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Matricole meritevoli 2023-24: ecco i premiati

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Nel corso della cerimonia di inaugurazione del 101° anno accademico, il Rettore Roberto Di Lenarda e il Presidente di Fondazione CRTrieste Massimo Paniccia hanno premiato le matricole meritevoli 2023-24.

Ciascuna di loro ha ricevuto un contributo di 1.500 Euro, sostenuto da Fondazione CRTrieste.

"Conferire un riconoscimento alle migliori matricole significa valorizzare il merito, incentivare l’eccellenza e promuovere un ambiente accademico che stimoli l’impegno e la crescita personale", ha affermato nell’occasione Massimo Paniccia.

Questi i ragazzi premiati con i relativi Corsi di Laurea e Dipartimento:

Simone Barbon (Ingegneria civile e ambientale - DIA), Reka Cikalese (Comunicazione interlinguistica applicata – IUSLIT), Erasmo Ferrara (Economia internazionale e mercati finanziari – DEAMS), Giulia Fignon (Intelligenza artificiale e data analytics – MIGe), Jacopo Qualizza (Scienze politiche e dell’amministrazione – DiSPeS), Antonio Santini (Discipline storiche e filosofiche – DiSU), Noemi Sartor (Fisioterapia – DSM), Luna Sorgente Scemama (Scienze e tecniche Psicologiche – DSV), Giulio Ticli (Fisica – DF), Maria Toso (Chimica e tecnologie farmaceutiche – DSCF).

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La consegna dei premi si è svolta durante la cerimonia di inaugurazione del 101° anno accademico
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UniTS inaugura il suo 101° anno accademico

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Rivivi la cerimonia sul canale YouTube di Ateneo

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Sei anni intensi in cui l’intera comunità dell’Università di Trieste ha lavorato per rendere l’ateneo più solido, efficiente e attrattivo. Allo scadere del suo mandato, il Rettore Roberto Di Lenarda consegna UniTS al suo 101° anno di vita durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024-25.  

Oltre a sottolineare gli snodi fondamentali del suo rettorato, il prof. Di Lenarda ha voluto ribadire la sua posizione su due temi di stretta attualità: il via libera alla riforma che sposta alla fine del primo semestre il test d’ingresso ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria, e la crescita delle università telematiche.

“La significativa e, a mio parere, patologica crescita degli atenei online, sostenuta anche dal punto di vista legislativo, rappresenta una sfida in termini di competitività e di modelli educativi alternativi ma anche di etica della formazione, delegata a fondi di investimento spesso stranieri che hanno come unico scopo il guadagno – ha sottolineato il Rettore - il problema non è lo strumento didattico in sé, quanto le modalità di erogazione, le finalità e gli obiettivi”.

Altrettando forte la presa di posizione sulla legge delega presentata come abolizione dei test per Medicina.

“Premesso che le leggi vanno sempre rispettate, non posso esimermi dal denunciare la più profonda contrarietà alla modifica delle modalità di accesso ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, e in Odontoiatria e protesi dentaria – ha continuato - si tratta di un provvedimento pericoloso, inattuabile, causa di ricadute negative su molti altri corsi di laurea e che parte da premesse scorrette: non mancano, infatti, medici ma attrattività del Sistema Sanitario Regionale. Il numero programmato rimarrà anche con questa riforma e non è concepibile pensare di costruire una graduatoria nazionale sulla base dei voti acquisiti negli esami del primo semestre”.  

 In occasione della cerimonia di inaugurazione, le autorità invitate a parlare hanno voluto lasciare un messaggio di augurio all’Ateneo.

“Il legame tra Generali e l'Università di Trieste è storico e alimentato da importanti collaborazioni – ha affermato Andrea Sironi, Presidente di Assicurazioni Generali - la condivisione della conoscenza e la costruzione di nuove competenze rappresentano un fondamentale cardine di sviluppo per la persona e un asset sempre più prezioso per la comunità, testimoniando la vitalità del tessuto sociale in cui prendono forma. In un contesto globale estremamente complesso e competitivo, la costruzione di progetti comuni tra aziende ed istituti di formazione può costruire un importante elemento di vantaggio per affrontare e vincere le importanti sfide del nostro tempo. L'inaugurazione dell'anno accademico, che conclude le celebrazioni per il Centenario dell'Università di Trieste, è un momento molto importante non solo perché celebra l'istituto universitario e il valore dell'alto percorso di formazione dell'individuo, ma anche perché costituisce un momento di dialogo con le istituzioni cittadine, gli attori privati e la comunità”.

“L’Amministrazione regionale continuerà ad investire nel sapere, nella ricerca e nella formazione, consapevole che lo sviluppo della nostra comunità passa attraverso la conoscenza e l’innovazione - ha continuato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga - nel triennio 2022-2024, il finanziamento complessivo destinato al sistema universitario regionale ha superato gli 80 milioni di euro. Risorse significative per sostenere la didattica, la ricerca, l’innovazione tecnologica, il diritto allo studio, l’innovazione tecnologica, l’ammodernamento delle infrastrutture e la capacità di attrarre talenti. Regione e Università di Trieste sono unite in un’alleanza strategica che darà ancora risultati importanti in settori oggi sempre cruciali come la comunicazione quantistica, l’idrogeno verde, le scienze della vita, l’economia del mare, i distretti del commercio e il sistema sanitario”.

“La qualità di vita di un luogo è determinata da tanti elementi che si compongono in modo complesso: la presenza di aziende e quindi opportunità di lavoro, lo scambio del sapere, momenti culturali e di arricchimento personale, processi di innovazione e propensione del sistema all’innovazione – ha sottolineato la vicesindaco di Trieste Serena Tonel - la nostra Amministrazione comunale lavora quotidianamente per mantenere ed elevare sempre di più questa qualità di vita, a beneficio non solo dei cittadini ma anche delle migliaia di studenti universitari che la città la frequentano e la vivono. Penso al sistema dei trasporti pubblici, all’offerta culturale, alla possibilità di avviare, insediare e consolidare iniziative economiche e la vita professionale dopo gli studi. Stiamo lavorando, insieme alle altre istituzioni sul territorio, con l’Università ma anche con la Regione FVG, ad una sinergia sempre maggiore tra ricerca e applicazione tecnologica, e di questo voglio ringraziare il Presidente Fedriga per gli investimenti pubblici che sta garantendo e le politiche messe in campo, per aumentare l’attrattività del territorio per aziende e lavoratori altamente qualificati. Tutto ciò costituisce un sistema che vogliamo sempre più integrato e vincente. Questo Ateneo ha saputo guardare con orgoglio al passato e con determinazione al futuro, ampliando la propria offerta formativa e accogliendo un numero sempre crescente di studenti, investendo nella qualità della didattica e della ricerca. La città di Trieste e la sua Amministrazione è orgogliosa dell'Università, di un’istituzione che ha saputo distinguersi nel panorama dell’alta formazione e della ricerca scientifica in Italia e nel mondo”.

Questi i passaggi fondamentali del discorso del Rettore, Roberto Di Lenarda.

Il Bilancio di sei anni di Rettorato (2019-2025)

“Il punto di partenza fondamentale di questa governance è stato il miglioramento delle performance didattiche e dell’offerta formativa – ha spiegato il prof. Di Lenarda - grazie all’attivazione di più di 20 nuovi corsi di studio, oggi l’Università di Trieste è uno degli atenei italiani in crescita più rapida in termini di iscrizioni, anche internazionali”.

Gli immatricolati sono cresciuti di più del 30% rispetto al 2019/20 (dato sei volte maggiore rispetto alla crescita media delle università pubbliche italiane). La percentuale di iscritti da fuori Regione e dall’estero, pari al 40% nei corsi di primo e secondo livello e al 60% in quelli di terzo livello, conferma un’attrattività che rende concreto l’obiettivo di raggiungere a breve i 20.000 studenti. La Commissione di Valutazione della Ricerca di Ateneo, poi, nella sua ultima relazione ha evidenziato, rispetto a 5 anni fa, un aumento del 40% del peso medio degli output per ricercatore. 

La responsabilità sociale e i tempi storici

Il Rettore ha ricordato il periodo della pandemia da Covid-19, durante la quale UniTS si è distinta per la forte opposizione ad approcci antiscientifici, per aver mantenuto una non scontata didattica in presenza soprattutto per gli studenti dei primi anni e per l’impegno a supporto della salute pubblica. 

“Solo pochi mesi dopo, il 13 luglio 2020 – ha aggiunto - abbiamo sottoscritto la preintesa per la restituzione alla comunità slovena del Narodni Dom. Il 28 marzo 2022, la partecipazione del Presidente Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico è stato un momento epocale non solo per l’Università e la città di Trieste ma, più in generale, per le relazioni Italia - Slovenia. Alla nostra Università è stato riconosciuto il ruolo di promotore di questo processo, punto di raccordo e di alta mediazione”. 

Nell’aprile 2024, la cerimonia di conferimento della Laurea honoris causa al Presidente Mattarella e al già Presidente sloveno Borut Pahor ha suggellato nel modo più alto questo percorso.

Azioni fondamentali e investimenti strategici

Sulla comunità UniTS si è investito moltissimo, sia con nuovi reclutamenti che con progressioni di carriera: i docenti sono aumentati di 75 unità in cinque anni e nei prossimi mesi sono programmate altre 56 prese di servizio. Analogo investimento è stato fatto sul personale tecnico amministrativo, cresciuto di 95 professionisti, a cui se ne aggiungeranno altri 55 nel 2025.  

“Siamo molto orgogliosi, inoltre, di aver lanciato il piano straordinario di reclutamento di docenti ordinari di genere femminile che permetterà di assumere, entro l’anno, 10 nuove professoresse del grado più alto, una per dipartimento”, ha aggiunto il prof. Di Lenarda.

Da ricordare anche il piano da 6 milioni di euro per l'aggiornamento e il potenziamento della strumentazione scientifica e gli interventi per rendere gli spazi dell’ateneo più moderni e accoglienti.

Le prospettive per il futuro: crescita, innovazione e sostenibilità

“Un progetto che ci vedrà, spero, protagonisti è la riqualificazione di Porto Vecchio, grande opportunità di rilancio per Trieste in termini di attrattività internazionale – ha continuato il Rettore - aspetto cui contribuirà in modo decisivo anche il nuovo Campus di Cattinara, un investimento di oltre 50 milioni di euro da parte della Regione Friuli Venezia Giulia che porterà la nostra Università a nuove vette in ambito sanitario e scientifico”. 

A chiusura del suo intervento, il prof. Di Lenarda ha voluto ringraziare, oltre tutta la comunità UniTS e i suoi più stretti collaboratori, anche il Comune di Trieste e la Regione FVG che, sotto la guida del Presidente Massimiliano Fedriga e con l’impegno dell'Assessore all’Università Alessia Rosolen, hanno sempre supportato l’Ateneo con tempestività, generosità e visione strategica. Un grazie particolare anche alla Fondazione CRTrieste che ha sostenuto il costo dei premi alle dieci matricole più meritevoli, conferiti in occasione della cerimonia di inaugurazione.

Sono intervenuti alla cerimonia anche la Presidente del Consiglio degli Studenti Anna Colussi e la rappresentante del Personale Tecnico Amministrativo Francesca Tardio. 

La Prolusione è stata tenuta da Andrea Nardini, Ordinario di Fisiologia Vegetale del Dipartimento di Scienze della Vita, sul tema “Alcune lezioni dagli alberi sui rischi del cambiamento climatico”. 

Il coro e orchestra di Units ha eseguito l’inno dell’Università di Trieste “Sorprendi la sorte” e il “Gaudeamus igitur”.

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Il bilancio del Rettore, Roberto Di Lenarda
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Progetto STUDIO DUE - GONGO 2025: Gorizia e Nova Gorica caso – studio nazionale di architettura

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È stato ufficialmente presentato STUDIO DUE - GONGO 2025, un progetto didattico interateneo che coinvolge studenti e docenti di UniTS, Politecnico di Milano, Federico II di Napoli e Università di Salerno

Sabato 15 marzo 2025, il Conference Center della sede di Gorizia di UniTS in via Alviano ospiterà oltre 200 studenti e una quindicina di docenti e assistenti per una giornata di studi dedicata alla progettazione architettonica e alla trasformazione urbanistica delle aree transfrontaliere di Gorizia e Nova Gorica. L’evento, aperto a tutti gli interessati, va ad arricchire il palinsesto di appuntamenti pensati dall’ateneo per GO! 2025 - Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura.

Lanciato nel 2023 dai docenti del Corso di Laurea in Architettura di UniTS Thomas Bisiani e Adriano Venudo, Elvio Manganaro del Politecnico di Milano e Alberto Calderoni dell'Università Federico II di Napoli, il progetto si è ampliato coinvolgendo anche altri Laboratori di Composizione 2 del Politecnico di Milano con Giacomo Ortalli, Aleksa Korolija e Luca Cardani, e l'Università di Salerno con Felice De Silva.

Il prof. Adriano Venudo ha spiegato l'obiettivo del progetto: “Gorizia, insieme a Nova Gorica e al confine, ha delle caratteristiche specifiche che la rendono unica. Questa giornata di studio e di confronto ci consentirà di conoscere la visione di chi proviene da fuori. Realizzeremo anche una pubblicazione per raccogliere gli esiti”.

“Si tratta di un progetto che intreccia la materia urbana con l’università, in cui crediamo molto. I nostri corsi universitari sono un’eccellenza straordinaria, che intendiamo valorizzare al massimo”, ha dichiarato il vicesindaco di Gorizia, Chiara Gatta

L'assessore comunale a GO! 2025, Patrizia Artico, ha aggiunto: “Il nostro confine, per la sua storia e le sue peculiarità, è motivo di fortissimo interesse anche dal punto di vista urbanistico. Il fatto che vengano a studiarlo da prestigiose università ne è la conferma”.

Dopo aver lavorato sul centro storico di Napoli nel primo anno del progetto, gli studenti ora si concentreranno sulla stazione Transalpina di Nova Gorica e sulle aree urbane transfrontaliere tra Italia e Slovenia. 

Nel corso della giornata, il prof. Paolo Nicoloso dell'Università di Trieste terrà una lezione dal titolo “Gorizia. 1900-1950”, seguita dall’intervento dell’architetto Nejc Koradin su “Nova Gorica. Nascita di una città”. Successivamente, i partecipanti prenderanno parte a una passeggiata esplorativa alla scoperta dei luoghi oggetto di studio.

Programma STUDIO DUE - GONGO 2025

UniTS x GO! 2025

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Il 15 marzo oltre 200 studenti e docenti di UniTS, Politecnico di Milano, Federico II di Napoli e Università di Salerno si confronteranno sulla trasformazione urbanistica del confine italo-sloveno
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Diplomazia scientifica: UniTS e MAECI rafforzano la collaborazione

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Nel corso degli ultimi quindici anni, la scienza e la ricerca si stanno affermando all'interno del complesso ambito delle relazioni internazionali come attori fondamentali per il dialogo e la cooperazione globale. 

Anche se ci sembra difficile intendere gli scienziati e ricercatori come nuovi ambasciatori, la diplomazia scientifica è uno strumento sempre più prezioso, capace di costruire prospettive di crescita per i Paesi in via di sviluppo e di creare le condizioni per affrontare le grandi sfide del nostro tempo che richiedono collaborazione tra Paesi.

Questa innovativa interazione tra politica estera e ricerca scientifica include, infatti, attività come la promozione della cooperazione scientifica internazionale, l’attrazione di ricercatori nelle università e nei centri di ricerca, la costruzione di infrastrutture scientifiche condivise e la consulenza tecnica per l’elaborazione di politiche pubbliche.

L’Università di Trieste ha consolidato negli ultimi anni il proprio impegno nel campo della diplomazia scientifica, sviluppando un percorso strutturato che ha coinvolto accademici, diplomatici e rappresentanti di reti e iniziative di cooperazione internazionale. 

Un passaggio significativo di questo percorso è stato il tavolo tecnico organizzato lo scorso 7 marzo dall'Ateneo giuliano, che ha visto la partecipazione del dott. Giuseppe Pastorelli, Vice Direttore Generale per la promozione del sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).

"La scienza unisce: guarda alla risoluzione di problemi e conferisce reputazione internazionale, ma soprattutto rafforza le relazioni tra Paesi e permette la condivisione e l’avanzamento delle conoscenze”, ha spiegato Pastorelli nel corso del suo intervento all'Università di Trieste. 

Per l’alto dirigente della Farnesina Trieste è un caso esemplare di diplomazia scientifica: “È sede del principale sistema scientifico internazionale presente in Italia e, quindi è un pilastro fondamentale della nostra diplomazia della crescita. Il Polo di Trieste rappresenta per il Sud del mondo una via d'accesso all'innovazione e alla ricerca d’avanguardia e consente all'Italia di fornire un contributo allo sviluppo e una rete influente nelle relazioni con in Sud globale”.

L’incontro - svoltosi alla presenza del Prorettore Valter Sergo e coordinato dalla prof.ssa Ilaria Micheli, Delegata del Rettore per la cooperazione allo sviluppo, e dal prof. Simone Arnaldi - ha rappresentato una tappa di un percorso avviato dall'Ateneo giuliano nel maggio 2024, con un primo workshop dedicato alla diplomazia scientifica. A questo evento hanno partecipato accademici, diplomatici e referenti di progetti legati allo sviluppo sostenibile, al supporto dei refugee scholars, alla formazione, al trasferimento della conoscenza e alla cooperazione internazionale. 

A partire da questo primo confronto è stata elaborata la prima versione di un background document, successivamente condivisa con la comunità accademica per raccogliere integrazioni e osservazioni. Il percorso è proseguito con un ulteriore momento di confronto, il 16 settembre 2024, con un Tavolo tecnico con il prof. Pierre-Bruno Ruffini, economista francese e co-presidente della European Union Science Diplomacy Alliance. In questa occasione, il documento è stato consolidato e nuovamente discusso prima di essere sottoposto alla governance dell’Ateneo nella sua versione definitiva.

Il Tavolo tecnico del 7 marzo ha quindi tirato le somme del percorso di sviluppo delle attività di diplomazia scientifica avvenute all'interno del sessennio di governance dell’Ateneo che va concludendosi. L’incontro ha consentito di presentare il lavoro svolto dall'Università di Trieste in questi mesi, che traccia delle linee guida per futuri accordi di ricerca in contesti internazionali, e ha permesso un costruttivo e formativo confronto con le istituzioni nazionali e con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

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Giuseppe Pastorelli, Vice Direttore Generale per la promozione del sistema Paese: "Trieste caso esemplare"
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Nasce ASTREO, il nuovo team studentesco di UniTS dedicato all’aerospazio

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Una realtà giovane, dinamica e intraprendente, ma già capace di dimostrare un'ottima organizzazione: è ASTREO, il nuovo team UniTS che unisce studenti accomunati dalla passione per l’aerospazio. La loro missione? Lavorare insieme e mettersi in gioco con colleghi di altre università italiane e internazionali per studiare soluzioni all'avanguardia per il settore.  

Si tratta del terzo team studentesco attivo all’interno dell’Ateneo, che si affianca ad Audace Sailing Team e a UniTS Racing Team. 

Costituito al Dipartimento di Ingegneria e Architettura, ASTREO conta quasi 30 membri provenienti da cinque diversi Dipartimenti UniTS.  Responsabile scientifico del progetto è Stefano Seriani, docente di Robotica ed esperto nello sviluppo di satelliti, con esperienza in collaborazioni con ESA (European Space Agency) e NASA.  

Il team conta su una struttura organizzativa chiara ed efficiente a cui si affianca una suddivisione operativa in specifici ambiti chiave: Design, Elettronica, Prestazioni Scientifiche, Divulgazione, Finanza & Legale e Software.  

Tra i primi progetti in agenda, la realizzazione di un detector di detriti spaziali in orbita bassa terrestre, una risposta alle preoccupazioni evidenziate dai report annuali ESA che segnalano l’aumento del traffico spaziale e il crescente rischio di collisioni tra satelliti e detriti. Per garantire sostenibilità nelle loro ricerche e per rendere la sperimentazione più accessibile, il team si propone di utilizzare tecnologie innovative e modulari, puntando sull'adozione dello standard CubeSat, piccoli satelliti utilizzati per scopi scientifici e sperimentali, e sull'impiego della stampa 3D per la prototipazione. 

Dal 3 al 7 marzo 2025, inoltre, il team ha avuto l’opportunità di confrontarsi per la prima volta in un contesto internazionale partecipando a un workshop organizzato da ESA dopo essersi aggiudicato un bando di selezione. Durante il workshop, i partecipanti hanno lavorato alla progettazione di un CubeSat sulla base dei requisiti definiti dagli esperti ESA. 

 

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Si tratta del terzo team attivo all’Università di Trieste
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Progetto "Mare Sopra", al via le misurazioni: vedremo il futuro delle nostre coste

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Prenderà il via venerdì 7 marzo una nuova fase del progetto di divulgazione scientifica "MARE SOPRA - quale futuro per le coste del Friuli Venezia Giulia?", ideato e coordinato dall’Università di Trieste e realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

L'iniziativa, che ha l'obiettivo aumentare la conoscenza del fenomeno dell'innalzamento del livello del mare e del conseguente impatto sui sistemi costieri, ha in programma una serie di attività di sensibilizzazione che vedranno coinvolti studenti e cittadini in operazioni di misurazione. 

Venerdì, ad esempio, sarà il turno del porticciolo di Grignano, in cui gli studenti del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Trieste avranno modo di cimentarsi con osservazioni e misure sul terreno. A seguire, per tutta la primavera, altri gruppi di cittadini e studenti effettueranno delle misurazioni delle quote d’innalzamento marino a Muggia, Lignano e Grado.

Il progetto si ispira al modello della citizen science, dove studenti, cittadini, rappresentanti di associazioni e, più in generale, persone non esperte, partecipano attivamente alla ricerca, dopo essere stati adeguatamente formati.

«Nei prossimi decenni - spiega Stefano Furlani, professore associato di geomorfologia dell’Università di Trieste - il livello del mare salirà drammaticamente, modificando la geografia delle nostre coste e danneggiando le strutture sul litorale della Regione. Dal 1880 è già salito di oltre 20 centimetri e si prevede che possa raggiungere i 30 cm entro il 2050»

Avvisaglie di quella che potrà essere la situazione ne abbiamo già avute: l’ultima è la forte mareggiata che nel novembre del 2023 ha colpito il litorale orientale del Golfo di Trieste, da Muggia a Lignano, provocando ingenti danni alle infrastrutture costiere.

«Con "MARE SOPRA" - prosegue Furlani - si punta quindi a sensibilizzare la popolazione sul problema dell’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici, proponendo incontri con esperti, proiezioni di documentari, esperienze pratiche con studenti e cittadini e la creazione di un virtual tour: uno strumento coinvolgente e accessibile per esplorare luoghi e ambienti in modo realistico e dettagliato, quasi come se si fosse sul posto».

A conclusione di queste attività le principali località costiere verranno contrassegnate con due linee: la linea gialla segnerà dove arriverà il mare nel 2050, quella rossa il suo livello nel 2100

Al progetto, fortemente interdisciplinare, partecipano geomorfologi, sociologi e biologi di tre dipartimenti universitari (Matematica, Informatica e Geoscienze; Scienze Politiche e Sociali; Scienze della Vita), oltre che la cittadinanza, le scuole e le associazioni.

Il progetto “MARE SOPRA”, primo tra i progetti di divulgazione scientifica finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel 2024, si avvale della collaborazione dell’Area Marina Protetta di Miramare, del Comune di Muggia, dell’Associazione Marevivo - Delegazione Fvg, dell’Istituto comprensivo Marco Polo di Grado, del Liceo Scientifico Galilei Galilei di Trieste e di altri istituti locali. 

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L'iniziativa UniTS di divulgazione scientifica di UniTS, finanziata dalla Regione FVG, coinvolge in questa fase le scuole e i cittadini
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8 marzo: dati in chiaroscuro su retribuzioni e condizione femminile

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La Giornata internazionale della Donna costituisce un momento importante per fare bilanci e resoconti sulla condizione femminile, oltre che per dare nuovo slancio alle tematiche di genere, delle pari opportunità e del contrasto alle discriminazioni.

“I dati diffusi in queste settimane dall'ISTAT (https://www.istat.it/tag/donna/) delineano un quadro della situazione italiana ancora in chiaroscuro - sottolinea Dolores Ferrara, Presidente del CUG - Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità di UniTS - l'occupazione femminile cresce ma meno di quella maschile. Si conferma l'esistenza di un significativo divario di genere sul piano della retribuzione e della partecipazione delle donne alla vita economica e sociale del Paese. Occorrono quindi nuove soluzioni in grado di dare centralità a questi profili affinché nei luoghi di studio e di lavoro sia ampiamente favorita la presenza delle donne”.

L'Università di Trieste e il CUG di ateneo sono impegnati in questa direzione con azioni di supporto e strumenti di contrasto alle discriminazioni nella consapevolezza che la corretta conoscenza dei fenomeni più odiosi e segreganti rappresenta un'arma indispensabile per la diffusione di una reale cultura delle pari opportunità.

Con questo spirito e per fare il punto sulle pari opportunità nella ricerca scientifica, il CUG ha organizzato una conferenza il 1 aprile alle 10 in aula Bachelet, Campus Piazzale Europa, sul tema “Alla ricerca della parità: le donne nella scienza”.

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Il comitato Unico di Garanzia di UniTS è impegnato in azioni di contrasto alle discriminazioni
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Torna il Festival della Psicologia in Friuli Venezia Giulia, UniTS è partner

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Ritorna in Friuli Venezia Giulia il Festival della Psicologia: la quinta edizione della rassegna, organizzata da Psicoattività APS e di cui l'Università di Trieste è partner, si svolgerà dal 7 marzo all’11 aprile 2025, con un programma itinerante, articolato in sei incontri a ingresso libero.

L'edizione 2025 della manifestazione, dal titolo “Intelligenze. Dall’intelligenza naturale all’intelligenza artificiale”, approfondirà, attraverso l’intervento di esperti, i nuovi ambiti di ricerca e applicazione della psicologia al centro della riflessione attuale, ovvero quelli connessi allo studio della mente e dell’intelligenza umana.

Si parlerà di intelligenza naturale e intelligenza artificiale; di pensiero creativo e del rapporto tra creatività e scienza, e tra musica e IA; degli ultimi sviluppi della robotica e dei risvolti etici derivanti dal suo utilizzo; e, ancora, si indagherà il funzionamento dei moderni strumenti di intelligenza artificiale, tra cui il più noto e diffuso Chat-GPT, per comprenderne a fondo i rischi e le opportunità d’uso; per concludere con un viaggio nel mondo dell’intelligenza animale.

Anche quest’anno la direzione scientifica del Festival è affidata a Claudio Tonzar, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione all’Università di Urbino e Presidente di Psicoattività, con il supporto di Tiziano Agostini, docente di Psicologia Generale all’Università di Trieste.

Confermata anche la formula itinerante del Festival che quest'anno farà tappa a Gradisca d’Isonzo, Tavagnacco, Palmanova, Cormons e, in particolare, nelle sedi UniTS di Trieste e Gorizia.

È in programma la partecipazione di ospiti di rilievo internazionale come Dario Floreano, professore ordinario e direttore del Laboratorio di sistemi intelligenti della Scuola politecnica federale di Losanna - EPFL (Svizzera), autore di contributi pionieristici nei campi della robotica evolutiva, della robotica aerea e della soft robotics, che interverrà venerdì 28 marzo nell'Aula Magna (Edificio A) dell'Università di Trieste.

Al termine dell'appuntamento si svolgerà la cerimonia di conferimento del Terzo Premio per ricerche innovative in ambito psicologico, promosso dall’Associazione Psicoattività e dedicato a psicologi e ricercatori under 36. Il concorso vuole premiare lavori di ricerca pubblicati, tesi di laurea magistrale o di dottorato di ricerca, con il fine di valorizzare la cultura psicologica nel territorio del Friuli Venezia Giulia.

Per gli studenti del Corso di Laurea in Psicologia che parteciperanno agli incontri è previsto il riconoscimento di crediti formativi (maggiori informazioni sul sito del Festival). 


GLI APPUNTAMENTI IN BREVE

Venerdì 7 marzo, ore 18.00, a Gradisca d’Isonzo, Sala Bergamas (via Bergamas, 3) - “Insegnare a pensare: l’intelligenza artificiale è un nemico o un alleato?”, con Alessandro Antonietti, professore ordinario di Psicologia Generale e Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano).

Venerdì 14 marzo, ore 18.00, a Gorizia, Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (via d’Alviano, 18) - “Creatività e scienza: un breve viaggio nello studio del pensiero creativo”, con Sergio Agnoli, professore associato di Psicologia Generale e direttore del Laboratorio di dinamiche della creatività presso il Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli studi di Trieste.

Venerdì 21 marzo, ore 18.00, a Tavagnacco, Teatro Immersivo “P. Maurensig” (Via Mazzini 1, loc. Feletto Umberto) - “Musica e Intelligenza artificiale: nuovi strumenti per la musica di domani con Walter Coppola, psicologo, cultore della materia (Università degli studi di Trieste), in collaborazione con Davide Coppola, compositore, direttore d’orchestra, pianista.

Venerdì 28 marzo, ore 18.00, a Trieste, Aula Magna dell’Università degli studi di Trieste (Edificio A, Rettorato - piazza Europa Unita, 1) - “Intelligenze: il ruolo della psicologia tra Intelligenza artificiale, robotica ed etica”, con Dario Floreano, professore ordinario e direttore del Laboratorio di sistemi intelligenti, Scuola politecnica federale di Losanna - EPFL (Svizzera); e Giuseppe Riva, Professore Ordinario di Psicologia della Comunicazione all'Università Cattolica di Milano e Direttore dell’Humane Technology Lab.

A seguire, alle 19.30: Cerimonia di conferimento del III° Premio per ricerche innovative in ambito psicologico e presentazione del lavoro del/della vincitore/vincitrice.

Venerdì 4 aprile, ore 18.00, a Palmanova, Teatro Gustavo Modena (via Dante, 16) - “Abilità cognitive umane e Intelligenza artificiale generativa: limiti e opportunità”, con Giuseppe Sartori, Professore Emerito di Neuropsicologia Forense e Neuroscienze Forensi, Università degli studi di Padova. 

Venerdì 11 aprile, ore 18.00, a Cormons, Teatro Comunale (via Nazario Sauro, 17) - “Intelligenze animali: tra genialità e ingenuità nel mondo naturale”, con Cinzia Chiandetti, professoressa associata di Psicobiologia e psicologia fisiologica, Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli studi di Trieste.

 

Il Festival gode del sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed è reso possibile grazie alla collaborazione dei comuni di Gorizia, Cormons, Gradisca d’Isonzo, Palmanova e Tavagnacco, con la partnership dell’Università degli studi di Trieste e della SASS di Nova Gorica.

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La quinta edizione della rassegna è dedicata al tema “Intelligenze. Dall’intelligenza naturale all’intelligenza artificiale”. Dal 7 marzo all’11 aprile sei incontri itineranti sul territorio regionale
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Firmato l'accordo tra UniTS e la Somali National University

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È stato rinnovato il rapporto di collaborazione tra l’Università di Trieste e la Somali National University (SNU), con la firma di un Memorandum of Understanding (MoU) che impegna le due istituzioni accademiche fino al 2031 a proseguire nello sviluppo di attività di cooperazione.

Ad apporre le firme sui termini dell’accordo sono stati iI prof. Valter Sergo, Prorettore Vicario di UniTS, e il prof. Hassan Osman Ga’al, Rettore dell’Ateneo di Mogadiscio. 

I due Atenei sono da diversi anni coinvolti in un ampio progetto bilaterale Italia – Somalia che ha l’obiettivo di supportare la crescita dell’Università Nazionale Somala, contribuendo alla formazione di docenti e ricercatori. 

Nell’ambito di tale progetto, lo stesso prof. Ga’al, allora preside della Facoltà di Economia dell’ateneo somalo, è stato visiting professor presso l’Università di Trieste e successivamente alcuni studenti provenienti da Mogadiscio hanno frequentato un corso di laurea magistrale presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche di UniTS. 

Di quegli studenti, due oggi sono ricercatori presso l’Università Nazionale Somala e collaborano attivamente sul fronte della ricerca e del consolidamento dei rapporti di cooperazione. 

Il MoU siglato in questi giorni intende favorire la cooperazione culturale, scientifica e formativa a vantaggio degli studenti, del personale docente e di ricerca e dello staff tecnico e amministrativo di entrambe le università. I campi di applicazione dell’accordo si soffermano in particolare sullo sviluppo e sulla condivisione di buone pratiche, che tengono conto di un legame culturale storico fra Somalia e Italia. 

La cooperazione con gli atenei italiani è, infatti, particolarmente preziosa per Mogadiscio che punta a uno sviluppo dell’apparato giuridico-amministrativo e del settore della formazione.

Tuttora nel Paese africano l’amministrazione, la giustizia, la scuola e l’università risentono molto dell’influenza italiana, di cui hanno assorbito le procedure, aspetti organizzativi e di una terminologia settoriale in lingua italiana.

All’interno del Memorandum of Understanding, la collaborazione tra UniTS e SNU coinvolgerà le aree disciplinari della lingua e della letteratura italiana, della comparazione dei sistemi giuridici, politici e di regolamentazione, dell’economia e dell’ambiente, in particolare per quanto riguarda i modelli di crescita sostenibile. Saranno coinvolti anche i settori delle relazioni internazionali e della cooperazione allo sviluppo, oltre che della cooperazione istituzionale, senza trascurare il consolidamento delle discipline scientifiche di base, come la fisica.

La firma del MoU è stata preceduta venerdì 28 febbraio da un evento pubblico molto partecipato, la tavola rotonda “Quo Vadis Somalia?”. Durante l’incontro, il rettore Hassan Osman Ga’al ha discusso del futuro della Somalia e delle relazioni con l’Italia assieme ai professori Ilaria Micheli (IUSLIT), Federico Battera (DiSPeS), Giuseppe Borruso (DEAMS) e Federico Donelli (DiSPeS) e con la moderazione delle dottorande Sara Cosatti e Beatrice Marchesini

Nell’ambito delle attività di cooperazione internazionale con la Somalia ha preso avvio, inoltre, il progetto "Cambiamento climatico, conflitti e migrazioni: il corridoio etiope somalo e le possibili ricadute dello sviluppo infrastrutturale", coordinato dal prof. Federico Donelli, docente di Relazioni Internazionali al Dipartimento di Scienze Politiche e SocialiIl progetto è stato cofinanziato dall'Ateneo con un importo di 15.000 euro, nell'ambito del Bando per progetti di cooperazione internazionale dei Dipartimenti - Anno 2025.

Tra gli obiettivi del progetto lo sviluppo di un monitoraggio della situazione politico-istituzionale del Corno d’Africa, in grado di fornire indicazioni alle ONG italiane ed europee attive per favorire la stabilità macroeconomica, aumentare le capacità della società civile di promuovere comportamenti socio-economici sostenibili, sviluppare la consapevolezza del pubblico italiano sull’impatto del cambiamento climatico nei confronti del fenomeno dei flussi migratori. 

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L'accordo coinvolgerà le aree disciplinari della lingua e della letteratura italiana, della comparazione dei sistemi giuridici, politici e di regolamentazione, dell’economia e dell’ambiente, con attenzione alla crescita sostenibile
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Sindrome di Rett: l’Università di Trieste coordinerà la prima sperimentazione al mondo della Mirtazapina

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L’Agenzia italiana del farmaco - AIFA, ricevuto il parere positivo del comitato etico nazionale per gli studi pediatrici, ha dato il disco verde alla prima sperimentazione clinica a livello mondiale del farmaco Mirtazapina nella Sindrome di Rett, denominata MirtaRett.

La sperimentazione, coordinata dall’Università degli Studi di Trieste, si svolgerà nei principali ospedali italiani di riferimento per le pazienti affette dalla Sindrome di Rett ed è interamente sostenuta da sovvenzioni senza scopo di lucro, in particolare dal progetto no profit “Angelini for future” di Angelini Pharma SpA, assieme alle Fondazione Canali Onlus, Ico Falck Onlus e Amadei e Setti Onlus. Il management della sperimentazione è gestito dal Consorzio per Valutazioni Biologiche e Farmacologiche (CVBF), un’organizzazione non profit che fornisce servizi per la ricerca clinica in Italia. 

Per l’inizio effettivo della sperimentazione ci vorranno circa 2 mesi duranti i quali UniTS, centro coordinatore, assieme ai 4 centri clinici di Milano, Genova, Siena e Messina, metteranno a punto la macchina organizzativa per il reclutamento e poi il trattamento delle pazienti.

Si tratta esclusivamente di pazienti donne, in quanto la sindrome di Rett è una malattia genetica che colpisce 1:10.000 bambine e costituisce la seconda causa al mondo di disabilità intellettiva negli individui di sesso femminile (Petriti et al. Systematic Reviews, 2023)

La sperimentazione coinvolgerà in totale 54 pazienti di età compresa tra 5 e 40 anni, suddivisi in tre gruppi di 18 di diverse fasce d’età (5-10, 11-17 e 18-40 anni).

La sindrome di Rett è una malattia di origine genetica subdola che prende origine da mutazioni causali e non prevedibili del gene MECP2 nelle cellule riproduttive (spermatozoi o ovociti) di genitori del tutto sani. Si manifesta nel secondo anno di vita quando le bambine iniziano a parlare e a camminare, portando a una rapida regressione della parola e all’incapacità di compiere movimenti volontari con le mani. Negli anni successivi, le bambine sviluppano crisi epilettiche e difficoltà respiratorie che rappresentano la principale causa di decesso anche se molte pazienti possono raggiungere l’età adulta, seppur con gravi debilitazioni fisiche e mentali. 

Esperimenti di ripristino del gene mutato condotti in modelli animali hanno dimostrato che la malattia può essere completamente reversibile ma ad oggi non esiste ancora una cura definitiva. 

Il progetto è iniziato nel 2009, grazie a finanziamenti di Telethon, Fondazione San Paolo, Fondazione Casali, Beneficentia Stiftung e delle associazioni dei genitori AIRETT Onlus e ProRett Ricerca Onlus. In 15 anni di studi svolti nel laboratorio diretto dal prof. Enrico Tongiorgi al Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste sono state raccolte numerose evidenze sperimentali dell’efficacia di Mirtazapina nel recupero di alcuni sintomi. Ulteriori prove in favore del farmaco sono state poi raccolte grazie a un’indagine retrospettiva in collaborazione con il Centro di riferimento Rett dell’Ospedale Le Scotte di Siena dove il farmaco era stato somministrato come cura standard per ansia, comportamenti ripetitivi e disturbi del sonno per un periodo da 1 a 5 anni in 40 pazienti Rett adulte. Oltre agli effetti benefici su ansia e sonno, propri del farmaco, lo studio ha riscontrato anche un effetto protettivo sulla progressione della sindrome di Rett con miglioramenti in alcuni sintomi tipici tra cui autolesionismo, irritabilità, difficoltà motorie e perdita di capacità di comunicazione. 

Al momento ancora nessuno ha potuto sperimentare gli effetti di questo farmaco nelle bambine affette da sindrome di Rett - ha dichiarato il prof. Tongiorgi - Riteniamo dunque necessario procedere con una sperimentazione clinica rigorosa come quella proposta nel progetto MirtaRett. Ci siamo prefissi di mantenere questo progetto interamente in Italia, coinvolgendo i principali centri clinici di riferimento. La sperimentazione verificherà l’efficacia del farmaco sui sintomi generali e in particolare sulle abilità motorie, come l’uso della mano, sulle capacità di comunicare e sui disturbi psichici. Monitoreremo inoltre la qualità del sonno e i parametri vitali della respirazione e del cuore, grazie ad una nuova T-shirt intelligente di fabbricazione italiana che è stata da noi testata permettendoci di fare delle scoperte importanti sui difetti di respirazione in queste bambine.” 

Lo studio prevede anche il monitoraggio del grado di stress dei caregivers e la rilevazione di biomarcatori presenti nel sangue, come i fattori neurotrofici, utili per valutare gli effetti del farmaco sulla ripresa dello sviluppo e la plasticità del sistema nervoso.

Ogni sperimentazione clinica ha dei costi elevati, ma grazie alla natura no profit del progetto, è stato possibile ridurli notevolmente e, grazie alla generosità dei donatori, si potrà anche dotare gli ospedali di Messina, Milano e Siena della strumentazione per condurre l’actigrafia e si potranno acquistare 54 smart T-shirt.

Centri e ricercatori coinvolti nella sperimentazione

Coordinatore- Prof. Enrico TONGIORGI, Dipartimento Scienze della Vita, Università di Trieste.

Partner 1 – Prof.ssa Maria Paola CANEVINI, dott.ssa Ilaria VIGANÓ, ASST Ospedale Santi Paolo Carlo - Via di Rudinì 8; Milano; e Prof.ssa Aglaia VIGNOLI (MD) Università Statale di Milano, Milano.

Partner 2 – Prof. Lino NOBILI, dott.ssa Giulia PRATO – Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e scienze materno-infantili (DINOGMI), Università di Genova, Genova.  - Unità di Neuropsichiatria Infantile, IRCCS, Istituto Giannina Gaslini, Genova.

Partner 3 – Dott. Salvatore GROSSO, Dott. Claudio DE FELICE – Centro di Ricerca e Sperimentazione Sindrome di Rett – Unità Pediatrica/Neuropediatrica, DAI Materno Infantile – Policlinico “S. M. alle Scotte”, Siena.

Partner 4 – Prof.ssa Gabriella DI ROSA, dott. Antonio NICOTERA - Dipartimento di Patologia Umana dell'Adulto e dell'Età Evolutiva "Gaetano Barresi", Policlinico Universitario "G. Martino, Università di Messina, Messina.

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Il 28 febbraio si celebra la Giornata mondiale delle Malattie Rare
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