Presentata la 2° edizione del corso di perfezionamento in Traduzione giuridica tra l’italiano e lo sloveno Read more about Presentata la 2° edizione del corso di perfezionamento in Traduzione giuridica tra l’italiano e lo sloveno Immagine Progetto senza titolo (89).jpg Data notizia Mon, 22/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Post lauream Territorio e società Testo notizia È stata presentata questa mattina la seconda edizione del corso di perfezionamento in Traduzione giuridica tra l’italiano e lo sloveno, attivato dall'Università di Trieste in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.La presentazione si è svolta nella sala Predonzani del Palazzo della Regione, in piazza dell'Unità d'Italia, alla presenza dell'Assessore regionale Pierpaolo Roberti, del Rettore Roberto Di Lenarda e del Direttore di IUSLIT Gian Paolo Dolso.Il corso, che fa capo al Dipartimento di Scienze giuridiche del linguaggio, dell’interpretazione e della traduzione (IUSLIT), ha come obiettivo principale accrescere le competenze in materia di traduzione e redazione di testi giuridici nelle due lingue e di approfondire la conoscenza del funzionamento degli enti locali in Italia e Slovenia. L'edizione entrante è stata rivisitata dal punto di vista organizzativo per meglio rispondere alle esigenze degli studenti lavoratori, mentre sotto il profilo dei contenuti è stata inserita una parte informatica sugli strumenti di traduzione assistita e automatica e sul post-editing che segue al ricorso all’intelligenza artificiale. Per quanto riguarda la parte giuridica, il corso si focalizzerà su un approccio comparatista degli ordinamenti italiano e sloveno con particolare riferimento al funzionamento degli enti locali.Le iscrizioni apriranno il 25 luglio p.v. con scadenza il 10 settembre, come da bando consultabile online. È richiesta una laurea di primo livello. Venti i posti disponibili, le lezioni si svolgeranno in modalità mista.Grazie al finanziamento di 50mila euro da parte della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Assessorato alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e immigrazione, i costi di iscrizione per ciascun corsista saranno limitati alle marche da bollo.Il successo della prima edizione - ha osservato il rettore Roberto Di Lenarda - testimonia il successo di iniziative di formazione che nascono in risposta alle richieste delle Pubbliche Amministrazioni e del mercato del lavoro. Le università, inoltre, accanto alla formazione dei giovani, oggi hanno il compito di supportare anche il Long Life Learning e il reskilling dei lavoratori che necessitano di aggiornare le proprie competenze".Il direttore di IUSLIT Gian Paolo Dolso ha sottolineato, invece, come il corso proietti perfettamente le competenze giuridiche e linguistiche che sono proprie del dipartimento promotore e come l'iniziativa, concentrandosi sulla traduzione degli atti amministrativi, dia un'importante enfasi all'effettiva tutela delle minoranze.Il percorso formativo, infatti, risponde alle esigenze delle Pubbliche Amministrazioni che operano in aree di confine e coltiva nuove professionalità in ambito transfrontaliero: la figura di esperto traduttore in ambito giuridico, molto preziosa per tutte le Pubbliche amministrazioni, dalla Regione Friuli Venezia Giulia agli stessi comuni costieri della Slovenia dove è presente la comunità italiana.Tutte le informazioni sul corso Abstract Il corso è finanziato dalla Regione Autonoma FVG per formare figure necessarie alle PPAA che operano in aree di confine e transfrontaliere Mostra nel diario Off
Cambiamenti climatici: sei contributi UniTS nell'edizione 2024 di "Segnali dal clima in FVG" Read more about Cambiamenti climatici: sei contributi UniTS nell'edizione 2024 di "Segnali dal clima in FVG" Immagine Progetto senza titolo (87).jpg Data notizia Fri, 19/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia È liberamente consultabile l’edizione 2024 di “Segnali dal clima in FVG”, la pubblicazione divulgativa realizzata dal Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima FVG istituito dall’Amministrazione Regionale nel 2022 e coordinato da Arpa FVG. Questo lavoro, disponibile online sul sito web dell’Agenzia, si propone di far conoscere alla popolazione regionale - e a tutti i soggetti pubblici e privati interessati - i cambiamenti climatici, i loro effetti e le azioni che si possono intraprendere per affrontarli nella nostra regione. Al contempo, la pubblicazione consente anche di collegare la dimensione locale con quella globale, attraverso alcuni articoli che allargano lo sguardo a ciò che accade su scala più ampia."Segnali dal clima" non è quindi un report sullo stato del clima in Friuli Venezia Giulia, bensì una descrizione dello stato delle cose, di quanto sia importante prenderne coscienza ed agire, di come la società, la pubblica amministrazione e il mondo scientifico si stiano già attivando.Il “magazine” raccoglie più di 40 articoli di 67 autori che operano presso gli enti del Gruppo Clima FVG: Regione, ARPA FVG, Università di Trieste, Università di Udine, ICTP, OGS e CNR con i due istituti di Scienze Marine e Scienze Polari.Il 2023 è stato il terzo anno più caldo mai registrato in regione: atmosfera e mare hanno raggiunto temperature per molti mesi superiori alla media ed eventi estremi di notevole intensità hanno colpito diverse aree della regione. Da qui comincia quest’anno il racconto dei segnali di cambiamento climatico che rileviamo nel nostro territorio e che si traducono in effetti diversificati sui diversi sistemi naturali e settori produttivi, chiamandoci ad “agire per il clima”. Esperti dei diversi campi – climatologi, geologi, oceanografi, biologi, agronomi, economisti, ingegneri, architetti, professionisti dell’ambiente, della pubblica amministrazione e della salute – della nostra Regione accompagnano il lettore in un percorso di conoscenza che parte dalle nostre montagne e si snoda seguendo idealmente il fluire delle acque attraverso la pianura, per arrivare alla laguna e al mare. Tornando sulla terraferma gli articoli esplorano gli effetti dei cambiamenti climatici su piante e animali, sia negli ecosistemi allo stato naturale che nel settore agricolo. Anche questo numero si conclude con alcuni esempi di azioni intraprese dagli enti pubblici, in primis la Regione FVG, per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.Questa edizione ospita anche un ricordo di Maurizio Fermeglia, già rettore di UniTS scomparso lo scorso febbraio, e uno dei suoi ultimi contributi divulgativi. Sei complessivamente gli articoli firmati dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria e Architettura e del Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste. La montagna e i cambiamenti climatici: un equilibrio fragile in un ambiente vulnerabile (pag.43)Maurizio Fermeglia (DIA) con prefazione di Sabrina Pricl (DIA)Gli effetti dei cambiamenti climatici sono particolarmente evidenti in montagna, un ambiente molto vulnerabile dove anche “piccoli” aumenti di temperatura hanno effetti amplificati e possono compromettere i delicati equilibri che ruotano intorno ai 0 °C. Le conseguenze sono rilevanti, dalla fusione dei ghiacciai e del permafrost agli impatti sugli ecosistemi e sulle attività montane. Importanti cambiamenti sono già oggi percepiti dai frequentatori della montagna: escursionisti, alpinisti, sciatori e scialpinisti.Le acque dolci: cambiare prospettiva per affrontare il clima che cambia (pag. 89)Elisabetta Pizzul, Marco Bertoli (DSV)Gli ecosistemi delle acque dolci sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti dell’ambiente e del clima. Un cambiamento nel nostro modo di percepirli e di gestirli è necessario non solo per preservarli, ma anche per consentire a essi di svolgere quelle funzioni che rappresentano soluzioni naturali efficaci per affrontare anche i cambiamenti climatici.Trasformazione dei paesaggi della bonifica e nuovi deserti friulani in un quadro dei cambiamenti dei modelli agricoli e climatici (pag.105)Thomas Bisiani, Adriano Venudo (DIA)Le bonifiche della pianura friulano-isontina hanno modellato il paesaggio, creando un reticolo idrografico che oggi svolge rilevanti funzioni ecologiche. Questo patrimonio ambientale, storico e culturale è oggi messo a rischio da nuovi modelli agricoli e da modalità di efficientamento dell’irrigazione adottate per fronteggiare i cambiamenti climatici. È necessario trovare un equilibrio tra le esigenze di agricoltura, ambiente e paesaggio per arginare una vera e propria “desertificazione” del territorio.Topi coraggiosi: il ruolo dei piccoli mammiferi nell’adattamento di querce e faggi ai cambiamenti climatici (pag 153)Alessio Mortelliti (DSV)Fino al 90% delle piante in un ecosistema possono dipendere dagli animali per la dispersione dei loro semi, come avviene per le querce e i faggi, alberi ecologicamente ed economicamente importanti in Friuli Venezia Giulia. I piccoli mammiferi, quali topi e arvicole, svolgono questa vitale funzione con modalità complesse e affascinanti e alcune ricerche mostrano come alcuni individui siano particolarmente importanti in questo processo.Cambiamento climatico e benessere: le temperature estive negli spazi abitativi (pag. 195)Marco Manzan, Atlas Ramezani (DIA)Temperature elevate, specialmente se associate a elevata umidità, possono risultare pericolose per le persone, specialmente le più fragili. Per poter agire a loro tutela, in un’ottica di equità climatica, è importante valutare questo fenomeno all’interno delle abitazioni, specialmente quelle sprovviste di impianti di climatizzazione. Uno studio di UniTS ha analizzato le condizioni interne di benessere e stress in un edificio plurifamiliare, considerando il clima attuale e futuro e anche l’effetto di ventilatori elettrici. Edilizia e cambiamento climatico: progettare strutture più resistenti agli eventi estremi (pag. 203)Chiara Bedon (DIA)Con il riscaldamento globale aumenta, in generale, la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi. Molti componenti e sistemi costruttivi, progettati per resistere agli eventi atmosferici convenzionali, risultano carenti per fenomeni estremi, come quelli registrati di recente in FVG. Sarà necessaria una nuova attenzione per adeguare i sistemi edilizi e in particolare le loro componenti più vulnerabili, per renderli più resistenti agli eventi meteo più intensi. Abstract Nella pubblicazione divulgativa coordinata da Arpa FVG anche un articolo del Prof. Maurizio Fermeglia, recentemente scomparso Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Mon, 22/07/2024 - 12:00 - Wed, 31/07/2024 - 12:00
Sviluppo 5G tra Italia e Slovenia: il contributo di UniTS per la sicurezza delle comunicazioni Read more about Sviluppo 5G tra Italia e Slovenia: il contributo di UniTS per la sicurezza delle comunicazioni Immagine Innov@units_senza scritte.jpg Data notizia Tue, 16/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Internazionale Destinatari target Enti e aziende Testo notizia L'Università di Trieste ha ospitato, nell'Aula Magna dell'edificio D (Campus di Piazzale Europa), l'evento conclusivo del progetto 5G-SITACOR, che ha condotto uno studio di fattibilità per l'implementazione del 5G lungo tratte transfrontaliere dei corridoi TEN-T Mediterraneo e Baltico-Adriatico tra Italia e Slovenia.Lo studio è stato coordinato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l'Università di Trieste, l'Università di Lubiana (Slovenia), DARS (Slovenia), Telekom Slovenije (Slovenia), Anas (Italia), Autostrade Alto Adriatico (Italia), Retelit (Italia) e Luka Koper (Slovenia) con l'obiettivo di valutare e definire le migliori modalità per sfruttare il potenziale della tecnologia 5G (maggiore velocità di trasmissione, minore latenza e maggiore affidabilità) in diversi ambiti per lo sviluppo di infrastrutture lineari come la Mobilità Connessa e Automatizzata (CAM) e la sicurezza stradale nelle aree identificate.L'evento ha visto la partecipazione dei rappresentanti politici del ministero per la trasformazione digitale della Repubblica di Slovenia e dell'Assessorato e al Patrimonio, Demanio, Servizi generali e Sistemi informatividella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, nonché un contributo tecnico dal ministero delle imprese e del Made in Italy. Lo studio, propedeutico alla partecipazione della Regione FVG alla prossima call della Commissione europea, ha analizzato lo stato dell'arte, con le analisi geografiche, della rete stradale e delle infrastrutture di telecomunicazione, le cui informazioni raccolte hanno permesso di sviluppare la seconda parte del lavoro. È stato infatti possibile definire i parametri necessari alla realizzazione di un'infrastruttura dedicata allo sviluppo del digitale intelligente e ai servizi per i territori e le comunità, valutando le migliori modalità per applicare la tecnologia di rete 5G per lo sviluppo di infrastrutture lineari, come la mobilità connessa e automatizzata e la sicurezza stradale, lungo 275 Km di autostrada tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia. Nel dettaglio, le autostrade coperte dallo studio insistono su oltre 200 km del corridoio Mediterraneo e del corridoio Baltico-Adriatico, e oltre 60 km di autostrade aggiuntive come percorso secondario in caso di eventi critici. Le tratte principali sono: Udine Nord-Palmanova (27 km), Latisana-Fernetti e Fernetti-Sezana (102 km), Fernetti-Sezana-Divaca (16 Km), Fernetti-Koper passando per Trieste (36 km), Koper- Divaca-Postojna (57 km) e Villesse-Gorizia-Nova Gorica-Razdrto (62 km). L'Università di Trieste, all'interno del progetto, ha curato lo studio dei requisiti di sicurezza dell'infrastruttura, in particolare di come possano essere rafforzati mediante l’utilizzo delle tecnologie quantistiche. Uno degli utilizzi più promettenti del 5G è la possibilità di abilitare la guida autonoma, per la quale è necessario lo scambio di un numero elevato di informazioni (presenza di altri veicoli, condizione della strada, segnaletica stradale, etc. etc.) e la messa in sicurezza delle comunicazioni tra tutti gli elementi dell’infrastruttura. Il gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Angelo Bassi, docente di Fisica teorica, ha elaborato un'architettura basata sulla comunicazione quantistica per garantire la sicurezza nello scambio di informazioni tra veicoli in movimento e i centri di controllo degli stessi.L'Ateneo giuliano, che da diversi anni ha avviato un importante programma per lo sviluppo di queste innovative tecnologie, dispone di un laboratorio all’avanguardia nello sviluppo della comunicazione quantistica, realizzato con il supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.In proposito, UniTS partecipa anche alla realizzazione di una rete quantistica su fibra ottica che collegherà i tre atenei regionali: la rete sarà gestita da LightNet, una delle punte di diamante della nostra Regione nel campo delle infrastrutture di comunicazione. I piani per il futuro sono di collegare questa infrastruttura al resto del paese e ai paesi confinanti, tra cui la Slovenia.“Il progetto 5G Sitacor - conclude Bassi - apre la strada alla realizzazione di una infrastruttura digitale che andrà a beneficio degli operatori economici e dei cittadini. In campo accademico, piace sottolineare l’avvio di un’importante collaborazione tra l’Ateneo triestino e l’Università di Lubiana su un tema strategico per il territorio”. Abstract Si è concluso all'Università di Trieste il progetto 5G-Sitacor, coordinato da Regione FVG. Il Prof. Angelo Bassi ha presentato il lavoro svolto dall'Ateneo Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Mon, 22/07/2024 - 12:00 - Wed, 31/07/2024 - 12:00
Rigenerare e rivascolarizzare il cuore dopo un infarto: parte progetto internazionale guidato da UniTS Read more about Rigenerare e rivascolarizzare il cuore dopo un infarto: parte progetto internazionale guidato da UniTS Immagine Progetto senza titolo - 2024-07-17T105024.876.png Data notizia Wed, 17/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Internazionale Destinatari target Enti e aziende Testo notizia Sviluppare una nuova terapia capace di rigenerare completamente il cuore dopo un infarto del miocardio, formando nuovo tessuto e nuovi vasi sanguigni per riportare il muscolo cardiaco alla sua piena funzionalità: è questo l’obiettivo del progetto di ricerca internazionale RESCUE – Bridging the gap between cardiac regeneration and revascularization coordinato dall’Università degli Studi di Trieste, che coinvolge esperti di rigenerazione cardiaca e angiogenesi provenienti da Italia, Spagna, Olanda, Slovacchia e Turchia.“Per molti anni i progressi nei campi della rigenerazione cardiaca e dell’angiogenesi hanno proceduto parallelamente, senza parlarsi. Tuttavia, per riparare un cuore danneggiato da un infarto è necessaria la formazione sia di nuovo muscolo cardiaco sia di nuovi vasi sanguigni. Con il progetto RESCUE puntiamo a colmare questa lacuna tra rigenerazione cardiaca e rivascolarizzazione: vogliamo, infatti, sviluppare un nuovo farmaco biologico, che contenga due principi attivi – e in particolare due molecole di RNA – in grado di rigenerare il cuore e simultaneamente promuovere la vascolarizzazione del tessuto rigenerato” spiega la coordinatrice del progetto Serena Zacchigna, professoressa di biologia molecolare presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM) dell’Università degli Studi di Trieste e direttrice del laboratorio di biologia cardiovascolare dell’ICGEB. I ricercatori hanno già identificato alcune molecole candidate, che si sono rivelate in grado di promuovere da un lato la proliferazione delle cellule del muscolo cardiaco e dall’altro la formazione di nuovi vasi sanguigni, sia piccoli capillari che arterie più grosse. Nei prossimi tre anni i ricercatori sperimenteranno diverse combinazioni fino a identificare quella più efficace. Sarà la prima volta che due molecole biologiche, capaci di stimolare questi due processi fondamentali per la riparazione di un cuore infartuato, vengono unite in un unico farmaco, per dimostrare la sinergia d’azione.L’Università di Trieste – l’unico ateneo italiano alla guida di uno dei diciassette progetti selezionati dal bando CARDINNOV – coordinerà lo studio in collaborazione con il Centro Cardiologico Monzino IRCCS, in particolare con il gruppo di ricerca del prof. Giulio Pompilio, direttore scientifico e delegato italiano alternate presso il Comitato per le Terapie Avanzate (CAT) dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA). “L’infarto del miocardio continua ad essere una delle principali cause di morte” spiega il Prof. Giulio Pompilio, direttore scientifico del Centro Cardiologico Monzino IRCCS. “La ricerca ha recentemente prodotto nuovi farmaci a RNA che agiscono sui fattori di rischio dell’infarto, ma non si hanno ancora terapie che stimolano la riparazione del cuore. Nei prossimi anni ci aspettiamo che un numero sempre maggiore di farmaci a RNA arrivi alla clinica per il trattamento delle malattie cardiache” conclude il professore.Al progetto collaborano il Centro Nazionale per la Ricerca Cardiovascolare (CNIC) di Madrid, l’Università di Utrecht, l’Università Lokman Hekim di Ankara, l’Accademia Slovacca delle Scienze e l’associazione di pazienti PLN Foundation, quest’ultima incaricata di educare e sensibilizzare pazienti e caregiver sulle nuove terapie a RNA.Con un finanziamento di 1,5 milioni di euro – dei quali oltre 600 mila sono destinati all’Italia, attraverso il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero della Salute – il progetto è promosso dalla partnership Ue ERA4Health, che sostiene la collaborazione tra diversi enti di ricerca europei e internazionali in aree prioritarie nel settore della salute, favorendo lo sviluppo di innovazioni terapeutiche. Abstract La Prof.ssa Zacchigna coordina RESCUE, studio finanziato UE per sviluppare un nuovo farmaco a RNA Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Mon, 22/07/2024 - 12:00 - Wed, 31/07/2024 - 12:00
Gestire meglio i rifiuti nelle aree protette: al via il progetto interreg Wastereduce Read more about Gestire meglio i rifiuti nelle aree protette: al via il progetto interreg Wastereduce Immagine Progetto senza titolo (85).jpg Data notizia Tue, 16/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Internazionale Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia È stato presentato all’Università di Trieste il progetto Wastereduce, che coinvolge Croazia e Italia nell’ambito del VI programma di cooperazione territoriale europea Interreg 2021-2027.Il progetto green, della durata di due anni e mezzo, vede la collaborazione di istituti di ricerca, amministrazioni locali, agenzie di protezione e gestione dell’ambiente e delle risorse naturali, organizzazioni non-governative e società di servizi con l’obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti nelle aree protette e nei siti della Rete Natura 2000: l’iniziativa intende implementare azioni congiunte per contrastare con metodi di rilevazione e intervento innovativi il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.Sono otto i partner - espressione dei territori del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e dell’Istria, che partecipano al progetto: l’Istituto per l’Agricoltura e il Turismo di Parenzo, capofila del consorzio, il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, la Regione Istriana, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto, l’Ente gestore delle riserve naturali della regione istriana “Natura Histrica”, l’Associazione per la Natura, l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile “Sunce” con sede in Croazia, ETRA SpA - Società benefit con sede a Bassano del Grappa (Treviso) ed Etifor – Valuing Nature spin off dell’Università di Padova.Wastereduce, finanziato per oltre 1.6 milioni di euro dall’Unione Europea, nasce in risposta ai recenti allarmanti dati forniti dalla Comunità Europea che prevedono, in uno scenario di tipo “business-as-usual", l’aumento entro il 2040 di quasi tre volte il quantitativo di rifiuti in plastica che verranno immessi negli ecosistemi acquatici, passando dalle attuali 9-14 milioni di tonnellate all'anno (dato del 2016) a una previsione di 23-37 milioni di tonnellate all'anno. Si calcola che circa l'80% di questi rifiuti dispersi in mare provenga dalla terraferma: rifiuti che entrano nell'ambiente marino da fonti terrestri (ad esempio, rifiuti gestiti in modo inadeguato nelle discariche, l'abbandono dei rifiuti sulle spiagge e nelle aree costiere; il deflusso dei fiumi; il turismo costiero) ma anche direttamente smaltiti in mare (ad esempio attraverso lo scarico illegale o rilasciati accidentalmente in mare da parte delle navi). Questi materiali, soprattutto in plastica, sono responsabili di gravi danni economici, impattando le comunità costiere, il turismo, la navigazione e la pesca, ma anche responsabili di danni causati alla salute dell’uomo e alla biodiversità, impattando sulla salute pubblica e sulle risorse come l’acqua potabile.L’approccio che il gruppo di lavoro svilupperà mira a minimizzare le pressioni esercitate dalle attività umane sulle aree protette e sui siti Natura 2000, proponendo soluzioni per ridurre la dispersione nell’ ambiente di rifiuti e, sviluppando meccanismi di cooperazione transfrontaliera atti a monitorare e identificare le aree critiche in cui l’accumulo dei rifiuti richiede uno sforzo gestionale puntuale. In modo complementare, si interverrà con studi specifici di psicologia comportamentale per capire come promuovere un cambio di abitudini da parte di chi fruisce le aree protette e che, consapevolmente o inconsapevolmente, si rende complice di azioni fortemente impattanti sull’ambiente.Secondo la Dott.ssa Barbara Sladonja dell’Istituto per l’Agricoltura e il Turismo di Parenzo, coordinatrice del progetto, Wastereduce ha l’obiettivo di coinvolgere fin da subito quante più realtà territoriali, istituzioni e singoli cittadini in grado di contribuire attivamente a supportare il cambiamento della nostra società verso un futuro più sostenibile e a basso impatto ambientale”. Altamente rilevante sarà l’utilizzo di tecnologie avanzate che, grazie anche alle immagini satellitari, permetteranno un’analisi territoriale necessaria per ottimizzare i punti di raccolta dei rifiuti. “Una sfida importante che affronteremo sarà capire in che modo lo sviluppo dell’intelligenza artificiale potrà supportare i sistemi di monitoraggio da remoto per tenere sotto controllo l’accumulo di rifiuti nelle aree di pregio naturalistico”, sostiene il Prof. Giovanni Bacaro, docente di Botanica Ambientale ed Applicata dell’Università di Trieste, referente del progetto per il Dipartimento di Scienze della Vita.Fondamentale per la riuscita del progetto sarà infine il coinvolgimento dei cittadini a vari livelli, cittadini su cui si concentreranno le azioni di educazione e sensibilizzazione. Grazie al loro feedback, inoltre, saranno indirizzate le nuove politiche di gestione dei rifiuti da parte degli enti preposti e partner del progetto che, secondo le attese, si dovranno tradurre in azioni concrete per ridurre, mitigare ed evitare l’inquinamento da rifiuti delle nostre riserve naturali, dei nostri fiumi e dei nostri mari. Risultato non secondario sarà anche aumentare l’attrattività per i visitatori delle riserve naturali, migliorando così il valore dell'offerta turistica dei territori coinvolti. Abstract Presentata all’Università di Trieste l’iniziativa che coinvolge Italia e Croazia con 8 partner da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Istria Mostra nel diario Off
Ilaria Corazza trionfa ai Mondiali Universitari di canottaggio Read more about Ilaria Corazza trionfa ai Mondiali Universitari di canottaggio Immagine Progetto senza titolo (80).jpg Data notizia Mon, 08/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia Ilaria Corazza, studentessa di Scienze Politiche e dell'Amministrazione ha conquistato la medaglia d'oro ai Mondiali Universitari di canottaggio ospitati a Rotterdam, portando così UniTS sul gradino più alto del podio.La giovane atleta, insieme a Gaia Colasante dell'Università di Torino, ha trionfato nella finale del doppio femminile, che si è svolta nel bacino del Willem-Alexander Baan, grazie a uno strepitoso allungo partito intorno ai 1000 metri, mettendosi prima alle spalle prima l'equipaggio lituano e poi superando il team polacco. Nella terza frazione di gara, la coppia italiana ha aumentato il distacco, mantenendo il comando fino al traguardo con un vantaggio di 1.19 secondi sulle polacche.Ilaria Corazza aggiunge questo titolo iridato a un palmarès già ricco che conta un titolo mondiale assoluto nel quattro di coppia Pesi Leggeri, un titolo mondiale e uno europeo under 23 nella stessa specialità, oltre alla recente vittoria alle Universiadi 2023 nel doppio femminile.A Ilaria, che anche in questa occasione ha portato in alto i colori della Federazione Italiana Canottaggio e dell'Università di Trieste, vanno i complimenti di tutta la comunità accademica per le straordinarie doti che continua a dimostrare come atleta e per la costanza e determinazione con cui concilia l'impegno sportivo e quello universitario. Abstract La studentessa di Scienze Politiche ha portato UniTS sul gradino più alto del podio a Rotterdam Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Mon, 22/07/2024 - 12:00 - Wed, 31/07/2024 - 12:00
700 studenti delle superiori ai Moduli formativi estivi di UniTS Read more about 700 studenti delle superiori ai Moduli formativi estivi di UniTS Immagine Progetto senza titolo (79).jpg Data notizia Mon, 01/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Futuri studenti Testo notizia È partita questa mattina la prima sessione dei Moduli Formativi estivi 2024, l'iniziativa di orientamento rivolta agli studenti che hanno concluso il terzo e il quarto anno delle "superiori".Un'edizione che si apre con numeri record, a partire dall'offerta formativa ancora più ampia (18 moduli rispetto ai 12 dello scorso luglio) e multidisciplinare, ma soprattutto per il numero di ragazzi delle scuole coinvolti: 702 gli iscritti, quasi 200 in più della prima sessione 2023, con una crescita del 40%.L'iniziativa si conferma attrattiva per gli studenti delle superiori non solo del nostro territorio: quasi il 40% degli iscritti provengono da fuori Trieste e il 10% da fuori regione. A conoscere UniTS saranno ragazzi e ragazze provenienti anche da Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, oltre che dall'estero (Argentina, Etiopia, India e Venezuela).La cerimonia di apertura si è svolta nell'Aula Magna dell'edificio H3 con la partecipazione di Giulio Xhaet, partner e digital strategist in Newton S.p.A, protagonista di uno speech interattivo dal titolo "Da grande. Alla ricerca del proprio scopo nella vita". Nel corso del suo intervento Xhaet ha toccato diversi temi, tra i quali ha suggerito quali siano le domande da porsi per trovare la propria strada lavorativa e come aumentare le proprie skill attraverso le passioni personali. La seconda sessione dei Moduli Formativi Estivi si svolgerà dal 2 al 6 settembre prossimi. Abstract Al via la prima sessione dell'iniziativa di orientamento con un'offerta di 18 corsi: +40% di iscritti Mostra nel diario Off
iNEST: quasi 5,5 milioni di euro per trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese Read more about iNEST: quasi 5,5 milioni di euro per trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese Immagine 09_Digital-twin.jpg Data notizia Fri, 14/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Sono stati presentati oggi all’Università di Trieste i nuovi finanziamenti a cascata da quasi 5,5 milioni di euro, promossi dal programma iNEST, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU sui fondi PNRR.Destinatari di questa iniziativa sono Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese. Ancora una volta, dopo la prima tornata dello scorso agosto 2023, i bandi emanati dai 9 Spoke dell’ecosistema iNEST e destinati al territorio del Nord-Est e al Mezzogiorno, sono finalizzati a stimolare iniziative di ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e sviluppare procedure innovative o ad aumentarne la maturità per una piena fruibilità da parte di imprese.Le proposte progettuali dovranno pervenire entro le 24 del prossimo 8 luglio 2024. Le tematiche degli Spoke 8 e 9, presenti sul territorio triestino, sono attinenti a Maritime, marine and inland water technologies: towards the Digital Twin of the Upper Adriatic, e Models, Methods, Computing Technologies for Digital Twin rappresentate, rispettivamente, dall’Università di Trieste e dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati-SISSA. I due Spoke prevedono entrambi, anche in questa seconda tranche, una dotazione finanziaria di 1.732.090 euro per i bandi rivolti al Triveneto e di 979.141 euro per i bandi del Mezzogiorno. Nell’arco del biennio 2023-24 saranno stanziati complessivamente da ciascuno Spoke 5.422.462 euro per le imprese.I bandi rappresentano una grande opportunità in particolare per sviluppare tecnologia e materiali di cui potranno beneficiare le aziende hi tech e della digital economy, ma anche i settori della componentistica e dei sensori per realizzare modelli 3D digitali o applicazioni di realtà aumentata per cui si necessita di monitoraggio, raccolta, conservazione e analisi di dati.“Il sistema universitario regionale – afferma Pierluigi Barbieri, docente di UniTS e coordinatore dello Spoke 8 - sta lavorando in sinergia per creare opportunità di collaborazione tra pubblico e privato, in grado di garantire e migliorare attrattività e competitività del nostro del nostro territorio.Il progetto segue un’idea di innovazione, rivolta alla modernizzazione e alla crescita del sistema produttivo, basata sulla ricerca, che trova grandi risorse nel partenariato delle nove università del Triveneto e che a Trieste dispone di enti di eccellenza da coinvolgere. Ci sono, quindi, tutte le condizioni – conclude Barbieri - per cui il potenziale del progetto iNest possa tradursi in reale attivatore di benessere economico e di miglioramento della qualità della vita”. “Il nostro principale obiettivo è mettere a sistema competenze e associazioni di categoria. Una grande opportunità per dare una spinta importante e valorizzare i progetti delle imprese. L’appello è che più imprese possibili prestino attenzione a questa occasione”, sostiene Renè Buttò, responsabile dell’ufficio Valorizzazione e Innovazione di SISSA.Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche Franco Scolari, direttore del Polo Tecnologico Alto Adriatico, che ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il ruolo del Polo, impegnato a tradurre le competenze di ricerca in risultati per le imprese, e Stefano Querin (OGS), rappresentante di Spoke 8.I bandi a cascata sono consultabili sul sito iNEST Abstract Seconda tranche di bandi del programma finanziato da Next Generation EU sui fondi PNRR. Mostra nel diario Off
Thomas Parisini Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana Read more about Thomas Parisini Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana Immagine Parisini Cavaliere.jpg Data notizia Mon, 03/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia Thomas Parisini, professore ordinario di Automatica al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, è stato nominato ieri Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.L’onorificenza è stata attribuita al docente di UniTS il 2 giugno in Piazza dell’Unità d’Italia, nel corso della cerimonia ufficiale per i festeggiamenti del 78esimo anniversario della fondazione della Repubblica. Le insegne sono state consegnate dal prefetto di Trieste Pietro Signoriello e dal Rettore di UniTS Roberto Di Lenarda.L'Ordine al merito della Repubblica italiana (OMRI), istituito nel 1951, è il più alto degli ordini della Repubblica Italiana ed è destinato a "ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari".La prestigiosa onorificenza civile si aggiunge ai riconoscimenti che hanno caratterizzato la carriera accademica di Thomas Parisini, iniziata presso l’Università degli Studi di Genova dove ha conseguito la Laurea con Lode e Dignità di Stampa in Ingegneria Elettronica (1988) e il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica e Informatica (1993). È stato poi Professore Associato al Politecnico di Milano, mentre attualmente è Ordinario di Automatica all’Università di Trieste su cattedra convenzionata con il Gruppo Danieli e Chair of Industrial Control e Head of Control and Power Group presso l’Imperial College London (Regno Unito). Parisini è stato inoltre Collaboratore per i Rapporti con le imprese del Rettore dell’Università degli Studi dal 2009 al 2013. Nel 2018 è stato insignito del titolo di Dottore di Ricerca Honoris Causa dall’Università di Aalborg (Danimarca). Tra i principali incarichi ricoperti, Parisini è stato Presidente della Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) Control Systems Society nel biennio 2021-2022 e Presidente del Comitato di Redazione (Editor in Chief) della rivista internazionale IEEE Trans. on Control Systems Technology. Ha ricevuto, inoltre, diversi riconoscimenti scientifici quali IEEE Fellow, IFAC Fellow, il 2007 IEEE Distinguished Member Award, l’IFAC Best Application Paper Prize della rivista Journal of Process Control, Elsevier, e il 2004 Outstanding Paper Award della rivista IEEE Trans. on Neural Networks. È stato Presidente del Comitato Organizzatore della IEEE Conference on Decision and Control tenutasi a Firenze nel 2013, la principale conferenza internazionale nel settore dell’Automatica.Il Prof. Parisini ha pubblicato una monografia nella collana più prestigiosa nel settore dell’automatica della casa editrice Springer Nature ed è autore o co-autore di più di 400 articoli su riviste e atti di conferenza di rilevanza internazionale. Ha coordinato progetti di ricerca finanziati da Commissione Europea, Ministero e gruppi industriali internazionali per un valore finanziato complessivo superiore ai 5 Milioni di euro. Abstract Il professore ordinario di Automatica di UniTS ha ricevuto l’onorificenza durante la cerimonia ufficiale della Festa della Repubblica Mostra nel diario Off
Due riconoscimenti internazionali per Federico Rosei Read more about Due riconoscimenti internazionali per Federico Rosei Immagine rosei.jpg Data notizia Tue, 14/05/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Testo notizia Federico Rosei, professore ordinario di Chimica Industriale al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università di Trieste, ha ricevuto due importanti riconoscimenti internazionali.Rosei è stato nominato Fellow della prestigiosa Materials Research Society "per la leadership nella sintesi e nella caratterizzazione dei nanomateriali, in particolare dei materiali multifunzionali e della loro integrazione nei dispositivi optoelettronici e per gli sforzi internazionali sostenuti nel servizio, nel mentoring e nella divulgazione", secondo quanto riportato nella motivazione ufficiale.Il docente di UniTS è stato, inoltre, insignito del The 2024 Fellowship Awards della Canadian Association of Physicists (CAP) "in riconoscimento dei suoi notevoli risultati nel campo della fisica dei materiali, in particolare dei materiali multiferroici e dei punti quantici, unitamente a un'eccezionale attività di tutoraggio dei tirocinanti e per la sua leadership internazionale che promuove l'eccellenza della fisica canadese su scala globale". Abstract Il docente del DSCF è diventato Fellow della Materials Research Society e ha ricevuto il CAP Fellowship Awards 2024 Mostra nel diario Off