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Premio Spadolini Nuova Antologia alla dott.ssa Nicoletta Laurenti Collino

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Nicoletta Laurenti Collino, dottoressa di ricerca interateneo in Scienze Giuridiche, si è aggiudicata ex aequo il Premio Spadolini Nuova Antologia (XXVI edizione) per la tesi di dottorato “Verso la legge 17 agosto 1942, n. 1150: la lenta costruzione del Diritto Urbanistico tra politica e diritto”.

La cerimonia di premiazione si è svolta presso la Biblioteca della Fondazione Giovanni Spadolini, a Firenze, alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del Presidente della Fondazione prof. Cosimo Ceccuti.

Lo studio in storia del diritto condotto dalla dott.ssa Laurenti Collino ha indagato, in raffronto con la società italiana, l’evoluzione della disciplina del diritto urbanistico, sotto i molteplici aspetti della normazione, degli studi della dottrina, nonché degli interventi della politica e del Consiglio di Stato: fino alla legge urbanistica del 17 agosto 1942 n.1150, ancora oggi vigente.

La Commissione giudicatrice ha indicato tra le motivazioni per l’assegnazione del premio “la ricca documentazione, sullo sfondo della ricostruzione dello sviluppo della società urbana negli anni del fascismo”.

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La dott.ssa di ricerca in Scienze Giuridiche premiata a Firenze alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
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Transform4Europe: il progetto proseguirà per i prossimi 4 anni!

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Il progetto Transform4Europe, l’alleanza universitaria europea a cui partecipa l’Università di Trieste, proseguirà per altri quattro anni!

La decisione, giunta in queste ore direttamente da Bruxelles, impegna la Commissione Europea a destinare un budget di 14,4 milioni di euro dal programma Erasmus+ per la prosecuzione del progetto che punta a fornire le competenze digitali, interculturali e imprenditoriali utili al futuro di una nuova generazione di giovani europei.

Nel corso dei suoi primi anni di vita il consorzio Transform4Europe si è ampliato, passando dai sette atenei partner della fondazione -  Università di Trieste, Saarland University (Germania), Università di Alicante (Spagna), Estonian Academy of Arts di Tallinn (Estonia), Silesian University di Katowice (Polonia), University of St. Kliment Ohridski di Sofia (Bulgaria) e Vytautas Magnus University di Kaunas (Lituania) - agli attuali dieci, con l’ingresso dell'Universidade Católica Portuguesa (Portogallo), l'Università di Primorska di Capodistria (Slovenia) e l'Università Jean Monnet di Saint-Étienne (Francia).

Il programma dei prossimi quattro anni prevede il coinvolgimento del maggior numero possibile di studenti, docenti e personale di staff all’interno delle migliori iniziative testate nel corso della fase pilota del 2020-2023.

Tra gli obiettivi del prossimo quadriennio ci sarà l’ampliamento dell'infrastruttura comune per l'offerta di servizi che garantiscano agli studenti delle università partner l’accesso a tutti i corsi online e ai servizi di consultazione delle biblioteche.

Si punterà inoltre a rafforzare la mobilità tra le sedi, anche attraverso settimane di mobilità e soggiorni di breve durata.

T4EU implementerà inoltre un’offerta didattica integrata: i primi quattro programmi di master internazionali inizieranno nel semestre invernale 2024/25, seguiranno poi ulteriori programmi di master e di laurea interateneo.

Inoltre, i legami con gli ecosistemi regionali saranno rafforzati dall'ulteriore sviluppo dei T4EU Transformation Labs, think tank da articolare nelle tre aree di interesse dell'alleanza (trasformazione digitale, ambientale e sociale) che servono ad avviare un dialogo tra gli stakeholder territoriali, i ricercatori, gli studenti e lo staff amministrativo. Allo stesso tempo, l'alleanza metterà a disposizione degli ecosistemi regionali il suo patrimonio culturale, linguistico, sociale e formativo.

Un altro tema su cui si poserà l’attenzione di T4EU sarà lo sviluppo di università sempre più sostenibili e inclusive e saranno proposte diverse attività di sensibilizzazione per promuovere la visibilità internazionale del progetto e del suo impatto sociale.

È infine confermato che l'Università statale di Mariupol si unirà alla rete di T4EU come partner associato strategico: una scelta di alto valore simbolico, non facendo l’Ucraina parte del programma Erasmus+. Transform4Europe cercherà, pur nelle condizioni odierne estremamente difficili, di far partecipare alle iniziative di scambio virtuale gli studenti e il personale dell’ateneo ucraino e di costruire un ponte per un futuro di pace, ricostruzione e sviluppo.

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La Commissione Europea rifinanzierà T4EU con 14,4 mln dal programma Erasmus+. L'Università di Mariupol si unirà come partner associato strategico
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È mancato il prof. Lucio Crisma: il ricordo del DEAMS

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È mancato nei giorni scorsi il prof. Lucio Crisma, già professore ordinario di Matematica Finanziaria e di Calcolo delle probabilità all’Università di Trieste.

Il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche "Bruno de Finetti" (DEAMS) lo ricorda per la sua attività accademica svolta con impegno e passione esemplari nell’allora Facoltà di Economia, nell’Università di Trieste e per la sua totale dedizione allo studio e alla vita dell’Ateneo.

L’attività didattica del prof. Crisma si è sviluppata nell’arco di oltre 40 anni, nel corso dei quali è stata rivolta a corsi istituzionali della Facoltà di Economia e della Facoltà di Scienze e a corsi di Dottorato di Ricerca.

La produzione scientifica ha riguardato prevalentemente la Teoria delle probabilità, ma si è anche indirizzata su un ampio spettro di discipline inquadrabili nell’ambito della Matematica applicata, come la Ricerca operativa, la Matematica attuariale, la Matematica finanziaria e, in un piano più teorico, sull’Analisi non standard.

Per quanto riguarda il Calcolo delle probabilità il prof. Crisma ha seguito l’impostazione soggettiva di Bruno de Finetti e ne ha continuato e approfondito gli studi, perseguendo l’obiettivo di sviluppare ed estendere i fondamenti dell’impostazione delle probabilità coerenti. In tale ambito ha portato importanti contributi, in particolare testimoniati dalla pubblicazione Introduzione alla teoria delle probabilità coerenti, del 2006.

È stato Maestro di più di una generazione di “allievi”, molti dei quali hanno via via raggiunto una posizione accademica come docenti nell’Università di Trieste, o in altre Università. Questo ruolo gli viene ampiamente riconosciuto da quanti gli sono stati accanto, che hanno avuto modo di apprezzarne il grande rigore, la chiarezza di idee, l’approccio allo studio e all’analisi dei problemi.

Lucio Crisma è stato inoltre motore instancabile di molti incontri e seminari che lo hanno visto per lungo tempo come organizzatore, ma soprattutto come interlocutore e fonte di spunti di ricerca così da renderli veramente “fucina” di idee e di formazione scientifica.

È fra i “costruttori” del Centro di Calcolo dell’Università di Trieste negli anni “pionieristici” in cui questo nasceva. Con Luciano Daboni e Claudio de Ferra è stato tra i principali promotori e realizzatori del corso di laurea in Scienze Statistiche ed Attuariali istituito nel 1979, presso la Facoltà di Economia della nostra Università. Di tale corso di laurea è stato per diversi anni il Presidente.

Alla prima istituzione dei Dottorati di ricerca in Italia, è stato uno dei promotori del Dottorato di Ricerca in Matematica Applicata ai Problemi Economici (poi “Matematica per le decisioni economiche”, con sede amministrativa l'Università di Trieste e con altre quattro Università del Nord Italia) del quale, nel primo ciclo, è stato il coordinatore rimanendo poi, fino al pensionamento, nel Collegio dei docenti del Dottorato.

Nel 1986 è stato il primo Direttore del Dipartimento di Matematica applicata “Bruno de Finetti”, “erede” del precedente Istituto di Matematica Finanziaria poi confluito, insieme con gli altri Dipartimenti della Facoltà di Economia, nell’attuale Dipartimento DEAMS.

Crisma infine è stato uno dei soci fondatori dell’AMASES, Associazione per la Matematica Applicata alle Scienze Economiche e Sociali, costituita nel 1976, che promuove la ricerca e la formazione nelle discipline matematiche applicate in ambito economico e sociale. Nell’AMASES è stato anche componente del Consiglio Scientifico.

Coloro che hanno collaborato con lui lo ricordano con affetto e gratitudine.

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Fu professore ordinario di Matematica Finanziaria e di Calcolo delle probabilità e primo Direttore del Dipartimento di Matematica applicata “Bruno de Finetti”
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Riabilitazione post-ictus: parte X-BRAIN.net progetto italo-sloveno guidato da UniTS

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Ha preso ufficialmente il via X-BRAIN.net, progetto Interreg Italia-Slovenia della durata di 2 anni, che vede capofila l’Università di Trieste con il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM).

Il progetto, la cui intitolazione completa è “Network per la cooperazione transfrontaliera finalizzata alla riabilitazione del paziente post-ictus con tecnologie innovative”, è coordinato dal prof. Gianni Biolo, docente di Medicina Interna di UniTS e direttore della SC Clinica Medica di ASUGI, coadiuvato dal dott. Filippo Di Girolamo (DSM), e conta sulla partecipazione di tre partner progettuali: il Centro di Ricerche di Capodistria - ZRS (prof. Rado Pišot), il Reparto di Neurologia dell’Ospedale Generale di Isola (dott. Radivoj Nardin e dott. Bojan Roic) e la SC Clinica Neurologica dell’Ospedale di Cattinara di ASUGI (prof. Paolo Manganotti).

Sono inoltre partner associati del progetto il Ministero della Salute Sloveno e la Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, a sottolineare l’importanza della cooperazione nelle zone di confine tra le istituzioni di un territorio bilingue.

X-BRAIN.net affronta una priorità sanitaria comune nelle aree transfrontaliere coinvolte nel progetto: la riabilitazione dall’ictus cerebrale. Dopo la fase acuta di pertinenza esclusivamente neurologica segue una la fase riabilitativa di durata variabile, che coinvolge competenze multidisciplinari finalizzate al recupero motorio e cognitivo.  Attualmente, la gestione della fase riabilitativa post-ictus coinvolge circa il 15% della capacità ricettiva delle strutture sanitarie territoriali. L’inizio precoce di un programma efficace di riabilitazione post-ictus è fondamentale sia per aumentare le possibilità di piena ripresa del paziente, sia per allentare la pressione sulle strutture sanitarie.

«X-BRAIN.net – spiega il prof. Gianni Biolo, principal investigator dello studio - mira ad implementare, migliorare e condividere i protocolli riabilitativi motori e neurocognitivi bilingui sviluppati in un precedente progetto di Cooperazione territoriale Europea tra Italia e Slovenia e a creare una nuova soluzione per i servizi di riabilitazione nell'area transfrontaliera. Verranno introdotti protocolli innovativi e nuove tecnologie negli ospedali dell'area interessata».

Nello specifico, il programma prevede uno studio di allettamento sperimentale in soggetti sani della stessa fascia d'età in cui l'ictus si verifica più frequentemente. In questo studio verranno identificate le conseguenze negative motorie, metaboliche e neurocognitive secondarie all’inattività fisica, permettendo lo sviluppo delle più efficaci e mirate terapie fisiche, nutrizionali e di brain-training per rendere reversibili tali alterazioni.    

«I risultati – prosegue Biolo - saranno utilizzati per sviluppare e allestire nei reparti neurologici degli ospedali di Trieste e Isola le cosiddette active rooms, dotate di tecnologie d’avanguardia per la riabilitazione precoce motoria e neurocognitiva dei pazienti colpiti da ictus immediatamente dopo la stabilizzazione clinica».

I partner dei due Paesi lavoreranno insieme per ottimizzare e rendere omogenea l’assistenza sanitaria in aree bilingui attraverso azioni che prevedono uno studio sperimentale preliminare e la successiva implementazione dei risultati sui pazienti delle due aree geografiche interessate.

Il Kick-off meeting, che sancisce l’avvio del progetto, si è svolto presso l’Ospedale di Cattinara di Trieste. In tale occasione sono stati definiti obiettivi, ruoli e responsabilità dei Partner.

L’Università di Trieste, oltre a coordinare l’intero progetto, si occuperà in particolare degli studi di allettamento sperimentale e di definire i migliori interventi terapeutici per prevenire le conseguenze negative motorie e metaboliche. I risultati dello studio, oltre ad interessare direttamente i pazienti con ictus cerebrale in fase riabilitativa, forniranno indicazioni alla popolazione generale per prevenire gli effetti negativi fisici, metabolici e cognitivi dovuti ad uno stile di vita eccessivamente sedentario.

Abstract
Il progetto del programma Interreg vede coinvolti anche ASUGI, il Centro di Ricerche di Capodistria e il Reparto di Neurologia dell’Ospedale di Isola d’Istria.
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WWF Italia e UniTS insieme per la lotta all’inquinamento marino

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WWF Italia ha lanciato un progetto per contrastare l’inquinamento marino causato dalle cassette monouso per il pesce in polistirolo espanso (EPS)

L’Università di Trieste è coinvolta con i Proff. Maurizio Fermeglia e Andrea Mio, in collaborazione con l’associazione Mapping LCA.

I ricercatori hanno realizzato uno studio per la valutazione comparativa degli impatti generati dall’intero ciclo di vita (Life Cycle Assessment - LCA) di una selezione di imballaggi per pesce fresco, tenendo al contempo in considerazione le esigenze del settore della pesca artigianale.

La selezione è stata fatta considerando sia imballaggi già disponibili sul mercato italiano, sia imballaggi innovativi che utilizzano materiali differenti e riciclati.

Oltre all’analisi del ciclo di vita, sono state effettuate valutazioni sulla generazione di rifiuti in ambiente marino da parte degli imballaggi presi in considerazione.

La soluzione alternativa più sostenibile identificata è costituita da due componenti separabili: una cassetta in legno FSC riutilizzabile con una componente interna costituita da un vassoio monouso in polistirolo estruso (XPS) riciclato (50%) e riciclabile a circuito chiuso.

Queste nuove cassette sono in fase di sperimentazione sul territorio nazionale in diverse comunità di pescatori per capire la loro efficacia e praticità lungo tutta la filiera che prevede anche la corretta gestione del fine vita, con il recupero delle cassette e dei vassoi destinati al riciclo.

Tutte le attività hanno lo scopo di individuare una soluzione che impatta meno sull’ambiente e riduce la dispersione di rifiuti in mare.

Scenario generale

Le catene di approvvigionamento dell'industria ittica sono caratterizzate da un’elevata complessità legata al carattere internazionale del comparto. In questo settore, il ruolo degli imballaggi monouso è significativo, tanto che il polistirene espanso (Expanded Polystyrene - EPS) è la forma di imballaggio monouso più comunemente utilizzata per il pesce. Il suo utilizzo porta molti vantaggi (isolamento termico, resistenza meccanica, idoneità al contatto alimentare, costo contenuto), ma anche una serie di svantaggi legati all’origine fossile del materiale e alla frammentazione delle cassette che comporta una dispersione di plastica in natura. L'EPS è uno dei 10 oggetti più comunemente trovati sulle coste e fa parte dei rifiuti marini galleggianti. I tassi di recupero dell'EPS stanno lentamente aumentando, ma sono ancora a un livello relativamente basso (in Italia il riciclo attualmente copre il 7% del materiale che arriva a fine vita).

 

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Il cordoglio di UniTS per la scomparsa della prof.ssa Francesca Cateni

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È mancata prematuramente Francesca Cateni, professoressa associata di Chimica Farmaceutica presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università di Trieste.

Laureata a pieni voti a UniTS, aveva preso servizio nel 1990 come ricercatrice presso l’allora Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell'Ateneo giuliano, divenendo poi professoressa associata nel 2006.

La prof.ssa Francesca Cateni ha insegnato con continuità nell’ambito della Chimica Farmaceutica, dapprima nei corsi di studio della Facoltà di Farmacia poi del Dipartimento, dove da numerosi anni era titolare dell’insegnamento di Metodologie sintetiche e analitiche in chimica farmaceutica.

Ha svolto con passione e dedizione la sua attività didattica, introducendo gli studenti alla sintesi chimica, un campo a lei particolarmente congeniale, dimostrando una notevole forza di volontà e grande amore per la didattica che l’ha spinta a fare lezione anche in condizioni fisiche già compromesse.

Fin dall’inizio della sua carriera, Francesca Cateni è stata un’attiva e appassionata studiosa di chimica farmaceutica delle sostanze di origine naturale, con una corposa produzione di lavori scientifici, e nel medesimo ambito di ricerca ha formato numerosi studenti e dottorandi.

La sua scomparsa colpisce profondamente tutta la comunità accademica e lascia un vuoto non solo scientifico e didattico, ma soprattutto umano per la cortesia e la disponibilità al dialogo, la pacatezza e la generosità che l'hanno contraddistinta.

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La professoressa associata di Chimica Farmaceutica è mancata prematuramente nei giorni scorsi
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Studenti Extra UE: firmato protocollo d’intesa tra Questura e Università di Trieste

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Nella mattinata odierna il Questore Pietro Ostuni e il Rettore dell’Università degli Studi di Trieste Roberto Di Lenarda hanno firmato il protocollo d’intesa tra la Questura e l’Università degli Studi di Trieste.

L’accordo di collaborazione, della durata di due anni, è finalizzato ad agevolare l’inserimento nel mondo universitario di studenti, dottorandi, studiosi extra UE che fanno ingresso in Italia per ragioni di studio, ricerca e didattica.

I ragazzi beneficeranno di procedure celeri per regolarizzare la loro posizione nella provincia di Trieste e garantire un facile accesso alle informazioni necessarie al buon esito del procedimento. Il risultato sarà una più celere ed efficace integrazione sociale.

“Le attività della Questura si concentreranno in particolare sul rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, anche mediante la sperimentazione e l’adozione di prassi innovative per consentire la riduzione dei tempi di attesa agli sportelli e della durata delle pratiche”, spiega il Questore Ostuni.

In dettaglio, sarà creata una casella di posta dedicata appositamente alle comunicazioni relative all’accordo e saranno organizzate nelle sedi della Questura giornate dedicate alle operazioni di raccolta dati e fotosegnalamento necessarie al rilascio dei permessi di soggiorno.

“Tutti gli appuntamenti con gli studenti, dottorandi e studiosi saranno presi in collaborazione con gli Uffici di UniTS che forniranno tutte le informazioni e il supporto necessario” – aggiunge il Rettore Di Lenarda – “l’accordo che firmiamo oggi formalizza una sperimentazione attiva già dal 2020 al servizio di tanti giovani in arrivo nel nostro ateneo e migliorerà ulteriormente i servizi e la celerità delle pratiche”.

 

 

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L'accordo consente di agevolare la regolarizzazione delle posizioni di studenti, dottorandi, studiosi extra UE che fanno ingresso in Italia per ragioni di studio, ricerca e didattica
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Dottorando in Applied Data Science and Artificial Intelligence su Nature Digital Medicine

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Mauro Giuffrè, dottorando di ricerca in Applied Data Science and Artificial Intelligence e specializzando in Malattie dell’Apparato Digerente all’Università di Trieste, approda sulla prestigiosa rivista Nature Digital Medicine.

Nel suo articolo dal titolo Harnessing the power of synthetic data in healthcare: innovation, application, and privacy, Giuffrè, attualmente impegnato all'Università di Yale per un periodo di ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale e della bioinformatica, approfondisce il potenziale rivoluzionario e le insidie dei dati sintetici in ambito sanitario.

I dati sintetici sono un insieme di informazioni create artificialmente, che mantengono le stesse caratteristiche generali e le strutture dei dati originali (reali), ma senza includere dettagli specifici che potrebbero rivelare informazioni personali o sensibili e, quindi, salvaguardando la privacy.

La crescente rilevanza dell'analisi dei dati nella medicina moderna è indiscutibile e Giuffrè evidenzia come le decisioni basate sui dati rappresentino un pilastro dell'innovazione soprattutto nelle analisi predittive. Tuttavia, mentre in settori come la finanza i dati sintetici prosperano, nel campo sanitario si incontrano sfide specifiche.

La preoccupazione principale risiede nella rappresentatività di tali dati. La paura, infatti, è che essi possano non riflettere accuratamente le complesse variabilità del mondo reale, portando a conclusioni potenzialmente fuorvianti. Inoltre, i professionisti del settore spesso guardano con sospetto a questi nuovi strumenti, temendo possibili compromissioni in termini di precisione e affidabilità.

L’articolo del dott. Giuffrè delinea in definitiva un quadro ottimistico:

Applicazioni Reali: I dati sintetici possono supportare l'elaborazione di politiche sanitarie efficaci, garantire una maggiore tutela della privacy dei pazienti e potenziare le analisi predittive, guidando decisioni cliniche informate.
Digital Twin: Una delle tecnologie più promettenti, il "digital twin" (gemello digitale), potrebbe beneficiare enormemente dall'uso di dati sintetici, aprendo scenari futuristici nella personalizzazione delle cure.
Sfide e Soluzioni: Se da un lato la qualità, il bias e la privacy dei dati rappresentano problemi concreti assieme al rischio di re-identificazione, l’articolo sottolinea il ruolo fondamentale delle agenzie di regolamentazione per promuovere soluzioni come la Differential Privacy e rigide catene di custodia dei dati possano offrire risposte.

L'articolo evidenzia, quindi, un'importante dualità: il grandissimo potenziale offerto dall’utilizzo dei dati sintetici e la necessità imperativa di gestirli con cautela e responsabilità, raggiungendo l'equilibrio fondamentale tra processo innovativo ed etica.

La pubblicazione di Mauro Giuffrè offe un contributo al dibattito sul tema, che si prospetta nei prossimi anni come uno dei più rilevanti nel panorama della ricerca nelle scienze mediche.

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Il dottorando e specializzando UniTS pubblica un contributo sulla prestigiosa rivista sul tema innovativo dell'utilizzo dei dati sintetici in ambito sanitario
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Biomonitoraggio dell'inquinamento ambientale: nasce a Trieste l'associazione internazionale del settore

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L’Università di Trieste è stata in questi giorni protagonista di un evento scientifico internazionale, attraverso il congresso fondativo dell'International Association for Biomonitoring of Environmental Pollution (IABEP), che ha ospitato oltre un centinaio di ricercatori nel campo del biomonitoraggio ambientale provenienti quattordici diversi Paesi, anche extra europei.

Il biomonitoraggio ambientale è una disciplina che si basa sull'osservazione degli organismi come vere e proprie sentinelle dei livelli di inquinamento, consentendo di valutare lo stato di salute del pianeta in modo innovativo.

L'associazione senza scopo di lucro si dedicherà alla diffusione delle metodiche di biomonitoraggio dell’ambiente e aspira a diventare un punto di riferimento internazionale per le agenzie di protezione ambientale.

Trieste è stata scelta come sede per l’atto costitutivo di IABEP, che in riconoscimento del ruolo di riferimento che gli studiosi di UniTS hanno da tempo in questo campo, in particolare nel biomonitoraggio basato sui licheni e nelle acque interne.

Durante il congresso, patrocinato anche dal Comune di Trieste e da ARPA FVG, sono stati discussi metodi per la misura di sostanze inquinanti, tra cui microplastiche, mercurio, piombo, ozono e policiclici aromatici. Inoltre, sono state presentate nuove metodologie per la raccolta di campioni biologici utili nella valutazione dell'inquinamento.

La standardizzazione delle metodiche è stata anch'essa un tema centrale, con riferimento alle Linee guida sull'uso dei licheni come bioaccumulatori di metalli tossici e alle norme europee per la stima della biodiversità lichenica.

Il prof. Mauro Tretiach, docente di Biomonitoraggio ambientale all'Università di Trieste e uno degli ideatori di IABEP, ha sottolineato “l'importanza di comprendere l'impatto dell'inquinamento nelle matrici fondamentali dell'aria, dell'acqua e del suolo, utilizzando organismi viventi come indicatori. Le tecniche di biomonitoraggio forniscono una densità di campionamento che altre discipline spesso non possono garantire, rendendo i risultati più robusti e comprensibili anche per il pubblico non specializzato”.

A conclusione del congresso si è svolta una tavola rotonda aperta al pubblico per trattare argomenti di attualità, tra cui la qualità dell'aria e i metodi per caratterizzarla, nonché le implicazioni per la salute pubblica e i processi di de-industrializzazione.

Prima presidente di IABEP è stata nominata la prof.ssa Simonetta Giordano, docente di Botanica ambientale e applicata all’Università Federico II di Napoli, mentre nel direttivo siederanno scienziati provenienti da Italia, Serbia, Portogallo e Canada.

 

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Oltre un centinaio di studiosi da 14 Paesi per costituire IABEP, che punta a standardizzare le metodiche di monitoraggio ed essere riferimento per le agenzie di protezione ambientale
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Conflitto in Medio Oriente: UniTS ricorda l'art. 28 della Dichiarazione universale dei Diritti Umani

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Articolo 28 della Dichiarazione universale dei diritti umani:

Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati nella Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

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