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Presentato all’Urban Center "Trieste Next 2025: la vita dentro. Dialoghi tra scienze e tecnologie"

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"Anche quest'anno UniTS e la sua comunità sono protagonisti a Trieste Next un festival che, come il nostro Ateneo, valorizza la ricerca di base ponendola in relazione con quella applicata, l'innovazione e, di conseguenza, i rapporti con le imprese e il territorio. La multidisciplinarietà mai come oggi è un valore e la contaminazione tra Life Science, scienze tecnologiche, sociali e umanistiche riveste un ruolo strategico. Quest'anno in particolare UniTS è presente al festival non solo con oltre 200 volontari che rendono possibile la manifestazione, ma con numerosi talk ideati e condotti da studenti, dottorandi e personale tecnico amministrativo".

Donata Vianelli, Rettrice dell’Università di Trieste, ha presentato così all’Urban Center del capoluogo giuliano l’edizione 2025 di Trieste Next, dedicata al tema “La vita dentro. Dialoghi tra scienze e tecnologie”.

Con la direzione scientifica di UniTS, dal 26 al 28 settembre 2025 il Festival della ricerca scientifica trasformerà ancora una volta Piazza Unità in un grande palcoscenico della scienza: per tre giorni oltre 100 eventi e centinaia di scienziati e scienziate da tutto il mondo dialogheranno con il pubblico per riflettere sulle sfide del nostro tempo e confrontarsi sulle frontiere dell’innovazione tecnologica.

Grazie al supporto di Regione FVG, i top speaker di Trieste Next fanno parte del palinsesto dell’ateneo: il divulgatore scientifico David Quammen, autore del bestseller internazionale “Spillover" che nel 2012 aveva descritto l'origine e l'evoluzione delle pandemie, venerdì 26 settembre alle 21 presenterà il suo nuovo lavoro: "L'evoluzionista riluttante”.
Sabato 27 settembre alle 21, invece, Brian Kobilka, premio Nobel per la Chimica 2012, illustrerà le sue ricerche che hanno aperto nuove frontiere nella comprensione di come le cellule comunicano tra loro, con implicazioni fondamentali per lo sviluppo di nuovi farmaci. 

Questi gli eventi UniTS a Trieste Next, giorno per giorno:

Venerdì 26 settembre
Sabato 27 settembre
Domenica 28 settembre

Questi invece i dieci spazi espositivi UniTS nel suo stand in Piazza Unità:

Stand UniTS 26-28 settembre

Nello stand sarà presente un punto vendita dei prodotti di Merchandising dell'Ateneo:

venerdì 26 settembre: 16.00 - 22.00

sabato 27 settembre: 10.00 - 22.00

domenica 28 settembre: 10.00 - 20.00

 

Anche quest’anno la maggior parte degli incontri di Trieste Next si potranno seguire anche in diretta streaming.

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Dal 26 al 28 settembre UniTS protagonista al festival della Ricerca Scientifica
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Professioni sanitarie: 606 candidati in corsa per 460 posti

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Sono 606 i candidati che concorrono quest’anno per l’accesso ai corsi di laurea triennali delle professioni sanitarie. Per l’anno accademico 2025/26 sono attivati dieci corsi di laurea in tre sedi (Trieste, Gorizia e Pordenone), con la novità del secondo corso di Igiene dentale a Pordenone, che si affianca a quello storico attivato nel capoluogo giuliano. 

POSTI PROGRAMMATI E NUOVE DISPOSIZIONI    
Nonostante la riforma dell’accesso a Medicina e Odontoiatria, con l’avvio del semestre aperto, l’attrattività delle professioni sanitarie si conferma con 660 iscrizioni alla prova di selezione (-79 rispetto al 2024, +74 in confronto al 2023, +30 rispetto al 2022), per 460 posti programmati (-40 rispetto allo scorso anno) così distribuiti: Infermieristica 200; Fisioterapia 40; Ostetricia (interateneo) 20; Igiene dentale – Trieste 25; Igiene dentale – Pordenone 25; Tecniche della prevenzione (sede Gorizia) 20; Tecnica della riabilitazione psichiatrica 30; Logopedia 30; Assistenza sanitaria (interateneo, sede Gorizia) 40; Dietistica (sede Pordenone) 30.

Le nuove norme, che regolano l’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Odontoiatria e Veterinaria, prevedono anche riserve fino al 20% dei posti programmati nei corsi dichiarati affini delle professioni sanitarie, destinate a chi non risulterà in posizione utile nella graduatoria di merito al termine del semestre aperto. All'Università di Trieste saranno, quindi, disponibili fino a 40 ulteriori immatricolazioni in Infermieristica, 8 in Assistenza sanitaria e 4 in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.

ATTRATTIVITÀ NEL COMPLESSO STABILE 
Il trend delle candidature, non sempre di facile lettura, è influenzato anche dalla variabilità dell’offerta dei corsi e dei posti disponibili, ma l’interesse sembra restare complessivamente stabile. Alcuni corsi di laurea interateneo con l’Università di Udine, ad esempio, si attivano ad anni alterni tra le due sedi: nel 2025 a Trieste è presente Ostetricia indicata come prima preferenza da 61 candidati, mentre non sono attivi Tecniche di Laboratorio Biomedico e Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia, che nel 2024 avevano raccolto 111 prime opzioni. Considerata questa differenza, la diminuzione delle candidature rispetto allo scorso anno si riduce a 29 unità. Il confronto con il 2023, che aveva un’offerta molto simile all’attuale (escludendo Igiene dentale e Dietistica, allora non attivati), restituisce invece un saldo positivo di 8 iscritti alla prova di ammissione.

Inoltre, con 660 candidature, il 2025 segna il secondo miglior risultato di sempre a livello di interesse, dopo il record dello scorso anno, quando a iscriversi alla selezione furono in 739. 

Un altro aspetto molto positivo è rappresentato dalla distribuzione delle preferenze dei candidati. Ogni candidato infatti può indicare fino a tre corsi in ordine di preferenza che gli permetteranno di entrare nelle rispettive graduatorie e tutti i corsi di laurea raccolgono un numero complessivo di preferenze ampiamente superiore ai posti programmati: Infermieristica 331; Fisioterapia 343; Ostetricia (interateneo) 161; Igiene dentale – Trieste 111; Igiene dentale – Pordenone 72; Tecniche della prevenzione (sede Gorizia) 76; Tecnica della riabilitazione psichiatrica 134; Logopedia 218; Assistenza sanitaria (interateneo, sede Gorizia) 97; Dietistica (sede Pordenone) 210.

L’indicazione delle prime preferenze, invece, testimonia una sofferenza del corso di Infermieristica (118 opzioni rispetto alle 170 dello scorso), l’unico nel complesso a risentire della concorrenza del semestre aperto per l’accesso a Medicina. Contemporaneamente però quest’anno cresce l’interesse dei candidati nei confronti di Assistenza sanitaria (richieste quasi raddoppiate), Dietistica (+47% rispetto al 2024) e Logopedia (record storico con 86 prime scelte). 

PROVENIENZA E GENERE        
L’offerta formativa delle professioni sanitarie di UniTS si conferma attrattiva oltre i confini regionali: anche quest’anno, infatti, il 22% dei candidati non proviene dal Friuli Venezia Giulia. E se le candidature dei residenti a Trieste sono poco più di 1/3 del totale, il 44% è residente nelle altre province della Regione (Udine, 19%, Gorizia 13%, Pordenone 12%): un quadro che testimonia la validità della proposta didattica per la formazione dei professionisti sanitari. Si conferma anche il grande interesse femminile verso questi percorsi professionali: le candidate sono il 74%, ancora in crescita (+1%) rispetto alle prove di ammissione del 2024.

PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI        
L’interesse verso i corsi delle professioni sanitarie è sostenuto da prospettive occupazionali molto positive: a un anno dal titolo, secondo Almalaurea, il 90% dei laureati UniTS nelle professioni sanitarie lavora, con tempi medi di inserimento di circa due mesiLo stipendio medio si attesta intorno ai 1.800 euro mensili.

LA PROVA   
La prova unica per tutti i corsi di laurea prevede 60 quesiti a risposta multipla: 23 di biologia, 15 di chimica, 13 di fisica e matematica, 5 di ragionamento logico e 4 di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi. L’esito sarà pubblicato all’Albo ufficiale dell’Università di Trieste (www.units.it/ateneo/albo) entro 15 giorni dallo svolgimento.

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Oggi l’esame di ammissione ai 10 corsi di laurea attivati nelle sedi di Trieste, Gorizia e Pordenone: cresce l’interesse per Logopedia, Dietistica e Assistenza sanitaria. Confermata la grande attrattività da fuori FVG (22% dei candidati)
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Il Presidente del miracolo: UniTS celebra Luigi Einaudi

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Presidente della Repubblica, economista, docente, giornalista e Governatore della Banca d'Italia: il ricordo della poliedrica figura di Luigi Einaudi è stata al centro dell’evento “Il presidente del miracolo”, organizzato dall’Università di Trieste e dalla Fondazione Luigi Einaudi. 

Il convegno è nato con l'obiettivo di rievocare un episodio particolarmente significativo della parabola storica della presidenza Einaudi, durante la quale si intrecciarono la storia d’Italia, la storia cittadina e quella dell’Università di Trieste. 

L'iniziativa, infatti, ha celebrato il 150° anniversario della nascita di Luigi Einaudi (1874-1961) e avviato alla conclusione il programma di eventi ufficiali del Centenario UniTS, ricordando i 70 anni dalla laurea ad honorem che l’Ateneo giuliano conferì all’allora Presidente della Repubblica, in occasione del ritorno di Trieste alla sovranità italiana.

Nel corso del convegno è stato proiettato il documentario “Il Presidente del miracolo”, curato dal regista Pupi Avati e prodotto dalla Fondazione Luigi Einaudi. 

Il filmato, che ripercorre la biografia del primo Presidente della Repubblica eletto dal Parlamento, attraverso materiale d’archivio, frammenti di interviste e dichiarazioni, ha fatto rivivere il pensiero di Luigi Einaudi: rigore della finanza pubblica, concorrenza, rigida separazione fra politica ed economia. Principi all’origine del boom economico che creò ricchezza per quella generazione e le successive.

Al termine della proiezione è seguita una tavola rotonda sul contributo, l'eredità e l'attualità del pensiero einaudiano moderata da Fabrizio Brancoli, Vicedirettore del Gruppo Nem con delega al quotidiano Il Piccolo. 

Alla tavola rotonda sono intervenuti Andrea Cangini, Segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi, Emma Galli, Direttrice del comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi e Docente di Scienza delle Finanze all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Francesco Magris, Docente Politica Economica all’Università degli Studi di Trieste e Giacinto Micucci, Vicedirettore della sede di Trieste di Banca d’Italia.

"Era doveroso, all’interno delle celebrazioni del Centenario dell'Università di Trieste, dedicare un evento al ricordo di Luigi Einaudi, un uomo di stato e di scienza, legato a un episodio molto importante per il nostro Ateneo e per la nostra città”, ha spiegato il Rettore Roberto Di Lenarda, durante l’apertura dei lavori.

"Nel corso di quest'anno di celebrazioni abbiamo raccontato la storia di UniTS come un percorso che ricorda il passato, ma guarda soprattutto con determinazione e fiducia al futuro. Abbiamo incontrato e consolidato i rapporti con le istituzioni, il mondo della scienza e della cultura e i cittadini, con l'obiettivo di essere sempre di più un punto di riferimento imprescindibile del nostro territorio e del mondo scientifico, per costruire in sinergia il futuro della conoscenza", ha concluso il Magnifico Rettore.

100 eventi per i 100 anni di UniTS
Quello dedicato a Luigi Einaudi è stato l'appuntamento ufficiale numero 99 delle celebrazioni legate al Centenario dell'Università di Trieste. Il 100° evento, che concluderà il programma, sarà Homecoming 2024 - Storie di successo UniTS, che si svolgerà mercoledì 11 dicembre.

 

Abstract
A 70 anni dal conferimento della laurea ad honorem, l'Università di Trieste e la Fondazione Luigi Einaudi hanno ricordato la figura poliedrica del primo Presidente della Repubblica eletto dal Parlamento
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Luigi Einaudi: il Presidente del miracolo

SHARPER - La Notte Europea dei Ricercatori a Trieste: ecco il palinsesto UniTS

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Venerdì 26 settembre torna a Trieste la Notte Europea dei Ricercatori, evento promosso dalla Commissione Europea che ogni anno vede la partecipazione di migliaia di ricercatrici, ricercatori e istituzioni in centinaia di città europee. Si tratta del più grande evento di comunicazione e promozione della ricerca che si svolge negli Stati UE e nei Paesi associati a Horizon Europe e che coinvolge oltre 1,5 milioni di persone.

A Trieste, città dove oggi la manifestazione è stata presentata, il clou dell’iniziativa si svolgerà venerdì 26 settembre in Piazza Unità d’Italia e dintorni che per l’occasione si trasformeranno in un laboratorio a cielo aperto con incontri, spettacoli, esperimenti, dimostrazioni e giochi per tutte le età. L’obiettivo ancora una volta sarà diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. 

Tanti appuntamenti si terranno in concomitanza del festival della ricerca scientifica Trieste Next, ospitato in piazza Unità d’Italia e in altre sedi del centro cittadino. Altre attività anticiperanno la Notte già a partire da giovedì 11 settembre. Dal 22 settembre sono previsti anche incontri nelle scuole.

Il Porto Vecchio per l’occasione si animerà con l'apertura speciale dell'Immaginario Scientifico dalle 16 alle 20. Un bus-navetta collegherà Piazza Unità con la sede del museo nel Magazzino 26: a bordo ci sarà un ricercatore a raccontare temi di attualità e a rispondere a domande e curiosità. 

A Trieste capofila del progetto SHARPER - SHAring Researchers’ Passion for Evolving Responsibilities è l'Immaginario Scientifico, che organizza la Notte Europea dei Ricercatori assieme al Comune di Trieste e agli enti scientifici del Protocollo d'Intesa Trieste Città della Conoscenza di cui è parte anche l’Università di Trieste.

Tutte le attività sono a ingresso libero (per alcune è prevista la prenotazione). 

 

PROGRAMMA UNITS

Eventi di anteprima:

Giovedì 11 e 18 settembre, ore 18-19.30 | ITS Arcademy

IO VEDO ALTRO. Quando la scienza osserva la moda 

Un viaggio tra arte, moda e design attraverso neuroscienze, intelligenza artificiale, fisica e materiali, per scoprire - grazie alle parole dei ricercatori – i legami nascosti tra creatività, innovazione e conoscenza. 
Per partecipare all’incontro è necessaria la prenotazione.

A cura di Area Science Park e ITS Arcademy, in collaborazione con Università di Trieste, SISSA e CNR-IOM

Venerdì 12 e 19 settembre, ore 18-19 | Aqvedotto Caffè

SUMO SCIENCE 

Serate di fine estate, seduti ai tavolini sotto agli alberi per vivere una sfida appassionante tra ricercatori di discipline diverse, pronti a difendere con energia il proprio settore di ricerca. Sarà il pubblico a decretare il vincitore.

A cura di Science Industries con i ricercatori di ICGEB, INAF, OGS e Università di Trieste

Domenica 14 settembre, ore 11 e ore 16 | Immaginario Scientifico

DIECI ANNI DI ONDE GRAVITAZIONALI

Due talk per ripercorrere le tappe di una scoperta rivoluzionaria che ha aperto una nuova finestra sull’Universo: come funzionano i rivelatori? Cosa abbiamo imparato in un decennio? Quali misteri restano da svelare? 

A cura di INFN Trieste e Università di Trieste

Giovedì 25 settembre, ore 17-18.30 (ritrovo ore 16.50, piazza Dalmazia - fermata tram)

NON PERDERE IL TRAM DELLA SCIENZA: UN VIAGGIO TRA BINARI, RICERCA E VENTO

Un’esperienza unica sulla storica linea del tram di Opicina. A bordo si potranno ascoltare affascinanti storie di scienza e innovazione raccontate direttamente da chi vive ogni giorno la ricerca. A Opicina si potrà poi visitare il nuovo Museo della Bora, a due passi dal capolinea del tram, tra postazioni interattive, curiosità, memorie e racconti sul celebre vento che soffia a Trieste.

Attività gratuita (i partecipanti dovranno pagare unicamente il biglietto del tram). È richiesta la prenotazione (dal 10 settembre).

A cura di Università di Trieste, INAF Trieste, INFN Trieste, Borarium

Il programma di venerdì 26 settembre

Piazza Unità d’Italia, tensostruttura universitaria Trieste Next 
ore 15-22 

GIOCARE CON LA SCIENZA

In tre diversi spazi si potranno scoprire alcune tra le più recenti ricerche scientifiche attraverso giochi ed esperienze interattive. La chimica in una bolla permetterà di creare materiali innovativi come lo slime, tra sfere rimbalzanti e gelatinose. Il Comparatista è invece un gioco che mira a esplorare norme e leggi di vari Paesi nel mondo. Nello spazio Rogue AI i visitatori potranno poi diventare detective capaci di distinguere le intelligenze artificiali sicure da quelle pericolose.

PERCORSI PER COSTRUIRE IL FUTURO

Tre tra le attività proposte hanno in comune una visione del futuro ancora da costruire. I percorsi sulla giustizia riparativa permetteranno di conoscere storie di ingiustizia e soluzioni innovative; un virtual tour delle coste del Friuli Venezia Giulia consentirà di capire meglio il problema dell’innalzamento del livello del mare; degli esperimenti quantistici metteranno invece in relazione fotoni e atomi; infine si potrà viaggiare nello spazio tra stampanti 3D e simulazioni di detriti orbitali. Nello spazio espositivo a cura del professor Seriani e del team universitario Astreo (Units) si potranno inviare messaggi alla Stazione Spaziale Internazionale e vedere come si muove un piccolo Rover.

NUOVE TECNOLOGIE PER LA SALUTE

Nuove tecnologie stanno trasformando l’approccio alla salute, alla cura e alla prevenzione. In questo spazio espositivo i disturbi neurologici verranno affrontati con la riabilitazione virtuale e digitale che permette esercizi personalizzati e coinvolgenti per stimolare motivazione e costanza nelle persone. Nello stesso spazio si esploreranno scenari di gestione del dolore cronico tramite l’intelligenza artificiale, la neuromodulazione, la realtà virtuale e la telemedicina in un approccio terapeutico integrato.

IL CERVELLO CHE SI INGANNA / LESS IS MORE. DISTRUGGERE PER CURARE

Due esperienze interattive per esplorare il funzionamento della mente e della cellula: Il cervello che si inganna sfida i sensi e il ragionamento con illusioni percettive e giochi cognitivi, mentre Less is More illustra come le cellule riconoscono e smaltiscono proteine danneggiate attraverso l’ubiquitinazione, mostrando il riciclo degli amminoacidi e il legame tra questo processo e nuove terapie contro malattie legate all’accumulo proteico.

A cura dei Dipartimenti di Ingegneria e Architettura; Fisica; Scienze Politiche e Sociali; Matematica, Informatica e Geoscienze; Universitario Clinico di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute; Scienze Chimiche e Farmaceutiche; Scienze della Vita; Team studentesco Astreo Università di Trieste; Artificial Intelligence Lab; progetti 3D-L-INK; PROTOMAT; SAMBA; Ufficio Supporto alla Divulgazione scientifica; Collegio Universitario Luciano Fonda; Language Lab Università di Udine. In collaborazione con Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; Segreteria Fibromialgia FVG; Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica AISF ODV; CNR-IOM; CNR-INO; ASUGI, progetto Interreg Italia-Slovenia X-BRAIN; Ministero della Giustizia - Ufficio di Esecuzione Penale Esterna.

Ore 15-18.30 | Sala del Torchio, via dei Capitelli 8

MATEMATICA IN GIOCO

Il gioco e la matematica si incontrano in attività interattive che sfidano logica, calcolo, geometria e statistica, divertendo e insegnando regole e concetti.

A cura di Università di Trieste Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze, CIRD Centro Interdipartimentale per la Ricerca Didattica e PLS – Progetto Matematica

Ore 17-18.30 |Portici sotto il Palazzo municipale, piazza Unità d’Italia

STREET SCIENCE

La scienza invade gli spazi pubblici: ricercatori e ricercatrici escono dai laboratori e “scendono in piazza”, palcoscenico ideale per raccontare il loro lavoro e le loro scoperte attraverso vere e proprie mini conferenze “di strada”.

A cura di enti di ricerca SIS FVG, Conservatorio di Musica G. Tartini, Università di Trieste, Università di Udine

Ore 18-19.15 | Area Talk 1, Piazza Unità d’Italia

IL RUOLO DELLA SICUREZZA NELLA RICERCA OLTRE I CONFINI

L’incontro affronta il tema della sicurezza dei ricercatori all’estero in un contesto internazionale segnato da profondi cambiamenti politici, economici e sociali.

A cura di Università di Trieste 

Ore 19-20.15 | Area Talk 2, Piazza Unità d’Italia

STORIE DENTRO. LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DI OGNI ESSERE

Spettacolo che fonde linguaggi artistici e riflessioni ecologiche, umane e sociali, e trasforma gli spettatori in parte attiva del sistema scenico.

A cura di Università di Trieste, Oltre quella sedia, Ministero delle Giustizia - UDEPE

Ore 19-20.15 | Sala Costantinides e Parco del Museo Sartorio

GUARDIANI DELLA NOTTE

Una passeggiata al tramonto per scoprire i pipistrelli e il loro mondo nascosto, guidati dai ricercatori e ascoltando i loro canti grazie al bat detector.

A cura di Università di Trieste Dipartimento di Scienze della Vita e Bat World Italy

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Dall'11 al 26 settembre un ricco carnet di eventi in città
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Mattia Zulianello premiato al convegno nazionale SISP per il miglior articolo inedito

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Mattia Zulianello, docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste, ha vinto il Premio Santoro 2025, conferito durante il convegno della Società Italiana di Scienza Politica (SISP) che si è svolto nei giorni scorsi all’Università Federico II di Napoli.

Il premio individua il paper inedito di maggior interesse tra quelli presentati nell’edizione precedente del convegno, al quale hanno partecipato più di 700 studiosi italiani e internazionali. Il riconoscimento, che Zulianello condivide con il coautore Mirko Crulli (LUISS Guido Carli di Roma), riguarda l’articolo The populist radical right and climate change: a demand-side perspective, pubblicato sulla rivista Environmental Politics.

Il paper analizza la relazione tra i partiti della destra radicale populista e il cambiamento climatico da una prospettiva ancora poco esplorata: quella della domanda degli elettori. L’indagine si basa sui dati più recenti della European Social Survey (2020–2022) relativi a 22 Paesi membri dell’UE e dell’OCSE.

I risultati mostrano che gli elettori della destra radicale populista sono mediamente meno preoccupati per il cambiamento climatico rispetto agli altri elettori, anche tenendo conto di variabili socio-demografiche. Inoltre, emerge come fattore chiave il contesto politico: lo scetticismo climatico è più marcato nei Paesi dove i partiti verdi sono più forti, dove il tema ambientale è maggiormente rilevante nel sistema politico e dove i partiti oggetto di studio esprimono posizioni più apertamente anti-ecologiste. Al contrario, in assenza di queste condizioni, l’ostilità verso le politiche ambientali tende ad attenuarsi.

La ricerca si distingue anche per l’attenzione a possibili direzioni alternative di influenza tra voto e atteggiamenti climatici, e per l’adozione di strategie metodologiche innovative già sperimentate in studi comparati internazionali. La giuria del premio ha sottolineato la solidità scientifica e l’originalità del lavoro, che apre nuove prospettive nello studio del rapporto tra destra radicale populista e cambiamento climatico.

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Il docente del DiSPeS ha ottenuto assieme al coautore Mirko Crulli (LUISS) il riconoscimento conferito dalla Società Italiana di Scienza Politica
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Roberto Di Lenarda nuovo Presidente della Conferenza Permanente dei Collegi di Area Medica

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Roberto Di Lenarda, rettore emerito dell’Università degli Studi di Trieste, è stato eletto presidente della Conferenza Permanente dei Collegi di Area Medica (Intercollegio), organismo che riunisce i vertici di tutte le discipline mediche degli atenei italiani.

L’elezione all’unanimità rappresenta un riconoscimento dell’impegno pluriennale del prof. Di Lenarda nella promozione della qualità della formazione medica, della ricerca, dell’innovazione didattica e del ruolo delle università nel sistema sanitario.

L’Intercollegio di Area Medica è riferimento per quasi un terzo del personale accademico italiano: circa 15 mila docenti afferenti ai 52 settori scientifico-disciplinari (SSD) di area medica e scienze motorie (Area CUN 06), oltre ai settori affini delle aree biologica, veterinaria, agraria e psicologica coinvolti nella didattica di medicina, odontoiatria, professioni sanitarie e delle scienze della vita.

Nel nuovo incarico il prof. Di Lenarda — che subentra al prof. Andrea Lenzi, nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche il 26 luglio 2025 — coordinerà le attività dell’Intercollegio, favorendo il dialogo tra sedi e discipline e promuovendo politiche condivise per il miglioramento della ricerca, della formazione e dell’assistenza.

«L’Intercollegio di Area Medica — ha dichiarato il prof. Di Lenarda — è una piattaforma strategica per affrontare le sfide del futuro della medicina e delle professioni sanitarie accademiche, dalla sostenibilità dei corsi alla qualità dell’assistenza. Accolgo con soddisfazione e grande senso di responsabilità questa elezione: ringrazio il prof. Lenzi e l’intera comunità per la fiducia».

Roberto Di Lenarda dirige da 25 anni la Clinica di Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) ed è Direttore del Dipartimento assistenziale integrato di Chirurgia Specialistica. È stato rettore dell’Università di Trieste (2019–2025) e, in precedenza, direttore del Dipartimento universitario clinico di Scienze mediche, chirurgiche e della salute (2012–2018). Negli anni 2018-2024 è stato presidente del Collegio dei docenti universitari di discipline odontostomatologiche ed è stato componente della Giunta esecutiva della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI).

La comunità accademica e scientifica esprime le più vive congratulazioni al prof. Di Lenarda e gli augura buon lavoro nel nuovo incarico.

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Il rettore emerito di UniTS eletto all'unanimità al vertice dell'organismo che rappresenta un terzo del personale accademico italiano
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Ansia e apprendimento matematico: UniTS prima in Europa e terza al mondo per la Ricerca sul tema

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Uno studio bibliometrico pubblicato su Frontiers in Psychology ha promosso l’Università di Trieste come la prima università a livello europeo, e tra le prime tre a livello mondiale, per la ricerca sui processi legati all’apprendimento matematico, con un’attenzione particolare a un tema di crescente rilevanza: l’ansia matematica. Quest’ultima, definita come una sensazione di disagio o paura associata alla manipolazione dei numeri, è stata oggetto di numerose indagini negli ultimi decenni, riconoscendola tra i principali ostacoli al successo in matematica, influenzando fenomeni come le note differenze di genere nella scelta di perseguire carriere in ambito scientifico. 

In questo contesto, si distingue la produzione scientifica del laboratorio UniTS di Psicologia dello Sviluppo e dell’Apprendimento (Dipartimento di Scienze della Vita) che da anni si occupa dello studio di queste tematiche sotto la direzione della prof.ssa Maria Chiara Passolunghi e della prof.ssa Sandra Pellizzoni, con il contributo dei collaboratori dott. Alessandro Cuder, dott.ssa Eleonora Doz, dott.ssa Federica Granello, dott.ssa Giorgia Morosini, dott.ssa Lorena Perrotti e della dott.ssa Martina Taruscia

Recenti rapporti nazionali e internazionali evidenziano come in seguito alla pandemia di Covid-19 si sia assistito a un significativo decremento delle competenze in ambito matematico nella popolazione scolastica. Tra le maggiori criticità, emerge il divario nella competenza matematica a sfavore del genere femminile, divario che in Italia è il più ampio tra i Paesi OCSE. In questo contesto, sempre più evidenze indicano l’ansia matematica come fattore centrale nella comprensione delle difficoltà legate all’apprendimento di questa disciplina.

La produzione scientifica del Laboratorio di Psicologia dello Sviluppo e dell’Apprendimento ha messo in luce come tale forma di ansia rappresenti un fattore di rischio già a partire dalla scuola primaria, interessando gli studenti indipendentemente dalle loro capacità cognitive e influenzando negativamente le loro prestazioni. In particolare, le alunne sembrano essere più vulnerabili a questo fenomeno rispetto ai coetanei maschi, riportando vissuti ansiogeni più intensi, con possibili ricadute sul loro benessere scolastico e sulla motivazione a intraprendere percorsi di studio in ambito tecnico-scientifico. 

Gli studi condotti dal laboratorio, inoltre, mostrerebbero che l’ansia matematica espressa dai genitori possa trasmettersi ai figli già nei primissimi anni della scuola dell’infanzia, a partire dai tre anni d’età, interferendo con lo sviluppo delle prime abilità numeriche. L’ansia matematica andrebbe successivamente a rinforzarsi nel corso del tempo con l’accumulo di insuccessi scolastici, estendendosi alla scuola secondaria e riverberandosi fino all’età adulta. 

In questo contesto, gli studi del laboratorio hanno anche evidenziato come gli atteggiamenti negativi in matematica riescano a predire a distanza di diversi anni la scelta di perseguire o meno percorsi scolastici in ambito scientifico, influenzando potenzialmente la prontezza della futura cittadinanza ad affrontare le sfide del progresso scientifico-tecnologico, strategico per lo sviluppo del Paese.

Nonostante la natura pervasiva e persistente dell’ansia matematica dall’infanzia fino all’età adulta, la ricerca si sta sempre più orientando verso l’individuazione di strategie di intervento per promuovere atteggiamenti positivi nei confronti della disciplina. Diversi studi hanno mostrato segnali di efficacia attraverso la realizzazione di attività sinergiche con genitori e insegnanti, mirate ad aiutare gli studenti a riconoscere e gestire i propri vissuti emotivi durante l’apprendimento.

In questa direzione, il laboratorio ha ottenuto risultati promettenti grazie a programmi che sostengono i bambini nell’imparare a “dare un nome” alle sensazioni di ansia sperimentate durante l’esecuzione di compiti matematici, per poi applicare procedure specifiche per ridurre l’impatto del vissuto ansiogeno. Tali interventi favoriscono l’adozione di comportamenti alternativi all’evitamento della matematica, incoraggiando un approccio più adattivo al compito attraverso la valorizzazione dell’errore come risorsa informativa, particolarmente rilevante in una disciplina in cui lo sbaglio rappresenta una componente intrinseca del processo di apprendimento. 

In questo quadro, le attività del laboratorio si stanno focalizzando recentemente anche sulla valutazione di efficacia di programmi rivolti a insegnanti e genitori, figure chiave nell’esperienza educativa ed emotiva degli studenti, che possono farsi promotori di cambiamenti efficaci, duraturi e continuativi nel tempo. 

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Su Frontiers in Psychology riconosciuta l’attività a livello mondiale del Laboratorio di Psicologia dello Sviluppo e dell’Apprendimento del Dipartimento di Scienze della Vita
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Basta fonti fossili per produrre etilene: studio UniTS su Science

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Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto un nuovo meccanismo fotocatalitico di attivazione dell’idrogeno utilizzato poi per realizzare un nuovo processo di produzione di etilene a partire da biossido di carbonio (CO2) e, appunto, idrogeno.

L’etilene è un componente fondamentale nella produzione di materiali plastici impiegati nei settori dell’imballaggio, dell’alimentazione, dell’abbigliamento, dei rivestimenti e isolanti elettrici, dalle gomme degli autoveicoli fino alla componentistica per attrezzature mediche. La produzione annua di etilene supera i 150 milioni di tonnellate e si basa attualmente sulla trasformazione catalitica di idrocarburi fossili, contribuendo così all’aumento delle emissioni di gas a effetto serra.

Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Science e potrà avere importanti effetti sul settore industriale ed in campo ambientale. 

Tra i ricercatori firmatari dello studio anche Paolo Fornasiero, professore presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Trieste, associato all’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici (ICCOM-CNR) di Firenze e membro del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM).

La ricerca condotta dal professor Fornasiero e colleghi propone un nuovo modo di attivare l’idrogeno, o più semplicemente, di renderlo più reattivo e pronto a formare nuovi legami chimici attraverso la formazione di dipoli elettrici indotti da radiazione ultravioletta sulla superficie di fotocatalizzatori a base di oro depositato su biossido di titanio. La scoperta è stata applicata alla reazione di idrogenazione del biossido di carbonio allo scopo di poter trasformare tale inquinante a effetto serra in prodotti ad alto valore aggiunto. La ricerca prende spunto dalla consapevolezza della prossima disponibilità di idrogeno verde che potrà essere prodotto in grandi quantità per elettrolisi con corrente elettrica da fonti rinnovabili.  Il processo fotocatalitico complessivo che è stato ottenuto porta alla formazione selettiva di etilene a partire da biossido di carbonio e idrogeno.

Paolo Fornasiero, professore dell’Università degli Studi di Trieste, associato all’istituto ICCOM-CNR di Firenze e membro del consorzio INSTM, commenta: “Nella prospettiva di un’economia sempre più sostenibile, meno inquinante ed energivora, il nostro studio suggerisce la possibilità di produrre etilene con un metodo innovativo e sostenibile, riducendo drasticamente la dipendenza da fonti fossili, svincolandone il costo dal prezzo delle materie prime e dell’energia, in particolare da petrolio e gas naturale.”

L’etilene viene infatti attualmente prodotto attraverso un processo di cracking catalitico di idrocarburi in presenza di vapore d’acqua. Questo processo prevede il riscaldamento di idrocarburi, come ad esempio etano, propano, nafta e gasoli, ad alte temperature (tipicamente 750-950 °C) con vapore. Il vapore d’acqua contribuisce a ridurre l’indesiderata formazione di depositi carboniosi sulla superficie dei catalizzatori ed è coinvolto nella reazione di scissione degli idrocarburi più grandi in idrocarburi più piccoli, incluso l’etilene. La miscela risultante viene quindi separata tramite compressione e distillazione per isolare l’etilene. Il costo di produzione è fortemente dipendente dal tipo di idrocarburo utilizzato e dalla sua disponibilità locale, a cui vanno aggiunti aspetti legati alla difficoltà di trasporto e concorrenziali richieste per utilizzi energetici. La possibilità quindi di utilizzare biossido di carbonio e idrogeno verde, luce e un opportuno fotocatalizzatore per produrre etilene potrebbe portare non soltanto a vantaggi economici e ambientali, ma anche ridurre le sempre più critiche dipendenze da materie prime non omogeneamente distribuite.I ricercatori sono stati in grado di applicare con successo i risultati in condizioni prossime a quelle di interesse industriale, realizzando un primo prototipo.

Il gruppo di ricerca internazionale coinvolge, insieme al professor Paolo Fornasiero, i professori Nenchao Luo e Feng Wang dal Dalian Institute of Chemical Physics (Cina).

Attualmente la ricerca del prof. Fornasiero è finanziata dalla Commissione Europea (HORIZON-WIDERA-2021-ACCESS-03-01 e HORIZON-EIC-2023-PATHFINDEROPEN-01).

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Studio completo pubblicato su Science

Photochemical H2 dissociation for nearly quantitative CO2 reduction to ethylene

Ping Jin,1,3 Pu Guo,1 Nengchao Luo,1,3,* Hui Zhang,4,5 Chenwei Ni,1,3 Ruotian Chen,1 Wei Liu,1 Rengui Li,1 Jianping Xiao,1 Guoxiong Wang,6 Fuxiang Zhang,1 Paolo Fornasiero,2,* Feng Wang1,3,*

  1. State Key Laboratory of Catalysis, Dalian National Laboratory for Clean Energy, Dalian Institute of Chemical Physics, Chinese Academy of Sciences, Dalian 116023, China.
  2. Department of Chemical and Pharmaceutical Sciences, Center for Energy, Environment and Transport Giacomo Ciamiciam, INSTM Trieste Research Unit and ICCOM-CNR Trieste Research Unit, University of Trieste, Via Licio Giorgieri 1, Trieste 34127, Italy.
  3. University of Chinese Academy of Sciences, Beijing 100049, China.
  4. Shanghai Synchrotron Radiation Facility, Shanghai Advanced Research Institute, Chinese Academy of Sciences, Shanghai 201204, China.
  5. National Key Laboratory of Materials for Integrated Circuits, Shanghai Institute of Microsystem and Information Technology, Chinese Academy of Sciences, Shanghai 200050, China.
  6. Department of Chemistry, Fudan University, Shanghai 200438, China.
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Un gruppo di ricerca internazionale, tra cui il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche UniTS, ha scoperto un nuovo meccanismo di attivazione fotocatalitica dell’idrogeno che potrà avere importanti effetti nell'industria
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Ex Ospedale Militare, al via la gestione ARDiS: 239 posti letto per studenti UniTS

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Dal 1° settembre 2025 il complesso dell’ex Ospedale Militare di via Fabio Severo è diventato una nuova Casa dello Studente, in base alla convenzione stipulata tra l’Università di Trieste e ARDiS, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio.

La struttura, di proprietà demaniale e concessa in uso perpetuo e gratuito a UniTS, sarà gestita da Ardis per cinque anni, rinnovabili. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Università di Trieste e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di ampliare l’offerta abitativa studentesca, dare risposta alla crescente domanda di alloggi - resa più urgente dall’aumento delle immatricolazioni che sta caratterizzando l’Ateneo negli ultimi anni - e rafforzare l’attrattività del sistema universitario regionale.

Il complesso potrà ospitare fino a 239 studenti, distribuiti in 163 stanze di diverse tipologie: 24 singole da 16 mq; 63 singole da 18 mq; 64 doppie; 12 stanze doppie adattate per ospitare studenti con disabilità. Una parte dei posti, non inferiore a 63, sarà riservata agli studenti del Collegio Universitario di Merito “Luciano Fonda”, che potranno usufruire di spazi e attrezzature dedicate ad attività formative, culturali e ricreative.

All’Università resterà la disponibilità della Casa del Comandante, comprensiva della Sala Cappella al terzo piano (esclusa la portineria, affidata ad Ardis), che sarà destinata all’Innovators Community Lab, il percorso di formazione che l’Università di Trieste dedica all’innovazione e all’imprenditorialità, a uffici amministrativi e ad attività di placement e orientamento al lavoro.

L’assegnazione degli alloggi avverrà attraverso bandi pubblici e sarà prioritariamente destinata a studenti capaci e meritevoli, privi o carenti di mezzi economici, in possesso dei requisiti stabiliti dalle Linee guida regionali.

“Per l’Università di Trieste – sostiene la Rettrice Donata Vianelli – la valorizzazione dell’ex Ospedale Militare come Casa dello Studente riveste un’importanza strategica nell’ambito delle politiche per il diritto allo studio e i servizi rivolti agli studenti e alle studentesse. In un contesto urbano caratterizzato da forte pressione abitativa, la disponibilità di alloggi per studenti rappresenta una condizione essenziale per garantire pari opportunità di accesso all’istruzione universitaria e per rafforzare ulteriormente l’attrattività del nostro Ateneo”.

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La nuova Casa dello Studente accoglierà studenti capaci e meritevoli in situazione di fragilità economica. Una risposta alla crescente domanda di alloggi dovuta anche alla crescita delle immatricolazioni all’Università di Trieste
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Conversione della CO₂: più efficienza, meno impatto ambientale con un nuovo materiale composito ideato da UniTS 

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Un nuovo materiale composito, basato sull’interazione tra ossido di cerio e nanostrutture di carbonio, è stato sviluppato in uno studio coordinato da Università di Trieste e Università di Bologna e pubblicato sulla rivista Advanced Functional Materials. Il materiale si è dimostrato in grado di convertire elettrochimicamente la CO₂ con alta efficienza energetica, utilizzando una quantità significativamente ridotta di componenti cataliticamente attivi.

Il biossido di carbonio, principale gas serra e causa diretta del riscaldamento globale, è al centro dell’attenzione della ricerca internazionale per la transizione verso un’economia a impatto zero. L’elettrocatalisi rappresenta una delle strategie più promettenti per trasformare la CO₂ in prodotti utili per l’industria, contribuendo al tempo stesso alla decarbonizzazione dei processi produttivi.

Come sottolinea Michele Melchionna, professore di Chimica Generale e Inorganica all’Università di Trieste, che ha firmato lo studio insieme a Giovanni Valenti dell’Università di Bologna, “la conversione catalitica di CO2 è una delle sfide più interessanti e rilevanti nel panorama moderno, e va necessariamente integrata nell’ambito di processi sostenibili come la fotocatalisi o l’elettrocatalisi. Questo richiede lo sviluppo di materiali catalitici piuttosto complessi perché l’efficienza della conversione chimica di CO2 dipende in maniera critica da un preciso bilancio delle proprietà del catalizzatore. Per questo motivo una strategia molto utile è quella di ricorrere all’opportuno interfacciamento di più fasi, come nel caso del nostro progetto.”

Anche Paolo Fornasiero,ordinario di Chimica Generale e Inorganica a UniTS e co-autore dello studio insieme alla ricercatrice UniTS Miriam Marchi, evidenzia un aspetto cruciale del lavoro: “in un panorama politicamente molto instabile, in cui l’estrazione e la distribuzione dei elementi chimici strategici ha forti dipendenze geopolitiche, diventa sempre più importante massimizzare l’efficienza catalitica e la stabilità dei materiali riducendone così le quantità necessarie a ottenere prestazioni industrialmente accettabili.” 

Lo studio ha visto la partecipazione di altri gruppi di ricerca dell’Università di Padova e del centro di ricerca CIC biomaGUNE di San Sebastián ed è stato condotto grazie al finanziamento di diversi progetti di ricerca, tra cui il progetto europeo H2020 Decade e i progetti nazionali PRIN-PNRR ECHO-EF e PRIDE.

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Pubblicato su “Advanced Functional Materials” uno studio coordinato da UniTS e UniBo
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