Torna a Trieste FameLab 2025: aperte le iscrizioni Read more about Torna a Trieste FameLab 2025: aperte le iscrizioni Immagine FameLab2025.png Data notizia Wed, 12/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Trieste torna ad essere il palcoscenico della comunicazione scientifica con le selezioni locali di FameLab 2025. La competizione, che sfida studenti, ricercatori e assegnisti a illustrare in soli tre minuti un argomento scientifico nel proprio ambito di studio, si svolgerà venerdì 4 aprile 2025, dalle 9 alle 13, nella Sala Luttazzi del Magazzino 26, Porto Vecchio.I partecipanti dovranno catturare l’attenzione di un pubblico non esperto senza l’ausilio di proiezioni o video, facendo affidamento solo sul proprio talento e, eventualmente, su oggetti di supporto che non richiedano allestimenti complessi. Ogni concorrente presenterà due interventi di tre minuti: uno in fase di preselezione e, in caso di passaggio, uno durante la selezione finale. Al termine della giornata, la giuria eleggerà i due vincitori che accederanno alle fasi successive del concorso.L’iniziativa prevede anche un incontro formativo gratuito, che si terrà il 24 marzo nel Polo Giovani Toti (Via del Castello 1, Trieste), dove il comunicatore scientifico Donato Ramani e l’attrice Daniela Gattorno offriranno consigli su struttura narrativa e performance scenica. Fasi successiveI vincitori della selezione locale saranno invitati a Perugia dal 13 al 15 giugno 2025 per partecipare alla FameLab Masterclass, un workshop intensivo in cui esperti internazionali li guideranno nell'affinamento delle loro abilità comunicative. Successivamente, i due concorrenti prenderanno parte alla finale nazionale, in programma il 27 settembre 2025, sempre a Perugia. Infine, il vincitore di FameLab Italia 2025 rappresenterà il Paese nella finalissima internazionale di fine novembre, dove si confronterà con talenti da tutto il mondo.RequisitiAlla competizione possono partecipare ricercatori o assegnisti di ricerca, professionisti nel settore ricerca e sviluppo (in possesso di laurea magistrale o a ciclo unico) e studenti di dottorato, specializzazione o master post-laurea, purché nati dopo il 1° gennaio 1990. I candidati possono provenire da ambiti STEM, medicina o materie umanistiche (ad es. antropologia, archeologia, economia, filosofia, geografia, giurisprudenza, linguistica, letteratura, psicologia, scienze politiche, sociologia, storia e storia dell’arte). Inoltre, è necessario non aver mai partecipato alla finale nazionale o alla masterclass in precedenti edizioni e non svolgere attività professionale nell’ambito della comunicazione scientifica, se non marginalmente.PremiIl primo classificato alla selezione locale si aggiudicherà un premio in denaro di 400 euro e avrà l’opportunità di partecipare alla finale nazionale e alla masterclass. In più, potrà assistere a un corso del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” alla SISSA di Trieste. Anche il secondo classificato verrà premiato: riceverà 200 euro e accederà sia alla finale nazionale sia alla masterclass.IscrizioniLe iscrizioni, attraverso form online, sono aperte fino a giovedì 27 marzo 2025. Info su www.immaginarioscientifico.it; info@immaginarioscientifico.it. La selezione locale è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. Abstract Le selezioni locali del talent show della comunicazione scientifica si svolgeranno venerdì 4 aprile 2025 Documenti allegati Document Regolamento Mostra nel diario Off
Perdita di diversità genetica: su Nature uno studio internazionale con la partecipazione di UniTS Read more about Perdita di diversità genetica: su Nature uno studio internazionale con la partecipazione di UniTS Immagine Sampling_29052024 (3).jpg Data notizia Wed, 05/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia La perdita di diversità genetica espone molte specie ad un maggior rischio di estinzione, rendendole più vulnerabili di fronte ai cambiamenti in atto, ma la buona notizia è che possono essere realizzate efficaci strategie di contrasto del fenomeno e che tutti, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a sostenerle.È quanto emerge da uno studio condotto da un team di 57 scienziati provenienti da 20 Paesi che ha analizzato oltre 80.000 articoli scientifici pubblicati negli ultimi trent’anni, sintetizzando le prove della perdita di diversità genetica in 628 specie (animali, piante, funghi e cromisti) presenti in ambienti terrestri e acquatici. I risultati dello studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature (leggi l’articolo), evidenziano come molte specie stiano subendo un preoccupante declino della loro variabilità genetica, un fattore cruciale per la loro resilienza e capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali.Tra gli autori della ricerca figura anche Chiara Manfrin, zoologa e ricercatrice dell’Università di Trieste (Dipartimento di Scienze della Vita), che ha contribuito all'analisi della perdita di variabilità genetica nelle specie acquatiche. "Si è trattato di un lavoro meticoloso di raccolta dati e selezione degli studi che non soddisfacevano i requisiti minimi per il tipo di informazioni genetiche fornite, rendendoli inadatti all'inclusione nel dataset analizzato. Il mio contributo è stato quello di analizzare gli articoli selezionati attraverso una ricerca per parole chiave", spiega Manfrin. "Ogni autore - prosegue la ricercatrice del DSV - ha condiviso il proprio dataset, contribuendo alla raccolta globale dei dati genetici rilevanti per valutare la perdita di variabilità genetica. In particolare, mi sono occupata degli studi riguardanti la fauna acquatica".Lo studio ha rivelato che la riduzione della diversità genetica è più marcata nei contesti in cui le specie sono sottoposte a pressioni ambientali significative. La perdita di habitat, l’espansione delle aree urbane e dell’agricoltura intensiva, l’introduzione di nuove malattie, gli effetti di disastri naturali come incendi e inondazioni e le attività umane dirette, tra cui caccia e deforestazione, sono tra i principali fattori responsabili. Le popolazioni con una variabilità genetica ridotta risultano più vulnerabili e meno capaci di adattarsi alle nuove condizioni ambientali, aumentando così il rischio di estinzione a lungo termine.Tuttavia, la ricerca evidenzia anche come le strategie di conservazione possano non solo mitigare il fenomeno, ma persino contribuire a un recupero della diversità genetica. La protezione degli habitat naturali e la conservazione delle connessioni tra popolazioni permettono di mantenere scambi genetici tra gruppi diversi, rafforzandone la resilienza. Un ruolo importante è svolto anche dal ripopolamento mirato con individui provenienti da popolazioni geneticamente diverse, una strategia che ha già dato risultati positivi in numerosi progetti di conservazione. Il monitoraggio genetico attraverso l’uso di nuove tecnologie, come il sequenziamento del DNA e l’analisi avanzata dei dati, sta inoltre fornendo strumenti sempre più precisi per comprendere l’evoluzione della biodiversità e intervenire in modo mirato.Il lavoro sottolinea anche l’importanza di azioni quotidiane che possano contribuire alla tutela della diversità genetica. Proteggere la biodiversità significa anche intervenire a livello locale, ad esempio piantando specie autoctone nei giardini per favorire la connettività degli habitat e fornire risorse agli impollinatori, scegliendo varietà agricole tradizionali per mantenere una maggiore ricchezza genetica nel sistema alimentare o collaborando con gruppi di conservazione per proteggere le specie minacciate. Anche gesti apparentemente minimi, come evitare di trasportare accidentalmente piante, semi o terreno in nuove aree per ridurre la diffusione di parassiti e malattie, possono fare la differenza in un’ottica di tutela della biodiversità.Per una panoramica divulgativa dello studio, The Conversation ha pubblicato un approfondimento (leggi l’articolo) che spiega in modo chiaro i risultati della ricerca e le implicazioni per la conservazione della biodiversità. Abstract La zoologa Chiara Manfrin (DSV) nel team di scienziati di oltre 20 Paesi. La ricerca evidenzia cause e rischi, ma anche possibili soluzioni Mostra nel diario Off
Giornata mondiale contro il cancro: l'impegno dei ricercatori UniTS Read more about Giornata mondiale contro il cancro: l'impegno dei ricercatori UniTS Immagine Logo GMCC.jpg Data notizia Tue, 04/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Il 4 febbraio si celebra il World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro, promossa da UICC - Union for International Cancer Control, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della ricerca scientifica nella lotta ai tumori. Un’occasione per ribadire l’impegno della comunità scientifica nel contrastare una patologia che, ancora oggi, rappresenta una delle principali sfide sanitarie globali.Quest’anno vogliamo sottolineare come la ricerca oncologica non sia limitata all’ambito medico-clinico, ma coinvolga una vasta rete di competenze multidisciplinari. Anche i biologi, i chimici, gli ingegneri e gli informatici, ad esempio, mettono a disposizione le proprie competenze per sviluppare nuove strategie di prevenzione, diagnosi e cura. Lo studio dei meccanismi biologici alla base della trasformazione tumorale, lo sviluppo di nuovi farmaci e biomarcatori, l’applicazione di modelli computazionali per analizzare dati genetici e identificare nuove terapie mirate sono solo alcune delle strade percorse dalla scienza per curare il cancro.In questa giornata, vogliamo raccontare come la ricerca oncologica si sviluppi attraverso approcci differenti e complementari, attraverso la testimonianza di alcuni ricercatori UniTS. Giannino DEL SAL, biologia applicata – Dipartimento di Scienze della Vita«Studiamo come le cellule malate comunicano con il tessuto in cui si sviluppa il tumore, sia nelle fasi iniziali della malattia che nelle metastasi. Analizziamo come i segnali che vengono scambiati in questa comunicazione favoriscano la malattia e la capacità delle cellule malate di resistere alle terapie per trovare punti deboli da colpire. In questo progetto vogliamo capire meglio cosa succede nelle fasi iniziali, quando in un tessuto ancora sano si instaura una competizione tra le cellule che si stanno trasformando e quelle sane. La comprensione di ciò che accade in queste fasi contribuirà a sviluppare strategie per intervenire prima e meglio contro i tumori.Il nostro lavoro punta a fornire strumenti per bloccare il cancro fin dalle sue prime fasi, o addirittura prevenirlo, e per affrontare meglio le fasi avanzate della malattia ed eventuali resistenze ai trattamenti». Sabrina PRICL, ingegneria chimica – Dipartimento di Ingegneria e Architettura«Dalla progettazione basata sul calcolo ad alte prestazioni fino alla sperimentazione in vivo: assieme a diversi team di ricerca internazionali sviluppiamo nanomedicine e nanovettori per la diagnosi, terapia e imaging dei tumori. Grazie e finanziamenti che provengono da AIRC, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Commissione Europea e PNRR, inoltre, integriamo tecniche in silicio e validazioni sperimentali per studiare oncogeni - ovvero geni alterati che possono favorire la crescita incontrollata delle cellule e contribuire allo sviluppo del cancro - che svolgono un ruolo chiave in diversi tumori. In questo modo pensiamo di poter aprire nuove strade per ottenere cure più efficaci e mirate.Le nostre prossime sfide? Migliorare la selettività dei trattamenti, la riduzione degli effetti collaterali e la traduzione delle nostre scoperte in soluzioni cliniche accessibili su larga scala». Giulio CARAVAGNA, informatica, e Alice ANTONELLO, PhD in Applied Data Science and Artificial Intelligence – Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze«In collaborazione con il CRO di Aviano ed il San Raffaele di Milano abbiamo costruito dei modelli computazionali per studiare il comportamento di alcune leucemie. I risultati che stiamo completando sono molto promettenti e ci permetteranno di chiarire alcuni meccanismi molecolari che descrivono l’evoluzione della malattia nel tempo. Questo progetto, finanziato attraverso un grant della Fondazione AIRC dedicato ai ricercatori under 40, ci lascia anche con tante domande interessanti che vorremo ampliare nel prossimo futuro: possiamo per esempio applicare questi strumenti verso altri tumori? possiamo usare un approccio sistematico per caratterizzare l’evoluzione della malattia nel tempo, e scoprirne i punti deboli?» (G. Caravagna).«A novembre 2024 ho vinto una borsa di studio triennale di Fondazione AIRC riservata ai dottori di ricerca, AIRC Italy post-doc. Il progetto prevede l’applicazione di metodi di intelligenza artificiale a dati genomici derivati da DNA, per comprendere la relazione tra l’insorgere di determinate mutazioni e l’esposizione ad agenti mutageni, ovvero sostanze o fattori che possono causare cambiamenti nel DNA.Questo è il primo passo per individuare fattori di rischio che possono portare a determinate patologie e trovare delle strategie per contrastare i loro effetti» (A. Antonello). Abstract Il contrasto della patologia vede l'impegno di una comunità scientifica ampia, espressione non solo dell'ambito medico. Dalla biologia all'ingegneria chimica, dall'informatica alla scienza dei dati, quattro ricercatori UniTS raccontano i loro progetti Mostra nel diario Off
IN4SAFETY: cooperazione transfrontaliera per la gestione delle emergenze ambientali Read more about IN4SAFETY: cooperazione transfrontaliera per la gestione delle emergenze ambientali Immagine 20220720_083448.jpg Data notizia Fri, 31/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Migliorare la capacità di risposta ai disastri ambientali e ai cambiamenti climatici attraverso la cooperazione tra autorità locali e squadre di soccorso: è questo l’obiettivo del progetto IN4SAFETY, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg Italia-Slovenia. L’iniziativa, guidata dal Comune di Ajdovščina (Slovenia) e sostenuta da un budget di quasi 750mila euro, si concluderà il 30 settembre 2025 e coinvolge un ampio partenariato transfrontaliero.Partner di progetto sono l’Università di Trieste, con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura, il Geodetic Institute of Slovenia, la Città Metropolitana di Venezia, l’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia e i Vigili del Fuoco di Nova Gorica. Collaborano come partner associati l’Associazione dei Vigili del Fuoco della Slovenia, il Centro Sanitario di Ajdovščina, il Comune di Nova Gorica, la Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Gorizia e il Comune di Duino Aurisina.Il progetto risponde alla necessità di un'azione più coordinata nella gestione delle emergenze climatiche e ambientali nell’area transfrontaliera, evidenziata in particolare dagli incendi boschivi che hanno colpito il Carso nel 2022. Attraverso due piani d’azione congiunti, l’integrazione di dati territoriali in geoportali WebGIS e addestramenti congiunti tra le unità di soccorso, IN4SAFETY punta a migliorare la prevenzione e la gestione dei rischi su scala regionale.Tra le soluzioni più innovative previste dal progetto, vi è la realizzazione di un piano di emergenza per il soccorso aereo, che integra dati digitali relativi a terreno e ostacoli con le piattaforme territoriali WebGIS esistenti. L’obiettivo è garantire interventi più rapidi ed efficienti in caso di calamità naturali.Lo scorso 30 gennaio, presso l’Università di Trieste, si è svolto il Workshop IN4SAFETY, che ha riunito i partner di progetto per presentare gli obiettivi e le attività in corso. Dopo una sessione introduttiva, alla quale ha preso parte anche il Console Generale italiano a Capodistria, nel pomeriggio si è tenuta una sessione pratica dedicata all’uso del software QGIS e all’analisi di immagini satellitari Sentinel del Progetto ESA COPERNICUS. I partecipanti hanno potuto approfondire tecniche di monitoraggio del territorio, creazione di mappe tematiche e gestione delle emergenze attraverso strumenti digitali avanzati. Abstract Il DIA partner del progetto finanziato nel programma Interreg italia-Slovenia Mostra nel diario Off
Aule rinnovate in H3 e H2bis: più comfort e maggiore accessibilità per gli studenti Read more about Aule rinnovate in H3 e H2bis: più comfort e maggiore accessibilità per gli studenti Immagine H3_1A e 1B (1).jpg Data notizia Fri, 31/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Servizi Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Studenti Internazionali - Degree Seeker Testo notizia UniTS continua ad investire nel benessere della comunità studentesca creando ambienti sempre più adeguati alle esigenze di apprendimento e di studio. E’ stato appena completato un importante intervento di riqualificazione in alcune aule dell’edificio H3 e H2bis, rendendole più moderne, accessibili e confortevoli. Il tutto senza intralciare le attività didattiche grazie a un’attenta programmazione dei lavori nei periodi di pausa.Gli interventi hanno interessato in particolare le aule 1A e 1B, con una capienza di 250 posti ciascuna, destinate agli studenti del primo e secondo anno di Medicina e Odontoiatria. Questi spazi sono stati in parte rinnovati e implementati nella dotazione tecnologica. Anche l’aula 1C, con 81 posti, è stata oggetto di un intervento di riqualificazione.In un’ottica di maggiore accessibilità e praticità, è stato inoltre ripristinato l’impianto elettrico per garantire il funzionamento delle prese di corrente sulle barre delle sedute, permettendo così agli studenti di utilizzare agevolmente i propri dispositivi elettronici durante le lezioni.Parallelamente, l’intervento ha avuto ricadute positive anche su altre aule: il recupero di banchi in ottime condizioni ha infatti permesso di migliorare gli spazi della Morin e delle aule 4A e 4B dell’edificio H2bis, aumentando la capienza della Morin da 144 a 177 posti, con un guadagno di circa 30 sedute. Abstract Gli interventi hanno interessato le aule 1A, 1B e 1C dell’edificio H3 e le aule Morin, 4A e 4B dell’edificio H2bis Mostra nel diario Off Fotogallery
Blue economy: UniTS partner di un progetto transnazionale nell'area Adriatico-Ionica Read more about Blue economy: UniTS partner di un progetto transnazionale nell'area Adriatico-Ionica Immagine Progetto senza titolo.png Data notizia Thu, 30/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Post lauream Enti e aziende Testo notizia Un gruppo di ricerca dell'Università di Trieste è stato impegnato in questi giorni, nella vicina Portorose (Slovenia), nelle attività dello Steering Committee Meeting del progetto di ricerca Innovablue, di cui il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (DEAMS) è partner.Il progetto Innovablue, finanziato dal programma Interreg VI-B IPA Adriatic Ionian (ADRION), mira a sostenere lo sviluppo della blue economy nell'area adriatico-ionica, promuovendo tecnologie marine innovative e creando una rete transnazionale di collaborazione. Con una durata prevista da luglio 2024 a dicembre 2026 e un budget totale di oltre 1,7 milioni di euro, il progetto si concentra sul rafforzamento delle capacità di innovazione attraverso la cooperazione tra i principali attori del settore.Il DEAMS, coinvolto nelle attività del Work Package 1 - Innovazione nella blue economy - e nel Work Package 2 - Quadri normativi per l’innovazione -, è attualmente focalizzato sull'aggiornamento della Map of Excellence del progetto Innovamare e sull'ampliamento agli enti d'eccellenza nell'area ADRION, includendo nuovi attori dell'economia blu e siti di sperimentazione per tecnologie marine come robotica subacquea e sensori.Il team di ricercatori, composto da Guido Bortoluzzi (DEAMS), Alberto Dreassi (DEAMS), Rubina Romanello (DEAMS), Chiara Marinelli (DEAMS), Alberto Marinò (DIA), Vittorio Bucci (DIA) e Serena Bertagna (DIA), offre inoltre supporto all'analisi comparativa delle norme in vigore a livello regionale e nazionale sulle tecnologie blu, con l’obiettivo di identificare ostacoli normativi e proporre soluzioni per accelerare lo sviluppo e la sperimentazione."Dopo progetti d'eccellenza come Innovamare e Blueair - commenta Guido Bortoluzzi, docente di Economia e gestione delle imprese e coordinatore del gruppo di lavoro triestino - UniTS si trova nuovamente coinvolta in un progetto di rilevanza internazionale sull'economia blu. Questo evidenzia il ruolo della nostra ricerca nel contribuire allo sviluppo sostenibile regionale e permette di coltivare i rapporti con partner importanti dell'area balcanica".La rete di partner vede coinvolte importanti istituzioni della regione Adriatico-Ionica, che comprende 10 Paesi (di cui solo quattro dell'Unione Europea), tra cui Croatian Chamber of Economy, Innovation Fund of Montenegro, Unioncamere Veneto, Technology Park Ljubljana Ltd., Ss. Cyril and Methodius University di Skopje (Faculty of Electrical Engineering and Information Technologies), Region of Crete, Innovation Center of the Faculty of Mechanical Engineering Belgrade.Nel corso dell'incontro svoltosi a Portorose i partner hanno incontrato la Faculty of Maritime and Transport dell'Università di Lubiana e la Marine Biology Station di Pirano per esplorare nuove sinergie di ricerca. Inoltre è avvenuto un confronto con gli stakeholder del progetto per individuare priorità e iniziative comuni. Abstract A Innovablue partecipano ricercatori del DEAMS e del DIA. Coinvolti partner da Veneto, Slovenia, Croazia, Serbia, Montenegro, Macedonia del Sud, Grecia Mostra nel diario Off
PICOSATS premiata come PMI Innovativa dell'anno Read more about PICOSATS premiata come PMI Innovativa dell'anno Immagine Gregorio premio.jpg Data notizia Thu, 30/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Destinatari target Enti e aziende Testo notizia PICOSATS - Space Technologies Solutions, la startup nata come spin-off dell’Università di Trieste e specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di telecomunicazioni satellitari all'avanguardia di piccole dimensioni, si è aggiudicata la prima edizione del Premio PMI Innovativa.Il premio è assegnato da InnovUp – l’associazione che dal 2012 rappresenta e unisce la filiera dell’innovazione italiana – in collaborazione con InValue, con l’obiettivo di valorizzare le piccole e medie imprese italiane che si distinguono per capacità di innovazione, impatto tecnologico e contributo al progresso economico e sociale del Paese.Selezionata dal Polo Tecnologico Alto Adriatico “Andrea Galvani” come vincitrice della fase regionale per il Friuli Venezia Giulia, PICOSATS ha poi conquistato il titolo di PMI Innovativa dell'anno nella competizione nazionale.L’azienda, con sede all’Area Science Park di Padriciano, sviluppa transponder proprietari e antenne – RADIOSAT e BEAMSAT – fornendo servizi per applicazioni spaziali dedicati ai piccoli satelliti. L’attività si basa su partenariati strategici con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).A novembre 2023, la tecnologia di PICOSATS è stata integrata a bordo della portante satellitare ION di D-Orbit nella missione Transponder-9 di SpaceX, con una validazione in orbita di grande successo.PICOSATS ha superato la concorrenza di altre quattro PMI finaliste, selezionate da diversi parchi tecnologici italiani. Aortic Lab, candidata del Piemonte e supportata dal Bioindustry Park con Environment Park, Sigma Ingegneria, rappresentante della Toscana e selezionata dal Polo Tecnologico di Navacchio, Optoelettronica Italia, azienda della provincia di Trento segnalata da Trentino Sviluppo, e Faba, realtà del Veneto."Il premio di InnovUp ci onora, soprattutto per la levatura delle altre finaliste, PMI innovative che operano in maniera eccezionale", ha commentato Anna Gregorio, docente di Astrofisica all’Università di Trieste, fondatrice e presidente di PICOSATS."L’aspetto più importante di PICOSATS – prosegue la docente del Dipartimento di Fisica di UniTS – è il team! Lavorare con ragazzi e ragazze molto giovani è ogni giorno più bello e stimolante. A questo, ovviamente, si aggiunge la tecnologia, che per essere sempre all’avanguardia nel settore Spazio è estremamente costosa".Durante la premiazione, Anna Gregorio ha inoltre ricordato il ruolo dei fondi di investimento – Liftt, Progress Tech Transfer e Galaxia – e di tutti i soci. Ha concluso ringraziando l’Università di Trieste – dove dieci anni fa è iniziata la storia di PICOSATS – Area Science Park e il Polo Tecnologico Alto Adriatico, sottolineando l’importanza dei parchi scientifici e tecnologici come luoghi di innovazione. Abstract La startup, nata come spin-off dell’Ateneo e specializzata in tecnologie satellitari, si aggiudica il premio dell’Associazione che rappresenta la filiera dell’innovazione italiana. Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Fri, 31/01/2025 - 12:00 - Thu, 27/02/2025 - 12:00
Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro entra nella rete europea CONRIS Read more about Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro entra nella rete europea CONRIS Immagine CONRIS.png Data notizia Mon, 27/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Studiare Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Il Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro dell’Università di Trieste da gennaio è ufficialmente partner della rete europea CONRIS (Cooperation Network for Risk, Safety e Security Studies). Quella della laurea sanitaria di UniTS è la prima full membership italiana al network internazionale.L’adesione, dopo un biennio nel ruolo di previsional partner, rappresenta un riconoscimento della qualità dell’offerta formativa del corso di laurea, orientata alla tutela della salute, alla sicurezza ambientale e alimentare e alla sanità pubblica. CONRIS riunisce i percorsi formativi universitari che sono focalizzati sulla gestione e sulla valutazione dei rischi. Attraverso collaborazioni tra università europee, promuove la ricerca scientifica e lo scambio di competenze nel campo della sicurezza e della prevenzione. L’adesione del Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione offre agli studenti UniTS nuove opportunità di crescita accademica e professionale, tra cui la partecipazione a programmi Erasmus e a eventi di rilevanza internazionale.“La partecipazione alla rete CONRIS e l'attivazione di programmi Erasmus – commenta la prof.ssa Francesca Larese Filon, coordinatrice del corso di laurea - garantirà ai nostri studenti l'opportunità di arricchire la propria formazione con esperienze internazionali di alto livello. Partecipando alle international schools, gli studenti potranno confrontarsi con approcci e metodologie differenti nella gestione della sicurezza sul lavoro e della prevenzione, ampliando così le proprie competenze e le prospettive professionali”.CONRIS promuove eventi scientifici come l’European Students Research Conference for Risk Safety Security (ESRC), una conferenza internazionale in cui i giovani ricercatori di tutta Europa possono presentare i propri studi su tematiche legate ai rischi, alla sicurezza e alla protezione.Nel 2024, l’ESRC ha premiato l'eccellenza delle ricerche condotte da Ambra Lorenzini ed Elia Buttolo, due studenti del corso di laurea che si sono concentrati sulla valutazione dei rischi legati all'esposizione a nanomateriali nei laboratori.Il Corso di Studi in Tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, attivato dal Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM), ha sede da tre anni nel Polo Universitario UniTS di Gorizia, dove si svolgono le lezioni e i laboratori che preparano professionisti nei settori della prevenzione e della valutazione dei rischi.Il percorso formativo, articolato in insegnamenti teorici e pratici, laboratori e tirocini, assicura lo sviluppo di competenze trasversali e specifiche, indispensabili per svolgere attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria, nei vari ruoli ed ambiti professionali pubblici e privati, sanitari e biomedici. Abstract Il corso di laurea UniTS è il primo full member italiano del network. Per gli studenti previsti programmi Erasmus ed eventi internazionali dedicati alla didattica e alla ricerca Mostra nel diario Off
Studio UniTS nella top ten 2024 di Nature Digital Medicine Read more about Studio UniTS nella top ten 2024 di Nature Digital Medicine Immagine Kresevic_Ajcevic_Croce.png Data notizia Tue, 28/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ricerca Testo notizia Uno studio realizzato dall’Università di Trieste in collaborazione con Yale University, pubblicato da Nature Npj Digital Medicine, è entrato nella top ten degli articoli più citati nel corso del 2024 sulla prestigiosa rivista scientifica, classificandosi all’ottavo posto della classifica stilata dall’editore.L’articolo intitolato "Optimization of hepatological clinical guidelines interpretation by large language models: a retrieval augmented generation-based framework” ha visto il contributo di un gruppo di ricerca interdisciplinare UniTS, composto da Simone Kresevic, dottorando in Ingegneria biomedica e clinica, Miloš Ajčević e Agostino Accardo del Dipartimento di Ingegneria e Architettura e Lory Saveria Crocè, gastroenterologa del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute.Lo studio ha fruito della collaborazione tra il gruppo di ricercatori dell’Ateneo giuliano e la Yale School of Medicine, in particolare del centro Human+Artificial Intelligence in Medicine di New Heaven (Connecticut, USA), con i contributi di Dennis L. Shung, direttore del laboratorio di ricerca, e di Mauro Giuffrè, co-autori dell'articolo.I ricercatori hanno esplorato l’utilizzo di sistemi di AI generativa in grado di comprendere e generare linguaggio umano mediante l'elaborazione di grandi quantità di dati, i Large Language Models – LLM, cioè i modelli linguistici di grandi dimensioni, per ottimizzare il supporto alle decisioni cliniche nel campo della medicina.In questo studio è stata pertanto sviluppata un'infrastruttura digitale (framework) basata su LLM che, attraverso una corretta formattazione delle linee guida cliniche, potrebbe migliorare la consultazione e l'applicazione delle stesse nella pratica clinica.La ricerca si concentra, in particolare, sull’integrazione di questi modelli di Intelligenza Artificiale per migliorare l’interpretazione delle linee guida mediche relative alla gestione delle infezioni croniche causate dal virus dell’epatite C (HCV).Questo sistema, utilizzando tecniche di Retrieval Augmented Generation (RAG), un metodo che consente di estrarre le informazioni rilevanti contenute nelle linee guida cliniche, rielaborarle mediante LLM e, attraverso il processo generativo, fornire risposte a domande relative alle linee guida in modo chiaro e accuratamente strutturato. L'attività di ricerca ora prosegue per espandere il funzionamento del framework su diverse patologie del fegato. Questo filone di ricerca potrebbe offrire un sistema in grado di supportare i medici con decisioni basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili."Con questo approccio - spiega il dott. Simone Kresevic, prima firma dell’articolo assieme a Mauro Giuffrè - stiamo ponendo le basi per utilizzare l'intelligenza artificiale nella pratica clinica quotidiana. La medicina basata sull'evidenza, che rappresenta un pilastro fondamentale della medicina moderna, punta a integrare le migliori evidenze scientifiche disponibili con l'esperienza clinica e le necessità dei pazienti. Tuttavia, la complessità e il volume delle linee guida cliniche rappresentano spesso una barriera significativa nella loro applicazione.Attraverso questo framework - conclude Kresevic - possiamo offrire uno strumento a supporto del clinico e dunque supportare una medicina basata sull'evidenza e personalizzata, colmando il divario tra la ricerca di alta qualità e l'assistenza sanitaria concreta, soprattutto in ambiti complessi come l'epatologia”. Abstract L'articolo di Kresevic, Ajčević, Accardo e Crocè, in collaborazione con l’Università di Yale, sull’utilizzo dell’AI nella pratica clinica è l'ottavo più citato tra le pubblicazioni della prestigiosa rivista Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Fri, 31/01/2025 - 12:00 - Thu, 27/02/2025 - 12:00
UniTS per il Giorno della Memoria Read more about UniTS per il Giorno della Memoria Immagine Giorno della Memoria 2025.png Data notizia Mon, 27/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Post lauream Studenti Internazionali - Degree Seeker Territorio e società Testo notizia La notte del 27 gennaio UniTS ricorderà a chi guarderà la sua facciata illuminata di rosso che in tutto il mondo si celebra il Giorno della Memoria, dedicato alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto.La data è stata stabilita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'operazione Vistola – Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz rivelando alla comunità internazionale gli orrori del regime nazista.Per approfondire la conoscenza della Shoah e delle deportazioni, lunedì 27 gennaio 2025, a partire dalle 16, al Teatro Miela si svolgerà l’undicesima edizione del Convegno multidisciplinare "Convivere con Auschwitz. Nell’ecatombe". PROGRAMMA: https://portale.units.it/it/eventi/convegno-multidisciplinare-convivere-con-auschwitz-nellecatombe L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra Università di Trieste e associazione culturale Stazione Ernesto Nathan Rogers, rientra nella rassegna Rogers' Forum, finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.Il calendario completo delle celebrazioni a Trieste è consultabile qui: https://www.comune.trieste.it/it/novita-227102/comunicati-227104/27-gennaio-2025-giorno-della-memoria-cerimonia-commemorativa-alla-risiera-di-san-sabba-e-programma-attvita-culturali-291581Inoltre, dal 26 febbraio al 3 marzo 2025, circa quaranta studenti parteciperanno al viaggio all'ex lager di Auschwitz-Birkenau, rientrante nel progetto Promemoria_Auschwitz promosso dall'associazione Deina APS. Di seguito le informazioni: https://www.deina.it/promemoria-auschwitz Abstract Convegno “Convivere con Auschwitz” e facciata colorata di rosso Mostra nel diario Off