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Antisemitismo: visita delegazione israeliana per “Start learning cities up”

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Il Rettore Roberto Di Lenarda ha ricevuto una delegazione della città israeliana di Modi’in composta dal sindaco Haim Bibas e dal direttore del Centro Multidisciplinare della città, Orna Mager.

Presente all’incontro anche l’assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen.

L’Università di Trieste (Dipartimento di Scienze della Vita) partecipa al progetto triennale "Start learning cities up", una partnership tra Regione e la Municipalità israeliana di Modi'in Maccabim Re' ut, che ha come obiettivo diffondere la cultura del "life long learning" attraverso lo scambio di competenze e buone pratiche a beneficio della collettività.

All'interno del progetto, il laboratorio di Relazioni inter-gruppo e cognizione sociale dell’Università degli Studi di Trieste condurrà delle ricerche per identificare nuove strategie di contrasto all'antisemitismo. In particolare, verificherà le modalità con cui forme di apprendimento informale possano contribuire a contrastare il fenomeno. I risultati della ricerca forniranno indicazioni utili alla strutturazione di protocolli di intervento anche in ambito scolastico.

Fanno parte del progetto anche l'Istituto di sociologia internazionale di Gorizia (Isig), l'Isis Dante Alighieri di Gorizia e il Comune Gemona.

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Geology Field Camp in the Dolomites: UniTS sul campo!

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E’ in pieno svolgimento il “lavoro sul campo” dell’edizione 2023 del "Geology Field Camp in the Dolomites" organizzato per la George Mason University (Virginia, USA) dai nostri docenti Marco Franceschi, Amerigo Corradetti del Dipartimento di Matematica e Geoscienze e da Dolomiti Project. 

Il corso, aperto a studenti di tutte le università statunitensi, affronta i temi delle Geoscienze e della Geodetica nello straordinario contesto delle Dolomiti. 

Fino al 21 luglio gli studenti impareranno ad applicare la mappatura geologica realizzando cinque progetti che comprendono un'ampia gamma di approcci: mappatura tradizionale del bedrock, geologia strutturale, stratigrafia, mappatura dei materiali sedimentari quaternari.  

Il successo dell'iniziativa, arrivata alla terza edizione, è testimoniato dalla varia provenienza dei partecipanti: George Mason University; University of Tennessee – Knoxville; Appalachian State University; University of N C-Chapel Hill; University of Pittsburgh; University of Washington – Seattle; Auburn University, Occidental College, Los Angeles.

 

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Trieste NEXT 2023 - cercasi volontari!

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La dodicesima edizione di Trieste Next, il Festival della Ricerca Scientifica che si svolgerà dal 22 al 24 settembre 2023 con un focus su “UN MONDO NUOVO. Scienza cultura e innovazione per un futuro sostenibile”, punta nuovamente sul “Progetto Volontari” per permettere a tutti gli studenti e le studentesse di UniTS di vivere da protagonisti la manifestazione.   

L’esperienza come volontario di Trieste Next è estremamente coinvolgente, consente di vivere in prima linea l’evento, di scoprire lo stimolante sistema della ricerca scientifica del nostro territorio e di farsi ispirare dal lavoro a contatto con gli scienziati e dalla divulgazione dei loro progetti per coinvolgere bambini e adulti.  

I volontari supporteranno le attività degli espositori e dei laboratori previsti in Piazza Unità d’Italia, collaboreranno all’accoglienza dei visitatori e alla gestione delle sale in cui si svolgono le conferenze e gli eventi, si cimenteranno come ambasciatori social per contribuire al racconto della manifestazione sui canali di comunicazione digitale.   

Per svolgere questo ruolo servono passione, abilità comunicative e relazionali, empatia e non può mancare la voglia di divertirsi e di imparare!  

Al termine dell’esperienza, non solo a ogni volontario verrà rilasciato un attestato di partecipazione, ma UniTS riconoscerà 1 CFU a studenti e studentesse a fronte di 25 ore di volontariato. Per ottenere il riconoscimento del CFU bisognerà presentare alla Segreteria Didattica del proprio Dipartimento l’attestato di partecipazione che sarà rilasciato al termine della manifestazione.  

Per candidarti, compila il MODULO entro il 31 agosto 2023. 

Per gli studenti interessati a svolgere la propria attività in un determinato gruppo di ricerca, ti ricordiamo che nel modulo di candidatura vi è un campo specifico dove indicare il nome del tuo docente di riferimento.

Vieni a far parte della nostra squadra, ti aspettiamo!

Tutte le info 

Ufficio Supporto alla divulgazione scientifica, Università degli Studi di Trieste: volontari@units.it ; tel. 040558 6124 o 6143. 

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La call è aperta fino al 31 agosto
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Bus a chiamata NOTTURNO: parte il servizio per gli studenti

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NOTTURNO, nato da un’idea dell’Università degli Studi di Trieste, è il primo servizio di trasporto pubblico locale in FVG a servire la fascia notturna: dal 21 luglio sarà attivo il venerdì e il sabato dalle 22:00 alle 4:00 e, da ottobre, coprirà anche i mercoledì con gli stessi orari.

Notturno: istruzioni per l’uso 

Il servizio sarà svolto da tre autobus che, in base alle prenotazioni dei clienti, si muoveranno lungo percorsi non predefiniti fra viale dei Campi Elisi, piazza Garibaldi, piazzale Gioberti, via Valerio e Barcola. Senza prenotazione non si potrà salire a bordo.

Il servizio si può prenotare esclusivamente con l'app TSonDemand (disponibile per Android e iOS), da 14 giorni prima della corsa: i percorsi degli autobus sono automaticamente generati in base alle prenotazioni. Gli orari di transito vengono comunicati via sms poco più di mezz'ora prima del passaggio. Le fermate sono quelle normalmente utilizzate dai servizi di linea diurni.

Il biglietto, 2,50 euro a corsa, si acquista direttamente via app con carta di credito o PayPal: il pagamento viene contabilizzato nel momento in cui si sale a bordo e si comunica il proprio nome al conducente. Prima corsa gratuita per chi si iscrive al servizio.
Per i mesi estivi, sarà applicata una tariffa promozionale di 2 euro.

"NOTTURNO nasce dalla volontà dell’Università degli Studi di Trieste di offrire agli studenti un servizio in linea con le maggiori città universitarie europee – sottolinea il rettore Roberto Di Lenarda - Nei mesi scorsi abbiamo proposto ai ragazzi un questionario che ha contribuito a delineare in dettaglio il servizio. Da oggi rispondiamo a una domanda di mobilità, che avevamo percepito da tempo, con un servizio efficace costruito attorno ad esigenze reali. NOTTURNO, grazie alla collaborazione tra il nostro ateneo, Tpl Fvg, Regione e Comune, darà un contributo importante non solo a rendere Trieste sempre più “città universitaria” ma migliorerà la qualità della vita di tutti i cittadini”.

 

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Attivo venerdì e sabato dalle 22 alle 4, tra Piazzale Europa e Piazza Venezia
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PNRR: presentati 2 bandi "a cascata" iNEST - Spoke 8 da 3 milioni di Euro

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iNEST “Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem” è uno degli 11 Ecosistemi dell’Innovazione finanziati dal PNRR – NextGenerationEU. Al suo interno, il progetto Spoke 8 “Maritime, Marine and Inland Water Technologies: Towards a Digital Twin of the Upper Adriatic” è coordinato dall’Università degli Studi di Trieste (Dipartimenti di Ingegneria e Architettura, Matematica e Geoscienze, Scienze Chimiche e Farmaceutiche, Scienze della Vita).

Le attività di ricerca e trasferimento tecnologico sviluppate nello Spoke 8 riguardano il settore delle tecnologie marittime, marine e delle acque interne, al fine di sviluppare un Gemello Digitale del Nord Adriatico. Una sfida che richiede l’integrazione di conoscenze da diverse discipline e tecnologie coinvolgendo, grazie a bandi a cascata, grandi, medie e piccole imprese (MPMI) oltre che start-up interessate alle tematiche trattate.

Maria Cristina Pedicchio, responsabile di iNEST per UniTS, assieme al referente del Comitato Scientifico Inest per l’Ateneo giuliano Pierluigi Barbieri, hanno presentato a questo proposito due bandi di finanziamento del valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, di prossima pubblicazione da parte del consorzio.

Il primo è rivolto a imprese del Triveneto. La dotazione finanziaria è di 2 milioni di euro e vi potranno concorrere piccole e medie imprese (MPMI), grandi imprese in modalità singola o collaborativa a condizione che vi partecipi almeno una MPMI. Organismi di ricerca (ODR) pubblici e privati potranno parteciparvi ma esclusivamente in collaborazione, con un costo sostenuto non maggiore del 30 % di quello ammissibile del progetto.

Il secondo bando, con una dotazione finanziaria di 1.175 milioni di euro, sosterrà progetti che saranno realizzati nel Mezzogiorno. Gli organismi di ricerca potranno parteciparvi come beneficiari esclusivamente in progetti in collaborazione e il costo sostenuto dall’insieme degli ODR non potrà superare complessivamente il 70 % di quello ammissibile del progetto.

I finanziamenti saranno assegnati a progetti di ricerca industriale e/o di sviluppo sperimentale, con durata massima di 15 mesi e dovranno essere coerenti con le 5 tematiche di Spoke 8: biologia degli ecosistemi dell’idrosfera, rischi fisico-chimici e impatti sull’idrosfera, mobilità sostenibile via mare e nelle acque interne, pianificazione marittima e territoriale integrata mare-terra, sviluppo di un gemello digitale (Digital Twin) del Nord Adriatico.

Tra le priorità valutate si darà importanza alla parità di genere, alla protezione e valorizzazione dei giovani, nonché alla promozione dei principi di Open Science e Fair Data.

Allo Spoke 8 partecipano anche sette soggetti affiliati: quattro atenei (Università di Trento, Università IUAV di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Università degli Studi di Padova), l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, il Polo Tecnologico Alto Adriatico Andrea Galvani e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.

 

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Patrick Zaki finalmente libero!

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La notizia della liberazione di Patrick Zaki ci riempie di gioia e sollievo – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, Roberto Di Lenarda – dopo oltre tre anni di attesa, il giovane ricercatore potrà finalmente essere riaccolto dalla comunità accademica italiana che ha seguito con apprensione e partecipazione il suo difficile percorso.

Mi auguro che in futuro non dovremo più assistere a vicende analoghe e ai ricercatori venga assicurata ampia tutela e rispetto delle attività svolte all’estero. Mi auguro inoltre che sia fatta chiarezza sul caso Regeni e che sia fornita rapida soluzione a numerose difficili situazioni che coinvolgono anche altri ricercatori italiani e internazionali.

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The news of Patrick Zaki's release fills us with joy and relief - comments the Rector of the University of Trieste, Roberto Di Lenarda - after over three years of waiting, the young researcher will finally be welcomed back by the Italian academic community, which has followed his difficult journey with concern and involvement.

I hope that in the future, we will no longer have to witness similar events, and researchers will be ensured broad protection and respect for their activities carried out abroad. I also hope that clarity will be shed on the Regeni case and that quick solutions will be provided for numerous difficult situations involving other Italian and international researchers.

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WIP2023: a Gorizia la mostra dei progetti del Workshop di Progettazione di Architettura

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Grande successo per l’edizione 2023 di WIP, Workshop Integrato di Progettazione del Corso di Laurea a Ciclo Unico in Architettura, dal titolo “GONGO”. Un appuntamento diventato tradizione per gli studenti di architettura di UniTS, ma anche per tutta la comunità scientifica di riferimento. Quest’anno il tema era “Sottolineature piccole architetture di conforto”, ed è stato curato dal prof. Giovanni Fraziano.

Il workshop intensivo ha visto la partecipazione di 100 studenti di Architettura, dal 1° al 4° anno, e di 14 studenti del 5° anno in qualità di tutor. Tutti assieme hanno lavorato reinterpretando l’architettura e il paesaggio come dimensione del “confort” e del conforto, sia in senso fisico che psicofisico, intimo e dell’anima.

Gli esiti di WIP si possono vedere fino a fine settembre 2023 nella mostra allestita nel Salone della biblioteca di Architettura nella sede dell’ex Seminario di Gorizia, al primo piano di via Alviano 18.

Sono stati realizzati 32 progetti su 6 aree studio che hanno interessato il sistema urbano transfrontaliero di Gorizia e Nova-Gorica (Italia-Slovenia), in particolare: le sponde del fiume Isonzo, il piazzale di casa Rossa, la stazione e lo scalo ferroviario della Transalpina, le aree lungo il confine, la galleria Bombi e piazza Vittoria e gli ambiti paesaggistici di Oslavia in prossimità del monumento ai Quattro Generali.

Tutti i progetti realizzati hanno proposto piccole architetture finalizzate alla riqualificazione e valorizzazione dello spazio pubblico, all’accoglienza e ai servizi al cittadino, in chiave sia storico-culturale che di innovazione e sperimentazione, anche attraverso l’indagine di nuove tecnologie, l’elaborazione di forme, spazi e linguaggi contemporanei, oltre che la fusione sperimentale di tecniche espressive e narrative.

All’apertura dei lavori hanno partecipato il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, la vicesindaco e assessore alle politiche universitarie Ester Chiara Gatta, il presidente di Consunigo Sergio Orzan, il delegato dell’Ordine degli Architetti OAPPC di Gorizia Valentina Cechet, la Senatrice Francesca Tubetti e, come rappresentanti dell’Università degli Studi di Trieste, la coordinatrice del Corso di Studi in Architettura Giuseppina Scavuzzo, il direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura Paolo Gallina e la delegata del Rettore all’edilizia e energia Ilaria Garofolo.

Sono inoltre intervenuti Giovanni Fraziano, curatore di WIP 2023, che ha tenuto la lectio magistralis introdotta da Giuseppina Scavuzzo, gli organizzatori Adriano Venudo e Thomas Bisiani, e i docenti Luigi Di Dato e Claudio Meninno. Ospite della manifestazione anche l’architetto italo-francese Felice Fanuele, che ha tenuto una lezione - conferenza in forma di “autobiografia scientifica” e partecipato ai lavori negli atelier e della giuria finale.

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Foreste marine: il 3 agosto “La Casa di Fucus” per bambini e ragazzi

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Le foreste marine, così come quelle terrestri, stanno scomparendo rapidamente in tutto il Mediterraneo. Fucus virsoides, un’alga bruna endemica dell’Adriatico e un tempo diffusa in tutto il Golfo di Trieste, ha subito un declino drammatico negli ultimi decenni. A causa del suo stato critico e del suo importante ruolo ecologico, questa specie è stata inclusa nella "Lista delle specie minacciate o in pericolo" della Convenzione di Barcellona.

L’evento “La Casa di Fucus” vuole sensibilizzare sull'importanza di conservare questo prezioso habitat e promuovere azioni concrete per proteggere la diversità biologica marina, anche alla luce della recente “nature restoration law” approvata dal Parlamento Europeo. Nello stabilimento balneare “Sirena” di Grignano, il 3 agosto bambini e ragazzi avranno l'opportunità di scoprire l’importanza e le particolarità della foresta di Fucus e dell'ambiente marino triestino attraverso laboratori pratici e attività proposte dai ricercatori dell’Università degli Studi di Trieste e dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, promosse insieme alla Direzione Regionale del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano per il Friuli Venezia Giulia.

“Le attività di ricerca, condotte in sinergia tra Università di Trieste e di OGS, sono fondamentali per comprendere le cause della scomparsa di questa ormai rarissima specie” spiega Paola Del Negro, direttrice generale dell’OGS, precisando che “servono, però, anche per avere indicazioni su come e dove avviare interventi di restauro ecologico".

"Stiamo affrontando il problema da tanti punti di vista, in linea con gli impegni della Commissione Europea per il ripristino degli ecosistemi degradati, in particolare nelle profondità marine” ha precisato Annalisa Falace, professoressa dell’Università di Trieste, che coordina il gruppo di lavoro “lavorando in sinergia con tutti i partner, con monitoraggi lungo la costa anche con droni, realizzando esperimenti in laboratorio e promuovendo piccoli interventi di restauro in alcuni siti pilota".

“Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità ad una velocità mai registrata prima ci impongono di riconsiderare il nostro rapporto con la natura - afferma Tiziana Sandrinelli, Presidente Regionale del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano per il Friuli Venezia Giulia – “Costruire un futuro condiviso con tutte le specie” è l’appello lanciato dalle Nazioni Unite, appello che il FAI ha deciso di raccogliere partecipando attivamente a iniziative come quella odierna, che aiutano a far riflettere l’uomo sulla sua responsabilità nei confronti del suo ambiente dal quale dipende per il cibo, l’acqua, il tempo libero, non occupandosi a sufficienza della questione ambientale, l’uomo danneggia in primo luogo se stesso”.

Programma

9:00 Interventi di apertura

9:30 – 10:30 “Costruiamo la Casa di Fucus” (bambini tra 3 e 7 anni)

Durante il laboratorio, i bambini saranno affiancati dai ricercatori nella costruzione di supporti artificiali che saranno successivamente “inseminati” con le alghe per essere utilizzati nel restauro delle foreste marine.

11:00 – 12:30 “Riportiamo Fucus nella sua Casa” (ragazzi tra 7 e 12 anni)

I ragazzi avranno l'opportunità di partecipare a una piccola attività di restauro ecologico, dove assisteranno i ricercatori nella dislocazione dei supporti inseminati sulle pareti della “Casa di Fucus” e, durante lo snorkeling, si dedicheranno al monitoraggio dell’ambiente costiero circostante. Sarà per tutti un'occasione unica per valorizzare le caratteristiche uniche del nostro mare e del nostro territorio.

Enti organizzatori: Dipartimento Scienze della Vita (DSV) - Università degli Studi di Trieste; Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS; Direzione Regionale del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano per il Friuli Venezia Giulia.

L’evento è realizzato in collaborazione con WWF Area Marina Protetta di Miramare, Marevivo Delegazione Regionale Friuli Venezia Giulia; E.S.S.E. Subacquea CST - Circolo Sommozzatori Trieste.

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Diagnosi melanoma: su Nature uno studio sull’integrazione tra IA e competenze umane

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Lo studio “A reinforcement learning model for AI-based decision support in skin cancer” pubblicato su Nature Medicine, dimostra che integrare le scelte e le valutazioni diagnostiche “umane” migliora significativamente l'accuratezza dell'intelligenza artificiale (IA) utilizzata per l’individuazione del cancro della pelle. In questo studio, il team di ricercatori di cui fa parte la prof.ssa Iris Zalaudek, ordinario di Malattie Cutanee e veneree a UniTS e Direttrice della Clinica Dermatologica di ASUGI, ha addestrato un sistema di intelligenza artificiale utilizzando un metodo chiamato "apprendimento per rinforzo".

Il programma informatico ha imparato, attraverso tentativi ed errori, a fare diagnosi accurate considerando i pro e i contro delle diverse scelte diagnostiche. Rispetto ai metodi tradizionali di "apprendimento supervisionato", il nuovo approccio ha aumentato l'accuratezza nell'individuazione del melanoma e del carcinoma basocellulare, ha ridotto le diagnosi troppo sicure e ha migliorato l'assistenza complessiva ai pazienti.

In dettaglio, è stata migliorata la capacità di individuare il melanoma dal 61,4% al 79,5% e, per il carcinoma basocellulare, dal 79,4% all'87,1%. Il tasso di diagnosi corrette fatte dai dermatologi è aumentato del 12% e ha migliorato il tasso ottimale di decisioni di gestione delle patologie dal 57,4% al 65,3%.

Questi risultati suggeriscono che l'integrazione delle competenze e sensibilità umane nell'IA medica può portare a risultati diagnostici e assistenziali migliori.

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Viaggio su Marte: lezione di Clifton Callaway sull’ibernazione dell’equipaggio

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Ibernare gli astronauti durante il lungo viaggio verso Marte: è il tema della conferenza tenuta da Clifton W Callaway, docente all’Università di Pittsburgh (Pennsylvania) a UniTS.

Al progetto dello sbarco sul Pianeta rosso finanziato dalla NASA stanno lavorando circa 400 ricercatori nel mondo: l’ente spaziale americano ha chiesto al team del prof Callaway di affrontare il tema di una possibile ibernazione dell’equipaggio.

Callaway, dopo aver frequentato il college nella prestigiosa Harvard a Cambridge, si è laureato in medicina alla University of California a San Diego.

Diviene presto Direttore a Pittsburgh del prestigioso Safar Center for Resuscitation Research per la ricerca avanzata sull'Arresto Cardiopolmonare dove promuove ricerca e sviluppo delle tecniche più avanzate nel trattamento dell’arresto cardiaco. 

È autore di più di 200 pubblicazioni e collabora con le maggiori società scientifiche, come l'American hearth association (AHA) e ILCOR, a scrivere e divulgare le linee guida per il trattamento dell’arresto cardiaco che tuttora vengo utilizzate in tutto il mondo. 

Da alcuni anni collabora con i professori Umberto Lucangelo ed Erik Roman-Pognuz dell’Università degli Studi Trieste per la ricerca dei fattori predittivi di recupero neurologico dei pazienti colpiti da arresto cardiaco. 

Il prof. Callaway, grazie alla possibilità offerta da UniTS nell’ambito di un visiting professorship, in questo periodo sta tenendo lezioni a studenti, specializzandi e dottorandi del nostro ateneo. 

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