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Caratteristiche neuromuscolari dei nuotatori: ricerca UniTS al Trofeo internazionale di nuoto “Romana Calligaris”

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Si terrà sabato 10 e domenica 11 maggio la 20ᵅ edizione del Trofeo "Romana Calligaris", manifestazione internazionale di nuoto in vasca lunga (50 m) che promette di regalare spettacolo al pubblico del Centro Federale di Trieste - Piscina “Bruno Bianchi”. A sfidarsi saranno oltre 750 partecipanti, appartenenti a 41 società provenienti principalmente da Fvg, Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Puglia, Slovenia, Serbia, Ungheria, Spagna, Inghilterra e Francia.

LA SINERGIA CON L’UNIVERSITÀ DI TRIESTE
Quest’anno ricercatori e studenti dell’Università di Trieste dei gruppi di ricerca in Clinical Applied Physiology and Kinesiology (Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute), e in Ingegneria Biomedica (Dipartimento di Ingegneria e Architettura), valuteranno le caratteristiche neuromuscolari di alcuni atleti che parteciperanno al Trofeo per approfondire il ruolo della muscolatura della spalla e del tronco nei diversi stili del nuoto e in diverse condizioni.

L’obiettivo è anche quello di fornire strumenti a supporto allo staff tecnico e sanitario degli atleti. 

Il gruppo di lavoro, che sarà affiancato dal Direttore Tecnico della Triestina Nuoto Alessandro Mencarelli e dal biomeccanico Ivo Ferretti, è guidato da Alex Buoite Stella, ricercatore e docente di Fisiologia al Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute di UniTS. 

“Il progetto - spiega Buoite Stella - è nato alcuni anni fa dalla scintilla di alcuni studenti di fisioterapia che ci hanno incoraggiato a entrare nello splendido mondo degli sport natatori e d’acqua, che ci ha portato ad acquisire competenze e strumenti per studiare al meglio gli atleti fuori e dentro la vasca”. 

I primi risultati sono già arrivati ma il lavoro da fare è ancora tanto: “Negli ultimi anni abbiamo già pubblicato una serie di articoli legati al ruolo della spalla del nuotatore, specialmente alla luce della gestione di quella articolazione. Intendiamo continuare a collaborare per studiare gli sport natatori con un approccio scientifico traslazionale (un metodo di approccio che allo studio clinico e teorico unisce l’azione sul campo), per poter fornire agli atleti e allo staff, sia tecnico che sanitario, informazioni utili per ottimizzare la performance, ridurre il rischio di infortuni o aiutare il recupero”.

I CAMPIONI PRESENTI
Gli atleti che cattureranno maggiormente l’attenzione sono, al maschile, la doppia medaglia di bronzo olimpica Federico Burdisso e uno dei più grandi stileliberisti italiani della storia come Luca Dotto e, al femminile, il trio composto dalla staffettista azzurra a Parigi 2024 Emma Virginia Menicucci e da Nika Godun (moscovita di passaporto francese) e Anja Crevar (serba). Da sempre però il Trofeo Calligaris è sinonimo anche di nuoto inclusivo e atleti/e paralimpici capaci di prendersi la scena a Mondiali e Olimpiadi: in questa edizione vedremo all’opera, oltre alla squadra della Triestina Nuoto, anche Vittoria Bianco (portacolori del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa che alle Paralimpiadi di Tokyo ha conquistato l’oro nella staffetta 4x100 stile libero e alle Paralimpiadi di Parigi 2024 il bronzo sui 400 stile libero nella categoria S9) e Giorgia Marchi (triestina delle Fiamme Oro che nella categoria S14 è stata capace di partecipare ai 100 rana delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e di colorarsi di bronzo agli Europei 2024). Non scenderà in acqua ma presenzierà alle premiazioni di domenica pomeriggio uno dei volti più noti della nazionale italiana di nuoto paralimpico: Antonio Fantin (Fiamme Oro), friulano di Latisana che, nella categoria S6, ha conquistato 7 medaglie alle Paralimpiadi, 8 ori mondiali e 10 ori europei.

 

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Coinvolti i Dipartimenti di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute e di Ingegneria e Architettura
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Formazione internazionale sulle emergenze per gli specializzandi in Pediatria

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Affrontare emergenze pediatriche come aritmie e arresto cardiaco, insufficienza respiratoria, gravi traumi addominali e spinali, ma anche come gestire con efficacia il team sanitario. Sono questi i temi al centro di un’attività formativa di altissimo valore scientifico e respiro internazionale, promossa dall’Università di Trieste e dall’IRCCS Burlo Garofolo e dedicata alla gestione avanzata delle urgenze in età pediatrica. Vi hanno preso parte circa 60 specializzandi della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Ateneo giuliano e una quindicina di professionisti sanitari dell’Istituto.

A guidare l’iniziativa, due esperti di fama mondiale, per la prima volta a Trieste: il professor Marc Berg della Stanford University, specialista in simulazioni pediatriche e membro autorevole dell’American Heart Association, e il professor Brent Barber dell’Università dell’Arizona, esperto in cardiologia pediatrica e neonatale. Entrambi vantano una consolidata esperienza clinica nelle emergenze e figurano tra gli autori delle linee guida internazionali per la rianimazione pediatrica.

L’evento, ideato e coordinato dalla dott.ssa Stefania Norbedo, medico del Pronto Soccorso pediatrico del Burlo e docente di simulazione presso la Scuola di Specializzazione dell’Università di Trieste, si è aperto mercoledì 7 maggio con un seminario introduttivo nella sede del Burlo, durante il quale i due docenti statunitensi hanno presentato e discusso scenari clinici critici.

Oggi e domani sono invece in programma le esercitazioni pratiche al Centro di Simulazione Medica e Addestramento Avanzato (CSMAA) dell’Università di Trieste, una delle strutture più avanzate in Europa nel campo della simulazione in medicina, ospitata all’interno del polo didattico dell’Ospedale di Cattinara. Qui gli specializzandi si stanno confrontando con scenari ad alta fedeltà, gestendo in tempo reale situazioni cliniche complesse come shock cardiogeno, traumi maggiori, intossicazioni e insufficienza respiratoria, grazie all’impiego di manichini in grado di riprodurre in modo estremamente realistico le condizioni fisiologiche e cliniche di pazienti pediatrici.

Le simulazioni si svolgono in “modalità in cieco”, con esercitazioni ad alta intensità "a sorpresa", scelte tra diversi scenari preparati in aula, a cui seguono momenti di debriefing condotti dai due docenti statunitensi, insieme alla dott.ssa Norbedo.

“Nei Paesi sviluppati come l’Italia – osserva il prof. Egidio Barbi, direttore della Clinica Pediatrica dell’IRCCS Burlo Garofolo, docente di Pediatria e direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università di Trieste – le vere emergenze-urgenze in pediatria sono eventi piuttosto rari. Per questo, la simulazione riveste un ruolo fondamentale nel garantire una preparazione completa ai futuri pediatri, che potrebbero trovarsi un domani a fronteggiare situazioni simili nella realtà”.

“La simulazione è un elemento prezioso e ormai imprescindibile nella formazione medica e sanitaria di alto livello – sottolinea la prof.ssa Aneta Aleksova, direttrice del CSMAA e docente di Cardiologia all’Università di Trieste – perché consente di acquisire esperienza e di correggere gli errori in un ambiente sicuro e controllato. La presenza di due ospiti del calibro di Berg e Barber conferma che il CSMAA dell’Università di Trieste è in grado di ospitare esercitazioni ai massimi livelli, secondo standard internazionali”.

I professori Marc Berg e Brent Barber hanno espresso parole di elogio sia per la preparazione degli specializzandi e del personale coinvolto, sia per il Centro di Simulazione, paragonabile ai centri di eccellenza internazionali.

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Due docenti tra i massimi esperti mondiali stanno conducendo esercitazioni rivolte a 60 specializzandi. UniTS si conferma eccellenza internazionale nella simulazione medica
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Donata Vianelli è la prima Rettrice dell’Università di Trieste

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Donata Vianelli sarà la prima Rettrice dell’Università di Trieste!

Economista, nata a Vicenza, professoressa ordinaria di Economia e Gestione delle Imprese, con 552 voti ha superato già al primo turno la soglia della maggioranza assoluta, fissata a 505.
La seconda candidata, Ilaria Garofolo, ha ottenuto 341 voti.

Vianelli è attualmente Direttrice del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche ed è stata delegata del Rettore per l’Orientamento e il Job Placement dal 2013 al 2019.

L’affluenza al voto, che ha raggiunto l’89,20%, ha registrato un incremento del 10% rispetto alle elezioni del 2019, segno dell’ampia partecipazione e del coinvolgimento della comunità accademica.

“Desidero porgere le più sincere congratulazioni alla nuova Rettrice, prof.ssa Vianelli, la prima nella storia dell’Università di Trieste, a cui dal I° agosto 2025 lascerò il testimone – commenta il Rettore uscente Roberto Di Lenarda – lasciamo un Ateneo in salute, dinamico ed efficiente, che saprà sostenere la nuova governance nelle sfide che ci aspettano nei prossimi sei anni. L’altissima affluenza al voto è ulteriore testimonianza della solidità della nostra comunità che nel corso degli anni ha saputo rinnovarsi, rendersi coesa e partecipe della crescita della nostra Università. Un sentito ringraziamento alla sfidante, prof.ssa Garofolo, per la sua disponibilità a partecipare a questo percorso fortemente democratico e partecipato”.

Tutte le informazioni sulla consultazione elettorale: https://amm.units.it/elezioni/ele-53036

 

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Entrerà in carica il 1° agosto 2025
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Rose Libri Musica Vino: torna la rassegna culturale nel roseto del Parco di San Giovanni

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Al via la XIV edizione di "Rose Libri Musica Vino", la rassegna culturale organizzata dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università di Trieste. Dal 9 maggio e per tutti i venerdì del mese, il roseto del Parco di San Giovanni – premiato nel 2015 con il Certificato di Eccellenza dalla World Federation of Rose Societies – ospiterà incontri, passeggiate, conversazioni attorno a libri, degustazioni di vino e spettacoli musicali. 

Al centro di questa quattordicesima edizione, la rassegna propone una riflessione sul tema “Che genere di potere?”, interrogandosi su come riconoscere e promuovere forme di potere alternative a quelle basate sulla sopraffazione, la violenza e il dominio. A guidare la riflessione è l’eredità di Franco Basaglia, che nel 1979 ricordava come il vero cambiamento non consista nel vincere, ma nel convincere: «Nel momento in cui convinciamo, noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di trasformazione difficile da recuperare». A distanza di quasi cinquant’anni, questa visione continua ad animare lo spirito della rassegna, che si propone come spazio in cui coltivare l’idea che l’impossibile può diventare possibile, che i muri si possono abbattere, i cancelli aprire, le utopie immaginare e persino realizzare, e che il capitale più importante di una comunità siano le persone.

Accanto a questa visione, si fa strada anche una consapevolezza amara: nuovi muri si stanno alzando, nuove esclusioni si affermano, i diritti sembrano regredire e le memorie collettive si affievoliscono. Il potere che avanza non è quello evocato da Martin Luther King, capace di cambiare la realtà, ma piuttosto un potere che sottomette, inganna, bullizza, annienta. Eppure, come ricordava Italo Calvino, esiste un antidoto: «Cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

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La XIV edizione, promossa da UniTS e dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, prenderà il via venerdì 9 maggio. L’edizione di quest’anno esplorerà il tema del “potere”
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Al confine tra pelle e cuore: le emozioni della scienza nella lotta contro il cancro

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In occasione di GO!2025 – Capitale Europea della Cultura, l’ICGEB – Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e le Biotecnologie presenta "Al confine tra pelle e cuore: le emozioni della scienza nella lotta contro il cancro", un ciclo di cinque spettacoli teatrali in programma tra maggio e ottobre 2025 a Trieste, Udine, Gorizia e Nova Gorica. L’iniziativa è finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Partner del progetto è anche l’Università di Trieste con la partecipazione di Serena Zacchigna, docente di Biologia Molecolare in UniTS e responsabile del Laboratorio di Biologia Cardiovascolare dell’ICGEB. Insieme al prof. Domenico Prattichizzo dell'Università di Siena e dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Zacchigna porta in scena un racconto scientifico e personale, ispirato a una sfida di ricerca innovativa: sviluppare nuove terapie antitumorali ispirate al cuore, un organo raramente colpito dal cancro, grazie all’uso di robot indossabili che ne mimano il battito.

Il progetto intreccia scienza, narrazione e teatro per avvicinare il pubblico al mondo della ricerca biomedica attraverso un linguaggio accessibile, emotivo e coinvolgente. Sul palco, i ricercatori ripercorrono le tappe della loro avventura scientifica: ipotesi, ostacoli, intuizioni, fallimenti e progressi, raccontati in prima persona e senza l’ausilio di slide. Lo spettacolo sarà proposto in italiano, con sottotitoli in sloveno e traduzione nella lingua dei segni, per garantire la massima accessibilità.

I testi e la sceneggiatura sono firmati da Alessandra Cotoloni e Sarita Massai, con la partecipazione di Davide Costabile, Giuseppe Di Mauro, Maryen Vasanthakumar e Alberto Villani.

Calendario degli appuntamenti

  • 10 maggio 2025 – Trieste, ore 15:00
    Festival Scienza e Virgola (SISSA) – Teatro Miela
    (evento per le scuole)
  • 11 maggio 2025 – Udine, ore 16:00
    Festival Vicino/Lontano – Chiesa di San Francesco
    (con interpreti dei segni)
  • 27 settembre 2025 – Trieste
    Trieste Next – Teatro Miela
    (con interpreti dei segni)
  • 24 ottobre 2025 – Nova Gorica, ore 18:00
    Università di Nova Gorica – Palazzo Lanthieri
    (in italiano con sottotitoli in inglese)
  • 25 ottobre 2025 – Gorizia, ore 11:00
    Università di Trieste – Polo di Gorizia – Aula Magna
    (evento per le scuole)
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UniTS è partner dell’iniziativa promossa da ICGEB, che in occasione di GO!2025, porta in scena cinque spettacoli teatrali a Trieste, Udine, Gorizia, e Nova Gorica
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Federico Rosei vince il Nano Energy Award 2025

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Un prestigioso riconoscimento internazionale per Federico Rosei, professore ordinario di Chimica Industriale al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università di Trieste, tra i vincitori del Nano Energy Award 2025. Si tratta di uno dei più importanti premi internazionali nel settore della nanoenergia, assegnato ogni due anni nel corso della International Conference on Nanoenergy and Nanosystems (NENS). La cerimonia ufficiale si terrà il 30 giugno 2025 a Pechino, dove il professor Rosei sarà anche protagonista di una plenary lecture.

Il premio è stato conferito per il suo contributo pionieristico allo studio di nanomateriali innovativi, come i materiali multiferroici e i quantum dots. In particolare, il professor Rosei ha analizzato le relazioni tra struttura e proprietà di questi materiali, impiegandoli come elementi costitutivi in dispositivi per la conversione dell'energia su scala nanometrica, tra cui celle fotovoltaiche, celle fotoelettrochimiche per la produzione di idrogeno e finestre solari. Le sue ricerche aprono nuove prospettive per lo sviluppo di tecnologie solari avanzate e di dispositivi elettronici innovativi.

Nel corso della sua carriera, Federico Rosei ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali. Tra i più recenti, si ricordano il Nanotechnology Recognition Award 2024 dell’American Vacuum Society (AVS), la nomina a Fellow della Materials Research Society, il Fellowship Award 2024 della Canadian Association of Physicists (CAP) e l’elezione a Foreign member della Royal Flemish Academy of Belgium for Science.

La sua attività scientifica si concentra sulle tecnologie energetiche di nuova generazione a base di nanomateriali, con un’attenzione particolare alla fabbricazione, alla caratterizzazione e all’applicazione di materiali inorganici, organici e biocompatibili. Il professor Rosei è inoltre riconosciuto a livello internazionale per il suo impegno nella formazione di giovani ricercatori e per la promozione dell’eccellenza scientifica su scala globale.

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Il docente del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche di UniTS premiato per i suoi studi sui nanomateriali e le tecnologie energetiche del futuro
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Riconoscere e gestire i rischi alimentari: sette casi realistici per una formazione interdisciplinare a Gorizia

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Una sagra di paese, un pranzo in famiglia, un ristorante giapponese, una festa all’oratorio, il chiosco di un’adunata degli alpini, un ritrovo tra tifoserie, un agriturismo. In quanti modi possiamo incorrere, senza saperlo, in un’infezione alimentare?

A partire da questi sette scenari realistici si è sviluppato un laboratorio didattico che ha coinvolto una sessantina di studenti e studentesse dei corsi di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, Assistenza Sanitaria e Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro dell’Università di Trieste, quest'ultimi due attivati con l'Università di Udine. L’attività si è svolta presso il Polo universitario di Gorizia e ha proposto un approccio interdisciplinare alla gestione delle tossinfezioni alimentari.

Infezioni spesso sottovalutate, le tossinfezioni sono causate dall’ingestione di alimenti contaminati da virus, batteri o parassiti e possono provocare sintomi anche gravi. Tra le possibili cause ci sono la conservazione impropria degli alimenti, manipolazioni scorrette, le contaminazioni ambientali, ma anche la crescita della ristorazione collettiva e dei flussi globali di cibo.

L’attività formativa ha previsto una prima fase preparatoria tramite la visione di tre video introduttivi, uno per ciascuna area professionale, seguiti da approfondimenti guidati dai tutor dei corsi, dalla costituzione dei gruppi di lavoro e dall’assegnazione dei casi. Ogni scenario era corredato da materiali didattici e fotografie, con integrazioni rilasciate gradualmente per simulare l’evoluzione di un’indagine su casi sospetti.

Nel pomeriggio si sono svolte esercitazioni pratiche che hanno previsto, tra le altre attività, l’uso di microscopi per la lettura di vetrini, piastre per la semina colturale, strumenti per la rilevazione di contaminazioni simulate, preparazione di campioni da confezioni reali di carne macinata e simulazioni telefoniche per la raccolta di dati epidemiologici. Ogni studente ha avuto modo di osservare e comprendere il lavoro di ciascuno dei tre profili di professionisti sanitari, per cogliere meglio l’interconnessione tra le competenze.

Il laboratorio ha evidenziato la complementarità del tecnico di laboratorio biomedico, responsabile dell’analisi dei campioni biologici, dell’assistente sanitario, impegnato nella prevenzione e promozione della salute pubblica, e del tecnico della prevenzione, attivo nei controlli sui luoghi di produzione, trasformazione e somministrazione degli alimenti.

Grazie alla varietà delle attività proposte e all’integrazione delle competenze, la giornata formativa ha permesso di consolidare le conoscenze teoriche, valorizzare il lavoro di squadra e sperimentare in modo concreto le responsabilità condivise nella tutela della salute collettiva.

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L'iniziativa ha coinvolto una sessantina di studenti di tre corsi di laurea della professioni sanitarie
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UniTS inaugura il nuovo hub multiservizio di “Giustizia di Comunità”

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L’Università di Trieste ha inaugurato l’hub sperimentale multiservizio di “Giustizia di Comunità”: un progetto innovativo che unisce università, istituzioni, enti del Terzo Settore e cittadinanza per promuovere l’inclusione sociale e la giustizia riparativa.

L’iniziativa nasce da un accordo tra l’Università degli Studi di Trieste e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il sostegno del Ministero della Giustizia – Cassa delle Ammende. L’hub sarà ospitato nei locali dell’ex Casa del Marinaio in via Principe di Montfort 3 e rappresenta un importante punto di raccordo tra il mondo dell’esecuzione penale e la comunità.

Il centro sarà il fulcro operativo dei progetti “Ripar(t)iamo” e “INclusione, CONfronto, TRAttamento”, co-finanziati dalla Regione e finalizzati a favorire il reinserimento socio-lavorativo di persone sottoposte a misure penali, offrire supporto concreto alle vittime di reato e promuovere percorsi di giustizia riparativa e mediazione penale. Queste azioni si pongono in linea con i principi della Riforma Cartabia (D.lgs. 150/2022), che valorizza la giustizia riparativa come strumento di reintegrazione, riconciliazione e responsabilizzazione.

Il nuovo hub sarà aperto almeno tre giorni a settimana, garantendo attività di accoglienza, assistenza e formazione rivolte a persone in misura penale, vittime di reato e operatori del settore. Al suo interno, opereranno in sinergia enti pubblici, organizzazioni del Terzo Settore e personale accademico, con l’obiettivo di offrire risposte integrate e di rafforzare il legame tra istituzioni e cittadini.

Durante l’inaugurazione sono intervenuti il Magnifico Rettore, prof. Roberto Di Lenarda, l’Assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità, il prof. Giovanni Grandi, docente di Filosofia Morale di UniTS, e la dott.ssa Gianna Zamaro, Direttore della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

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Nei locali universitari di via Montfort un nuovo centro sperimentale per promuovere il reinserimento sociale, il supporto alle vittime e la giustizia riparativa
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European Surgical Association: Nicolò de Manzini conclude a Ginevra la presidenza

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Dal 2 al 3 maggio si svolge a Ginevra il 31° Congresso annuale dell’European Surgical Association (ESA). L’appuntamento segna la conclusione del mandato biennale alla presidenza del professor Nicolò de Manzini, Direttore della Clinica Chirurgica dell’Università di Trieste e già Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute.

Fondata nel 1993, l’European Surgical Association riunisce alcune delle figure più autorevoli della chirurgia europea e mondiale. L’associazione ha l’obiettivo di promuovere l’eccellenza scientifica, diffondere i risultati della ricerca e favorire il dialogo interdisciplinare attraverso il proprio congresso annuale e una selezione rigorosa dei contenuti.

La conclusione del mandato di de Manzini coincide con un bilancio ampiamente positivo: l’associazione ha continuato a distinguersi per l’elevato livello scientifico delle attività promosse, tra cui la presentazione di 45 lavori scientifici selezionati da équipe chirurgiche di prestigio, discussi nel corso dell’attività congressuale e destinati alla pubblicazione su una delle riviste più autorevoli del settore.

Tra le iniziative più significative promosse quest’anno da de Manzini, inoltre, c’è l’apertura della Società anche a giovani chirurghi, con la creazione della cosiddetta “Next Generation ESA”, pensata per accompagnare e valorizzare i futuri protagonisti della ricerca chirurgica internazionale.

Internazionalizzazione, collaborazione multidisciplinare e apertura ai giovani chirurghi hanno caratterizzato questa fase di vita dell’ESA, che per la quarta volta in trent’anni è stata guidata da un chirurgo italiano, a conferma del riconoscimento di cui gode la scuola chirurgica italiana nel panorama scientifico europeo. 

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Al 31° Congresso dell’ESA si conclude il mandato del Direttore della Clinica Chirurgica di UniTS. Tra le novità, l’ingresso della “Next Generation ESA” che coinvolge giovani chirurghi destinati a guidare la ricerca internazionale
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UniTS inaugura il nuovo Laboratorio Isotopi Stabili “Antonio Longinelli”

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L’Università degli Studi di Trieste ha inaugurato il nuovo Laboratorio Isotopi Stabili “Antonio Longinelli”, dedicato all’analisi degli isotopi stabili e alle loro applicazioni in ambito ambientale, geologico e interdisciplinare. Situato al piano seminterrato della Palazzina “O” del Campus di San Giovanni, in Via Weiss 6, il laboratorio fa capo al Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze (MIGe) ed è coordinato dal prof. Stefano Covelli, con il dott. Daniele Karlicek come tecnico di riferimento.

La nuova infrastruttura scientifica è dotata di uno Spettrometro di Massa (IR MS) di ultima generazione, strumento che consente l’analisi degli isotopi stabili di idrogeno, carbonio, azoto e ossigeno in campioni solidi, liquidi e gassosi. L’acquisto della strumentazione è stato possibile grazie al Bando straordinario per il finanziamento dell’acquisto di attrezzature scientifiche da 4 milioni di Euro, finanziato dall’ateneo  nel 2022. Alla proposta hanno contribuito docenti dei Dipartimenti MIGe, DSV e DSCF, riuniti in una collaborazione interdisciplinare.  

Gli isotopi stabili – atomi dello stesso elemento che si differenziano per il numero di neutroni e quindi per la massa – sono strumenti preziosi per studiare una vasta gamma di fenomeni naturali. Nell’ambito delle Scienze della Terra, ad esempio, gli isotopi stabili dell’ossigeno e del carbonio vengono utilizzati per ricostruire le temperature e i cambiamenti climatici del passato, analizzando rocce, sedimenti e ghiacci. Quelli dell’idrogeno e dell’ossigeno, invece, aiutano a studiare l’origine e il percorso delle acque sotterranee e superficiali, fornendo indicazioni preziose sui cicli dell’acqua e sulle interazioni tra acqua e suolo. Gli isotopi possono essere impiegati anche per individuare le fonti di inquinamento e monitorare i processi di degradazione delle sostanze inquinanti. Nell’ambito delle Scienze Ambientali, l’analisi degli isotopi del carbonio e dell’azoto permette di comprendere meglio il funzionamento degli ecosistemi, le fonti di nutrienti e i meccanismi di crescita delle piante. In archeologia, lo studio degli isotopi nei resti umani e animali consente di ottenere informazioni su dieta, spostamenti e contesti culturali antichi. Infine, gli isotopi si rivelano utilissimi anche per verificare l’origine e l’autenticità di prodotti agroalimentari come vino e olio extravergine di oliva, contribuendo a identificare eventuali frodi, sofisticazioni o adulterazioni.

Il laboratorio è intitolato alla memoria del prof. Antonio Longinelli, pioniere della geochimica isotopica italiana e professore ordinario all’Università di Trieste dal 1983 al 1998. Figura di riferimento nel panorama scientifico internazionale, Longinelli fondò laboratori di geochimica isotopica a Pisa, Palermo, Trieste e Parma. La sua vasta produzione scientifica ha spaziato dalla paleoclimatologia all’idrogeologia, dall’oceanografia all’ambiente e alla biomedicina. Membro dell’Accademia Europea e dell’Accademia dei Lincei, viene oggi ricordato non solo per il valore dei suoi studi, ma anche per la sua carismatica umanità e per l’impatto duraturo sulla comunità scientifica. 

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La nuova infrastruttura sarà dotata di uno Spettrometro di Massa (IR MS) di ultima generazione, acquisito grazie al Bando straordinario per il rinnovo delle attrezzature scientifiche dell’ateneo
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