Su Nature studio coordinato da UniTS che può cambiare l’approccio alle vasculiti Read more about Su Nature studio coordinato da UniTS che può cambiare l’approccio alle vasculiti Immagine Titolo (4).jpg Data notizia Thu, 22/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Un’infiammazione persistente che colpisce i vasi sanguigni e può portare a gravi complicanze trombotiche, anche in persone giovani e senza fattori di rischio noti. Sono le vasculiti sistemiche, un gruppo di malattie autoimmuni rare che, se non riconosciute e trattate tempestivamente, possono compromettere organi vitali come cuore, reni, polmoni e cervello.A queste patologie è dedicato lo studio pubblicato sulla rivista Nature Reviews Rheumatology, tra le più prestigiose a livello mondiale nell’ambito dell’immunologia e della reumatologia, coordinato dal prof. Giacomo Emmi, immunologo, docente di Medicina interna dell’Università di Trieste e Direttore della Struttura Complessa UCO Medicina Clinica e Coordinatore Scientifico dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina. L’articolo, frutto di un lavoro di revisione coordinato tra centri di ricerca di riferimento in Italia, Svezia, Russia, Turchia ed Australia, fa il punto sulle manifestazioni trombotiche e cardiovascolari associate alle vasculiti e propone nuove strategie di trattamento basate sull’approccio antinfiammatorio.L’argomento dello studio sarà l’oggetto di una relazione che terrà il prof. Emmi all’interno del congresso europeo EUVAS (European Vasculitis Society), in corso per la prima volta a Trieste dal 21 al 24 maggio, dove si riuniscono oltre 400 specialisti da tutta Europa. Il congresso è un appuntamento di riferimento per clinici e ricercatori che si occupano di queste patologie, e si distingue per l’approccio fortemente multidisciplinare. Emmi fa parte del direttivo della società scientifica e del comitato organizzatore dell’evento.«Il nostro lavoro – spiega Emmi – dimostra che in molte vasculiti la trombosi non è un evento isolato, ma una diretta conseguenza dell’infiammazione vascolare. In questi casi, l’uso di anticoagulanti può non essere sufficiente e deve essere affiancata da una terapia immunologica. Comprendere meglio i meccanismi alla base di queste evidenze cambia l’approccio terapeutico e può aprire nuove strade anche per altre malattie croniche infiammatorie e non».Tra le vasculiti analizzate nella revisione compaiono, tra le altre, la granulomatosi eosinofila con poliangioite, una patologia che colpisce soprattutto le vie respiratorie, il cuore e il sistema nervoso periferico, e la sindrome di Behçet, che interessa i vasi di calibro variabile, e caratterizzata, tra le altre cose, da eventi trombotici infiammatori. La pubblicazione si concentra sulle differenze tra eventi trombotici arteriosi e venosi, sulla gestione terapeutica nelle diverse fasi della malattia e sui diversi meccanismi patogenetici, che possono orientare le scelte cliniche.Lo studio, consultabile online sulla piattaforma Nature, rappresenta un contributo importante al dibattito internazionale sulle malattie autoimmuni sistemiche, un’area della medicina in costante evoluzione.**********************Studio completo pubblicato su Nature Reviews Rheumatology Arterial and venous thrombosis in systemic and monogenic vasculitisFederica Bello¹˒¹⁵, Filippo Fagni²˒³˒¹⁵, Giacomo Bagni⁴, Catherine L. Hill⁵˒⁶, Aladdin J. Mohammad⁷˒⁸, Sergey Moiseev⁹, Iacopo Olivotto¹˒¹⁰, Emire Seyahi¹¹ & Giacomo Emmi¹²˒¹³˒¹⁴1. Cardiomyopathy Unit, Careggi University Hospital, Florence, Italy2. Department of Rheumatology, Skåne University Hospital, Malmö, Sweden3. Department of Clinical Sciences, Rheumatology, Lund University, Lund, Sweden4. Department of Rheumatology and Inflammatory Diseases, Sahlgrenska University Hospital, Gothenburg, Sweden5. Discipline of Medicine, University of Adelaide, Adelaide, South Australia, Australia6. Queen Elizabeth Hospital, Central Adelaide Local Health Network, Adelaide, South Australia, Australia7. Department of Rheumatology and Inflammation Research, Sahlgrenska Academy, University of Gothenburg, Gothenburg, Sweden8. Department of Medicine, Karolinska Institute, Stockholm, Sweden9. Department of Internal Medicine and Rheumatology, Sechenov First Moscow State Medical University, Moscow, Russia10. IRCCS Don Carlo Gnocchi Foundation, Florence, Italy11. Istanbul Faculty of Medicine, Istanbul University, Istanbul, Turkey12. Department of Medical, Surgical and Health Sciences, University of Trieste, Trieste, Italy13. Department of Internal Medicine, Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), Trieste, Italy14. European Reference Network ReCONNET, Trieste, ItalyThese authors contributed equally: Federica Bello, Filippo Fagni Abstract Il prof. Giacomo Emmi (DSM) presenterà la revisione durante il congresso della Società Europea delle Vasculiti, in programma a Trieste Mostra nel diario Off Periodo di permanenza in Magazine Fri, 30/05/2025 - 12:00 - Mon, 30/06/2025 - 12:00 Fotogallery
Bollino Rosa per la Clinica Urologica: premiati i percorsi dedicati alla salute della donna Read more about Bollino Rosa per la Clinica Urologica: premiati i percorsi dedicati alla salute della donna Immagine Titolo (3).jpg Data notizia Tue, 20/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Servizi Destinatari target Territorio e società Testo notizia La Clinica di Urologia dell’Ospedale di Cattinara ha ottenuto anche il Bollino Rosa della Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere – che premia le strutture sanitarie impegnate nella promozione della salute femminile e nell'integrazione della medicina di genere.Attiva dal 2005, la Fondazione Onda assegna i bollini sulla base di requisiti clinici, qualità dell’accoglienza, attenzione alle differenze di genere e attività di formazione e comunicazione.Si tratta del terzo riconoscimento conseguito dalla struttura dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina e dell’Università di Trieste: dopo il Bollino Arancione, per l’eccellenza nel trattamento delle patologie renali, e il Bollino Azzurro, per i percorsi dedicati alla salute maschile e alla prostata, la Clinica Urologica triestina è la prima in regione a potersi fregiare dell’intero tris di certificazioni Onda.Il riconoscimento al lavoro svolto si estende anche alla dimensione formativa: i medici in formazione specialistica operano fin da subito in un contesto clinico che adotta un approccio attento alle specificità di genere e orientato alla non discriminazione.«La medicina di genere non è un ambito a parte – commenta il prof. Giovanni Liguori, Direttore della Clinica Urologica ASUGI e docente di Urologia e Andrologia dell’Università di Trieste – ma parte integrante di un modo di curare che considera ogni persona nella sua complessità.Riconoscimenti come questo confermano la bontà del percorso che abbiamo intrapreso insieme al prof. Paolo Umari, docente e Responsabile della Struttura Semplice di Chirurgia Robotica, al dott. Gianluca d’Aloia, responsabile della Prostate Unit, e alla dott.ssa Francesca Vedovo, responsabile dell’Urologia Funzionale». Abstract La struttura dell'Università di Trieste e di ASUGI è la prima in regione ad ottenere tutti i riconoscimenti della Fondazione Onda per la qualità e l’equità nei percorsi urologici Mostra nel diario Off
Giovani e impresa: l’UniTS inaugura la nuova edizione dell’Innovators Community Lab Read more about Giovani e impresa: l’UniTS inaugura la nuova edizione dell’Innovators Community Lab Immagine Titolo (11).jpg Data notizia Fri, 16/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia Formare, connettere, ispirare. Con queste parole è stata lanciata la prima edizione dell’Innovators Community Lab (ICLab), il rinnovato programma dell’Università di Trieste che accompagna studentesse e studenti nella scoperta dell’innovazione e della cultura imprenditoriale.Evoluzione del Contamination Lab, che nel corso di oltre dieci edizioni ha fornito background imprenditoriale a circa 300 studenti UniTS, l’ICLab è pensato per fornire a studenti e studentesse strumenti che consentano lo sviluppo di progetti di business nei settori emergenti.Il programma si svolgerà ancora negli spazi rinnovati dell’ex Ospedale Militare, oggi trasformato in un ambiente aperto alla formazione, al co-working e alla collaborazione tra università, impresa e territorio. L’edizione 2025 ha preso il via con un evento ufficiale, alla presenza di istituzioni, imprese e dei 29 giovani selezionati, provenienti da corsi di laurea triennale, magistrale e di dottorato.Durante l’incontro Salvatore Dore, responsabile dell’ICLab e Capo Ufficio Trasferimento Tecnologico e rapporti con le imprese, ha illustrato anche le principali novità dell’edizione 2025: il riconoscimento di crediti universitari curriculari, programmi di mentoring individuali, incontri di formazione e networking con imprenditori e manager e una visita agli stabilimenti del Gruppo Marcegaglia dove gli studenti incontreranno i vertici aziendali. Al termine del percorso, i cinque migliori progetti saranno premiati con borse di studio da 5.000 euro ciascuna, finanziate dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il rinnovato percorso, inoltre, beneficerà di una dimensione internazionale che sarà presentata nelle prossime settimane.Nel suo intervento introduttivo, il professor Rodolfo Taccani, Delegato del Rettore per il Trasferimento tecnologico e i rapporti con le imprese, ha offerto una riflessione sul valore del lavoro fatto nel corso dei suoi sei anni di mandato prossimi alla conclusione: «Il Contamination Lab è stato per anni un laboratorio vivo di idee, ma anche di persone. Abbiamo visto crescere competenze, relazioni e iniziative capaci di superare i confini dell’università. Questo percorso ha accompagnato sei anni di lavoro in cui abbiamo messo al centro la connessione tra formazione, giovani e impresa. Il futuro passa anche da qui».Momento centrale dell’evento è stato il keynote speech di Gianluca Bisol, Presidente dell’azienda vitivinicola Bisol 1542: il suo intervento “Innovare nella tradizione” ha raccontato l’esperienza di un’impresa familiare capace di coniugare identità territoriale e trasformazione attraverso le generazioni.I 29 studenti selezionati per il nuovo percorso formativo ICLab – di cui 18 sono iscritti a lauree triennali, 10 a lauree magistrali e a magistrali a ciclo unico e uno a un dottorato di ricerca – hanno concluso l’incontro con una breve presentazione individuale, raccontando le proprie motivazioni, obiettivi e aspettative per il percorso appena avviato.Tra i partecipanti la componente femminile rappresenta oltre un terzo del gruppo. A testimonianza di un percorso che intercetta abilità e interessi molto trasversali, non mancano neanche in questa edizione gli studenti provenienti da corsi di laurea umanistici, come Filosofia, Psicologia e Giurisprudenza.Con l’ICLab, l’Università di Trieste attualizza e rende organico il proprio impegno nella formazione all’innovazione, creando spazi di confronto reale tra accademia e sistema produttivo e promuovendo all’interno del percorso universitario un’idea di impresa come strumento di crescita, relazione e impatto. Abstract Formazione, co-progettazione, networking e premi per i 29 studenti selezionati nel programma dell’Ateneo dedicato all’innovazione Mostra nel diario Off
UniTS Racing Team tra i bimbi dell’IRCCS Burlo Garofolo Read more about UniTS Racing Team tra i bimbi dell’IRCCS Burlo Garofolo Immagine Progetto senza titolo (40).png Data notizia Mon, 19/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Testo notizia L’UniTS Racing Team, il team universitario di Formula SAE dell’Università di Trieste, ha rinnovato per il secondo anno consecutivo la collaborazione con l’IRCCS Burlo Garofolo dando vita a un evento ludico-educativo pensato per i bambini ricoverati o in cura nell’ospedale pediatrico.Obiettivo dell’iniziativa è avvicinare i più piccoli al mondo della tecnologia, dell’ingegneria e delle competizioni automobilistiche attraverso un’esperienza coinvolgente e interattiva. Cuore dell’evento un percorso a stazioni di gioco, in cui i bambini possano cimentarsi in diverse attività calibrate su vari livelli di difficoltà, tutte concepite come momenti propedeutici alla sfida finale: una vera e propria gara su simulatore di guida.A rendere l’esperienza ancora più significativa è stato il contributo dei bambini alla creazione della locandina ufficiale dell’evento. Armati di colori e fantasia, hanno interpretato il mondo delle corse, regalando autenticità e allegria al progetto. L’evento ha rappresentato un’occasione preziosa per unire passione, competenze tecniche e attenzione al sociale, sottolineando il valore della collaborazione tra università, istituzioni sanitarie e comunità. L’ iniziativa sarà riproposta a Udine, il 24 maggio, in occasione della Giornata Mondiale del Gioco. Attraverso queste iniziative, UniTS Racing Team vuole aprirsi sempre di più al territorio, portando la propria passione per la tecnica e la competizione anche al di fuori dei circuiti universitari. Un modo per sensibilizzare, divulgare e far conoscere il mondo della Formula SAE e il valore della collaborazione tra giovani, istituzioni accademiche e comunità Abstract Successo per la seconda edizione di “Young Engineers in the Making” Mostra nel diario Off
Progettati a UniTS tessuti artificiali che mimano movimenti e funzioni biochimiche degli organismi viventi Read more about Progettati a UniTS tessuti artificiali che mimano movimenti e funzioni biochimiche degli organismi viventi Immagine starfish.png Data notizia Fri, 16/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Post lauream Studenti Internazionali - Degree Seeker Testo notizia Il gruppo di ricerca del prof. Pierangelo Gobbo del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Trieste ha compiuto un entusiasmante passo avanti nella creazione di tessuti artificiali che rispondono alla luce e che hanno battezzato "prototessuti fotonastici".Questo lavoro affronta una sfida centrale nella biologia sintetica, la disciplina a cavallo tra ingegneria e biologia nata per costruire sistemi biologici artificiali combinando chimica, biotecnologia e ingegneria: creare tessuti artificiali che non solo imitino la struttura dei sistemi viventi, ma integrino anche movimento e funzioni biochimiche. Il gruppo di ricerca UniTS ha creato una potente piattaforma per la progettazione di materiali che appunto non si limitano ad esistere passivamente, ma reagiscono e si adattano attivamente all’ambiente.Le potenziali applicazioni incideranno sensibilmente sulle tecniche di somministrazione programmata di farmaci, nel settore dei materiali bioispirati e nella soft robotica, che utilizza materiali morbidi e flessibili per creare robot in grado di piegarsi, deformarsi e adattarsi all'ambiente circostante.In dettaglio i ricercatori, ispirandosi al modo in cui i tessuti reali convertono l'energia in movimento e funzioni, hanno progettato materiali sintetici simili a tessuti che possono contrarsi e spegnere la loro reattività interna quando vengono esposti alla luce.Il segreto di questi prototessuti dinamici risiede nella combinazione di due elementi: nanoparticelle d'oro che convertono la luce in calore e una “proto-cortex” polimerica sensibile alle variazioni termiche. Analogamente alla cortex delle cellule viventi, questa altro non è che uno strato polimerico che ricopre l’interno della membrana protocellulare e conferisce alla protocellula una maggiore resistenza meccanica. Quando vengono irradiate, le nanoparticelle d'oro generano calore e innescano la contrazione della proto-cortex. Questo fa sì che le singole protocellule che compongono il materiale si contraggano proprio come un piccolo muscolo. Quando la luce viene spenta, la struttura si rilassa prontamente.Oltre al movimento, hanno dimostrato che queste contrazioni possono regolare il metabolismo enzimatico del tessuto, bloccando o consentendo l'accesso a piccole molecole di substrato. In altre parole, l'intensità della luce può essere utilizzata per provocare contrazioni reversibili che possono modulare un processo biochimico ospitato all'interno del materiale.Il lavoro, ora pubblicato su Advanced Materials, https://advanced.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/adma.202502830 è stato sviluppato in collaborazione con i professori Piero Pavan e Silvia Todros (Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Padova; Tissue Engineering Lab, Fondazione Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza).La ricerca è stata sostenuta dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC Starting Grant PROTOMAT, 101039578), dall'Unione Europea Next Generation EU (progetto PRIN PNRR 3D-L- INKED, P2022BLNCS; progetto PRIN SAMBA 2022285HC5_002; progetto PNRR “Metabolic and cardiovascular diseases ‘CN00000041) e dal progetto Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowship ’SAPTiMeC” (101023978).Nella foto: flessione del prototessuto fotonastico a forma di stella marina a sei braccia dopo l'esposizione alla luce (stato rilassato con luce spenta – stato contratto con luce accesa) Abstract Studio pubblicato sulla rivista scientifica Advanced Materials Mostra nel diario Off
Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025: UniTS espone il video “Da Waterscape a Nautopia” Read more about Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025: UniTS espone il video “Da Waterscape a Nautopia” Immagine biennale.jpg Data notizia Thu, 15/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Il Padiglione Italia alla 19° Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, intitolato “Terrae Aquae. L’Italia e l’Intelligenza del Mare” e curato da Guendalina Salimei, espone la video presentazione della tesi di Laurea UniTS in Architettura "Da Waterscape a Nautopia: scenari di riscaldamento globale e storie di architettura, spazi e habitat radicali". La tesi di Giulia Piacente e Giulia Toscano, già vincitrici del premio Fermeglia 2024, con relatore Thomas Bisiani, docente di Composizione architettonica e urbana a UniTS, offre uno scenario immaginifico e futuribile di città sull’acqua ed è visibile fino al 23 novembre all’interno della sezione dedicata agli esiti dei percorsi accademici.Guendalina Salimei, curatrice del Padiglione Italia, lo ha definito un "contributo che nasce dall’ambito formativo e che dimostra come la ricerca accademica possa farsi portatrice di visioni capaci di dialogare con le sfide del presente e del futuro".Il lavoro è stato scelto per la qualità della ricerca, l’originalità dell’approccio e la pertinenza rispetto ai temi trattati dal progetto espositivo “Terræ Aquæ. L’Italia e l’Intelligenza del Mare”. Partendo da una riflessione sul riscaldamento globale e sul conseguente innalzamento delle acque, le due studentesse hanno concepito Nautopia, un villaggio galleggiante per 2000 persone, semisommerso, capace di immergersi in caso di maltempo e circondato da un atollo artificiale per attenuare l'impatto delle onde. Nel piano subacqueo, un’apposita griglia di distribuzione permette gli spostamenti orizzontali, è modulabile per limitare o ampliare gli spazi ed è dotata di un sistema di collegamento tra mercato, edificio del commercio e centro culturale. Il piano in superficie è lasciato libero per consentire la navigazione.Il passaggio tra un piano e l’altro è possibile grazie a pedane elevatrici che consentono gli spostamenti verticali e la fornitura di energia, acqua e il funzionamento dei sistemi di scarico.Nautopia è autosufficiente dal punto di vista alimentare, idrico, energetico e di smaltimento dei rifiuti in ottica “zero waste” per rispondere ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030. Abstract La tesi delle laureate in Architettura Giulia Piacente e Giulia Toscano offre uno scenario futuribile di città sull’acqua Mostra nel diario Off
EUT - Edizioni Università di Trieste partecipa al Salone Internazionale del Libro di Torino Read more about EUT - Edizioni Università di Trieste partecipa al Salone Internazionale del Libro di Torino Immagine Progetto senza titolo (39).png Data notizia Wed, 14/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia EUT, in collaborazione con altre case editrici accademiche e scientifiche, sarà presente a Le parole tra noi leggere, XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che si terrà da giovedì 15 a lunedì 19 maggio. La casa editrice di UniTS esporrà le sue novità editoriali allo stand UPI University Press Italiane nel Padiglione 2, Stand F28 al Centro Congressi Lingotto Fiere. Il tema dell'edizione 2025 del Salone è "Le parole tra noi leggere", uno spazio di riflessione che vuole interrogarsi sulla capacità delle parole di far entrare in contatto le persone sia con la propria interiorità che con il mondo circostante, evidenziando la materia prima delle stesse: leggera, precisa, preziosa.Attraverso i 137 mila mq espositivi, oltre 700 stand, 51 sale e 220 ore di laboratori, più di 2.000 eventi al Lingotto e oltre 500 sul territorio con il Salone Off, un’area dedicata alla formazione, alla sperimentazione e allo scambio tra generazioni, sarà anche presente un nuovo spazio, il Publishers Centre, un’area lounge interamente dedicata agli operatori professionali. Abstract Dal 15 al 19 maggio a Lingotto Fiere Mostra nel diario Off
Formazione internazionale sulle emergenze per gli specializzandi in Pediatria Read more about Formazione internazionale sulle emergenze per gli specializzandi in Pediatria Immagine simulazione pediatrica.jpg Data notizia Thu, 08/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Studiare Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Affrontare emergenze pediatriche come aritmie e arresto cardiaco, insufficienza respiratoria, gravi traumi addominali e spinali, ma anche come gestire con efficacia il team sanitario. Sono questi i temi al centro di un’attività formativa di altissimo valore scientifico e respiro internazionale, promossa dall’Università di Trieste e dall’IRCCS Burlo Garofolo e dedicata alla gestione avanzata delle urgenze in età pediatrica. Vi hanno preso parte circa 60 specializzandi della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Ateneo giuliano e una quindicina di professionisti sanitari dell’Istituto.A guidare l’iniziativa, due esperti di fama mondiale, per la prima volta a Trieste: il professor Marc Berg della Stanford University, specialista in simulazioni pediatriche e membro autorevole dell’American Heart Association, e il professor Brent Barber dell’Università dell’Arizona, esperto in cardiologia pediatrica e neonatale. Entrambi vantano una consolidata esperienza clinica nelle emergenze e figurano tra gli autori delle linee guida internazionali per la rianimazione pediatrica.L’evento, ideato e coordinato dalla dott.ssa Stefania Norbedo, medico del Pronto Soccorso pediatrico del Burlo e docente di simulazione presso la Scuola di Specializzazione dell’Università di Trieste, si è aperto mercoledì 7 maggio con un seminario introduttivo nella sede del Burlo, durante il quale i due docenti statunitensi hanno presentato e discusso scenari clinici critici.Oggi e domani sono invece in programma le esercitazioni pratiche al Centro di Simulazione Medica e Addestramento Avanzato (CSMAA) dell’Università di Trieste, una delle strutture più avanzate in Europa nel campo della simulazione in medicina, ospitata all’interno del polo didattico dell’Ospedale di Cattinara. Qui gli specializzandi si stanno confrontando con scenari ad alta fedeltà, gestendo in tempo reale situazioni cliniche complesse come shock cardiogeno, traumi maggiori, intossicazioni e insufficienza respiratoria, grazie all’impiego di manichini in grado di riprodurre in modo estremamente realistico le condizioni fisiologiche e cliniche di pazienti pediatrici.Le simulazioni si svolgono in “modalità in cieco”, con esercitazioni ad alta intensità "a sorpresa", scelte tra diversi scenari preparati in aula, a cui seguono momenti di debriefing condotti dai due docenti statunitensi, insieme alla dott.ssa Norbedo.“Nei Paesi sviluppati come l’Italia – osserva il prof. Egidio Barbi, direttore della Clinica Pediatrica dell’IRCCS Burlo Garofolo, docente di Pediatria e direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università di Trieste – le vere emergenze-urgenze in pediatria sono eventi piuttosto rari. Per questo, la simulazione riveste un ruolo fondamentale nel garantire una preparazione completa ai futuri pediatri, che potrebbero trovarsi un domani a fronteggiare situazioni simili nella realtà”.“La simulazione è un elemento prezioso e ormai imprescindibile nella formazione medica e sanitaria di alto livello – sottolinea la prof.ssa Aneta Aleksova, direttrice del CSMAA e docente di Cardiologia all’Università di Trieste – perché consente di acquisire esperienza e di correggere gli errori in un ambiente sicuro e controllato. La presenza di due ospiti del calibro di Berg e Barber conferma che il CSMAA dell’Università di Trieste è in grado di ospitare esercitazioni ai massimi livelli, secondo standard internazionali”.I professori Marc Berg e Brent Barber hanno espresso parole di elogio sia per la preparazione degli specializzandi e del personale coinvolto, sia per il Centro di Simulazione, paragonabile ai centri di eccellenza internazionali. Abstract Due docenti tra i massimi esperti mondiali stanno conducendo esercitazioni rivolte a 60 specializzandi. UniTS si conferma eccellenza internazionale nella simulazione medica Mostra nel diario Off
Caratteristiche neuromuscolari dei nuotatori: ricerca UniTS al Trofeo internazionale di nuoto “Romana Calligaris” Read more about Caratteristiche neuromuscolari dei nuotatori: ricerca UniTS al Trofeo internazionale di nuoto “Romana Calligaris” Immagine Progetto senza titolo (37).png Data notizia Fri, 09/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Si terrà sabato 10 e domenica 11 maggio la 20ᵅ edizione del Trofeo "Romana Calligaris", manifestazione internazionale di nuoto in vasca lunga (50 m) che promette di regalare spettacolo al pubblico del Centro Federale di Trieste - Piscina “Bruno Bianchi”. A sfidarsi saranno oltre 750 partecipanti, appartenenti a 41 società provenienti principalmente da Fvg, Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Puglia, Slovenia, Serbia, Ungheria, Spagna, Inghilterra e Francia.LA SINERGIA CON L’UNIVERSITÀ DI TRIESTEQuest’anno ricercatori e studenti dell’Università di Trieste dei gruppi di ricerca in Clinical Applied Physiology and Kinesiology (Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute), e in Ingegneria Biomedica (Dipartimento di Ingegneria e Architettura), valuteranno le caratteristiche neuromuscolari di alcuni atleti che parteciperanno al Trofeo per approfondire il ruolo della muscolatura della spalla e del tronco nei diversi stili del nuoto e in diverse condizioni.L’obiettivo è anche quello di fornire strumenti a supporto allo staff tecnico e sanitario degli atleti. Il gruppo di lavoro, che sarà affiancato dal Direttore Tecnico della Triestina Nuoto Alessandro Mencarelli e dal biomeccanico Ivo Ferretti, è guidato da Alex Buoite Stella, ricercatore e docente di Fisiologia al Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute di UniTS. “Il progetto - spiega Buoite Stella - è nato alcuni anni fa dalla scintilla di alcuni studenti di fisioterapia che ci hanno incoraggiato a entrare nello splendido mondo degli sport natatori e d’acqua, che ci ha portato ad acquisire competenze e strumenti per studiare al meglio gli atleti fuori e dentro la vasca”. I primi risultati sono già arrivati ma il lavoro da fare è ancora tanto: “Negli ultimi anni abbiamo già pubblicato una serie di articoli legati al ruolo della spalla del nuotatore, specialmente alla luce della gestione di quella articolazione. Intendiamo continuare a collaborare per studiare gli sport natatori con un approccio scientifico traslazionale (un metodo di approccio che allo studio clinico e teorico unisce l’azione sul campo), per poter fornire agli atleti e allo staff, sia tecnico che sanitario, informazioni utili per ottimizzare la performance, ridurre il rischio di infortuni o aiutare il recupero”.I CAMPIONI PRESENTIGli atleti che cattureranno maggiormente l’attenzione sono, al maschile, la doppia medaglia di bronzo olimpica Federico Burdisso e uno dei più grandi stileliberisti italiani della storia come Luca Dotto e, al femminile, il trio composto dalla staffettista azzurra a Parigi 2024 Emma Virginia Menicucci e da Nika Godun (moscovita di passaporto francese) e Anja Crevar (serba). Da sempre però il Trofeo Calligaris è sinonimo anche di nuoto inclusivo e atleti/e paralimpici capaci di prendersi la scena a Mondiali e Olimpiadi: in questa edizione vedremo all’opera, oltre alla squadra della Triestina Nuoto, anche Vittoria Bianco (portacolori del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa che alle Paralimpiadi di Tokyo ha conquistato l’oro nella staffetta 4x100 stile libero e alle Paralimpiadi di Parigi 2024 il bronzo sui 400 stile libero nella categoria S9) e Giorgia Marchi (triestina delle Fiamme Oro che nella categoria S14 è stata capace di partecipare ai 100 rana delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e di colorarsi di bronzo agli Europei 2024). Non scenderà in acqua ma presenzierà alle premiazioni di domenica pomeriggio uno dei volti più noti della nazionale italiana di nuoto paralimpico: Antonio Fantin (Fiamme Oro), friulano di Latisana che, nella categoria S6, ha conquistato 7 medaglie alle Paralimpiadi, 8 ori mondiali e 10 ori europei. Abstract Coinvolti i Dipartimenti di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute e di Ingegneria e Architettura Mostra nel diario Off
Il “Maestro” diventa dottore: Julio Velasco riceve la laurea honoris causa in Psicologia all’Università di Trieste Read more about Il “Maestro” diventa dottore: Julio Velasco riceve la laurea honoris causa in Psicologia all’Università di Trieste Immagine Progetto senza titolo (38).png Data notizia Mon, 12/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia L’Università di Trieste ha conferito oggi la Laurea magistrale honoris causa in Psicologia a Julio Velasco, tra le figure più influenti dello sport internazionale degli ultimi decenni, per l’originalità e la coerenza con cui ha saputo integrare i princìpi della psicologia nella formazione, nella gestione dei gruppi e nella cultura della prestazione.Si tratta della prima laurea ad honorem conferita da un’università italiana al “Maestro” Julio Velasco, tecnico che ha guidato squadre nazionali alla conquista di un oro e un argento olimpico, due Campionati Mondiali, cinque World League, una Coppa del Mondo e sei titoli continentali tra Europei, Campionati Asiatici e Giochi Panamericani.Il riconoscimento accademico è stato promosso dal Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, che da 25 anni ospita un Laboratorio di Psicologia dello Sport.La cerimonia si è svolta in un’Aula Magna gremita, grazie anche all’ampia partecipazione del mondo delle federazioni e dell’associazionismo sportivo – testimonianza dello straordinario impatto culturale che il tecnico originario di La Plata ha avuto nel suo ambito e di ciò che rappresenta, in termini di immagine, mentalità e innovazione, per l’intero movimento sportivo italiano.L'evento è stato aperto dagli interventi del Rettore Roberto Di Lenarda, di Luca Ubaldeschi, direttore responsabile delle testate del gruppo NEM, e di Fabrizio Brancoli, vicedirettore con delega al quotidiano Il Piccolo e agli eventi. Tutti hanno sottolineato, attraverso la metafora dello sport, l’impatto umano e culturale della visione di Velasco, capace di parlare a pubblici diversi con parole semplici e profonde.Nella motivazione letta dal prof. Ivan Donati, Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita, si riconosce a Velasco un modello comunicativo e gestionale che ha saputo valorizzare il potenziale individuale e collettivo in ambito sportivo e organizzativo, promuovendo una cultura della prestazione consapevole, etica e sostenibile. Il suo pensiero ha avuto ricadute ben oltre il campo da gioco, ispirando mondi apparentemente lontani come l’impresa, l’educazione e la formazione manageriale.La laudatio academica del prof. Tiziano Agostini, docente di Psicologia generale e direttore del Laboratorio di Psicologia dello sport, ha ripercorso un percorso umano e professionale eccezionale: dagli anni difficili dell’Argentina post-dittatura, all’arrivo in Italia e alla guida della “Generazione di Fenomeni”; poi il ritorno al successo con nazionali di tre continenti, fino all’oro olimpico 2024 con la nazionale femminile italiana. Un esempio di come lo sport possa diventare spazio di crescita, responsabilità e trasformazione culturale.«Il mio augurio – ha detto Julio Velasco rivolgendosi alle studentesse e agli studenti dell’Ateneo, in particolare a chi studia Psicologia – è che possiate non solo completare con successo il vostro percorso universitario, ma soprattutto riuscire a vivere pienamente ciò che avete studiato. Perché le vere difficoltà iniziano dopo l’università, ed è lì che serve più forza. Il mio augurio, dunque, è che possiate davvero esercitare la vostra professione, praticare la psicologia, farne una parte viva della vostra vita».«Con questo conferimento – ha affermato il Rettore Roberto Di Lenarda – l’Università di Trieste riconosce il valore di una figura di statura eccezionale, capace di unire rigore, visione e sensibilità umana. Il suo pensiero e il suo esempio hanno avuto un impatto che va ben oltre il mondo dello sport: hanno parlato a generazioni di appassionati, educatori, manager, studenti e cittadini, contribuendo a una riflessione profonda sul ruolo della motivazione, del merito e della fiducia nella crescita delle persone e delle comunità».Con il conferimento della laurea honoris causa a Julio Velasco, l’Università di Trieste non solo premia una figura che, con il proprio pensiero e la propria azione, ha saputo innescare importanti trasformazioni nel proprio campo, ma contemporaneamente rinnova il proprio impegno nel condividere con il mondo dello sport progettualità orientate al benessere delle persone e alla crescita dei giovani promuovendo i valori della formazione, dello sviluppo umano e del vivere insieme. Abstract Il riconoscimento accademico premia l’approccio innovativo alla leadership, alla motivazione e alla valorizzazione del potenziale umano nello sport Link Rivivi la cerimonia Mostra nel diario Off Periodo di permanenza in Magazine Fri, 30/05/2025 - 12:00 - Mon, 30/06/2025 - 12:00 Fotogallery