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Scoperto l'uso rituale di sostanze psicotrope nell'antico Egitto

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Per la prima volta sono state scoperte prove dirette dell’uso di sostanze psicotrope nei rituali dell’antico Egitto tolemaico: i ricercatori hanno, infatti, svelato dettagli invisibili a occhio nudo all’interno di un vaso rituale risalente a oltre 2.000 anni fa. 

Lo studio, coordinato da Enrico Greco, professore di chimica dell’ambiente e dei beni culturali presso l’Università di Trieste, con la collaborazione fra il Tampa Museum of Art e la University of South Florida, l’Università di Milano ed Elettra Sincrotrone Trieste, è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports (Nature Group) e supportato dal Consorzio Europeo di Infrastrutture di Ricerca CERIC-ERIC.   

Basato su prove scientifiche dirette, lo studio rappresenta il primo esempio documentato dell’uso intenzionale di psichedelici nei rituali egizi per indurre visioni oniriche, stati meditativi e comunicazione con il divino e dimostra una conoscenza sofisticata degli antichi egizi delle risorse naturali e dei loro effetti sulla mente umana. Sebbene, infatti, in passato fossero state avanzate ipotesi basate su iconografia e testi, questa ricerca fornisce una prova fisica concreta. I risultati, inoltre, collegano queste pratiche a tradizioni più ampie del Mediterraneo e del Vicino Oriente, suggerendo scambi culturali che hanno influenzato il sapere rituale e medico delle antiche civiltà.

Enrico Greco, professore di chimica dell’ambiente e dei beni culturali presso l’Università di Trieste e coordinatore dello studio, sottolinea: “Questa scoperta è stata possibile solo grazie a un approccio altamente multidisciplinare:combinando tecniche scientifiche all’avanguardia con l’analisi culturale, linguistica e storica, abbiamo ottenuto informazioni che l’archeologia tradizionale da sola non avrebbe potuto fornire. Questo sottolinea la forza della collaborazione interdisciplinare nel risolvere i misteri dell’antichità.”

La ricerca è stata realizzata con tecniche scientifiche avanzate: proteomica, metabolomica, spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier accoppiata alla luce di sincrotrone (SR µ-FTIR) e metabarcoding del DNA vegetale. Chiaramaria Stani, ricercatrice CERIC-ERIC presso la linea SISSI di Elettra Sincrotrone Trieste, sottolinea: “Queste analisi hanno permesso di identificare il contenuto cerimoniale del vaso, nonostante le tracce residue fossero minime, ma ben conservate nelle porosità della ceramica”.

Il vaso è decorato con la testa del dio egizio Bes, una divinità grottesca, ma dalla natura benevola, spesso utilizzata come amuleto protettivo della casa. Lo studio ha permesso di attribuire alla divinità anche un ruolo mistico, legato a stati alterati di coscienza e a rituali divinatori. Esistono circa altri dodici vasi raffiguranti il dio Bes. 

Nel miscuglio analizzato sono state rilevate tracce di Peganum harmala (ruta siriana), Nymphaea nouchali var. caerulea (ninfea azzurra) e una pianta del genere Cleome, tutte note per le loro proprietà psicotrope o medicinali. Tali sostanze erano combinate con liquidi fermentati o altri ingredienti come miele o pappa reale. Inoltre, l’analisi ha rivelato la presenza di fluidi umani, come sangue e proteine delle mucose, suggerendo che il vaso fosse utilizzato in rituali simbolici e trasformativi, probabilmente legati alla fertilità femminile, attraverso il raggiungimento di stati alterati di coscienza.

 

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Studio pubblicato su Scientific Reports

Multianalytical investigation reveals psychotropic substances in a ptolemaic Egyptian vase

 

Davide Tanasi1, Branko F. van Oppen de Ruiter2, Fiorella Florian3, Radmila Pavlovic4,5, Luca Maria Chiesa4, Igor Fochi6, Chiaramaria Stani7, Lisa Vaccari8, Dale Chaput9, Giorgio Samorini10, Alberto Pallavicini3, Sabrina Semeraro11, Anastasia Serena Gaetano11, Sabina Licen11, Pierluigi Barbieri11 & Enrico Greco11

 

  1. Department of History, University of South Florida, 4202 E Fowler Ave, Tampa, FL, 33620, US
  2. Tampa Museum of Art, 120 W Gasparilla Plaza, Tampa, FL, 33602, US
  3. Department of Life Sciences, University of Trieste, via Licio Giorgieri 5, Trieste, 34127, Italy
  4. Department of Veterinary Medicine and Animal Science, University of Milan, via dell’Università 6, Lodi, 26900, Italy
  5. ProMeFa, San Raffaele Scientific Institute, via dell’Olgettina 60, Milan, 20132, Italy
  6. Thermo Fisher Scientific S.p.A., Rodano, Milan, 20090, Italy
  7. CERIC-ERIC, S. S. 14 - km 163,5 in AREA Science Park, Basovizza, Trieste, 34149, Italy
  8. Elettra-Sincrotrone Trieste S.C.p.A., S.S. 14 - km 163,5 in AREA Science Park, Basovizza, Trieste, 34149, Italy
  9. Department Molecular Biosciences, University of South Florida, Tampa, FL, 33620, USA
  10. Independent Researcher, Bologna, Italy
  11. Department of Chemical and Pharmaceutical Sciences, University of Trieste, via Licio Giorgieri 1, Trieste, 34127, Italy
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La scoperta ridefinisce la comprensione della spiritualità dell’antico Egitto e sottolinea l’importanza di approcci innovativi e multidisciplinari nella scienza archeologica
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Progetto PRO-BENE-COMUNE: UniTS investe nel benessere di studenti e personale

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UniTS è tra i protagonisti del progetto nazionale “PRO-BENE-COMUNE”, un'iniziativa che coinvolge nove atenei italiani con l'obiettivo di affrontare in maniera olistica e multidisciplinare le sfide legate al benessere psicofisico degli studenti universitari. Il progetto mira a creare un ambiente universitario accogliente e inclusivo, grazie a interventi mirati di counseling, attività di promozione del benessere e sensibilizzazione sul disagio psicologico, oltre a una solida attività di ricerca.

Nello specifico, UniTS recluterà due nuove figure di psicologo-psicoterapeuta a tempo parziale, con un impegno minimo di dieci ore settimanali. Ulteriori tre psicologi saranno impegnati in attività di sensibilizzazione e formazione, ampliando così l'offerta di supporto e prevenzione.

A gennaio 2025, inoltre, L’Ateneo avvierà una ricerca approfondita sulle problematiche psicologiche degli studenti, identificando i principali fattori di rischio e vulnerabilità, ma anche quelli protettivi che favoriscono un buon adattamento psicologico. Verrà implementato anche un programma di informazione e psicoeducazione rivolto non solo agli studenti, ma anche al personale tecnico-amministrativo e docente, con particolare attenzione alla prevenzione delle dipendenze e alla promozione del benessere psicofisico. Le attività, che partiranno all’inizio del prossimo anno, includeranno cineforum, iniziative sportive e momenti di socializzazione.

L’Ateneo opera da tempo per promuovere il benessere delle persone che studiano e lavorano al suo interno. In particolare, il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (DEAMS) si è dimostrato leader nell’attivazione di diverse iniziative pensate per supportare i propri studenti, con l’obiettivo di promuovere la coesione del corpo studentesco attraverso attività di supporto tra pari e di sostegno nel percorso di studi, al fine di creare benessere all’interno del Dipartimento.

Nel 2022 il DEAMS ha istituito la figura del Delegato di Dipartimento per i rapporti con le Studentesse e gli Studenti, che raccoglie le esigenze e promuove attività legate al benessere della comunità studentesca del dipartimento. Dal 2023, il Delegato viene affiancato da un nuovo studente Tutor per i rapporti con le Studentesse e gli Studenti, che si sta formando nell’ambito degli studi di psicologia, e che offre uno spazio di ascolto agli studenti su eventuali problematiche legate al percorso accademico, al metodo di studio, o al benessere psicofisico e alla vita universitaria. I tre tutor che si sono avvicendati fino ad oggi hanno incontrato più di 35 studenti.

In questo contesto, il 27 novembre UniTS ospiterà il workshop “Promuovere il benessere all’Università: L’esperienza del King’s College London”, con la partecipazione di Rosanna Ayton, esperta di inclusione e benessere, e Julia Pointon-Haas, responsabile consulenza e benessere, entrambe del King’s College di Londra, un’università all’avanguardia nella promozione del benessere universitario, che ha da poco ricevuto il prestigioso premio “Student Minds University Mental Health Charter Award”.

L’evento, promosso dal DEAMS, si concentrerà sul ruolo del tutoring nell’ambiente universitario e rappresenterà un'opportunità di confronto e crescita per l’Ateneo, che dimostra ancora una volta la sua capacità di attrarre collaborazioni internazionali di prestigio e di posizionarsi come punto di riferimento nella promozione del benessere della comunità universitaria.

Il workshop si terrà alle ore 14 nell’aula conferenze dell’Edificio D (Economia) di Piazzale Europa, e sarà seguito da una tavola rotonda in cui le relatrici incontreranno gruppi di lavoro di studenti e staff dell’Università di Trieste.

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Il 27 novembre l’Ateneo ospiterà il workshop “Promuovere il benessere all’Università” con esperti del King’s College di Londra
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Pensionamento del Prof. Roberto Luzzati, Coordinatore del CdL in Medicina e Chirurgia: il ringraziamento di UniTS

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L’Università di Trieste, insieme alla Direzione Strategica di ASUGI, esprime i più sentiti auguri per un felice pensionamento al Prof. Roberto Luzzati. Il suo straordinario contributo professionale ha rappresentato un punto di forza per l’Ateneo e per l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, valorizzandone il ruolo a livello nazionale e internazionale. Figura di riferimento nel panorama medico, Luzzati ha lasciato un’impronta indelebile nella gestione delle malattie infettive negli ultimi vent’anni, distinguendosi particolarmente durante l’emergenza COVID-19.

Dopo aver conseguito due specializzazioni in Pediatria e Malattie Infettive e aver completato la sua  formazione all’Università di Boston, Luzzati ha iniziato la sua attività a Trieste nel 2000 come Direttore della SC (UCO) Malattie Infettive di ASUGI. Nel 2005 è stato nominato Professore di Malattie Infettive dell’Ateneo giuliano, contribuendo alla trasformazione della Struttura Complessa in un’eccellenza universitaria.

Determinante è stato il suo impegno per l’apertura, nel 2022, della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, ampliando le opportunità formative per le nuove generazioni di medici. Dal 2018 ad oggi ha rivestito il ruolo di Coordinatore del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, guidando con dedizione un percorso chiave per la formazione sanitaria nell’Ateneo.

Il Prof. Luzzati è stato Direttore del Dipartimento di Medicina Specialistica dal 2005 al 2022 e, dal 2022, ha assunto la guida del Dipartimento per la Stewardship Antibiotica di ASUGI. Autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche di rilievo internazionale, ha saputo coniugare rigore accademico e umanità, formando un gruppo di allievi pronti a portare avanti la sua opera con gli stessi principi di empatia, rispetto per il paziente e impegno nella ricerca.

UniTS ringrazia il Prof. Roberto Luzzati per il suo eccezionale contributo accademico e umano, consapevole che il suo lavoro continuerà a ispirare sia la comunità accademica sia quella sanitaria.

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Un esempio di eccellenza dell’Università di Trieste
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Numismatica bizantina: UniTS insieme a Princeton, Oxford e Dumbarton Oaks per la digitalizzazione dei dati

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Il Dipartimento DiSU di UniTS è stato invitato dall'Università di Princeton a partecipare a un prestigioso progetto di ricerca internazionale finalizzato alla creazione di repository di tutte le banche dati numismatiche. Il progetto, denominato NOMISMA, vede la collaborazione di istituzioni di altissimo livello, tra cui la Dumbarton Oaks di Washington e l'Università di Oxford. Alla piattaforma Nomismata di UniTs è stato riconosciuto un valore esemplare, in grado contribuire allo sviluppo di uno strumento innovativo per la definizione e l’analisi della tipologia monetaria bizantina. 

L'obiettivo finale è quindi la creazione di una piattaforma digitale, accessibile e interattiva, che permetta a studiosi e appassionati di ottenere in maniera immediata informazioni aggiornate e dettagliate relative soprattutto ai luoghi di rinvenimento e di circolazione delle plurisecolari emissioni bizantine. Tali fonti promuoveranno la comprensione della storia economica, delle relazioni tra territori anche esterni ai confini dell’impero, lo studio del funzionamento delle zecche e soprattutto il calcolo statistico del volume dello stock monetario coniato in un ben definito periodo storico. Il coinvolgimento di UniTS evidenzia il valore scientifico e l'importanza del lavoro svolto dal nostro Ateneo nell'ambito della ricerca numismatica, riconosciute a livello internazionale.

In particolare, il contributo dell’Ateneo-DiSU sarà fondamentale per aggiornare e definire i dataset relativi alla tipologia delle monete bizantine per il periodo da Anastasio I all’imperatore bizantino Foca. I dati saranno digitalizzati e integrati seguendo gli standard definiti dalla piattaforma Nomismata di UniTs, dedicata alla crono e geo referenziazione dei ritrovamenti monetali di epoca bizantina, sviluppata dal DiSU anche nell’ambito di un finanziamento PRIN che vede il prof. Bruno Callegher già docente di Numismatica come capofila, il prof. Andrea Gariboldi come referente di sede, il dr. Giorgio Donato con il supporto del dr. Jordan Piščanc come progettisti e sviluppatori informatici, con la collaborazione dei ricercatori Kateryna Sorochan, Giulio Carraro e Cristiano Rossetti per la ricerca e l’implementazione dei dati. 

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L’Ateneo metterà a disposizione l’esperienza maturata nel progettare e realizzare la piattaforma per la catalogazione delle monete bizantine
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Monete d'oro presenti nella raccolta universitaria

Intrappolare singoli atomi metallici nella rete del grafene: studio UniTS su Science Advance

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Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Advances, presenta un metodo semplice e innovativo per realizzare nuovi materiali che associano le straordinarie proprietà manifestate da singoli atomi metallici con la robustezza, flessibilità e versatilità del grafene.

Il grafene è un materiale costituito da una rete bidimensionale di carbonio scoperto nel 2004 che ha avuto un enorme impatto sulla comunità scientifica, portando già nel 2010 all’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica ai suoi scopritori.

Il metodo proposto consiste nel depositare in modo controllato atomi metallici, come il cobalto, durante la formazione dello strato di grafene su una superficie di nichel. Alcuni di questi atomi vengono incorporati nella rete di carbonio del grafene, creando un materiale con proprietà eccezionali di robustezza, reattività e stabilità anche in condizioni critiche.

Il nuovo materiale può essere staccato dal substrato mantenendo la sua struttura originale ed è quindi potenzialmente utilizzabile in applicazioni nell’ambito della catalisi, della spintronica e dei dispositivi elettronici.

Il lavoro presentato è frutto di una collaborazione internazionale tra ricercatori del CNR - Istituto Officina dei Materiali, dell’Università di Trieste, dell’Università Milano Bicocca e dell’Università di Vienna.

Afferma Giovanni Comelli, UniTS: “L’apporto di competenze diverse e complementari è stato decisivo per dimostrare l’efficacia di questo approccio, semplice e potente al tempo stesso.”

Cristina Africh (CNR-IOM): “È un risultato ancora preliminare, ma già molto promettente, frutto di un’idea originale nata nel nostro laboratorio che all’inizio sembrava irrealizzabile.”

Cristiana Di Valentin (Università Di Milano Bicocca): “Abbiamo applicato questo metodo per intrappolare atomi di nichel e cobalto, ma i nostri calcoli dicono che l’uso si potrà estendere ad altri metalli per applicazioni diverse.”

Conclude Jani Kotakoski (Università di Vienna): “Abbiamo dimostrato che questo materiale sopravvive anche a condizioni critiche, inclusi gli ambienti elettrochimici utilizzati per le applicazioni in celle a combustibile e batterie.”

Articolo pubblicato articolo

V. Chesnyak, D. Perilli, M. Panighel, A. Namar, A. Markevich, T. An Bui, A. Ugolotti, A. Farooq, M. Stredansky, C. Kofler, C. Cepek, G. Comelli, J. Kotakoski, C. Di Valentin, C. Africh. Scalable bottom-up synthesis of Co-Ni–doped graphene. Science Advances vol, issue (2024). DOI: https://doi.org/10.1126/sciadv.ado8956

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Frutto della collaborazione con CNR-IOM, Università di Milano – Bicocca e Università di Vienna
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Record storico immatricolazioni UniTS: quasi 4000 studenti iscritti alle Triennali

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UniTS registra un numero mai così alto di immatricolati alle sue Lauree Triennali: sono 3.920 i ragazzi che hanno iniziato l’anno accademico 2024/25.

Numeri che testimoniano una crescita del 15% rispetto allo scorso anno e del 40% rispetto al pre pandemia (2019/20).

Ed è possibile iscriversi ancora a Discipline Storiche e Filosofiche, Lettere e Lingue e Letterature Straniere entro l’11 novembre, a Scienze Politiche e dell’Amministrazione entro il 30 novembre.

L’Ateneo si conferma “rosa” con il 60% di donne tra gli immatricolati alle Lauree Triennali. In dettaglio, i corsi con crescita della componente femminile sono le Lauree in Fisica, Chimica, Statistica e Informatica per l’Azienda, la Finanza e l’Assicurazione, Scienze Politiche e dell’Amministrazione, Lettere e Scienze dell’Educazione.

Le studentesse sono la maggioranza in tutti i corsi di laurea dei Dipartimenti di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, di Scienza della Vita, di Scienze Giuridiche del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione, di Scienze Politiche e Sociali, di Studi Umanistici (ad eccezione del corso in Discipline Storiche e Filosofiche) e del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (ad eccezione di Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro).

Confermata anche l’attrattività dell’Ateneo. Dal 2019/2020 si è assistito a un trend di incremento costante e significativo, confermato dai 700 immatricolati dall’estero di quest’anno.

Dando un’occhiata ai numeri degli iscritti italiani, gli studenti del Friuli Venezia Giulia costituiscono una parte fondamentale della comunità universitaria con Trieste la provincia naturalmente più rappresentata, con il 25% degli immatricolati, seguita da Udine, Gorizia e Pordenone. Gli arrivi dalle altre Regioni (40% del totale) confermano le rappresentanze più numerose provenire da Veneto, Lombardia, Sicilia, Puglia ed Emilia Romagna.

Questi i corsi di Laurea che contano l’aumento di iscritti più significativo rispetto all’anno scorso: al primo posto il corso di Logopedia (+87%), seguito da Ingegneria Elettronica e Informatica (+49%), Economia Internazionale e Mercati Finanziari (+40%) ed Economia e Gestione Aziendale (+35%). Questi ultimi due percorsi crescono rispettivamente dell’80% e del 154% rispetto al pre pandemia.

Significativa anche la crescita per Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica (+28%), Lettere (+23%), Ingegneria Civile e Ambientale (+26%), Psicologia (+22%) e Fisica (+21%).

I corsi che consolidano il grande balzo di iscritti rispetto all’a.a. 2019-20 sono Chimica (+104%), Discipline Storiche e Filosofiche (+59%), Infermieristica (+57%), Scienze e Tecniche Psicologiche (+44%) e Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura (+43%).

I corsi di laurea a Ciclo Unico, tutti a numero programmato, hanno visto coperti tutti i posti disponibili.

Per le Lauree Magistrali c’è ancora tempo: le iscrizioni chiuderanno con varie scadenze tra dicembre e marzo 2025.

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Il 60% sono donne, con ottima presenza nelle discipline STEM
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I team UniTS primi nella competizione internazionale di Business Planning “X-Culture” in Missouri, USA

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Sono gli studenti UniTS Francesco Benda, Claudia Depalma e Soraya Temporini i vincitori dell’edizione 2024 di X - Culture. Un risultato eccezionale reso possibile anche dal sostegno finanziario che Fondazione Pietro Pittini assicura dal 2018.

X-Culture è una competizione internazionale, coordinata per UniTS dalla Prof.ssa Donata Vianelli, dove vengono messe alla prova le competenze di sviluppo di business-plan dei ragazzi, oltre al loro impegno nel portare avanti con costanza gli step previsti dalla gara.

Dopo aver superato un test iniziale, gli studenti sono inseriti in team virtuali composti da 6-8 studenti provenienti da Università di Paesi diversi.

Nel 2024 hanno partecipato al progetto un totale di 5.377 studenti provenienti da 131 università di 70 Paesi di sei continenti. Hanno lavorato in 1.289 team virtuali globali.  Alle finali internazionali sono stati ammessi i migliori 50 studenti dei team classificati tra i top 10% nella fase iniziale del progetto. Questi ultimi sono stati nuovamente divisi in team multiculturali per prepararsi alle finali internazionali che si sono tenute alla University of St. Louis (USA).

Quest’anno hanno vinto a pari merito due team, dove erano presenti tre studenti UniTS del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (2 in una squadra e una nell’altra): Claudia Depalma e Francesco Benda, che frequentano la Laurea Magistrale in Marketing e Management, e Soraya Temporini, studentessa del terzo anno della Laurea Triennale in inglese in Business & Management.

 

Ecco la descrizione dei due Business Plan Vincitori:

Team internazionale di Francesco Benda

Il progetto si è concentrato sull'impatto del World Congress of Dermatology 2031 a Cape Town, offrendo una soluzione innovativa per trasformare la città in un hub dermatologico di ricerca avanzata. La sua eccellenza risiede nell'approccio integrato tra crescita economica, innovazione sostenibile, promozione dei progressi tecnologici nel campo della dermatologia e coinvolgimento della comunità. Mira a valorizzare le risorse locali, promuovere il turismo medico e migliorare le collaborazioni internazionali, garantendo benefici economici e scientifici a lungo termine per Cape Town.

Team internazionale di Claudia Depalma e Soraya Temporini

Il progetto vuole fare di Dublino un hub dermatologico globale, con un impatto sociale concreto per la città. Hanno pensato ad attività specifiche per l’evento dell’ipotetico cliente e iniziative permanenti, come skin scanner nei punti più frequentati. La campagna #LoveYourSkinDublin promuove inclusione e normalizzazione delle malattie della pelle. Grazie a una strategia di riduzione dei costi, i servizi potranno essere gratuiti, rendendo le visite dermatologiche più accessibili e incentivando l’innovazione.

 

In X – Culture, la valutazione dei migliori business plan è basata non solo sulla qualità dei contenuti (analisi di mercato, marketing e comunicazione, processi operativi, logistica, risorse umane) ma anche sull’innovatività delle idee e soluzioni proposte e sulla chiarezza espositiva.

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Tre studenti dell’ateneo superano la concorrenza di 5.377 sfidanti
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Microsatelliti assemblabili: l’idea dell’Università degli Studi di Trieste e PICOSATS in orbita sulla ISS

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Trieste, 6 novembre 2024 – Una nuova generazione di microsatelliti in plastica, modulabili come mattoncini LEGO, che integrano i collegamenti elettrici tra le diverse schede operative al loro interno e quindi più leggeri, spaziosi ed efficienti: è questo l’obiettivo del progetto RISE (Resilient Integrated Structural Elements) dell’Università degli Studi di Trieste e dell’azienda PICOSATS.

La stazione spaziale internazionale, dal 6 novembre ne ospita un prototipo molto speciale ideato dai ricercatori dell’Università degli Studi di Trieste e dall’azienda spin off dell’ateneo PICOSATS.

Si tratta di un cubo in materiale plastico percorso da piste conduttrici (circuiti) che servono a collegare le schede operative montate all’interno dell’oggetto. La parte elettrica, fondamentale per il funzionamento del satellite, è quindi integrata nella struttura e la rende molto più robusta, economica e facile da produrre rispetto a quella di vecchia generazione.

La struttura del microsatellite, in plastica stampata in 3D e vuota all’interno, consente infine di gestirne la geometria in maniera modulare, come si trattasse di assemblare mattoncini da gioco…estremamente tecnologici.

“Nei quattro mesi in cui testeremo la nostra idea, capiremo se il dispositivo è capace di funzionare in microgravità e di reggere le sollecitazioni impresse dal lancio della missione CRS-31 di SpaceX a bordo del razzo Falcon 9 spiega Stefano Seriani, docente di Robotica all’Università degli Studi di Trieste e responsabile scientifico di RISE – se così fosse, avremmo posto le basi per una vera e propria rivoluzione nel mercato dei microsatelliti”.

Questi oggetti spaziali si prestano ad applicazioni estremamente versatili che vanno dall’osservazione della Terra alle telecomunicazioni, fino all’astrofisica e all’esplorazione planetaria. 

Il progetto RISE ha mosso i primi passi nel 2018 quando il gruppo di ricerca ideatore vinse la sfida sponsorizzata da ICE-Cubes nel contesto del concorso “Space Exploration Masters” organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), classificandosi al secondo posto nella sfida ESA & Commercial Partners. Il progetto ha ottenuto così un “biglietto” per la Stazione Spaziale Internazionale messo a disposizione da Space Applications Services, ditta belga che opera nel settore aerospazio.

Ora, nell’anno del Centenario dell’Università degli Studi di Trieste, diventa realtà, grazie anche al contributo di ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, che ne ha finanziato lo sviluppo.

“Abbiamo voluto portare nello spazio questa importante ricorrenza – conclude Seriani – all’interno del cubo abbiamo inserito il logo del Centenario UniTS che, insieme a quello di PICOSATS, fluttuando in microgravità, invierà alla nostra sala di comando a Terra degli auguri molto originali”.

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In plastica e con circuiti elettrici integrati rivoluzioneranno il mercato di questi dispositivi spaziali
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Energia verde: sintetizzato potenziale catalizzatore ispirato alla vitamina B12

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Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste ha sintetizzato, mimando le funzionalità della vitamina B12, un potenziale catalizzatore bifunzionale, dunque capace di favorire due reazioni chimiche distinte, ciascuna sostenuta da un diverso stato di ossidazione del metallo. Anche nota come cobalamina, molecola al cui centro è legato un solo atomo di cobalto, la vitamina B12 è infatti in grado di catalizzare reazioni diverse a seconda del contesto. I risultati dello studio, con risvolti applicativi importanti nel campo dell’accumulo e trasporto di energia, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Advanced Functional Materials

Lo studio ha visto la collaborazione dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IOM), di Elettra Sincrotrone Trieste e del Laboratorio di Nanostrutture di Superficie dell’EPFL in Svizzera. Le attività sono state finanziate nel contesto dei progetti PRIN 2022 e PRIN PNRR. 

“L’accumulo e il trasporto d’energia sono oggi applicazioni quanto più strategiche; tuttavia, dal punto di vista delle tecnologie disponibili si è ancora lontani dell’essere ottimali. Si pensi, ad esempio, alle batterie ricaricabili e alla necessità di utilizzare due agenti catalitici distinti per sostenere le reazioni opposte di ossidazione e riduzione nei processi reversibili di carica e scarica.” spiega Erik Vesselli, professore di fisica sperimentale della materia presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste. “Il risultato che abbiamo ottenuto mostra, invece, come ci si possa ispirare alla natura per creare dei nuovi materiali di estremo interesse applicativo nel campo dell’energia verde, ovvero dei catalizzatori bifunzionali, in grado da soli di favorire reazioni chimiche diverse”.

Il cobalto è uno dei metalli strategici all’interno della tavola periodica, già particolarmente usato in catalisi. La sua funzionalità può essere controllata definendo il modo in cui si coordina e calibrando il suo stato di ossidazione. In natura la vitamina B12 – anche nota come cobalamina, poiché caratterizzata da un singolo atomo di cobalto – nelle sue diverse forme e attraverso complessi meccanismi, è a sua volta in grado di regolare lo stato di ossidazione di questo singolo atomo di cobalto, cambiando quindi la propria reattività e stabilità.

Altrettanto abbiamo fatto noi”, prosegue Vesselli: “Abbiamo cioè sintetizzato una matrice di molecole bidimensionali e singoli atomi di cobalto, utilizzando come tavolo da lavoro un singolo foglio di grafene. Controllando la coordinazione, siamo stati in grado di modulare gli stati di ossidazione del cobalto proprio come avviene nella vitamina B12, riuscendo ad ottenere anche fasi in cui più stati di ossidazione sono co-presenti nel materiale.”

In conclusione, i ricercatori sono riusciti a sintetizzare e caratterizzare un nuovo materiale, le cui proprietà sono determinate da interazioni elettroniche e magnetiche a lungo raggio tra i diversi centri di reazione, ovvero i singoli atomi di cobalto. Ciò è stato possibile sfruttando in combinazione le tecniche sperimentali più all’avanguardia, utilizzando sorgenti laser, luce di sincrotrone e tecniche di microscopia, abbinate a simulazioni numeriche.

 

Studio completo pubblicato su Advanced Functional Materials

Co(III), Co(II), Co(I): Tuning Single Cobalt Metal Atom Oxidation States in a 2D Coordination Network

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Un gruppo di ricerca internazionale coordinato da UniTS ha assemblato su un foglio di grafene un nuovo materiale biomimetico spesso un solo atomo
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Odontoiatria e protesi dentaria con abilitazione: laureati a UniTS i primi professionisti

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Trieste, 23 ottobre 2024 - L’Università di Trieste ha laureato oggi i primi 26 laureati in Odontoiatria e protesi dentaria con contestuale abilitazione alla professione.

I neo-dottori hanno discusso le tesi di laurea nell’Aula Magna “Rita Levi Montalcini” dell’Ospedale di Cattinara alla presenza del Rettore Roberto Di Lenarda che ha conferito loro il titolo.

La laurea abilitante è stata attivata dal MUR a partire dall’anno accademico 2023 – 24 e UniTS è tra i primissimi atenei in Italia ad essersi adeguata alla normativa abilitante fornendo al contempo un’efficace “best practice”.

“Il passaggio alla laurea abilitante è testimonianza dell’eccellenza dell’Università di Trieste che fa parte del ristretto gruppo di atenei italiani che è in grado di applicare la nuova laurea da subito – ha sottolineato il Rettore Roberto Di Lenarda – entro l’anno accademico 2027 – ’28 tutti dovranno garantire il livello formativo che noi già da anni offriamo. Desidero anche sottolineare come l’attività clinica dei professionisti in formazione, sia pre che postlaurea, in un sistema virtuoso di piena sinergia tra Università e Servizio Sanitario Regionale, rappresenti uno straordinario supporto all’offerta assistenziale in ambito odontoiatrico”.

Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare la zona coperta da ASUGI, rappresenta il territorio con la più ampia offerta di servizi odontoiatrici di alta qualità d’Italia.

Il programma di Odontoiatria pubblica della Regione, ideato e coordinato da Roberto Di Lenarda, Presidente del Collegio dei Docenti universitari di discipline odontostomatologiche e Direttore dal 2000 della SC Clinica di Chirurgia Maxillo facciale ed odontostomatologia di ASUGI, è stato inaugurato nel 2017.

Da allora nel solo territorio triestino ha erogato 500.000 prestazioni presso la Clinica di Chirurgia Maxillo facciale ed odontostomatologia dell’Ospedale Maggiore (ASUGI) e 60.000 presso la SSD Odontostomatologia Pediatrica, diretta da Milana Cadenaro, attuale coordinatore del Corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria.

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Il Friuli Venezia Giulia rappresenta il territorio con la più ampia offerta di servizi odontoiatrici di alta qualità d’Italia
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