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Nasce Nemo.AI: startup UniTS per migliorare sostenibilità ed efficienza nella pesca

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Una nuova startup dell’Università degli Studi di Trieste è stata presentata lo scorso 25 ottobre all’Università di Verona in occasione del primo Demo Day del Consorzio iNEST (Ecosistema dell’Innovazione del Nord-Est Interconnesso), insieme ad altri progetti imprenditoriali di recente costituzione: si tratta di Nemo.AI. “Nemo.AI utilizza l'Intelligenza Artificiale per rendere più efficienti e sostenibili le pratiche di pesca” afferma Silvio Baratto, laureato magistrale in Data Science & Scientific Computing e cofounder della startup.

Sviluppata grazie a un’iniziativa di iNEST per la generazione e lo sviluppo di startup e spin-off da centri di ricerca, finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per 4 milioni di euro, Nemo.AI ha avuto l’opportunità di incontrare una platea di investitori ed esperti del settore con l’obiettivo di ricevere supporto in vista dell’uscita sul mercato.

Nemo.AI nel dettaglio: l’IA per la pesca

Per contribuire all’innovazione del settore della pesca, Nemo.AI punta allo sviluppo di un software basato sull'intelligenza artificiale, tramite analisi predittive e rilevamento intelligente. “Il software prevederà l'abbondanza, la posizione e il valore di mercato delle specie ittiche”, spiega Baratto. In questo modo, la startup aiuterà a migliorare l'efficienza operativa, l'aderenza alla normativa e la salute degli ecosistemi marini.

Fondamentale per il progetto è la collaborazione con pescatori locali, come afferma il cofounder: “L'integrazione di dati ampi e vari – biologici, climatici, economici – dai pescatori locali, in combinazione con l'uso di tecniche di IA all'avanguardia, aiuteranno a ridurre la sovrappesca e le catture indesiderate, promuovendo un equilibrio tra attività umane e salute marina.”

Il programma di Accelerazione di iNEST promuove la nascita di nuove startup

Nemo.AI è stata selezionata tra oltre 100 idee raccolte tra i principali atenei e istituti di ricerca triveneti. I progetti sono stati sviluppati a partire dallo scorso aprile grazie al programma di Accelerazione di iNEST, un percorso strutturato volto a trasformare idee imprenditoriali in realtà di business sostenibili.

Concluso questo programma, per la startup si apre ora la fase di raccolta fondi, con l’obiettivo di lanciare sul mercato il proprio servizio innovativo.

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Il progetto fa parte delle iniziative del Consorzio iNEST
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UniTS sul podio di FameLab: vince il dottorando Francesco Dattilo

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Francesco Dattilo, dottorando in Ambiente e Vita all’Università di Trieste e all'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), ha conquistato il titolo di campione italiano a FameLab Italia 2024, svoltosi a Genova il 27 ottobre nell’ambito del Festival della Scienza.

Dattilo è stato premiato per “aver presentato con chiarezza e con carisma un risultato scientifico recentissimo, evidenziando, nel contempo, il percorso della scoperta facendo vedere come procede la scienza e come si può arrivare a una scoperta anche attraverso un fallimento e un'ipotesi sbagliata”. Durante la sua presentazione, il giovane fisico ha illustrato in tre minuti la ricerca che ha portato recentemente a spiegare il flusso e l’abbondanza di ossigeno nei fondali oceanici. Una sfida durata tredici anni, un percorso costellato di tentativi ed errori e concluso con l’annuncio della scoperta di come alcune rocce dei fondali oceanici provochino processi di elettrolisi e la conseguente presenza abbondante di ossigeno.

«Sono davvero felice che il messaggio che volevo trasmettere sia stato apprezzato. Al di là del risultato, è stata un’esperienza magnifica, ho incontrato moltissime scienziate e scienziati ricchi di storie da raccontare. Aver condiviso il palco con loro è stato il miglior premio che potessi ricevere», ha dichiarato Dattilo, che il prossimo 29 novembre rappresenterà l’Italia nella finale internazionale online di FameLab. Insieme a lui, è salita sul podio nazionale anche Federica Moretti, dottoranda in nanotecnologie all’Università di Trieste, dimostrando ancora una volta il valore della ricerca cittadina. 

Nel 2024 FameLab Italia, coordinato da Cheltenham Festivals e Psiquadro Perugia, ha raggiunto il traguardo della tredicesima edizione, dopo aver toccato negli anni 25 città in tutta Italia e coinvolto oltre 1000 giovani tra ricercatori e ricercatrici. Un percorso realizzato grazie a una collaborazione con più di 100 partner culturali fra cui, per la selezione di Trieste, l'Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo Trieste Città della Conoscenza.

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Anche la dottoranda Federica Moretti sul podio nazionale
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Laurea Magistrale in Geophysics and Geodata: la prima laureata è Elisa Ligas

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Corona d’alloro per Elisa Ligas, prima laureata magistrale in Geophysics and Geodata con il massimo dei voti, 110 e lode e menzione speciale!

Si tratta di un corso di laurea in inglese, che dialoga col mondo produttivo, a cui collaborano tre nostri dipartimenti: Matematica, Informatica e Geoscienze; Fisica; Ingegneria e Architettura.

Ligas ha discusso una tesi sulle applicazioni nel settore delle risorse e dei rischi naturali, utilizzando metodi originali per lo studio del sottosuolo che hanno applicazioni nei campi dell’energia e dell’ambiente.

Il percorso di studio ha permesso a Elisa di formarsi sia in ambito scientifico che industriale, anche attraverso esperienze internazionali come la scuola di geofisica artica presso lo University Centre delle isole Svalbard.

Ora la attende il dottorato in Earth Sciences, Fluid Mechanics, Mathematics and Applications. 

 

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Si tratta di un corso di laurea in inglese che dialoga con il mondo produttivo
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L’Università degli Studi di Trieste partecipa al Maker Faire Rome

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Si svolgerà al Gazometro Ostiense (Roma) dal 25 al 27 ottobre la “Maker Faire Rome 2024 – The European Edition” la dodicesima edizione della fiera annuale aperta al pubblico dedicata all’innovazione, alla tecnologia e alla creatività. Riunisce innovatori, maker, ricercatori e appassionati da tutta Europa. Oltre alla mostra di progetti e invenzioni, offre workshop, conferenze e laboratori per acquisire competenze tecniche e stimolare la collaborazione. Attira studenti, startup, aziende e enti governativi, famiglie, imprenditori e investitori, promuovendo lo scambio di idee e l’evoluzione delle tecnologie.

L'Università di Trieste è presente con uno stand curato dal Contamination Lab - hub dell’Ateneo che supporta la creazione di progetti innovativi a carattere imprenditoriale - e due iniziative che vedono protagonisti studenti dell'Ateneo: Enactus UniTSUniTS Racing Team.

Enactus UniTS espone Hemp-Up, un’idea di business basata sulla moda sostenibile, con abiti realizzati in canapa. L’iniziativa mira a ridurre l’impatto ambientale del settore tessile, utilizzando materiali ecologici e favorendo una produzione etica. Il team presenterà il progetto con un workshop interattivo che mira a coinvolgere i partecipanti nel loro approccio all’economia circolare e all’imprenditorialità sociale.

Dopo aver conquistato il premio SKF "Sustainability at 360 degrees" per l'approccio sostenibile adottato in ogni fase del progetto, dalla scelta di materiali naturali fino all'ottimizzazione del ciclo di vita del veicolo, UniTS Racing Team presenterà, attraverso modelli, le soluzioni che hanno condotto alla realizzazione del loro innovativo prototipo elettrico con scocca in fibra di lino, e che sono state determinanti per ottenere questo riconoscimento.

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Il Contamination Lab per la quinta volta consecutiva presente all’evento
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Energia verde: sintetizzato potenziale catalizzatore ispirato alla vitamina B12

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Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste ha sintetizzato, mimando le funzionalità della vitamina B12, un potenziale catalizzatore bifunzionale, dunque capace di favorire due reazioni chimiche distinte, ciascuna sostenuta da un diverso stato di ossidazione del metallo. Anche nota come cobalamina, molecola al cui centro è legato un solo atomo di cobalto, la vitamina B12 è infatti in grado di catalizzare reazioni diverse a seconda del contesto. I risultati dello studio, con risvolti applicativi importanti nel campo dell’accumulo e trasporto di energia, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Advanced Functional Materials

Lo studio ha visto la collaborazione dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IOM), di Elettra Sincrotrone Trieste e del Laboratorio di Nanostrutture di Superficie dell’EPFL in Svizzera. Le attività sono state finanziate nel contesto dei progetti PRIN 2022 e PRIN PNRR. 

“L’accumulo e il trasporto d’energia sono oggi applicazioni quanto più strategiche; tuttavia, dal punto di vista delle tecnologie disponibili si è ancora lontani dell’essere ottimali. Si pensi, ad esempio, alle batterie ricaricabili e alla necessità di utilizzare due agenti catalitici distinti per sostenere le reazioni opposte di ossidazione e riduzione nei processi reversibili di carica e scarica.” spiega Erik Vesselli, professore di fisica sperimentale della materia presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste. “Il risultato che abbiamo ottenuto mostra, invece, come ci si possa ispirare alla natura per creare dei nuovi materiali di estremo interesse applicativo nel campo dell’energia verde, ovvero dei catalizzatori bifunzionali, in grado da soli di favorire reazioni chimiche diverse”.

Il cobalto è uno dei metalli strategici all’interno della tavola periodica, già particolarmente usato in catalisi. La sua funzionalità può essere controllata definendo il modo in cui si coordina e calibrando il suo stato di ossidazione. In natura la vitamina B12 – anche nota come cobalamina, poiché caratterizzata da un singolo atomo di cobalto – nelle sue diverse forme e attraverso complessi meccanismi, è a sua volta in grado di regolare lo stato di ossidazione di questo singolo atomo di cobalto, cambiando quindi la propria reattività e stabilità.

Altrettanto abbiamo fatto noi”, prosegue Vesselli: “Abbiamo cioè sintetizzato una matrice di molecole bidimensionali e singoli atomi di cobalto, utilizzando come tavolo da lavoro un singolo foglio di grafene. Controllando la coordinazione, siamo stati in grado di modulare gli stati di ossidazione del cobalto proprio come avviene nella vitamina B12, riuscendo ad ottenere anche fasi in cui più stati di ossidazione sono co-presenti nel materiale.”

In conclusione, i ricercatori sono riusciti a sintetizzare e caratterizzare un nuovo materiale, le cui proprietà sono determinate da interazioni elettroniche e magnetiche a lungo raggio tra i diversi centri di reazione, ovvero i singoli atomi di cobalto. Ciò è stato possibile sfruttando in combinazione le tecniche sperimentali più all’avanguardia, utilizzando sorgenti laser, luce di sincrotrone e tecniche di microscopia, abbinate a simulazioni numeriche.

 

Studio completo pubblicato su Advanced Functional Materials

Co(III), Co(II), Co(I): Tuning Single Cobalt Metal Atom Oxidation States in a 2D Coordination Network

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Un gruppo di ricerca internazionale coordinato da UniTS ha assemblato su un foglio di grafene un nuovo materiale biomimetico spesso un solo atomo
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Odontoiatria e protesi dentaria con abilitazione: laureati a UniTS i primi professionisti

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Trieste, 23 ottobre 2024 - L’Università di Trieste ha laureato oggi i primi 26 laureati in Odontoiatria e protesi dentaria con contestuale abilitazione alla professione.

I neo-dottori hanno discusso le tesi di laurea nell’Aula Magna “Rita Levi Montalcini” dell’Ospedale di Cattinara alla presenza del Rettore Roberto Di Lenarda che ha conferito loro il titolo.

La laurea abilitante è stata attivata dal MUR a partire dall’anno accademico 2023 – 24 e UniTS è tra i primissimi atenei in Italia ad essersi adeguata alla normativa abilitante fornendo al contempo un’efficace “best practice”.

“Il passaggio alla laurea abilitante è testimonianza dell’eccellenza dell’Università di Trieste che fa parte del ristretto gruppo di atenei italiani che è in grado di applicare la nuova laurea da subito – ha sottolineato il Rettore Roberto Di Lenarda – entro l’anno accademico 2027 – ’28 tutti dovranno garantire il livello formativo che noi già da anni offriamo. Desidero anche sottolineare come l’attività clinica dei professionisti in formazione, sia pre che postlaurea, in un sistema virtuoso di piena sinergia tra Università e Servizio Sanitario Regionale, rappresenti uno straordinario supporto all’offerta assistenziale in ambito odontoiatrico”.

Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare la zona coperta da ASUGI, rappresenta il territorio con la più ampia offerta di servizi odontoiatrici di alta qualità d’Italia.

Il programma di Odontoiatria pubblica della Regione, ideato e coordinato da Roberto Di Lenarda, Presidente del Collegio dei Docenti universitari di discipline odontostomatologiche e Direttore dal 2000 della SC Clinica di Chirurgia Maxillo facciale ed odontostomatologia di ASUGI, è stato inaugurato nel 2017.

Da allora nel solo territorio triestino ha erogato 500.000 prestazioni presso la Clinica di Chirurgia Maxillo facciale ed odontostomatologia dell’Ospedale Maggiore (ASUGI) e 60.000 presso la SSD Odontostomatologia Pediatrica, diretta da Milana Cadenaro, attuale coordinatore del Corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria.

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Il Friuli Venezia Giulia rappresenta il territorio con la più ampia offerta di servizi odontoiatrici di alta qualità d’Italia
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Parte il progetto “I Lincei per una nuova didattica nella scuola”

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E’ stato presentato il programma per l’anno accademico 2024/25 del progetto ““I Lincei per una nuova didattica nella scuola”, che vede l’Università degli Studi di Trieste protagonista.

Il Polo di Trieste della rete nazionale dell’iniziativa, con la collaborazione della Fondazione “I Lincei per la Scuola”, dell’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia e della Regione Friuli Venezia Giulia, si impegna da sei anni a organizzare attività di aggiornamento e alta formazione per i docenti della scuola nelle quattro discipline considerate dal progetto: italiano, matematica, digitale e scienze. 

“Al progetto partecipano ogni anno docenti della scuola primaria e scuola secondaria di primo e secondo grado da tutta Italia – spiega la docente dell’Università di Trieste Roberta Bulla, coordinatrice del Polo triestino - dal 2021 ad oggi abbiamo avuto un totale di 1000 docenti iscritti”.

"In un momento complesso per il sistema universitario e scolastico italiano come quello che stiamo vivendo, il ruolo di supporto alla formazione dei docenti delle scuole svolto da UniTS nell'ambito del progetto dei Lincei riveste un'importanza strategica - afferma il Rettore Roberto Di Lenarda - ringrazio Regione per il supporto che anche in questa occasione garantisce al nostro ateneo e tutti i nostri docenti coinvolti che sommano queste attività a quelle ordinarie con grande passione e impegno".

“La presenza del Polo dei Lincei a Trieste rappresenta una grande opportunità per il sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia. I docenti che si formano e aggiornano le loro conoscenze migliorano non solo la propria preparazione, ma anche la scuola all’interno della quale insegnano e il sistema nel suo complesso. Se, come confermato dai dati delle prove Invalsi 2024, l’istruzione scolastica del Fvg è di qualità e la percentuale di abbandoni scolastici è tra le più basse d’Italia, lo dobbiamo certamente anche a progetti come questo che l’Amministrazione regionale continuerà a sostenere, come investimento per le giovani generazioni, anche negli anni a venire” – aggiunge l’Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen.

“In una società in continua evoluzione, la formazione continua dei docenti è di fondamentale importanza per garantire la qualità dell’istruzione. Essa rappresenta un’opportunità di effettivo sviluppo e crescita professionale del corpo insegnante. In quest’ottica di promozione della formazione continua, l’USR FVG ha sottoscritto con la Regione FVG e le Università di Trieste e di Udine una convenzione con la quale si impegna a diffondere le attività formative organizzate dai due Poli universitari nell’ambito del progetto “I Lincei per una nuova didattica nella scuola” e a collaborare nell’individuazione dei docenti tutor tra le Istituzioni scolastiche del territorio a supporto delle attività didattiche e laboratoriali” –  conclude Daniela Beltrame, Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia.

Il progetto nasce da un Protocollo d’Intesa sottoscritto dall’Accademia dei Lincei e dai Ministeri dell’Istruzione e del Merito e dell’Università e della Ricerca, con l’obiettivo di sostenere e favorire il miglioramento del sistema nazionale di istruzione e formazione attraverso numerose iniziative volte a promuovere un rinnovamento dei processi di insegnamento-apprendimento delle discipline scientifiche e umanistiche.

I programmi proposti per l’anno accademico 2024/2025 sono molto articolati. 

Il programma di italiano, coordinato dalla Prof.ssa Tiziana Piras, verterà sui metodi e gli strumenti per la didattica della letteratura italiana.

Il modulo di matematica, coordinato dai Proff. Emilia Mezzetti, Fabio Perroni e Daniele Zuddas, fornirà strumenti per approfondire conoscenze disciplinari e interdisciplinari, con particolare riferimento al linguaggio formale, alla storia della disciplina e alla elaborazione di modelli atti a descrivere fenomeni naturali e sociali. 

Il progetto “digitale” approfondirà invece conoscenze disciplinari e interdisciplinari nel campo dell’analisi e della protezione del dato digitale e dell'intelligenza artificiale per applicarli in progetti educativi. 

Il programma di scienze, infine, coordinato dal Prof. Francesco Princivalle con la collaborazione dei docenti Silvia Marchesan, Sabrina Pacor, Giorgio Pastore e Michele Stoppa, tratterà gli aspetti didattici legati allo studio di sistemi ambientali complessi di transizione costiera.

Il gruppo, coordinato dalla Prof.ssa Roberta Bulla, vede la partecipazione di docenti afferenti a cinque dipartimenti dell’Università di Trieste: il Dipartimento di Matematica e Geoscienze, di Fisica, il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e quelli di Scienze della Vita e di Studi Umanistici.

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UniTS protagonista dell’edizione ‘24-‘25
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Lancio del tocco per 133 dottori di ricerca!

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L’Università di Trieste ha proclamato oggi 133 nuovi dottori di ricerca, il numero più alto di sempre, nel corso della cerimonia del Graduation Day che si è svolta nell’Aula Magna dell’edificio A di Piazzale Europa.

dottori di ricerca del 36° ciclo, che hanno festeggiato la proclamazione con il tradizionale “lancio del tocco”, hanno fatto registrare un ulteriore incremento della presenza internazionale  uno su cinque proviene infatti dall’estero – e hanno confermato il perfetto equilibrio di genere raggiunto tra i dottorandi. 

“Il Graduation Day – sostiene il prof. Alessandro Baraldi, collaboratore del rettore per la ricerca scientifica e dottorati di ricerca dell’Università di Trieste – non celebra solo la conquista di uno straordinario traguardo per i nostri giovani ricercatori, ma è anche il momento in cui l’Ateneo vuole esprime la propria gratitudine nei confronti dei dottorandi che rappresentano un tassello fondamentale della nostra attività di ricerca. 

È un riconoscimento – conclude Baraldi - che culminerà il prossimo 2 dicembre, con l’assegnazione dei PhD Innovation Awards proprio nell’anno del Centenario”.

L’iniziativa dell’Università di Trieste - una novità assoluta - celebrerà attraverso il conferimento di cinque premi a giovani studiosi un secolo di ricerca, eccellenza, creatività ed ingegno, premiando l’innovazione del pensiero, del sapere, delle metodologie di ricerca e delle tecnologie.

Il Graduation Day ha visto come ospite d’onore Marco Gori, professore ordinario di Informatica dell’Università di Siena, che ha pronunciato una lectio magistralis dal titolo “Macchine intelligenti che non accumulano dati”, in cui ha proposto un nuovo approccio all'intelligenza artificiale e all'apprendimento automatico che non si basa sull'accumulo massivo di dati. 

Gori ha suggerito che, come avviene in natura, le macchine possano sviluppare abilità cognitive attraverso interazioni con l'ambiente, evitando così la centralizzazione di grandi raccolte di dati. Questo approccio ridurrebbe i rischi legati alla privacy e alla concentrazione del potere.

 

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Graduation Day di Ateneo con un numero record di PhD. Cresce anche la presenza internazionale, salita al 20%
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Immagini del Graduation Day

Storia in città riparte dalle “Resistenze e Liberazioni in Europa”

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Storia in città riparte dalle “Resistenze e Liberazioni in Europa

Primo appuntamento lunedì 28 ottobre alle 18 in Aula Baciocchi con la docente Tullia Catalan sul tema della Resistenza ebraica

La Resistenza e la lotta al nazifascismo in diverse zone d’Europa sarà il tema affrontato dalla nuova edizione di Storia in città, ciclo di incontri organizzati dall’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec FVG) insieme al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Trieste. L’iniziativa, a cura di Raoul Pupo, Gabriele Mastrolillo e Patrick Karslen, si articolerà in 7 incontri che si terranno da lunedì 28 ottobre a lunedì 16 dicembre in Aula Baciocchi (sede del Dipartimento di Studi Umanistici, Androna Baciocchi), con inizio sempre alle ore 18.

Storia in città quest’anno si ricollega al 2025, anno in cui cadrà l’80° anniversario della liberazione dell’Italia e dell’Europa dal nazifascismo. Gli organizzatori intendono ricordarlo con un’iniziativa dal carattere scientifico e, allo stesso tempo, divulgativo. La formula della rassegna ricalca così le edizioni precedenti, proponendo temi della didattica universitaria, in particolare del corso di Storia contemporanea attivo al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.  La lotta al nazifascismo verrà raccontata, in questo contesto, come un fenomeno plurale e transnazionale che ha interessato, seppur con diverse intensità e in forme specifiche a seconda dei casi, gran parte dell’Europa occupata dalle truppe tedesche e in misura minore italiane (il contesto balcanico). In questa edizione docenti universitari e storici provenienti da diversi atenei italiani esamineranno le vicende delle principali lotte di liberazione dal nazifascismo in Europa, seguendone lo sviluppo in diverse aree geografiche. Nella tavola rotonda finale al centro ci sarà il fenomeno nel suo complesso, pur tenendo presente la sua dimensione transnazionale.

Gli audio delle lezioni ed eventuali materiali forniti dai relatori saranno disponibili per l'ascolto e il download gratuito al seguente link: https://shorturl.at/k2QJI

Per maggiori informazioni: irsrec@irsrecfvg.eu; tel. 040 44004; www.irsrecfvg.eu 

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Primo appuntamento lunedì 28 ottobre alle ore 18 in Aula Baciocchi
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I Direttori di Dipartimento donano “Diamante” di Serse Roma a UniTS

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In occasione del Centenario dell'Università di Trieste, l'arte si è fatta strumento di celebrazione e dialogo grazie a due iniziative inedite. “Shine Bright Like a Diamond”, incentrata sulle Residenze d’artista, ha visto il coinvolgimento di tutti i Dipartimenti creando un’originale relazione tra artisti, docenti e studenti. Il progetto “Relazioni d’arte”, invece, ha impreziosito biblioteche, aule e laboratori con le opere di artisti di rilevanza locale e internazionale. 

I due eventi hanno ispirato i dieci direttori di dipartimento UniTS a lasciare un segno tangibile della loro attività istituzionale, sottoscrivendo l’acquisto e la donazione di un opera di Serse Roma. La tela, che fa parte della serie "Diamanti" come l'opera esposta nell'ambito della prima fase di “Relazioni d’arte”, è stata consegnata ufficialmente al Rettore Roberto Di Lenarda nel corso di un incontro in Sala Cammarata.

Questo gesto rappresenta non solo un riconoscimento verso l'Ateneo, ma anche un contributo significativo alla valorizzazione del patrimonio artistico dell’Università di Trieste.

L'opera “Diamante” diventa così un simbolo duraturo della connessione tra arte, scienza e formazione di eccellenza, arricchendo l'eredità culturale per le future generazioni.

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L’opera arricchirà il patrimonio artistico dell’ateneo
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