Nuovo sistema di diagnostica per immagini con agenti di contrasto fluorurati: studio su PNAS Read more about Nuovo sistema di diagnostica per immagini con agenti di contrasto fluorurati: studio su PNAS Immagine laurini_pricl.jpg Data notizia Wed, 19/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Pubblicato sulla rivista scientifica PNAS lo studio Self-assembling dendrimer nanosystems for specific fluorine MRI and effective theranostic treatment of tumors: tra i ricercatori anche Sabrina Pricl, professore associato di Ingegneria chimica, direttrice scientifica del laboratorio di biologia molecolare e nanotecnologie dell’Università degli Studi di Trieste e responsabile, per l’ateneo, della collaborazione internazionale COST Cancer Nanomedicine – from the bench to the bedside. Coautore dello studio Erik Laurini, professore associato UniTS.Per la prima volta, il gruppo di ricerca ha analizzato e sviluppato un nuovo sistema di diagnostica per immagini basato sull’utilizzo di agenti di contrasto fluorurati. Il sistema, volto a identificare sin dalle fasi iniziali, e così trattare abbattendo i tempi, le malattie oncologiche anche nelle forme più invasive e aggressive, supera la tradizionale risonanza magnetica nucleare basata sull’uso di idrogeno. Dal momento che l’acqua, e quindi l’idrogeno, costituisce oltre il 70% del peso corporeo, spesso la risonanza magnetica classica presenta limiti nell’identificazione delle differenze tra i tessuti malati e quelli circostanti, specialmente per tumori molto piccoli. L’uso di agenti di contrasto a base di fluoro, non presente naturalmente nei tessuti del corpo umano, appare molto promettente: proprio per l’assenza di fluoro nella maggior parte dei sistemi biologici, ha infatti il potenziale per fornire immagini più chiare, specifiche e risolute se comparate con quelle delle tecniche tradizionali.L’utilizzo della risonanza magnetica al fluoro è stato sinora limitato dalla mancanza di agenti di imaging sicuri, spesso contraddistinti da limitazioni come il basso rapporto segnale/rumore, il basso contenuto di fluoro, l’instabilità o l’insolubilità in acqua: i ricercatori, per la prima volta, sono stati in grado di creare agenti di contrasto a base di fluoro efficaci, efficienti e non tossici.Tra i tratti distintivi delle molecole disegnate dai ricercatori (nanosistemi di dendrimeri autoassemblati) vi è la capacità di svolgere molteplici funzioni. In dettaglio, appartengono alla categoria della teragnostica, poiché in grado di svolgere contestualmente funzione di diagnosi e terapia: una volta individuato il tumore, le molecole possono essere utilizzate per monitorarne l’andamento e rilasciare in situ il farmaco di opportuna terapia.“L’interesse per l’uso della risonanza magnetica al fluoro con agenti di imaging fluorurati è in aumento. Simili nanosistemi di dendrimeri teragnostici rappresentano il futuro nel campo della medicina personalizzata: riuscire a registrare e monitorare il progresso o la regressione di un tumore e contestualmente continuare a trattare la malattia è un traguardo in termini di outcome terapeutico e di sopportazione delle terapie, che risultano così meno invasive, tossiche o dannose, nel pieno rispetto dei pazienti” spiega la prof.ssa Pricl.L’Università di Trieste ha preso parte alle fasi di design e progettazione molecolare, performance computing, analisi e sperimentazione.Tra i finanziatori anche AIRC, Cinema e ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data and Quantum Computing. Abstract Tra gli autori dello studio Sabrina Pricl ed Erik Laurini del Dipartimento di Ingegneria e Architettura UniTS Mostra nel diario Off
iNEST: quasi 5,5 milioni di euro per trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese Read more about iNEST: quasi 5,5 milioni di euro per trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese Immagine 09_Digital-twin.jpg Data notizia Fri, 14/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Sono stati presentati oggi all’Università di Trieste i nuovi finanziamenti a cascata da quasi 5,5 milioni di euro, promossi dal programma iNEST, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU sui fondi PNRR.Destinatari di questa iniziativa sono Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese. Ancora una volta, dopo la prima tornata dello scorso agosto 2023, i bandi emanati dai 9 Spoke dell’ecosistema iNEST e destinati al territorio del Nord-Est e al Mezzogiorno, sono finalizzati a stimolare iniziative di ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e sviluppare procedure innovative o ad aumentarne la maturità per una piena fruibilità da parte di imprese.Le proposte progettuali dovranno pervenire entro le 24 del prossimo 8 luglio 2024. Le tematiche degli Spoke 8 e 9, presenti sul territorio triestino, sono attinenti a Maritime, marine and inland water technologies: towards the Digital Twin of the Upper Adriatic, e Models, Methods, Computing Technologies for Digital Twin rappresentate, rispettivamente, dall’Università di Trieste e dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati-SISSA. I due Spoke prevedono entrambi, anche in questa seconda tranche, una dotazione finanziaria di 1.732.090 euro per i bandi rivolti al Triveneto e di 979.141 euro per i bandi del Mezzogiorno. Nell’arco del biennio 2023-24 saranno stanziati complessivamente da ciascuno Spoke 5.422.462 euro per le imprese.I bandi rappresentano una grande opportunità in particolare per sviluppare tecnologia e materiali di cui potranno beneficiare le aziende hi tech e della digital economy, ma anche i settori della componentistica e dei sensori per realizzare modelli 3D digitali o applicazioni di realtà aumentata per cui si necessita di monitoraggio, raccolta, conservazione e analisi di dati.“Il sistema universitario regionale – afferma Pierluigi Barbieri, docente di UniTS e coordinatore dello Spoke 8 - sta lavorando in sinergia per creare opportunità di collaborazione tra pubblico e privato, in grado di garantire e migliorare attrattività e competitività del nostro del nostro territorio.Il progetto segue un’idea di innovazione, rivolta alla modernizzazione e alla crescita del sistema produttivo, basata sulla ricerca, che trova grandi risorse nel partenariato delle nove università del Triveneto e che a Trieste dispone di enti di eccellenza da coinvolgere. Ci sono, quindi, tutte le condizioni – conclude Barbieri - per cui il potenziale del progetto iNest possa tradursi in reale attivatore di benessere economico e di miglioramento della qualità della vita”. “Il nostro principale obiettivo è mettere a sistema competenze e associazioni di categoria. Una grande opportunità per dare una spinta importante e valorizzare i progetti delle imprese. L’appello è che più imprese possibili prestino attenzione a questa occasione”, sostiene Renè Buttò, responsabile dell’ufficio Valorizzazione e Innovazione di SISSA.Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche Franco Scolari, direttore del Polo Tecnologico Alto Adriatico, che ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il ruolo del Polo, impegnato a tradurre le competenze di ricerca in risultati per le imprese, e Stefano Querin (OGS), rappresentante di Spoke 8.I bandi a cascata sono consultabili sul sito iNEST Abstract Seconda tranche di bandi del programma finanziato da Next Generation EU sui fondi PNRR. Mostra nel diario Off
XXVI Conferenza SIU – Società Italiana degli Urbanisti: premio alla dottoranda del DIA Camilla Venturini Read more about XXVI Conferenza SIU – Società Italiana degli Urbanisti: premio alla dottoranda del DIA Camilla Venturini Immagine dottoranda.jpg Data notizia Mon, 17/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Post lauream Territorio e società Testo notizia Camilla Venturini, dottoranda in Ingegneria Civile-Ambientale e Architettura, Università degli Studi di Trieste –Università degli Studi di Udine, ha ricevuto uno dei premi ‘Best paper Under 40’ nel corso della XXVI Conferenza SIU – Società Italiana degli Urbanisti appena conclusa a Napoli, con il contributo “Verso un laboratorio di ecologie territoriali: il Carso triestino”.Camilla Venturini sta attualmente svolgendo una tesi in Urbanistica su ‘FOODSCAPING. Ripensare i territori attraverso il sistema del cibo’ (tutor le prof.sse Sara Basso, Units, e Alessandra Marin, Unife) il cui scopo è individuare come gli strumenti urbanistici possano contribuire a rigenerare i territori locali a partire dagli spazi del cibo, valorizzandone i caratteri identitari e mediando i conflitti. La tesi prende in esame il contesto regionale del Friuli-Venezia Giulia,soffermandosi su alcuni casi studio, tra cui quello della città di Trieste. Abstract Premio ‘Best paper under 40’ Mostra nel diario Off
Inaugurate le mostre inedite dei due grandi artisti Read more about Inaugurate le mostre inedite dei due grandi artisti Immagine card-news-evidenza-sito.jpg Data notizia Mon, 17/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Con il progetto Relazioni d’arte, organizzato dall’Università degli Studi di Trieste in collaborazione con SmaTS (Sistema museale di Ateneo) e ERPAC (Ente Regionale Patrimonio Culturale Regione Friuli Venezia Giulia), prosegue l’impegno di valorizzazione del patrimonio artistico universitario e della creazione di un più stretto legame con il territorio in occasione del Centenario UniTS.Dopo le Residenze d’Artista Shine Bright Like a Diamond realizzate nel 2023, che hanno coinvolto i Dipartimenti dell’ateneo giuliano in un’inedita collaborazione tra docente, artista e studente, le Relazioni d’arte si concentrano sul rapporto di importanti artisti legati all’Università e alla città di Trieste.Il progetto prende il via il 18 giugno con le mostre delle opere degli artisti di fama internazionale Serse Roma e Manuela Sedmach e proseguirà nei prossimi mesi con Antonio Sofianopulo ed Elisa Vladilo.I sei disegni in grafite che compongono “Serse. Le ambiguità della rappresentazione” saranno esposte nelle ali destra e sinistra dell’edificio centrale dell’Università di Trieste, in Piazzale Europa 1.“La forma è quella della natura morta, dell’oggetto arrestato nel suo processo naturale; la figura, invece, è legata alla continuità dinamica dell’essere vivente. Nel lavoro di Serse tutte le cose, anche la più stabile configurazione di un oggetto isolato, vivono di questa continuità dinamica. Ed è merito della tecnica da lui adottata e difesa in tutti questi anni: il disegno”, ha affermato il critico d’arte Alessandro Del Puppo.La mostra “Manuela Sedmach. Al di sotto della sostanza cromatica, nell’intercapedine della pittura” sarà invece visitabile al Dipartimento di Studi Umanistici di UniTS in via del Lazzaretto Vecchio ed esporrà una ventina di opere della pittrice.“Le ragioni, non casuali ma mirate, che hanno condotto Sedmach a distribuire le sue opere nella Biblioteca dell'Archivio degli Scrittori e della Cultura Regionale dell'Università di Trieste, sono di porle in relazione con un patrimonio culturale intimamente percepito e vissuto negli anni. Accanto e lungo lo sviluppo di scaffalature che preservano e proteggono i 'ricordi-scritti', rendendoli disponibili al 'gesto' della consultazione, la 'narrazione-pittorica' si offrirà ad una lettura visiva caratterizzata da uno sviluppo tutto interno alla medesima pagina, sostenuta da un 'vento stabilizzato' che interseca l'alto e il basso, dal centro ai confini della tela, rafforzandosi ora sulla sinistra con una massa che muove verso destra, ora che si stabilizza in una depressione, per poi andare ad estendersi sull'orizzontalità rivelando se stessa solo ad uno sguardo attento”, sottolinea il critico d’arte Andrea Del Guercio.Serse RomaNato a San Polo di Piave il 14 novembre del 1952, vive e lavora dal 1980 a Trieste.Serse Roma è concentrato esclusivamente sul disegno a grafite su carta. L’artista, triestino di adozione, ha prodotto negli anni una serie considerevole di immagini che gli hanno valso l’inserimento nel volume Vitamin D, New Perspectives in Drawing, edito dalla Phaidon Press, Londra (2006), e un capitolo nel nuovo saggio di Lorand Hegyi Drawing in the Age of uncertainty, edizioni Silvana (2021), nonché la partecipazione a rassegne internazionali di grande rilievo “Pastels du 16°au 21°siecle”alla Fondation de L'Hermitage di Losanna. Il suo lavoro è contraddistinto da una coerenza e riconoscibilità che ne fanno un unicum nell’odierno panorama nazionale. Non si tratta, nel suo caso, del disegno quale strumento classico per l’elaborazione dell’impalcatura invisibile di un dipinto, e non si tratta nemmeno dell’utilizzo che ne fanno molti artisti contemporanei come appunto visivo precario e fragile. In Serse Roma è l’opera nella sua assoluta compiutezza ad essere dovuta al solo disegno, al ‘non più di questo’ che il disegno rappresenta: strumento sottoposto ad una analisi vertiginosa che ne sonda tutte le potenzialità. Dalla grafite di Serse Roma è scaturita una delle più intense riletture del tema del paesaggio nell’arte contemporanea: Mari, Cieli di nubi, Montagne altissime, Boschi innevati, Canneti, Riflessi d'acqua. Cioè la dimensione non umana, sublime, della terra nella sua condizione elementare delle cose prime e ultime. Quasi fosse possibile sondare, attraverso la concreta materialità della grafite, l’anima minerale della terra, le cui trasformazioni avvengono su una scala temporale che non è quella antropologica. Negli ultimi anni Serse Roma ha approfondito ulteriormente quanto poteva essere incluso, o comunque riportato, a quella grafite che ne ha segnato la carriera. Il richiamo alla condizione minerale della grafite si traduce nella stupefacente serie dei Diamanti, la cui forma perfetta e inalterabile rimanda all’origine cristallografica delle forme primarie della geometria e del costruire. Ritorniamo così alla riflessione di Serse sul suo strumento, il disegno a grafite: materiale che per propria natura richiama quella dimensione minerale (grafite e diamante sono forme allotropiche del carbonio) di una non solo umana geometria del costruito.Manuela SedmachNata a Trieste nel 1953, inizia ad esporre negli anni 70 dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’arte di Trieste “E. Nordio” con insegnanti quali Ladislao de Gauss, Maria Campitelli, Enzo Cogno… Ma l’attività più sentita parte dagli anni 80 con l’Officina di Trieste, Avida Dollars di Milano, Rasponi di Ravenna, Fuxia Art di Verona, Emporium di Ivrea, Arte3 di Trieste. Nel ’91, artefiera di Chicago in una mostra di 5 artisti italiani al Navy Pier. Importante il Pollok – Krasner Foundation Grant, New York. Si arriva negli anni 90, precisamente nel 92 l’incontro con Galleria Continua allora in un piccolo ma prezioso spazio vicino al Duomo di San Gimignano.Il rapporto con Galleria Continua è stato e continua tutt'ora con mostre, fiere internazionali e rapporti espositivi con altre Gallerie come Van Laere ad Anversa, Schroeder a Colonia, Dina Carola a Napoli, G7 a Bologna, Jaqueline Arets a Knokke in Belgio. Nel 2003 una bella installazione subacquea “Occhi bianchi” nel canale di Ponterosso al seguito di una mostra personale al Museo Revoltella di Trieste nel Palazzo Gopcevich e poi un importante rapporto con la Galleria Torbandena di Trieste.Nel 2009 Le Moulin-Boissy le Chatel (Parigi) e 2005/2010 Beijing 798 Art Zone estensioni della galleria Continua, ancora studio G7 di Bologna, 3G Artecontemporanea di Udine, Plurima e GAMUD sempre di Udine, e poi ancora la serie “Passare al Bosco” da un concetto tratto da “Il trattato del Ribelle” di Ernst Junger , negli anni 2015/2017 a Tellaro (SP), nell’oratorio Santa Maria Telaà, in Galleria Continua, in ARCA-ITIS a Trieste e Colonos di Villacaccia di Lestizza, per arrivare al titolo attuale “Dubito ergo Cogito” ispirato da un docufilm di Werner Herzog nel quale trova i caratteri che l’accompagnano nel suo lavoro: la lentezza, la fatica, il dubbio…e tanto altro. Nel 2020 si trasferisce in Portogallo a Braga dove continua la sua attività con una importante collaborazione con la galleria Nuno Centeno a Porto. Importante l’incontro con due artisti in particolare Pedro Vaz e Filipe Cortez. Nel 2023 realizza con Galleria Continua l’esposizione Nunca pare de ver- N'arrete jamais de voir. Negli ultimi tempi Manuela Sedmach ha fatto entrare nei suoi lavori l’atmosfera portoghese. Abstract Fino al 15 settembre, dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 19.00, ingresso libero Mostra nel diario Off
UniTS si illumina di rosso per celebrare i 160 anni della Croce Rossa Italiana Read more about UniTS si illumina di rosso per celebrare i 160 anni della Croce Rossa Italiana Immagine WhatsApp Image 2024-06-14 at 08.11.17.jpeg Data notizia Fri, 14/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia Il 15 giugno 2024 l'Associazione di volontariato CRI, che ha per scopo l'assistenza sanitaria e sociale sia in tempo di pace che di conflitto, festeggia i 160 anni dalla sua fondazione. Nata a Milano, la CRI è posta sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica e fa parte del Movimento Internazionale della Croce Rossa.La sua storia è intrecciata con quella d’Italia: nei momenti belli, nei grandi eventi, nei disastri che hanno interessato il nostro Paese ma anche, e soprattutto, le singole realtà locali.Milioni di volontarie, volontari, operatrici e operatori hanno operato per alleviare le sofferenze di chi si trova in situazioni di vulnerabilità: dai campi di battaglia all’assistenza di profughi ed esuli, alla diffusione delle norme di igiene e di educazione sanitaria, alle iniziative nelle scuole.Il Comitato CRI di Trieste, forte di personale altamente specializzato, è da sempre a fianco della popolazione nel rispondere ai bisogni socio - sanitari e di protezione civile. Abstract La CRI opera per l'assistenza sanitaria e sociale Mostra nel diario Off
AlmaLaurea 2024: UniTS tra gli atenei più internazionali, attrattivi e professionalizzanti Read more about AlmaLaurea 2024: UniTS tra gli atenei più internazionali, attrattivi e professionalizzanti Immagine WhatsApp Image 2024-06-13 at 12.04.19.jpeg Data notizia Thu, 13/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia L’Università di Trieste conferma la sua vocazione marcatamente internazionale e professionalizzante e la sua attrattività per gli studenti: il più dinamico e attrattivo della Regione, l’ateneo giuliano garantisce ai suoi laureati una retribuzione migliore e una performance occupazionale superiore alla media nazionale, assicurando un ottimo passaggio post-laurea.È questo il quadro che emerge dal rapporto Almalaurea 2024 che ha preso in esame circa 300mila laureati del 2023 di 78 università.In dettaglio, per quanto riguarda il lavoro e le retribuzioni, l’ateneo giuliano garantisce un’occupazione a oltre il 91,1% dei laureati magistrali – +1,1% rispetto al 2023 – a cinque anni dal titolo (88,2% dato nazionale) e all’81,3% a un anno (media italiana 75,7%).Trovano lavoro a dodici mesi dal titolo il 77,2% dei triennali a fronte del 74,1% della media nazionale e del 79% del Friuli Venezia Giulia.Infine, l’Università di Trieste assicura uno stipendio più alto della media locale e italiana con 1.437 Euro per il laureati triennali e, per i magistrali, 1.513 Euro a un anno dal titolo e 1.826 Euro a cinque.Proviene inoltre da fuori regione il 41,5% dei laureati dell’ateneo a fronte della media regionale del 34,1% e di quella nazionale del 24,8%, con un ottimo 4,5% proveniente dall’estero (dato regionale 3,6%). Merita menzione particolare il dato degli immatricolati triennali esteri: con il 3,9% l’Università di Trieste supera, infatti, la media italiana (3,2%).Oltre il 12,2% dei laureati triennali – +2,2% rispetto al 2023 – intraprende esperienze di studio all’estero, a fronte del 9,3% FVG e del 7,3% della media italiana. Non solo, anche il totale dei laureati con studio all’estero riconosciuto dal corso di laurea conferma l’internazionalizzazione dell’esperienza accademica promossa dall’ateneo: con un 11,9% di media – l’anno precedente si attestava al 9,5% – l’Università di Trieste supera di oltre due punti percentuale il dato nazionale (9,8%).Le conoscenze e competenze acquisite, a Trieste e all’estero, si traducono in un’ottima valutazione dell’efficacia del titolo di studio, intesa come spendibilità nel settore di riferimento: oltre il 66% dei laureati triennali definisce, infatti, il titolo “efficace”, a fronte della media FVG del 62% e del 61,7% italiana. Dato confermato anche dai magistrali con oltre il 73% a un anno dal titolo (nazionale 69,5%; regionale 71,7%).Accanto alla vocazione internazionale, l’ateneo conferma il carattere marcatamente professionalizzante dei corsi di studio: in particolare, il 76,6% – con un aumento del 2,2% rispetto al 2023 – dei laureati magistrali (63,6% nazionali; 70,5% regionali) e quasi il 60,2% di quelli a ciclo unico (nazionali 58%; regionali 59,3%) hanno, infatti, potuto beneficiare di un’ampia rosa di tirocini curricolari offerti dall’ateneo agli studenti.Rapporto con il corpo docente, carico di studio, infrastrutture a disposizione: oltre l’87,7% degli studenti si dichiara soddisfatto dell’esperienza complessiva universitaria a Trieste. Abstract L’ateneo garantisce ai laureati una retribuzione migliore e una performance occupazionale superiore alla media nazionale Mostra nel diario Off
Luci Celesti Radici Terrestri + Stelutis Alpinis Read more about Luci Celesti Radici Terrestri + Stelutis Alpinis Immagine stelutis.jpg Data notizia Fri, 07/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Si apre domani a Zuglio (Udine) Luci Celesti Radici Terrestri + Stelutis Alpinis, il primo festival di divulgazione scientifica a tema astronomico del FVG che proseguirà fino al 19 ottobre 2024. Il contributo scientifico sarà a cura del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste e dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste mentre la direzione artistica è del Collettivo l’Amalgama. Tra gli organizzatori anche il Comune di Arta Terme.L’iniziativa, nata per indagare il rapporto dell’essere umano con il cielo stellato, dai miti dell’antichità fino alle scoperte più recenti, proporrà conferenze, osservazioni astronomiche, installazioni, performance e laboratori capaci di unire l’aspetto scientifico con quello culturale e con la storia locale. Nei prossimi quattro mesi si alterneranno anche le performance teatrali e musicali del Collettivo l’Amalgama e una serie di attività in cui saranno coinvolte le associazioni locali. In programma incontri con docenti UniTs, visite a siti storici e naturalistici, esperienze immersive con visori per la realtà virtuale, attività di orienteering con le stelle, installazioni artistiche e performance. I partecipanti saranno coinvolti anche in un laboratorio di didattica esperienziale a cura del Collettivo L’Amalgama a partire dall'opera di Gianni Rodari "Via Lattea Quaraquarinci", che li condurrà alla creazione di storie e filastrocche. Gli elaborati saranno poi raccolti insieme a disegni e pensieri dei più piccoli per formare l'Almanacco della Nuova Scuola Astrofisica Poetica. Un programma ricco e articolato di eventi gratuiti che proporrà molteplici approcci al tema astronomico. L’università di Trieste, con il Dipartimento di Fisica, è capofila del progetto “Stelutis Alpinis. Scopriamo il Cosmo dalle Montagne della Carnia”, finanziato dall'Ateneo attraverso il bando per l'Impegno Pubblico e Sociale – Terza Missione, una nuova iniziativa dell’Università nata per sostenere con finanziamenti ad hoc progetti che abbiano un impatto e una relazione con la comunità, in questo caso regionale.L’iniziativa si affianca a Luci Celesti/Radici Terrestri, festival finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia al quale l’Università partecipa come partner e che vede come responsabile scientifico Alexandro Saro. Per maggiori informazioniProgramma:sabato 8 giugno, ore 21Zuglio, Polse di Côugnes “C’è vita nella galassia?” conferenza a cura del prof. Giovanni Vladilo. A seguire osservazione astronomicadomenica 9 giugno, ore 21Rivalpo “Incontri ravvicinati col secondo tipo” spettacolo con incursioni artistiche, a cura di Collettivo L’Amalgama, Daniele D’Agaro e Marzio Tomada. La serata si tiene presso la località di Rivalpo che festeggia, la mattina dello stesso giorno, la tradizionale Festa della Madonna martedì 25 giugno, ore 21Valle, Centro Sociale “Tre passeggiate nei boschi di stelle” conferenza a cura di Fabrizio Fiore, direttore INAF Trieste, interventi artistici a cura del Collettivo L’Amalgamamercoledì 26 giugno, ore 17Zuglio, Civico Museo Archeologico visita guidata al museo e al foro romano da giovedì 27 giugno a sabato 29 giugnoRivalpo, Civico Museo Archeologico di Zuglio, ore 14apertura installazioni artistiche del festivalvenerdì 28 giugno, ore 17:30Civico Museo Archeologico di Zugliovisita guidata al museo e al foro romano giovedì 29 giugnoore 17:30 Rivalpo “Incontri ravvicinati col secondo tipo” spettacolo con incursioni artistiche a cura del Collettivo L’Amalgamaore 21 Zuglio, Polse di CôugnesOsservazione astronomica presso l’osservatoriosabato 13 luglio, ore 11Rivalpo “Camminata enogastronomica” in fiera. Visita tra gli stand espositori e degustazionisabato 10 agosto, ore 21Zuglio, Polse di Côugnes“Mappe stellari scolpite su una pietra protostorica: Il primo astronomo?” conferenza a cura del prof. Paolo Molaro. A seguire osservazione astronomicasabato 14 settembre, ore 21Zuglio, Polse di Côugnes “Il cielo variabile: Esplorando le frontiere dell’astrofisica contemporanea” conferenza a cura del prof. Francesco Longo. A seguire osservazione astronomica.sabato 19 ottobre, ore 21Zuglio, Polse di Côugnes “Viaggio nel lato oscuro dell’universo: da Einstein a Euclide” conferenza a cura del prof. Stefano Borgani, UniTS. A seguire osservazione astronomicaDa lunedì 14 a venerdì 18 ottobre: settimana della pedagogia per gli alunni e gli insegnanti delle scuole dell’Istituto Comprensivo Linussio – Matiz Abstract Il primo festival di divulgazione scientifica a tema astronomico del FVG Mostra nel diario Off
Grotte preistoriche del FVG: pubblicato il libro a cura di UniTS Read more about Grotte preistoriche del FVG: pubblicato il libro a cura di UniTS Immagine grotta.jpg Data notizia Thu, 06/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Il volume "Grotte preistoriche del Friuli Venezia Giulia" mappa, descrive e inserisce in un contesto scientifico rigoroso ma divulgativo le cavità da cui provengono manufatti e resti faunistici esposti nei musei del nostro territorio. I lettori della pubblicazione, scaricabile gratuitamente, troveranno anche alcuni itinerari di facile accesso per un’immersione totale in uno dei tesori più affascinanti e misteriosi del nostro patrimonio naturalistico.Il libro è l'atto finale di una collaborazione tra Direzione centrale difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Servizio geologico e il Centro Interdipartimentale per la Scienza e la Tecnologia applicate ai beni culturali SCICC di UniTS per l’implementazione del Catasto speleologico regionale (CSR) con i dati sulle grotte di interesse archeologico relativi al progetto C.R.I.G.A. (Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche), sviluppato in passato per le grotte del Carso da UniTS. Nella realizzazione del progetto e nella redazione del volume, coordinato da UniTS, è stata fondamentale la collaborazione con i Musei scientifici e archeologici di Trieste e Udine, i Gruppi e le Associazioni speleologiche, oltre a studiosi di ambiti scientifici diversi, che hanno permesso di ampliare la banca dati a tutto il territorio Regionale. Abstract Scaricalo gratuitamente Mostra nel diario Off
Roditori "coraggiosi" fondamentali per l'ecosistema: parte studio UniTS Read more about Roditori "coraggiosi" fondamentali per l'ecosistema: parte studio UniTS Immagine roditori.png Data notizia Wed, 05/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Anche negli animali, così come negli esseri umani, ciascun individuo ha una propria personalità. La personalità dei piccoli mammiferi – ovverosia l’audacia, la curiosità e l’aggressività di un individuo – influisce su tutte le fasi della dispersione dei semi, come dimostrato da numerosi studi condotti da Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia presso il dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli studi di Trieste, prima professore associato in Wildlife Habitat Conservation alla University of Maine.“Quando un roditore trova una ghianda caduta ai piedi della pianta madre, troppo pesante per essere trasportata dal vento, la porta con sé in uno dei suoi nascondigli segreti. In una stagione un roditore come un topo può accumulare centinaia di ghiande in giro per i boschi, che consumerà poi lentamente nel corso dei mesi invernali. Può però succedere che il topo venga predato – ad esempio da un gufo – o che il topo dimentichi dove ha nascosto la ghianda. Quando questo accade il topo ha involontariamente giovato alla quercia, disperdendone il frutto, che così può germinare. Ogni anno una quercia produce centinaia di ghiande confidando nel fatto che alcune vengano nascoste da piccoli mammiferi e non ritrovate” spiega Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia all’Università degli studi di Trieste.La relazione tra roditori e piante è molto ambivalente: in alcune circostanze i topi sono antagonisti, poiché predano le ghiande, in altre circostanze entrambi – topi e alberi – traggono vantaggio e allora la relazione viene definita mutualistica. Studi passati hanno mostrato come alcuni individui, quelli più audaci o curiosi, abbiano maggiori probabilità di disperdere semi, ciò significa che questi individui sono particolarmente importanti per il funzionamento di un ecosistema. Comprendere quali sono le caratteristiche di questi individui fondamentali per gli ecosistemi e come conservarli è di primaria importanza per l’adattamento delle specie ai cambiamenti globali.È questo l’obiettivo – studiare la relazione tra la personalità individuale dei piccoli mammiferi e la dispersione dei semi – del progetto di ricerca “Predicting the range-shifts of woody plant species by incorporating the critical role of small mammal scatter-hoarders”, finanziato da un PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) – PNRR condotto per la prima volta in Europa da un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Trieste, sotto la guida del professor Alessio Mortelliti e in collaborazione con la Sapienza Università di Roma e il Parco delle Prealpi Giulie, al via nella Val Alba.L’ipotesi nasce da numerosi studi che il gruppo di ricerca del professor Alessio Mortelliti ha condotto nel corso dell’ultimo decennio nel Maine (USA). In particolare, i ricercatori hanno scoperto che gli individui coraggiosi sono quelli che percorrono maggiori distanze con i semi e che li nascondono in siti ottimali per la germinazione. All’interno di una specie e di un ecosistema esisterebbero, quindi, individui particolarmente importanti per la dispersione dei semi e, di conseguenza, anche per l’adattamento di una pianta ai cambiamenti climatici. Saranno questi individui, infatti, che permetteranno a piante come querce e faggi di adattarsi ai cambiamenti climatici migrando in latitudine ed altitudine.I ricercatori condurranno due esperimenti sul campo, aiutati anche da studiosi dell’Università del Maine, in visita in Italia ad inizio giugno. In una prima fase misureranno la personalità dei roditori e li esporranno a semi nuovi – tali poiché appartenenti ad una specie legnosa non ancora presente negli ecosistemi oggetto di indagine, ma che potrebbe arrivare in futuro proprio come risposta ai cambiamenti climatici. L’ipotesi è che gli individui più audaci saranno quelli che interagiranno di più con questi semi sconosciuti. Seguendo i semi – tracciati con una polvere fluorescente – e misurando i tassi di germinazione, i ricercatori assoceranno ogni singolo roditore al destino delle semenze: oltre a valutare se alcuni tratti della personalità aumentino la probabilità di dispersione, i ricercatori identificheranno anche i tratti dei semi (es. massa, forma) che incrementano la probabilità che questi vengano predati o dispersi. Infine, conducendo una serie di simulazioni, valuteranno i potenziali effetti della personalità sulla composizione delle comunità forestali e sulle capacità di adattamento delle specie ai cambiamenti globali.Il progetto porterà anche alla creazione di una guida su come sfruttare il ruolo dei roditori per migliorare la migrazione assistita – ossia lo spostamento assistito dall’uomo di piante verso habitat climaticamente più adatti – e una check-list dei tratti e delle specie vegetali con alta probabilità di successo nell’espansione.Alessio Mortelliti vanta un’esperienza ventennale nello studio dell’ecologia e del comportamento dei mammiferi e di come queste conoscenze possano facilitare la loro conservazione. In passato, ha effettuato numerosi progetti di campo in Italia, Austria, Stati Uniti, Indonesia, Kenya, Tunisia e Mauritania. Abstract Per la prima volta in Europa, al via in FVG un progetto di ricerca ideato in USA dal prof. Mortelliti Mostra nel diario Off
Thomas Parisini Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana Read more about Thomas Parisini Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana Immagine Parisini Cavaliere.jpg Data notizia Mon, 03/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia Thomas Parisini, professore ordinario di Automatica al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, è stato nominato ieri Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.L’onorificenza è stata attribuita al docente di UniTS il 2 giugno in Piazza dell’Unità d’Italia, nel corso della cerimonia ufficiale per i festeggiamenti del 78esimo anniversario della fondazione della Repubblica. Le insegne sono state consegnate dal prefetto di Trieste Pietro Signoriello e dal Rettore di UniTS Roberto Di Lenarda.L'Ordine al merito della Repubblica italiana (OMRI), istituito nel 1951, è il più alto degli ordini della Repubblica Italiana ed è destinato a "ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari".La prestigiosa onorificenza civile si aggiunge ai riconoscimenti che hanno caratterizzato la carriera accademica di Thomas Parisini, iniziata presso l’Università degli Studi di Genova dove ha conseguito la Laurea con Lode e Dignità di Stampa in Ingegneria Elettronica (1988) e il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica e Informatica (1993). È stato poi Professore Associato al Politecnico di Milano, mentre attualmente è Ordinario di Automatica all’Università di Trieste su cattedra convenzionata con il Gruppo Danieli e Chair of Industrial Control e Head of Control and Power Group presso l’Imperial College London (Regno Unito). Parisini è stato inoltre Collaboratore per i Rapporti con le imprese del Rettore dell’Università degli Studi dal 2009 al 2013. Nel 2018 è stato insignito del titolo di Dottore di Ricerca Honoris Causa dall’Università di Aalborg (Danimarca). Tra i principali incarichi ricoperti, Parisini è stato Presidente della Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) Control Systems Society nel biennio 2021-2022 e Presidente del Comitato di Redazione (Editor in Chief) della rivista internazionale IEEE Trans. on Control Systems Technology. Ha ricevuto, inoltre, diversi riconoscimenti scientifici quali IEEE Fellow, IFAC Fellow, il 2007 IEEE Distinguished Member Award, l’IFAC Best Application Paper Prize della rivista Journal of Process Control, Elsevier, e il 2004 Outstanding Paper Award della rivista IEEE Trans. on Neural Networks. È stato Presidente del Comitato Organizzatore della IEEE Conference on Decision and Control tenutasi a Firenze nel 2013, la principale conferenza internazionale nel settore dell’Automatica.Il Prof. Parisini ha pubblicato una monografia nella collana più prestigiosa nel settore dell’automatica della casa editrice Springer Nature ed è autore o co-autore di più di 400 articoli su riviste e atti di conferenza di rilevanza internazionale. Ha coordinato progetti di ricerca finanziati da Commissione Europea, Ministero e gruppi industriali internazionali per un valore finanziato complessivo superiore ai 5 Milioni di euro. Abstract Il professore ordinario di Automatica di UniTS ha ricevuto l’onorificenza durante la cerimonia ufficiale della Festa della Repubblica Mostra nel diario Off