700 studenti delle superiori ai Moduli formativi estivi di UniTS Read more about 700 studenti delle superiori ai Moduli formativi estivi di UniTS Immagine Progetto senza titolo (79).jpg Data notizia Mon, 01/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Futuri studenti Testo notizia È partita questa mattina la prima sessione dei Moduli Formativi estivi 2024, l'iniziativa di orientamento rivolta agli studenti che hanno concluso il terzo e il quarto anno delle "superiori".Un'edizione che si apre con numeri record, a partire dall'offerta formativa ancora più ampia (18 moduli rispetto ai 12 dello scorso luglio) e multidisciplinare, ma soprattutto per il numero di ragazzi delle scuole coinvolti: 702 gli iscritti, quasi 200 in più della prima sessione 2023, con una crescita del 40%.L'iniziativa si conferma attrattiva per gli studenti delle superiori non solo del nostro territorio: quasi il 40% degli iscritti provengono da fuori Trieste e il 10% da fuori regione. A conoscere UniTS saranno ragazzi e ragazze provenienti anche da Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, oltre che dall'estero (Argentina, Etiopia, India e Venezuela).La cerimonia di apertura si è svolta nell'Aula Magna dell'edificio H3 con la partecipazione di Giulio Xhaet, partner e digital strategist in Newton S.p.A, protagonista di uno speech interattivo dal titolo "Da grande. Alla ricerca del proprio scopo nella vita". Nel corso del suo intervento Xhaet ha toccato diversi temi, tra i quali ha suggerito quali siano le domande da porsi per trovare la propria strada lavorativa e come aumentare le proprie skill attraverso le passioni personali. La seconda sessione dei Moduli Formativi Estivi si svolgerà dal 2 al 6 settembre prossimi. Abstract Al via la prima sessione dell'iniziativa di orientamento con un'offerta di 18 corsi: +40% di iscritti Mostra nel diario Off
iNEST: quasi 5,5 milioni di euro per trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese Read more about iNEST: quasi 5,5 milioni di euro per trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese Immagine 09_Digital-twin.jpg Data notizia Fri, 14/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Sono stati presentati oggi all’Università di Trieste i nuovi finanziamenti a cascata da quasi 5,5 milioni di euro, promossi dal programma iNEST, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU sui fondi PNRR.Destinatari di questa iniziativa sono Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese. Ancora una volta, dopo la prima tornata dello scorso agosto 2023, i bandi emanati dai 9 Spoke dell’ecosistema iNEST e destinati al territorio del Nord-Est e al Mezzogiorno, sono finalizzati a stimolare iniziative di ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e sviluppare procedure innovative o ad aumentarne la maturità per una piena fruibilità da parte di imprese.Le proposte progettuali dovranno pervenire entro le 24 del prossimo 8 luglio 2024. Le tematiche degli Spoke 8 e 9, presenti sul territorio triestino, sono attinenti a Maritime, marine and inland water technologies: towards the Digital Twin of the Upper Adriatic, e Models, Methods, Computing Technologies for Digital Twin rappresentate, rispettivamente, dall’Università di Trieste e dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati-SISSA. I due Spoke prevedono entrambi, anche in questa seconda tranche, una dotazione finanziaria di 1.732.090 euro per i bandi rivolti al Triveneto e di 979.141 euro per i bandi del Mezzogiorno. Nell’arco del biennio 2023-24 saranno stanziati complessivamente da ciascuno Spoke 5.422.462 euro per le imprese.I bandi rappresentano una grande opportunità in particolare per sviluppare tecnologia e materiali di cui potranno beneficiare le aziende hi tech e della digital economy, ma anche i settori della componentistica e dei sensori per realizzare modelli 3D digitali o applicazioni di realtà aumentata per cui si necessita di monitoraggio, raccolta, conservazione e analisi di dati.“Il sistema universitario regionale – afferma Pierluigi Barbieri, docente di UniTS e coordinatore dello Spoke 8 - sta lavorando in sinergia per creare opportunità di collaborazione tra pubblico e privato, in grado di garantire e migliorare attrattività e competitività del nostro del nostro territorio.Il progetto segue un’idea di innovazione, rivolta alla modernizzazione e alla crescita del sistema produttivo, basata sulla ricerca, che trova grandi risorse nel partenariato delle nove università del Triveneto e che a Trieste dispone di enti di eccellenza da coinvolgere. Ci sono, quindi, tutte le condizioni – conclude Barbieri - per cui il potenziale del progetto iNest possa tradursi in reale attivatore di benessere economico e di miglioramento della qualità della vita”. “Il nostro principale obiettivo è mettere a sistema competenze e associazioni di categoria. Una grande opportunità per dare una spinta importante e valorizzare i progetti delle imprese. L’appello è che più imprese possibili prestino attenzione a questa occasione”, sostiene Renè Buttò, responsabile dell’ufficio Valorizzazione e Innovazione di SISSA.Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche Franco Scolari, direttore del Polo Tecnologico Alto Adriatico, che ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il ruolo del Polo, impegnato a tradurre le competenze di ricerca in risultati per le imprese, e Stefano Querin (OGS), rappresentante di Spoke 8.I bandi a cascata sono consultabili sul sito iNEST Abstract Seconda tranche di bandi del programma finanziato da Next Generation EU sui fondi PNRR. Mostra nel diario Off
Thomas Parisini Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana Read more about Thomas Parisini Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana Immagine Parisini Cavaliere.jpg Data notizia Mon, 03/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia Thomas Parisini, professore ordinario di Automatica al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, è stato nominato ieri Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.L’onorificenza è stata attribuita al docente di UniTS il 2 giugno in Piazza dell’Unità d’Italia, nel corso della cerimonia ufficiale per i festeggiamenti del 78esimo anniversario della fondazione della Repubblica. Le insegne sono state consegnate dal prefetto di Trieste Pietro Signoriello e dal Rettore di UniTS Roberto Di Lenarda.L'Ordine al merito della Repubblica italiana (OMRI), istituito nel 1951, è il più alto degli ordini della Repubblica Italiana ed è destinato a "ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari".La prestigiosa onorificenza civile si aggiunge ai riconoscimenti che hanno caratterizzato la carriera accademica di Thomas Parisini, iniziata presso l’Università degli Studi di Genova dove ha conseguito la Laurea con Lode e Dignità di Stampa in Ingegneria Elettronica (1988) e il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica e Informatica (1993). È stato poi Professore Associato al Politecnico di Milano, mentre attualmente è Ordinario di Automatica all’Università di Trieste su cattedra convenzionata con il Gruppo Danieli e Chair of Industrial Control e Head of Control and Power Group presso l’Imperial College London (Regno Unito). Parisini è stato inoltre Collaboratore per i Rapporti con le imprese del Rettore dell’Università degli Studi dal 2009 al 2013. Nel 2018 è stato insignito del titolo di Dottore di Ricerca Honoris Causa dall’Università di Aalborg (Danimarca). Tra i principali incarichi ricoperti, Parisini è stato Presidente della Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) Control Systems Society nel biennio 2021-2022 e Presidente del Comitato di Redazione (Editor in Chief) della rivista internazionale IEEE Trans. on Control Systems Technology. Ha ricevuto, inoltre, diversi riconoscimenti scientifici quali IEEE Fellow, IFAC Fellow, il 2007 IEEE Distinguished Member Award, l’IFAC Best Application Paper Prize della rivista Journal of Process Control, Elsevier, e il 2004 Outstanding Paper Award della rivista IEEE Trans. on Neural Networks. È stato Presidente del Comitato Organizzatore della IEEE Conference on Decision and Control tenutasi a Firenze nel 2013, la principale conferenza internazionale nel settore dell’Automatica.Il Prof. Parisini ha pubblicato una monografia nella collana più prestigiosa nel settore dell’automatica della casa editrice Springer Nature ed è autore o co-autore di più di 400 articoli su riviste e atti di conferenza di rilevanza internazionale. Ha coordinato progetti di ricerca finanziati da Commissione Europea, Ministero e gruppi industriali internazionali per un valore finanziato complessivo superiore ai 5 Milioni di euro. Abstract Il professore ordinario di Automatica di UniTS ha ricevuto l’onorificenza durante la cerimonia ufficiale della Festa della Repubblica Mostra nel diario Off
Due riconoscimenti internazionali per Federico Rosei Read more about Due riconoscimenti internazionali per Federico Rosei Immagine rosei.jpg Data notizia Tue, 14/05/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Testo notizia Federico Rosei, professore ordinario di Chimica Industriale al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università di Trieste, ha ricevuto due importanti riconoscimenti internazionali.Rosei è stato nominato Fellow della prestigiosa Materials Research Society "per la leadership nella sintesi e nella caratterizzazione dei nanomateriali, in particolare dei materiali multifunzionali e della loro integrazione nei dispositivi optoelettronici e per gli sforzi internazionali sostenuti nel servizio, nel mentoring e nella divulgazione", secondo quanto riportato nella motivazione ufficiale.Il docente di UniTS è stato, inoltre, insignito del The 2024 Fellowship Awards della Canadian Association of Physicists (CAP) "in riconoscimento dei suoi notevoli risultati nel campo della fisica dei materiali, in particolare dei materiali multiferroici e dei punti quantici, unitamente a un'eccezionale attività di tutoraggio dei tirocinanti e per la sua leadership internazionale che promuove l'eccellenza della fisica canadese su scala globale". Abstract Il docente del DSCF è diventato Fellow della Materials Research Society e ha ricevuto il CAP Fellowship Awards 2024 Mostra nel diario Off
BeSENSHome: Sensori applicati ad ambienti sensibili. Spazi inclusivi dove è normale essere speciali Read more about BeSENSHome: Sensori applicati ad ambienti sensibili. Spazi inclusivi dove è normale essere speciali Immagine Besenshome 2024 img.jpg Data notizia Thu, 18/04/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Impegno pubblico e sociale Internazionale Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia Giunto a conclusione il progetto Interreg Italia-Austria SENSHOME, l’Università degli Studi di Trieste ha ottenuto un nuovo finanziamento dall’Unione Europea per proseguire gli studi iniziati, rafforzare le capacità di ricerca e innovazione e sviluppare l’introduzione di tecnologie avanzate, di know-how e di buone pratiche sul tema dell’architettura per persone con disabilità cognitive.E’ questo infatti l’obiettivo specifico del nuovo progetto Interreg Italia-Austria BeSENSHome: Sensori applicati ad ambienti sensibili. Spazi inclusivi dove è normale essere speciali.Nell’ambito del progetto BeSENSHome verranno appositamente implementati sistemi innovativi avanzati e reti di sensori smart atti a garantire il comfort ambientale all'interno di residenze, centri diurni, luoghi di lavoro e strutture che ospitano persone con disabilità neurocognitive. Per raggiungere questo obiettivo innovativo, è necessario che tali sistemi consentano una accurata personalizzazione basata sui bisogni degli occupanti, definendo una strategia che ponga gli individui al centro e il controllo dell'ambiente costruito. Grazie all'intelligenza artificiale accoppiata alla rete di sensori, l'ambiente sarà in grado di apprendere le preferenze o i requisiti dell'occupante, identificandone le condizioni di stress, regolando le condizioni ambientali e avvertendo eventuali assistenti nel caso sia necessario il loro intervento, prima che si presentino eventuali condizioni potenzialmente pericolose. L’inserimento di tale rete di sensori negli arredi di diversi ambienti sarà curato architettonicamente nei minimi dettagli per garantirne l’integrazione ottimale in contesti esistenti. Per raggiungere questi obiettivi e rendere il sistema il più possibile utile e facile da usare, nel corso del progetto sarà adottato un approccio di ricerca e di progettazione partecipativo.Le potenzialità del sistema sviluppato saranno quindi messe alla prova, applicando le tecnologie in modo discreto e non visibile in ambienti in cui le persone neurodivergenti e i loro familiari/caregiver necessitano di un supporto rispetto a tutti i tipi di problemi che si trovino ad affrontare nella vita quotidiana.Questo supporto sarà potenziato dallo studio di soluzioni architettoniche per gli spazi: la scelta adeguata dei materiali per gli arredi e i rivestimenti, l'ingresso della luce e i dispositivi di oscuramento della luce faciliteranno la vista, la tattilità e il comfort all'interno dei vari ambienti. Gli spazi scelti saranno indagati anche dal punto di vista acustico, visivo e termoigrometrico sia per ottimizzare il funzionamento dei sensori ambientali sia per studiarne l'adeguato posizionamento al fine di garantire la privacy, aumentare l'autonomia abitativa, riadattare gli ambienti di vita quotidiana per renderli più inclusivi e sicuri.Responsabile scientifico UNITS è Giuseppina Scavuzzo, Professoressa associata in Composizione architettonica e urbana, Coordinatrice del Corso di Studi in Architettura del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste.Tra i partner di progetto: Libera Università di Bolzano (lead partner), Università degli Studi di Trieste, Kärnten University of Applied Sciences, Eureka system s.r.l., Fondazione Progettoautismo FVG onlus, MCI Management Center Innsbruck GmbH. BeSENSHome Abstract Mostra nel diario Off
Bando Telethon-Cariplo: assegnato finanziamento al progetto di Eugenio Fornasiero sui disturbi del neurosviluppo Read more about Bando Telethon-Cariplo: assegnato finanziamento al progetto di Eugenio Fornasiero sui disturbi del neurosviluppo Immagine Fornasiero Eugenio img2.jpg Data notizia Wed, 10/04/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Studiare Ricerca Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia A Eugenio Fornasiero del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste, sono stati assegnati dal Bando Telethon-Cariplo 248 mila euro per finanziare un progetto di ricerca sui disturbi del neurosviluppo.L’iniziativa, che le due Fondazioni si impegnano a portare avanti anche in futuro, è dedicata a chiarire quegli aspetti ancora oscuri del genoma umano potenzialmente responsabili di malattie rare.Giunto alla terza edizione, il bando di Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon ha portato alla selezione di 14 nuovi progetti di ricerca,per un totale di 3,2 milioni di euro e di 22 gruppi di ricerca coinvolti.In Friuli-Venezia Giulia sono stati assegnati 248 mila euro per finanziare un progetto dell’Università degli Studi di Trieste. Sale così complessivamente a quasi 14 milioni di euro l’investimento congiunto da parte delle due Fondazioni, che ha portato al finanziamento di 59 progetti di ricerca che hanno coinvolto 90 centri di ricerca italiani. Questa iniziativa, ispirata a un programma dei National Institutes of Health (NIH) americani, mira proprio a “illuminare la porzione più oscura del genoma umano”, invitando i ricercatori a studiare aspetti genetici e meccanismi molecolari ancora in gran parte sconosciuti o scarsamente compresi, ma che rappresentano un potenziale per lo sviluppo di nuove terapie per le malattie rare. In particolare, i progetti dovevano focalizzarsi sullo studio dei cosiddetti bersagli T-dark, per i quali non sono note informazioni sulla struttura, sulla funzione e sulla interazione con molecole e farmaci. Nonostante il genoma umano sia stato sequenziato completamente, di molti geni e delle proteine da loro codificate sappiamo infatti ancora poco. Basti pensare che delle 4500 proteine umane ritenute dei possibili bersagli farmacologici, soltanto 700 sono attualmente nel mirino di farmaci approvati: significa cioè che tra tutte le altre, oltre l’80 per cento, potrebbero esserci proteine adatte a essere oggetto di studio per mettere a punto nuove terapie, ma per motivi diversi non vengono studiate.Eugenio Fornasiero del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste coordinerà uno studio sui disturbi del neurosviluppo. In particolare, il progetto si concentra su un gene specifico chiamato CCDC32, classificato come TDark del quale abbiamo una conoscenza molto limitata. La perdita di funzione di CCDC32 è la causa diretta di una rara e non specifica disabilità intellettiva sindromica, spesso accompagnata da anomalie fisiche. Approfondendo la sua funzione, verranno fornite le basi fondamentali per comprendere non solo questo specifico gene, ma anche i meccanismi più generali alla base delle disabilità intellettive rare e delle malformazioni fisiche associate.Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei centri di ricerca coinvolti, la maggior parte – 14 su 22 – si trova in Lombardia; gli altri sono dislocati in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte e Toscana. Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari. Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari.Le proposte di progetto presentate da enti di ricerca italiani non profit, pubblici o privati sono state complessivamente 77. Di queste, 69 sono state ritenute idonee e sottoposte al processo di valutazione, affidato a una commissione medico-scientifica di 15 scienziati di caratura internazionale provenienti da tutto il mondo e presieduta dal dr. Massimo Pandolfo della Mc Gill University di Montreal (Canada). Per la valutazione dei progetti è stato usato il metodo di peer-review, o revisione tra pari, che indica la valutazione critica che un lavoro o una pubblicazione riceve da parte di specialisti aventi competenze analoghe a quelle di chi li presenta, a garanzia della trasparenza e della correttezza della valutazione. Abstract Per chiarire aspetti ancora oscuri del genoma umano responsabili di malattie rare Mostra nel diario Off
Cento anni di storia in mostra: l'Università di Trieste si racconta con opere d'arte, immagini d'epoca e un film ritrovato Read more about Cento anni di storia in mostra: l'Università di Trieste si racconta con opere d'arte, immagini d'epoca e un film ritrovato Immagine 1280x720.jpg Data notizia Thu, 14/03/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Studiare Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia L’Università degli studi di Trieste e il Comune di Trieste inaugurano oggi al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto una mostra multi-documentale che rievoca i momenti e i personaggi salienti del secolo universitario di Trieste. La mostra sarà aperta al pubblico dal 15 marzo al 1º settembre 2024. CATALOGO MOSTRA In occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Ateneo, l’Università degli Studi di Trieste e il Comune di Trieste inaugurano al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto la mostra “1924 – 2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”. Proposta e coordinata dallo SMATS - Sistema Museale di Ateneo, l’esposizione è realizzata con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. “Con questa mostra – dichiara l’assessore comunale Giorgio Rossi – prosegue la nuova stagione espositiva del Bastione Fiorito, curata dal conservatore del Castello di San Giusto. Una stagione espositiva iniziata lo scorso settembre e volta ad esplorare in vari modi la storia e le eccellenze di Trieste. La rassegna che si inaugura oggi, celebrando il Centenario dell’Ateneo triestino, suggella sul colle capitolino la fruttuosa collaborazione tra l’Università di Trieste e il Comune di Trieste”.“I visitatori dell’esposizione avranno la chiara percezione del patrimonio storico, architettonico e culturale di cui siamo fieri custodi – afferma il rettore Roberto Di Lenarda – Molti avranno la possibilità di riconoscersi e viaggiare attraverso scorci del passato e scoprire aneddoti e aspetti forse ancora poco conosciuti del nostro ateneo”.“Con la mostra l’Università intende collocarsi nel cuore della vicenda culturale ed economica della città, per rafforzarne il legame fino a far diventare Trieste città universitaria, aprendosi così al vorticoso cambiamento dei linguaggi, della ricerca, delle interconnessioni tra formazione e mondo del lavoro di cui siamo tutti protagonisti e partecipi” - spiega Tullia Catalan, curatrice dell’esposizione e professoressa associata di storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste.Il coordinamento generale della mostra è stato seguito da Anna Krekic, conservatore del Castello di San Giusto, e Laura Sartori, coordinatrice attività Centenario.In un racconto tra storia, architettura e arte, il percorso espositivo – allestito da Lorenzo Michelli – si sviluppa su quattro sezioni distinte, in un bilanciamento tra fonti storiche e rimandi estetici.La prima sezione storica, a cura di Tullia Catalan e Lorenzo Ielen, ripercorre la storia dei cento anni dell’Ateneo triestino attraverso una selezione di immagini, documenti e video tratti dall’Archivio Storico dell’Università e da numerosi archivi pubblici e privati, locali e regionali.Coinvolto in una prima fase nelle delicate vicissitudini derivanti dai conflitti su un confine conteso e poi interessato dalle trasformazioni culturali e sociologiche degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, l’Ateneo ha trovato una sua collocazione nell’apertura internazionale, specialmente nell’ambito della ricerca e delle discipline tecnico-scientifiche, oggi eccellenza dell’offerta formativa dell’Università.La seconda sezione architettonica, a cura di Paolo Nicoloso e Marko Pogacnik, è incentrata sulla progettazione nel 1938 del corpo centrale dell’ateneo, edificio con spiccati rimandi simbolici. Illustrata attraverso i disegni tecnici dell’epoca e alcune immagini, la sezione restituisce tutta la complessità e la ricchezza delle soluzioni studiate dai progettisti. Il programma iconografico iniziale, epurato dei riferimenti al regime fascista nel dopoguerra, vanta oggi la celebre Minerva, diventata negli anni il simbolo più riconoscibile dell’ateneo, costruita nel 1956 dallo scultore Marcello Mascherini, e due giganteschi rilievi sulle testate degli avancorpi.La terza sezione, a cura di Massimiliano Spanu e Daniele Terzoli, dedicata all’audiovisivo, espande ulteriormente i contenuti attraverso la proiezione di preziosi documentari e un filmato. Spicca per importanza e bellezza il film ritrovato – e così restituito alla storia del cinema italiano – Pagine d’Università, un Ferraniacolor (procedimento di cinematografia a colori sviluppato in Italia dalla Ferrania) del 1956 a firma di Anna Gruber, attrice e regista, sceneggiatrice e scrittrice triestina di fama internazionale, commissionato dal Centro Universitario Cinematografico. La pellicola è stata ritrovata nella Biblioteca Civica A. Hortis - Archivio Diplomatico e Fondi Archivistici.Gli altri filmati visibili nella mostra sono tratti dall’Archivio Storico Istituto Luce e da La Cineteca del Friuli – Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia. Le ricerche archivistiche sono state effettuate con la collaborazione del centro ricerche La Cappella Underground.La quarta e ultima sezione, a cura di Massimo Degrassi e Lorenzo Michelli, dedicata alla storia dell’arte, include una selezione di opere – oggi conservate nella Pinacoteca del Rettorato – presentate nel 1953 all’interno dell’Esposizione Nazionale di pittura italiana contemporanea allestita presso l’Ateneo tergestino. La parte finale del percorso espositivo propone, infine, una selezione delle opere donate all’Ateneo da trentacinque, tra artisti e collezionisti, in occasione di questo Centenario, già in parte illustrate nella manifestazione “A Trieste mi piaceva arrivare”, lo scorso 20 dicembre 2023.La mostra sarà aperta al pubblico dal 15 marzo al 1º settembre 2024. Dall’inaugurazione e fino al 31 marzo sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00; dal 1º aprile al 1º settembre tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00.La visita della mostra è inclusa nel biglietto di ingresso al Castello di San Giusto (intero 6 euro; ridotto 4 euro).Info: Castello di San Giusto Abstract Mostra multi-documentale al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto Mostra nel diario Off Fotogallery Immagini d'epoca
Lo spin-off di UniTS M2TEST alla fiera mondiale tech di Las Vegas Read more about Lo spin-off di UniTS M2TEST alla fiera mondiale tech di Las Vegas Immagine M2TEST Las Vegas.jpg Data notizia Thu, 11/01/2024 - 12:00 Categoria notizia ateneo Società e territorio Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia M2TEST, spin-off dell'Università di Trieste, è presente anche quest'anno al Consumer Electronics Show (CES), la più importante fiera mondiale dedicata all'elettronica e all'innovazione tecnologica, in corso di svolgimento in questi giorni a Las Vegas (USA).Il CES, in programma tutti gli anni nel mese di gennaio, attira ogni anno l'attenzione di migliaia di giornalisti, analisti ed esperti del settore, vede la partecipazione di aziende nei settori dell'innovazione e investitori e riceve una copertura mediatica globale: la fiera infatti è considerata l'appuntamento da cui escono i trend tecnologici che caratterizzeranno il nuovo anno, dall'IA alla salute, dalla mobilità alle smart cities.M2TEST, nato dall’attività di ricerca di Francesca Cosmi, docente di Ingegneria Meccanica di UniTS, e dai brevetti sviluppati congiuntamente all'Ateneo giuliano, opera nel settore Digital Health con strumenti innovativi di diagnosi del rischio di frattura da fragilità, che affliggono persone con osteoporosi (in particolare donne in menopausa), sportivi causa stress o, ad esempio, pazienti oncologici, in conseguenza delle terapie a cui sono sottoposti.Negli anni scorsi la start-up triestina ha brevettato e avviato l'utilizzo del BES TEST (Bone Elastic Structure Test), un esame completamente diverso rispetto alla densitometria ossea, che si basa sulla simulazione dell’applicazione di forze su quella che può essere considerata una biopsia virtuale dell’architettura ossea del paziente, ottenuta da immagini radiografiche.In questa edizione del CES, M2TEST sta presentando il prototipo OTTO (Optimal Test Technology for Osteoporosis), un nuovo dispositivo medico a controllo remoto per l’esecuzione del BES TEST. OTTO, brevettato nel 2023 congiuntamente dall'azienda e dall'Università di Trieste, viene sviluppato nell'Ateneo giuliano anche grazie a una borsa di dottorato cofinanziata da M2TEST.Si tratta, pertanto, di tecnologia di frontiera sviluppata all'UniTS, che si è messo dall'inizio a disposizione, nel lavoro di supporto alla creazione d'impresa, per affinare il modello di business e promuovere la start-up in aziende di settore e che continua ancora oggi la collaborazione in ottica di open innovation e trasferimento tecnologico.«Il settore della Digital Health è in grande espansione, in particolare negli Stati Uniti, e stiamo riscontriamo, pertanto, grande interesse», spiega Francesca Cosmi, che è intervenuta all'interno del panel "Innovation Talk: Diversity and Inclusion". «Il nostro "booth" è allestito all'interno del padiglione Italia, un ambiente molto ben organizzato e stimolante in cui ci troviamo assieme alle altre 49 start-up e aziende innovative italiane selezionate per partecipare al CES».Tra i visitatori dello stand di M2TEST si segnala anche la Console Generale d'Italia a Los Angeles, Raffaella Valentini. Abstract Nata dall’attività di ricerca della prof.ssa Cosmi e dai brevetti sviluppati assieme a UniTS, M2TEST è stata selezionata tra le 50 start-up italiane che partecipano a questa edizione Mostra nel diario Off