Vini di eccellenza e viticoltori in salute: la nuova frontiera del benessere lavorativo nel Collio nel contesto del cambiamento climatico Read more about Vini di eccellenza e viticoltori in salute: la nuova frontiera del benessere lavorativo nel Collio nel contesto del cambiamento climatico Immagine Progetto senza titolo (21).png Data notizia Thu, 31/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia In risposta all’aumento delle temperature estive causato dal cambiamento climatico, l’Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università di Trieste avvia uno studio innovativo finalizzato alla tutela della salute dei lavoratori vitivinicoli del Collio goriziano. Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, prosegue quanto già iniziato nel corso della scorsa stagione estiva nel territorio del Friuli centrale. L’obiettivo è valutare gli effetti delle elevate temperature sui lavoratori outdoor, prevenire patologie da calore evitabili e sviluppare semplici strategie per ottimizzare il benessere lavorativo.Partiranno a breve due giornate di indagine, che si svolgeranno il lunedì e il venerdì, con sessioni di circa 30 minuti il primo giorno e di circa 10 minuti il secondo. Per i partecipanti sono previste visite che includeranno un check cardiovascolare, un’analisi della composizione corporea e della funzionalità renale: un aggiornamento gratuito e personalizzato sulla propria salute.La collaborazione da parte di soggetti volontari rappresenta inoltre un’importante occasione di sensibilizzazione e promozione della salute e contribuisce alla sostenibilità del lavoro e dei prodotti di alta qualità in un settore di eccellenza vitivinicola territoriale. Gli organizzatori sono al momento nella fase della raccolta delle adesioni da parte dei soggetti volontari, in base alle quali verranno definite e concordate le giornate di rilevazione.Per maggiori informazioni e per partecipare inviare una mail a: mmauro@units.it (prof.ssa Marcella Mauro). Abstract I viticoltori possono candidarsi per partecipare al progetto Mostra nel diario Off
“A scuola di cittadinanza, un percorso condiviso”: chiusa la prima fase del progetto UniTS nella Casa Circondariale di Gorizia Read more about “A scuola di cittadinanza, un percorso condiviso”: chiusa la prima fase del progetto UniTS nella Casa Circondariale di Gorizia Immagine Progetto senza titolo (20).png Data notizia Wed, 30/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Venerdì 1º agosto si svolgerà nella Casa Circondariale di Gorizia l’incontro finale del primo ciclo di seminari “A scuola di cittadinanza, un percorso condiviso”, nell’ambito del Progetto di impegno pubblico e sociale - Terza missione dell'Università degli Studi di Trieste, ideato e coordinato dalla prof.ssa Elisabetta De Giorgi del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Destinatari del progetto sono i detenuti della Casa Circondariale di Gorizia. Obiettivo del progetto è affrontare insieme il tema della legalità e cercare di capire perché il rispetto delle regole sia tanto importante, poiché vivere all’interno di una comunità comporta avere diritti, che spesso ignoriamo, e doveri, che a volte percepiamo solo come obblighi. Nell’ambito di questo primo ciclo di seminari, grazie alla presenza di relatrici e relatori provenienti dal mondo accademico, sono stati affrontati diversi temi: le regole nel loro complesso, chi le fa e perché ci sono, con la prof.ssa Elisabetta De Giorgi; democrazia, partecipazione e diritto di voto, con il prof. Mattia Zulianello; eguaglianza e diritti sociali, con la prof.ssa Chiara Bergonzini; diritto del lavoro e al lavoro, con la prof.ssa Roberta Nunin. Punto di partenza di ogni incontro è stato il binomio diritti/doveri, per riscontrare, nelle esperienze concrete dei partecipanti, la rilevanza delle norme giuridiche nella vita quotidiana. Il riscontro ricevuto da parte dei partecipanti è stato estremamente positivo. A dimostrazione dell’interesse suscitato dai temi proposti e dalla possibilità di poterne discutere insieme ad esperte ed esperti, la presenza è rimasta costante nel tempo nonostante la concomitanza, a volte, con altri corsi di natura più pratica, che nella Casa Circondariale di Gorizia, un modello virtuoso di gestione e trattamento dei detenuti, non mancano.È proprio con una menzione speciale alla Casa Circondariale di Gorizia che si chiude questa prima fase della collaborazione dell’Università di Trieste con un istituto di pena. È infatti grazie all’Amministrazione penitenziaria, e soprattutto alla Direttrice della Casa Circondariale, dott.ssa Caterina Leva, e alla dott.ssa Margherita Venturoli, responsabile del settore educativo, che è stato possibile cominciare questo progetto prezioso che continuerà in autunno con un altro ciclo di seminari i cui temi saranno decisi proprio insieme ai detenuti. Un riconoscimento particolare va, infine, a Massimo Bressan, volontario infaticabile presso la Casa Circondariale, il cui supporto è stato fondamentale lungo tutto il percorso.In un periodo tanto drammatico per la situazione delle carceri italiane, è significativo ricordare le parole del Presidente Sergio Mattarella in occasione dell’incontro al Quirinale con il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e una rappresentanza della polizia penitenziaria: «I luoghi di detenzione non devono trasformarsi in palestra per nuovi reati; in palestra di addestramento al crimine; né in luoghi senza speranza, ma devono essere effettivamente rivolti al recupero di chi ha sbagliato. Ogni detenuto recuperato equivale a un vantaggio di sicurezza per la collettività, oltre a essere l’obiettivo di un impegno notoriamente, dichiaratamente costituzionale». Anche l’università può e deve avere un ruolo nel raggiungimento di questo obiettivo. Abstract In autunno si prosegue con seminari proposti dai detenuti Mostra nel diario Off
Diritto allo studio, a Trieste 230 alloggi e un nuovo studentato Read more about Diritto allo studio, a Trieste 230 alloggi e un nuovo studentato Immagine Titolo (33).jpg Data notizia Mon, 28/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Studiare Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Testo notizia “Dal 1° settembre Ardis, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio, a seguito di una convenzione con l’Ateneo giuliano, gestirà il complesso dell’ex Ospedale Militare che diventerà una nuova Casa dello Studente del Polo universitario di Trieste. L’obiettivo dell’accordo permetterà di incrementare, già dal prossimo anno accademico, il numero degli alloggi per gli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi inseriti nelle graduatorie regionali anche in attesa di portare a termine gli importanti lavori di manutenzione straordinaria che stanno coinvolgendo la residenza E4. Parallelamente, stiamo lavorando alla realizzazione di un nuovo e grande studentato che sorgerà presso la ex Caserma di via Rossetti pensato per offrire almeno 50 posti letto e spazi di vita collettiva”.Così l’assessore regionale all’istruzione Alessia Rosolen nel commentare le ulteriori risorse stanziate in assestamento di bilancio per l’housing universitario. “I lavori per la realizzazione, in tutta la regione, di nuove residenze per studenti prevedono un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro - ha precisato l’esponente della Giunta - a cui si sommano gli ulteriori 3,5 milioni approvati ieri in assestamento”.“Si tratta di interventi strategici per il nostro sistema universitario – ha aggiunto Rosolen – che rafforzano concretamente il diritto allo studio e rispondono alla crescente domanda di alloggi, contribuendo a rendere il Friuli Venezia Giulia sempre più attrattivo per chi sceglie di formarsi nel nostro territorio”.Uno studentato nuovo da oltre 50 posti letto sorgerà all’interno dell’ex Caserma di via Rossetti 76 i cui alloggi saranno assegnati prioritariamente agli studenti dell’Area Medica; una seconda residenza, il complesso dell’ex Ospedale Militare, situata in via Fabio Severo 40, per garantire accoglienza – nella cornice della rinnovata convenzione tra Amministrazione regionale e Università degli Studi di Trieste - a ulteriori 176 studenti.Le due strutture sono situate a poca distanza rispettivamente dalla sede dell’Università degli studi di Trieste e dagli ospedali Maggiore e Cattinara ed entreranno nella disponibilità di Ardis sulla base di accordi pluriennali.Per la realizzazione dello studentato all’interno del complesso immobiliare dell’ex caserma di via Rossetti 76 – per cui l’Amministrazione regionale ha già stanziato 13,5 milioni di euro (10 milioni nel 2023 e ulteriori 3,5 milioni con la legge di assestamento appena approvata) - è previsto un intervento di nuova costruzione per lo sviluppo di moduli abitativi con stanze singole e miniappartamenti per più studenti. All’interno dello spazio saranno realizzate inoltre aule studio, cucine comuni e una sala mensa.La struttura di via Fabio Severo verrà presa in gestione da Ardis grazie ad una convenzione quinquennale e rinnovabile con l’Università di Trieste rispondendo in modo tempestivo alla chiusura della Casa dello Studente E4, già in grado di ospitare al suo interno 124 posti letto. L’accordo che ha effetto dall’anno accademico 2025/2026 prevede, inoltre, l’assegnazione di ulteriori 63 alloggi agli studenti del Collegio Universitario di Merito Fonda.“Lavoriamo per aumentare il numero degli alloggi in Friuli Venezia Giulia: abbiamo di recente approvato le Linee Guida triennali per il diritto allo studio universitario nelle quali si prospetta un aumento di circa 266 posti letto in tutta la regione nei prossimi anni. Offrire agli studenti fuori sede la possibilità di frequentare l’Università, insieme alla copertura totale delle borse di studio, sono priorità sulle quali continuiamo a investire per garantire a tutti il diritto allo studio”.“L’aumento di alloggi è obiettivo prioritario dell’Università di Trieste – ha aggiunto il Rettore, Roberto Di Lenarda – che, oltre a offrire un importante servizio, consente di aumentare l’attrattività di studenti motivati e capaci in un ateneo in forte espansione come il nostro. Le novità didattiche, in particolare tra le Lauree Magistrali, stanno suscitando forte interesse tra gli studenti che vedono in Trieste una delle mete più interessanti per la propria formazione. Vorrei infine esprimere i miei più sinceri ringraziamenti all’assessore regionale Rosolen per essere stata sempre sensibile alle necessità del sistema universitario”. Abstract Una Casa dello Studente da 176 posti all'ex Ospedale Militare e uno studentato da 50 posti per studenti di Area Medica nell'ex caserma di via Rossetti. Investimento di 13,5 mln da parte di Regione FVG Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Fri, 01/08/2025 - 12:00 - Sun, 31/08/2025 - 12:00
Formazione per addetti antincedio UniTS: firmato accordo triennale con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trieste Read more about Formazione per addetti antincedio UniTS: firmato accordo triennale con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trieste Immagine Titolo (26).jpg Data notizia Wed, 23/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trieste realizzerà per i prossimi tre anni corsi di formazione per addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze destinati al personale UniTS incaricato.Nell’Accordo sono previsti sia i corsi di formazione per addetti antincendio in attività di “livello 3, ex alto rischio, della durata di 16 ore (12 ore di teoria e 4 ore di pratica), sia i corsi di aggiornamento antincendio della durata di 8 ore (5 ore di teoria e 3 ore di pratica).Il Comando provinciale, a conclusione di ogni corso, rilascerà un attestato di idoneità tecnica.L’Università di Trieste, con il coordinamento del suo Servizio di Prevenzione e Protezione e in un’ottica di miglioramento continuo degli standard di sicurezza, ha provveduto alla nomina di oltre 130 Addetti antincendio di “livello 3” assegnati alle diverse strutture. Grazie alla sottoscrizione dell’ Accordo, alle scadenze quinquennali previste il personale addetto frequenterà i necessari corsi di aggiornamento. Nel prossimo futuro, per coprire il turn over , sono previste ulteriori nomine di addetti antincendio. Nell’ambito della sicurezza sanitaria e della gestione delle emergenze di primo soccorso, inoltre, l’Ateneo ha nominato e formato in stretta collaborazione con ASUGI 160 dipendenti come Addetti al primo soccorso e abilitati alle manovre di rianimazione cardiopolmonare con defibrillatore semiautomatico (BLS-D). Attualmente in Ateneo sono disponibili per tutta l’utenza universitaria una sessantina di defibrillatori, alcuni collocati in automezzi itineranti del Servizio di Vigilanza.A completare le forze in campo nel contesto delle emergenze antincendio e sanitarie, in Ateneo è presente, h 24 e 365 giorni all’anno, un qualificato Servizio di vigilanza con personale formato ad affrontare varie tipologie di emergenza. Abstract Saranno realizzati corsi di formazione e di aggiornamento destinati al personale incaricato Mostra nel diario Off
“Messa alla prova”: firmato accordo quinquennale tra UniTS e Tribunale di Trieste Read more about “Messa alla prova”: firmato accordo quinquennale tra UniTS e Tribunale di Trieste Immagine Progetto senza titolo (51).png Data notizia Thu, 24/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia E’ stato firmato oggi tra l’Università e il Tribunale di Trieste un accordo quinquennale per consentire a due persone sottoposte alla "Messa alla prova" di svolgere attività di pubblica utilità nell'Ateneo triestino.La "messa alla prova" è un istituto giuridico che consente all’imputato, in determinati casi, un'alternativa al processo superando un periodo di prova la cui durata è stabilita dal giudice, attraverso l'assunzione di impegni di riparazione del danno causato con la commissione del reato, tra cui quello di mettere a disposizione tempo e competenze gratuitamente a favore della comunità attraverso lavori di pubblica utilità.La messa alla prova è una di quelle misure che rientrano tra le cosiddette misure di comunità che in Italia e in Europa hanno dimostrato di abbassare la recidiva realizzando dei percorsi di giustizia per persone imputate e condannate che favoriscono una socializzazione nella legalità e una responsabilizzazione nei confronti delle vittime e della comunità. Le attività concordate con UniTS saranno svolte a titolo gratuito in una delle sedi universitarie e comprendono servizi di portierato, supporto al personale e all’attività amministrativa, cura del verde e pulizia delle aree esterne, piccola manutenzione, custodia delle biblioteche, delle aree interne e prestazioni per la fruibilità e la tutela del patrimonio culturale e archivistico. Prevista anche l’accoglienza e il supporto agli utenti dell’ateneo nonchè nella preparazione di eventi. Oltre a queste, gli interessati potranno offrire altre attività in linea con proprie specifiche competenze.Sono intervenuti alla firma dell’accordo il Rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda, e il Presidente del Tribunale di Trieste, Igor Maria Rifiorati. Abstract Ogni anno, due persone selezionate svolgeranno servizi di pubblica utilità in Ateneo Mostra nel diario Off
Partito il trial europeo MammoWave Read more about Partito il trial europeo MammoWave Immagine Progetto senza titolo (50).png Data notizia Mon, 21/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Partito all’Ospedale di Cattinara il trial europeo MammoWave che prevede l’utilizzo di una nuova tecnologia per lo studio della mammella basata sull’uso di microonde non ionizzanti. Obiettivo dello studio è valutare l’efficacia di questo sistema innovativo nello screening per il tumore al seno.Lo studio coinvolge donne asintomatiche in fascia screening tra i 45 e i 74 anni che abbiano effettuato una mammografia negli ultimi 30 giorni oppure abbiano un esame mammografico programmato.La partecipazione è gratuita e volontaria.L’esame viene effettuato presso la SC (UCO) Radiologia Diagnostica e Interventistica dell’Ospedale di Cattinara diretta da Maria Assunta Cova, nell’ambulatorio dedicato allo studio MammoWave.Il centro è tra i 10 selezionati a livello europeo per partecipare al trial clinico internazionale che coinvolgerà oltre 10.000 donne in 5 Paesi. Cos’è MammoWave?MammoWave è un dispositivo medico che utilizza microonde a bassissima potenza per creare una mappa del tessuto mammario, senza necessità di compressione o liquidi di contrasto. L'esame è rapido, sicuro e non invasivo.Grazie a un software avanzato con algoritmi di intelligenza artificiale, il sistema è in grado di individuare eventuali alterazioni nel tessuto, classificandole come “con sospetto” o “senza sospetto”.Un passo avanti nella prevenzionePartecipare allo studio significa contribuire attivamente alla ricerca di nuove modalità di diagnosi precoce del tumore al seno, più accessibili, sicure e ripetibili nel tempo.Dove e come partecipareLa partecipazione prevede:- un breve colloquio di idoneità;- l’esecuzione dell’esame (circa 15 minuti);- nessun impiego di radiazioni ionizzanti né compressione del seno.Per informazioni:Tel. 0403994862; mammowavetrieste@gmail.comoppure direttamente presso la SS Diagnostica Senologica dell’Ospedale di Cattinara, - 2° piano – Radiologia Abstract Maria Assunta Cova è Direttrice della Struttura Complessa di Radiologia Diagnostica e Interventistica di ASUGI che coordina la sperimentazione all’Ospedale di Cattinara Mostra nel diario Off
Classifica Università Censis (edizione 2025-26): UniTS al 5° posto tra gli atenei di medie dimensioni Read more about Classifica Università Censis (edizione 2025-26): UniTS al 5° posto tra gli atenei di medie dimensioni Immagine Progetto senza titolo (18).png Data notizia Thu, 17/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia UniTS guadagna due posizioni nella classifica Censis delle Università italiane edizione 2025-26 (riferita ai dati dell’a.a. 2024/2025) posizionandosi al 5° posto tra gli atenei di medie dimensioni (tra 10.000 e 20.000 iscritti).In particolare, l’Università di Trieste migliora la sua valutazione per l’occupabilità dei suoi laureati e per la qualità delle strutture. Stabili le voci sui servizi e l’internazionalizzazione.Dall’analisi di scenario diffusa da Censis emerge una generale tendenza all’aumento delle immatricolazioni che si colloca ad un + 5,3% rispetto a marzo 2024. Il trend non è però distribuito in egual misura nelle diverse aree geografiche del Paese: sono gli atenei delle regioni centrali a registrare l’aumento più alto, cresciuti del 14%, seguiti dagli atenei del Sud (+6,1%). Nel Nord, invece, l’ampliamento della platea universitaria è sensibilmente più ridotto: +2% di nuovi iscritti negli atenei del Nord-Est e -0,9% in quelli del Nord-Ovest.UniTS è in controtendenza con un + 15% registrato a novembre 2024 e un ottimo + 40% rispetto al pre pandemia (2019/20).La classifica Censis dedicata al mondo universitario, pur non esaustiva nella valutazione complessiva degli atenei, è un’articolata analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a alcuni elementi rilevanti strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità. A questa classifica si aggiunge il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali, dei corsi a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali. Complessivamente si tratta di 70 graduatorie, a partire da una batteria di 962 variabili considerate, che possono aiutare i giovani e le loro famiglie a individuare con consapevolezza il percorso di formazione. Abstract Guadagnate due posizioni rispetto allo scorso anno Mostra nel diario Off
Bovec Summer School: GO!2025, UniTS e UniUD promuovono e sperimentano i valori europei Read more about Bovec Summer School: GO!2025, UniTS e UniUD promuovono e sperimentano i valori europei Immagine Progetto senza titolo (17).png Data notizia Thu, 17/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Giovedì 17 luglio, le Università di Trieste e di Udine accoglieranno nella sede di Gorizia i 32 partecipanti alla 31esima edizione della Bovec Summer School provenienti da sette atenei dell’area Alpe-Adria. Quest’anno la scuola, organizzata dall’Università di Klagenfurt, è dedicata al tema “Nation and narration in Europe: language, culture and identity in the pursuit of europeanisation”. Si tratta di una iniziativa formativa internazionale, interdisciplinare e multilingue – si tiene infatti in tedesco, sloveno, italiano, friulano e croato – che coinvolge studenti e docenti delle università di: Udine, Trieste, Capodistria, Klagenfurt, Lubiana, Fiume e Osijek. La giornata sarà utile per riflettere sul ruolo che Gorizia e Nova Gorica, come capitale europea della cultura 2025, stanno avendo nel promuovere il valore della cittadinanza europea.Il primo incontro, alle 14, si terrà nella sede dell’Ateneo giuliano, in via Alviano, dove è in programma un seminario interattivo sulla diplomazia scientifica, tenuto dal Simone Arnaldi, docente di Sociologia del Dipartimento di Scienze politiche e Sociali. «La diplomazia scientifica –illustra il professor Arnaldi – è un campo di studi che definisce la relazione bidirezionale tra scienza e diplomazia, ciascuna con un suo ruolo ben definito. In questo ambito, la diplomazia costituisce uno strumento per facilitare il progresso scientifico, mentre la scienza diventa uno strumento a supporto della politica internazionale».L’Università di Trieste è un punto di riferimento accademico nazionale per la diplomazia scientifica, sulla quale ha di recente stilato un documento programmatorio. In questo contesto si inserisce il seminario interattivo in cui i partecipanti esploreranno il necessario ruolo della cooperazione scientifica internazionale nell’affrontare le grandi sfide globali che le nostre società sono chiamate ad affrontare. Rifletteranno, inoltre, sul mutato contesto istituzionale, economico e politico in cui opera oggi la comunità scientifica e sul valore che ancora oggi hanno i valori universalistici di cui la scienza è portatrice, nel superamento delle divisioni e dei conflitti che affliggono l’Europa.Alle 16 la summer school si sposterà nel polo di Santa Chiara, sede dell’Ateneo friulano. L’incontro sarà introdotto dalla coordinatrice dei corsi di studio in Relazioni pubbliche e Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni, Renata Kodilja. Per il Comune di Gorizia porterà i saluti l’assessore a Go! 2025, Patrizia Artico. I partecipanti saranno guidati in attività interattive ispirate alla tecnica del brain writing e in un focus group multilingue, un approccio comunicativo utile alla cittadinanza europea. Quest’ultimo permetterà di raccogliere e valorizzare i punti di vista emersi nonché di trarne ulteriori spunti. Il workshop infatti mira a promuovere nei giovani una cittadinanza europea consapevole rafforzando il pensiero critico e la capacità di analisi delle sfide sociali e politiche contemporanee, con particolare attenzione alla difesa dei valori democratici e alla partecipazione attiva.«Le università – spiegano le professoresse Iris Jammernegg e Renata Kodilja, che coordinano l’incontro all’Università di Udine – hanno un ruolo chiave nel promuovere ricerca e formazione per rafforzare diritti umani, diversità e cittadinanza europea. La Bovec Summer School è un’occasione per attivare nei ragazzi consapevolezza e partecipazione all’interno della comunità europea». La Bovec Summer SchoolQuest’anno la scuola estiva si propone di indagare in chiave critica il ruolo delle narrazioni nazionali nella costruzione dell’identità europea, mettendo al centro le intersezioni tra lingua, cultura, memoria e appartenenza. In un’epoca segnata dalla crescente fragilità del progetto europeo, la summer school offre uno spazio di confronto interdisciplinare e transculturale, in cui analizzare come discorsi pubblici e rappresentazioni collettive influenzino la coesione democratica, l’inclusione sociale e il rispetto dei diritti fondamentali. Grazie al contributo di studiosi di diverse discipline, il programma affronta temi cruciali come il rapporto tra linguaggio e potere, le politiche della memoria, la costruzione dell’alterità e le derive identitarie contemporanee. «Il contesto geografico e culturale dell’area Alpe-Adria — storicamente caratterizzato da una pluralità linguistica e da una fitta rete di relazioni transfrontaliere — rappresenta un terreno particolarmente fertile per riflettere sulle potenzialità del progetto europeo», afferma Cristina Beretta, professoressa all’Università di Klagenfurt e direttrice scientifica della Summer School. «In questo senso, l’esempio di Gorizia e Nova Gorica, unite da un rapporto fruttuoso e collaborativo, incarna in modo emblematico tale complessità e ricchezza», evidenzia Fiorenza Ninin, project manager dell’iniziativa. «La Summer School si configura quindi non solo come un’esperienza formativa, ma anche – sottolinea Ninin – come un laboratorio critico in cui gli studenti partecipanti possono elaborare strumenti intellettuali e civili per affrontare con consapevolezza le sfide del nostro tempo». Abstract Sono 32 i partecipanti da sette atenei dell’area Alpe-Adria Mostra nel diario Off
Parco di San Giovanni: procede spedita la riqualificazione dei padiglioni F1 e F2 Read more about Parco di San Giovanni: procede spedita la riqualificazione dei padiglioni F1 e F2 Immagine Titolo (23).jpg Data notizia Thu, 17/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia All’interno del Parco di San Giovanni sta prendendo forma un intervento strategico di recupero architettonico e funzionale che restituirà nuova vita agli edifici F1 e F2. L’Università di Trieste è impegnata in un’importante opera di rigenerazione urbana, nel pieno rispetto della memoria storica del comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico, con l’intenzione di valorizzarne la dimensione culturale e una nuova vocazione scientifica.I lavori, consegnati nel 2021, sono iniziati nel 2022, dopo una prima variante strutturale resa necessaria dalle condizioni di degrado in cui versavano gli immobili. Ulteriori varianti al progetto si sono rese necessarie nel corso del tempo, anche a seguito del ritrovamento e della bonifica di materiali contenenti amianto in punti dell'edificio non visibili al momento del progetto. Gli edifici F1 e F2: tra storia e innovazione Originariamente costruiti nei primi anni del Novecento come padiglioni dell'ex Ospedale Psichiatrico Provinciale, gli edifici F1 e F2 sono testimoni di un passato legato alla storia sanitaria di Trieste. Il F1, noto come "Padiglione Uomini Tranquilli", ospitava pazienti maschi in condizioni di stabilità, mentre il F2 era destinato alle cucine del complesso ospedaliero. Dopo la dismissione dell'ospedale psichiatrico e un lungo periodo di abbandono, questi spazi sono stati acquisiti dall'Università di Trieste per ospitare attività didattiche, di ricerca e servizi a supporto della comunità accademica, ma che anche intendono restituire alla città un pezzo importante della storia del Novecento triestino.F1: uno spazio per la ricerca e l'innovazione L’edificio F1, con una superficie di circa 2.100 m², sarà destinato a ospitare attività universitarie di alta formazione, ricerca e collaborazione interistituzionale. Attualmente il padiglione è in attesa dell'allacciamento idrico antincendio, nonché del parere della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli-Venezia Giulia per le opere relative alle aree esterne. Dopodiché, in tempi brevi, l’Ateneo procederà all'allestimento degli interni e al trasferimento degli uffici.I lavori, sostanzialmente terminati, consentono già di ammirare, tra l’altro, la ricostruzione della tettoia sopra l’ingresso principale e il recupero delle decorazioni pittoriche con motivi floreali presenti nella facciata che ne esaltano lo stile eclettico.Tra i suoi spazi troveranno posto studi per i docenti e laboratori innovativi in ambito psicologico, oltre a un’ampia aula studio su due piani che comprende la suggestiva "veranda" affacciata sul verde del Parco. Questo intervento mira a creare un ambiente stimolante per studenti e ricercatori, favorendo l’interazione e il rapporto con il mondo esterno. F2: un centro di servizi e di inclusività Con una superficie di circa 1.980 m², l’edificio F2 è in fase di rifunzionalizzazione per ospitare principalmente attività didattiche, spazi di aggregazione e iniziative rivolte alla comunità universitaria, ma non solo. È previsto l’allestimento di una moderna Aula Magna e di altre quattro aule capienti.In questa fase dei lavori, è in corso, in collaborazione con Acegas la realizzazione della cabina elettrica di trasformazione in Media Tensione, anche in questo caso in attesa del parere della Soprintendenza che definisca la colorazione della facciata, dei serramenti e di alcuni dettagli di carattere artistico, quali ad esempio il fregio sotto la linda del tetto. La chiusura dei lavori è prevista indicativamente entro la primavera del 2026.Un investimento per il futuro L’impegno economico complessivo sostenuto dall’Università di Trieste per la realizzazione degli interventi supera i dieci milioni di euro, di cui sette sono finanziati grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’ avanzamento dei lavori, finora fortemente influenzato dalle tempistiche della Soprintendenza, vede l’Ateneo intervenire puntualmente per dare seguito alle indicazioni dell’Ente.Il Parco di San Giovanni: una risorsa per la città e l'Università La riqualificazione degli edifici F1 e F2 rappresenta un passo fondamentale per il rilancio del Parco di San Giovanni, che si sta trasformando in un polo di cultura, ricerca e benessere per tutta la comunità. L'Università di Trieste sta rinnovando un patrimonio storico, conservando la memoria del passato e proiettandosi verso il futuro con interventi che rispondono alle esigenze di accessibilità, innovazione e apertura al territorio.I prossimi passaggi prevedono il recupero del padiglione F3, di cui è già stata deliberata l’integrale copertura economica dei lavori di recupero, e del Gregoretti 2, di cui a brevissimo sarà pubblicata la gara per la progettazione definitiva.Questi progetti rientrano nell’ambito della strategia di valorizzazione del Parco come luogo di connessione tra università, cultura e città, in una logica di benessere dei lavoratori, responsabilità sociale e di attrattività del nostro ateneo. Abstract L'intervento da oltre 10 milioni di euro viaggia verso la conclusione. I prossimi passaggi prevedono il recupero degli edifici F3 e Gregoretti 2 Mostra nel diario Off Fotogallery Riqualificazione edifici F1 e F2
Il futuro della scienza in piazza: il Graduation Day UniTS conquista Trieste Read more about Il futuro della scienza in piazza: il Graduation Day UniTS conquista Trieste Immagine Titolo (21).jpg Data notizia Tue, 15/07/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Destinatari target Post lauream Testo notizia Una gremita piazza Verdi ha ospitato ieri sera il Graduation Day dell’Università di Trieste, svoltosi per la prima volta nel cuore della città. La cerimonia accademica che ha celebrato i nuovi 170 dottori di ricerca di UniTS si è trasformata in un evento pubblico, aperto alla cittadinanza, tra divulgazione scientifica, musica e momenti istituzionali. Inserita nel calendario ufficiale di Triestestate, la serata ha segnato anche l’ultimo evento pubblico del rettore Roberto Di Lenarda, che ha scelto di concludere il proprio mandato accanto ai giovani ricercatori e ai concittadini.«Abbiamo voluto portare il Graduation Day nel centro città – ha dichiarato Di Lenarda – per sottolineare ancora una volta il forte legame tra l'Università e Trieste che abbiamo consolidato anche grazie alle celebrazioni del Centenario. Sono felice e onorato di concludere il servizio che ho reso alla comunità accademica insieme ai giovani che rappresentano l'eccellenza del nostro sistema di formazione e assieme ai concittadini che sono i fruitori ultimi del nostro lavoro di ricerca. Termino il mio rettorato con il messaggio che la conoscenza va implementata, condivisa, raccontata e soprattutto sostenuta, perché solo investendo nella formazione dei giovani e nella ricerca assicureremo al nostro Paese un futuro di prosperità».Protagonista della lectio magistralis è stato Rosario Rizzuto, già rettore dell’Università di Padova e oggi presidente del Centro Nazionale per la Terapia Genica e i Farmaci con Tecnologia a RNA, una delle infrastrutture strategiche del PNRR promossa dal MUR. Il suo intervento, dal titolo “RNA e terapia genica: nuove tecnologie per la medicina personalizzata”, ha offerto uno sguardo sulle sfide e le potenzialità della rivoluzione biotecnologica che sta trasformando la medicina contemporanea. Al centro della sua riflessione, la necessità di accelerare il trasferimento dei risultati della ricerca scientifica verso l’applicazione clinica, attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme capaci di generare farmaci innovativi basati su RNA e trattamenti di terapia genica. Una prospettiva che richiederà forti investimenti nella ricerca, nella collaborazione interdisciplinare e nell’innovazione industriale, per rendere la medicina personalizzata sempre più avanzata, sostenibile e accessibile.La cerimonia ha valorizzato la dimensione internazionale e la vitalità dei corsi di dottorato dell’Ateneo. I 170 nuovi dottori di ricerca proclamati rappresentano il numero più alto nella storia dell’Università di Trieste, con un incremento del +28% rispetto all’anno precedente. Le loro provenienze, che abbracciano Europa, Asia, Africa e America, includono anche ricercatori originari di Paesi segnati da gravi crisi internazionali: un segnale che testimonia il ruolo della scienza come risorsa per la costruzione di spazi di dialogo e di pace.Nel corso del mandato rettorale di Roberto Di Lenarda, i dottorati di ricerca dell’Ateneo hanno registrato una crescita sensibile che ha riguardato il numero delle borse, il totale degli iscritti e l’attrattività dell’offerta: «Tra il 2019 e il 2024 – comunica il prof. Alessandro Baraldi, collaboratore per l’Area Ricerca Scientifica e Dottorati di Ricerca - i posti a bando sono passati da 138 a 185 (+34%), il totale degli iscritti ai corsi di dottorato è cresciuto da 348 a 549 unità, segnando un incremento del +57,8%, mentre i candidati alle prove di ammissione, da 667 a 1.268, sono aumentati del +90,5%».Una crescita che è stata accompagnata dall’efficacia delle prospettive occupazionali: a un anno dal titolo, l’85% dei dottori di ricerca UniTS risulta occupato, con il 26% inserito nel settore privato e il 15% impegnato nell’innovazione industriale. E se il 17% ha avviato la propria carriera all’estero, il 68,2% costituisce capitale umano che lavora e contribuisce alla crescita economica e sociale del Nord-est.Condotta dalla giornalista Marinella Chirico, la serata ha alternato interventi istituzionali – con i saluti della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste e della Fondazione CRTrieste – momenti divulgativi e intermezzi musicali con la band Ben & the Soul Sisters, composta da Joy Jenkins, Michela Grilli e Sara Roversi, accompagnate al piano da Marco Ballaben. A concludere, il tradizionale lancio del tocco, simbolo della fine del percorso accademico e del conseguimento del titolo di dottore di ricerca.Il Graduation Day è stato organizzato con il contributo della Fondazione CRTrieste e ha fatto parte della rassegna estiva Triestestate, promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia, dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, di PromoTurismoFVG e del Trieste Convention & Visitors Bureau. Abstract Celebrati ieri sera i 170 nuovi dottori di ricerca, numero più alto di sempre, per la prima volta in un evento pubblico aperto ai cittadini. Ultimo evento pubblico del rettore Di Lenarda, lectio magistralis di Rosario Rizzuto Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Fri, 01/08/2025 - 12:00 - Sun, 31/08/2025 - 12:00 Video notizia Fotogallery Immagini del Graduation Day 2025