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Riconoscere e gestire i rischi alimentari: sette casi realistici per una formazione interdisciplinare a Gorizia

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Una sagra di paese, un pranzo in famiglia, un ristorante giapponese, una festa all’oratorio, il chiosco di un’adunata degli alpini, un ritrovo tra tifoserie, un agriturismo. In quanti modi possiamo incorrere, senza saperlo, in un’infezione alimentare?

A partire da questi sette scenari realistici si è sviluppato un laboratorio didattico che ha coinvolto una sessantina di studenti e studentesse dei corsi di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, Assistenza Sanitaria e Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro dell’Università di Trieste, quest'ultimi due attivati con l'Università di Udine. L’attività si è svolta presso il Polo universitario di Gorizia e ha proposto un approccio interdisciplinare alla gestione delle tossinfezioni alimentari.

Infezioni spesso sottovalutate, le tossinfezioni sono causate dall’ingestione di alimenti contaminati da virus, batteri o parassiti e possono provocare sintomi anche gravi. Tra le possibili cause ci sono la conservazione impropria degli alimenti, manipolazioni scorrette, le contaminazioni ambientali, ma anche la crescita della ristorazione collettiva e dei flussi globali di cibo.

L’attività formativa ha previsto una prima fase preparatoria tramite la visione di tre video introduttivi, uno per ciascuna area professionale, seguiti da approfondimenti guidati dai tutor dei corsi, dalla costituzione dei gruppi di lavoro e dall’assegnazione dei casi. Ogni scenario era corredato da materiali didattici e fotografie, con integrazioni rilasciate gradualmente per simulare l’evoluzione di un’indagine su casi sospetti.

Nel pomeriggio si sono svolte esercitazioni pratiche che hanno previsto, tra le altre attività, l’uso di microscopi per la lettura di vetrini, piastre per la semina colturale, strumenti per la rilevazione di contaminazioni simulate, preparazione di campioni da confezioni reali di carne macinata e simulazioni telefoniche per la raccolta di dati epidemiologici. Ogni studente ha avuto modo di osservare e comprendere il lavoro di ciascuno dei tre profili di professionisti sanitari, per cogliere meglio l’interconnessione tra le competenze.

Il laboratorio ha evidenziato la complementarità del tecnico di laboratorio biomedico, responsabile dell’analisi dei campioni biologici, dell’assistente sanitario, impegnato nella prevenzione e promozione della salute pubblica, e del tecnico della prevenzione, attivo nei controlli sui luoghi di produzione, trasformazione e somministrazione degli alimenti.

Grazie alla varietà delle attività proposte e all’integrazione delle competenze, la giornata formativa ha permesso di consolidare le conoscenze teoriche, valorizzare il lavoro di squadra e sperimentare in modo concreto le responsabilità condivise nella tutela della salute collettiva.

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L'iniziativa ha coinvolto una sessantina di studenti di tre corsi di laurea della professioni sanitarie
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UniTS inaugura il nuovo hub multiservizio di “Giustizia di Comunità”

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L’Università di Trieste ha inaugurato l’hub sperimentale multiservizio di “Giustizia di Comunità”: un progetto innovativo che unisce università, istituzioni, enti del Terzo Settore e cittadinanza per promuovere l’inclusione sociale e la giustizia riparativa.

L’iniziativa nasce da un accordo tra l’Università degli Studi di Trieste e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il sostegno del Ministero della Giustizia – Cassa delle Ammende. L’hub sarà ospitato nei locali dell’ex Casa del Marinaio in via Principe di Montfort 3 e rappresenta un importante punto di raccordo tra il mondo dell’esecuzione penale e la comunità.

Il centro sarà il fulcro operativo dei progetti “Ripar(t)iamo” e “INclusione, CONfronto, TRAttamento”, co-finanziati dalla Regione e finalizzati a favorire il reinserimento socio-lavorativo di persone sottoposte a misure penali, offrire supporto concreto alle vittime di reato e promuovere percorsi di giustizia riparativa e mediazione penale. Queste azioni si pongono in linea con i principi della Riforma Cartabia (D.lgs. 150/2022), che valorizza la giustizia riparativa come strumento di reintegrazione, riconciliazione e responsabilizzazione.

Il nuovo hub sarà aperto almeno tre giorni a settimana, garantendo attività di accoglienza, assistenza e formazione rivolte a persone in misura penale, vittime di reato e operatori del settore. Al suo interno, opereranno in sinergia enti pubblici, organizzazioni del Terzo Settore e personale accademico, con l’obiettivo di offrire risposte integrate e di rafforzare il legame tra istituzioni e cittadini.

Durante l’inaugurazione sono intervenuti il Magnifico Rettore, prof. Roberto Di Lenarda, l’Assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità, il prof. Giovanni Grandi, docente di Filosofia Morale di UniTS, e la dott.ssa Gianna Zamaro, Direttore della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

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Nei locali universitari di via Montfort un nuovo centro sperimentale per promuovere il reinserimento sociale, il supporto alle vittime e la giustizia riparativa
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European Surgical Association: Nicolò de Manzini conclude a Ginevra la presidenza

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Dal 2 al 3 maggio si svolge a Ginevra il 31° Congresso annuale dell’European Surgical Association (ESA). L’appuntamento segna la conclusione del mandato biennale alla presidenza del professor Nicolò de Manzini, Direttore della Clinica Chirurgica dell’Università di Trieste e già Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute.

Fondata nel 1993, l’European Surgical Association riunisce alcune delle figure più autorevoli della chirurgia europea e mondiale. L’associazione ha l’obiettivo di promuovere l’eccellenza scientifica, diffondere i risultati della ricerca e favorire il dialogo interdisciplinare attraverso il proprio congresso annuale e una selezione rigorosa dei contenuti.

La conclusione del mandato di de Manzini coincide con un bilancio ampiamente positivo: l’associazione ha continuato a distinguersi per l’elevato livello scientifico delle attività promosse, tra cui la presentazione di 45 lavori scientifici selezionati da équipe chirurgiche di prestigio, discussi nel corso dell’attività congressuale e destinati alla pubblicazione su una delle riviste più autorevoli del settore.

Tra le iniziative più significative promosse quest’anno da de Manzini, inoltre, c’è l’apertura della Società anche a giovani chirurghi, con la creazione della cosiddetta “Next Generation ESA”, pensata per accompagnare e valorizzare i futuri protagonisti della ricerca chirurgica internazionale.

Internazionalizzazione, collaborazione multidisciplinare e apertura ai giovani chirurghi hanno caratterizzato questa fase di vita dell’ESA, che per la quarta volta in trent’anni è stata guidata da un chirurgo italiano, a conferma del riconoscimento di cui gode la scuola chirurgica italiana nel panorama scientifico europeo. 

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Al 31° Congresso dell’ESA si conclude il mandato del Direttore della Clinica Chirurgica di UniTS. Tra le novità, l’ingresso della “Next Generation ESA” che coinvolge giovani chirurghi destinati a guidare la ricerca internazionale
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Servizi idrici e rifiuti: UniTS e UniUD partner di AUSIR e dei gestori dei servizi del FVG

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L’Università di Trieste ha sottoscritto, insieme all’Università di Udine, una nuova Convenzione Quadro con AUSIR – Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti del Friuli Venezia Giulia e i principali gestori dei servizi idrici e ambientali del territorio regionale. Accanto ad AUSIR, hanno aderito: AcegasApsAmga, Acquedotto del Carso – Kraški vodovod, CAFC, HydroGEA, Irisacqua, Livenza Tagliamento Acque, A&T 2000, Ambiente Servizi, GEA – Gestioni Ecologiche e Ambientali, Isontina Ambiente, MTF e NET.

Il documento, siglato quest’oggi da tutti partner nella Sala Predonzani del Palazzo della Regione alla presenza del Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, rinnova e amplia la precedente intesa siglata nel 2019, consolidando la volontà condivisa di collaborare sui temi della sostenibilità e dell’innovazione applicata alla gestione del ciclo idrico integrato e dei rifiuti. 

La nuova Convenzione mira a promuovere progetti di ricerca applicata, iniziative congiunte di alta formazione, la partecipazione a bandi competitivi, oltre alla valorizzazione di dati, esperienze e infrastrutture tecniche condivise.

L’Università di Trieste partecipa con un forte impegno interdisciplinare, rappresentata dal prof. Paolo Bevilacqua (Dipartimento di Ingegneria e Architettura) e dal prof. Fabio Barbone (Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute), referenti scientifici per l’Ateneo. L’accordo sostiene tra l’altro l’attività dei master interateneo già avviati con la collaborazione dei gestori pubblici, tra cui quello in “Tecnologia e Management del Ciclo Idrico Integrato” e quello in “Economia Circolare e ciclo integrato dei Rifiuti”. “

“La Convenzione – ha spiegato Roberto Di Lenarda, Rettore dell’Università di Trieste - rappresenta un’opportunità concreta per attivare nuove ricerche multidisciplinari capaci di affrontare, in chiave innovativa, le sfide della gestione sostenibile delle risorse idriche e ambientali. Gli ambiti di collaborazione spaziano dallo studio dei sistemi acquiferi e delle infrastrutture di rete alla gestione dei reflui e dei fanghi, dall’analisi economica e normativa dei servizi pubblici alla valorizzazione dei rifiuti in ottica di economia circolare. Centrale è anche l’impegno nella comunicazione e nella formazione, considerate leve strategiche per promuovere consapevolezza e cambiamento sia a livello tecnico che sociale”.

 

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Firmato un accordo per rafforzare la collaborazione su ricerca, innovazione e formazione nei settori dell’acqua e dell’economia circolare
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Rendere l'idrogeno verde più efficiente: progetto UniTS finanziato dalla Regione FVG

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Rendere l’idrogeno verde una fonte di energia più efficiente, sicura e accessibile: è questo l’obiettivo del progetto E4H2 – Efficiency for Hydrogen, promosso dall’Università di Trieste in collaborazione con l'Università di Udine,  che rientra tra i progetti finanziati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito dell’Avviso regionale dedicato al sostegno, alla creazione e all’ammodernamento di infrastrutture di ricerca nel settore dell’idrogeno rinnovabile.

Il progetto UniTS, grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro da parte dell'Amministrazione regionale, prevede la creazione di una rete di quattro laboratori distribuiti sul territorio regionale, ciascuno dedicato a un punto strategico della filiera dell’idrogeno: dalla produzione allo stoccaggio, fino all’utilizzo finale. 

I ricercatori lavoreranno per migliorare l’efficienza e la durata degli elettrolizzatori, dispositivi che permettono di ottenere idrogeno “verde” separando l’acqua nei suoi elementi, idrogeno e ossigeno, utilizzando energia elettrica da fonti rinnovabili. Saranno testati nuovi sistemi di accumulo, tra cui serbatoi criogenici, contenitori speciali capaci di conservare l’idrogeno allo stato liquido a temperature estremamente basse (fino a -252°C), e soluzioni ad alta pressione, progettate per ridurre le dispersioni di energia durante lo stoccaggio e il trasporto.

Ampio spazio sarà dedicato anche allo sviluppo di celle a combustibile più performanti e resistenti nel tempo, che trasformano l’idrogeno in elettricità senza emissioni inquinanti, e allo studio di protocolli operativi in grado di aumentare l’efficienza dell’intero processo. Un altro obiettivo chiave sarà la sicurezza: la rete permetterà infatti di analizzare criticità e proporre soluzioni per un impiego dell’idrogeno sempre più affidabile.

"L’infrastruttura - spiega Rodolfo Taccani, docente di Macchine dell'Università di Trieste e referente scientifico del progetto - consentirà di testare dispositivi a diversi livelli, dai singoli componenti a impianti pilota, affiancando la ricerca sperimentale a modelli avanzati di simulazione, anche basati su intelligenza artificiale. I dati raccolti saranno utilizzati per migliorare la manutenzione, ridurre i costi e aumentare la sostenibilità degli impianti.

E4H2 rappresenta così un importante tassello nella costruzione di una filiera regionale dell’idrogeno verde, capace di inserirsi nella più ampia cornice transfrontaliera della North Adriatic Hydrogen Valley e di connettere università, centri di ricerca e imprese, a sostegno della transizione energetica e della decarbonizzazione".

Nella cornice complessiva dei finanziamenti regionali alle infrastrutture di ricerca sull'idrogeno rinnovabile, l'Università di Trieste partecipa in qualità di partner anche ad altri tre progetti: i gruppi di lavoro coinvolti sono guidati dallo stesso Rodolfo Taccani (Dipartimento di Ingegneria e Architettura), da Alessandro Baraldi (Dipartimento di Fisica) e da Lorenzo Bonini (Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze) per un ammontare complessivo di 3,5 milioni di euro sugli 11 complessivamente stanziati dall'amministrazione regionale, che fanno dell'Ateneo giuliano l'ente di ricerca del Friuli Venezia Giulia maggiormente impegnato in questo ambito della transizione energetica.

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Importante sostegno economico per il progetto di ricerca coordinato da Rodolfo Taccani (DIA). UniTS ente di ricerca del FVG più finanziato dai bandi regionali per la ricerca sull'idrogeno
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EPHyC 2025: a Trieste il futuro della ricerca europea sull’idrogeno

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Dal 9 all’11 aprile a Trieste si discuterà del futuro della ricerca europea sull’idrogeno, all’interno dell’edizione 2025 di EPHyC, la European PhD Hydrogen Conference che sarà ospitata al Generali Convention Center e al Magazzino 26 del Porto Vecchio.

L’evento, organizzato dall’Università di Trieste in collaborazione con Hydrogen Europe Research – la principale organizzazione europea di ricerca sull’idrogeno, che riunisce oltre 150 università e centri di ricerca internazionali – accoglierà dottorandi provenienti da tutta l’Unione Europea impegnati in progetti innovativi legati al combustibile pulito.

Oltre 150 giovani ricercatori, afferenti a 85 istituzioni accademiche e centri di ricerca di 21 Paesi europei, si incontreranno a Trieste per tre giorni di confronto scientifico. L’iniziativa si inserisce nel contesto dello sviluppo della North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV), progetto strategico promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dalla Slovenia e dalla Croazia per accelerare la transizione energetica.

EPHyC 2025 si distingue per il format innovativo: saranno gli stessi dottorandi a organizzare e coordinare le sessioni scientifiche, presentando i propri studi con l’obiettivo di ricevere feedback, stimolare collaborazioni interdisciplinari e innescare nuove linee di ricerca.

I temi della conferenza copriranno le principali sfide del settore, dalla produzione e dallo stoccaggio dell’idrogeno fino agli aspetti economici e normativi. Attesi anche rappresentanti di aziende del settore energetico, interessati sia ai contenuti della conferenza sia ai profili dei giovani ricercatori partecipanti.

L’apertura di EPHyC 2025 si terrà mercoledì 9 aprile, alle ore 9, nella Sala Luttazzi del Magazzino 26, con i saluti istituzionali, la presentazione dei partner coinvolti e le keynote lecture di esperti internazionali come Mirela Atanasiu, già Executive Director del Clean Hydrogen Partnership, il partenariato che vede la partecipazione della Commissione Europea. Alle 10.30, presso la sala dei Curatori del Museo del Mare, si svolgerà la presentazione dei progetti finanziati nell’ambito dell’Avviso regionale dedicato al sostegno, alla creazione e all’ammodernamento di infrastrutture di ricerca nel settore dell’idrogeno rinnovabile per cui l’Amministrazione regionale ha previsto uno stanziamento di 11 milioni di euro.

In questa cornice, l’Università di Trieste ribadisce il suo impegno nella ricerca sul combustibile pulito, ambito in cui è attiva da oltre vent’anni con gruppi di lavoro internazionali e progetti europei dedicati allo sviluppo di tecnologie per l’idrogeno. Le attività di ricerca, sia di base che applicata, si svolgono in un contesto multidisciplinare, coinvolgendo ingegneri, chimici, fisici, geologi e giuristi, in collaborazione con partner pubblici e privati. UniTS, in quest’ottica, è stata una delle prime università italiane a aderire alla rete Hydrogen Europe Research.

L’impegno dell’Università di Trieste si estende anche alla formazione nel settore della transizione energetica: dallo scorso anno è attivo il corso di laurea magistrale Engineering for the Energy Transition, interamente in inglese, volto a formare professionisti capaci di gestire il passaggio alle energie pulite e rinnovabili nei settori civile e industriale.

«L’organizzazione di EPHyC 2025 – afferma il professor Rodolfo Taccani, delegato del Rettore per il trasferimento tecnologico e i rapporti con le imprese – conferma il ruolo di Trieste, del Friuli Venezia Giulia e della North Adriatic Hydrogen Valley come hub internazionale della ricerca e dell’innovazione nel settore dell’energia sostenibile, grazie anche al contributo dell’Università di Trieste. La conferenza rappresenta non solo un’occasione di approfondimento su ricerca e tecnologia, ma assume anche un forte valore simbolico, riunendo alcuni dei migliori giovani scienziati europei impegnati nella ricerca sulla transizione energetica e sull’idrogeno. L’Università di Trieste, attraverso EPHyC, contribuisce a delineare una visione comune per il futuro dell’Unione Europea nel settore dell’energia, in cui la ricerca di base e applicata rivestono un ruolo fondamentale».

«EPHyC 2025 incarna perfettamente la missione di Hydrogen Europe Research: sostenere e connettere la comunità scientifica europea per accelerare l’innovazione nel settore dell’idrogeno. Questo evento offre ai giovani ricercatori l’opportunità di presentare il proprio lavoro, creare sinergie e gettare le basi per la prossima generazione di scienziati e innovatori. Siamo orgogliosi di supportare questa iniziativa, che rafforza il legame tra ricerca accademica e industria, contribuendo alla costruzione di un ecosistema europeo sempre più solido e integrato», ha dichiarato Luigi Crema, presidente di Hydrogen Europe Research.

L’evento è realizzato anche con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il patrocinio dell’Associazione Termotecnica Italiana – Sezione Friuli Venezia Giulia, del Maritime Technology Cluster FVG e di Confindustria Friuli Venezia Giulia.

Per maggiori informazioni: www.ephycconference.com

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Dal 9 all’11 aprile oltre 150 studenti di dottorato di tutta Europa parteciperanno alla conferenza organizzata dall’Università di Trieste e dall’Hydrogen Europe Research
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FameLab Trieste: Pietro Monti-Guarnieri conquista il terzo posto

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Pietro Monti-Guarnieri, dottorando in Fisica dell'Università di Trieste e di INFN Sezione di Trieste, si è classificato al terzo posto della selezione locale di FameLab, la competizione internazionale che mette a confronto i giovani talenti della divulgazione scientifica.

Il gradino d'onore del podio, pur premiando la grandissima passione dimostrata e l'entusiasmo per il suo ambito di ricerca, non consentirà al dottorando di UniTS di proseguire nella competizione: alla finale nazionale accederanno le due giovani scienziate classificatesi ai primi due posti: Arshia Ruina e Meriem Behiri.

La prima classificata, la fisica Arshia Ruina, è postdoc presso lNFN – Sezione di Padova. Una voce chiara e temi affascinanti hanno caratterizzato le sue presentazioni, incentrate sulle particelle che in pratica “piovono” costantemente su di noi, e ci consegnano infinite informazioni sull'Universo e sulla sua storia.

Al secondo posto si è classificata Meriem Behiri, dottoranda in Astrofisica e Cosmologia alla SISSA di Trieste, ha mostrato entusiasmo, chiarezza e passione, raccontando le onde radio e le loro straordinarie capacità.

Il premio del pubblico, composto da molti studenti e studentesse, provenienti dal Liceo Scientifico Galilei, del Liceo Carducci-Dante, dell'Istituto Tecnico Deledda-Fabiani e del Liceo Buonarroti di Monfalcone, è andato a Denise Khouri Chalouhi, di ICGEB, che ha incantato con i racconti dei batteri “buoni”.

Con le loro presentazioni, della rigorosa durata di 3 minuti ciascuna, i concorrenti hanno convinto la giuria, composta da Nicola Bressi (Museo Civico di Storia Naturale di Trieste), Giulia Casasole (SISSA), Emanuela Colombi (Università di Udine) e Francesco Longo (Università di Trieste). 

L'evento, presentato da Daniele Tavagnacco, ricercatore OATs-INAF e Università di Trieste, è stato anche animato da un intervento sull'intelligenza artificiale, a cura di Francesco Giacomarra, dell'Università di Trieste, vincitore di FameLab Italia 2023, e da un intermezzo a cura del Trieste Science + Fiction Festival - La Cappella Underground.

FameLab è una competizione internazionale present anche in Italia dal 2012, grazie a Psiquadro, in collaborazione con il Cheltenham Festivals e a tutti i partner locali. Per Trieste sono Immaginario Scientifico, con Università di Trieste, Università di Udine, SISSA e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo Trieste Città della Conoscenza.

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Gradino d'onore del podio per il dottorando di Fisica che però non ottiene l'accesso alle finali nazionali
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L'Università di Trieste sarà guidata per la prima volta da una Rettrice

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L’Università di Trieste sarà guidata per la prima volta nella sua storia da una Rettrice: alla chiusura dei termini, sono state presentate ufficialmente le candidature di Ilaria Garofolo e Donata Vianelli. Sarà una delle due docenti a ricoprire il ruolo della massima carica accademica per i prossimi sei anni.

Le elezioni si svolgeranno - per la prima volta in modalità telematica – con un primo turno in programma martedì 6 maggio e, nel caso che nessuna delle due candidate raggiunga il quorum della maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, con un turno di ballottaggio martedì 13 maggio.

A esprimersi è chiamato un corpo elettorale di circa 1.500 membri della comunità accademica, espressione di tutte le sue componenti, così composto: i docenti di ruolo e i ricercatori, il personale tecnico-amministrativo - a tempo indeterminato e determinato - con voto ponderato (20% degli aventi diritto al voto dei professori di ruolo e ricercatori), i rappresentanti degli studenti eletti nel Senato Accademico, nel Consiglio di Amministrazione, nel Comitato per lo sport universitario, nel Comitato degli studenti presso l’ARDIS e nei dieci Consigli di Dipartimento, i rappresentanti degli assegnisti di ricerca eletti nel Senato Accademico e nei dieci Consigli di Dipartimento.

La nuova Rettrice entrerà in carica il prossimo 1° agosto 2025 per concludere il mandato il 31 luglio 2031.

 

LE CANDIDATE 

Ilaria Garofolo è Professoressa Ordinaria di Architettura Tecnica del Dipartimento di Ingegneria e Architettura che ha diretto dal 2017 al 2019. Già Direttrice del Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana (2002-2005), è stata delegata del Rettore per le Necessità didattiche speciali e la Disabilità dal 2015 al 2017 e Collaboratore del Rettore per l’Area Edilizia ed Energia dal 2019 a tutto il 2024.

Donata Vianelli è Professoressa Ordinaria di Economia e Gestione delle Imprese e, dal 2021, Direttrice del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche e componente del Senato accademico. È stata delegata del Rettore per l’Orientamento e il Job Placement dal 2013 al 2019.

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Ufficializzate le candidature di Ilaria Garofolo e Donata Vianelli. Il primo turno delle elezioni si svolgerà il 6 maggio.
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Lavorare studiando: parte il progetto Work & Study

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L’Università di Trieste e Adecco presentano Work & Study, un progetto - patrocinato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercenti (F.I.P.E.) - pensato per offrire agli studenti dell’Ateneo giuliano opportunità lavorative compatibili con gli impegni di studio, di frequenza delle lezioni e di sostenimento degli esami.

L’iniziativa, che intende facilitare il contatto tra la domanda e l'offerta di lavoro degli esercenti del territorio, prevede la somministrazione da parte dell’agenzia interinale di contratti part-time per un massimo di 15 ore settimanali che saranno concentrate nelle ore serali o nei weekend.

Gli studenti dell'Università di Trieste potranno candidarsi, quindi, per accedere a un'esperienza lavorativa compatibile con la carriera universitaria che consentirà loro di ottenere un sostegno economico e di sviluppare nuove competenze.

Il progetto, che si svilupperà per tutto il 2025, punta a coinvolgere oltre 200 studenti universitari e più di 60 esercizi commerciali del Comune di Trieste.

Le posizioni offerte saranno prevalentemente di addetti alla ristorazione (banconieri e camerieri di sala), receptionist, hostess e steward per eventi, ma lo sviluppo del progetto prevede un successivo ampliamento dei settori commerciali di impiego.

Nell’ambito del progetto, Adecco organizzerà un ciclo di appuntamenti informativi per presentare le opportunità sul territorio e rispondere alle domande degli studenti interessati. Il primo incontro si terrà in modalità digitale il 2 aprile alle 17, su Microsoft Teams, e sarà seguito da ulteriori appuntamenti in presenza.

Proprio al termine della presentazione, sul sito di Adecco sarà aperto il form per la presentazione delle candidature. Gli studenti saranno seguiti da Adecco in tutto il processo di selezione.

“Essere accanto ai giovani, favorendo il loro ingresso nel mondo del lavoro, è da sempre uno dei nostri obiettivi”, spiega Michele Kovacic, People Advisor di Adecco Italia. “Con questo progetto ci proponiamo di creare un ponte che consenta loro di avvicinarsi al lavoro sviluppando competenze utili anche nelle successive esperienze professionali. La proposta di Work & Study si muove nella direzione della tutela e della sicurezza: i profili professionali saranno inquadrati con contratto di lavoro in somministrazione a tempo determinato, in modalità part time e verranno erogati una formazione sulla sicurezza generale nei luoghi di lavoro e un attestato sui protocolli della sicurezza alimentare HACCP”.

"Gli studenti dell’Università di Trieste – sostiene il Prof Lucio Torelli, delegato del Rettore all'orientamento in entrata e in uscita, job Placement di UniTS – hanno esperienze di lavoro occasionale in misura superiore alla media italiana. Con questo progetto il Career Service di Ateneo intende offrire un’opportunità ai tanti studenti in cerca di un impiego che garantisca piena conciliazione con lo studio, mentre gli esercenti potranno avvalersi di giovani dinamici, capaci di lavorare in team e con eccellenti competenze linguistiche. Secondo i dati AlmaLaurea i nostri laureati sono molto apprezzati dal mercato del lavoro: si impiegano in tempi più brevi rispetto alla media italiana e con stipendi superiori. Con questa iniziativa puntiamo ad arricchire ulteriormente la preparazione dei nostri studenti all’ingresso nel mondo del lavoro”.

Gli annunci delle opportunità di lavoro sul territorio di Trieste saranno periodicamente comunicati ai partecipanti tramite i canali ufficiali dell’Ateneo.

Gli studenti interessati a partecipare al primo incontro digitale e conoscere il progetto possono registrarsi sulla pagina web del Career Service alla sezione eventi.

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Grazie alla collaborazione con Adecco e FIPE, gli studenti UniTS potranno lavorare part time nel rispetto degli impegni universitari. Candidature aperte dal 2 aprile
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Generali e Università di Trieste presentano la cattedra in IA Responsabile e Sostenibile

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Generali e l’Università degli Studi di Trieste hanno presentato l’istituzione di una cattedra dedicata all’Intelligenza Artificiale Responsabile e Sostenibile a partire dall’anno accademico 2025/2026. 

L’annuncio è stato dato nel corso di un evento presso l’Università di Trieste, alla presenza del Magnifico Rettore, Roberto Di Lenarda, del Presidente di Generali, Andrea Sironi, del CFO del Gruppo Generali e Presidente del Mib, Cristiano Borean, e della Prof.ssa Teresa Scantamburlo, vincitrice del bando di concorso, moderati dal Prof. Luca Bortolussi, Professore Ordinario di Informatica presso UniTS. 

L’accordo prevede da parte di Generali la copertura per 15 anni degli oneri per un ricercatore e del successivo inquadramento nel ruolo di professore universitario nel settore scientifico-disciplinare INFO-01/A – Informatica, reclutato all’esito della procedura selettiva indetta dall’Università. 

Dopo la costituzione, insieme ad altre realtà scientifiche del Friuli Venezia Giulia, del Data Science & Artificial Intelligence Institute con l’obiettivo di svolgere ricerche di livello mondiale e favorire il trasferimento di conoscenze nell’ambito del machine learning e dell'intelligenza artificiale (iniziativa che ha dato vita alla figura del Business Translator), Generali intende contribuire a fornire nuovi strumenti di ricerca e formazione per comprendere e affrontare le implicazioni sociali ed etiche connesse allo sviluppo e all'implementazione delle tecnologie AI. 

Per questo motivo, in partnership con l’ateneo giuliano e in occasione dell’importante anniversario, Generali sosterrà la nuova cattedra che andrà ad arricchire l’offerta formativa dell’Ateneo, oltre a sviluppare insieme all’Academy del Gruppo le proprie competenze nell’ambito dell’intelligenza artificiale responsabile, affidabile e sostenibile, contribuendo quindi alla progettazione e realizzazione di corsi dedicati, finalizzati a formare laureati con competenze in linea con le esigenze del mondo del lavoro ed attrezzati alle nuove sfide, tecnologiche ed etiche. 

Il Presidente di Generali, Andrea Sironi, ha affermato: “L’ecosistema scientifico di Trieste è un patrimonio di talento e di conoscenza che Generali sostiene e che, nella speciale occasione dei cento anni dell’Università di Trieste, si arricchisce con una collaborazione pluriennale per una nuova cattedra. L’obiettivo è quello di investire nei giovani e nell’innovazione, affrontando uno dei temi più stimolanti e trasformativi della contemporaneità, l’Intelligenza Artificiale, creando un dialogo sempre più stretto tra mondo accademico e mondo del lavoro”. 

Il Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, Roberto Di Lenarda, ha affermato: “La mission dell’Università è custodire e far fiorire l’intelligenza umana, l’AI avrà il compito di amplificarla. Per questi motivi l’Università di Trieste negli ultimi anni ha prioritariamente investito su questi temi. Grazie all’ulteriore, fondamentale investimento che Generali ha deciso di fare a favore delle nuove generazioni, la nostra offerta formativa si arricchirà di un nuovo insegnamento in un ambito delicato e strategico, in linea con le esigenze emergenti di un settore in grande e rapida evoluzione”. 

Teresa Scantamburlo ha lavorato presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università di Bristol (UK) e l’European Centre for Living Technology. La sua ricerca si concentra sull’impatto etico e sociale dell'intelligenza artificiale (IA) e le tecnologie basate sui dati. Ha contribuito al piloting delle linee guida etiche europee per un'IA affidabile e attualmente è membro del working group per l'elaborazione del codice di condotta per l'IA ad uso generale dell’AI Office della Comunità Europea. A febbraio 2025 è risultata vincitrice della nuova cattedra Generali sull'IA responsabile presso l’Università degli Studi di Trieste.

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L'insegnamento è pensato per comprendere e affrontare le implicazioni sociali ed etiche connesse allo sviluppo dell'IA
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