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Screening dermatologico gratuito in spiaggia: 29-30 giugno a Marina Julia

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Anche quest’anno gli specialisti della Clinica Dermatologica e Centri MST di ASUGI e Università degli Studi di Trieste, in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) FVG tornano nelle spiagge per offrire gratuitamente visite dermatologiche di screening contro i tumori.

Il prossimo appuntamento si terrà giovedì 29 e venerdì 30 giugno dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30 nella spiaggia di Marina Julia a Monfalcone. 

"I tumori cutanei, come melanoma, carcinoma basocellulare, carcinoma squamoso o cheratosi attiniche rappresentano le neoplasie maligne più diffuse, sia tra le donne che tra gli uomini. Secondo i dati più recenti, il melanoma è tra i tumori con la più elevata incidenza in Italia, e anche i giovani devono prestare attenzione", spiega Iris Zalaudek, Direttrice della Clinica Dermatologica e Centri MST dell’Università di Trieste e dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina. 

Anche se sono ben noti i fattori di rischio come l'esposizione solare eccessiva con scottature, la presenza di più di cento nevi, la familiarità, ovvero l'insorgenza di melanomi tra i familiari di primo grado, la storia personale di melanoma o l’immunosuppressione (per esempio persone con trapianto d’organo, malattie ematologiche o Mb. Di Parkinson), resta da sottolineare che in circa la metà dei casi il melanoma colpisce anche persone senza alcun fattore di rischio.

Nel caso vi siano uno o più fattori di rischio, è opportuno sottoporsi a visite dermatologiche periodiche e, in generale, è fondamentale un auto-esame, ricorrendo allo specialista o al medico di medicina generale qualora si notino delle modifiche recenti di dimensione, colore, forma o spessore ai propri nevi o l’insorgenza di una nuova lesione su cute sana in rapido e costante accrescimento. In persone con più di 50 nevi è consigliabile una visita specialistica qualora si noti una lesione che si differenzia dai restanti nevi.

La prevenzione primaria, cioè l’esposizione a sole moderata e con la necessaria cautela e la prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce attraverso auto-esame e visita specialistica, rappresentano le armi più efficaci per combattere la mortalità e per garantire la cura completa.

 

 

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Tumori aggressivi e metastatici: in arrivo nanotrasportatori selettivi di farmaci

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Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste, in collaborazione con altri istituti internazionali tra cui China Pharmaceutical University e Aix Marseille University, ha progettato, sintetizzato e testato due nanoparticelle capaci di trasportare all’interno della cellula in modo selettivo terapie a base di acido nucleico in grado di contrastare la progressione di tumori molto aggressivi.

Il lavoro è stato pubblicato su PNAS.

Le terapie moderne basate sul trasporto e sul rilascio di acidi nucleici - macromolecole di due tipi (DNA e RNA) in grado di trasportare o modificare l’informazione genetica all’interno delle cellule - sono un importante campo di ricerca per contrastare malattie molto gravi, come tumori aggressivi e metastatici e malattie genetiche rare.

Affinché queste molecole terapeutiche raggiungano la cellula devono però essere “mascherate” perché altrimenti verrebbero riconosciute come agenti esterni e attaccate dal nostro sistema immunitario.

I ricercatori dell’Università di Trieste hanno quindi cercato un modo per “ingannare” la cellula creando due diversi tipi di vettori che utilizzano nanomateriali autoassemblanti: dei “mattoncini” che, ravvicinati, riescono a organizzarsi autonomamente attorno a questi acidi nucleici, nasconderli e trasportarli dentro le cellule in modo selettivo, come una sorta di cavallo di Troia.

Inoltre, i ricercatori hanno realizzato due nanoparticelle con caratteristiche diverse tra loro, l’una specifica per le terapie a base di RNA, l’altra per quelle a base di DNA. E’ un risultato molto importante perché queste molecole hanno meccanismi e caratteristiche diverse ed è necessario, affinché svolgano la loro funzione terapeutica in modo efficace, che il vettore sia costruito sulla base del modo con cui ciascuna di esse penetra nella cellula.

“Strumenti tailor-made che soddisfino requisiti specifici per diverse applicazioni sono di grande importanza nella ricerca biomedica.” – sottolinea Sabrina Pricl, professoressa di ingegneria chimica e responsabile scientifico del team Molecular Biology and Nanotechnology Laboratory (MolBNL@UniTS), presso l’Università degli studi di Trieste “Con questo studio siamo riusciti per la prima volta a creare due nanoparticelle estremamente selettive. Abbiamo studiato e capito come gli acidi nucleici a base RNA e DNA entrano nella cellula e creato il trasportatore “su misura” per ciascuna di esse, testandone l’efficacia sia in vitro che in vivo e verificandone una grande capacità terapeutica. E’ un importante traguardo per una medicina sempre più personalizzata.”

I prossimi passi nello sviluppo di questo filone di ricerca sono molteplici e riguarderanno soprattutto il portare a una dimensione industriale la produzione delle nanoparticelle, che richiede il soddisfacimento di una complessa serie di requisiti imposti dalla prassi relativa alla produzione di materiali per uso farmaceutico e la loro successiva possibilità di essere portati finalmente alla fase clinica di verifica.

Rispetto a questo ultimo punto, è già stata dimostrata in questo studio l’efficacia e la non tossicità delle nanoparticelle. Aggiunge Sabrina Pricl, professoressa di ingegneria chimica e responsabile scientifico del team Molecular Biology and Nanotechnology Laboratory dell’Università degli studi di Trieste: “Anche se, quando si tratta di nuove molecole di uso farmaceutico, è sempre molto difficile fare previsioni e non bisogna creare false illusioni, queste nanoparticelle sono promettenti per un ingresso nella pratica clinica in tempi rapidi. Vi sono due condizioni che favoriscono questa prospettiva: da una parte, un sistema di nanoparticelle è stato recentemente approvato velocemente in quanto farmaco orfano per una malattia genetica rara, la malattia di Fabry; dall’altra una richiesta ufficiale di sensibilizzazione verso una maggior regolamentazione e un miglioramento dell’iter approvativo dei sistemi nanotecnologici in campo terapeutico è stata consegnata alla Commissione Europea dall’ Azione COST “Cancer nanomedicine: from the bench to the bedside”, di cui sono chair, congiuntamente ad altri enti che includono, tra l’altro, associazioni di pazienti e enti di sorveglianza/vigilanza sui farmaci”.

Studio pubblicato su PNAS, maggio 2023 Cargo-selective and adaptive delivery of nucleic acid therapeutics by bola-amphiphilic dendrimers Jiaxuan Chena (a,b), Dandan Zhu (a), Baoping Liana (a), Kangjie Shia (a) Peng Chena (a,b), Ying Lia (a), Wenyi Lina (a), Ling Ding (b), Qiulin Long (a), Yang Wang (b,c), Erik Laurini (d) ,Wenjun Lan (b,e), Yun Lia (a), Aura Tintaru (b), Caoyun Ju (a), Can Zhang (a), Sabrina Pricl (d,f), Juan Iovanna (e), Xiaoxuan Liua (a) and Ling Peng (b) https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2220787120 Author affiliations: a - State Key Laboratory of Natural Medicines, Jiangsu Key Laboratory of Drug Discovery for Metabolic Diseases, Center of Drug Discovery, Center of Advanced Pharmaceuticals and Biomaterials, China Pharmaceutical University, Nanjing 211198, P. R. China; b - Aix Marseille University, CNRS, Center Interdisciplinaire de Nanoscience de Marseille, UMR 7325, «Equipe Labellisée Ligue Contre le Cancer», Marseille 13288, France; c - Hubei Gedian Humanwell Pharmaceutical Co. Ltd., E-zhou 436070, P. R. China; d - Department of Engineering and Architecture, Molecular Biology and Nanotechnology Laboratory, University of Trieste, Trieste 34127, Italy; e - Aix Marseille University, INSERM, Centre de Recherche en Cancérologie de Marseille, Institute Pauli-Calmettes, Marseille 13273, France; f - Department of General Biophysics, Faculty of Biology and Environmental Protection, University of Lodz, Lodz 90-136, Poland

 

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Studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)
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Onde gravitazionali: UniTS tra gli autori del nuovo catalogo

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Sarà pubblicata a breve sulla prestigiosa rivista scientifica Physical Review X l'ultima versione del catalogo di onde gravitazionali della collaborazione LIGO/Virgo/KAGRA (LVK).

Il preprint dell'articolo completo è disponibile al link:

https://dcc.ligo.org/LIGO-P2000318/public

La rilevanza delle osservazioni riportate nel catalogo è molteplice: i singoli eventi osservati danno informazioni non solo sulla distribuzione degli oggetti compatti nell'Universo (buchi neri e stelle di neutroni) ma anche sulle loro proprietà. Ciò consente di verificare in modo sempre più stringente la validità della teoria della Relatività Generale di Einstein.

Al lavoro hanno contribuito anche due docenti del Dipartimento di Fisica di UniTS: il prof. Edoardo Milotti ha fatto parte del team di stesura dell'articolo e la prof.ssa Agata Trovato ha avuto un ruolo di coordinamento nella distribuzione dei dati pubblici associati. La loro ricerca nell'ambito della collaborazione LVK viene portata avanti grazie al contributo dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che finanzia l'attività dell'osservatorio di onde gravitazionali Virgo, a Cascina (Pisa).

Con questa pubblicazione, il catalogo ufficiale di sorgenti di onde gravitazionali osservate dalla collaborazione LVK sale a più di 90 eventi, in maggioranza fusioni di coppie di buchi neri.

L'annuncio della pubblicazione di questo aggiornamento del catalogo di onde gravitazionali arriva proprio all'inizio del quarto periodo di presa dati che, grazie all'aumentata sensibilità degli strumenti utilizzati, promette nuove e interessantissime scoperte.

Un'introduzione scientifica al contenuto dell'articolo è disponibile a questo link:

https://www.ligo.org/science/Publication-O3bCatalog/translations/science-summary-italian.pdf

 

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Sarà pubblicata a breve sulla prestigiosa rivista scientifica Physical Review X l'ultima versione
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AlmaLaurea 2023: UniTS si conferma ateneo internazionale, attrattivo ed efficace

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L’Università degli Studi di Trieste è l’ateneo più internazionale e attrattivo della Regione che, oltre a garantire ai suoi laureati una retribuzione migliore una volta entrati nel mercato del lavoro, assicura una performance occupazionale superiore alla media nazionale.

È questa la fotografia più chiara emersa dal rapporto Almalaurea 2023 che ha preso in esame oltre 281mila laureati del 2022 di 77 università.

In dettaglio, l’Ateneo attrae da fuori regione il 42,5% dei suoi laureati (nell’indagine precedente erano il 41%) a fronte della media regionale del 35,1% e di quella nazionale del 24,3%, con un ottimo 5,1% proveniente dall’estero (dato regionale 4,8%; nazionale 4,3%).

Una vocazione internazionale che trova riscontro anche nelle esperienze di studio all’estero, vissute da oltre il 10% dei laureati triennali a fronte del 7,3% FVG e del 5,9% della media italiana. Un trend confermato anche dal totale laureati con un 9,5% di media che supera di oltre un punto percentuale il dato locale e nazionale.

Competenze acquisite anche all’estero che si traducono in un’ottima valutazione dell’efficacia del titolo di studio, intesa come spendibilità nel settore di riferimento.

Oltre il 66% dei laureati triennali definisce infatti il titolo “efficace”, a fronte della media FVG del 59,5% e del 68,7% italiana. Dato confermato anche dai magistrali con oltre il 72% (nazionale 68,7%; regionale 71,3%).

Merito anche della grande ricchezza di tirocini professionalizzanti offerti agli studenti di cui hanno beneficiato, in particolare, il 73,4% dei laureati magistrali (61,6% nazionali; 69,2% regionali) e quasi il 63% di quelli a ciclo unico (nazionali 56,3%; regionali 55,9%).

Con oltre l’88% di studenti soddisfatti dell’esperienza complessiva universitaria a Trieste, l’ateneo giuliano garantisce un lavoro a oltre il 90% dei laureati magistrali a cinque anni dal titolo (88,7% dato nazionale) e a quasi l’83% a un anno (media italiana 77,1%).

Trovano lavoro a dodici mesi dal titolo l’81,6% dei triennali a fronte del 75,4% della media nazionale e dell’80,2% del Friuli Venezia Giulia.

Per quanto riguarda le retribuzioni, infine, UniTS assicura uno stipendio più alto della media locale e italiana con 1.387 Euro per il laureati triennali e, per i magistrali, 1.470 Euro a un anno dal titolo e 1.800 Euro a cinque.

 

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Confermati i dati occupazionali superiori alla media italiana e un livello di retribuzione sia per i laureati triennali che magistrali superiore anche ai dati regionali
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Sabina Passamonti tra le vincitrici del premio Tecnovisionarie 2023

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Sabina Passamonti, ricercatrice di biochimica presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste, è tra le 12 vincitrici del XVII Premio Internazionale Tecnovisionarie®

Il prestigioso riconoscimento nell'edizione 2023 è stato dedicato al mondo dell’energia e dell’ambiente, un settore strategico che influenza l’economia e le vite dei cittadini in cui il ruolo delle donne è ancora marginale, sebbene si intraveda un trend di crescita, in particolare tra le nuove generazioni. 

Tecnovisionarie, promosso da Women&Tech® ETS – Associazione Donne e Tecnologie, ha voluto celebrare il valore di donne che, nella loro attività professionale, hanno saputo incidere positivamente nella transizione ecologica, puntando ad accelerare la crescita dell’industria dell’energia nel rispetto degli obiettivi ambientali. Scopo del riconoscimento è ispirare altre donne a intraprendere percorsi professionali in questi settori e colmare il gender gap cha ancora esiste.

Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Trieste, Sabina Passamonti ha dedicato la sua carriera alla ricerca e all’innovazione nel campo della biochimica nutrizionale. I suoi studi hanno portato alla scoperta di meccanismi in base ai quali alcuni componenti della frutta e della verdura agiscono come farmaci, migliorando diverse funzioni del nostro organismo. Nel campo della bioenergetica, è una sostenitrice del concetto che l’estrazione e l’uso dell’energia nei sistemi viventi offrano spunti per la gestione delle risorse energetiche nella società umana.

Nel corso della sua carriera ha guidato 20 progetti finanziati e ha ottenuto la Medaglia della Società Italiana di Biochimica. Attualmente è responsabile del gruppo di ricerca Nutrizione Molecolare di UniTS e membro esperto di EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare

Passamonti è stata premiata da Patrizia Rutigliano, Adjunct Professor della LUISS Business School e membro della Giuria del Premio, nel corso di una cerimonia svoltasi a Roma di cui è stata protagonista assieme a tutte le tecnovisionarie di questa edizione:

  • Alessandra Accogli, CEO and Co-founder of Sinergy Flow S.r.l
  • Lorella Bigatti, Amministratore Unico di NET srl
  • Monica de Virgiliis, Presidente Snam Ingegnere
  • Francesca Maradei, Professore Ordinario di Elettrotecnica, Sapienza Università di Roma
  • Romina Maurizi, Direttore Responsabile Quotidiano Energia
  • Katiuscia Muscas, Amministratore e fondatrice di Progetika S.p.A.
  • Valeria Piazza, Attaché for energy and industrial policies, Permanent Delegation of Italy to the International Organizations in Paris.
  • Clara Poletti, Componente del Collegio di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Presidente del Board dei Regolatori di ACER, l’Agenzia europea per la Cooperazione dei Regolatori dell’energia
  • Sara Romano, Capo dipartimento per l’energia del Ministero della transizione ecologica (ora MASE) fino a gennaio 2023
  • Alessandra Zampieri, Director European Commission, Joint Research Centre, Directorate D –Sustainable Resources

Il Premio Speciale “Parità di genere” è stato inoltre attribuito a Elena Bonetti, deputata della Repubblica, già Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Professoressa associata di Analisi Matematica presso l’Università degli Studi di Milano Statale.

Nelle passate edizioni il Premio Tecnovisionarie è stato attribuito a personalità femminili illustri come Samantha Cristoforetti (2011), Emma Bonino (2015), Maria Chiara Carrozza (2018) ed Elsa Fornero (2020); nel 2020 tra le vincitrici anche Lucia Gardossi, docente di Chimica organica al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche di UniTS.

Tecnovisionarie® gode del Patrocinio della Commissione Europea, del Parlamento Europeo, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Città di Roma.

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Il premio diWomen&Tech® ETS – Associazione Donne e Tecnologie riconosce quest'anno il valore di 12 donne leader negli ambiti dell'energia e dell'ambiente
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TRIM-NET: meeting finale il 19 e 20 giugno

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Il 19 e 20 giugno 2023 si terrà all’Università di Trieste il meeting finale del progetto di ricerca europeo “TRIM-NET: Training network in drug discovery targeting TRIM ubiquitin ligases in disease” finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020. Il progetto rientra nelle azioni Marie Skłodowska-Curie Innovative Training Network ed ha avuto inizio a gennaio 2019.

Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Germana Meroni del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste, ha coinvolto 9 istituzioni beneficiarie fra Università ed Enti di Ricerca di 6 differenti Nazioni Europee (Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Olanda) ciascuna contribuendo con specifiche competenze: genetica, biochimica, biologia molecolare e cellulare, chimica e biologia strutturale. Il progetto si è avvalso anche della partecipazione di 5 organizzazioni non accademiche di 4 Nazioni Europee che hanno contribuito al programma formativo del progetto.

In accordo con i principi delle azioni Marie Skłodowska-Curie ITN, che mirano a promuovere la formazione e mobilità internazionale di giovani ricercatori, il progetto ha reclutato 12 giovani ricercatori arruolati in percorsi di dottorato nelle diverse istituzioni coinvolte nel progetto.

Il progetto ha contribuito a conoscere meglio il ruolo degli enzimi TRIM ubiquitina ligasi che regolano la stabilità e l’attività di componenti essenziali della cellula. In particolare è stato studiato il loro ruolo patogenetico in relazione al coinvolgimento in malattie genetiche rare, patologie neurodegenerative e neuromuscolari, e in diversi tipi di tumori con il fine ultimo di utilizzare i risultati ottenuti per il disegno di nuovi approcci terapeutici. Il meeting finale di progetto è un’occasione per condividere i risultati ottenuti dal consorzio TRIM-NET con la comunità dell’Ateneo.

www.trimnet.eu

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Cambiamenti climatici in FVG: nuova pubblicazione con tre contributi di UniTS

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È stata presentata nella sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia “Segnali dal clima in FVG”, la una nuova pubblicazione divulgativa che ha l’obiettivo di far conoscere i cambiamenti climatici, i loro effetti e le azioni da intraprendere per affrontarli. 

Realizzata dal Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima FVG, istituito dall’Amministrazione Regionale nel 2022 e coordinato da Arpa FVG, raccoglie articoli di più di 30 autori, che comunicano al pubblico il frutto delle loro attività di analisi e di ricerca, affrontando i diversi aspetti dei cambiamenti climatici in Friuli Venezia Giulia da tre prospettive: cambiamenti, impatti e azioni.

Molti i contributi scientifici provenienti da diversi dipartimenti di UniTS che hanno partecipato alla ricognizione degli impatti sugli ecosistemi terrestri e marini, particolarmente evidenti nell’ultimo anno. 

“L’Università di Trieste ha fornito una valutazione delle principali vulnerabilità del territorio regionale ai cambiamenti climatici in atto", spiega Giovanni Bacaro, docente di  Botanica Ambientale e Applicata al Dipartimento di Scienze della Vita. "Attenzione particolare è stata data agli ambienti costieri: agli effetti attesi dell’innalzamento del livello medio del mare e come questi impatteranno sulla laguna di Grado e Marano, non solo per la mutata conformazione degli elementi geomorfologici che la caratterizzano, ma fornendo anche una valutazione dei rischi di alcuni abitati particolarmente suscettibili ad allagamento causato da eventi eccezionali di acqua alta, come la città di Grado.

A queste valutazioni si accompagna un focus specifico sugli incendi che hanno colpito il Carso nel corso del 2022, evidenziandone il nesso tra cambiamento climatico che, causando periodi di siccità, favorisce l’accumulo di necromassa vegetale secca ed altamente infiammabile. Non ultimo il contributo dato nell’analisi degli effetti del clima sul consumo energetico degli edifici che, grazie al progetto Interreg Italia-Slovenia SECAP, ha permesso di evidenziare l’aumento atteso dei consumi di energia elettrica per la climatizzazione estiva, prendendo come modello il Mueo Revoltella.

L’ottica dei vari contributi - riassume Bacaro - è quella di fornire anche a chi amministra il territorio, sulla base delle conoscenze che la ricerca scientifica mette a disposizione, soluzioni adeguate e tecnologicamente avanzate per la mitigazione e l’adattamento agli impatti osservati e previsti e per una progettazione efficace del tessuto urbano che tenga conto dei dati delle proiezioni climatiche future”.

“Segnali dal clima FVG” quindi intende presentare i modi in cui la società, la pubblica amministrazione e il mondo scientifico si stiano attivando per affrontare i cambiamenti climatici in Friuli Venezia Giulia, evidenziando come la dimensione locale e quella globale siano strettamente correlate.

Inoltre, i cambiamenti in atto vengono collegati non soltanto ai loro effetti sull’ambiente e sulle attività umane, ma anche alle azioni e alle soluzioni che è possibile mettere in campo, sia per limitare il riscaldamento globale e i cambiamenti del clima, sia per ridurre gli impatti che ne conseguono: dal favorire le specie più resistenti all’aridità come strategia di adattamento al rischio di incendi boschivi, all’utilizzo in agricoltura di piante ad alta riflettività, fino alle opportunità per una filiera agroalimentare più sostenibile e agli strumenti per calcolare l’impronta di carbonio delle organizzazioni e dei singoli.

IL GRUPPO CLIMA FVG

Il Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima FVG, istituito dall’Amministrazione Regionale nel 2022, riunisce le eccellenze tecniche e scientifiche presenti in FVG in grado di fornire le conoscenze più aggiornate per affrontare i cambiamenti climatici sul nostro territorio. Coordinato da Arpa FVG, è composto da esperti di ICTP, OGS, CNR, delle Università di Trieste e di Udine : gli stessi che nel 2018 avevano elaborato il primo Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni loro impatti in Friuli Venezia Giulia.

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La nuova rivista divulgativa ha l’obiettivo di far conoscere i cambiamenti climatici in FVG e fornire soluzioni e strategie di adattamento a chi amministra
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Occupazione e meccanica FVG: presentato il 2° Osservatorio Comet

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Ideato e coordinato dal Cluster regionale COMET, l’Osservatorio della Metalmeccanica FVG è unico nel suo genere perché riunisce il know-how di Area Science Park, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine e Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

In particolare, UniTS ha condotto assieme a UniUD l’attività di Instant Poll, sviluppando domande e metodologia, rielaborando e commentando le risposte delle imprese coinvolte.  

I RISULTATI

L’attrattività delle imprese della metalmeccanica friulana

A cura di Proff. Marina Chiarvesio e Raffaella Tabacco | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche di UniUd

Prof. Guido Bortoluzzi | Dipartimento di Economia di UniTs

La stabilità del comparto metalmeccanico friulano rilevata dall’analisi eseguita da Area Science Park viene confermata dall’instant poll condotto dai Dipartimenti di Economia di UniTS e UniUd, che ha affrontato i temi del turnover del personale e dell’attrattività delle aziende metalmeccaniche friulane. È stato rilevato che l’emergenza turnover varia in misura significativa al variare delle dimensioni delle aziende, e che le aziende più sensibili al tema, così come le più coinvolte, sono quelle di maggiori dimensioni. La necessità di lavorare su elementi di attrazione per i talenti è trasversale a tutto il campione e tra le iniziative più recenti messe in atto ci sono soprattutto strumenti di welfare, con incentivazione economica, attenzione al giusto equilibrio tra lavoro e vita privata con la flessibilità di orario e creazione di contesti di lavoro confortevoli e stimolanti.

Le aziende del territorio hanno ben compreso il valore dell’investimento sulle persone, la formazione e il coinvolgimento, fattori che sostengono l’appartenenza, la soddisfazione personale e quindi la fedeltà all’azienda. La comunicazione in chiave employer branding e il rapporto con il sistema della formazione sono ambiti di azione che supportano gli interventi orientati ai dipendenti. Il tema della sostenibilità non appare al momento centrale al fine dell’attrazione di nuovo personale, benché il suo ruolo come fonte di vantaggio competitivo sia comunque indiscutibile.

Spiega Marina Chiarvesio di UniUd: “Le imprese intervistate al momento, mediamente non percepiscono in modo grave l’emergenza turnover, tuttavia è ben chiara l’esigenza di investire in una pluralità di direzioni per trattenere chi è già in azienda e reclutare nuove risorse, per sostenere la competitività anche in questa fase post pandemica. Welfare, work-life balance, engagement del personale sono gli strumenti più utilizzati sul fronte interno, assieme ad una maggiore attenzione per la comunicazione e le relazioni esterne, in particolare con il territorio. Vengono segnalate anche esperienze originali che affiancano gli strumenti più consolidati e diffusi, ma non per questo scontati. E rispetto al mondo femminile, su ammissione delle stesse imprese, la meccanica rimane un mondo poco attrattivo.”

Aggiunge Guido Bortoluzzi di UniTs: “I dati raccolti appaiono “in media” confortanti. Ma è proprio questo il problema: le medie ci raccontano spesso mezze verità, come nella nota filastrocca dei polli di Trilussa. Quello che notiamo nelle pieghe dei dati oltre che dalle interviste svolte con i protagonisti del settore è una sensibilità ed un impegno maggiore da parte delle grandi imprese al tema dell’attrazione e della retention dei talenti. E poiché le dinamiche demografiche non sono certamente favorevoli nei prossimi decenni, questo significa che, a parità di altre condizioni legate ai flussi migratori, c’è un grande nodo  destinato ad arrivare al pettine: la numerosità dei futuri talenti. E questo nodo impatterà sia le grandi imprese, che già oggi percepiscono una crescente competizione sui talenti con altre grandi imprese, sia le PMI che soffrono e soffriranno sempre più del “ratto dei talenti” da parte di imprese meglio attrezzate ad offrire ai talenti un ambiente di crescita professionale stimolante ed un migliore bilanciamento del rapporto tra vita privata e lavoro”.

Metalmeccanica e Occupazione

A cura di Andrea Bincoletto, Enrico Longato, Leyla Vesnic| Area Science Park, conil contributo dell’Osservatorio Regionale sul Mercato e le Politiche del Lavoro

Il ruolo primario della metalmeccanica nel flussi occupazionali

Nel settore manifatturiero del Friuli Venezia Giulia, il comparto della metalmeccanica svolge un ruolo primario in termini numerici e per l’apporto di personale nei flussi occupazionali, dove si registra una forte vivacità per assunzioni e per capacità, rispetto alla manifattura, di mantenere la crescita del saldo occupazionale. Nel comparto metalmeccanico gli avviamenti sono stati 24.273 nel 2022 (saldo: 1.127), contro i 19.816 (saldo: 263) del resto della manifattura regionale.

Nel settore si rileva una certa stabilità del mercato del lavoro: l’indicatore di stabilità, cioè il totale dei contratti avviati sul totale dei soggetti che hanno avviato almeno un contratto, registra che, in media, nel 2022, ciascun soggetto ha avviato 1,09 contratti, conto l’1,12 della manifattura regionale.

I protagonisti sono i giovani e le persone di nazionalità extra EU

I giovani under 24 e le persone di nazionalità extra comunitaria rappresentano la principale risorsa per l’espansione dell’organico delle imprese. Per il periodo 2018-2022, i soggetti di età inferiore ai 24 anni entrati nel mondo del lavoro sono il 23,7%, nonché la seconda fascia d’età per numero di assunzioni dopo quella 25-34. Il personale non comunitario, invece, per la prima volta nel 2022, presenta un saldo occupazionale annuale (562) maggiore rispetto al personale italiano (494).

Per le donne c’è ancora del lavoro da fare

Generalmente percepito come un settore a prevalenza maschile, il comparto metalmeccanico presenta il suo tallone d’Achille nella parità di genere, sia da un punto di vista delle assunzioni di personale femminile, che nel 2022 sono il 24% del totale, sia per quanto riguarda l’equiparazione delle qualifiche, mentre la stabilità dei contratti manifesta un segnale positivo.

Il legame tra innovazione e occupazione

A contribuire in maniera significativa alla maggiore stabilità contrattuale raggiunta negli ultimi anni sono le imprese che presentano almeno un segnale oggettivo di innovazione. Esse infatti nonostante siano solo il 21% delle aziende che hanno presentato comunicazioni obbligatorie nel 2022, hanno avviato il 45% dei contratti a tempo indeterminato.

Analisi della composizione del board delle imprese dell’Elettromeccanica del FVG

A cura di Romina Galleri e Anna Maria Moressa | Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

Età dei componenti dei board: il passaggio generazionale è alle porte

Emerge una situazione positiva per il comparto friulano che mostra una quota di imprese con board totalmente over 65, seppur alta, inferiore rispetto alla media italiana di settore (10,6% vs 13,9%). All’aumentare della dimensione aziendale diminuisce la quota di imprese con board completamente over 65, fino ad azzerarsi per le grandi imprese. Invece, la quota di imprese che hanno almeno un under 40 nel board è lievemente inferiore alla media nazionale: 16,6% vs 17,3%; anche in questo caso  si mettono in luce le imprese di grandi dimensioni, che hanno una quota notevolmente più alta di board con almeno un under 40 (23,1%). Il fatto che la quota di imprese con almeno un under 40 nel board sia superiore alla quota di imprese con tutto il board over 65 per tutte le dimensioni aziendali può essere letto come un fattore positivo, a significare che una nuova generazione è già operativa. 

Nelle grandi imprese, porte aperte alle donne

I due terzi delle imprese friulane del campione, ma anche di quelle italiane, non hanno nessuna donna nel board, mentre le aziende che hanno un board composto dal 50% o più di donne sono il 16,6% in FVG e il 17,6% in Italia. Risulta inoltre che, rispetto alla media italiana, la nostra regione è meglio posizionata per presenza di almeno una donna nel board nelle imprese di grandi dimensioni (54% vs 45%).

Innovazione e sostenibilità nelle imprese guidate da giovani

I dati dimostrano come la diversa composizione del board possa influire su competitività, capacità di innovazione, sostenibilità e potenzialità di crescita delle imprese. Infatti le imprese con almeno un under 40 inserito nel board sono cresciute di più in termini di variazione del fatturato tra il 2019 e il 2021 in Italia, ma ancor più nel comparto Elettromeccanico regionale in cui la crescita media è di 15,1%, contro il 6,5% delle imprese con un board composto completamente da over 65.

I giovani sono più orientati all’innovazione, ai temi ambientali e a guidare le imprese nella transizione ecologica: il 25,5% delle imprese dell'Elettromeccanica del FVG con almeno un under 40 nel board ha certificati ambientali, una quota che si ferma al 7,8% per le imprese che invece hanno tutto il board over 65. Le prime registrano inoltre una quota del 10,8% in possesso di almeno un brevetto, contro il 4% osservato nelle imprese con tutto il board over 65.

 

 

 

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Satellite EUCLID: tutto pronto per il lancio a inizio luglio

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Euclid è la seconda missione di classe Medium (M2) del Programma Scientifico dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), approvata dal Science Programme Committee (SPC) a giugno 2012.

Il satellite ospita un telescopio a specchio di 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifici, il VISible Instrument (VIS) e il Near Infrared Spectrometer Photometer (NISP) che effettueranno uno studio del cielo extragalattico con lo scopo di ottenere immagini di altissima accuratezza e misurare gli spettri di milioni di galassie. Alla fine della sua vita operativa, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie.

Si tratta di una delle missioni più ambiziose mai realizzate dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e che vede coinvolte numerose realtà scientifiche locali, italiane e internazionali. L’Istituto Nazionale di Astrofisica - Osservatorio Astronomico di Trieste (INAF-OATs)la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) e l’Università di Trieste (UniTS) sono fortemente coinvolti nella missione: sono infatti protagonisti sia per lo sviluppo degli algoritmi di analisi tecnici e scientifici, sia nell’interpretazione dei dati, oltre ad avere la responsabilità delle operazioni degli strumenti a bordo del satellite.

Carlo Baccigalupi (SISSA) racconta lo scopo scientifico di Euclid: “la ricostruzione della mappa quadri-dimensionale di circa metà dell'Universo osservato che sarà possibile ottenere grazie ai dati raccolti da Euclid rappresenterà una pietra miliare per la cosmologia di precisione. I dati permetteranno, per la prima volta, un collegamento diretto con la radiazione cosmica proveniente dal Big Bang, che nell'attraversare le strutture osservate da Euclid acquisisce "impronte" importantissime e misurabili sulle misteriose proprietà fisiche della materia e dell’energia oscura. La rete fortemente connessa e coordinata fra gli istituti scientifici dell'area di Trieste rappresenta una parte rilevante della collaborazione per il segmento di Terra della missione e per la correlazione con i dati dalla radiazione cosmica presi da altri strumenti, come Planck nello scorso decennio e, ora, il Simons Observatory."

Euclid sarà il primo satellite a carattere scientifico che verrà lanciato con il vettore Falcon 9 della SpaceX. Euclid inizierà il suo viaggio dalla base spaziale di Cape Canaveral (Florida - USA) nella prima settimana di luglio verso il punto lagrangiano L2 del sistema Sole-Terra, a 1,5 miliardi di km dalla Terra.

“Nei mesi successivi al lancio qui a Trieste riceveremo i primi dati e finalmente potremo eseguire le migliaia di righe di codice che sono state sviluppate dai ricercatori per calibrare e analizzare scientificamente le immagini riprese da Euclid” commenta Andrea Zacchei (INAF-OATs), responsabile del segmento di Terra che ha in carico l'analisi dati sino alla loro pubblicazione sul sito dell'ESA e le operazioni degli strumenti. E aggiunge: “l’INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste ospita uno degli Science Data Centre (SDC) di Euclid dedicato allo sviluppo ed esecuzione degli algoritmi necessari all'analisi dati. Ci aspettano sei anni di osservazioni e una grande quantità di dati che saranno una miniera d'oro per l'astrofisica mondiale e aumenteranno la nostra conoscenza dell'Universo. Ancora una volta la collaborazione tra l'INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste, l'Università di Trieste e la SISSA è essenziale per la buona riuscita della missione Euclid, come fu per la missione Planck".

"L’Università degli Studi di Trieste ha la responsabilità delle operazioni dei due strumenti scientifici che sono il cuore della missione Euclid. Le operazioni consistono in serie di esposizioni scientifiche, potremmo paragonarle a delle foto molto sofisticate, ripetute migliaia di volte durante i sei anni di durata della missione. Dovremo monitorare  il comportamento degli strumenti su base giornaliera al fine di ottimizzare tutto il sistema. Cresceremo insieme a Euclid!”, spiega Anna Gregorio di UniTS.

 

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UniTS ricorda Carlo Donato, docente di Geografia Economica

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L'Università degli Studi di Trieste, in particolare il Dipartimento DEAMS, ricorda il prof. Carlo Donato, recentemente scomparso.  

Dopo aver iniziato la carriera didattica nella scuola media superiore, insegnando geografia economica negli istituti tecnici triestini, per poi approdare a quella universitaria come Ricercatore in Geografia presso l'allora Facoltà di Magistero (poi Scienza della Formazione) dell'ateneo triestino, Carlo Donato è stato Professore Associato prima, Ordinario, poi, di Geografia Economica e Politica, docente di Geografia Economica e Geografia Economica e del Turismo all'Università degli Studi di Sassari - Polo Universitario di Olbia, dove ha insegnato per oltre vent'anni. Si è interessato a temi di ricerca di Geografia del Turismo, applicati soprattutto al contesto della Sardegna, e di Geografia della Popolazione, con interessi nei confronti delle più recenti dinamiche della popolazione immigrata nelle aree del Friuli Venezia Giulia e della Sardegna, nonché verso le analisi geostoriche legate all'esodo della popolazione italiana dall'Istria e dalla Dalmazia all'indomani della Seconda Guerra Mondiale.  

 

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