogni orientamento ideologico, religioso, politico ed economico, in conformità ai principi della Costituzione della Repubblica e agli impegni internazionali assunti dall’Italia in materia di ricerca scientifica e di formazione universitaria. Sono compiti primari dell’Università la ricerca scientifica e l’alta formazione, al fine di promuovere lo sviluppo culturale, civile, sociale ed economico della Repubblica. L’Università riconosce che l’attività didattica è inscindibile dall’attività di ricerca e che entrambe, ove previsto, sono inscindibili dall’attività assistenziale. 

Cenni storici

L’Università degli Studi di Trieste ha le sue prime origini nella Scuola Superiore di Commercio, fondata nel 1877, quando lo sviluppo mercantile della città fece aumentare la domanda di competenze nel commercio e nella navigazione. Sin dal XVIII secolo la comunità triestina aspirava a dotarsi di un Ateneo capace di affiancare la fiorente attività portuale con adeguate istituzioni formative in ambito giuridico ed economico, ma il governo di Vienna rifiutò ripetutamente di assecondare tali ambizioni. Questo atteggiamento si irrigidì nel secolo successivo, quando l’apertura di una sede universitaria a Trieste finì per rientrare tra le istanze irredentiste della locale comunità italiana.

Con il passaggio all’Italia a seguito del primo conflitto mondiale, Trieste iniziò a sviluppare le proprie istituzioni di studi superiori e universitari: il regio decreto 8 agosto 1924, n. 1338, sancì la trasformazione della Scuola, nel frattempo già diventata Istituto, in Università degli Studi Economici e Commerciali. Nel 1938, con l’istituzione della Facoltà di Giurisprudenza, l’Ateneo triestino divenne un vero e proprio Studium Generale. 

Nei decenni successivi l’Università registrò un progressivo sviluppo, col graduale insediamento di ulteriori dieci facoltà: Ingegneria (1942), Lettere e Filosofia (1943), Scienze Matematiche Fisiche e Naturali (1946), Farmacia (1956), Scienze della Formazione (già Magistero,1956), Medicina e Chirurgia (1965), Scienze Politiche (1974), Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (1978), Psicologia (1997) e Architettura (1998). Parallelamente all’istituzione di nuove Facoltà, l’Ateneo triestino estese la propria presenza territoriale con l’apertura di nuove sedi nel 1989 a Gorizia, nel 1991 a Pordenone e nel 1997 a Portogruaro. 

Tale assetto fu mantenuto sino alla riforma universitaria del 2010 (L. 30 dicembre 2010, n. 240), in attuazione della quale il nuovo Statuto di Ateneo, entrato in vigore nel 2012, ridisegnò l’architettura istituzionale dell’Università decretando, per un verso, la cessazione delle preesistenti facoltà e, per l’altro, l’attribuzione di funzioni di organizzazione didattica e di gestione dell’attività scientifica a dieci dipartimenti.

 

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schizzo per edificio Università
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