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Climbing for Climate 2024: UniTs firma il manifesto per un’altra Marmolada

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Si è appena conclusa nella cornice del ghiacciaio della Marmolada  la sesta edizione di CFC – Climbing for Climate, promossa dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) e dal Club Alpino Italiano (CAI). 

Obiettivo principale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul rapido scioglimento dei ghiacciai sottolineando la necessità di ripensare il nostro rapporto con l'ambiente montano. Nel caso specifico, è stato proposto un diverso modello di fruizione della Marmolada, che non la veda più esclusivamente come una montagna perfetta per l’alpinismo e lo sci – così come definita da Dino Buzzati – bensì come una montagna maestra capace di insegnare e guidare verso un approccio più consapevole e rispettoso nei confronti del fragile ecosistema alpino.

La Marmolada, uno dei ghiacciai più iconici delle Dolomiti, è oggi al centro di un accelerato processo di fusione. Durante le due giornate dell’evento, i partecipanti hanno preso parte a una “campagna glaciologica partecipata”, promossa dal Comitato Glaciologico Italiano e dal Museo di Geografiadell'Università di Padova che ha permesso di osservare da vicino i drammatici effetti del cambiamento climatico e la progressiva riduzione del ghiacciaio.

Il Manifesto per la Marmolada

Al termine della due giorni è stato ufficialmente presentato il Manifesto per un’altra Marmolada, documento nato per innescare una concreta inversione di tendenza per quanto riguarda lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali.

Tra i firmatari del manifesto anche l’Università di Trieste, che ha aderito all'iniziativa con la partecipazione della prof.ssa Ilaria Garofolo, che ha sottolineato l'importanza di dare continuità al lavoro del prof. Maurizio Fermeglia, prematuramente scomparso.  Fermeglia, da sempre appassionato alpinista e promotore di azioni concrete contro i cambiamenti climatici, partecipò nel 2019 alla prima edizione del Climbing for Climate sul ghiacciaio dell'Adamello.

Per ulteriori dettagli sull’evento e per scaricare il Manifesto per la Marmolada, è possibile visitare il sito RUS 

 

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Ricordato anche l'impegno di Maurizio Fermeglia
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Prima Scuola Estiva di Diritto dell'Energia: UniTS insieme all’Università di Lubiana e ACER

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Si è svolta alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Lubiana la prima edizione della Scuola Estiva di Diritto dell'Energia

La Scuola Estiva, organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali di UniTS, l'Università di Lubiana e l'Agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione tra i regolatori dell'energia (ACER), ha visto la partecipazione di 52 candidati selezionati, provenienti da 15 Paesi, e di diversi esperti internazionali. 

La partecipazione attiva e le discussioni tra i relatori e i partecipanti hanno reso l'esperienza formativa particolarmente arricchente, rappresentando una preziosa occasione di approfondimento su temi cruciali per il futuro energetico europeo e favorendo il consolidamento della cooperazione nel settore energetico fra Università italiane, slovene e ACER.

Il comitato organizzativo era composto dal prof. Andrea Crismani e dal prof. associato Giacomo Biasutti di UnITS, dalla prof.ssa associata Bruna Žuber, dal prof. associato Bruno Nikolić (coordinatori), dal prof. associato Marjan Kos, dall’assistente Matevž Bedič e dalla dr.ssa Silvia Manessi

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Protagonista il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
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Contrasto dei crimini informatici: firmato accordo con la Polizia di Stato

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E’ stato rinnovato oggi alla presenza del Questore di Trieste, Pietro Ostuni, l’accordo tra la Polizia di Stato e l’Università degli Studi di Trieste per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici che hanno per oggetto i sistemi e i servizi informativi delle Piccole e Medie Imprese e Pubbliche Amministrazioni Locali.

La convenzione, firmata dal rettore UniTS Roberto Di Lenarda e dal Dirigente del C.O.S.C. - Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Friuli Venezia Giulia Assunta Esposito rientra nell’ambito delle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con enti, operatori e amministrazioni che forniscono prestazioni essenziali.

Il protocollo continuerà a garantire la condivisione di analisi di informazioni idonee a prevenire attacchi o danneggiamenti che possano pregiudicare la sicurezza delle infrastrutture informatiche dell’Università degli Studi di Trieste, facilitando la tempestiva gestione di emergenze relative a vulnerabilità, minacce ed incidenti in danno della regolarità dei servizi di comunicazione.

In caso di incidente informatico, poi, il Centro Operativo e l’Università collaboreranno per l’identificazione dell’origine dell’attacco, realizzando altresì attività di comunicazione reciproca per fronteggiare la contingente situazione di crisi. 

Il rinnovo è stato anche occasione per implementare un’ulteriore forma di collaborazione, vale a dire la possibilità, per le Parti, che il proprio personale frequenti reciprocamente corsi di formazione nelle materie di specifico interesse. 

Nello specifico, alcuni operatori della Polizia Postale frequenteranno l'insegnamento “cybersecurity” della Laurea magistrale in Ingegneria elettronica e informatica, tenuto da Alberto BARTOLI, Professore ordinario di Cybersecurity e reti di calcolatori al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste.

Nei mesi a seguire, la Polizia Postale terrà alcuni seminari, rivolti agli studenti e al personale universitario, al fine di arricchire il loro bagaglio culturale  con contributi esperienziali sulle modalità di prevenzione e di contrasto al cybercrime.

 “Per la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’articolazione specialistica della Polizia di Stato che si occupa della prevenzione e repressione del cybercrime in tutte le sue cangianti declinazioni – ha concluso Assunta Esposito, Dirigente del Centro Operativo per la sicurezza cibernetica FVG – il rinnovo del protocollo d’intesa rappresenta la riprova della proficua collaborazione tra Istituzioni nell’ambito di quella sicurezza partecipata che ha come obiettivo comune la tutela della cybersicurezza, nelle sue molteplici sfumature.”

“Oggi rinnoviamo e consolidiamo un accordo a cui l’Università di Trieste tiene in modo particolare – ha sottolineato il rettore Roberto Di Lenarda – il dialogo diretto con la Polizia Postale consente alla comunità UniTS di mettere in campo strategie efficaci per difendersi dagli attacchi informatici, aumentare la consapevolezza delle nuove generazioni ai rischi connessi e, allo stesso tempo, di mettere a disposizione le nostre competenze d’eccellenza a chi ogni giorno combatte il cybercrime, sempre più diffuso”.

Nella foto: il Rettore Roberto Di Lenarda, il Questore di Trieste Pietro Ostuni e la Dirigente del C.O.S.C. - Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Friuli Venezia Giulia Assunta Esposito.

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Gli operatori della Polizia Postale frequenteranno l'insegnamento “Cybersecurity” della Laurea magistrale in Ingegneria elettronica e informatica
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Presentato Trieste Next 2024: ecco gli eventi UniTS

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Presentata l’edizione 2024 di Trieste Next, il Festival della Ricerca Scientifica giunto alla XIII edizione in programma dal 27 al 29 settembre. Tema di quest’anno "Gli orizzonti dell'intelligenza. La Conoscenza tra essere umano e tecnologie".

“La mission dell’Università è custodire e far fiorire l’intelligenza umana - ha sottolineato il rettore Roberto Di Lenarda – l’AI avrà il compito di amplificarla. Desidero anche ringraziare i nostri 150 volontari, una delle anime più belle della manifestazione”.

Il palinsesto prevede oltre 100 eventi in italiano e in inglese e la partecipazione di 300 relatori.

Eccezionale la presenza UniTS che, in occasione del Centenario, porta a Trieste Next grandi ospiti internazionali tra cui il premio Nobel per la Fisica Andre Geim e il premio Oscar Nicola Piovani. 

Questi gli eventi UniTS suddivisi in ciascuno dei tre giorni di durata di Trieste Next che vedranno impegnati oltre 20 docenti e ricercatori del nostro Ateneo:

Venerdì 27 settembre

Sabato 28 settembre  

Domenica 29 settembre 

Queste invece le 10 nuovissime attività interattive che UniTS propone nel suo stand in Piazza Unità:

Stand UniTS 27 – 29 settembre 

 

La tredicesima edizione di Trieste Next è promossa da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, ItalyPost, Area Science Park, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, SISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Gruppo NEM Nord-Est Multimedia / Il Piccolo.

Ente co-promotore della manifestazione è la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Trieste Next è una manifestazione in collaborazione con lUfficio del Parlamento europeo a Milano, la  Commissione europea - Rappresentanza di Milano e Fondazione CRTrieste ed è un progetto di Trieste Città della Conoscenza, la rete che unisce le realtà della ricerca triestina e che promuove il dialogo tra scienza e cittadini. Main partner della manifestazione è Generali.

Partner: AcegasApsAmgaEstenergy, Insiel e Kioene.

Content partner: EuroBioHighTechFondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Fondazione Telethon e Centro protesi Inail.

Partner tecnico: Apleona ItalyLattebuscheLoison e Trieste Trasporti.

 

 

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"Gli orizzonti dell'intelligenza. La Conoscenza tra essere umano e tecnologie"
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Il dottorando Davide Basso vince un importante premio sull'automazione di circuiti e sistemi integrati

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Il dottorando in Applied Data Science and Artificial Intelligence dell’Università di Trieste Davide Basso ha vinto la prestigiosa EDA (Electronic Design Automation) Competition durante la conferenza SMACD 2024 (International Conference on Synthesis, Modeling, Analysis and Simulation Methods, and Applications to Circuit Design). Questo importante evento internazionale si è tenuto a Volos, in Grecia. 

L’ EDA Competition mira a promuovere l'avanzamento dell'automazione nel design di circuiti e sistemi integrati. Il successo di Davide è frutto di una stretta collaborazione tra l’ateneo, in particolare del dottorando stesso sotto la supervisione del prof. Luca Bortolussi, con Infineon Technologies, multinazionale leader nel settore dei semiconduttori. Insieme, hanno sviluppato soluzioni basate su Machine Learning per l'automazione completa del layout dei circuiti analogici, un'area di crescente interesse nell'ambito dell'ingegneria elettronica.

La giuria, composta da rappresentanti accademici di università come quelle di Siviglia, Salonicco, Parma e Salerno, oltre a esponenti dell'industria come Ansys, ha valutato i progetti presentati in base a criteri di complessità, livello di automazione e integrazione con sistemi commerciali. Al termine delle valutazioni, Davide Basso e Jiaxiang Pan, dell'Università di Ningbo - Cina, sono stati proclamati vincitori grazie all’alto valore innovativo dei loro lavori.

Il riconoscimento conferma l'importanza del lavoro di ricerca svolto nel campo dell'intelligenza artificiale applicata all'automazione dei circuiti, sottolineando il ruolo del nostro ateneo nel contribuire a rivoluzionare il settore tecnologico.

Nella foto, Davide Basso e  Jiaxiang Pan, Studente magistrale in Electrical Engineering and Computer Science all'Università di Ningbo, Cina

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Si tratta dell’EDA Competition a SMACD 2024
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Uno spazio di decompressione sensoriale UniTS all'Immaginario scientifico

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Uno spazio silenzioso, tranquillo, protetto: all'Immaginario Scientifico di Trieste è disponibile una nuova zona museale dedicata alla decompressione sensoriale all'interno del percorso espositivo.

Questo innovativo spazio è frutto della collaborazione fra Immaginario Scientifico e Università di Trieste, con il contributo di Fondosviluppo FVG. È una zona di rifugio per chi, durante la visita in un ambiente così dinamico e socializzante come il museo della scienza, possa necessitare di una pausa per riequilibrare i propri sensi.

L’iniziativa nasce dall'esigenza di rendere il museo sempre più inclusivo per tutti i visitatori, in particolare per le persone con atipicità sensoriali, come coloro nello spettro autistico, anziani, o persone con disturbi neurodegenerativi

Lo spazio di decompressione comprende una particolare seduta, rivestita in materiale fonoassorbente, conosciuta come "Alone-Together Seat". Questo innovativo elemento d'arredo, progettato nell'ambito del progetto di ricerca europeo La casa sensibile Senshome, guidato dalla prof.ssa Giuseppina Scavuzzo del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste, è pensato per favorire il benessere sensoriale di persone con autismo o altre disabilità sensoriali e cognitive. Originariamente progettata per ambienti residenziali, la seduta è stata adattata per il contesto museale e può ospitare fino a due persone, offrendo così uno spazio tranquillo anche per altre esigenze, come per esempio l'allattamento o per situazioni in cui si prova un sovraccarico sensoriale.

“Abbiamo discusso a lungo sul nome del nostro progetto. Abbiamo provato con “rifugio sensoriale” o “sensory shelter” - spiega Giuseppina Scavuzzo - la verità è che non esisteva ancora niente di simile. Si è ragionato su delle stanze per la decompressione sensoriale che non sono la stessa cosa. Per questo l’iniziativa può essere considerata, nel suo genere, una novità”.

A completare l'area rifugio vi è un elemento di separazione dal resto del museo, rivestito di materiale fonoassorbente, e due pannelli informativi, anch'essi in materiale fonoassorbente, forniti gratuitamente da Eternoivica s.r.l. di Padova. I pannelli informativi offrono spiegazioni su temi come la percezione del suono, il sovraccarico sensoriale e le atipicità sensoriali, il funzionamento dei materiali fonoassorbenti e fonoisolanti.

Il nuovo spazio non è dunque solo un luogo di pausa e rifugio, ma anche uno strumento di divulgazione scientifica. Racconta al pubblico le ricerche multidisciplinari condotte dall'Università di Trieste, con particolare attenzione all'importanza delle neurodiversità e delle atipicità sensoriali. Consolidando la presenza dell'Università già presente all'Immaginario Scientifico, Unidiversitas, lo spazio appena inaugurato testimonia l'impegno anche dell'Ateneo di promuovere accessibilità e inclusione

“Questo progetto dimostra sensibilità non solo verso la ricerca ma anche verso i bisogni della comunità - aggiunge Caterina Falbo, collaboratrice del Rettore per la Terza missione e divulgazione scientifica UniTS  - un posto che può essere utile a tutti noi, dato che chiunque può vivere un momento di fragilità”.

Hanno partecipato all'inaugurazione dello spazio Serena Mizzan, presidente e direttrice dell’Immaginario Scientifico, Caterina Falbo, collaboratrice del Rettore per la Terza missione e divulgazione scientifica dell’Università di Trieste, Giuseppina Scavuzzo, professoressa associata in Composizione architettonica e urbana nello stesso Ateneo ed Elena Bulfone, presidente della Fondazione ProgettoAutismo FVG Onlus. A portare un saluto per il Comune di Trieste la vice sindaca Serena Tonel e l’assessore alle Politiche sociali Massimo Toniolli, oltre a Giuseppe Graffi Brunoro, presidente di FondoSviluppo FVG che sostiene l’iniziativa.

 

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E' il risultato del progetto di ricerca "La casa sensibile Senshome"
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Scavi archeologici UniTS ad Aquileia: rinvenuta statua di Dioniso

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La campagna di scavi condotta dall’équipe del Dipartimento di Studi Umanistici UniTS nell’area della “Casa dei putti danzanti” (presso l’odierna via Gemina), affidata in concessione di scavo dal Ministero della Cultura - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, ha portato ad alcune importanti scoperte tra cui il rinvenimento di una statua di marmo raffigurante Dioniso.

Il “quartiere” oggetto di indagine, a nord ovest del foro, si connotava per la centralità rispetto al cuore politico e commerciale di Aquileia e alla rete di comunicazioni d’acqua e di terra interne ed esterne all’abitato. All’interno si estendeva una vasta e lussuosa residenza tardo antica, nota come Casa dei putti danzanti, che fin dal primo impianto (metà del IV secolo d.C.) aveva occupato l’intero quartiere.

Grazie alle indagini dell’Università di Trieste è stato possibile riscoprire una serie di ambienti, un tempo decorati da mosaici, che per caratteristiche e dimensioni sono identificabili con alcuni di quelli individuati negli anni Trenta del secolo scorso dall’archeologo Giovanni Brusin e in seguito reinterrati. Ne derivano importanti dati per la ricerca scientifica.

La prima novità è di carattere topografico: l’équipe ha georeferenziato tali resti e ha verificato l’effettiva corrispondenza tra questi e dati d’archivio (piante, foto, disegni…).

La seconda riguarda la cronologia proposta per alcuni pavimenti a mosaico datati fino ad oggi, in assenza di dati di contesto, sull’analisi stilistico tipologica. Nuove proposte di datazione possono essere ora avanzate su basi stratigrafiche e sull’associazione con i materiali rinvenuti.

Un ulteriore fondamentale risultato è stato quello di poter “collegare” i resti individuati negli anni Trenta con quelli della Casa dei putti danzanti, della quale, con molta probabilità, costituivano un settore di rappresentanza.

Di grande importanza anche l’intervento effettuato all’interno di un ambiente scoperto, forse destinato a giardino, dove, grazie all’assenza di pavimenti musivi, è stato possibile scendere in profondità e intercettare, a più di un metro dal piano di calpestio e sotto un riporto in argilla, un piano in cocciopesto la cui cronologia è ancora in fase di definizione, ma verosimilmente anteriore alla metà del I secolo d.C. Proprio dallo scavo in questa zona, è stato possibile recuperare una pregevole statuetta in marmo raffigurante Dioniso, rara testimonianza dell’arredo scultoreo di questa Casa tardo antica.

La diffusione dei significativi dati scoperti negli anni in questo sito è possibile anche grazie alle aperture straordinarie dei cantieri di scavo, organizzate dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, svoltesi quest’anno il 13, 14 e 15 giugno, e delle prossime Giornate Europee del Patrimonio (28 e 29 settembre). Questi appuntamenti, come tutte le altre iniziative di archeologia pubblica sostenute dall’Università di Trieste nel cantiere di scavo di Aquileia, costituiscono un’opportunità di condivisione del patrimonio archeologico e contribuiscono al rafforzamento del valore lasciato dalle tracce del passato come bene comune.

 

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La campagna di scavi è condotta dall’équipe del Dipartimento di Studi Umanistici
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Federico Rosei vince il Nanotechnology Recognition Award 2024 di AVS

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Il prof. Federico Rosei, del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche di UniTS, è il vincitore dell’edizione 2024 del Nanotechnology Recognition Award di AVS (American Vacuum Society), la comunità internazionale di scienziati e ingegneri attivi nella promozione della ricerca nel campo della tecnologia dei materiali.

Il riconoscimento, assegnato dalla divisione NSTD (Nanoscience and Technology Division) di AVS, premia ogni anno scienziati che si sono distinti per i loro eccezionali contributi scientifici e tecnici nel campo della della ricerca su materiali in scala nanometrica.

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Il premio assegnato dalla divisione Nanoscience and Technology della comunità internazionale di scienziati e ingegneri attivi nel campo della tecnologia dei materiali
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UniTS e Genomics England sviluppano TINC, un algoritmo per migliorare diagnosi e trattamenti dei tumori del sangue

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I ricercatori di Genomics England, dell'Università di Trieste e del Great Ormond Street Hospital for Children dell’NHS Foundation Trust hanno sviluppato un nuovo algoritmo per rendere più accurata l'analisi del sequenziamento completo del genoma, effettuato con tecniche di Whole Genome Sequencing (WGS) in pazienti con tumori del sangue.

L’algoritmo sviluppato ha l’obiettivo di interpretare più precisamente i dati del sequenziamento nei casi in cui i campioni di cellule idealmente sane, prelevati dai pazienti, risultino invece contaminati da cellule malate.

Nei pazienti malati di cancro, il sequenziamento completo del genoma può essere utilizzato per identificare mutazioni che possono influenzare il successivo sviluppo del tumore e quindi la prognosi della malattia. Per identificarle tali mutazioni è necessario confrontare il DNA delle cellule tumorali con quello di un tessuto sano dello stesso paziente. A questo scopo vengono prelevati almeno due campioni diversi, uno direttamente dal tumore e uno attraverso un prelievo di sangue che in principio dovrebbe contenere solo cellule sane.

Una volta effettuato il sequenziamento del DNA contenuto nei due campioni, le sequenze ottenute sono analizzate tramite procedure bioinformatiche. Si tratta di processi automatizzati che tuttavia, in caso di pazienti malati di cancro, possono incontrare problemi se il campione di cellule sane è contaminato da cellule tumorali. La contaminazione può infatti influenzare negativamente l’accuratezza dei risultati generati da questa procedura. Il rischio è particolarmente rilevante nel caso di tumori del sangue, dato che le cellule tumorali si trovano proprio nel flusso sanguigno ed è dunque pressoché impossibile separarle da quelle sane in un prelievo.

Per risolvere questo problema, il gruppo di ricercatori ha sviluppato un nuovo strumento informatico, un algoritmo chiamato TINC Tumour In Normal Contamination assessment, con cui stimare il livello di contaminazione tumorale nei campioni normali. Lo strumento si basa su algoritmi utilizzati per comprendere l'evoluzione del tumore ed i risultati ottenuti sono stati pubblicati oggi su Nature Communications.

L‘algoritmo TINC aiuta a stabilire la percentuale di cellule tumorali presenti nel campione normale, in modo che, in presenza di un elevato livello di contaminazione, si possa attivare un flusso di analisi alternativo a quello standard, in grado di fornire a scienziati e medici dati più precisi sul genoma tumorale. Il fine è arrivare a una diagnosi più accurata che permetta di scegliere le terapie più adatte da somministrare a ciascun paziente.

Il nuovo algoritmo è immediatamente entrato a far parte degli strumenti di lavoro con cui Genomics England, società britannica di proprietà del Ministero della Salute e dell'Assistenza Sociale del Regno Unito, quotidianamente fornisce le analisi di Whole Genome Sequencing agli ospedali e ai centri clinici de Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito.

I ricercatori hanno testato TINC utilizzando i dati di sequenziamento raccolti nell’ambito del progetto su larga scala “100.000 genomi”, che nel 2013 ha portato alla fondazione di Genomics England. Hanno quindi confrontato i dati elaborati dall’algoritmo con quelli ottenuti attraverso le tecnologie standard utilizzate per il test di malattia residua nei tumori del sangue. Si tratta di test in cui si verifica il numero di cellule tumorali rimaste nel sangue di un paziente dopo il trattamento.

“I Progetti che su larga scala utilizzano le tecnologie di sequenziamento per studiare le malattie oncologiche hanno un potenziale rivoluzionario”, sostiene Giulio Caravagna (nella foto), professore di Informatica dell’Università di Trieste e responsabile del Laboratorio Cancer Data Science, sostenuto dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. “Tuttavia – prosegue Caravagna l‘uso di tecnologie innovative come Whole Genome Sequencing richiede strumenti di analisi altrettanto innovativi. Il nostro laboratorio è fortemente specializzato nella costruzione di tali strumenti. Lo sviluppo di TINC nasce nell’ambito di una prestigiosa collaborazione internazionale tra l'Università degli Studi di Trieste e Genomics England e la sua implementazione in un contesto clinico su tutto il territorio inglese rappresenta un traguardo eccezionale che conferma il valore della ricerca in scienza dei dati del nostro ateneo”.

“L'implementazione dell'algoritmo TINC nella pipeline di Genomics England – spiega Alona Sosinsky, direttore scientifico del settore oncologico dell’azienda pubblica britannica – ci ha permesso di migliorare l'accuratezza dei test genomici per i pazienti con tumori del sangue. Questo progetto è un esempio di successo in cui dati generati da un progetto di sequenziamento su larga scala vengono interpretati usando tecniche di analisi avanzate, al fine di ottenere strumenti maggiormente precisi da cui prendere decisioni cliniche per la cura dei pazienti”.

"Grazie al Servizio di Medicina Genomica, ora utilizziamo il sequenziamento dell'intero genoma di routine per la diagnostica in ambito clinico - afferma Jack Bartram, specialista in ematologia pediatrica del Great Ormond Street Hospital for Children, struttura gestita dal NHS Foundation Trust -. L'implementazione dell'algoritmo TINC ci consente, come clinici, una maggiore fiducia nell'analisi dei dati genomici, che in ultima analisi vengono utilizzati ogni giorno per migliorare le terapie rivolte ai nostri pazienti".

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Studio pubblicato su Nature Communications, 18 gennaio 2024       
‘Clinical application of tumour in normal contamination assessment from whole genome sequencing’

Jonathan Mitchell1,8, Salvatore Milite2,3,8, Jack Bartram4, Susan Walker1, Nadezda Volkova1, Olena Yavorska1, Magdalena Zarowiecki1, Jane Chalker5, Rebecca Thomas4, Luca Vago6, Alona Sosinsky1,9 & Giulio Caravagna3,7,9

1Genomics England, London, UK.
2Computational Biology Research Centre, Human Technopole, Milan, Italy.
3Cancer Data Science Laboratory, Department of Mathematics, Informatics and Geosciences, University of Trieste, Trieste, Italy.
4Department of Haematology, Great Ormond Street Hospital for Children, London, UK.
5Specialist Integrated Haematological Malignancy Diagnostic Service - Acquired Genomics, Great Ormond Street Hospital for Children, London, UK.
6Research Unit of Immunogenetics, Leukemia Genomics and Immunobiology, IRCCS Hospital San Raffaele, Milan, Italy.
7Centre for Evolution and Cancer, The Institute of Cancer Research, London, UK.
8These authors contributed equally: Jonathan Mitchell, Salvatore Milite.
9These authors jointly supervised this work: Alona Sosinsky, Giulio Caravagna.

 

 

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Pubblicato su Nature Communications uno studio con il rilevante contributo di Giulio Caravagna (MIGe) e del Laboratorio Cancer Data Science, che è supportato da Fondazione AIRC
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Giornata mondiale contro il cancro infantile: UniTS si colora di giallo

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UniTS celebra la Giornata mondiale contro il cancro infantile colorando la sua facciata di giallo.

La Giornata, che ricorre il 15 febbraio di ogni anno, è stata istituita dall’OMS – Organizzazione mondiale della Sanità e, in particolare, è promossa da Childhood Cancer International (CCI), una rete globale di centinaia di reti e associazioni di genitori in oltre 90 paesi e 5 continenti.

Il cancro infantile continua a essere la principale causa di morte correlata a una malattia non trasmissibile nei bambini di tutto il mondo. 

A livello globale, oltre 400.000 bambini ogni anno si ammalano di cancro. Circa l’80% dei piccoli malati vive in Paesi a basso reddito, dove neanche il 20% dei pazienti sopravvive alla malattia. Nei Paesi sviluppati, al contrario, oltre l’80% dei bambini guarisce dal tumore e può riprendere una vita normale.

La Giornata vuole promuovere temi e sfide rilevanti per il cancro infantile e sottolineare l’impatto che ha su bambini e adolescenti, sui guariti, sulle loro famiglie e sulla società nel complesso.
Un altro importante obiettivo è fare luce sulla necessità di garantire un accesso più equo al trattamento e alla cura per tutti i bambini malati di cancro, ovunque nel mondo.

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La Giornata, che ricorre il 15 febbraio, è promossa dalla rete globale delle associazioni di genitori in oltre 90 paesi e 5 continenti
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