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UniTS ricorda Pio Nodari

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Il 10 agosto è mancato Pio Nodari, già professore ordinario di Geografia Economico-Politica e Preside della Facoltà di Economia dell’Università di Trieste dal 2000 al 2003.

Il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche "Bruno de Finetti" (DEAMS) lo ricorda per la sua attività accademica svolta con grande passione e dedizione e per il suo impegno politico che ne fece un protagonista della vita civica e politica di Trieste.

L’attività didattica del prof. Nodari è stata rivolta soprattutto a corsi di laurea e di dottorato di ricerca della Facoltà di Economia.

La produzione scientifica ha riguardato prevalentemente lo studio dei fenomeni migratori, ma si è anche indirizzata su un ampio spettro di temi e ambiti disciplinari come la pianificazione territoriale, lo sviluppo economico e turistico in una prospettiva sostenibile, le dinamiche economiche e politiche nell’area del confine nord-orientale d’Italia e nei Balcani, i processi di organizzazione territoriale politico-economica dell’Unione Europea, lo studio e lo sviluppo della cartografia e dei Sistemi Informativi Geografici applicati alle decisioni economiche e alla pianificazione territoriale. Su questi temi, da ricordare anche la promozione del centro di eccellenza interdipartimentale in telegeomatica “GeoNetLab”.

È stato per anni a capo del Gruppo di lavoro AGeI – Associazione dei Geografi Accademici Italiani – sull’immigrazione straniera in Italia, coordinando di fatto la ricerca nazionale interuniversitaria sul tema, potendo tra l’altro fruire in più anni dei finanziamenti PRIN, riservati a i progetti di rilevante interesse nazionale, e CNR.

Fu un instancabile promotore di iniziative volte al potenziamento dell’attività di ricerca con un’attenzione speciale al coinvolgimento e alla valorizzazione dei giovani studiosi emergenti. In quest’ottica, oltre ad aver creato il Laboratorio di Geografia economico-politica, ancora attivo presso il DEAMS, fu tra i fondatori del Centro Studi Economico-Politici “Ezio Vanoni” di Trieste e del Centro Studi Turistici “Giorgio Valussi” di Gorizia.

È stato Maestro di più di una generazione di “allievi”, molti dei quali hanno via via raggiunto una posizione accademica come docenti dell’Università di Trieste e di altri atenei.

Pio Nodari è stato inoltre organizzatore di molti seminari, incontri e convegni nazionali e internazionali, tra i quali vanno ricordati i Colloqui italo-romeni, e i numerosi eventi realizzati in occasione dei progetti Interreg Italia-Slovenia.

Il suo impegno e la considerazione di cui godeva nella Comunità dei geografi accademici italiani è testimoniata anche dal fatto che per molti anni ricoprì il ruolo di Componente eletto del Consiglio Direttivo dell’A.Ge.I.

Coloro che hanno collaborato con lui lo ricordano con stima, affetto e gratitudine.

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Il preside della Facoltà di Economia (2000-2003) e insigne geografo è mancato il 10 agosto. Fu tra i protagonisti della vita politica triestina e regionale degli anni '80
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Collezioni storiche e cambiamenti climatici: UniTS coinvolta in una ricerca innovativa nella laguna di Venezia

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Il Dipartimento di Scienze della Vita (DSV) dell’Università di Trieste è partner di un progetto che utilizza tecnologie all’avanguardia per ricostruire l’evoluzione ambientale della laguna di Venezia attraverso l’analisi di macroalghe storiche e contemporanee. 

Coordinata dal professor Stefano Loppi dell’Università di Siena, l’iniziativa applica per la prima volta in Italia una nuova strumentazione a raggi X ad alta precisione, recentemente acquisita con fondi PNRR dall’Ateneo senese, che consente di rilevare il contenuto di metalli nei campioni senza danneggiarli.

Il gruppo di lavoro dell’Università di Trieste è formato dai professori Annalisa Falace (Botanica ambientale e applicata) e Stefano Martellos (Botanica sistematica), con la collaborazione delle dottorande Alessandra Metalli e Linda Seggi (corso di dottorato in Ambiente e Vita). 

L’attività del team UniTS si concentra su tre fronti: la raccolta in campo delle macroalghe attualmente presenti nella laguna, svolta nel mese di giugno, la messa a disposizione di competenze specialistiche nella tassonomia e biologia delle alghe e la valorizzazione scientifica delle collezioni museali, in particolare quelle storiche.

Oggetto di studio saranno infatti oltre 200 campioni d’alga risalenti agli anni ’30, custoditi nell’algario Vatova-Schiffner del Museo di Storia Naturale di Venezia sotto la cura della dottoressa Raffaella Trabucco, che verranno confrontati con esemplari attuali raccolti dal gruppo di ricerca triestino.

“È la prima volta in Italia che questa tecnologia viene applicata a campioni d’erbario di macroalghe”, sottolinea il professor Stefano Martellos. “Le analisi sono completamente non invasive e consentono di preservare collezioni museali uniche e irripetibili, ampliandone le potenzialità di ricerca”.

“Le macroalghe sono ottimi bioindicatori – aggiunge Martellos – e analizzarne la composizione chimica su un arco temporale di quasi un secolo ci permette di ricostruire con precisione l’impatto dell’attività umana sull’ecosistema lagunare, fornendo dati preziosi per una gestione ambientale più consapevole”.

“Le potenzialità sono enormi – commenta il professor Loppi, coordinatore del progetto –. Possiamo riscrivere la storia ambientale dei nostri territori, rendendo accessibile un patrimonio scientifico finora poco esplorato”.

Il progetto si concluderà entro l’anno e i risultati saranno presentati in due importanti appuntamenti scientifici internazionali: la XI International Plant Science Conference e la 3rd Conference of the International Association for Biomonitoring of Environmental Pollution.

 

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Falace e Martellos (DSV) partecipano a uno studio interdisciplinare che, grazie a una tecnologia innovativa, analizza le macroalghe per ricostruire un secolo di cambiamenti ambientali
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Tommaso Vianello è d'oro! Il quattro di coppia misto trionfa alle Universiadi

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In Piazzale Europa brilla l’oro di Tommaso Vianello!

Nell’ultima giornata di gare dei FISU World University Games, disputati nella regione tedesca del Reno-Ruhr, Tommaso Vianello, studente dell’Università di Trieste, è salito sul gradino più alto del podio nel canottaggio.

Iscritto al corso di laurea magistrale in Strategia, consulenza e logistica aziendale (DEAMS), Vianello ha conquistato la medaglia d’oro nella specialità del quattro di coppia misto, gareggiando insieme a Martina Fanfani e Alice Ramella (Università di Genova) e a Lorenzo Baldo (Università di Padova).

L’imbarcazione azzurra ha guidato la gara fin dalla partenza, imponendo un ritmo che nessun avversario è riuscito a contenere. Con il tempo di 6:38.39, il quartetto ha tagliato il traguardo con quasi due secondi di vantaggio sulla Germania (6:40.12) e oltre otto sulla Lituania (6:46.41): un distacco netto, segno di una superiorità tecnica e atletica indiscutibile.

Il successo ottenuto da Tommaso Vianello e dai suoi compagni si inserisce nello straordinario bilancio della delegazione italiana, che ha concluso questa edizione dei Giochi con 43 medaglie complessive (14 ori, 10 argenti, 19 bronzi), quinta nella classifica generale mondiale dietro a Giappone, Cina, Stati Uniti e Corea del Sud, e prima tra le nazioni europee.

Tutta la comunità accademica si unisce nel celebrare con orgoglio lo straordinario risultato di Tommaso Vianello, sottolineando l’impegno e la dedizione necessari per conciliare studio universitario e attività sportiva di alto livello.

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Lo studente del DEAMS ha trascinato l'imbarcazione azzurra in testa fin dai primi metri di gara
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Il quattro di coppia misto vincitore della medaglia d'oro

Bronzo per il Setterosa universitario: tre studentesse UniTS sul podio alle Universiadi

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Prime meravigliose medaglie per gli studenti-atleti dell'Università di Trieste ai FISU World University Games di Rhine-Ruhr 2025!

La Nazionale di pallanuoto femminile, al termine di un torneo giocato ad altissimo livello, ha conquistato la medaglia di bronzo e sul podio sono salite anche tre studentesse UniTS.

Giorgia Klatowski (Giurisprudenza), Emma De March (Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura) e Guya Zizza (Scienze e Tecniche Psicologiche), colonne del Setterosa universitario e della Pallanuoto Trieste, hanno coronato il sogno di vincere una medaglia che ripaga un percorso di grande impegno e dedizione.

A Duisburg, nella finale per il terzo posto vinta nettamente 10‑5 contro la Nuova Zelanda, le Azzurre allenate da Maurizio Mirarchi hanno mostrato determinazione e qualità, riscattando sconfitta in semifinale contro gli Stati Uniti, giunta soltanto ai rigori, al termine di una partita estremamente equilibrata. 

Nella finale per il bronzo Giorgia Klatowski è stata autrice di una tripletta e anche Emma De March ha siglato una rete.

Per il Setterosa universitario è il terzo podio consecutivo alle Universiadi, mentre in Piazzale Europa si festeggia uno straordinario risultato nel segno della dual career: un modello che l’Ateneo promuove con convinzione, sostenendo studentesse e studenti capaci di eccellere nella carriera sportiva come in quella universitaria.

Nella foto in home, da sinistra, Giorgia Klatowski, Emma De March e Guya Zizza.

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Giorgia Klatowski, Emma De March e Guya Zizza si sono imposte nella finale per il 3° posto a Duisburg
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Benessere lavorativo nelle aziende sanitarie: UniTS partecipa al progetto CompAct

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È stato ufficialmente avviato Compassionate Leadership – CompAct, il progetto promosso e finanziato dalla Regione Veneto come strategia di intervento nei confronti del sempre più allarmante aumento delle dimissioni non programmate. Il progetto mira ad adattare il modello della compassionate leadership al contesto sanitario italiano, proponendo una leadership capace di riconoscere il disagio delle persone nei luoghi di lavoro, comprenderne le cause e intervenire per promuovere un’organizzazione del lavoro più sostenibile, basata sul “prendersi cura di chi cura”.

L’Università di Trieste è partner scientifico di riferimento per la fase di adattamento e validazione del modello internazionale al contesto italiano, insieme alle Università di Milano, Padova e Verona. Per UniTS partecipano la prof.ssa Sara Cervai (Psicologia del lavoro e delle organizzazioni) e il prof. Gabriele Blasutig (Sociologia dell’organizzazione), entrambi afferenti al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.

Il progetto risponde alle sfide poste dal fenomeno delle grandi dimissioni (great resignation) e dal crescente disagio che interessa il personale sanitario, proponendo un approccio fondato sulla cura reciproca, sulla responsabilità relazionale e sul benessere organizzativo.

Elaborata attraverso i contributi scientifici di Michael West (King Fund UK), la compassionate leadership è un modello già sperimentato con successo in altri Paesi Europei e, in particolare, nel Regno Unito, in grado di migliorare il clima interno, ridurre il burnout e accrescere la soddisfazione di operatori e pazienti, specialmente nei contesti ad alta esposizione emotiva come la sanità. 

«A livello internazionale i risultati sono promettenti, - sostiene la prof.ssa Sara Cervai - dobbiamo comprendere come questo modello possa funzionare nella realtà italiana, in un sistema sanitario pubblico in cui le persone esprimono allarmanti livelli di sofferenza. Siamo consapevoli di quanto i ruoli dirigenziali possano incidere sul benessere dei collaboratori, e intendiamo supportare leader e collaboratori a ritrovare motivazione e benessere nell’esercizio della loro professione, con un approccio scientifico»

CompAct si sviluppa come progetto di ricerca-azione della durata di due anni, con sperimentazione sul campo in due ULSS venete (ULSS 3 Serenissima e ULSS 4 Veneto Orientale), e il coinvolgimento diretto del top e middle management in tre unità operative (area medica, emergenza-urgenza, cure primarie).

In questo quadro, l’Università di Trieste è responsabile dell’adattamento culturale del modello, attraverso la traduzione, la rielaborazione e il confronto con buone pratiche già esistenti, in dialogo con i professionisti coinvolti. Le successive fasi prevedono l’implementazione nelle aziende, la validazione scientifica e la disseminazione dei risultati. «Ci attendono molte sfide, linguistiche e culturali - spiega Cervai - già a partire dal diverso significato che il termine compassionate ha rispetto all’italiano; compassione va inteso come comprensione e sostengo, non come pietà e buonismo».

Gli altri partner accademici cureranno la validazione quantitativa (prof. Paolo Gubitta, Università di Padova) e qualitativa (prof.ssa Elisa Ambrosi, Università di Verona) e la disseminazione (prof. Federico Lega, Università di Milano). Alla Regione Veneto spetterà, oltre al coordinamento del progetto, anche l’implementazione nelle aziende sanitarie coinvolte.

L’incontro di avvio si è svolto a Venezia, nella Scuola Grande di San Marco Evangelista, alla presenza dell’Assessore alla Sanità e del Direttore generale della Sanità della Regione Veneto, dei Direttori generali delle due ULSS aderenti e dei rappresentanti delle università coinvolte.

Il progetto rientra tra le azioni strategiche definite dalla DGR n. 960/2024 della Regione Veneto per contrastare la crisi di retention del personale sanitario pubblico e rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, mondo accademico e sistema sanitario.

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Iniziativa della Regione Veneto per "prendersi cura di chi cura". Cervai e Blasutig (DiSPeS) cureranno l'adattamento del modello di "compassionate leadership" al contesto italiano
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Economia blu e innovazione: UniTS nel progetto Interreg Leap to Blue

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Favorire l’innovazione, la transizione digitale e green e la cooperazione tra piccole e medie imprese italiane e croate attive nei settori dell’economia blu: è questo l’obiettivo del progetto LEAP TO BLUE – Unleash the potential for joint transition in the blue economy, finanziato dal Programma Interreg Italia-Croazia 2021–2027 e avviato ufficialmente con il kick-off meeting che si è svolto presso l’Università di Zara.

L’Università di Trieste è partner scientifico del progetto attraverso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (DEAMS), con un team coordinato dalla prof.ssa Rubina Romanello e composto da docenti, assegnisti di ricerca e personale tecnico-amministrativo: Guido Bortoluzzi, Alberto Dreassi, Chiara Marinelli, Antonio Eusebio Fiori e Piero Gabrielli. Il progetto, che ha come capofila l’Università di Zara e una durata prevista di tre anni, dispone di un budget complessivo di oltre sei milioni di euro e prevede per UniTS un finanziamento di quasi un milione.

LEAP TO BLUE affronta sfide condivise dalle regioni costiere di Italia e Croazia, connesse all’adozione di tecnologie avanzate, allo sviluppo di competenze digitali e ambientali, all’accesso ai mercati internazionali e alla riduzione dei divari territoriali. Le difficoltà che molte PMI incontrano nel percorso verso la transizione verde e digitale, insieme agli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale, impongono risposte integrate e una visione transfrontaliera.

Il progetto intende coinvolgere oltre 150 piccole e medie imprese, sostenendole nell’adozione di pratiche sostenibili e innovative, nella creazione di nuova occupazione e nell’espansione verso nuovi mercati. Per raggiungere questi obiettivi, LEAP TO BLUE promuoverà attività di formazione e accompagnamento, faciliterà la nascita di collaborazioni tra imprese attraverso eventi di networking e attiverà uno schema di voucher articolato in due bandi, per consentire alle PMI di accedere a servizi specialistici dedicati all’innovazione, alla crescita e all’internazionalizzazione.

L’Università di Trieste partecipa attivamente a tutte le fasi del progetto e avrà un ruolo specifico in due Work Package chiave. Nell’ambito del WP2 – Cross-Border Partnerships and Service Launch for Blue Economy Transformation, UniTS prenderà parte ai workshop destinati a promuovere le opportunità offerte dal progetto a fornitori di servizi e PMI italiane e croate, ospitando uno degli incontri previsti direttamente a Trieste. Nel WP3 – Sustainability model for upskilling and reskilling to enable competitive and sustainable cross-border blue economy, contribuirà invece alla definizione del sistema di monitoraggio sullo sviluppo delle competenze e del capitale umano, elemento strategico per garantire una crescita sostenibile e durevole dell’economia blu nel contesto adriatico.

Durante la conferenza stampa inaugurale a Zara, la prof.ssa Romanello ha dichiarato che l’Università di Trieste è particolarmente soddisfatta di essere parte attiva di un’iniziativa che punta a rafforzare l’ecosistema dell’economia blu nel bacino adriatico, attraverso la collaborazione tra realtà accademiche, imprese e istituzioni. Il progetto – ha sottolineato – rappresenta un’occasione concreta per accompagnare le PMI verso modelli più sostenibili e digitali, creando nuove sinergie su entrambe le sponde dell’Adriatico.

LEAP TO BLUE coinvolge sei partner principali: oltre all’Università di Trieste e all’Università di Zara, partecipano la Croatian Chamber of Economy, la Faculty of Electrical Engineering and Computing dell’Università di Zagabria, ARTI Puglia e Unioncamere Veneto. L’iniziativa è sostenuta anche da numerose istituzioni italiane e croate, tra cui HAMAG-BICRO, il Ministero croato della Scienza, Educazione e Gioventù, Unioncamere Italia e ART-ER Emilia-Romagna.

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Un team di ricerca del DEAMS coordinato da Rubina Romanello nella cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia. 150 PMI sostenute nei percorsi di transizione digitale, green e sostenibile
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Inizia il mandato della Magnifica Rettrice Donata Vianelli

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Oggi, 1° agosto 2025, inizia il mandato della Magnifica Rettrice Donata Vianelli, prima donna alla guida dell'Università di Trieste.

Professoressa ordinaria di Economia e Gestione delle Imprese, Vianelli è la sedicesima a ricoprire l'incarico di massima autorità accademica dell'Università di Trieste dalla sua fondazione.

Succede a Roberto Di Lenarda, con cui oggi si è svolto un passaggio di consegne all’insegna della piena collaborazione e della continuità istituzionale.

Donata Vianelli ha diretto in precedenza il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche e, dal 2013 al 2019 è stata Delegata del Rettore per l’Orientamento e il Job Placement, rappresentando UniTS anche in Almalaurea, nell’Osservatorio Università-Imprese e nel Gruppo Ranking della CRUI. 

Laureata con lode all’Università di Trieste, Vianelli ha conseguito il dottorato in Economia Aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia. I suoi interessi di ricerca spaziano dall’internazionalizzazione delle imprese alla strategia aziendale, dalla sostenibilità alla gestione della supply chain, con oltre 130 pubblicazioni e numerose collaborazioni in Europa, Stati Uniti e Cina.

Vianelli sarà coadiuvata da Mauro Tretiach, professore ordinario di Botanica generale e già direttore del Dipartimento di scienze della Vita, che ricoprirà l'incarico di prorettore vicario per i prossimi sei anni al posto del prof. Valter Sergo.

Il suo mandato si concluderà il 31 luglio 2031.

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Già direttrice del DEAMS, è la prima donna al vertice dell'Università di Trieste
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Diritto allo studio, a Trieste 230 alloggi e un nuovo studentato

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Dal 1° settembre Ardis, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio, a seguito di una convenzione con l’Ateneo giuliano, gestirà il complesso dell’ex Ospedale Militare che diventerà una nuova Casa dello Studente del Polo universitario di Trieste. L’obiettivo dell’accordo permetterà di incrementare, già dal prossimo anno accademico, il numero degli alloggi per gli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi inseriti nelle graduatorie regionali anche in attesa di portare a termine gli importanti lavori di manutenzione straordinaria che stanno coinvolgendo la residenza E4. Parallelamente, stiamo lavorando alla realizzazione di un nuovo e grande studentato che sorgerà presso la ex Caserma di via Rossetti pensato per offrire almeno 50 posti letto e spazi di vita collettiva”.

Così l’assessore regionale all’istruzione Alessia Rosolen nel commentare le ulteriori risorse stanziate in assestamento di bilancio per l’housing universitario. 

“I lavori per la realizzazione, in tutta la regione, di nuove residenze per studenti prevedono un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro - ha precisato l’esponente della Giunta - a cui si sommano gli ulteriori 3,5 milioni approvati ieri in assestamento”.

“Si tratta di interventi strategici per il nostro sistema universitario – ha aggiunto Rosolen – che rafforzano concretamente il diritto allo studio e rispondono alla crescente domanda di alloggi, contribuendo a rendere il Friuli Venezia Giulia sempre più attrattivo per chi sceglie di formarsi nel nostro territorio”.

Uno studentato nuovo da oltre 50 posti letto sorgerà all’interno dell’ex Caserma di via Rossetti 76 i cui alloggi saranno assegnati prioritariamente agli studenti dell’Area Medica; una seconda residenza, il complesso dell’ex Ospedale Militare, situata in via Fabio Severo 40, per garantire accoglienza – nella cornice della rinnovata convenzione tra Amministrazione regionale e Università degli Studi di Trieste - a ulteriori 176 studenti.

Le due strutture sono situate a poca distanza rispettivamente dalla sede dell’Università degli studi di Trieste e dagli ospedali Maggiore e Cattinara ed entreranno nella disponibilità di Ardis sulla base di accordi pluriennali.

Per la realizzazione dello studentato all’interno del complesso immobiliare dell’ex caserma di via Rossetti 76 – per cui l’Amministrazione regionale ha già stanziato 13,5 milioni di euro (10 milioni nel 2023 e ulteriori 3,5 milioni con la legge di assestamento appena approvata) - è previsto un intervento di nuova costruzione per lo sviluppo di moduli abitativi con stanze singole e miniappartamenti per più studenti. All’interno dello spazio saranno realizzate inoltre aule studio, cucine comuni e una sala mensa.

La struttura di via Fabio Severo verrà presa in gestione da Ardis grazie ad una convenzione quinquennale e rinnovabile con l’Università di Trieste rispondendo in modo tempestivo alla chiusura della Casa dello Studente E4, già in grado di ospitare al suo interno 124 posti letto. L’accordo che ha effetto dall’anno accademico 2025/2026 prevede, inoltre, l’assegnazione di ulteriori 63 alloggi agli studenti del Collegio Universitario di Merito Fonda.

“Lavoriamo per aumentare il numero degli alloggi in Friuli Venezia Giulia: abbiamo di recente approvato le Linee Guida triennali per il diritto allo studio universitario nelle quali si prospetta un aumento di circa 266 posti letto in tutta la regione nei prossimi anni. Offrire agli studenti fuori sede la possibilità di frequentare l’Università, insieme alla copertura totale delle borse di studio, sono priorità sulle quali continuiamo a investire per garantire a tutti il diritto allo studio”.

“L’aumento di alloggi è obiettivo prioritario dell’Università di Trieste – ha aggiunto il Rettore, Roberto Di Lenarda – che, oltre a offrire un importante servizio, consente di aumentare l’attrattività di studenti motivati e capaci in un ateneo in forte espansione come il nostro. Le novità didattiche, in particolare tra le Lauree Magistrali, stanno suscitando forte interesse tra gli studenti che vedono in Trieste una delle mete più interessanti per la propria formazione. Vorrei infine esprimere i miei più sinceri ringraziamenti all’assessore regionale Rosolen per essere stata sempre sensibile alle necessità del sistema universitario”.

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Una Casa dello Studente da 176 posti all'ex Ospedale Militare e uno studentato da 50 posti per studenti di Area Medica nell'ex caserma di via Rossetti. Investimento di 13,5 mln da parte di Regione FVG
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Giornata Mondiale contro l'epatite: l'importanza della prevenzione

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Il 28 luglio, su iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si celebra la Giornata Mondiale contro l’Epatite, con l’obiettivo di aumentare la conoscenza sulle infezioni virali che colpiscono il fegato da parte della popolazione e promuovere strategie efficaci di prevenzione, diagnosi e cura.

La prof.ssa Lory Crocè, docente di Gastroenterologia dell'Università di Trieste e direttrice della SC Clinica Patologie del Fegato dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, in occasione della ricorrenza promuove una giornata di screening gratuito rivolta alla popolazione.

L’iniziativa vuole offrire a tutte le persone interessate la possibilità di accedere gratuitamente a esami semplici ma fondamentali per valutare lo stato di salute del fegato e identificare precocemente eventuali infezioni da virus epatitici. Saranno disponibili sia il test rapido capillare per l’epatite C, rivolto ai soggetti esclusi dallo screening regionale (nati prima del 1969 o dopo il 1989), sia il prelievo ematico per lo screening sierologico rivolto alle persone comprese nella fascia anagrafica sopraindicata. Grazie alla collaborazione con la ditta Echosens, sarà inoltre possibile effettuare un esame Fibroscan, che consente di misurare in modo non invasivo la rigidità del fegato e rilevare segni di fibrosi epatica.

Le epatiti virali croniche rappresentano ancora oggi una minaccia importante per la salute pubblica, in parte perché restano spesso silenti per anni, fino allo sviluppo di complicanze gravi come la cirrosi o il carcinoma epatocellulare. La diffusione dell’epatite C, in particolare, è stata favorita per decenni dall’assenza di terapie efficaci e dalla scarsa consapevolezza del rischio. Oggi però, grazie ai farmaci antivirali ad azione diretta, è possibile guarire oltre il 98% dei pazienti con trattamenti brevi, ben tollerati e di facile somministrazione. L’identificazione precoce dell’infezione è dunque un passaggio cruciale per fermarne la diffusione e ridurre l'evoluzione in malattia e la mortalità.

Anche per quanto riguarda l’epatite B, la ricerca ha prodotto risultati importanti: la vaccinazione obbligatoria introdotta in Italia a partire dal 1992 ha contribuito in modo decisivo alla riduzione dei nuovi casi, mentre le terapie a base di analoghi nucleos(t)idici permettono oggi di bloccare efficacemente la replicazione virale, migliorando la qualità e l’aspettativa di vita delle persone affette da epatopatia cronica.

L’iniziativa promossa dalla Clinica Patologie del Fegato è resa possibile grazie alla collaborazione e al patrocinio dell’Università di Trieste, dell’ASUGI, dell’Associazione Medica Triestina, dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Trieste, delle principali società scientifiche italiane in ambito epatologico e gastroenterologico – ASIF, FISMAD e SIGE – nonché della LILT. Fondamentale anche il coinvolgimento delle associazioni di pazienti, tra cui EpaC e AMAF, e il supporto degli operatori della FIF, presenti durante la giornata per attività di educazione sanitaria e informazione.

Le persone interessate possono prenotare la partecipazione chiamando il numero 040 3992953 il martedì e il venerdì dalle 11 alle 12. I posti sono limitati e le richieste saranno accolte in ordine di arrivo.

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Il 28 luglio la SC Clinica Patologie del Fegato di ASUGI, diretta dalla prof.ssa Lory Crocè, promuove uno screening gratuito per la diagnosi precoce delle malattie epatiche
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Formazione per addetti antincedio UniTS: firmato accordo triennale con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trieste

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Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trieste realizzerà per i prossimi tre anni corsi di formazione per addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze destinati al personale UniTS incaricato.

Nell’Accordo sono previsti sia i corsi di formazione per addetti antincendio in attività di “livello 3, ex alto rischio, della durata di 16 ore (12 ore di teoria e 4 ore di pratica), sia i corsi di aggiornamento antincendio della durata di 8 ore (5 ore di teoria e 3 ore di pratica).

Il Comando provinciale, a conclusione di ogni corso, rilascerà un attestato di idoneità tecnica.

L’Università di Trieste, con il coordinamento del suo Servizio di Prevenzione e Protezione e in un’ottica di miglioramento continuo degli standard di sicurezza, ha provveduto alla nomina di oltre 130 Addetti antincendio di “livello 3” assegnati alle diverse strutture. Grazie alla sottoscrizione dell’ Accordo, alle scadenze quinquennali previste il personale addetto frequenterà i  necessari corsi di aggiornamento. Nel prossimo futuro, per coprire il turn over , sono previste ulteriori nomine di addetti antincendio. 

Nell’ambito della sicurezza sanitaria e della gestione delle emergenze di primo soccorso, inoltre, l’Ateneo ha nominato e formato in stretta collaborazione con ASUGI 160 dipendenti come Addetti al primo soccorso e abilitati alle manovre di rianimazione cardiopolmonare con defibrillatore semiautomatico (BLS-D). Attualmente in Ateneo sono disponibili per tutta l’utenza universitaria una sessantina di defibrillatori, alcuni collocati in automezzi itineranti del Servizio di Vigilanza.

A completare le forze in campo nel contesto delle emergenze antincendio e sanitarie, in Ateneo è presente, h 24 e 365 giorni all’anno, un qualificato Servizio di vigilanza con personale formato ad affrontare varie tipologie di emergenza.

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Saranno realizzati corsi di formazione e di aggiornamento destinati al personale incaricato
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