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Bando Telethon-Cariplo: assegnato finanziamento al progetto di Eugenio Fornasiero sui disturbi del neurosviluppo

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A Eugenio Fornasiero del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste, sono stati assegnati dal Bando Telethon-Cariplo 248 mila euro per finanziare un progetto di ricerca sui disturbi del neurosviluppo.

L’iniziativa, che le due Fondazioni si impegnano a portare avanti anche in futuro, è dedicata a chiarire quegli aspetti ancora oscuri del genoma umano potenzialmente responsabili di malattie rare.

Giunto alla terza edizione, il bando di Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon ha portato alla selezione di 14 nuovi progetti di ricerca,per un totale di 3,2 milioni di euro e di 22 gruppi di ricerca coinvolti.

In Friuli-Venezia Giulia sono stati assegnati 248 mila euro per finanziare un progetto dell’Università degli Studi di Trieste

Sale così complessivamente a quasi 14 milioni di euro l’investimento congiunto da parte delle due Fondazioni, che ha portato al finanziamento di 59 progetti di ricerca che hanno coinvolto 90 centri di ricerca italiani

Questa iniziativa, ispirata a un programma dei National Institutes of Health (NIH) americani, mira proprio a illuminare la porzione più oscura del genoma umano”, invitando i ricercatori a studiare aspetti genetici e meccanismi molecolari ancora in gran parte sconosciuti o scarsamente compresi, ma che rappresentano un potenziale per lo sviluppo di nuove terapie per le malattie rare. In particolare, i progetti dovevano focalizzarsi sullo studio dei cosiddetti bersagli T-dark, per i quali non sono note informazioni sulla struttura, sulla funzione e sulla interazione con molecole e farmaci. Nonostante il genoma umano sia stato sequenziato completamente, di molti geni e delle proteine da loro codificate sappiamo infatti ancora poco. Basti pensare che delle 4500 proteine umane ritenute dei possibili bersagli farmacologici, soltanto 700 sono attualmente nel mirino di farmaci approvati: significa cioè che tra tutte le altre, oltre l’80 per cento, potrebbero esserci proteine adatte a essere oggetto di studio per mettere a punto nuove terapie, ma per motivi diversi non vengono studiate.

Eugenio Fornasiero del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste coordinerà uno studio sui disturbi del neurosviluppo. In particolare, il progetto si concentra su un gene specifico chiamato CCDC32, classificato come TDark del quale abbiamo una conoscenza molto limitata. La perdita di funzione di CCDC32 è la causa diretta di una rara e non specifica disabilità intellettiva sindromica, spesso accompagnata da anomalie fisiche. Approfondendo la sua funzione, verranno fornite le basi fondamentali per comprendere non solo questo specifico gene, ma anche i meccanismi più generali alla base delle disabilità intellettive rare e delle malformazioni fisiche associate.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei centri di ricerca coinvolti, la maggior parte  – 14 su 22 – si trova in Lombardia; gli altri sono dislocati in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte e Toscana. Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari. Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari.

Le proposte di progetto presentate da enti di ricerca italiani non profit, pubblici o privati sono state complessivamente 77. Di queste, 69 sono state ritenute idonee e sottoposte al processo di valutazione, affidato a una commissione medico-scientifica di 15 scienziati di caratura internazionale provenienti da tutto il mondo e presieduta dal dr. Massimo Pandolfo della Mc Gill University di Montreal (Canada). Per la valutazione dei progetti è stato usato il metodo di peer-review, o revisione tra pari, che indica la valutazione critica che un lavoro o una pubblicazione riceve da parte di specialisti aventi competenze analoghe a quelle di chi li presenta, a garanzia della trasparenza e della correttezza della valutazione.

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Per chiarire aspetti ancora oscuri del genoma umano responsabili di malattie rare
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Pallacanestro Trieste: la partita del 14 aprile celebrerà il Centenario UniTS!

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La partita della Pallacanestro Trieste di domenica 14 aprile alle ore 18 contro l’Urania Milano celebrerà il Centenario di UniTS : i led a bordocampo e il wall del Palatrieste si tingeranno dei colori e delle immagini scelte per celebrare questo storico compleanno.

Anche il parquet sarà personalizzato per ricordare a tutti gli appassionati di basket che sport e studio vanno a braccetto. Un binomio che sarà sottolineato anche dalla consegna al rettore Roberto Di Lenarda di una maglia da gioco speciale da parte del General Manager di Pallacanestro Trieste, Michael Arcieri. 

“Quest'anno celebriamo un anniversario che ha un grande significato per l'Università e per l'intera città di Trieste – commenta Michael Arcieri - La nostra partnership è un tributo ai valori condivisi di istruzione e sport, siamo fieri di contribuire a questa celebrazione così importante. Siamo lieti di annunciare che la partita contro l'Urania Milano al PalaTrieste sarà una vera e propria vetrina di questa partnership”. 

“Crediamo che la passione per lo sport praticato o anche solo seguito sia un segno di vitalità ed entusiasmo che, nel caso dei nostri studenti, aiuta ad affrontare le sfide dello studio, del lavoro e della vita – aggiunge Roberto Di Lenarda – siamo felici di tingere il palazzetto dove gioca la pallacanestro Trieste con i colori del nostro Centenario e invitare tutti gli sportivi a partecipare anche alle nostre iniziative dedicate a questo storico anniversario”.

 

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Il match con l'Urania Milano si tinge dei colori scelti per i 100 anni dell'ateneo
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Giornata Mondiale Endometriosi: UniTS vuole sensibilizzare sul tema

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Il 28 marzo ricorre la Giornata Mondiale dell'Endometriosi, istituita nel 2014 per porre l'attenzione su una malattia che, in alcuni casi, può essere fortemente invalidante per le donne che ne soffrono. 

Nel mondo sono circa 190 milioni le donne e le adolescenti (tra il 2 e il 10% della popolazione femminile generale) colpite da endometriosi durante l'età riproduttiva, anche se alcune possono soffrirne oltre la menopausa. 
In Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne fertili: la patologia interessa circa il 30-50% delle donne con difficoltà a concepire. Le diagnosi conclamate sono almeno 3 milioni.

Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce di età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche.

La Clinica Ostetrica e Ginecologica del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute conduce numerose ricerche sulla malattia in collaborazione con diverse strutture dell’Università di Trieste, dell’IRCCS Burlo Garofolo e altri enti di ricerca italiani ed esteri. 

Recentemente è stato pubblicato uno studio su un’importante rivista scientifica in cui è stata dimostrata la presenza nel tessuto endometriosico di molti metalli di derivazione ambientale che potrebbero contribuire allo sviluppo della malattia.

Studio di Pascolo, L.; Pachetti, M.; Camillo, A.; Cernogoraz, A.; Rizzardi, C.; Mikus, K.V.; Zanconati, F.; Salome, M.; Suarez, V.T.; Romano, F.; Zito G., Gianoncelli A., Ricci G.

Detention and mapping of iron and toxic environmental elements in human ovarian endometriosis: A suggested combined role. Science of the Total Environment 2023, 864, 161028. 

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Pubblicato uno studio UniTS - Burlo Garofolo
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Salvaguardia fauna forestale: firmato progetto UNITS con il Parco naturale delle Prealpi Giulie

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Arriva dal Maine (USA) il sistema di monitoraggio che, sperimentato per la prima volta in Italia e in Europa, permette di identificare la cosiddetta “specie ombrello per il monitoraggio”, ovvero quella specie la cui individuazione permette di monitorare simultaneamente altre specie, rendendo particolarmente agevole ed efficace l’attività di osservazione e controllo. Il concetto di specie ombrello è noto da tempo nella biologia della conservazione, ma viene qui riadattato per le finalità del monitoraggio. Ideatore del protocollo è Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia presso il dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli studi di Trieste, prima professore associato in Wildlife Habitat Conservation alla University of Maine.

Sotto il suo coordinamento, l’Università di Trieste e il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie – già impegnate in uno studio sul comportamento dei micromammiferi – collaboreranno in qualità di partner nel progetto Monitoraggio Ottimale dei Mammiferi, vinto sul bando del National Biodiversity Future Center – uno dei cinque centri nazionali dedicati alla ricerca di frontiera, finanziato da NextGenerationEU, Ministero dell’Università e della Ricerca e PNRR.

Al via ad aprile 2024 con conclusione prevista a dicembre 2025, il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare un sistema di monitoraggio dei mammiferi all’interno del parco e zone limitrofe – un’area di 100km2 situata nel Friuli-Venezia Giulia al confine con la Slovenia, dalla straordinaria biodiversità e riconosciuta nel 2009 come area protetta transfrontaliera dalla Federazione europea Europarc. 

Nello specifico, sono due gli obiettivi altamente innovativi nel panorama nazionale e internazionale. Il primo è quello di individuare il protocollo con il miglior rapporto costi-benefici per un determinato scopo gestionale e dato un certo budget, un protocollo che sia adattabile a seconda della disponibilità economica, spesso mutevole nel tempo, e al variare delle finalità dell’ente. Il secondo obiettivo è quello di identificare le cosiddette specie ombrello. 

Spiega Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia presso il dipartimento di Scienze della vita all’Università di Trieste: “Individuare delle specie ombrello significa identificare delle specie su cui concentrare gli sforzi, ma al contempo avere la garanzia che altre specie verranno coperte dal monitoraggio. Questo approccio rappresenta pertanto un ottimo strumento per minimizzare il costo del monitoraggio e al contempo massimizzare il numero di specie coperte dal monitoraggio stesso. Per fare un esempio, il monitoraggio del gatto selvatico mediante fototrappole permette di monitorare simultaneamente altre specie, quali ad esempio martora, capriolo e volpe.”

I dati, raccolti in due campagne sul campo mediante trappolamenti, utilizzo di tubi nido e fototrappole (la prima durante la primavera-estate 2024, la seconda nella primavera-estate 2025), saranno utilizzati per lo sviluppo di protocolli e analisi statistiche in grado di rilevare trend significativi di declino delle specie ombrello. Alle attività di campionamento – altro tratto distintivo del progetto – parteciperanno alcuni citizen scientists, ossia alunni delle scuole primarie e secondarie locali, nell’ambito delle attività di educazione ambientale promosse annualmente dal Parco, accompagnati e supportati dagli studenti del corso in Ecologia dei cambiamenti globali dell’Università di Trieste.

Non solo, affinché sia sostenibile nel medio-lungo termine e perseguibile in relativa autonomia, il progetto prevede diverse attività di formazione del personale del Parco sulle tecniche di campo, l’acquisizione e la gestione dei dati, l’identificazione delle specie. Il protocollo è, inoltre, strutturato per garantire ripetibilità in altre aree protette caratterizzate da tipologie forestali simili, e per esportare i risultati relativi alle specie ombrello in contesti diversi.

“Quello tra l’Università di Trieste e il Parco naturale della Prealpi Giulie è un passaggio di testimone, un trasferimento di know-how: il protocollo è da intendersi come un vero e proprio investimento per l’ente. È una ricerca applicata, un modello che diventa pratica professionale sul campo. – continua Alessio Mortelliti – Fondamentale anche il coinvolgimento delle scuole e della comunità locale, affinché si sentano parte di questo grande ecosistema e siano sempre più informate, sensibilizzate e responsabilizzate.”

Soddisfazione per il finanziamento ottenuto è stata espressa dalla Presidente del Parco Annalisa Di Lenardo che sottolinea come “il progetto è qualificante per l’area per il suo livello di innovatività e per la capacità di mettere in rete un istituto di ricerca, un ente gestore di un’area protetta e la comunità locale. I dati raccolti andranno ad incrementare le conoscenze a disposizione di amministrazioni e cittadini al fine di accrescere la consapevolezza sull’importanza della tutela della biodiversità e della sua corretta gestione”.

Alessio Mortelliti vanta un’esperienza ventennale nello sviluppo di protocolli di monitoraggio, è co-autore di alcuni dei protocolli di monitoraggio Ispra, ha sviluppato protocolli di monitoraggio per lo stato del Maine (USA), per l’Agenzia Regionale dei Parchi del Lazio (ex ARP), per la Riserva Naturale Selva del Lamone e per il monitoraggio del Babirusa (Sus celebensis) in Indonesia. In passato, ha effettuato numerosi corsi specificamente focalizzati sulle tecniche di campo ed analisi dei dati di monitoraggio in numerosi paesi, inclusi Italia, Austria, Stati Uniti, Indonesia, Tunisia e Mauritania.

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Sviluppato un innovativo sistema di monitoraggio dei mammiferi
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Secondo premio di ricerca per Aleksova al Congresso della Società Europea di Cardiologia

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Aneta Aleksova, professoressa associata di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare di UniTS, ha ricevuto il secondo premio di ricerca al Congresso “Acute Cardiovascular Care 2024” della Società Europea di Cardiologia (ACVC-ESC), che ha riunito ad Atene i professionisti delle terapie intensive cardiologiche.

Il lavoro inedito, dal titolo “Incremented Amyloid-beta values predict mortality during long-termfollow-up in patients with acute myocardial infarction, both STEMI and NSTEMI”, è stato scelto tra i migliori quattro in assoluto e presentato all’interno dell’Award session del Congresso, collocandosi al secondo posto e meritando la menzione di lavoro di maggior originalità scientifica.

Lo studio sul valore predittivo del peptide beta amiloide circa la mortalità dei pazienti con infarto miocardico acuto è stato nella maggior parte svolto dal gruppo del Laboratorio di Cardiologia Molecolare (dott.ssa Alessandra Lucia Fluca e dott.ssa Milijana Janjusevic), coordinato dalla stessa Aneta Aleksova, all’interno della Struttura Complessa di Cardiologia dell’ASUGI, diretta dal Prof. Gianfranco Sinagra. 

Il prestigioso premio rappresenta un riconoscimento dell’attività di ricerca frutto di una collaborazione nazionale ed internazionale: in particolare, va sottolineato il significativo contributo dei docenti del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM) dell’Università di Trieste – tra cui il Prof. Gianfranco Sinagra (Malattie dell’Apparato Cardiovascolare), il Prof. Stefano D’Errico (Medicina Legale) e la Prof.ssa Giulia Barbati (Statistica Medica) – e del Prof. Antonio Paolo Beltrami dell’Università di Udine. 

Nello studio, inoltre, sono stati coinvolti esperti internazionali in campo cardiovascolare, quali la Prof.ssa Maria Marketou dell’Università di Creta, Heraklion (Grecia) e la dott.ssa Donna Zwas dell’Hadassah University Medical Center di Gerusalemme (Israele).

Aleksova ha ricevuto, inoltre, un ulteriore riconoscimento collocando altri tre lavori di ricerca, presentati come poster moderati, tra i migliori 14 del Congresso, che è stato aperto ai contributi scientifici provenienti da tutto il mondo.

L’Università di Trieste, grazie ai riconoscimenti ottenuti dalla cardiologa e docente del DSM, è stata l’unico Ateneo italiano a essere rappresentato tra i vincitori dei premi di ricerca e dei migliori poster moderati.

 

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La docente del DSM ha consentito a UniTS di essere l’unico Ateneo italiano premiato al Congresso internazionale “Acute Cardiovascular Care”
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AIRCampus: al via le lezioni del secondo semestre

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AIRCampus è il progetto di Fondazione AIRC dedicato agli studenti universitari per diffondere consapevolezza sul “cancro”.

Nell'anno accademico 2023/24 UniTS organizza lezioni su temi collegati all’attività della Fondazione e, allo stesso tempo, interessanti per gli studenti di vari corsi di studio.

Sono in partenza le lezioni del secondo semestre: ogni incontro dura circa 2 ore durante le quali prendono parola sia un esperto AIRC (ricercatori, manager, esperti di nonprofit, testimonial), sia un docente UniTS. Un’opportunità unica per gli studenti che possono approfondire temi in linea con i piani di studio, ascoltando le testimonianze di professionisti con esempi concreti e un approccio multidisciplinare.

PROGRAMMA

27 marzo ore 11.00-13.00 

Aula Baciocchi, Edificio di Androna Baciocchi 4, Trieste

STEM, salute e cittadinanza attiva nelle primarie: il percorso di AIRC nelle scuole

A cura di Cristina Zorzoli, Coordinatrice progetti educativi AIRC

Ospita la docente Barbara Bocchi 

Studenti di Didattica generale del CdL in Scienze della formazione primaria

 

29 aprile ore 10.30 

Aula F edificio G Campus Piazzale Europa

Tecniche di Medical Imaging e applicazioni sul Cervello

A cura di Paola Scifo, ricercatrice AIRC all’Ospedale San Raffaele, Milano

Ospitano i docenti Valentina Zaccolo, Paolo Camerini e Renato Longo 

Studenti di Introduzione alla Fisica Nucleare e subnucleare ed Introduzione alla Fisica della Materia del CdL in Fisica

 

2 maggio ore 14.00 

Lezione da remoto 

Microbiota, immunità e tumori 

A cura di Maria Rescigno, ricercatrice AIRC e professore ordinario di Patologia Generale in Humanitas University

Ospita la docente Fiamma Mantovani 

Studenti di Biologia del cancro al CdL in Genomica funzionale e Biotecnologie mediche e diagnostiche 

 

8 maggio ore 14.30 – 16.30 

Aula Morin, Edificio H2bis in Via A. Valerio 12/1

Artificial intelligence for genomics and personalized medicine in myelodysplastic syndromes and myeloproliferative neoplasms

A cura di Gastone Castellani, ricercatore AIRC presso Alma Master Studiorum Università di Bologna

Ospita il docente Giulio Caravagna

Tutti i CdL di Intelligenza artificiale e Data Analytics, Scientific and data-intensive computing, Data science and artificial intelligence, Statistica e informatica per l’azienda, la finanza e l’assicurazione 

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Organizzate per aumentare la consapevolezza sul tema “cancro”
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Presentata la #100UniTS Corsa dei Castelli

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E’ stata presentata nella Sala Cammarata di UniTS la #100UniTS Corsa dei Castelli, manifestazione podistica di 10 km su strada omologata FIDAL, organizzata da Asd Promorun per domenica 20 ottobre 2024. Promorun mette a segno un nuovo importantissimo sodalizio con l’Università degli Studi di Trieste che quest’anno celebra un secolo di ricerca, eccellenza, creatività e ingegno umano a cui si aggiunge un evento sportivo. 

UniTS caratterizzerà fortemente la Corsa dei Castelli 2024: medaglie e magliette di gara riporteranno il logo scelto per il suo Centenario e tocchi del colore ufficiale delle sue celebrazioni: un vivace rosso ciliegia.

Attraverso la realizzazione di manifestazioni che, da anni e con continuità, rappresentano un fiore all’occhiello in termini di qualità tecnica, attenzione per l’ambiente, per il sociale e per le ricadute economiche, Promorun conferma di meritare la fiducia delle istituzioni alle quali, con grande orgoglio, si aggiunge lo storico Ateneo del capoluogo giuliano, suggellando a doppio filo il legame con e per il territorio. 

IL CENTENARIO - “Nel palinsesto di eventi che l’Università dedica a Trieste e ai suoi visitatori non poteva mancare una grande manifestazione sportiva – sottolinea il rettore Roberto Di Lenardail 20 ottobre la comunità UniTS scenderà in pista con cittadini e sportivi di alto livello per celebrare, tutti insieme, i suoi primi cento anni. Invito tutti a visitare il sito 100anni.units.it per scoprire questo e altri appuntamenti imperdibili”.

LE GARE – Trieste in un colpo d’occhio, partenza dal Castello di Miramare e arrivo a quello di San Giusto, patrono della città, lungo un percorso che la mostra nella sua ricchezza architettonica, paesaggistica e culturale. Primi 8 km velocissimi con il piede sull’acceleratore prima di giungere al cospetto della sbalorditiva Piazza Unità ed entrare in città dove inizierà l’ultimo chilometro, definito “Il Muro”, e raggiungere il Castello di San Giusto. Sport per tutti con la Non Competitiva Ten, evento parallelo ma per il quale non è necessario il tesseramento e la presentazione di un certificato medico agonistico, e la Family Run 8 km con arrivo in Piazza Unità per la quale gli organizzatori hanno già messo in cantiere il rinnovo del progetto solidale nei confronti della Fondazione Burlo Garofolo. Attesi tantissimi studenti e personale di UniTS che festeggiano con una giornata di sport e benessere il centenario dell’Ateneo. Dopo il successo della prima edizione viene riproposta la International Road Race Running Match u.23 10k alla quale prenderanno parte gli atleti U23 di Federazioni estere arricchendo il parterre internazionale. 

LA STORIA – Sin dalla prima edizione, l’evento ha avuto un’impronta tecnica di altissima qualità grazie alla presenza di grandissimi nomi di calibro internazionale come quello di Ezekiel Kemboi, Sammy Kipngetich, Hagos Gebrhiwet, Birhanu Balew e Muktar Edris. Negli anni, Promorun ha allargato la sua attenzione agli amatori, ideando e realizzando prima la Family Run e poi la Non Competitiva Ten, due successi ai quali si affiancano l’organizzazione di una raccolta fondi in favore di enti sanitari locali e progetti collaterali che coinvolgono il mondo della scuola. La tradizione di Promorun di rinnovare l’evento ogni anno non è stata disattesa, nel 2023 è iniziato il cammino della 1st International Road Race Running Match U.23 10k, che ha visto la partecipazione di nazionali europee. 

SPORT E TURISMO – Sport e turismo, questo è il binomio vincente del presente e del futuro. ASD Promorun ha a cuore l’impegno di promuovere il territorio, concettualmente esteso a tutta la regione ancora poco conosciuta a causa della sua posizione geografica, ai confini dello Stivale. Promorun vuole trasformare l’evento in un’occasione per svelare le bellezze paesaggistiche dell’Adriatico e dei promontori montuosi del Carso, la tanta storia di questa città coinvolta in estenuanti e numerose battaglie, l’espressione artistica, qui frutto della fusione delle influenze culturali di vari popoli e la tradizione eno-gastronomica regionale. 

ISCRIZIONI – Le iscrizioni sono aperte sul sito https://join.endu.net/home ,  Prossimo cambio tariffa il 30 maggio. Le iscrizioni alla Family Run 8 km sono aperte sul sito. Promo speciale: due adulti che accompagnano un minore di 16 anni alla quota di € 9.00. Promo società con minimo 10 partecipanti. Bambini e ragazzi fino a 18 anni partecipano gratuitamente. 

Info: segreteria@promorun.it; info@promorun.it

Sono intervenuti alla conferenza stampa Roberto Di Lenarda, Rettore dell'Università degli Studi di Trieste, Fabio Scoccimarro, Assessore Regionale alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Pierpaolo Roberti, Assessore Regionale alle Autonomie Locali, Funzione Pubblica, Sicurezza e Immigrazione, Caterina de Gavardo, Assessore alle Politiche della Sicurezza Cittadina, Erika Dessabo, Coordinatore Regionale Friuli-Venezia Giulia di Sport e Salute, Ernesto Mari, Delegato CONI provincia di Trieste (in rappresentanza di Giorgio Brandolin, Presidente CONI Regionale), Silvia Gianardi, Presidente di Asd Promorun, Michele Gamba, Ex atleta azzurro e Direttore Tecnico di gara. 

 

Nella foto: Michele Gamba, Roberto Di Lenarda e Silvia Gianardi

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Le iscrizioni sono già aperte!
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3.300 ragazzi a Porte Aperte di primavera!

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Sono circa 3.300 i ragazzi iscritti a Porte Aperte di primavera che stanno assistendo alle presentazioni dei corsi di Laurea triennali e magistrali UniTS.

La maggior parte arriva dal Friuli Venezia Giulia (in particolare Pordenone e Udine) e dal Veneto (Treviso, Venezia, Belluno, Vicenza, Padova e Verona). 

Buona la rappresentanza anche da Trento, Bolzano, Brescia, Bergamo, Sondrio, Milano, Mantova, Torino, Biella, Genova, Bologna, Modena, Ferrara, Rimini, Ravenna, Pistoia, Prato, Arezzo, Roma, Latina, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, L'Aquila, Urbino, Napoli, Caltanissetta, Catania. 

Come sempre ottima l’adesione da Slovenia e Croazia (Pirano, Nova Gorica, Portorose, Izola, Capodistria, Fiume, Zagabria), da Praga e Budapest. Quest’anno anche qualche iscritto da Etiopia, Gambia, Pakistan e Costa d'Avorio.

Tra una presentazione e l'altra, i ragazzi possono anche fare una visita guidata del Campus Centrale di Piazzale Europa: l’appuntamento è ogni mezz’ora con partenza davanti al Front Office Orientamento, nell'atrio dell’ala sinistra.

Nel pomeriggio è previsto anche un incontro a cura dello Staff Orientamento con le "Istruzioni per l'uso" su vita universitaria, alloggi, tasse e agevolazioni.

Al termine delle attività scelte per la giornata i partecipanti possono ritirare, presentando un documento d'identità, l’attestato di partecipazione a una delle postazioni presenti nell'atrio dell'Edificio Centrale (ala sinistra).

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In moltissimi dall'estero
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Parte SITE, INTERREG Italia Croazia, per il turismo sostenibile

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All'Urban Center di Trieste si è svolto il kick-off meeting del progetto SITE (acronimo di SHAPING INCLUSIVE TOURIST EXPERIENCE), finanziato nell’ambito del programma Interreg Italia Croazia 2021-2027. L'evento segna l'avvio ufficiale di un ambizioso progetto che mira a rendere il turismo sostenibile attraverso i principi dell’Universal Design, affrontando la sfida di diversificare i flussi attraverso un turismo più inclusivo.

Il progetto SITE, coordinato da Lorenzo Castelli del Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università di Trieste in collaborazione con il gruppo di ricerca Trieste Inclusion and Accessibility Lab (TrIAL), la cui referente è Ilaria Garofolo, è stato realizzato in sinergia con un consorzio di altri sette partner. L'obiettivo principale di SITE è promuovere destinazioni turistiche che siano accessibili a tutti i viaggiatori garantendo un'esperienza senza barriere di alcun tipo.

I partner italiani e croati coinvolti in questo innovativo progetto includono la Città di Sebenico, DURA Dubrovnik Development Agency, Aeroporto di Dubrovnik, Comune di Fano, Central Marketing Intelligence (CMI) – Trieste, VEASYT – Venezia e la Facoltà di Management in Turismo e Ospitalità dell’ Università di Rijeka.

Con una durata di due anni e mezzo, il progetto SITE prevede lo sviluppo di iniziative pilota in luoghi chiave come Dubrovnik, Sebenico e Fano, per testare e implementare soluzioni che rendano il turismo un'esperienza accessibile e piacevole per tutti.

Nell'Europa di oggi, dove un quarto della popolazione adulta vive con qualche forma di disabilità e l'indice di vecchiaia continua a crescere, il progetto SITE mira a trasformare le sfide demografiche in opportunità. Creando destinazioni turistiche più inclusive, non solo è possibile migliorare l'esperienza dei viaggiatori ma è anche possibile stimolare una crescita economica sostenibile e diversificata.

Il kick-off meeting ha avuto luogo negli spazi dell’Urban Center messi a disposizione dal Comune di Trieste e ha visto la presenza del Prorettore Valter Sergo che nel portare i saluti ha ricordato che SITE è l’unico progetto Interreg 21-27 il cui il Lead Partner è un dipartimento dell’Università di Trieste, il DIA

Grazie al sostegno dell'Unione Europea e all'impegno congiunto dei partner, il progetto SITE si pone come un faro di innovazione e inclusività nel settore turistico. È una dimostrazione pratica di come, lavorando insieme, si possano superare le barriere e rendere il turismo un'esperienza universale, aperta a tutti. 

 

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UniTS è Lead Partner
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Università Svelate: i messaggi del Presidente Mattarella e del Ministro Bernini

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In occasione della Prima Giornata delle Università, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, hanno rivolto dei messaggi di saluto alle comunità accademiche, oggi impegnate nelle celebrazioni della ricorrenza.

 

LETTERA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA

Rivolgo il più caloroso saluto a tutti i partecipanti all'evento "Università svelate" che si svolge per celebrare la prima Giornata Nazionale delle Università, istituita dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.

"Svelare le Università" significa mettere in rilievo il ruolo cruciale svolto dagli atenei nella formazione culturale dei giovani e, dunque, nello sviluppo della Repubblica.

Significa rafforzare le connessioni tra centri di cultura e ricerca e comunità, contribuendo alla diffusione della conoscenza, alla partecipazione alla vita pubblica, al consolidamento della coesione sociale.

Significa saper guardare al futuro.

La promozione dello sviluppo della cultura e della ricerca scientifica, principio fondamentale sancito dalla Costituzione, trova nella preziosa attività degli Atenei un propulsore privilegiato per la crescita del capitale umano, vera forza del Paese.

Oggi, aprendo al pubblico le strutture, i complessi monumentali e museali in cui hanno sede, le università colgono l'occasione di mostrare la loro missione, incrementando la loro stessa identità.

A tutti gli atenei va l'apprezzamento per la loro attività e l'auspicio che continuino ad essere, come lo sono stati nei secoli, fattore di coesione e innovazione.

 

VIDEOMESSAGGIO DEL MINISTRO DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA ANNA MARIA BERNINI 

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Il Presidente della Repubblica e il Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica sono intervenuti per celebrare la prima Giornata delle Università, istituita dalla CRUI
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