Progetto "Mare Sopra", al via le misurazioni: vedremo il futuro delle nostre coste Read more about Progetto "Mare Sopra", al via le misurazioni: vedremo il futuro delle nostre coste Immagine 5929415009299973015.jpg Data notizia Wed, 05/03/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Prenderà il via venerdì 7 marzo una nuova fase del progetto di divulgazione scientifica "MARE SOPRA - quale futuro per le coste del Friuli Venezia Giulia?", ideato e coordinato dall’Università di Trieste e realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.L'iniziativa, che ha l'obiettivo aumentare la conoscenza del fenomeno dell'innalzamento del livello del mare e del conseguente impatto sui sistemi costieri, ha in programma una serie di attività di sensibilizzazione che vedranno coinvolti studenti e cittadini in operazioni di misurazione. Venerdì, ad esempio, sarà il turno del porticciolo di Grignano, in cui gli studenti del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Trieste avranno modo di cimentarsi con osservazioni e misure sul terreno. A seguire, per tutta la primavera, altri gruppi di cittadini e studenti effettueranno delle misurazioni delle quote d’innalzamento marino a Muggia, Lignano e Grado.Il progetto si ispira al modello della citizen science, dove studenti, cittadini, rappresentanti di associazioni e, più in generale, persone non esperte, partecipano attivamente alla ricerca, dopo essere stati adeguatamente formati.«Nei prossimi decenni - spiega Stefano Furlani, professore associato di geomorfologia dell’Università di Trieste - il livello del mare salirà drammaticamente, modificando la geografia delle nostre coste e danneggiando le strutture sul litorale della Regione. Dal 1880 è già salito di oltre 20 centimetri e si prevede che possa raggiungere i 30 cm entro il 2050». Avvisaglie di quella che potrà essere la situazione ne abbiamo già avute: l’ultima è la forte mareggiata che nel novembre del 2023 ha colpito il litorale orientale del Golfo di Trieste, da Muggia a Lignano, provocando ingenti danni alle infrastrutture costiere.«Con "MARE SOPRA" - prosegue Furlani - si punta quindi a sensibilizzare la popolazione sul problema dell’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici, proponendo incontri con esperti, proiezioni di documentari, esperienze pratiche con studenti e cittadini e la creazione di un virtual tour: uno strumento coinvolgente e accessibile per esplorare luoghi e ambienti in modo realistico e dettagliato, quasi come se si fosse sul posto».A conclusione di queste attività le principali località costiere verranno contrassegnate con due linee: la linea gialla segnerà dove arriverà il mare nel 2050, quella rossa il suo livello nel 2100. Al progetto, fortemente interdisciplinare, partecipano geomorfologi, sociologi e biologi di tre dipartimenti universitari (Matematica, Informatica e Geoscienze; Scienze Politiche e Sociali; Scienze della Vita), oltre che la cittadinanza, le scuole e le associazioni.Il progetto “MARE SOPRA”, primo tra i progetti di divulgazione scientifica finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel 2024, si avvale della collaborazione dell’Area Marina Protetta di Miramare, del Comune di Muggia, dell’Associazione Marevivo - Delegazione Fvg, dell’Istituto comprensivo Marco Polo di Grado, del Liceo Scientifico Galilei Galilei di Trieste e di altri istituti locali. Abstract L'iniziativa UniTS di divulgazione scientifica di UniTS, finanziata dalla Regione FVG, coinvolge in questa fase le scuole e i cittadini Mostra nel diario Off
Torna il Festival della Psicologia in Friuli Venezia Giulia, UniTS è partner Read more about Torna il Festival della Psicologia in Friuli Venezia Giulia, UniTS è partner Immagine Festival Psicologia FVG.png Data notizia Tue, 04/03/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia Ritorna in Friuli Venezia Giulia il Festival della Psicologia: la quinta edizione della rassegna, organizzata da Psicoattività APS e di cui l'Università di Trieste è partner, si svolgerà dal 7 marzo all’11 aprile 2025, con un programma itinerante, articolato in sei incontri a ingresso libero.L'edizione 2025 della manifestazione, dal titolo “Intelligenze. Dall’intelligenza naturale all’intelligenza artificiale”, approfondirà, attraverso l’intervento di esperti, i nuovi ambiti di ricerca e applicazione della psicologia al centro della riflessione attuale, ovvero quelli connessi allo studio della mente e dell’intelligenza umana.Si parlerà di intelligenza naturale e intelligenza artificiale; di pensiero creativo e del rapporto tra creatività e scienza, e tra musica e IA; degli ultimi sviluppi della robotica e dei risvolti etici derivanti dal suo utilizzo; e, ancora, si indagherà il funzionamento dei moderni strumenti di intelligenza artificiale, tra cui il più noto e diffuso Chat-GPT, per comprenderne a fondo i rischi e le opportunità d’uso; per concludere con un viaggio nel mondo dell’intelligenza animale.Anche quest’anno la direzione scientifica del Festival è affidata a Claudio Tonzar, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione all’Università di Urbino e Presidente di Psicoattività, con il supporto di Tiziano Agostini, docente di Psicologia Generale all’Università di Trieste.Confermata anche la formula itinerante del Festival che quest'anno farà tappa a Gradisca d’Isonzo, Tavagnacco, Palmanova, Cormons e, in particolare, nelle sedi UniTS di Trieste e Gorizia.È in programma la partecipazione di ospiti di rilievo internazionale come Dario Floreano, professore ordinario e direttore del Laboratorio di sistemi intelligenti della Scuola politecnica federale di Losanna - EPFL (Svizzera), autore di contributi pionieristici nei campi della robotica evolutiva, della robotica aerea e della soft robotics, che interverrà venerdì 28 marzo nell'Aula Magna (Edificio A) dell'Università di Trieste.Al termine dell'appuntamento si svolgerà la cerimonia di conferimento del Terzo Premio per ricerche innovative in ambito psicologico, promosso dall’Associazione Psicoattività e dedicato a psicologi e ricercatori under 36. Il concorso vuole premiare lavori di ricerca pubblicati, tesi di laurea magistrale o di dottorato di ricerca, con il fine di valorizzare la cultura psicologica nel territorio del Friuli Venezia Giulia.Per gli studenti del Corso di Laurea in Psicologia che parteciperanno agli incontri è previsto il riconoscimento di crediti formativi (maggiori informazioni sul sito del Festival). GLI APPUNTAMENTI IN BREVEVenerdì 7 marzo, ore 18.00, a Gradisca d’Isonzo, Sala Bergamas (via Bergamas, 3) - “Insegnare a pensare: l’intelligenza artificiale è un nemico o un alleato?”, con Alessandro Antonietti, professore ordinario di Psicologia Generale e Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano).Venerdì 14 marzo, ore 18.00, a Gorizia, Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (via d’Alviano, 18) - “Creatività e scienza: un breve viaggio nello studio del pensiero creativo”, con Sergio Agnoli, professore associato di Psicologia Generale e direttore del Laboratorio di dinamiche della creatività presso il Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli studi di Trieste.Venerdì 21 marzo, ore 18.00, a Tavagnacco, Teatro Immersivo “P. Maurensig” (Via Mazzini 1, loc. Feletto Umberto) - “Musica e Intelligenza artificiale: nuovi strumenti per la musica di domani” con Walter Coppola, psicologo, cultore della materia (Università degli studi di Trieste), in collaborazione con Davide Coppola, compositore, direttore d’orchestra, pianista.Venerdì 28 marzo, ore 18.00, a Trieste, Aula Magna dell’Università degli studi di Trieste (Edificio A, Rettorato - piazza Europa Unita, 1) - “Intelligenze: il ruolo della psicologia tra Intelligenza artificiale, robotica ed etica”, con Dario Floreano, professore ordinario e direttore del Laboratorio di sistemi intelligenti, Scuola politecnica federale di Losanna - EPFL (Svizzera); e Giuseppe Riva, Professore Ordinario di Psicologia della Comunicazione all'Università Cattolica di Milano e Direttore dell’Humane Technology Lab.A seguire, alle 19.30: Cerimonia di conferimento del III° Premio per ricerche innovative in ambito psicologico e presentazione del lavoro del/della vincitore/vincitrice.Venerdì 4 aprile, ore 18.00, a Palmanova, Teatro Gustavo Modena (via Dante, 16) - “Abilità cognitive umane e Intelligenza artificiale generativa: limiti e opportunità”, con Giuseppe Sartori, Professore Emerito di Neuropsicologia Forense e Neuroscienze Forensi, Università degli studi di Padova. Venerdì 11 aprile, ore 18.00, a Cormons, Teatro Comunale (via Nazario Sauro, 17) - “Intelligenze animali: tra genialità e ingenuità nel mondo naturale”, con Cinzia Chiandetti, professoressa associata di Psicobiologia e psicologia fisiologica, Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli studi di Trieste. Il Festival gode del sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed è reso possibile grazie alla collaborazione dei comuni di Gorizia, Cormons, Gradisca d’Isonzo, Palmanova e Tavagnacco, con la partnership dell’Università degli studi di Trieste e della SASS di Nova Gorica. Abstract La quinta edizione della rassegna è dedicata al tema “Intelligenze. Dall’intelligenza naturale all’intelligenza artificiale”. Dal 7 marzo all’11 aprile sei incontri itineranti sul territorio regionale Mostra nel diario Off
Firmato l'accordo tra UniTS e la Somali National University Read more about Firmato l'accordo tra UniTS e la Somali National University Immagine Titolo (2).jpg Data notizia Mon, 03/03/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Internazionale Testo notizia È stato rinnovato il rapporto di collaborazione tra l’Università di Trieste e la Somali National University (SNU), con la firma di un Memorandum of Understanding (MoU) che impegna le due istituzioni accademiche fino al 2031 a proseguire nello sviluppo di attività di cooperazione.Ad apporre le firme sui termini dell’accordo sono stati iI prof. Valter Sergo, Prorettore Vicario di UniTS, e il prof. Hassan Osman Ga’al, Rettore dell’Ateneo di Mogadiscio. I due Atenei sono da diversi anni coinvolti in un ampio progetto bilaterale Italia – Somalia che ha l’obiettivo di supportare la crescita dell’Università Nazionale Somala, contribuendo alla formazione di docenti e ricercatori. Nell’ambito di tale progetto, lo stesso prof. Ga’al, allora preside della Facoltà di Economia dell’ateneo somalo, è stato visiting professor presso l’Università di Trieste e successivamente alcuni studenti provenienti da Mogadiscio hanno frequentato un corso di laurea magistrale presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche di UniTS. Di quegli studenti, due oggi sono ricercatori presso l’Università Nazionale Somala e collaborano attivamente sul fronte della ricerca e del consolidamento dei rapporti di cooperazione. Il MoU siglato in questi giorni intende favorire la cooperazione culturale, scientifica e formativa a vantaggio degli studenti, del personale docente e di ricerca e dello staff tecnico e amministrativo di entrambe le università. I campi di applicazione dell’accordo si soffermano in particolare sullo sviluppo e sulla condivisione di buone pratiche, che tengono conto di un legame culturale storico fra Somalia e Italia. La cooperazione con gli atenei italiani è, infatti, particolarmente preziosa per Mogadiscio che punta a uno sviluppo dell’apparato giuridico-amministrativo e del settore della formazione.Tuttora nel Paese africano l’amministrazione, la giustizia, la scuola e l’università risentono molto dell’influenza italiana, di cui hanno assorbito le procedure, aspetti organizzativi e di una terminologia settoriale in lingua italiana.All’interno del Memorandum of Understanding, la collaborazione tra UniTS e SNU coinvolgerà le aree disciplinari della lingua e della letteratura italiana, della comparazione dei sistemi giuridici, politici e di regolamentazione, dell’economia e dell’ambiente, in particolare per quanto riguarda i modelli di crescita sostenibile. Saranno coinvolti anche i settori delle relazioni internazionali e della cooperazione allo sviluppo, oltre che della cooperazione istituzionale, senza trascurare il consolidamento delle discipline scientifiche di base, come la fisica.La firma del MoU è stata preceduta venerdì 28 febbraio da un evento pubblico molto partecipato, la tavola rotonda “Quo Vadis Somalia?”. Durante l’incontro, il rettore Hassan Osman Ga’al ha discusso del futuro della Somalia e delle relazioni con l’Italia assieme ai professori Ilaria Micheli (IUSLIT), Federico Battera (DiSPeS), Giuseppe Borruso (DEAMS) e Federico Donelli (DiSPeS) e con la moderazione delle dottorande Sara Cosatti e Beatrice Marchesini. Nell’ambito delle attività di cooperazione internazionale con la Somalia ha preso avvio, inoltre, il progetto "Cambiamento climatico, conflitti e migrazioni: il corridoio etiope somalo e le possibili ricadute dello sviluppo infrastrutturale", coordinato dal prof. Federico Donelli, docente di Relazioni Internazionali al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Il progetto è stato cofinanziato dall'Ateneo con un importo di 15.000 euro, nell'ambito del Bando per progetti di cooperazione internazionale dei Dipartimenti - Anno 2025.Tra gli obiettivi del progetto lo sviluppo di un monitoraggio della situazione politico-istituzionale del Corno d’Africa, in grado di fornire indicazioni alle ONG italiane ed europee attive per favorire la stabilità macroeconomica, aumentare le capacità della società civile di promuovere comportamenti socio-economici sostenibili, sviluppare la consapevolezza del pubblico italiano sull’impatto del cambiamento climatico nei confronti del fenomeno dei flussi migratori. Abstract L'accordo coinvolgerà le aree disciplinari della lingua e della letteratura italiana, della comparazione dei sistemi giuridici, politici e di regolamentazione, dell’economia e dell’ambiente, con attenzione alla crescita sostenibile Mostra nel diario Off
“La vita dentro. Dialoghi tra scienze e tecnologie”. Annunciato il titolo di Trieste Next 2025 Read more about “La vita dentro. Dialoghi tra scienze e tecnologie”. Annunciato il titolo di Trieste Next 2025 Immagine Tnext 2025 1280x720.png Data notizia Tue, 25/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Sono già iniziati i preparativi per Trieste Next - Festival della Ricerca Scientifica, la cui quattordicesima edizione si svolgerà da venerdì 26 a domenica 28 settembre 2025. L’edizione 2025 del Festival – promossa anche quest’anno da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, Gruppo NEM Nord Est Multimedia, ilNordest, Il Piccolo – sarà intitolata “La Vita Dentro. Dialoghi tra scienze e tecnologie”.“Sin dalla prima edizione, Trieste Next ha scelto di affrontare temi chiave del dibattito scientifico e culturale, dall'alimentazione all'acqua, dall'energia al rapporto tra uomo e tecnologia fino al tema della sostenibilità – affermano i promotori - La quattordicesima edizione sarà un momento per esplorare l’agenda scientifica dei prossimi anni e per proporre riflessioni di ampio respiro sulle nuove frontiere della ricerca e dell’innovazione, nonché sui limiti etici – ma non solo – che guidano il dibattito nella comunità scientifica. Come sempre, è atteso a Trieste un parterre di grandi ospiti ed esponenti delle discipline STEM, ma anche di scienze umane e sociali”. Dopo il grandissimo successo dell’edizione 2024, i promotori confermano l’obiettivo di tornare a parlare di scienza e innovazione a Trieste e di crescere ulteriormente con incontri, talk e dibattiti che animeranno la città durante la tre giorni e che si potranno seguire, come sempre, anche in live streaming.E come nelle ultime due edizioni, anche quest’anno Trieste Next manterrà la sua veste internazionale affiancando al ricco programma in lingua italiana un palinsesto di incontri in lingua inglese e con partner scientifici di rilievo internazionale. “Anche quest’anno siamo pronti ad accogliere in città i ricercatori provenienti da tutta Europa, che si uniranno alle centinaia di dottorandi e studenti che puntualmente arrivano, da tutta Italia, a Trieste per partecipare al Festival”, concludono i promotori. Verrà assegnato, inoltre, per il terzo anno, il premio letterario “Premio Trieste Next. Science Book of the Year” dedicato ai maestri della divulgazione scientifica e vinto l’anno scorso da Piero Martin con “Storie di errori memorabili” (Laterza).In programma a Trieste Next, quindi, tre giorni di conferenze, seminari e laboratori, con oltre 100 eventi in cartellone e 300 relatori. Dal 26 al 28 settembre, non mancheranno anche gli spazi espositivi in piazza Unità d’Italia e le attività dedicate alle scuole. Per aggiornamenti e dettagli, il punto di riferimento è il sito https://www.triestenext.it/ Abstract La XIV edizione del Festival della ricerca scientifica si svolgerà dal 26 al 28 settembre. In definizione oltre 100 eventi e 300 relatori Mostra nel diario Off
Dichiarazione di Transform4Europe per il terzo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina Read more about Dichiarazione di Transform4Europe per il terzo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina Immagine Logo GMCC.jpg Data notizia Tue, 25/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Internazionale Testo notizia Tre anni fa, la Russia ha iniziato la sua guerra su larga scala contro l'Ucraina, in palese violazione del diritto internazionale. Tra gli innumerevoli atti di aggressione e le loro conseguenze c'è lo spostamento dell'Università Statale di Mariupol (MSU), una delle università che formano l'alleanza Transform4Europe. I nostri amici e partner della MSU dimostrano, a costi e rischi personali, un'eccezionale resilienza, forza e coraggio nel sostenere e difendere i valori europei e il nostro comune spirito di trasformazione europea. Transform4Europe è al fianco dei nostri amici e colleghi dell'Università Statale di Mariupol. Abstract Gli atenei dell'alleanza si stringono al fianco dell'Università di Mariupol, in difesa dei valori e del comune spirito di trasformazione europea Mostra nel diario Off
UniTS aderisce a “M'illumino di Meno 2025” Read more about UniTS aderisce a “M'illumino di Meno 2025” Immagine milluminodimeno.jpg Data notizia Fri, 14/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia L'Università di Trieste partecipa anche quest'anno a M'illumino di Meno, la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, che si celebra il 16 febbraio. Per ribadire il proprio impegno, l’illuminazione della facciata esterna dell’Edificio A (Piazzale Europa 1) sarà ridotta di intensità a partire dal tramonto di venerdì 14 fino all’alba di lunedì 17.L'iniziativa, promossa da Caterpillar e Rai Radio2 dal 2005, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del Parlamento italiano nel 2022 ed è diventata un'occasione per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e dell'uso responsabile delle risorse su tutto il territorio nazionale.La XXI edizione pone l’attenzione sull'impatto ambientale del fast fashion, un settore che negli ultimi anni è stato al centro di un crescente dibattito per il suo elevato consumo di risorse e per la produzione massiccia di rifiuti tessili. In risposta a queste problematiche, stanno emergendo numerose alternative sostenibili, come lo scambio di abiti (swap parties), l’upcycling e il mercato dell'usato.“Il ruolo del consumatore è cruciale in questo cambiamento – commenta Chiara Marinelli, dottoranda di ricerca in Economia Circolare al DEAMS – Giornate come 'M'illumino di Meno' sono fondamentali per sensibilizzare il pubblico riguardo l'impatto del fast fashion e le alternative sostenibili. Non basta solo parlarne, bisogna agire. Il consumatore deve essere consapevole che le sue scelte quotidiane hanno un impatto diretto sul nostro ambiente e che, per cambiare le cose, occorre un impegno da parte di tutti”. Importanti passi in avanti si stanno registrando nell’affrontare le problematiche legate a sostenibilità, impatto ambientale e trasparenza delle informazioni. Da un lato, le istituzioni stanno promuovendo iniziative legislative per regolare e incentivare pratiche più sostenibili. Dall'altro, il panorama tecnologico continua a sviluppare nuove soluzioni che potrebbero rivoluzionare il modo in cui produciamo, consumiamo e ricicliamo i prodotti tessili.“A livello normativo, l'Unione Europea sta portando avanti la sua strategia sul tessile, introducendo un ‘passaporto europeo’ per ogni articolo di abbigliamento, con l’obiettivo di garantire maggior trasparenza riguardo alla provenienza e alla sostenibilità dei capi e favorendo scelte di consumo più consapevoli. Nel contesto delle innovazioni tecnologiche, sempre più aziende stanno sviluppando soluzioni molto promettenti. Un esempio è Bio Fashion Tech, una startup con cui ho avuto il piacere di collaborare, che ha creato una tecnologia biomeccanica in grado di dissolvere i polimeri degli indumenti, trasformandoli in zuccheri utilizzabili in altri settori industriali, come quello farmaceutico”, conclude Marinelli. Nell’ambito di questa giornata, UniTS ricorda l’importanza di progetti locali come Sartoria Lister, cooperativa sociale che, dal 2009, si dedica al recupero e alla trasformazione di capi di abbigliamento e materiali dismessi, trasformandoli in accessori unici, come borse e zaini. Sartoria Lister ha collaborato con UniTS partendo da un’idea semplice: cosa fare degli striscioni in pvc che l’ateneo ha stampato in occasione delle varie edizioni della Notte dei Ricercatori e Trieste Next, depositati nei magazzini in attesa di smaltimento? Nasce così la linea di borse Mis-Mas, tutti pezzi unici e sostenibili. Le borse si possono acquistare nel Museo Nazionale dell’Antartide, nel Parco di San Giovanni, al n. 21 di via Weiss, vicino alla chiesa. Abstract L’edizione di quest’anno pone l’attenzione sull’impatto ambientale del fast fashion Mostra nel diario Off
Torna a Trieste FameLab 2025 Read more about Torna a Trieste FameLab 2025 Immagine FameLab2025.png Data notizia Wed, 12/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Trieste torna ad essere il palcoscenico della comunicazione scientifica con le selezioni locali di FameLab 2025. La competizione, che sfida studenti, ricercatori e assegnisti a illustrare in soli tre minuti un argomento scientifico nel proprio ambito di studio, si svolgerà venerdì 4 aprile 2025, dalle 9 alle 13, nella Sala Luttazzi del Magazzino 26, Porto Vecchio.I partecipanti dovranno catturare l’attenzione di un pubblico non esperto senza l’ausilio di proiezioni o video, facendo affidamento solo sul proprio talento e, eventualmente, su oggetti di supporto che non richiedano allestimenti complessi. Ogni concorrente presenterà due interventi di tre minuti: uno in fase di preselezione e, in caso di passaggio, uno durante la selezione finale. Al termine della giornata, la giuria eleggerà i due vincitori che accederanno alle fasi successive del concorso.L’iniziativa prevede anche un incontro formativo gratuito, che si terrà il 24 marzo nel Polo Giovani Toti (Via del Castello 1, Trieste), dove il comunicatore scientifico Donato Ramani e l’attrice Daniela Gattorno offriranno consigli su struttura narrativa e performance scenica. Fasi successiveI vincitori della selezione locale saranno invitati a Perugia dal 13 al 15 giugno 2025 per partecipare alla FameLab Masterclass, un workshop intensivo in cui esperti internazionali li guideranno nell'affinamento delle loro abilità comunicative. Successivamente, i due concorrenti prenderanno parte alla finale nazionale, in programma il 27 settembre 2025, sempre a Perugia. Infine, il vincitore di FameLab Italia 2025 rappresenterà il Paese nella finalissima internazionale di fine novembre, dove si confronterà con talenti da tutto il mondo.RequisitiAlla competizione possono partecipare ricercatori o assegnisti di ricerca, professionisti nel settore ricerca e sviluppo (in possesso di laurea magistrale o a ciclo unico) e studenti di dottorato, specializzazione o master post-laurea, purché nati dopo il 1° gennaio 1990. I candidati possono provenire da ambiti STEM, medicina o materie umanistiche (ad es. antropologia, archeologia, economia, filosofia, geografia, giurisprudenza, linguistica, letteratura, psicologia, scienze politiche, sociologia, storia e storia dell’arte). Inoltre, è necessario non aver mai partecipato alla finale nazionale o alla masterclass in precedenti edizioni e non svolgere attività professionale nell’ambito della comunicazione scientifica, se non marginalmente.PremiIl primo classificato alla selezione locale si aggiudicherà un premio in denaro di 400 euro e avrà l’opportunità di partecipare alla finale nazionale e alla masterclass. In più, potrà assistere a un corso del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” alla SISSA di Trieste. Anche il secondo classificato verrà premiato: riceverà 200 euro e accederà sia alla finale nazionale sia alla masterclass.IscrizioniLe iscrizioni, attraverso form online, sono aperte fino a giovedì 27 marzo 2025. Info su www.immaginarioscientifico.it; info@immaginarioscientifico.it. La selezione locale è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. Abstract Le selezioni locali del talent show della comunicazione scientifica si svolgeranno venerdì 4 aprile 2025 Documenti allegati Document Regolamento Mostra nel diario Off
Perdita di diversità genetica: su Nature uno studio internazionale con la partecipazione di UniTS Read more about Perdita di diversità genetica: su Nature uno studio internazionale con la partecipazione di UniTS Immagine Sampling_29052024 (3).jpg Data notizia Wed, 05/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia La perdita di diversità genetica espone molte specie ad un maggior rischio di estinzione, rendendole più vulnerabili di fronte ai cambiamenti in atto, ma la buona notizia è che possono essere realizzate efficaci strategie di contrasto del fenomeno e che tutti, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a sostenerle.È quanto emerge da uno studio condotto da un team di 57 scienziati provenienti da 20 Paesi che ha analizzato oltre 80.000 articoli scientifici pubblicati negli ultimi trent’anni, sintetizzando le prove della perdita di diversità genetica in 628 specie (animali, piante, funghi e cromisti) presenti in ambienti terrestri e acquatici. I risultati dello studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature (leggi l’articolo), evidenziano come molte specie stiano subendo un preoccupante declino della loro variabilità genetica, un fattore cruciale per la loro resilienza e capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali.Tra gli autori della ricerca figura anche Chiara Manfrin, zoologa e ricercatrice dell’Università di Trieste (Dipartimento di Scienze della Vita), che ha contribuito all'analisi della perdita di variabilità genetica nelle specie acquatiche. "Si è trattato di un lavoro meticoloso di raccolta dati e selezione degli studi che non soddisfacevano i requisiti minimi per il tipo di informazioni genetiche fornite, rendendoli inadatti all'inclusione nel dataset analizzato. Il mio contributo è stato quello di analizzare gli articoli selezionati attraverso una ricerca per parole chiave", spiega Manfrin. "Ogni autore - prosegue la ricercatrice del DSV - ha condiviso il proprio dataset, contribuendo alla raccolta globale dei dati genetici rilevanti per valutare la perdita di variabilità genetica. In particolare, mi sono occupata degli studi riguardanti la fauna acquatica".Lo studio ha rivelato che la riduzione della diversità genetica è più marcata nei contesti in cui le specie sono sottoposte a pressioni ambientali significative. La perdita di habitat, l’espansione delle aree urbane e dell’agricoltura intensiva, l’introduzione di nuove malattie, gli effetti di disastri naturali come incendi e inondazioni e le attività umane dirette, tra cui caccia e deforestazione, sono tra i principali fattori responsabili. Le popolazioni con una variabilità genetica ridotta risultano più vulnerabili e meno capaci di adattarsi alle nuove condizioni ambientali, aumentando così il rischio di estinzione a lungo termine.Tuttavia, la ricerca evidenzia anche come le strategie di conservazione possano non solo mitigare il fenomeno, ma persino contribuire a un recupero della diversità genetica. La protezione degli habitat naturali e la conservazione delle connessioni tra popolazioni permettono di mantenere scambi genetici tra gruppi diversi, rafforzandone la resilienza. Un ruolo importante è svolto anche dal ripopolamento mirato con individui provenienti da popolazioni geneticamente diverse, una strategia che ha già dato risultati positivi in numerosi progetti di conservazione. Il monitoraggio genetico attraverso l’uso di nuove tecnologie, come il sequenziamento del DNA e l’analisi avanzata dei dati, sta inoltre fornendo strumenti sempre più precisi per comprendere l’evoluzione della biodiversità e intervenire in modo mirato.Il lavoro sottolinea anche l’importanza di azioni quotidiane che possano contribuire alla tutela della diversità genetica. Proteggere la biodiversità significa anche intervenire a livello locale, ad esempio piantando specie autoctone nei giardini per favorire la connettività degli habitat e fornire risorse agli impollinatori, scegliendo varietà agricole tradizionali per mantenere una maggiore ricchezza genetica nel sistema alimentare o collaborando con gruppi di conservazione per proteggere le specie minacciate. Anche gesti apparentemente minimi, come evitare di trasportare accidentalmente piante, semi o terreno in nuove aree per ridurre la diffusione di parassiti e malattie, possono fare la differenza in un’ottica di tutela della biodiversità.Per una panoramica divulgativa dello studio, The Conversation ha pubblicato un approfondimento (leggi l’articolo) che spiega in modo chiaro i risultati della ricerca e le implicazioni per la conservazione della biodiversità. Abstract La zoologa Chiara Manfrin (DSV) nel team di scienziati di oltre 20 Paesi. La ricerca evidenzia cause e rischi, ma anche possibili soluzioni Mostra nel diario Off
Giornata mondiale contro il cancro: l'impegno dei ricercatori UniTS Read more about Giornata mondiale contro il cancro: l'impegno dei ricercatori UniTS Immagine Logo GMCC.jpg Data notizia Tue, 04/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Il 4 febbraio si celebra il World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro, promossa da UICC - Union for International Cancer Control, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della ricerca scientifica nella lotta ai tumori. Un’occasione per ribadire l’impegno della comunità scientifica nel contrastare una patologia che, ancora oggi, rappresenta una delle principali sfide sanitarie globali.Quest’anno vogliamo sottolineare come la ricerca oncologica non sia limitata all’ambito medico-clinico, ma coinvolga una vasta rete di competenze multidisciplinari. Anche i biologi, i chimici, gli ingegneri e gli informatici, ad esempio, mettono a disposizione le proprie competenze per sviluppare nuove strategie di prevenzione, diagnosi e cura. Lo studio dei meccanismi biologici alla base della trasformazione tumorale, lo sviluppo di nuovi farmaci e biomarcatori, l’applicazione di modelli computazionali per analizzare dati genetici e identificare nuove terapie mirate sono solo alcune delle strade percorse dalla scienza per curare il cancro.In questa giornata, vogliamo raccontare come la ricerca oncologica si sviluppi attraverso approcci differenti e complementari, attraverso la testimonianza di alcuni ricercatori UniTS. Giannino DEL SAL, biologia applicata – Dipartimento di Scienze della Vita«Studiamo come le cellule malate comunicano con il tessuto in cui si sviluppa il tumore, sia nelle fasi iniziali della malattia che nelle metastasi. Analizziamo come i segnali che vengono scambiati in questa comunicazione favoriscano la malattia e la capacità delle cellule malate di resistere alle terapie per trovare punti deboli da colpire. In questo progetto vogliamo capire meglio cosa succede nelle fasi iniziali, quando in un tessuto ancora sano si instaura una competizione tra le cellule che si stanno trasformando e quelle sane. La comprensione di ciò che accade in queste fasi contribuirà a sviluppare strategie per intervenire prima e meglio contro i tumori.Il nostro lavoro punta a fornire strumenti per bloccare il cancro fin dalle sue prime fasi, o addirittura prevenirlo, e per affrontare meglio le fasi avanzate della malattia ed eventuali resistenze ai trattamenti». Sabrina PRICL, ingegneria chimica – Dipartimento di Ingegneria e Architettura«Dalla progettazione basata sul calcolo ad alte prestazioni fino alla sperimentazione in vivo: assieme a diversi team di ricerca internazionali sviluppiamo nanomedicine e nanovettori per la diagnosi, terapia e imaging dei tumori. Grazie e finanziamenti che provengono da AIRC, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Commissione Europea e PNRR, inoltre, integriamo tecniche in silicio e validazioni sperimentali per studiare oncogeni - ovvero geni alterati che possono favorire la crescita incontrollata delle cellule e contribuire allo sviluppo del cancro - che svolgono un ruolo chiave in diversi tumori. In questo modo pensiamo di poter aprire nuove strade per ottenere cure più efficaci e mirate.Le nostre prossime sfide? Migliorare la selettività dei trattamenti, la riduzione degli effetti collaterali e la traduzione delle nostre scoperte in soluzioni cliniche accessibili su larga scala». Giulio CARAVAGNA, informatica, e Alice ANTONELLO, PhD in Applied Data Science and Artificial Intelligence – Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze«In collaborazione con il CRO di Aviano ed il San Raffaele di Milano abbiamo costruito dei modelli computazionali per studiare il comportamento di alcune leucemie. I risultati che stiamo completando sono molto promettenti e ci permetteranno di chiarire alcuni meccanismi molecolari che descrivono l’evoluzione della malattia nel tempo. Questo progetto, finanziato attraverso un grant della Fondazione AIRC dedicato ai ricercatori under 40, ci lascia anche con tante domande interessanti che vorremo ampliare nel prossimo futuro: possiamo per esempio applicare questi strumenti verso altri tumori? possiamo usare un approccio sistematico per caratterizzare l’evoluzione della malattia nel tempo, e scoprirne i punti deboli?» (G. Caravagna).«A novembre 2024 ho vinto una borsa di studio triennale di Fondazione AIRC riservata ai dottori di ricerca, AIRC Italy post-doc. Il progetto prevede l’applicazione di metodi di intelligenza artificiale a dati genomici derivati da DNA, per comprendere la relazione tra l’insorgere di determinate mutazioni e l’esposizione ad agenti mutageni, ovvero sostanze o fattori che possono causare cambiamenti nel DNA.Questo è il primo passo per individuare fattori di rischio che possono portare a determinate patologie e trovare delle strategie per contrastare i loro effetti» (A. Antonello). Abstract Il contrasto della patologia vede l'impegno di una comunità scientifica ampia, espressione non solo dell'ambito medico. Dalla biologia all'ingegneria chimica, dall'informatica alla scienza dei dati, quattro ricercatori UniTS raccontano i loro progetti Mostra nel diario Off
IN4SAFETY: cooperazione transfrontaliera per la gestione delle emergenze ambientali Read more about IN4SAFETY: cooperazione transfrontaliera per la gestione delle emergenze ambientali Immagine 20220720_083448.jpg Data notizia Fri, 31/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Migliorare la capacità di risposta ai disastri ambientali e ai cambiamenti climatici attraverso la cooperazione tra autorità locali e squadre di soccorso: è questo l’obiettivo del progetto IN4SAFETY, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg Italia-Slovenia. L’iniziativa, guidata dal Comune di Ajdovščina (Slovenia) e sostenuta da un budget di quasi 750mila euro, si concluderà il 30 settembre 2025 e coinvolge un ampio partenariato transfrontaliero.Partner di progetto sono l’Università di Trieste, con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura, il Geodetic Institute of Slovenia, la Città Metropolitana di Venezia, l’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia e i Vigili del Fuoco di Nova Gorica. Collaborano come partner associati l’Associazione dei Vigili del Fuoco della Slovenia, il Centro Sanitario di Ajdovščina, il Comune di Nova Gorica, la Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Gorizia e il Comune di Duino Aurisina.Il progetto risponde alla necessità di un'azione più coordinata nella gestione delle emergenze climatiche e ambientali nell’area transfrontaliera, evidenziata in particolare dagli incendi boschivi che hanno colpito il Carso nel 2022. Attraverso due piani d’azione congiunti, l’integrazione di dati territoriali in geoportali WebGIS e addestramenti congiunti tra le unità di soccorso, IN4SAFETY punta a migliorare la prevenzione e la gestione dei rischi su scala regionale.Tra le soluzioni più innovative previste dal progetto, vi è la realizzazione di un piano di emergenza per il soccorso aereo, che integra dati digitali relativi a terreno e ostacoli con le piattaforme territoriali WebGIS esistenti. L’obiettivo è garantire interventi più rapidi ed efficienti in caso di calamità naturali.Lo scorso 30 gennaio, presso l’Università di Trieste, si è svolto il Workshop IN4SAFETY, che ha riunito i partner di progetto per presentare gli obiettivi e le attività in corso. Dopo una sessione introduttiva, alla quale ha preso parte anche il Console Generale italiano a Capodistria, nel pomeriggio si è tenuta una sessione pratica dedicata all’uso del software QGIS e all’analisi di immagini satellitari Sentinel del Progetto ESA COPERNICUS. I partecipanti hanno potuto approfondire tecniche di monitoraggio del territorio, creazione di mappe tematiche e gestione delle emergenze attraverso strumenti digitali avanzati. Abstract Il DIA partner del progetto finanziato nel programma Interreg italia-Slovenia Mostra nel diario Off