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Mostre virtuali e percorsi interattivi nel nuovo portale del Sistema Museale UniTS

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Il portale del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Trieste - smaTs  si rinnova nell’anno del centenario per rendere fruibili le sue collezioni, rafforzare il legame con il territorio e garantire l’accessibilità al suo prezioso patrimonio a studiosi e ricercatori.

In collaborazione con Erpac - Regione Friuli Venezia Giulia, smaTs ha avviato la catalogazione digitale di gran parte del suo patrimonio che viene ora valorizzato con percorsi immersivi e interattivi in una veste grafica completamente rinnovata.

Quattro le mostre virtuali che i visitatori del sito avranno a disposizione avendo la possibilità di muoversi nelle diverse stanze e interagire con le opere esposte: 

“I miei pùpoli Gaetano Kanizsa _ scienziato e artista”, “L’aspirazione secolare della gente giulia”: un’università italiana a Trieste”, “Un’università cara al cuore degli italiani” e “Verso un nuovo modello di università: modernità, contestazione, internazionalizzazione”.

Per approfondire tematiche specifiche, invece, sono proposti quattro percorsi narrativi

“1953: l’Esposizione Nazionale di pittura italiana contemporanea”, “La Biblioteca dell’Istituto per il promovimento delle piccole industrie”, “Keika Zuan: Kohen Jo” e “Ricordare, dopo vent’anni”.  

 

Grazie a un sistema di navigazione facile e intuitivo è possibile inoltre accedere a numerose collezioni che saranno ulteriormente arricchite nella loro versione digitale nei prossimi mesi. 

Da segnalare, in particolare, la vastissima collezione di piante e licheni dell’Herbarium Universitatis Tergestinae con 31.000 esemplari già consultabili, il Museo di mineralogia e petrografia con 626 campioni, il Fondo Kanizsa con 75 disegni e schizzi e l’intera Pinacoteca di ateneo.

Creato nel 2004, smaTs è impegnato a conservare, incrementare e valorizzare il patrimonio culturale, scientifico e naturalistico raccolto nel corso di un secolo nell’Università degli Studi di Trieste. SmaTs è associato all’ICOM e la Collezione-Museo di Mineralogia e Petrografia aderisce all’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS).

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Visita del rettore del Metinvest Polytechnic di Kiev e Mariupol

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Alexander Povazhnyi, Rettore del Metinvest Polytechnic di Kiev e Mariupol (la più importante università tecnica privata dell’Ucraina), ha visitato oggi il nostro ateneo. 

Accolto dal rettore Roberto Di Lenarda, il prof. Povazhnyi ha avuto modo di conoscere meglio la nostra realtà e creare un contatto significativo.

Occasione della presenza in città è stata la sua partecipazione al roadshow – digital academy “Metal 5.0 Trieste e i mestieri che cambiano il pianeta” promosso da Mill’s per affrontare i temi dell’occupazione e della formazione. Il contesto è quello del Nord Italia e dell’Europa, in particolare nelle regioni industriali, per l’importanza strategica che hanno metallurgia, produzione industriale e logistica.

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Missione spaziale Space X Crew-7: Units a bordo!

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La missione NASA della Crew-7, arrivata sulla stazione spaziale internazionale ISS il 27 agosto, porta con sé l’Università degli studi di Trieste. Alessandra Bosutti, del Dipartimento di Scienze della Vita dove svolge la sua attività di ricerca nel Laboratorio di biofisica e neurobiologia cellulare della prof.ssa Paola Lorenzon, è coordinatrice del progetto internazionale NIMAS (Neuromuscular electrical stimulation to enhance the exercise benefits for muscle functions during spaceflight). L’obiettivo è valutare se la stimolazione elettrica neuromuscolare possa essere uno strumento utile per un migliore adattamento del corpo umano nello spazio.  

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE DI NIMAS 

L’esposizione alla microgravità durante il volo spaziale porta a sostanziali processi di adattamento nel sistema muscolo-scheletrico degli astronauti, caratterizzati dalla perdita di massa muscolare e declino delle capacità di esercizio. Garantire il mantenimento della forza muscolare durante le missioni spaziali è necessario non solo per sostenere le attività extraveicolari degli astronauti, ma anche per assicurare loro un rapido ed efficiente recupero una volta rientrati sulla Terra. 

La stimolazione elettrica neuromuscolare (NMES) – metodica non invasiva spesso accostata all’esercizio fisico tradizionale che, attraverso l’utilizzo di elettrodi posizionati sulla cute in corrispondenza del muscolo che si vuole attivare, simula l’impulso nervoso generato dal cervello – potrebbe essere promettente per potenziare gli effetti dell'allenamento in volo e per ridurre il tempo necessario per l'esercizio fisico quotidiano. In combinazione con le attività aerobiche e di resistenza, la NMES potrebbe infatti non solo migliorare la funzione muscolare ma anche consentire l'uso di attrezzature più piccole e leggere, riducendo così carico e peso complessivo a bordo.  

I risultati dello studio potrebbero esser applicati in futuri habitat a gravità ridotta sulla Luna, o più avanti su Marte, e avranno importanti ricadute anche sulla Terra per pazienti anziani o con ridotta mobilità. Effetti simili a quelli indotti dalla microgravità sugli astronauti si ritrovano infatti anche negli anziani e su coloro che per vari motivi non possono muoversi o esercitare il fisico in maniera adeguata. 

“NIMAS è un esperimento sponsorizzato dall’ Agenzia Spaziale Europea che stiamo conducendo in collaborazione con il nostro team internazionale di scienziati provenienti da Germania, Olanda, Svizzera e Regno Unito – spiega Alessandra Bosutti, coordinatrice del progetto - “L’esperimento verrà sviluppato con fondi dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) e Inglese (UK Space Agency) e prevede di determinare sia l'efficacia della NMES nel contrastare il declino correlato alla permanenza nello spazio su massa, metabolismo e funzioni dei muscoli delle gambe degli astronauti, sia l’effetto generale su questi causato dal volo spaziale. Il progetto richiede misurazioni a Terra, prima e dopo il volo, relative all’attività delle funzioni neuromuscolari, alla microcircolazione e ossigenazione muscolare e alle variazioni della massa muscolare delle gambe. Saranno eseguiti anche alcuni prelievi di sangue a terra e a bordo dell’ISS per analisi molecolari”. 

Questi i membri e collaboratori del team coordinato da Alessandra Bosutti dell’Università di Trieste: prof.ssa Bergita Ganse e dott.ssa Elke Warmerdam (Universität des Saarlandes, Germany), prof. Gustav Stijkers (University Medical Centres of the University of Amsterdam, The Netherlands) e dott. Rob Wüst (Vrije Universiteit, The Netherlands), dott. Nicola Maffiuletti (Schulthess Clinic, Switzerland), prof. Hans Degens e dott. Andy Sanderson (Manchester Metropolitan University, UK). 

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Alessandra Bosutti del DSV è coordinatrice del progetto NIMAS sulla funzionalità muscolare degli astronauti
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Il Racing Team di UniTS alla Maker Faire di Trieste

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L'UniTS Racing Team, progetto del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste, è tra i protagonisti della Maker Faire, la "festa dell'ingegno", in programma nel capoluogo giuliano sabato 2 e domenica 3 settembre 2023.

La scuderia degli studenti di UniTS, costituita nell'ottobre del 2019, sta sviluppando il progetto di una monoposto elettrica completamente sostenibile, grazie anche a numerose partnership nell'ambito degli enti di ricerca e dell'automotive,

Nella due giorni fieristica, ospitata in Piazza dell'Unità (sabato 14-20; domenica 10-18), il Racing Team esporrà, infatti, alcuni componenti già realizzati del prototipo e coinvolgerà il pubblico attraverso l’utilizzo di software ingegneristici di progettazione e simulazione.

Lo sviluppo di questo progetto ha come obiettivo primario la partecipazione alla Formula SAE, competizione universitaria internazionale di design ingegneristico - proposta inizialmente dalla Society of Automotive Engineers (SAE) - che prevede la progettazione e la produzione di un prototipo da corsa.

I prossimi appuntamenti della scuderia UniTS prevedono una fase di reclutamento di nuovi studenti interessati a collaborare a questo affascinante progetto: dopo la metà del mese di settembre sarà avviata una call rivolta agli iscritti delle lauree triennali e magistrali di tutte le aree disciplinari per selezionare profili da impiegare in un'ampia serie di attività. Per restare aggiornati su tutte le novità del Racing Team è sufficiente seguire l'account Instragram ufficiale.

Inoltre, l'UniTS Racing Team sarà una delle brillanti iniziative dell'Università di Trieste, assieme all'Audace Sailing Team e a Enactus, che parteciperanno alla Maker Faire Internazionale di Roma, edizione europea dell'evento dedicato all'innovazione tecnologica, in calendario dal 20 al 22 ottobre prossimi: una vetrina di prestigio che consente di condividere progetti inediti e originali con gli esperti di settore e con il grande pubblico.

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Il 2 e 3 settembre la scuderia degli studenti UniTS sarà in piazza Unità con attività coinvolgenti e componenti del prototipo di auto da corsa elettrica che sta sviluppando
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Kanisza: inaugurata la mostra permanente

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In occasione del centenario dalla fondazione, l’Università degli studi di Trieste inaugura la mostra “I miei pùpoli: Gaetano Kanizsa scienziato e artista”, un omaggio allo studioso e al patrimonio artistico e documentale dell’ateneo e del territorio. Dal 1953 al 1983 Gaetano Kanizsa è stato, infatti, docente all’Università degli studi di Trieste dove ha fondato l’Istituto di Psicologia.

La mostra permanente, a cura dei docenti Paolo Bernardis, Carlo Fantoni e Walter Gerbino del Dipartimento di Scienze della Vita dell’ateneo, è aperta al pubblico al secondo piano dell’edificio A in Piazzale Europa 1, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 18.00.

L’esposizione anticipa il ricco calendario di eventi organizzati per il centenario dell’Università degli studi di Trieste che entrerà nel vivo in autunno.

Sono oltre trenta le opere esposte, tra scientifiche e artistiche, in versione originale o tramite riproduzioni, per scoprire il mondo dei pùpoli, le entità visive uniche nel loro genere cui Kanizsa ha dedicato gran parte della sua vita artistica.

Attraverso colpi di pennello imbevuto di inchiostro nero e senza alcuna strutturazione predeterminata, Kanizsa tracciava sulla tela alcuni primi segni: solo in un secondo momento, guardati da lontano, con “occhio nuovo”, li arricchiva con altri. Si formava così il pùpolo (in dialetto triestino “disegnino”, “scarabocchio”). Tramite queste suggestioni visive Kanizsa ha esplorato le regole della percezione umana, interrogandosi sul complesso rapporto tra artista e osservatore. La pittura, nata anzitutto come un gioco, ha saputo influenzare l’intera attività scientifica dello studioso che ha realizzato tra gli anni Sessanta e il 1993 oltre 250 dipinti.

Otto, invece, le stazioni tematiche all’interno della mostra, ciascuna allestita con una o più opere scientifiche volutamente accostate alla corrispettiva trasposizione artistica a testimoniare il nesso esistente tra lo scienziato e il pittore: l’idea di ordine, tanto cara a Kanizsa.

Tra le opere esposte più famose, la versione originale del “Triangolo di Kanizsa”, un oggetto illusorio, un esempio di figura che deve la propria esistenza alle capacità produttive del sistema visivo.

Sulle orme dello scienziato e artista, l’Università degli studi di Trieste invita le giovani generazioni a giocare e sperimentare, a non cedere al “si è sempre fatto o visto così”, come sottolinea il rettore dell’Università di Trieste Roberto Di Lenarda: “Quale occasione migliore del Centenario per invitare i giovani a essere curiosi e coraggiosi, consapevoli delle proprie radici e protesi al futuro, in un contesto in cui l'interdisciplinarietà è sempre più spesso la chiave per evolvere: Kanizsa ne è un esempio emblematico. Con questa mostra vogliamo ricordarlo non solo perché esponente centrale della cultura della nostra città ma anche perché ci insegna a rompere gli schemi convenzionali, a pensare in maniera creativa, ad andare oltre quello che appare a prima vista.”

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Master “DMTS – Diritto e Management del Terzo settore”: al via le iscrizioni

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È possibile iscriversi entro il 10 ottobre 2023 al Master di primo livello “DMTS – Diritto e Management del Terzo settore”

Il corso, realizzato in partenariato con Regione Friuli Venezia Giulia, ha l’obiettivo di formare operatori e operatrici consapevoli delle nuove sfide del Terzo Settore, aggiornati sull’evoluzione normativa di corpo sociale che sta assumendo un ruolo fondamentale nella società post-pandemica.

Il percorso modulare è costruito per elevare il tasso di professionalità di PA e ETS chiamati a gestire la “transazione inclusiva”, capace di favorire la coesione sociale e chiamata a rispettare l’agenda ONU 2030 ed i nuovi bisogni attuali e futuri.

Le tematiche affrontate riguardano la costituzione, i processi decisionali, la governance, i rapporti lavorativi e volontaristici, il funzionamento operativo degli ETS, comprendente gli adempimenti societarie e tributari.

Alla didattica in aula si affianca un project work da sviluppare, per chi fosse interessato, anche attraverso un tirocinio formativo. Questa attività di apprendimento ha come obiettivo l’applicazione delle competenze apprese a casi reali con il supporto di un tutor.  

Il processo formativo si completa con l’esposizione delle esperienze, laboratori e contributi condivisi dai protagonisti dell’attività amministrativa, imprenditoriali, cooperativistica ed associativa.

Il Master ha un numero massimo di 25 partecipanti, più 5 uditori.
1 posto sarà riservato a PA 110 e lode.

Informazioni sul bando  

master.dmts@dispes.units.it

Documenti allegati
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Eleonora Masiero del DEAMS vince un "Emerald Literati Award"

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Eleonora Masiero, ricercatrice di Economia Aziendale del DEAMS, ha vinto uno degli Emerald Literati Awards 2023, che da 30 anni celebrano i contributi di autori e reviewers che contribuiscono all'avanzamento della conoscenza! 

L'articolo scientifico, scitto "Ideals-Based Accountability through history: the case of an Italian glass-makers family business", pubblicato nel Journal of Management History, di cui è autrice la studiosa dell'Università di Trieste, è stato premiato nella sezione degli Outstanding Paper.

Masiero condivide il riconoscimento con i co-autori della pubblicazione: Giulia Leoni, professore associato all'Università di Genova, e Carlo Bagnoli, professore ordinario all'Università Cà Foscari di Venezia.

Il paper utilizza il framework dell'Ideal Based Accountability e lo applica allo studio dell'evoluzione di un business ultracentenario, per mettere in luce come l'attività del rendere conto (accountability) della gestione d'impresa - in un'ottica retrospettiva - serva a trasmettere la storia, i valori e la cultura d'impresa alle nuove generazioni.

Il premio è stato conferito da Emerald Publishing, uno dei principali editori digitali al mondo, che commissiona, cura e presenta lavori di ricerca, collaborando con migliaia di università e scuole di business in tutto il mondo per condividere le conoscenze e suscitare dibattito capace di innescare cambiamenti positivi. 

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La ricercatrice di Economia Aziendale premiata per ul suo articolo scientifico nella sezione degli Outstanding Paper
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UniTS ricorda il prof. Guido Bressan

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È scomparso ieri, all’età di 79 anni, il prof. Guido Bressan, già docente dell’Università di Trieste, dove ha lungamente operato come professore associato di Algologia e Fitoecologia marina presso il Dipartimento di Scienze della Vita.

Autore di quasi 200 pubblicazioni, anche su temi di didattica delle scienze, è stato Direttore del Laboratorio di Biologia marina di Trieste dal 1982 al 1989, portando un contribuito fondamentalmente allo sviluppo di una istituzione basilare per il tessuto scientifico di Trieste.

Docente presso la Mediterranean Association for Marine Biology and Oceanology dell’ U.N.E.S.C.O., a cavallo degli anni ’90 è stato chiamato a far parte di un team internazionale di docenti delle Università di Parigi VI (Univ. Partner), Gent, Santiago de Compostela, Trieste e altre, nell’ambito del Progetto ERASMUS operando a Roscoff (Bretagna) su temi di Biologia marina, contribuendo in maniera sostanziale ad allargare la rete di contatti internazionali della comunità scientifica triestina.

Guido Bressan è stato un convinto fautore di una didattica partecipata, insegnando ad intere generazioni di studenti come condurre osservazioni dirette in mare, accompagnando personalmente gli studenti in immersione lungo percorsi guidati, al fine di cogliere i diversi aspetti del paesaggio subacqueo e verificare in campo quanto appreso in aula.

Appassionato di tutti gli sport acquatici, in particolare della vela, ha ricoperto diversi ruoli organizzativi in seno alla Federazione Italiana Vela, fino a quello di Tecnico Nazionale e Team Leader di atleti della classe Optimist.

Persona molto attiva anche nel campo sociale, il prof. Bressan verrà ricordato dai colleghi ed ex studenti per la sua appassionata difesa del mare e della cultura ad esso legata.

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Importante figura nell'ambito della Biologia Marina, si è spento ieri a 79 anni
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Matteo Parenzan campione europeo di ping pong paralimpico!

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UniTS gioisce per la nuova impresa sportiva di Matteo Parenzan: lo studente di Scienze Politiche e dell’Amministrazione ha vinto ieri a Sheffield, nel Regno Unito, il titolo europeo nel tennistavolo paralimpico classe 6.

Il campione triestino, a soli 20 anni, arricchisce un palmares che può già contare su un titolo mondiale vinto lo scorso anno.

Il successo di ieri consente a Parenzan anche di staccare il biglietto per la prossima Paralimpiade, che si svolgerà a Parigi nel 2024, in cui sarà tra i protagonisti della spedizione azzurra.

A Sheffield Parenzan ha dovuto superare una concorrenza agguerrita, incontrando e superando in semifinale e in finale due avversari titolati e di grande esperienza. Particolarmente combattuta la finale, a lungo in bilico prima dello strappo finale compiuto dal nostro studente che, al secondo match-point, ha chiuso la partita e ha festeggiato, come ormai di conseuto, mimando il gesto dell'arciere.    

 

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Lo studente di Scienze Politiche e dell’Amministrazione ha vinto ieri a Sheffield il titolo europeo nella classe 6 e staccato il biglietto per la Paralimpiade di Parigi 2024
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PROGETTO DI ALLARME PUBBLICO IT-ALERT

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Progetto di allarme pubblico IT-Alert nell’ambito della Protezione Civile su territorio nazionale

Da martedì 12 settembre 2023 ripartono i test di simulazione sul territorio: si riceverà un “messaggio di test” accompagnato da uno speciale segnale acustico

Per il Friuli Venezia Giulia l'invio del primo “messaggio di test” è previsto per domani, martedì 12 settembre, a mezzogiorno.

IT-Alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l'informazione diretta alla popolazione, attualmente in fase di sperimentazione, che dirama a tutti i telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso (es. maremoto generato da un sisma; collasso di una grande diga; attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli; incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso); precipitazioni intense).

Quando sarà operativo, per determinati eventi emergenziali, il Servizio Nazionale della Protezione Civile con IT-alert integrerà le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione, allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento. 
IT-alert, infatti, si affianca ai sistemi di allarme già esistenti anche a livello locale, non è salvifico in sé, ma è finalizzato, rispetto a un determinato evento avvenuto o imminente, a consentire la diramazione rapida delle prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo.

Il messaggio IT-alert viene ricevuto da chiunque si trovi nella zona interessata dall'emergenza o dall'evento calamitoso e abbia un cellulare attivo.

Per ricevere i messaggi IT-alert, anche quelli di test, non devi compiere alcuna azione sul tuo smartphone.

Per ricevere un messaggio IT-alert non è necessario scaricare alcuna app nè registrarsi on-line: basta avere il dispositivo acceso e che abbia campo.

Il servizio IT-alert, che si basa sulla tecnologia cell-broadcast, è conforme allo standard internazionale "Common Alerting Protocol" (CAP) per garantire la completa interoperabilità con altri sistemi, nazionali e internazionali, di divulgazione di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici.

La simulazione del sistema di allarme pubblico IT-Alert raggiunge tutte le persone che in quel momento si trovano fisicamente (anche solo perchè vi transitano) nel territorio ricompreso geograficamente nella regione.

Si tratta solo di un test di funzionamento.

Il sistema prevede l’invio di un messaggio, che può bloccare temporaneamente le funzioni del cellulare, tranne le chiamate, fintanto che non si interagisce con il messaggio dando un “ok”.

Non è un Sms né un WhatsApp; non lo si può escludere dalle impostazioni (lo si potrà fare dopo il primo test). 

In questa prima fase della sperimentazione sarà inviato un “messaggio di test” con il duplice scopo:

- far conoscere il nuovo strumento e il sito relativo al progetto;
- verificare la corretta ricezione del messaggio a ogni dispositivo mobile.

Chi vorrà, potrà compilare un questionario utile a migliorare il servizio.

Le iniziative di test tecnici proseguiranno fino alla fine dell’anno.

Il calendario del programma con le indicazioni delle Regioni coinvolte è consultabile sul sito ufficiale: https://www.it-alert.it/it/

È anche possibile consultare le FAQ nel sito: https://www.it-alert.it/it/faq/

Infine, sul relativo canale YouTube sono presenti alcuni video informativi che illustrano nel dettaglio il funzionamento del sistema di allerta: https://www.youtube.com/@ITALERTgov

Per maggiori informazioni è possibile chiamare il Contact Center al NUMERO VERDE 800 840 840.

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Dal 12 settembre 2023 ripartono i test sul territorio
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