Salta al contenuto principale

UniTS contro la violenza sulle donne: una settimana di iniziative in occasione della Giornata internazionale

Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

 

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre, il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università di Trieste promuove una settimana di manifestazioni rivolte alla comunità universitaria e alla cittadinanza, allo scopo di approfondire il drammatico fenomeno da differenti prospettive e offrire strumenti utili a fermarlo ed eradicarlo.

A partire da lunedì 20 novembre, i docenti e le docenti dell’Ateneo giuliano approfondiranno in aula i temi della violenza contro le donne, delle molestie e degli strumenti di tutela, degli stereotipi e delle diseguaglianze attraverso attività seminariali multidisciplinari.

UniTS aderisce, inoltre, anche quest’anno all’iniziativa Posto occupato: alcune sedie delle aule non saranno utilizzabili per ricordare tutte le donne vittime di violenza che occupavano un posto a teatro, sul tram, a scuola, all’Università, nella società, prima che un partner o un ex compagno di vita ponesse fine alla loro vita.

Nel corso di questa focus week dedicata al contrasto della violenza sulle donne, il CUG dell’Università di Trieste, per sensibilizzare sul tema l’intera cittadinanza, ha predisposto un ciclo di “eventi in città”, organizzati in collaborazione con altri enti e istituzioni del territorio, come il Conservatorio di musica Giuseppe Tartini, la Scuola Superiore della Magistratura-Struttura territoriale di Trieste, i Comitati Pari Opportunità presso la Corte d’Appello di Trieste e presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trieste, l’Associazione Nazionale Magistrati-Giunta Distrettuale FVG.

CONSULTA IL PROGRAMMA COMPLETO

“Nonostante crescano sia la sensibilità verso la gravità del fenomeno che la mobilitazione per contrastare ogni forma di violenza contro le donne, il numero di femminicidi in Italia resta in costante crescita”, afferma la prof.ssa Maria Dolores Ferrara, presidente del CUG di UniTS.

“L’Università di Trieste, attraverso il Comitato Unico di Garanzia promuove un’iniziativa per conoscere, formare e informare su questo tema allo scopo di suscitare una riflessione critica sull’immaginario culturale della nostra società, che spesso è indifferente o in alcuni casi addirittura giustifica queste violenze

Quando parliamo di femminicidio – prosegue Ferrara - non stiamo semplicemente indicando che è morta una donna, ma che l’omicidio è avvenuto per mano di un uomo in un contesto sociale che permette e avalla la violenza degli uomini contro le donne: occorre prevenire, proteggere e sostenere le vittime e, allo stesso tempo, intervenire sul contesto sociale in cui si consumano queste violenze.

La ricorrenza di questi episodi – conclude la docente di Diritto del Lavoro di UniTS - testimonia l’urgenza di porre al centro del dibattito pubblico il tema della violenza sulle donne da diverse prospettive, con diversi linguaggi - quello politico, accademico, scientifico, giuridico, dei media - e in modo strutturato: l’Università di Trieste attraverso l’iniziativa della focus week conferma la sua attenzione e il suo impegno”.

Alcuni dati

Secondo il Ministero degli Interni nel periodo 1° gennaio – 12 novembre 2023 sono stati registrati 285 omicidi, con 102 vittime donne: 82 sono state uccise in ambito familiare/affettivo e, di queste, 53 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.

Nel 2022 sono state uccise 124 donne su un totale di 314 omicidi, in 102 casi il delitto si è consumato in ambito familiare affettivo (82%) e in particolare 60 donne sono state uccise dal partner o ex partner (48%), secondo i dati del Dipartimento di pubblica sicurezza.

Nello stesso anno gli uomini uccisi sono stati 190, 37 in ambito affettivo (19%) e, nel dettaglio, 6 per mano della partner o ex partner (3%).

 

Abstract
Ampio programma promosso dal CUG di UniTS rivolto alla comunità universitaria e alla cittadinanza per contrastare violenze e femminicidi
Mostra nel diario
Off

Estinzione dinosauri e vulcanismo: studio UniTS su Science Advances

Immagine
Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

La fine dell’era mesozoica, 66 milioni di anni fa, è nota per l’estinzione di massa che colpì i dinosauri e moltissime altre specie. Due le cause di cui si discute da decenni nella comunità scientifica. L’impatto di un asteroide, detto Chixkulub, di cui è oggi visibile il cratere in Yucatan (Messico) e l’eruzione di un volume anomalo di basalti continentali, detti del Deccan, in un’area corrispondente all’odierna India.

In un articolo pubblicato sulla rivista «Science Advances», un team internazionale di geologi e geochimici aiuta a definire meglio il ruolo del vulcanismo, attraverso la ricostruzione dei volumi di gas liberati. La ricerca è stata condotta da un team guidato da Sara Callegaro dell’Università di Oslo, di cui fanno parte anche ricercatori delle Università di Trieste, Padova e Napoli, ma anche della McGill (Montreal, Canada), dell’Università della California (Berkeley, USA) e del museo di Storia Naturale di Stoccolma (Svezia).

Esiste una correlazione diretta tra eventi magmatici estesi ed estinzioni di massa – spiega Angelo De Min, docente al Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze di UniTS, tra i firmatari dello studio – “A parte la CO2, altri gas vengono emessi dal magmatismo, tra cui fluoro e zolfo. Quest’ultimo favorisce abbassamenti della temperatura globali definiti inverni vulcanici”.

Calcolare quanto e quale tipo di gas sia stato liberato in atmosfera durante un evento eruttivo, soprattutto se sono passati diversi milioni di anni, è estremamente complesso.

Nel corso dello studio abbiamo pensato di valutare quanto gas è contenuto nella struttura dei cristalli di pirosseno formatisi nella lava, dato che esiste una correlazione tra questa quantità e quella globale – continua De Min – Date le basse concentrazioni di questi elementi nei cristalli, abbiamo usato tecnologie sofisticate come la luce di Sincrotrone e la SIMS (Secondary Ion Mass Spectrometry)”.

Viste le concentrazioni di Zolfo presenti nell’altopiano del Deccan (dove un accumulo estremamente grande di rocce magmatiche, LIP, si è formato a cavallo tra il Cretaceo e il Cenozoico, il periodo comunemente definito come quello dell'estinzione dei dinosauri) si ipotizza che diversi eventi climatici successivi caratterizzati da abbassamento della temperatura abbiano favorito l'evento di estinzione.

 

Studio di Sara Callegaro, Don R. Baker, Paul R. Renne, Leone Melluso, Kalotina Geraki, Martin J. Whitehouse, Angelo De Min, Andrea Marzoli. Recurring volcanic winters during the latest Cretaceous: Sulfur and Fluorine budgets of Deccan Traps lavas. «Science Advances» X, 10.1126/sciadv.adg8284.

Mostra nel diario
Off

Diventa CLabber! Il bando è online

Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

Creatività e fantasia sono le tue qualità? Hai un'idea imprenditoriale in mente? Il ruolo di Manager è il tuo sogno?

Diventa CLabber! Il Bando per accedere ai servizi di coworking del CLab è ora online.

Cos’è il Clab UniTS?

Il CLab UniTS è il luogo dove sviluppare conoscenze e competenze orientate all’innovazione e all’imprenditorialità offrendo momenti di partecipazione laboratoriale, condivisione di esperienze, occasioni di dialogo con il territorio, con le imprese e con il mondo del lavoro. 

All’interno del Clab gli studenti ricevono supporto e consulenza costante sui temi della gestione strategica, della proprietà intellettuale, del business planning e dell’open innovation grazie ad esperti del settore, ma anche insegnanti, professionisti ed aziende del territorio.  

Sono quattro i pilastri su cui si fonda il Clab: Learning by doing, Mentoring, Coworking e Making.  Grazie a questi, il Clab genera una preparazione trasversale che può essere vantata sia da chi vorrà avventurarsi nell’imprenditoria ma anche da chi aspira a ruoli manageriali all’interno di realtà private o pubbliche. 

A chi si rivolge il Clab UniTS?

Lo dichiara il nome stesso “Contamination Lab”. Il Clab accoglie studenti e PhD di qualsiasi percorso formativo di UniTS perché crede fortemente nella “contaminazione” tra le discipline scientifiche e umanistiche, tra studenti e docenti, tra mondo accademico e mondo imprenditoriale.  

Perché non farsi sfuggire questa occasione? 

Non è solo un’opportunità per trasformare le idee in azione, ma è anche un percorso formativo innovativo e multidisciplinare che permette di assodare le richiestissime “soft skills”, le abilità manageriali e imprenditoriali. In più, le competenze acquisite verranno certificate mediante il rilascio di un OPEN BADGE da parte dell’Ateneo che arricchisce e valorizza il curriculum.  

Se queste motivazioni non bastassero, al seguente link sono disponibili i progetti sviluppati al Clab UniTS: https://www.youtube.com/watch?v=PlDun91RnPM.  

Dove si terranno le attività?  

Tra le ammodernate mura della Casa del Comandante dell’ex Ospedale Militare (Via Fabio Severo, 40 – Trieste), dove ha sede il Clab.

Come si diventa Clabber?

Per accedere alla selezione la candidatura dovrà essere presentata via mail al clab@units.it entro il 25 GENNAIO 2024.

Il BANDO COMPLETO è reperibile  QUI  

Per qualsiasi info o chiarimento contattaci: 

Facebook:  https://www.facebook.com/clabunits/ 

Instagram: https://www.instagram.com/clab_units/ 

Web: https://www.units.it/clab 

Email: clab@units.it 

Mostra nel diario
Off

Successo della tre giorni “Il ruolo della ricerca nell'ecosistema North Adriatic Hydrogen Valley”

Immagine
Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

Si è svolto nel Palazzo della Regione FVG, su iniziativa dell’Università degli Studi di Trieste, la tre giorni "Il ruolo della ricerca nell'ecosistema NAHV".

L'evento ha consentito una discussione approfondita sui passi da fare per formare una forza lavoro capace di sostenere la transizione energetica. In un presente in cui la digitalizzazione sta giocando un ruolo fondamentale, un tipo di formazione “data based” può giocare un ruolo cruciale per le sfide future.

La tre giorni ha offerto a studenti e ricercatori l'opportunità di fare rete e condividere i propri programmi di ricerca anche con i rappresentanti dell'industria presenti all'evento.

All'evento hanno partecipato più di cento persone.

Mostra nel diario
Off

La "Coscienza" tutta in un giorno: maratona di lettura a Gorizia e Trieste

Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

 

Le Celebrazioni per i 100 ANNI de La coscienza di Zeno proseguono con lo SVEVO DAY di martedì 21 novembre: in occasione della Giornata di Lettura ad alta voce le città di Gorizia e Trieste renderanno omaggio alle pagine del capolavoro sveviano con una Maratona di Lettura promossa dall'Università di Trieste e dall'Associazione degli Italianisti (ADI), con il patrocinio di Comune di Gorizia, ISISS Polo Liceale Gorizia, ISISS “Gabriele D’Annunzio” di Gorizia e Cento Studium APS di Gorizia.

L'iniziativa, che durerà oltre 15 ore, vedrà la partecipazione attiva di studenti delle scuole e universitari, e di docenti, attori e molti cittadini appassionati di letteratura. In tutto saranno circa 300 le voci che si alterneranno nella lettura pubblica delle pagine de La coscienza di Zeno per dare voce al memoir psicoanalitico più celebre della letteratura italiana e alle divagazioni oniriche del protagonista.

Si parte alle 9 a Gorizia, nel rinnovato Conference Center di UniTS (via Alviano 18), per proseguire fino alle 15.00. A dare il via alla Maratona di Lettura saranno gli studenti dell’ISISS Polo Liceale Gorizia e dell’ISISS “Gabriele D’Annunzio” del capoluogo isontino, impegnati nella lettura dei primi cinque capitoli del romanzo. La partecipazione degli studenti conclude il progetto formativo, condotto in collaborazione con l'Associazione degli Italianisti, per l’apprendimento di tecniche di lettura interpretativa, nella consapevolezza che la lettura ad alta voce è premessa di socialità e integrazione.

Dalle 15 il testimone della maratona di lettura si trasferirà a Trieste: sede dell’iniziativa sarà l'Emeroteca Tomizza, in Piazza Hortis, accanto alla statua dedicata a Italo Svevo che campeggia di fronte all'ingresso. Nel capoluogo giuliano la Maratona di Lettura riprenderà dal sesto capitolo, “La moglie e l’amante”, per proseguire fino alle due di notte.

La maratona potrà essere seguita sul canale YouTube dell’Università di Trieste.

DIRETTA STREAMING DI GORIZIA (09-15)

DIRETTA STREAMING A TRIESTE (15-02)

Gli eventi di celebrazione del centenario de La coscienza di Zeno (curati e promossi dal Comune di Trieste - Museo Sveviano, con Università degli Studi di Trieste, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Il Rossetti, Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, IoSonoFriuliVeneziaGiulia, Le Fondazioni Casali) si focalizzeranno poi sulla data del 19 dicembre, “compleanno” di Italo Svevo.  Un grande convegno, I mondi di Zeno, organizzato dal network degli atenei di Trieste, Bologna, Udine e Oxford, si svolgerà proprio in quei giorni, dal 19 al 21 dicembre.

Sempre il 19 dicembre è programmato anche un “MEME contest” rivolto alle scuole superiori di secondo grado di tutta Italia, che permetterà di rileggerel’opera sveviana, attraverso la fulminea sintesi interpretativa e lo sguardo ironico che sono propri della comunicazione online.

Abstract
UniTS rende omaggio ai 100 anni del capolavoro di Svevo: dalle 9 si parte al Conference Center di Gorizia, dalle 15 all'Emeroteca Tomizza in piazza Hortis di Trieste
Mostra nel diario
Off

Confini e migrazione: il caso di Trieste, visto da UniTS e Primorska

Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia


Le Università di Trieste e Primorska di Capodistria, nell'ambito del progetto Transform4Europe (T4EU) che le vede partner, sono promotrici della tavola rotonda "Confini e migrazione: (IN)visibilità, ieri e oggi", in programma giovedì 23 novembre, alle ore 18, nell'Aula Magna di Androna Baciocchi 4.

L’incontro si concentrerà sul confine di Trieste e sulla (in)visibilità delle migrazioni, viste sia dal lato italiano che da quello sloveno a partire da un’analisi del confine e della sua funzione nel passato e nel presente: a seconda dei soggetti che lo attraversano e della sua configurazione temporale il confine è stato parte della Cortina di Ferro, spazio di connessione tra mondi, spazio di transito quotidiano o barriera europea.

La tavola rotonda si rivolgerà alla cittadinanza per un confronto fra studiosi, istituzioni locali e testimonianze di chi ha attraversato e vissuto il confine nel percorso migratorio.

Sono previsti gli interventi di Alessandro Monsutti (Antropologo, Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra), Katja Hrobat Virloget (Antropologa, Università Primorska), Roberta Altin (Antropologa, Università di Trieste), Tullia Catalan (Storica, Università di Trieste), Sandi Klun (Sindaco di San Dorligo della Valle - Dolina), Rita Casseler (border witness), Ismail Swati (border witness), Giuseppe Grimaldi (Antropologo, Università di Trieste) e Alessandro Carreri (Storico, Università di Trieste).

L’evento in programma a Trieste fa seguito ad un primo incontro organizzato un mese fa a Capodistria con ricercatori che lavorano sulle migrazioni e associazioni coinvolte nell’ospitalità e nell’accoglienza dei migranti.

«L’iniziativa parte da una collaborazione transfrontaliera con l’Università del Litorale (Koper), che è partner di progetto nella rete di alleanza europea Transform4Europe», spiega Roberta Altin, docente di Antropologia al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste

«Essendo Trieste crocevia storica di migrazioni – prosegue Altin - approfondiremo il confronto transfrontaliero, comparando le testimonianze delle migrazioni di ieri e di oggi e restituendo l’evento poi tradotto ai dieci atenei internazionali partner di T4EU. L’alleanza europea è sorta proprio tra università inserite in aree di confine e di multilinguismo, al fine di cercare di costruire un senso di comunanza europea attraverso il dialogo dei diversi contesti territoriali, coinvolgendo anche istituzioni e associazioni locali».

All’interno del progetto gli studenti italiani e sloveni di UniTS e della Primorska stanno lavorando alla costruzione di un archivio di frontiera, sia sul confine croato-sloveno che sloveno-italiano, con l’obiettivo di realizzare una mostra itinerante.

Sarà possibile seguire l'evento da remoto collegandosi a MS Teams 

 

Abstract
Tavola rotonda organizzata nell'ambito del progetto Transform4Europe (T4EU). Studenti italiani e sloveni costruiranno un archivio di frontiera e realizzeranno una mostra itinerante
Mostra nel diario
Off

Facciata rossa per il 25 novembre, Giornata per l'eliminazione della violenza sulle donne

Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

Per tutto il weekend la facciata di UniTS di colora di rosso per celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Perché le Nazioni Unite hanno scelto proprio il 25 novembre?  

La data vuole ricordare il coraggio di tre sorelle: Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal che hanno combattuto per la libertà del loro Paese. 

Durante gli anni ‘40 e ‘50, la Repubblica Dominicana era sotto la dittatura del generale Rafael Trujilo. Le sorelle Mirabal decisero di impegnarsi nell’attivismo politico denunciandone i crimini.

Il 25 novembre 1960 le tre sorelle vennero torturate e uccise dai sicari del dittatore e i loro corpi gettati in un dirupo per simulare un incidente. L’indignazione per la loro morte, che nessuno credette accidentale, sollevò un moto di orrore sia in patria che all’estero, ponendo l’attenzione internazionale sulla cultura machista che non tollerava il diritto delle donne di occupare uno spazio pubblico e politico.

 

 

Mostra nel diario
Off

Progetto europeo SELSI: l'Università di Trieste è partner di "Lingua Facile"

Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

Evento organizzato nell'ambito del progetto europeo SELSI – finanziato da Erasmus+, di cui l'Università degli studi di Trieste è partner.

Potenziare l'Accessibilità: La Conferenza sulla Lingua Facile a Riga Promuove la Comunicazione Inclusiva

Il secondo evento moltiplicatore nell'ambito del progetto europeo SELSI si è svolto a Riga, in Lettonia, il 19 ottobre 2023, e si è concentrato sul tema "Lingua Facile - Parlare per Essere Compresi". Organizzata dalla ONG lettone "Agenzia della Lingua Facile", la conferenza ha consentito a relatori diversi di presentare le numerose applicazioni della Lingua Facile Parlata, con l'obiettivo di promuovere l'inclusione e l'accessibilità della comunicazione.

L'agenda della conferenza è stata ricca e variegata, e ha visto la partecipazione di Ulla Bohman, stimata esperta svedese di Lingua Facile, nella veste di relatrice principale. Bohman ha illustrato il ruolo cruciale della Lingua Facile nel potenziare i processi democratici.

Uno dei momenti salienti dell'evento è stata la presentazione di Laura Vilkaitė-Lozdienė dell'Università di Vilnius. Laura ha condiviso i risultati del Work Package 3 del progetto SELSI e ha illustrato le linee guida provvisorie per la Lingua Facile Parlata, lavoro frutto della collaborazione dei partner dall'Italia, Lettonia, Lituania, Slovenia e Svezia guidati dall’Università di Vilnius. Queste linee guida comprendono strategie per rendere la Lingua Facile Parlata più accessibile in contesti vari, come quelli monodirezionali (per es. le trasmissioni radiofoniche, gli audiolibri, le audioguide) e quelli bidirezionali, come nel caso della comunicazione interpersonale.

Durante la conferenza diverse presentazioni hanno dimostrato le applicazioni pratiche della Lingua Facile Parlata nella comunicazione quotidiana. Il Museo lettone d'Arte Decorativa e Design ha presentato un’audioguida museale in Lingua Facile, sottolineando il potenziale delle istituzioni culturali per migliorare l'accessibilità. Una giornalista radiofonica ha spiegato l'origine delle notizie radiofoniche in Lingua Facile, mentre gli attori di un centro diurno di Riga hanno condiviso le loro esperienze di uso e di recitazione della Lingua Facile Parlata. Infatti, gli utenti della Lingua Facile Parlata hanno partecipato attivamente alle discussioni della giornata, sottolineando l'importanza della loro partecipazione nella definizione delle strategie comunicative più efficaci.

L'evento è stato la prima conferenza internazionale sulla Lingua Facile in Lettonia, e ha suscitato una risposta entusiasta: sono stati circa 70 i partecipanti in loco e 80 quelli online provenienti sia dalla Lettonia che da altri paesi europei.

La conferenza "Lingua Facile - Parlare per Essere Compresi" non solo ha bene illustrato i progressi del progetto SELSI, ma ha anche enfatizzato l’importanza dell’impegno collettivo nella promozione della comunicazione inclusiva attraverso l'applicazione della Lingua Facile Parlata.

Abstract
Potenziare l'Accessibilità: La Conferenza sulla Lingua Facile a Riga Promuove la Comunicazione Inclusiva
Mostra nel diario
Off

Carlo Corradini Presidente dell'International Subcommission on Silurian Stratigraphy

Immagine
Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

Il prof. Carlo Corradini, coordinatore CCS in Geologia, è stato eletto Presidente dell’International Subcommission on Silurian Stratigraphy per il quadriennio 2024-2028.

La Commissione Internazionale di Stratigrafia (ICS) ha la responsabilità di definire con precisione le unità globali (sistemi, serie e piani) della Carta Cronostratigrafica Internazionale che, a loro volta, costituiscono la base per le unità (periodi, epoche ed età) della Scala del Tempo Geologico Internazionale. In questo modo si stabiliscono gli standard globali per descrivere la storia della Terra.
Il lavoro della Commissione è suddiviso tra diciassette sottocommissioni, ciascuna responsabile di uno specifico Periodo di tempo geologico. La Sottocommissione del Siluriano (l'intervallo di tempo tra circa 445 e 420 milioni di anni fa) è una di queste.

 

Mostra nel diario
Off

Presentati i risultati dell'Osservatorio COMET sulla Metalmeccanica in FVG

Immagine
Data notizia
Categoria notizia
Testo notizia

   

INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ SONO DETERMINANTI PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE, LO DIMOSTRA L’OSSERVATORIO DELLA METALMECCANICA FVG

Secondo il report ideato e coordinato da Cluster COMET, le aziende meccaniche della regione sono propense alla ricerca, alle politiche green, all’ottimizzazione dei processi e performano meglio che nel resto d’Italia.

Gli imprenditori manifestano la difficoltà di fare previsioni per l’andamento futuro del fatturato, condizionati soprattutto dall’incertezza economica e politica. Le incognite dal punto di vista tecnologico e sociale, invece, non sono percepite come un freno.

Innovazione, sostenibilità ambientale ed efficientamento produttivo sono i fattori che hanno determinano la crescita delle imprese del comparto metalmeccanico del Friuli Venezia Giulia. Non solo: le imprese del territorio registrano aumenti di fatturato superiori rispetto al dato nazionale così come al resto del settore manifatturiero regionale, ma l’incognita della attuale condizione economica e politica rappresenta un freno sulle strategie di sviluppo.

È quanto emerge dalla presentazione dei dati dell’Osservatorio della Metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia, svoltasi il 28 novembre scorso nella sala “Bruno de Finetti” del Dipartimento DEAMS dell’Università degli Studi di Trieste.

Giunto alla sua terza edizione, il report ideato e coordinato dal Cluster della Metalmeccanica regionale COMET, riunisce le banche dati di Innovation Intelligence FVG, strumento sviluppato da Area Science Park che sintetizza in un’unica piattaforma le numerose fonti di dati che misurano i diversi indicatori del sistema economico regionale, della Direzione Studi di Intesa Sanpaolo, di Università degli Studi di Trieste e Università degli Studi di Udine.

Lo studio sinergico a cui contribuiscono i prestigiosi attori del panorama regionale, mettendo a disposizione il proprio know-how, traccia un’analisi quantitativa e qualitativa delle condizioni del comparto produttivo e ne restituisce non solo un’immagine attuale nitida, ma anche una proiezione dei possibili percorsi di sviluppo futuro.

I RISULTATI DELL’OSSERVATORIO DELLA METALMECCANICA FVG

Area Science Park ha mappato le più di 5.000 aziende del comparto metalmeccanico regionale, restituendo un'immagine nitida del settore elettro-meccanico e delle filiere collegate.

Con un quadro economico in forte evoluzione e un rallentamento da parte dell’economia regionale, si attesta che, confrontando l’andamento delle imprese della metalmeccanica in FVG negli anni precedenti, nonostante un complessivo aumento tra il 2021 e il 2022 (+ 0.4%), si registra una calo del numero di imprese tra il 2022 e il 2023. Il dato è in linea con il rallentamento della crescita economica regionale, comprovata anche da una diminuzione del -0,5% delle imprese della manifattura, e derivante anche dalla diminuzione della produzione industriale. La decrescita, però, risulta modesta in quanto nel primo semestre del 2023 il settore della meccanica ha registrato un incremento delle vendite.

In controtendenza risulta il Pordenonese, in cui si registrano segni di resilienza e un aumento del numero delle aziende, a conferma della sua posizione trainante per il settore, con 7,1 imprese della metalmeccanica ogni 100.

L’innovazione e la sostenibilità trainano la crescita

Osservando i dati relativi all’innovazione, le imprese della metalmeccanica continuano a registrare una buona performance in Ricerca & Innovazione. Il primo segnale si riceve nella attività di brevettazione, che registra un +16% di imprese depositanti di almeno un brevetto, italiano o europeo.

Sono 241 le imprese che tra il 2012 e il 2022, hanno depositato in totale 1.708 brevetti, di cui una grande maggioranza (1.051) con un codice brevettuale del settore Mechanical Engineer. Di questi, 382 fanno riferimento al campo tecnologico Machine Tool e 233 Thermal process and apparatus, a testimonianza della forte vocazione brevettuale per l’innovazione termo-meccanica in senso stretto.

Tenendo sempre conto dei brevetti depositati, è interessante monitorare i Green Patents – ovvero le innovazioni che hanno il preciso obiettivo di portare un miglioramento ambientale - che nel caso delle imprese della metalmeccanica per il periodo 2012-2022 sono 108, e presentano principalmente codici relativi al settore Chemistry (65) e Mechanical Engineer (59).

Un altro segnale, seppur con numeri inferiori, è rappresentato dalla capacità di approcciare bandi competitivi come quelli europei. Infatti, con il lancio del nuovo programma quadro Horizon Europe, le aziende della metalmeccanica sono riuscite a cogliere questa opportunità.

Da una prima analisi, emerge che le imprese della metalmeccanica FVG si impegnano principalmente in progetti legati ad environmental engineering (keyword citata 33 volte) computer and information sciences (29) ed electrical engineering, electronic engineering, information engineering (27).

Un importante punto è rappresentato dalla performance delle imprese della metalmeccanica in termini di sostenibilità ambientale: sono 142 le aziende che hanno dato segnali di voler promuovere la sostenibilità ambientale della manifattura regionale.

Fatturati in crescita grazie all’efficientamento dei sistemi produttivi

L’analisi dei dati di bilancio svolta dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo, ha preso in considerazione un campione di 1.828 aziende del Friuli Venezia Giulia di cui la metà circa appartiene al settore dell’elettromeccanica e delle filiere collegate, per un totale di 11,8 miliardi di euro di fatturato nel 2022 e un Margine Operativo Lordo (MOL) di poco meno di 1 miliardo.

Dallo studio risulta che, per le aziende prese in esame, l’evoluzione del fatturato rispetto al 2021 è stata rilevante e ha segnato una crescita del +14,7%, in linea con il dato relativo alla manifattura italiana cresciuta del +15,2% a prezzi correnti.

Se, nel 2022, era prevedibile un aumento dei ricavi, anche alla luce dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici, non altrettanto scontata era la tenuta della redditività delle aziende.

Il risultato dell’analisi mette in luce che non solo il comparto elettromeccanico regionale ha accresciuto il livello aggregato del proprio Margine Operativo Lordo del +14,1%, superando la variazione del resto del manifatturiero regionale (+11,2%) e quella dell’elettromeccanica del resto d’Italia (+7%), ma ha segnato un miglioramento anche nella marginalità unitaria. L’EBITDA margin delle aziende dell’elettromeccanica del Friuli Venezia Giulia si è rafforzato, infatti il valore mediano è passato nel 2022 al 10,7% rispetto al 10,1% del 2021, in controtendenza rispetto all’elettromeccanica del resto d’Italia. Risulta interessante notare che la crescita è diffusa a tutte le dimensioni aziendali e interessa soprattutto le micro e le piccole imprese. Questi risultati sono la conseguenza di molteplici fattori: è possibile che lo shock dei prezzi e le incertezze negli approvvigionamenti abbiano spinto le imprese a rivedere e a efficientare i propri processi produttivi interni, oppure un sostegno importante può essere giunto anche dai contributi governativi ottenuti per contrastare i rincari energetici; infine, un beneficio importante è frutto dell’autoproduzione di energia che ha confermato come la scelta di investire in rinnovabili sia stata vincente.

Governare l'incertezza: presente e futuro della Metalmeccanica FVG

A completamento dei dati analizzati da Area Science Park e dalla Direzione Studi di Intesa San Paolo, l’instant poll condotto dai dipartimenti di Economia delle Università di Trieste e Udine su un campione di quasi cento imprese regionali operanti nel settore della metalmeccanica sul mercato nazionale e internazionale.

I due atenei hanno agito con il duplice obiettivo: il primo è ottenere un dato attuale sulle variazioni di fatturato a fine 2023 rispetto al 2024, e sulle aspettative per il prossimo anno, considerata la riduzione della domanda dopo un periodo positivo; il secondo scopo è comprendere come le imprese stanno affrontando le incertezze provenienti dal fronte economico, politico e sociale, ma anche quello tecnologico e ambientale.

Dalle interviste risulta che la maggioranza delle imprese ha un profilo pressoché evoluto, poiché sono attente all’innovazione e internazionalizzate e, per quanto non rappresentative di tutta la meccanica regionale dal punto di vista statistico, sono un campione interessante proprio perché potenzialmente più ricettivo rispetto alle sfide che l’attuale scenario globale propone.

La difficoltà a fare previsioni corrette è confermata dalla variazione che si registra sulle aspettative rispetto all’andamento del fatturato, infatti, aumento, stabilità e decremento dei ricavi quasi si equivalgono.

L’incertezza economica e politica è quella che, secondo gli intervistati, maggiormente condiziona l’operatività e le decisioni strategiche, mentre le incognite che riguardano lo scenario tecnologico e sociale non sembrano preoccupare gli imprenditori, anche se i più propensi all’innovazione affermano di sentire di più le pressioni di un paradigma tecnologico in cambiamento. Questo fattore, però, non sembra costituire un freno per il futuro. Infatti, uno degli effetti principali di questo quadro di incertezza, ancora più evidente proprio tra le imprese che investono in ricerca e sviluppo, è accelerare sui piani di innovazione di processo, prodotto e investimento in nuove tecnologie, strumento che rappresenta un potenziale contributo alla carenza di lavoratori, oltre che una leva per mantenere o accrescere la competitività.

Spiega il professor Guido Bortoluzzi del DEAMS - Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche “Bruno de Finetti” dell’Università di Trieste: “L’instant poll ci restituisce un quadro governato soprattutto dall’incertezza economica e politica. Un’incertezza che si traduce in difficoltà a fare previsioni affidabili sul fatturato. L’outlook per il 2024 appare comunque peggiore di quello del 2023 per una parte consistente del campione. Soffre di più l’incertezza chi è maggiormente esposto ai mercati internazionali per comprensibili ragioni. La componente di subfornitura del campione patisce di più una certa incertezza tecnologica, probabilmente derivante dalle richieste di integrazione in ecosistemi e piattaforme da parte delle imprese committenti”.

A conclusione dell’incontro è intervenuto Sergio Barel, Presidente di Cluster COMET.  

 

Mostra nel diario
Off