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Società Europea di Biofisica: premiata la dottoranda Braidotti al congresso di Stoccolma

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Nicoletta Braidotti, dottoranda in Nanotecnologie dell’Università di Trieste, si è aggiudicata uno dei “poster award” banditi in occasione del XIV congresso della European Biophysical Societies Association (EBSA), svoltosi a Stoccolma.

Il congresso, che si svolge con cadenza biennale, è uno degli eventi di riferimento nel campo della Biofisica: nel corso di questa edizione ha accolto oltre mille partecipanti e sono stati presentati più di 700 poster.

Braidotti è entrata nel novero dei 12 studiosi premiati nella prestigiosa cornice con un lavoro intitolato "Piezo1 channel investigation in cardiac fibrosis precursor cells mechano-physiology".

Lo studio condotto su cellule cardiache tratta, più precisamente, l'investigazione della funzionalità del canale Piezo1 e del suo coinvolgimento nella meccano-sensibilità dei fibroblasti cardiaci, con possibili implicazioni nei meccanismi cellulari che si instaurano nella fibrosi cardiaca.

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Lo studio della dottoranda del corso di nanotecnologie scelto, assieme ad altri 11 studiosi, tra oltre 700
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T4EU: il 26 e 27 settembre a Trieste si parlerà di didattica innovativa

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L'Università di Trieste, nell'ambito delle attività di Transform4Europe (T4EU), l'alleanza europea di cui il nostro ateneo fa parte, organizzerà l’incontro INNO-METHODS for Quality Curricula nelle giornate del 26 e 27 settembre prossimi.

L'evento, che sarà ospitato nelle aule del Dipartimento di Studi Umanistici in Androna Baciocchi e in via del Lazzaretto Vecchio 8, è il secondo approfondimento dedicato dal progetto T4EU alla didattica innovativa, dopo la conferenza svoltasi a Kaunas, in Lituania, dal 24 al 27 ottobre 2022. 

Il tema rientra negli obiettivi di Transform4 Europe, che promuove da sempre la creazione di metodologie didattiche innovative, essenziali per la crescita e il rafforzamento di ogni comunità accademica.

Lo sviluppo delle tecnologie digitali sta trasformando gli ecosistemi della formazione universitaria, offrendo nuove opportunità per la creazione di percorsi formativi moderni ed efficaci per rispondere alle sfide della contemporaneità.

In questo contesto, l'iniziativa rappresenterà un’occasione di scambio e arricchimento, grazie alla partecipazione docenti delle università aderenti all’Alleanza T4EU e di diversi esperti di fama internazionale che forniranno riflessioni, prospettive, suggerimenti e best practices sulla didattica innovativa e sulla realizzazione di offerte formative di qualità.

L'iniziativa, che vedrà la partecipazione dall'estero di 60 persone provenienti dagli altri 9 atenei che compongono l'Alleanza, è aperta a docenti, dottorandi, ricercatori e personale TA di UniTS coinvolto in tematiche inerenti la didattica: i posti disponibili sono 15. Per iscriversi bisogna compilare il MODULO entro le ore 12 del 25 agosto 2023. L'ordine di presentazione delle domande determinerà l'assegnazione dei posti.

Durante la conferenza (PROGRAMMA) avverrà, inoltre, la premiazione dei quattro vincitori della seconda Innovative Teaching Award Competition.

Per ulteriori informazioni sono a disposizione le project manager Silvia Agostini (silvia.agostini@amm.units.it) e Giulia Pettenuzzo (giulia.pettenuzzo@amm.units.it)


 

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Si intitolerà INNO-METHODS for Quality Curricula la seconda conferenza sulla didattica di nuova generazione: attesi 60 partecipanti dalle università partner
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Più rischi durante le ondate di calore per chi soffre di Alzheimer: pubblicato studio UniTS

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Uno studio dei ricercatori dell’Università di Trieste, in collaborazione con docenti e neurologi dell’Environmental Neurology Specialty Group della World Federation of Neurology, evidenzia come le persone con patologie neurodegenerative e, in particolare, demenza e Alzheimer, potrebbero essere particolarmente a rischio a causa delle continue ondate di calore che, anche a causa del cambiamento climatico e del global warming, continuano ad aumentare.

Lo studio, prima review che ha raccolto e analizzato tutta la letteratura sinora dedicata a questo tema, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Current Alzheimer Research.

I risultati dello studio indicano che tra i numerosi effetti negativi che le patologie neurodegenerative possono avere sulle capacità cognitive e funzionali di chi ne è affetto, è presente anche una ridotta capacità di termoregolazione dell’organismo, soprattutto negli anziani. Per questo motivo, se sottoposti a forti ondate di calore, i malati di Alzheimer o quelli affetti da demenza potrebbero non riuscire a mantenere costante la temperatura del proprio corpo, esponendosi così a rischi maggiori rispetto alle altre persone. Inoltre, il riscaldamento globale potrebbe essere indirettamente associato allo sviluppo di condizioni cliniche, tra cui malattie renali o infettive, che possono danneggiare ulteriormente la salute dei soggetti fragili aumentando il rischio di disidratazione e infezioni.

Sottolinea Alex Buoite Stella, ricercatore in Fisiologia Umana presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM) dell’Università degli Studi di Trieste e primo autore dello studio: “Sulla base dei dati presenti in letteratura, emerge come durante le ondate di calore siano proprio le persone anziane e quelle con patologie croniche, tra cui i decadimenti cognitivi e un maggior grado di dipendenza, a riportare un più alto rischio di ospedalizzazione e di mortalità. Già piccoli aumenti di temperatura ambientale media, specialmente con alti tassi di umidità, possono ridurre l’efficacia termoregolatoria in alcune di queste condizioni, rendendo più difficile disperdere calore sia tramite le risposte fisiologiche, che quelle comportamentali”.

Spiega Paolo Manganotti, docente di Neurologia del DSM, direttore della Clinica Neurologica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina e coordinatore dello studio: “I periodi di calore sempre più intensi e frequenti rappresentano un fattore di rischio per le persone più fragili, ma soprattutto hanno un effetto negativo sul sistema nervoso centrale, a partire dai "colpi di calore", in combinazione con il rischio di  disidratazione, con effetti più gravi su persone già in parte affette da patologie neurodegenerative come il decadimento cognitivo ed il Parkinson. È importante essere consapevoli di dover affrontare questo ulteriore fattore di rischio ambientale stagionale con strategie adatte e calate sulla persona”.

Lo studio

Sotto l’aspetto fisiologico, le persone con disturbi cognitivi e malattie neurodegenerative potrebbero essere colpite dal riscaldamento globale attraverso diversi meccanismi, come lo stress da calore che potrebbe comportare un aumento dell'eccitotossicità, dello stress ossidativo e della neuroinfiammazione. Se concomitanti, questi effetti potrebbero promuovere l’accumulo del peptide beta amiloide e della proteina tau, molecole ritenute i principali responsabili della malattia di Alzheimer.

Inoltre, le persone con malattia di Alzheimer possono avere schemi circadiani alterati, cioè possono avere variazioni della temperatura corporea nel corso del giorno diverse da quelle fisiologiche e corrette e manifestare anomalie della termoregolazione, cioè difficoltà da parte dell’organismo ad alzare o abbassare la temperatura del corpo per adattarsi alle condizioni ambientali.

Vi sono anche fattori comportamentali a contribuire alla maggiore difficoltà delle persone con deficit cognitivi e malattie neurodegenerative nel far fronte a eventi di caldo estremo: ad esempio, un'alterazione della percezione del rischio e della capacità di prendersi cura di sé. Infatti, è stato ipotizzato che il forte aumento dei decessi tra le persone con gravi deficit cognitivi (demenze di varia origine, tra cui quelle derivanti da ictus o morbo di Alzheimer) durante le precedenti ondate di calore potrebbero essere state causate dall’incapacità di una persona di percepire le condizioni ambientali, la soglia della sofferenza e ascoltare i meccanismi di difesa fisiologici, tra cui anche la sete.

Inoltre, è stato evidenziato anche che alcuni trattamenti farmacologici possono influenzare alcune risposte termoregolatorie e in particolare la sudorazione, che ne può essere alterata con conseguente difficoltà del corpo di disperdere il calore.

Sottolinea Alex Buoite Stella: “La ricerca a livello internazionale ha preso in seria considerazione il problema degli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute. A partire dai modelli fisiologici delle risposte dell’organismo agli stress termici è possibile quindi individuare le strategie ottimali per mitigare i rischi di malattie caldo-correlate, attraverso gli strumenti e gli obiettivi della medicina personalizzata e grazie al supporto delle nuove tecnologie”.

 

 

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Current Alzheimer Research ospita un paper che dimostra come i rischi legati alle ondate di calore potrebbero aumentare per le persone con patologie neurodegenerative
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Cambiamento climatico ed effetti sugli animali: il LAC alla Mostra internazionale "Natura Bio-Robotica"

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Attività di ricerca scientifica, viaggio nella conoscenza del mondo animale, tecnologia robotica, realizzazione artistica e fruizione culturale del grande pubblico: sembrerebbero temi difficili da conciliare e, invece, un team di ricerca UniTS ha sviluppato un progetto originale e fortemente trasversale.

Il Laboratory of Animal Cognition (LAC) dell'Università di Trieste, coordinato dalla prof.ssa Cinzia Chiandetti, ha condotto uno studio dal titolo “Animal CogiStArt” promosso dall'assegnista di ricerca Andrea Dissegna, che ha esplorato in laboratorio l’effetto del cambiamento climatico e dell’impatto antropico sulla diversità comportamentale e cognitiva di piccoli invertebrati, poiché la mancanza di diversità ha un impatto negativo sull’equilibrio dell’ecosistema globale.

Il progetto, che è supportato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia attraverso i bandi di finanziamento regionali Ecosistemi intelligenti. Sostenibilità, turismo culturale e green deal per un FVG più sostenibile (LR 34/2015 - Art.5 c. 29-33), ha consentito al LAC di partecipare Robotics, Festival di Arte e tecnologia dedicato alla robotica, con l’intento di creare meccanismi sempre più simili all’uomo, apre a nuove prospettive di ibridazione. 

Il LAC, infatti, collaborando all'équipe multidisciplinare di Bionica, ha contribuito alla Mostra Internazionale "Natura Bio-Robotica", che sarà visitabile da sabato 26 agosto a domenica 24 settembre nella Sala Leonor Fini del Magazzino 26, nel Porto Vecchio di Trieste.

Una collaborazione scientifico-artistica sul terreno fertile della bioarte per studiare e creare forme e ambienti suggestivi in cui clima, ambiente e vari stressors sono controllati scientificamente attraverso sensori specifici. 

All'interno dell'installazione principale, Be to Bees, saranno presenti ambienti intelligenti progettati dal LAC, in collaborazione con la Delta Instruments, per ospitare la vita dei piccoli animali studiati.

Questi ambienti gestiscono il loro clima interno in modo autonomo grazie all'automonitoraggio della temperatura e dell'umidità, all'autoirrigazione del terreno e consentono la videoregistrazione per il tracciamento automatico del comportamento animale.

La fruibilità dell'opera sarà garantita dalla loro forma sinuosa e bioispirata e da un'apposita lente che consentirà al pubblico di osservare gli esemplari mantenuti al loro interno. Vi saranno ospitate due specie di isopodi terrestri (Porcellionides pruinosus e Armadillidium pallasii) che i visitatori potranno apprezzare nelle loro differenze comportamentali, pur occupando ambienti totalmente identici.

Il grande pubblico, mediante l'osservazione partecipata possibile attraverso linguaggi e spazi artistici sperimentali, avrà un'intuizione concreta dell'importanza del progresso delle conoscenze per una rapida ed efficace sensibilizzazione a vantaggio dell’emergenza degli effetti catastrofici dell'emergenza climatica.

 


 

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Lo studio “Animal CogiStArt” dell'assegnista Andrea Dissegna contribuisce all'installazione principale "Be to Bees"
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Moduli Formativi Estivi: la 2° sessione chiude un'edizione da record con oltre mille studenti delle superiori

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È partita la seconda sessione dei Moduli Formativi Estivi, l'iniziativa di orientamento organizzata dall'Università di Trieste: saranno ben 509 gli studenti di quarta e quinta superiore desiderosì di conoscere l'Ateneo giuliano che in questa settimana potranno approfondire gli argomenti preferiti, testare i propri interessi e respirare l'aria del mondo universitario.

Dalle geoscienze alla chimica, dalla giurisprudenza all'intelligenza artificiale, dalla statistica alle nuove tecnologie in medicina, dal calcolo matriciale allo sviluppo di un farmaco, dallo studio della fisica al lavoro in azienda, l'offerta formativa di UniTS ampia, generalista e attenta ai nuovi trend di ricerca e alle richieste del mercato del lavoro ha riscosso il forte interesse degli studenti delle scuole che iniziano a progettare il loro futuro universitario.

I giovanissimi partecipanti provengono da istituti superiori di tutto il Friuli Venezia Giulia, ma anche da Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Lazio, Marche, Umbria, Calabria, Campania, Sicilia e, in un paio di casi, da Svizzera e Repubblica Ceca.

Anche la seconda sessione conferma l'altissimo gradimento degli argomenti proposti con 8 moduli su 10 che hanno esaurito i posti disponibili.

Nel complesso l'edizione 2023 di questa iniziativa di orientamento fa segnare numeri straordinari per UniTS: 22 Moduli Formativi Estivi attivati per 1030 partecipanti totali, di cui 521 iscritti alla sessione di luglio (25 online) e 509 iscritti alla sessione di agosto/settembre (95 online). Un incremento considerevole di quasi 400 ragazzi rispetto all'edizione precedente che, a fronte di 18 moduli attivati, aveva visto la presenza di 637 studenti delle scuole.

L'edizione 2023 vede anche un maggiore coinvolgimento del Collegio Universitario Luciano Fonda che organizzerà una serata speciale mercoledì 30 agosto per 75 dei ragazzi partecipanti ai Moduli Formativi: in programma, a partire dalle 19, un seminario del prof. Vanni Lughi sul cambiamento climatico e la sostenibilità energetica, cui farà seguito un'aperitivo/cena con accompagnamento dal vivo di musica jazz.

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Quasi 400 partecipanti in più rispetto al 2022. Presenze da tutto il FVG, ma anche da altre 11 regioni italiane e dall'estero
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Rinnovato l'accordo tra UniTS e CIMIC Group

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E’ stato rinnovato il Memorandum of Working Agreement tra Università degli Studi di Trieste e Multinational CIMIC Group.

L'accordo prevede una collaborazione sulla formazione di professionalità specifiche, sull'organizzazione di eventi formativi congiunti e su attività di ricerca e analisi di comune interesse, con scambio di esperti, personale accademico, studenti e informazioni. Specifici progetti ed eventi saranno regolati da successivi accordi attuativi.

Hanno firmato il rinnovo il rettore UniTS prof. Roberto di Lenarda e il Comandante di CIMIC Col. Ugo Proietto. Presenti alla cerimonia anche il prof. Georg Meyr, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali UniTS, il prof. Federico Battera, referente dell’accordo per l’ateneo, il Tenente Colonnello Leonardo de Santis e il Primo Luogotenente Fabio Peroni.

Il Multinational CIMIC Group (MNCG) è l'unità specializzata della NATO progettata per la cooperazione civile-militare a livello tattico e operativo. È previsto che la MNCG si impegni nella sfera della cooperazione civile e militare fornendo pieno supporto ai Comandanti militari NATO. MNCG fornisce inoltre un'ampia gamma di corsi di base della NATO ed è costantemente in contatto con le Organizzazioni governative (GO), non governative (ONG), internazionali (OI) e le Autorità delle Nazioni ospitanti.

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Premio Spadolini Nuova Antologia alla dott.ssa Nicoletta Laurenti Collino

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Nicoletta Laurenti Collino, dottoressa di ricerca interateneo in Scienze Giuridiche, si è aggiudicata ex aequo il Premio Spadolini Nuova Antologia (XXVI edizione) per la tesi di dottorato “Verso la legge 17 agosto 1942, n. 1150: la lenta costruzione del Diritto Urbanistico tra politica e diritto”.

La cerimonia di premiazione si è svolta presso la Biblioteca della Fondazione Giovanni Spadolini, a Firenze, alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del Presidente della Fondazione prof. Cosimo Ceccuti.

Lo studio in storia del diritto condotto dalla dott.ssa Laurenti Collino ha indagato, in raffronto con la società italiana, l’evoluzione della disciplina del diritto urbanistico, sotto i molteplici aspetti della normazione, degli studi della dottrina, nonché degli interventi della politica e del Consiglio di Stato: fino alla legge urbanistica del 17 agosto 1942 n.1150, ancora oggi vigente.

La Commissione giudicatrice ha indicato tra le motivazioni per l’assegnazione del premio “la ricca documentazione, sullo sfondo della ricostruzione dello sviluppo della società urbana negli anni del fascismo”.

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La dott.ssa di ricerca in Scienze Giuridiche premiata a Firenze alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
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Transform4Europe: il progetto proseguirà per i prossimi 4 anni!

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Il progetto Transform4Europe, l’alleanza universitaria europea a cui partecipa l’Università di Trieste, proseguirà per altri quattro anni!

La decisione, giunta in queste ore direttamente da Bruxelles, impegna la Commissione Europea a destinare un budget di 14,4 milioni di euro dal programma Erasmus+ per la prosecuzione del progetto che punta a fornire le competenze digitali, interculturali e imprenditoriali utili al futuro di una nuova generazione di giovani europei.

Nel corso dei suoi primi anni di vita il consorzio Transform4Europe si è ampliato, passando dai sette atenei partner della fondazione -  Università di Trieste, Saarland University (Germania), Università di Alicante (Spagna), Estonian Academy of Arts di Tallinn (Estonia), Silesian University di Katowice (Polonia), University of St. Kliment Ohridski di Sofia (Bulgaria) e Vytautas Magnus University di Kaunas (Lituania) - agli attuali dieci, con l’ingresso dell'Universidade Católica Portuguesa (Portogallo), l'Università di Primorska di Capodistria (Slovenia) e l'Università Jean Monnet di Saint-Étienne (Francia).

Il programma dei prossimi quattro anni prevede il coinvolgimento del maggior numero possibile di studenti, docenti e personale di staff all’interno delle migliori iniziative testate nel corso della fase pilota del 2020-2023.

Tra gli obiettivi del prossimo quadriennio ci sarà l’ampliamento dell'infrastruttura comune per l'offerta di servizi che garantiscano agli studenti delle università partner l’accesso a tutti i corsi online e ai servizi di consultazione delle biblioteche.

Si punterà inoltre a rafforzare la mobilità tra le sedi, anche attraverso settimane di mobilità e soggiorni di breve durata.

T4EU implementerà inoltre un’offerta didattica integrata: i primi quattro programmi di master internazionali inizieranno nel semestre invernale 2024/25, seguiranno poi ulteriori programmi di master e di laurea interateneo.

Inoltre, i legami con gli ecosistemi regionali saranno rafforzati dall'ulteriore sviluppo dei T4EU Transformation Labs, think tank da articolare nelle tre aree di interesse dell'alleanza (trasformazione digitale, ambientale e sociale) che servono ad avviare un dialogo tra gli stakeholder territoriali, i ricercatori, gli studenti e lo staff amministrativo. Allo stesso tempo, l'alleanza metterà a disposizione degli ecosistemi regionali il suo patrimonio culturale, linguistico, sociale e formativo.

Un altro tema su cui si poserà l’attenzione di T4EU sarà lo sviluppo di università sempre più sostenibili e inclusive e saranno proposte diverse attività di sensibilizzazione per promuovere la visibilità internazionale del progetto e del suo impatto sociale.

È infine confermato che l'Università statale di Mariupol si unirà alla rete di T4EU come partner associato strategico: una scelta di alto valore simbolico, non facendo l’Ucraina parte del programma Erasmus+. Transform4Europe cercherà, pur nelle condizioni odierne estremamente difficili, di far partecipare alle iniziative di scambio virtuale gli studenti e il personale dell’ateneo ucraino e di costruire un ponte per un futuro di pace, ricostruzione e sviluppo.

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La Commissione Europea rifinanzierà T4EU con 14,4 mln dal programma Erasmus+. L'Università di Mariupol si unirà come partner associato strategico
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È mancato il prof. Lucio Crisma: il ricordo del DEAMS

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È mancato nei giorni scorsi il prof. Lucio Crisma, già professore ordinario di Matematica Finanziaria e di Calcolo delle probabilità all’Università di Trieste.

Il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche "Bruno de Finetti" (DEAMS) lo ricorda per la sua attività accademica svolta con impegno e passione esemplari nell’allora Facoltà di Economia, nell’Università di Trieste e per la sua totale dedizione allo studio e alla vita dell’Ateneo.

L’attività didattica del prof. Crisma si è sviluppata nell’arco di oltre 40 anni, nel corso dei quali è stata rivolta a corsi istituzionali della Facoltà di Economia e della Facoltà di Scienze e a corsi di Dottorato di Ricerca.

La produzione scientifica ha riguardato prevalentemente la Teoria delle probabilità, ma si è anche indirizzata su un ampio spettro di discipline inquadrabili nell’ambito della Matematica applicata, come la Ricerca operativa, la Matematica attuariale, la Matematica finanziaria e, in un piano più teorico, sull’Analisi non standard.

Per quanto riguarda il Calcolo delle probabilità il prof. Crisma ha seguito l’impostazione soggettiva di Bruno de Finetti e ne ha continuato e approfondito gli studi, perseguendo l’obiettivo di sviluppare ed estendere i fondamenti dell’impostazione delle probabilità coerenti. In tale ambito ha portato importanti contributi, in particolare testimoniati dalla pubblicazione Introduzione alla teoria delle probabilità coerenti, del 2006.

È stato Maestro di più di una generazione di “allievi”, molti dei quali hanno via via raggiunto una posizione accademica come docenti nell’Università di Trieste, o in altre Università. Questo ruolo gli viene ampiamente riconosciuto da quanti gli sono stati accanto, che hanno avuto modo di apprezzarne il grande rigore, la chiarezza di idee, l’approccio allo studio e all’analisi dei problemi.

Lucio Crisma è stato inoltre motore instancabile di molti incontri e seminari che lo hanno visto per lungo tempo come organizzatore, ma soprattutto come interlocutore e fonte di spunti di ricerca così da renderli veramente “fucina” di idee e di formazione scientifica.

È fra i “costruttori” del Centro di Calcolo dell’Università di Trieste negli anni “pionieristici” in cui questo nasceva. Con Luciano Daboni e Claudio de Ferra è stato tra i principali promotori e realizzatori del corso di laurea in Scienze Statistiche ed Attuariali istituito nel 1979, presso la Facoltà di Economia della nostra Università. Di tale corso di laurea è stato per diversi anni il Presidente.

Alla prima istituzione dei Dottorati di ricerca in Italia, è stato uno dei promotori del Dottorato di Ricerca in Matematica Applicata ai Problemi Economici (poi “Matematica per le decisioni economiche”, con sede amministrativa l'Università di Trieste e con altre quattro Università del Nord Italia) del quale, nel primo ciclo, è stato il coordinatore rimanendo poi, fino al pensionamento, nel Collegio dei docenti del Dottorato.

Nel 1986 è stato il primo Direttore del Dipartimento di Matematica applicata “Bruno de Finetti”, “erede” del precedente Istituto di Matematica Finanziaria poi confluito, insieme con gli altri Dipartimenti della Facoltà di Economia, nell’attuale Dipartimento DEAMS.

Crisma infine è stato uno dei soci fondatori dell’AMASES, Associazione per la Matematica Applicata alle Scienze Economiche e Sociali, costituita nel 1976, che promuove la ricerca e la formazione nelle discipline matematiche applicate in ambito economico e sociale. Nell’AMASES è stato anche componente del Consiglio Scientifico.

Coloro che hanno collaborato con lui lo ricordano con affetto e gratitudine.

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Fu professore ordinario di Matematica Finanziaria e di Calcolo delle probabilità e primo Direttore del Dipartimento di Matematica applicata “Bruno de Finetti”
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Riabilitazione post-ictus: parte X-BRAIN.net progetto italo-sloveno guidato da UniTS

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Ha preso ufficialmente il via X-BRAIN.net, progetto Interreg Italia-Slovenia della durata di 2 anni, che vede capofila l’Università di Trieste con il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM).

Il progetto, la cui intitolazione completa è “Network per la cooperazione transfrontaliera finalizzata alla riabilitazione del paziente post-ictus con tecnologie innovative”, è coordinato dal prof. Gianni Biolo, docente di Medicina Interna di UniTS e direttore della SC Clinica Medica di ASUGI, coadiuvato dal dott. Filippo Di Girolamo (DSM), e conta sulla partecipazione di tre partner progettuali: il Centro di Ricerche di Capodistria - ZRS (prof. Rado Pišot), il Reparto di Neurologia dell’Ospedale Generale di Isola (dott. Radivoj Nardin e dott. Bojan Roic) e la SC Clinica Neurologica dell’Ospedale di Cattinara di ASUGI (prof. Paolo Manganotti).

Sono inoltre partner associati del progetto il Ministero della Salute Sloveno e la Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, a sottolineare l’importanza della cooperazione nelle zone di confine tra le istituzioni di un territorio bilingue.

X-BRAIN.net affronta una priorità sanitaria comune nelle aree transfrontaliere coinvolte nel progetto: la riabilitazione dall’ictus cerebrale. Dopo la fase acuta di pertinenza esclusivamente neurologica segue una la fase riabilitativa di durata variabile, che coinvolge competenze multidisciplinari finalizzate al recupero motorio e cognitivo.  Attualmente, la gestione della fase riabilitativa post-ictus coinvolge circa il 15% della capacità ricettiva delle strutture sanitarie territoriali. L’inizio precoce di un programma efficace di riabilitazione post-ictus è fondamentale sia per aumentare le possibilità di piena ripresa del paziente, sia per allentare la pressione sulle strutture sanitarie.

«X-BRAIN.net – spiega il prof. Gianni Biolo, principal investigator dello studio - mira ad implementare, migliorare e condividere i protocolli riabilitativi motori e neurocognitivi bilingui sviluppati in un precedente progetto di Cooperazione territoriale Europea tra Italia e Slovenia e a creare una nuova soluzione per i servizi di riabilitazione nell'area transfrontaliera. Verranno introdotti protocolli innovativi e nuove tecnologie negli ospedali dell'area interessata».

Nello specifico, il programma prevede uno studio di allettamento sperimentale in soggetti sani della stessa fascia d'età in cui l'ictus si verifica più frequentemente. In questo studio verranno identificate le conseguenze negative motorie, metaboliche e neurocognitive secondarie all’inattività fisica, permettendo lo sviluppo delle più efficaci e mirate terapie fisiche, nutrizionali e di brain-training per rendere reversibili tali alterazioni.    

«I risultati – prosegue Biolo - saranno utilizzati per sviluppare e allestire nei reparti neurologici degli ospedali di Trieste e Isola le cosiddette active rooms, dotate di tecnologie d’avanguardia per la riabilitazione precoce motoria e neurocognitiva dei pazienti colpiti da ictus immediatamente dopo la stabilizzazione clinica».

I partner dei due Paesi lavoreranno insieme per ottimizzare e rendere omogenea l’assistenza sanitaria in aree bilingui attraverso azioni che prevedono uno studio sperimentale preliminare e la successiva implementazione dei risultati sui pazienti delle due aree geografiche interessate.

Il Kick-off meeting, che sancisce l’avvio del progetto, si è svolto presso l’Ospedale di Cattinara di Trieste. In tale occasione sono stati definiti obiettivi, ruoli e responsabilità dei Partner.

L’Università di Trieste, oltre a coordinare l’intero progetto, si occuperà in particolare degli studi di allettamento sperimentale e di definire i migliori interventi terapeutici per prevenire le conseguenze negative motorie e metaboliche. I risultati dello studio, oltre ad interessare direttamente i pazienti con ictus cerebrale in fase riabilitativa, forniranno indicazioni alla popolazione generale per prevenire gli effetti negativi fisici, metabolici e cognitivi dovuti ad uno stile di vita eccessivamente sedentario.

Abstract
Il progetto del programma Interreg vede coinvolti anche ASUGI, il Centro di Ricerche di Capodistria e il Reparto di Neurologia dell’Ospedale di Isola d’Istria.
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