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Sabrina Pricl nuova delegata WWF – Friuli Venezia Giulia

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Sabrina Pricl, docente di Ingegneria chimica e responsabile scientifica del Laboratorio di Biologia molecolare e nanotecnologie dell’Università di Trieste, è la nuova delegata del Friuli Venezia Giulia di WWF Italia. La prof.ssa Pricl continuerà la causa e l’impegno del precedente delegato, Maurizio Fermeglia, docente di Principi di Ingegneria Chimica a UniTS, recentemente scomparso.

Nel suo nuovo ruolo, la prof.ssa Pricl si presenta come chimico con una lunga esperienza in nanomedicina e nanotecnologie: il suo lavoro si concentra su come le tecnologie a scala nanometrica possono essere sfruttate anche per minimizzare l’impatto ambientale dei nuovi materiali oltre che nella protezione e nel ripristino degli ecosistemi naturali.

“Nel WWF vedo un'opportunità straordinaria di utilizzare le mie competenze per introdurre innovazioni tecnologiche per monitorare e conservare la biodiversità con maggiore efficacia.Tra i temi che mi stanno più a cuore, la resilienza climatica e l’uso di tecnologie verdi per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Trovo di grande importanza anche l'educazione ambientale dei giovani sull’importanza della biodiversità e delle pratiche sostenibili”, afferma.

Questo l’appello che Sabrina Pricl vuole condividere con gli studenti UniTS:

“La nostra università è un luogo di eccellenza e innovazione, e sono convinta che voi siate una forza vitale per il cambiamento. Il vostro entusiasmo, la vostra creatività e il vostro impegno sono essenziali per affrontare le sfide ambientali che il nostro pianeta sta affrontando. Come delegata regionale del WWF, il mio obiettivo è promuovere la consapevolezza ambientale e la sostenibilità. Voglio incoraggiarvi a essere protagonisti attivi nella tutela dell'ambiente. Il cambiamento inizia con ciascuno di noi, e voi avete il potere di fare la differenza. Ci sono molti modi in cui potete contribuire:

1. Partecipate a Progetti e Iniziative: il WWF organizza numerosi progetti e campagne di sensibilizzazione. Partecipate e mettete le vostre competenze al servizio dell'ambiente.

2. Educate e Sensibilizzate: condividete le vostre conoscenze con amici, familiari e colleghi. La sensibilizzazione è un passo fondamentale per creare un cambiamento duraturo.

3. Adottate uno Stile di Vita Sostenibile: riducete l'uso della plastica, riciclate, utilizzate mezzi di trasporto ecologici e cercate di ridurre il vostro impatto ambientale.

4. Collaborate con Noi: siamo sempre alla ricerca di volontari e collaboratori. La vostra energia e il vostro impegno possono avere un impatto significativo.

La protezione dell'ambiente non è solo una responsabilità, ma anche un'opportunità. È un'occasione per innovare, per trovare soluzioni creative ai problemi e per costruire un futuro sostenibile. La vostra formazione e il vostro percorso universitario vi offrono gli strumenti per diventare leader in questo cambiamento. Vi invito a contattarmi per scoprire come potete essere coinvolti nelle nostre iniziative e per condividere le vostre idee e proposte. Insieme, possiamo costruire un mondo migliore e più verde.

Grazie per la vostra attenzione e per il vostro impegno. Sono fiduciosa che, con il vostro aiuto, possiamo fare grandi cose”.

Per inviare suggerimenti e osservazioni è possibile scrivere a delegatofriuliveneziagiulia@wwf.it 

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Leggi l’appello agli studenti UniTs
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UniTS per la Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo

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Il 21 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo e mai come in questo momento storico siamo coscienti di abitare uno stesso pianeta, fragile e minacciato da crisi ecologiche, economiche, politiche, guerre e conflitti che obbligano sempre più persone a muoversi attraversando confini e barriere per cercare una vita sostenibile. 

La Mostra-installazione Il Giardino degli (In)visibili, che sarà inaugurata nell’Ala destra del piano terra dell’Edificio A di UniTS lunedì 27 maggio, vuole stimolare una riflessione sui confini e i migranti a partire dai loro oggetti abbandonati alla frontiera. 

L’esposizione raccoglie oggetti di uso quotidiano e vestiti lasciati ai confini tra Croazia, Slovenia e Italia durante il tragitto della “rotta Balcanica”. Questi oggetti, raccolti con gli studenti del DISU e dell’Università del Litorale, sono stati organizzati in un’installazione antropologica itinerante.  

Questi oggetti, che ignoriamo o trattiamo come immondizia, ci proiettano in una questione politica e morale fondamentale dei nostri tempi.

Questo il pensiero dell’antropologo Marc Augè: “Il nostro ideale non dovrebbe essere quello di un mondo senza frontiere, ma di un mondo nel quale le frontiere siano riconosciute, rispettate e attraversabili, cioè un mondo in cui il rispetto delle differenze cominci con il rispetto degli individui, indipendentemente dalla loro origine. Una frontiera non è un muro che vieta il passaggio, ma una soglia che invita al passaggio”.

La mostra-installazione è inserita negli eventi culturali dell’alleanza T4EU (Transform For Europe) per UNITS, finanziato dal DISU (Dipartimento di Studi Umanistici) in collaborazione con Univerza na Primorskem di Koper e con il Graduate institute for International and Development Studies.

 

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La facciata dell'ateneo si colora di blu
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TRIESTE NEXT 2024: cercasi volontari!

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La tredicesima edizione di Trieste Next, il Festival della Ricerca Scientifica che si svolgerà dal 27 al 29 settembre 2024 con un focus su “Gli orizzonti dell’intelligenza. La Conoscenza tra essere umano e tecnologie”, punta nuovamente sul “Progetto Volontari” per permettere a tutti gli studenti e le studentesse di UniTS di vivere da protagonisti la manifestazione.   

L’esperienza come volontario di Trieste Next è estremamente coinvolgente, consente di vivere in prima linea l’evento, di scoprire lo stimolante sistema della ricerca scientifica del nostro territorio e di farsi ispirare dal lavoro a contatto con gli scienziati e dalla divulgazione dei loro progetti per coinvolgere bambini e adulti.  

I volontari supporteranno le attività degli espositori e dei laboratori previsti in Piazza Unità d’Italia, collaboreranno all’accoglienza dei visitatori e alla gestione delle sale in cui si svolgono le conferenze e gli eventi, si cimenteranno come ambasciatori social per contribuire al racconto della manifestazione sui canali di comunicazione digitale.   

Per svolgere questo ruolo servono passione, abilità comunicative e relazionali, empatia e non può mancare la voglia di divertirsi e di imparare!  

Al termine dell’esperienza, non solo a ogni volontario verrà rilasciato un attestato di partecipazione, ma UniTS riconoscerà 1 CFU a studenti e studentesse a fronte di 25 ore di volontariato. Per ottenere il riconoscimento del CFU bisognerà presentare alla Segreteria Didattica del proprio Dipartimento l’attestato di partecipazione che sarà rilasciato al termine della manifestazione.  

Per candidarti, compila il MODULO entro le ore 20 del 30 giugno 2024. 

Per gli studenti interessati a svolgere la propria attività in un determinato gruppo di ricerca, ti ricordiamo che nel modulo di candidatura vi è un campo specifico dove indicare il nome del tuo docente di riferimento.

Vieni a far parte della nostra squadra, ti aspettiamo!

Tutte le info 

Ufficio Supporto alla divulgazione scientifica, Università degli Studi di Trieste: volontari@units.it ; tel. 040558 6124 o 6143. 

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Candidati entro le ore 20 del 30 giugno
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A UniTS studiati algoritmi informatici per combattere la malaria

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Fetenech Meskele Ganebo, Preside della Scuola di Informatica dell'Università Wolaita Sodo in Etiopia, è stata ospite di UniTS per tre mesi nell'ambito di una borsa di studio TWAS-SISSA-Lincei Research Cooperation Visits Programme

A UniTS, Ganebo ha lavorato in particolare con Sylvio Barbon Junior, responsabile del Machine Learning Lab del Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA), sfruttando la potenza degli approcci di apprendimento automatico per sviluppare algoritmi capaci di prevedere la diffusione della malaria

Secondo il Rapporto Mondiale OMS sulla Malaria 2023, nel 2022 sono stati stimati 249 milioni di casi in 85 Paesi endemici, con 608.000 decessi. E l'Etiopia, come riporta l'OMS, è uno dei tre Paesi africani che ne hanno sofferto maggiormente, insieme a Nigeria e Uganda.

Nella regione ad alta trasmissione di malaria di Wolaita, un'area rurale densamente popolata nel sud dell'Etiopia, i dati sulla diffusione della malattia sono ancora raccolti manualmente. Il primo compito di Ganebo e del team triestino è stato quindi quello di digitalizzare i dati disponibili.

"I tre mesi di permanenza a UniTS sono stati sufficienti per ottenere buoni risultati", ha detto Ganebo "La collaborazione con il prof. Barbon Junior è promettente. Abbiamo l’ambizioso piano di automatizzare la raccolta dei dati sanitari nella città di Wolita Sodo e, in una fase successiva, in tutta l'Etiopia". 

L'automazione aumenterebbe efficienza, accuratezza e ampiezza dei dati utili, garantendo una migliore assistenza ai pazienti.

Una volta perfezionati, gli algoritmi serviranno a studiare l'effetto combinato di fattori di rischio come temperatura, altitudine, vettori della malaria e stato di salute della popolazione per fornire a operatori sanitari e responsabili politici strumenti predittivi più efficaci.

La tecnica servirà a creare in Etiopia un protocollo di sorveglianza regionale per supportare i sistemi sanitari nella gestione del controllo delle zanzare e nell'allocazione delle risorse.

Ganebo è anche vincitrice del Premio Spiga di Grano, conferito dall'associazione culturale Cinzia Vitale Onlus.

Il programma di visite di cooperazione alla ricerca TWAS-SISSA-Lincei sostiene i ricercatori all'inizio della carriera nei Paesi meno sviluppati identificati dalle Nazioni Unite su progetti che contribuiscono agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Offre opportunità di formazione e collaborazione presso le istituzioni scientifiche del Sistema di innovazione scientifica del Friuli-Venezia Giulia (Sis FVG) in Italia. È sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri italiano (MAECI) e dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

 

Nella foto: Prof. Eric Medvet, Prof.ssa Fetenech Meskele Ganebo e Prof. Sylvio Barbon Junior 

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Fetenech Meskele Ganebo, Preside della Scuola di Informatica dell'Università Wolaita Sodo - Etiopia è stata ospite al DIA
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Il progetto **Innovamare** è stato dichiarato "campione blu" dell'Unione Europea!

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A Lussemburgo, nell'ambito del vertice di consulenza e debito di rischio BEI (BEI Venture Debt & Advisory Summit), si è tenuta la presentazione dei vincitori del bando pubblico EU Blue Champions, tra cui il DIH Innovamare.

Commenta così Guido Bortoluzzi, coordinatore del progetto per UniTS: “Innovamare è stato un progetto di grandissimo successo che ha portato a delle ricadute concrete sul territorio, anzi nello spazio marino, che unisce l’Italia e la Croazia. La creazione di un Digital Innovation Hub localizzato a Sebenico in Croazia è solo l’elemento più evidente di un risultato più grande che consiste nella creazione di un gruppo di lavoro transnazionale che si sta rapidamente allargando oltre i confini Italo-Croati nella direzione dell’intera area balcanica e non solo. Siamo orgogliosi di aver portato un pezzo di UniTS in questo progetto e di dare il nostro piccolo contributo al suo consolidamento nel prossimo futuro.“

EU Blue Champions è un'iniziativa della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti (BEI) che seleziona 20 aziende, progetti e iniziative innovativi che la Commissione europea e la BEI ritengono possano contribuire al meglio allo sviluppo dell'economia blu nell'Unione. I progetti selezionati riceveranno i servizi di consulenza della BEI per la definizione dei modelli di finanziamento dei progetti, lo sviluppo di modelli aziendali e la creazione di partenariati a livello europeo. Ogni progetto dovrà dimostrare di poter contribuire fortemente alla missione dell'UE Renew our oceans and waters (Rinnovare i nostri oceani e le nostre acque) e raggiungere tre obiettivi: 

  • il ripristino degli ecosistemi marini e d'acqua dolce;
  • l'eliminazione dell'inquinamento;
  • la decarbonizzazione dell'economia blu.

Gli elementi chiave del progetto Innovamare comprendono lo sviluppo e la costruzione di infrastrutture, in particolare il Centro di competenza per le tecnologie marine di Sebenico e il Parco tecnologico per le tecnologie marine dell'Università di Zara. 

Per le infrastrutture citate sono previsti l'acquisto di attrezzature tecnologiche innovative, la creazione di sedi adibite ai vari test, lo sviluppo e la prototipazione di tecnologie marine. Una parte fondamentale del progetto comprende, inoltre, la sensibilizzazione sugli impatti dell'economia blu e sulla necessità di una trasformazione digitale e verde (che sarà realizzata in collaborazione con l'E1 Blue Acceleration Festival), le dimostrazioni di pulizia con tecnologie subacquee innovative e il ripristino dell'ecosistema marino con i sommozzatori nell'ambito del programma E1 Blue Impact e l'impiego di 20 ricercatori.

Il Digital Innovation HUB Innovamare mira a diventare un luogo centrale per il trasferimento tecnologico, rafforzando la cooperazione e unendo le parti interessate a livello transfrontaliero e transnazionale (provenienti dal settore pubblico e privato, nonché dalla ricerca scientifica per lo sviluppo, la sperimentazione e la convalida di tecnologie marine) alla missione per la sostenibilità del Mare Adriatico. I principali fondatori e membri del DIH sono 6 grandi organizzazioni scientifiche e di ricerca, 7 tra istituzioni di supporto e autorità locali e regionali e 4 aziende provenienti da Italia e Croazia. All'interno del suo ecosistema, il DIH è costantemente impegnato a garantire finanziamenti, generare entrate per ulteriori investimenti e sviluppare soluzioni tecnologiche per la trasformazione digitale e verde dell’economia blu.

Il Digital Innovation Hub Innovamare ha presentato il progetto nell'ambito del bando pubblico EU Blue Champions. Il successo ottenuto è solo una conferma che tutto ciò che viene fatto all'interno del DIH ha un futuro e gode del supporto delle istituzioni, che ci aiuteranno a raggiungere la nostra missione, ovvero un’economia blu sostenibile.

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Nasce a Sebenico il Digital Innovation Hub
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Presentata la Casa dei Cluster

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L’Università di Trieste, con la collaborazione del Polo Tecnologico Alto Adriatico, ha presentato la Casa dei Cluster: iniziativa che vuole creare un luogo di aggregazione dei cluster d'impresa, promuovendo e facilitando la collaborazione tra pubblico e privato.

Coinvolti funzionari regionali, cluster manager e rappresentanti dei dipartimenti universitari con l’obiettivo di sviluppare sinergie tra ricerca e impresa.

Pierluigi Barbieri, referente Spoke 8 del progetto PNRR iNEST, ha incasellato la "Casa dei Cluster" nel contesto del progetto Lab Village iNEST per lo sviluppo di un Melting Pot dell’innovazione negli spazi dell’Urban Center di Trieste.

L’impegno di UniTS si concretizza con il lancio di una call for ideas, annunciata dal responsabile del C-Lab Salvatore Dore, che intende selezionare e finanziare progetti di ricerca innovativi accompagnandoli nel delicato passaggio dal mondo accademico a quello imprenditoriale.

Ad aprire la presentazione Franco Scolari, direttore del Polo Tecnologico Alto Adriatico, che ha sottolineato la necessità di un'interconnessione sempre più solida tra ricerca e impresa, ipotizzando il passaggio di parte dei ricercatori PNRR alle aziende, proposta che potrebbe trovare concretezza in iNEST 2.

Ketty Segatti, Direttore centrale per particolari funzioni alla Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia di Regione FVG, ha introdotto l’intervento dei rappresentanti dei cluster d’impresa, che hanno manifestato la volontà e la necessità di disporre di un luogo di riferimento comune: il cluster manager di Scienze della Vita Stefano De Monte, Michela Pivetta per il Cluster Metalmeccanica, l’AD Francesco Contin di ICT Digitale DITEDI e il direttore della Fondazione Agrifood & Bioeconomy Pierpaolo Rovere, il direttore del Cluster Arredo e Sistemi Casa Carlo Piemonte

A chiudere i lavori, l’intervento di Giorgio Adami, direttore del Servizio Sviluppo Economico Locale.

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L'iniziativa si colloca nel progetto Lab Village di iNEST
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Sfide ambientali del futuro: nasce “gECO Podcast” su Open Spotify

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Sciacallo a chi?”, è questo il titolo del primo episodio del nuovo podcast “gECO”, l’iniziativa sviluppata all’interno del corso di laurea magistrale in Ecologia e Sostenebilità dei Cambiamenti Globali dell’Università degli Studi di Trieste e realizzata interamente dagli studenti, con la supervisione scientifica dei docenti del Dipartimento di Scienze della Vita e del corso di studi. Un podcast realizzato da giovani ecologi e pensato per avvicinare i più giovani e gli adulti alla natura e alla scoperta dell’ambiente che ci circonda. Con ospite Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia Animale, la prima puntata è disponibile gratuitamente sulla piattaforma di streaming online Spotify e affronta il tema del ritorno dei grandi carnivori in Italia e del rapporto spesso conflittuale tra questi e l’uomo.

gECO nasce dalla volontà, sentita prima di tutto dagli studenti, di approfondire i temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, cercando al contempo di divulgare una corretta informazione per supportare azioni che, partendo dal singolo, possano trasformarsi in esempi virtuosi dell’intera società. Ecco perchè nel corso dei vari episodi, gECO ospiterà anche rubriche tematiche e presenterà semplici pillole di sostenibilità, proponendo al pubblico di ascoltatori suggerimenti utili per ridurre il proprio impatto sull’ambiente e agire coscientemente per garantire un futuro più sostenibile alle nuove generazioni.

Questa iniziativa rappresenta una delle attività formative integrative che il corso di laurea magistrale in Ecologia e Sostenibilità dei Cambiamenti Globali propone ai propri studenti, e che intende promuovere l’acquisizione di soft skills e di capacità comunicative utili a facilitarne ulteriormente l’introduzione nel mondo del lavoro. 

gECO Podcast avrà una cadenza quindicinale e la durata degli episodi sarà di circa 30 minuti. Tutti gli episodi saranno disponibili su OPEN SPOTIFY 

INSTAGRAM 

RICHIESTE INFO

gECO: podcast scritto e prodotto dagli studenti di Ecologia e Sostenibilità dei Cambiamenti Globali dell’Università degli Studi di Trieste. Speaker del podcast: Gaia Butini e Lorenzo Ferdinando Campaner. In redazione: Federica Montenero, Giulia Cecco, Gaia Foltran, Davide Stocco, Irene Cecchia, Matilde Capitani, Guido Romagnoli, Maddalena D’Antiga, Allegra Polato, Martina Gasparut, Natalie Vargiu, Anna Vincenti, Gaia Butini, Paolo Meroi e Lorenzo Ferdinando Campaner. Supervisione del suono e post-produzione: Paolo Meroi. Sigla di Maddalena D’Antiga. Grafica e copertina di Martina Gasparut. Docenti del comitato scientifico per la verifica e supporto ai contenuti: Alessio Mortelliti, Chiara Manfrin, Giovanni Carrosio, Matteo Carzedda, Fabio Del Missier, Fabio Candotto Carniel e Francesco Petruzzellis. Responsabile accademico di progetto Giovanni Bacaro

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Il primo episodio "Sciacallo a chi?" è già disponibile
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Periodo di permanenza in Magazine
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MARE SOPRA: docufilm e dibattito sul futuro delle coste

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S’intitola “2100. There’s no time to waste” ed è un docufilm che, attraverso i contributi di scienziati ed esperti, fa il punto sugli effetti dei cambiamenti climatici sugli ambienti e sulle risorse naturali in 26 siti emersi e sommersi delle coste siciliane, cercando di immaginare come sarà la situazione nel 2100, l’anno che la scienza usa per simulare scenari ambientali futuri attraverso la proiezione dei dati raccolti finora. 

Sarà quest’opera, già premiata in diversi festival - prodotta nel 2021 da Fabrizio Antonioli, associato all'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del CNR (CNR-IGAG), e Thalassia Giaccone, della Stazione Zoologica Anton Dohrn, e sceneggiata da Martina Camatta - a dare l’avvio ufficiale, il 9 maggio alle 18 al Teatro Miela, al progetto di divulgazione “MARE SOPRA”, ideato dall’Università degli Studi di Trieste e realizzato, con la collaborazione di diversi partner, grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, in particolare i più giovani, sull’aumento del livello del mare causato dal riscaldamento globale e sulle conseguenze già visibili sulle nostre coste. 

Il docufilm sarà seguito, alle 19, dalla tavola rotonda “Impatto dell’innalzamento del livello del mare sulle coste del Friuli Venezia Giulia”. Moderata da Franco Foresta Martin, già redattore scientifico e ambientale del Corriere della Sera e consulente Rai (Quark e Geo&Geo), avrà come protagonisti alcuni tra i maggiori esperti di cambiamenti climatici e biologia marina: Fabrizio Antonioli geomorfologo costiero del CNR-IGAG, specializzato nello studio delle variazioni del livello del mare, il glaciologo Renato R. Colucci, del CNR-ISP, il fisico Fabio Raicich, del CNR-ISMAR, la microbiologa marina Francesca Malfatti (UniTS), il fisico del clima e premio Nobel Filippo Giorgi (ICTP), Giorgio Fontolan di UniTS, docente di Sedimentologia e dinamica costiera UniTS, e il docente di Paleontologia Carlo Corradini (UniTS).

Nei prossimi decenni il livello del mare salirà drammaticamente, modificando la geografia delle nostre coste e danneggiando le strutture sul litorale. Dal 1880 è già salito di oltre 20 centimetri e si prevede che possa raggiungere i 30 cm entro il 2050. Avvisaglie di quella che potrà essere la situazione ne abbiamo già avute: l’ultima è la forte mareggiata che nel novembre scorso ha colpito il litorale orientale del Golfo di Trieste, da Muggia a Lignano, provocando ingenti danni alle infrastrutture costiere. La concomitanza tra il livello alto del mare e i venti provenienti dai quadranti meridionali ha accumulato acqua nel Golfo, determinando una situazione esplosiva, che in futuro potrebbe ripetersi con più intensità e frequenza.

Con il progetto divulgativo “MARE SOPRA”, ideato da Stefano Furlani, professore associato di geomorfologia dell’Università di Trieste, si punta a sensibilizzare la popolazione sul problema dell’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici. “Con i suoi quasi 100 chilometri di costa, il Friuli Venezia Giulia è particolarmente vulnerabile all’innalzamento del livello del mare, con rischi di erosione costiera e inondazioni che minacciano le comunità e le infrastrutture - osserva Furlani - L’aumento del livello del mare potrebbe compromettere gli ambienti costieri, ma anche molte delle attività che gravitano su quelle aree, come la pesca, il turismo. Perciò è fondamentale aumentare la consapevolezza della cittadinanza e soprattutto delle giovani generazioni. Gli sforzi per proporre interventi di adattamento o mitigazione sono essenziali per affrontare questo problema proteggendo le persone, l’ambiente e l’economia locale dalle sue conseguenze. MARE SOPRA intende muoversi in questa direzione, proponendo incontri con esperti, proiezioni di documentari, esperienze pratiche con studenti e cittadini e la creazione di un virtual tour: uno strumento coinvolgente e accessibile per esplorare luoghi e ambienti in modo realistico e dettagliato, quasi come se si fosse sul posto”.

Si tratta di un progetto interdisciplinare, che coinvolgerà geomorfologi, sociologi e biologi di tre dipartimenti universitari (Matematica, Informatica e Geoscienze; Scienze Politiche e Sociali; Scienze della Vita), ma anche la cittadinanza, le scuole e le associazioni attraverso il modello della Citizen science: saranno gli alunni delle scuole e e i cittadini a partecipare attivamente, dopo essere stati adeguatamente formati, alle misurazioni delle quote d’innalzamento marino. 

Entreranno in gioco anche le nuove tecnologie digitali, con la realizzazione di un “virtual tour” che consentirà al pubblico di navigare e immergersi virtualmente lungo la fascia costiera del Friuli Venezia Giulia. Grazie a video aerei sferici a 360 gradi acquisiti da drone e tramite immersioni subacquee sopra e sotto la superficie marina, verrà creato, da Muggia a Lignano, un viaggio ad altissima risoluzione lungo la fascia costiera della regione: attraverso una decina di hotspot cliccabili lungo la mappa del percorso (tra cui Muggia, Trieste, Duino Aurisina, Monfalcone, Staranzano, Grado, Marano Lagunare e Lignano) si potranno visionare contenuti audio, video, immagini, testi di approfondimenti e collegamenti web per immergersi a 360° sopra e sotto il livello del mare.

Il “virtual tour”, che verrà testato direttamente dal pubblico nel corso di un evento ad hoc, sarà fruibile da pc, dispositivi mobili e attraverso visori di Virtual Reality, come Oculus Meta 2-3 e potrà essere utilizzato anche dai musei scientifici che collaborano al progetto per le loro attività divulgative. Nasce dall’esperienza del progetto Geoswim, partito nel 2012 quando Furlani ha nuotato e fatto rilievi in solitaria lungo tutte le coste dell’Istria. Il progetto, che ha poi coinvolto biologi, archeologi e geologi di tutt’Italia, ha portato - con l’utilizzo di un barchino dotato di Gps, di una serie di sonde per misurare la profondità, la salinità e la temperatura dell’acqua e di fotocamere in time-lapse e videocamere a 360° poste sopra e sotto il livello del mare - alla mappatura di centinaia di km di coste mediterranee, con la raccolta di dati relativi alla loro conformazione morfologica e al livello del mare del presente e del passato, oltre che ai parametri fisici e chimici come temperatura e conducibilità. Quest'estate la mappatura verrà portata avanti dai ricercatori e docenti di UniTS coinvolti nel progetto, che completeranno le attività di rilevamento già avviate sulle coste, in kayak e a nuoto. 

Nel corso di MARE SOPRA saranno proposti alcuni incontri informativi nei comuni di Grado, Muggia e Trieste, gli stessi interessati anche dalle attività di formazione e misurazione, teoriche e pratiche, condotte da giovani ricercatori e dottorandi di UniTS. A conclusione di queste attività le principali località costiere verranno contrassegnate con due linee: la linea gialla segnerà dove arriverà il mare nel 2050, quella rossa il suo livello nel 2100. L’utilità del progetto verrà infine misurata tramite dei questionari, che saranno sottoposti ai partecipanti alle varie attività per valutare l’efficacia delle azioni di “apprendimento sociale”. 

Mare Sopra, coordinato dall’Università degli Studi di Trieste e realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, si avvale della collaborazione dell’Area Marina Protetta di Miramare, del Comune di Muggia, dell’Associazione Marevivo - Delegazione Fvg, dell’Istituto comprensivo Marco Polo di Grado, del Liceo Scientifico Galilei Galilei di Trieste

 

 

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Focus su cambiamenti climatici e innalzamento del livello del mare
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Delegazione della Somalia a UniTS

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Una delegazione composta da rappresentanti delle principali realtà accademiche, politiche e culturali somale è stata accolta dal Prorettore vicario UniTS Valter Sergo, dalla Delegata del Rettore per la Cooperazione allo sviluppo Ilaria Micheli e da Giuseppe Borruso, docente del Dipartimento DEAMS. 

L'incontro nasce con l'obiettivo di migliorare i rapporti tra i due Paesi, anche alla luce di una forte presenza somala in Friuli Venezia Giulia fin dagli anni ’70.

L'Università di Trieste vanta una lunga collaborazione con l'Università Nazionale Somala - UNS, grazie alla partecipazione attiva, in cordata con altri Atenei italiani, a un programma bilaterale Italia - Somalia nella cui cornice AICS (agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) ha finora finanziato 5 progetti (UNS 1-5) destinati al rafforzamento istituzionale e accademico dell'Università Nazionale Somala.

L'Università di Trieste è stata coinvolta, in particolare, nei progetti UNS2 e UNS3, i più significativi della serie, dal punto di vista del trasferimento di conoscenze e della formazione alla ricerca.

Nel corso di queste due fasi, tra il 2018 e il 2022, il DEAMS ha ospitato per tre mesi parte della delegazione presente nel corso della visita a UniTS, ovvero il prof. Hassan Osman Ga'al, attuale Rettore di UNS (allora direttore della facoltà somala di Economia) e dato a quattro studenti somali, due dei quali sono oggi ricercatori attivi presso UNS, la possibilità di frequentare e concludere il Corso di Laurea Magistrale in Economia dei Settori Produttivi e dei Mercati Internazionali.

Attualmente è in corso il progetto UNS5 coordinato dal Politecnico di Milano, che vede sempre UNITS tra i partner attivi.

Nel corso della visita la delegazione ha anche incontrato docenti e ricercatori del DEAMS già coinvolti nel progetto UNS e interessati al tema della cooperazione con l'università somala. 

Questi i nomi dei componenti della delegazione:

1. Ahmed Faghi Elmi, Presidente della Comunità somala

2. Abdullahi Omar Abshir, Vicepresidente del Parlamento della Repubblica Federale Somala

3. Nura Mustaf Mukhtar Guudow, Viceministro dell’Educazione, della Cultura e dell’Istruzione Superiore della Repubblica Federale Somala

4. Hassan Osman Gacal, Rettore Università Nazionale Somala

5. Ibrahim Gure Mohamed, Direttore del Dipartimento della Diaspora Somala del Ministero degli Affari Esteri

6. Ismail Yusuf Osman, Presidente dell’Accademia di Scienze, Cultura e Arte Somala

7. Khalid Mao Abdulkadir, Docente dell’Università Nazionale Somala

8. Salim Alio Ibro, Deputato somalo

9. Aues Scek, Membro del consiglio di amministrazione della Banca centrale della Somalia

10. Edna Moallim Abdulkadir, Associazione AMEB Mother & Child Care

11. Bashir Osman Ahmed, Comunità somala

12. Dahir Ali, Comunità somala

13. Bashir Abdulle, Comunità somala

14. Lorenzo Dugulin, Comunità somala

15. Ahmed Mohamed, giornalista somalo

16. Mohamed Roberto degli Espositi, giornalista somala

 Presente anche il giornalista RAI Paolo di Giannantonio

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Presenti rappresentanti delle principali realtà accademiche, politiche e culturali somale
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Il Dipartimento di Fisica UniTS alla Columbia University di New York

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Il workshop "Scienza e tecnologia quantistica: dove siamo, dove siamo diretti" e l’evento pubblico "Vivere in un mondo quantistico" sono organizzati il 18 e 19 aprile all’Accademia italiana della Columbia University di New York dal Dipartimento di Fisica UniTS.

Organizzati in occasione del Centenario dell’Università di Trieste, gli eventi testimoniano l’eccellenza raggiunta dall’ateneo giuliano nello studio di uno dei settori della scienza attualmente più strategici.

Curati dai proff. Angelo Bassi, Fabio Benatti, Alberto Morgante (Former Fellow e attuale membro del Comitato Esecutivo dell'Accademia Italiana, Columbia University), Francesco Scazza e Andrea Trombettoni, i due eventi propongono gli interventi di alcuni dei maggiori esperti di tematiche quantistiche.

In particolare, il workshop aperto alla comunità accademica presenterà lo stato dell'arte e le direzioni future della ricerca nel campo della scienza e delle tecnologie quantistiche 

La tavola rotonda aperta a tutti, invece, esplorerà le implicazioni scientifiche, filosofiche e sociali della fisica e delle tecnologie quantistiche proponendo le riflessioni di Katiuscia Cassemiro, Chief Editor of PRX Quantum - American Physical Society (APS Physics), Anna Grassellino, Director of the SQMS (Superconducting Quantum Materials and Systems) Center at Fermilab, Philip Kim, Professor of Physics and of Applied Physics, Harvard University e Robert Konik, Chair of the Condensed Matter Physics and Materials Science Division, Brookhaven National Laboratory. Modera Robert Henderson, giornalista del The Wall Street Journal.

Sponsor dei due incontri, oltre all’Università di Trieste, anche The Italian Academy for Advanced Studies in America, National Institute of Nuclear Physics (INFN), National Research Council (CNR).

L'Accademia d'Italia della Columbia University è un centro di ricerca di primo piano a livello mondiale nel campo delle scienze umane e scientifiche, fondato nel 1991 sulla base di un accordo tra Columbia University e la Repubblica Italiana. Il suo impegno principale è promuovere studi interdisciplinari innovativi. Presidente onorario è il Presidente della Repubblica Italiana. 

 

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Workshop e tavola rotonda con alcuni dei maggiori esperti mondiali
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