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Tre nuove Scuole di Specializzazione al via il 1° novembre

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Allergologi e immunologi clinici, anatomopatologi e chirurghi vascolari: saranno questi i profili dei futuri medici specialisti che l’Università di Trieste formerà attraverso tre nuove Scuole di Specializzazione, al via il 1° novembre.

Grazie a questo ulteriore ampliamento dell’offerta didattica, l’Ateneo triestino, attraverso il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM), attiva quest’anno 32 Scuole di Specializzazione di area medica, il numero più alto di sempre, che accoglieranno fino a 254 nuovi specializzandi, grazie alle borse finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

I tre nuovi percorsi - Allergologia e immunologia clinica, Anatomia patologica e Chirurgia vascolare - si inseriscono in un trend di crescita consolidato che ha visto, nel corso dell’ultimo biennio, la nascita delle Scuole di Ematologia e di Microbiologia e Virologia (per non medici) e rappresentano un investimento mirato ad ampliare gli ambiti di specializzazione in settori cruciali per la salute dei cittadini e a rispondere alle esigenze del sistema sanitario.

Le Scuole di Specializzazione di area medica sono percorsi formativi post lauream, rivolti a laureati in Medicina e Chirurgia, la cui durata è di quattro o cinque anni (a seconda del corso), a cui si accede tramite concorso nazionale. Le specialità previste, solo per citarne alcune, vanno dalla chirurgia generale alla neurologia, dall’urologia alla ginecologia, dall’ortopedia alla medicina interna, fino alle cure palliative. Sono attivi e molto attrattivi, inoltre, anche i percorsi per formare cardiologi, dermatologi, gastroenterologi e pneumologi. 

Oltre alle Scuole di area medica, il Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute prevede anche un’offerta di area sanitaria e di area odontoiatrica. Nel primo caso, tre Scuole (Farmacologia e tossicologia clinica, Genetica medica e Microbiologia e virologia) presentano percorsi paralleli a quelli dell’area medica, ma riservati in questo caso a laureati magistrali in discipline di area biologica e farmaceutica. Presso l’Ateneo sono anche attive tutte le tre le Scuole di area odontoiatrica previste dall’ordinamento italiano, riservate ai laureati in Odontoiatria e protesi dentaria, che possono specializzarsi in chirurgia orale, odontoiatria pediatrica e in ortognatodonzia. 

L’ordinamento delle Scuole di specializzazione di area sanitaria e di area odontoiatrica sta attraversando una fase di revisione che prevede per la prima volta una limitata borsa di studio per gli iscritti, pur mantenendo la selezione a livello di Ateneo. I decreti attuativi sono in fase di definizione e consentiranno a breve l’avvio dei percorsi, che coinvolgeranno complessivamente altri 34 specializzandi. 

La stessa fase di revisione dell’ordinamento interessa anche Neuropsicologia: la 39esima Scuola dell’Università di Trieste - l’unica dell’area non medica e l’unica che afferisce al Dipartimento di Scienze della Vita - dovrebbe accogliere sei specializzandi. 

“La formazione degli specialisti - sostiene Luigi Murena, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute di UniTS - è fondamentale per la sostenibilità del sistema sanitario e per rispondere alla domanda di salute dei cittadini. Il nostro Dipartimento è impegnato a sostenere l’ampliamento dell’offerta, che ha raggiunto il numero record di 38 Scuole, assicurando una formazione di qualità elevata e adempiendo a oneri organizzativi e amministrativi non banali. Le Scuole di Specializzazione ci consentono di formare giovani professionisti nell’ambito della salute che saranno protagonisti delle trasformazioni e delle grandi opportunità offerte dalle applicazioni delle nuove tecnologie e dai risultati della ricerca nella pratica clinica”.

Le nuove Scuole di Specializzazione nel dettaglio

Allergologia e Immunologia Clinica (direttore prof. Giacomo Emmi)       
La Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica è una novità assoluta per Trieste e per l’intera regione. Il percorso quadriennale offre una preparazione completa nell’immuno-allergologia pediatrica e dell’adulto, integrando attività cliniche in medicina interna, allergologia, immunologia e reumatologia, con una solida formazione laboratoristica. La Scuola risponde a un’esigenza assistenziale data la carenza di specialisti, mirando a formare professionisti con competenze aggiornate e trasversali. L’obiettivo è affrontare efficacemente le sfide diagnostiche e terapeutiche legate ad allergie, immunodeficienze, malattie autoimmuni e rare, promuovendo una rete formativa e assistenziale di eccellenza.

Chirurgia Vascolare (direttore prof. Sandro Lepidi)    
La Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare riapre a Trieste dopo 17 anni, offrendo una possibilità formativa unica in Friuli Venezia Giulia. Il percorso è dedicato ai giovani medici che desiderano specializzarsi nel trattamento delle patologie vascolari, sia arteriose che venose, dal punto di vista diagnostico, farmacologico e chirurgico. La formazione abbraccia sia la conoscenza della chirurgia tradizionale sia l'utilizzo delle sofisticate tecniche mini-invasive endovascolari. Gli specializzandi potranno usufruire di strutture all’avanguardia, come il nuovo Centro di Simulazione dell’Università e la sala operatoria “ibrida” di Chirurgia Vascolare, che permette interventi ad alta precisione. Gli specializzandi potranno usufruire di esperienze formative e di ricerca anche in collaborazione con centri di riferimento sia nazionali che internazionali.

Anatomia Patologica (direttore prof. Fabrizio Zanconati)     
La Scuola di Specializzazione in Anatomia Patologica torna a Trieste dopo essere stata gestita dal 2008 assieme all’Università di Udine, riprendendo una tradizione che risale ai primi anni '70. L'obiettivo è valorizzare le recenti innovazioni tecnologiche, in particolare la "Digital Pathology" con analisi computer-assistita dei preparati e la Diagnostica Molecolare Anatomopatologica applicata all'Oncologia. Tali tecnologie permetteranno di migliorare la selezione dei pazienti candidabili alle terapie personalizzate. Gli specializzandi potranno svolgere attività formative e di tesi nell’ambito oncologico, della citodiagnostica e degli screening. La scuola collaborerà con centri di eccellenza regionali e parteciperà a reti internazionali, come il Master europeo in Patologia Molecolare.

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UniTS formerà anche immunologi, anatomopatologi e chirurghi vascolari. Salgono a 38, numero record, le Scuole attivate dal DSM: potranno accogliere quasi 300 specializzandi
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Scuole di Specializzazione UniTS

Striscia di Gaza: in arrivo a UniTS uno studente palestinese

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È in arrivo a Trieste lo studente palestinese Ameer Alzerei, vincitore della Borsa di studio IUPALS - Italian Universities for Palestinian Students finanziata da UniTS.

La delegata della Rettrice per la Cooperazione allo Sviluppo Roberta Altin, dall’aeroporto di Milano dove ha accolto il ragazzo partito da Amman (Giordania), ha così commentato: “L’Università di Trieste vuole con questa iniziativa dimostrare il proprio sostegno agli studenti e alla popolazione palestinese che in questi mesi sta affrontando difficoltà estreme e inaccettabili. Sia le scuole che le università sono state distrutte e come rete universitaria italiana stiamo lavorando per sostenere  il diritto  allo studio dei giovani e delle giovani palestinesi”.

Il programma IUPALS è un’iniziativa ideata e promossa dalla CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università Italiane che consentirà di erogare 97 borse di studio distribuite tra 35 università italiane a studenti dei Territori Palestinesi affinché possano beneficiare di una formazione internazionale accedendo a programmi accademici in Italia.

La maggior parte dei ragazzi sono in arrivo in queste ore in Italia e stanno raggiungendo le diverse sedi universitarie che hanno offerto il loro appoggio.

Il progetto, condiviso con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell'Università e della Ricerca e il Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme, si è avvalso della collaborazione fondamentale anche della Guardia di Finanza, della Protezione Civile e del Meccanismo Europeo di Protezione Civile, del Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme, dell’Ambasciata d’Italia in Giordania, dell’Unità di Crisi della Farnesina, delle Scuole di Terrasanta e della Fondazione Giovanni Paolo II.

La possibilità di aprire un corridoio per studenti e studiosi da Gaza è stata una conquista difficile perché finora l’uscita dalla Striscia di Gaza era consentita solo per motivi sanitari o per ricongiungimento famigliare. L’arrivo di questo primo studente è stato coordinato dall’Unità di staff Cooperazione allo Sviluppo in sinergia con la delegata alla mobilità e relazioni internazionali, prof. ssa Elisabetta De Giorgi.

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È il vincitore della borsa di studio IUPALS finanziata dall’Università di Trieste
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Fibrosi epatica: UniTS presenta in Vietnam i risultati di un progetto di ricerca finanziato MAECI

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Il prof. Gabriele Grassi dell'Università di Trieste ha illustrato gli esiti conclusivi del progetto “Un nuovo approccio alla fibrosi epatica”, di cui è coordinatore scientifico per la parte italiana, nel corso di un congresso organizzato dalla University of Science di Ho Chi Minh City.

Il progetto, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) nell'ottica di consolidare le collaborazioni tra Italia e Vietnam, si è avvalso del contributo della prof.ssa Nhung Hai Truong, responsabile scientifica per la parte vietnamita.

La fibrosi epatica, oggetto di studio all'interno del progetto, è tra le principali emergenze di salute pubblica: oltre 800 milioni di persone nel mondo ne sono colpite e si registrano circa 2 milioni di decessi ogni anno. Ad oggi non esistono farmaci approvati. 

"Il contributo scientifico di UniTS - spiega Gabriele Grassi, docente di biochimica clinica al Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute - si è concentrato sull'utilizzo di nuove molecole che mettono un freno all’attività di alcune cellule del fegato (le cosiddette cellule stellate), responsabili di avviare e alimentare la cicatrizzazione anomala del tessuto, cioè la fibrosi epatica”. 

Le molecole, sviluppate in collaborazione con il gruppo della prof.ssa Fulvia Felluga, docente di Chimica organica al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, hanno dimostrato di rallentare la crescita e di ridurre la tendenza alla fibrosi del fegato in queste cellule. Le verifiche sono state svolte in modelli di laboratorio che imitano la "consistenza" e la rigidità di un fegato fibrotico, in collaborazione con il prof. Mario Grassi (Dipartimento di Ingegneria e Architettura). 

I risultati ottenuti indicano una traiettoria concreta verso strategie terapeutiche innovative per una patologia ad alto impatto globale e confermano il ruolo dell’Università di Trieste nel promuovere ricerca interdisciplinare e partenariati internazionali orientati al trasferimento di conoscenza e al miglioramento delle prospettive terapeutiche.

Al termine della presentazione è stato firmato un Memorandum of Agreement tra la Faculty of Biology and Biotechnology della University of Science (Ho Chi Minh City) e il Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute dell’Università di Trieste, con l’obiettivo di promuovere scambi di ricerca e didattica tra i due Atenei.

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Il prof. Gabriele Grassi (DSM) è stato coordinatore scientifico della parte italiana. Firmato un Memorandum tra UniTS e University of Science di Ho Chi Minh City
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Diritti umani e libertà nel dialogo tra le Corti sovranazionali e nazionali

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"La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo nel dialogo tra le Corti sovranazionali e nazionali" è stato il tema al centro della Conferenza inaugurale del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trieste per l'anno accademico 2025-2026. 

L'evento, che si è svolto nell'Aula Magna dell'Edificio A di Piazzale Europa, è stato organizzato dal Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell'Interpretazione e della Traduzione (IUSLIT)  in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura (SSM), ha visto la partecipazione di ospiti di altissimo profilo scientifico e professionale.

Gli indirizzi di saluto sono stati portati dalla Magnifica Rettrice Donata Vianelli e dal Coordinatore del CdLM Nicola Muffato. La rettrice Vianelli ha ricordato gli eccellenti risultati di placement del corso, risultato secondo in Italia per tasso di occupazione dei laureati, secondo i recenti report ripresi dalla stampa nazionale su dati AlmaLaurea.

Il Giudice del Tribunale di Trieste e referente per la formazione della SSM, Gloria Carlesso, ha introdotto i lavori ricordando due importanti anniversari: i 25 anni dalla proclamazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (Nizza, 2000) e i 75 anni dalla firma della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) a Roma nel 1950. Carlesso ha sottolineato la necessità di riflettere sul peso di parole come libertà e dignità, piantate come "seme" nel dopoguerra, e ha illustrato la compresenza dei tre sistemi di salvaguardia dei diritti fondamentali: la Costituzione italiana (Corte Costituzionale), la CEDU (Corte di Strasburgo), e la Carta dell'Unione europea (Corte di Giustizia).

A seguire, il Direttore del Dipartimento IUSLIT, Gian Paolo Dolso, ha rimarcato la natura complessa e interdisciplinare dei fenomeni giuridici. Dolso ha evidenziato l'importanza del livello sovranazionale, che si interseca con quello nazionale, citando l'articolo 117, comma 1, della Costituzione (modificato nel 2001) che vincola la potestà legislativa agli obblighi internazionali, inclusa la CEDU.

Il cuore della conferenza si è concentrato poi sugli interventi di tre ospiti illustri.

Raffaele Sabato, Giudice per l’Italia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ha svolto la sua relazione su "Origine, interpretazione ed effettività delle norme CEDU". Sabato ha ripercorso la costituzione del Consiglio d’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l'obiettivo di sottoporre il rispetto dei valori fondamentali di umanità a supervisione internazionale. Il Giudice Sabato ha poi analizzato i meccanismi di applicazione della Convenzione, in particolare il principio di sussidiarietà, che impone l'esaurimento dei ricorsi interni prima di rivolgersi a Strasburgo. Ha discusso la dottrina dello "strumento vivente" (che evolve in base al consenso europeo), la dottrina dei "concetti autonomi" (per evitare la "truffa delle etichette" da parte degli Stati) e l'importanza del precedente (tipico del diritto anglosassone) nell'applicazione della CEDU. Ha infine fornito dati sulle pendenze della Corte, notando che l'Italia, pur essendo al settimo posto tra i maggiori "clienti" della Corte al settembre 2025, presenta violazioni ricorrenti in materia di protezione della proprietà (Art. 1, Protocollo 1) e mancata esecuzione delle sentenze definitive, come nei casi di dissesto comunale.

Pietro Franzina, professore ordinario di diritto internazionale all'Università Cattolica del Sacro Cuore, ha trattato "I diritti dell’uomo nel processo di integrazione europea, tra la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea". Franzina ha ricostruito l'evoluzione storica dell'integrazione, partita senza riferimenti espliciti ai diritti fondamentali nei trattati originari. Ha evidenziato come la Corte di Giustizia sia stata la prima a intervenire, sviluppando i diritti fondamentali come principi generali del diritto comunitario basandosi sulle "tradizioni costituzionali comuni". Il professore ha chiarito che la Carta di Nizza (2000), sebbene oggi abbia lo stesso valore giuridico dei Trattati, si applica agli Stati membri solo quando attuano il diritto dell'Unione. Franzina ha toccato il tema del mancato completamento del programma di adesione dell'Unione alla CEDU, ancora in corso, e ha concluso con l'esempio concreto della Direttiva sulle SLAPPs (Strategic Lawsuits Against Public Participation) che mira a contrastare le azioni legali intimidatorie contro giornalisti e attivisti, difendendo la libertà d'espressione.

Infine, Nicola Lupo, professore ordinario di diritto costituzionale all'Università LUISS Guido Carli di Roma, ha analizzato "La Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la Costituzione italiana". Lupo ha invitato a non schiacciare il ruolo del legislatore, la cui attività è resa estremamente complessa dal quadro normativo internazionale e sovranazionale. Ha messo in guardia dal vedere il dialogo tra le Corti come una lotta, sostenendo che i rapporti si svolgono prevalentemente in chiave collaborativa, anche nei casi di contrasto noti (come il caso Taricco). Il professore ha lamentato la mancata ratifica da parte dell'Italia del Protocollo numero 16 della CEDU, che permetterebbe alle giurisdizioni superiori nazionali di rivolgere quesiti consultivi alla Corte di Strasburgo, una "opportunità persa". In chiusura, Lupo ha descritto la Costituzione italiana come una "Costituzione triangolare", costantemente evoluta e completata dall'interpretazione conforme al diritto dell'Unione e alla CEDU.

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Inaugurato in Aula Magna l'a.a. della LM di Giurisprudenza. Tra i relatori di prestigio della conferenza Raffaele Sabato, giudice CEDU
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Architettura contemporanea di Trieste: accordo con il Comune per valorizzarla

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Firmato un accordo di collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria e Architettura UniTS e il Comune di Trieste per far conoscere e valorizzare il patrimonio architettonico contemporaneo della città, includendo anche la periferia.

Grazie all’accesso alla ricchissima documentazione dell’Archivio Tecnico del Comune, l’Ateneo, unendo ricerca e didattica, valorizzerà in particolare l’opera di Luciano Celli, uno dei progettisti di riferimento della città.

I risultati della collaborazione saranno divulgati attraverso eventi culturali, seminari e conferenze, con l’obiettivo di evidenziare il ruolo dell’architettura di qualità nello sviluppo sostenibile e identitario della città e del territorio.

"Il rapporto tra UniTS e Comune è fondamentale per la ricerca e la valorizzazione del patrimonio architettonico locale. Il progetto appena avviato si concentrerà sulla figura di Luciano Celli, studieremo, analizzeremo e attraverso il ridisegno digitale di parte del suo archivio e lo illustreremo e divulgheremo ai cittadini per riscoprire insieme gli anni d'oro della trasformazione urbana e architettonica di Trieste", ha spiegato Adriano Venudo, Responsabile scientifico dell’accordo.

"L'Accademia deve essere al servizio del territorio, creando beneficio e scambio reciproco. Il progetto è non solo un esempio della multidisciplinarietà del nostro Dipartimento, “ma testimonia anche l’importanza di riscoprire il passato per disegnare il futuro”. Ciò vale in  particolare per l'architettura, che è sempre riflesso del livello di consapevolezza della società", ha affermato Paolo Gallina, Direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura UniTS.

“Gli amministratori conoscono bene il piano formale dell’architettura, il nostro ruolo di architetti lo svolgiamo guardando al futuro ma con lo “specchietto retrovisore”, quindi tutelando i documenti e usandoli come fonte d’ispirazione”, ha aggiunto Thomas Bisiani, che affianca Venudo nel ruolo di responsabile scientifico del progetto.

I dettagli della collaborazione sono stati presentati assieme all’assessore alle Politiche del Territorio del Comune di Trieste, Michele Babuder, e al direttore del Servizio Pianificazione del Territorio, Eddi Dalla Betta.

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Il Dipartimento di Ingegneria e Architettura farà uno studio critico, anche attraverso il ridisegno digitale, di parte dell’Archivio dello studio Celli-Tognon
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Riuniti a Trieste gli studenti del Doppio Diploma tra UniTS e Université Paris Cité

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L’Università di Trieste ha ospitato la scorsa settimana un International workshop inserito nelle attività del programma di Doppio Diploma tra il corso di Laurea Magistrale in Genomica funzionale del Dipartimento di Scienze della Vita (DSV) e il Master de Génétique dell’Université Paris Cité.

L’iniziativa ha permesso alle studentesse e agli studenti dei due corsi di laurea consorziati di incontrarsi e frequentare assieme un intenso programma formativo.

Il doppio diploma universitario, noto anche come Double Degree, è un percorso di studi integrato tra un'università italiana e una o più università straniere che permette di conseguire contemporaneamente due titoli universitari rilasciati da entrambi gli Atenei.

Il Doppio Diploma in essere tra UniTS e Université Paris Cité, attivo da ormai 17 anni, prevede che gli studenti frequentino il primo semestre del secondo anno nella sede consorziata, mentre nel secondo semestre svolgano l’internato di ricerca presso la sede consorziata o in altri laboratori in Italia o all’estero. 

Da 7 anni, inoltre, il corso di Laurea Magistrale in Genomica funzionale ha avviato un Double Degree con l’Università di Rennes che amplia ulteriormente le opportunità di scambio. 

Il workshop ospitato da UniTS ha coinvolto circa 50 partecipanti, che comprendevano gli studenti dei corsi di laurea di Trieste e Parigi, a cui si sono aggiunti anche quelli di Rennes in mobilità e gli Erasmus provenienti dalla Polonia.

Il programma ha previsto seminari coordinati da ricercatrici e ricercatori dell’Università di Trieste, dell’Università di Udine, della SISSA e di altri istituti del territorio, nonché dai colleghi francesi che partecipano alle attività e svolgono delle visite presso i laboratori di ricerca presenti a Trieste.

Una parte del programma è stata dedicata alla Microscopia avanzata con la visita al CIMA – Consorzio Interdipartimentale di Microscopia Avanzata di UniTS. Un pomeriggio è stato infine riservato alla sessione poster, dove studentesse e studenti hanno presentato e discusso in modo informale le attività di ricerca svolte durante il loro percorso.

Il programma è sostenuto da un finanziamento triennale dell’Università Italo-Francese (UIF), con l’obiettivo di rafforzare la mobilità studentesca e promuovere una formazione integrata nei campi della Genomica e della Genetica.

«Questa iniziativa - spiega il prof. Guidalberto Manfioletti, coordinatore dei programmi di Doppio Diploma del DSV - rappresenta un’importante opportunità per gli studenti di arricchire il proprio percorso accademico attraverso esperienze di studio e ricerca all’estero e di approfondire le proprie competenze in maniera attiva, favorendo l’ingresso in percorsi di ricerca come il Dottorato e l’inserimento in un mercato del lavoro sia in ambito nazionale che internazionale».

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Workshop internazionale intensivo per gli studenti della LM in Genomica Funzionale e del Master de Génétique
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Scomparso Giovanni L. Sicuranza, professore emerito di Elettronica

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E’ recentemente mancato il prof. Giovanni L. Sicuranza, professore emerito di Elettronica. 

L’intero Ateneo, in particolare i Dipartimenti di Ingegneria e Architettura (DIA) e di Fisica, lo ricordano per la sua attività accademica svolta con grande passione, attivo impegno e forte dedizione e per l’attività di ricerca nell’elaborazione di segnali e immagini, di cui è stato un pioniere noto a livello internazionale. 

Il professore era nato il 7 settembre 1940. Dopo aver completato gli studi in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Padova, nel 1967 è entrato all’Università di Trieste come assistente di elettronica applicata. È rimasto presso l’ateneo fino al suo pensionamento, avvenuto nel 2011, come professore ordinario di elaborazione dei segnali e delle immagini. Da allora ha mantenuto un rapporto con l’Università di Trieste in qualità di professore emerito.

Nel 1980 ha fondato il Laboratorio di Elaborazione delle Immagini (IPL) , di cui è stato direttore fino al 2005. Sotto la sua guida, l’IPL è cresciuto fino a diventare un centro di ricerca di primo piano. Molti ex membri dell’IPL sono oggi docenti e ricercatori di rilievo in prestigiose università europee o ricoprono posizioni di leadership in laboratori di ricerca e centri di R&S industriali in tutto il mondo.

I primi contributi del prof. Sicuranza nel campo dell’elaborazione dei segnali furono rivolti all’ideazione di architetture efficienti per il filtraggio non lineare. Le sue realizzazioni basate su rappresentazione logaritmica o su aritmetica distribuita resero possibile l’utilizzo dei filtri polinomiali in dispositivi pratici già negli anni Ottanta. Le successive attività di ricerca del professor Sicuranza coprirono poi un’ampia varietà di aree, tra cui i filtri digitali multidimensionali, l’elaborazione e codifica di immagini e sequenze di immagini, gli algoritmi adattativi per l’identificazione di sistemi, la cancellazione dell’eco e il controllo attivo del rumore. 

Ha pubblicato oltre 200 articoli su riviste e atti di conferenze internazionali e otto capitoli in volumi collettanei. È autore o curatore di quattro libri: Multidimensional Processing of Video Signals (co-curato con S. K. Mitra, Kluwer Academic Publisher, 1992), Polynomial Signal Processing (co-autore con V. J. Mathews, Wiley, 2000), Nonlinear Image Processing (co-curato con S. K. Mitra, Academic Press, 2001), Advances in Nonlinear Signal and Image Processing (co-curato con S. Marshall, Hindawi Publishing Corporation, 2006).

Ha presieduto o ha fatto parte dei comitati tecnici di numerose conferenze internazionali; è stato membro del comitato editoriale della rivista EURASIP “Signal Processing” e dell’ “IEEE Signal Processing Magazine”, della rivista Springer “Signal, Image and Video Processing” ed associate editor di “Multidimensional Systems and Signal Processing”, Kluwer Academic Publishers. Ha ricoperto il ruolo di responsabile di progetto per iniziative di ricerca ESPRIT e COST finanziate dalla Unione Europea e ha svolto attività di consulenza per diverse aziende. È stato membro dell’IMDSP Technical Committee della IEEE Signal Processing Society e del Comitato Amministrativo di EURASIP, dove ha ricoperto anche la carica di Presidente del Comitato Premi.

Il professor Sicuranza ha ricevuto l’EURASIP Meritorious Service Award nel 2006 e l’EURASIP Certificate of Merit nel 2015.

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UniTS lo ricorda
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L’Università di Trieste alla T4EU Strategic Assembly di Kaunas

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Dal 20 al 24 ottobre l’Università di Trieste ha partecipato alla T4EU Strategic Assembly organizzata presso la Vytautas Magnus University di Kaunas (Lituania).
Per cinque giorni, Kaunas ha ospitato incontri istituzionali, conferenze, workshop, attività culturali e momenti di confronto tra studenti, docenti, rappresentanti delle università europee partner dell’Alleanza, aziende e imprenditori. La cerimonia di apertura ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica lituana e dell'ex-Presidente della Repubblica finlandese.

In parallelo, si è svolta la T4EU Week, dal titolo "TransformEd: Renaissance of Liberal Arts”, una settimana di apprendimento rivolta agli studenti dell'Alleanza, che in questi cinque giorni hanno potuto spaziare tra temi diversi e complessi, al crocevia tra innovazione e tradizione.

Il nostro ateneo ha preso parte all’iniziativa con una delegazione, la più numerosa di sempre, composta da 12 studenti, 14 rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e 8 docenti.

Per la prima volta ha partecipato la Rettrice Donata Vianelli, assieme ai suoi collaboratori, Elisabetta De Giorgi, Delegata per la Mobilità e le Relazioni Internazionali e Alberto Pallavicini, Referente per l’Alleanza T4EU.

Hanno partecipato anche la Delegata per la Cooperazione allo sviluppo, Roberta Altin e Tullia Catalan, responsabili scientifiche del Work Package 7 “T4EU Common Heritage and Multilingualism”, di cui l’Ateneo è capofila.

La T4EU Strategic Assembly è stata articolata in percorsi formativi e tematici dedicati a studenti, dottorandi, personale amministrativo e accademico, affiancati da attività culturali e ricreative con ampio spazio per le iniziative di networking, incontri culturali e laboratori esperienziali, con l’obiettivo di favorire il dialogo e la collaborazione tra le università dell’Alleanza.

Commenta così la Rettrice: “La partecipazione all’Executive Board Meeting di Transform4Europe a Kaunas è stata fondamentale per condividere a livello strategico le opportunità di collaborazione tra le università dell’Alleanza europea, il loro potenziamento e lo sviluppo futuro.
Il valore che l’Alleanza ha creato in questi anni è andato a beneficio di migliaia di studenti e studentesse di tutta Europa e ha arricchito l’offerta formativa dell’Università di Trieste.”

La partecipazione alla T4EU Strategic Assembly si inserisce nel percorso di rafforzamento delle collaborazioni internazionali di UniTS e nel suo impegno all’interno dell’Alleanza Transform4Europe, che promuove un modello universitario europeo basato su innovazione, sostenibilità e cittadinanza attiva.

 

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Una settimana di confronto e cooperazione europea
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Sviluppato un test rapido per monitorare lo stato di salute dei polmoni

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Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste ha sviluppato un metodo diagnostico innovativo, rapido ed economico, che sfrutta la risonanza magnetica nucleare a basso campo (LF-NMR), per analizzare le proprietà dell’espettorato e fornire un indicatore affidabile della funzionalità e infiammazione dei polmoni, evidenziandone eventuali alterazioni patologiche. 
Il test sviluppato dai ricercatori potrebbe essere particolarmente utile per pazienti affetti da patologie polmonari croniche produttive, come fibrosi cistica e broncopatia cronico ostruttiva (BPCO), caratterizzate dalla produzione di muco viscoso e difficile da eliminare. Potrebbe, inoltre, essere di supporto nella gestione dell’asma. 

Il campione di espettorato, prelevato dal paziente, viene analizzato dalla tecnologia della risonanza magnetica nucleare a basso campo, che in pochi minuti restituisce il risultato. Il test, unico nel suo genere, valuta il comportamento degli atomi di idrogeno dell’acqua nel muco e traduce il segnale in parametri clinicamente rilevanti, come viscosità, elasticità, contenuti di solidi e struttura del reticolo polimerico. Questi dati sono strettamente correlati allo stato clinico del paziente e possono supportare il medico nelle decisioni terapeutiche. 

Mario Grassi, professore ordinario di Principi di ingegneria chimica presso il Dipartimento di ingegneria e architettura dell’Università di Trieste e la dottoressa Michela Abrami dello stesso Dipartimento, spiegano: “L’idea di applicare la risonanza magnetica nucleare a basso campo allo studio dell’espettorato nasce da una riflessione interdisciplinare: la tecnologia, già diffusa nel controllo della qualità in campo alimentare, si è rivelata uno strumento economico, portatile e facilmente integrabile nella pratica clinica. Il test è rapido, ripetibile, non invasivo, non richiede personale altamente specializzato e può essere eseguito durante una visita ambulatoriale”.

La risonanza magnetica a basso campo (LF-NMR) è una tecnologia che utilizza campi magnetici di intensità ridotta per analizzare le proprietà dei materiali, come i tessuti biologici, in modo veloce e non invasivo. A differenza delle tradizionali risonanze magnetiche ad alto campo, gli strumenti a basso campo sono più compatti, economici e facilmente utilizzabili anche in contesti non ospedalieri.

Gabriele Grassi, professore ordinario di Biochimica clinica e biologia molecolare clinica presso il Dipartimento universitario clinico di scienze mediche chirurgiche e della salute dell’Università di Trieste, commenta: “Il nuovo metodo rappresenta un passo avanti nella diagnosi e nel monitoraggio delle malattie respiratorie. Con l’obiettivo di migliorare sempre più la qualità di vita dei pazienti e ottimizzare le strategie terapeutiche, stiamo inoltre implementando un software specifico (SOFT NMR), ad oggi in fase di sviluppo. I centri clinici coinvolti partecipano con noi alla discussione dei risultati, alla luce della storia clinica dei pazienti, e alla messa a terra di campagne sperimentali in risposta ai quesiti clinici che di volta in volta sorgono, con l’obiettivo ultimo di rendere sempre più solide le nostre conclusioni.”

I campioni di espettorato sono forniti dall’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, dall’Unità di pneumologia dell’Ospedale di Cattinara (Trieste), dall’Unità di Radiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso e dal Department of Radiology dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam. 

Tra i partner del progetto anche PROTOS, centro di ricerca senza scopo di lucro con sede a Trieste attivo nel campo dei biopolimeri, dispositivi medici e della diagnostica in vitro. 

Il progetto è finanziato con bando PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale – Prot. 2022K4Y33B) e con bando Regione Friuli Venezia Giulia per il sostegno a progetti di validazione di idee e tecnologie innovative che prevedano il raggiungimento di un TRL 6, 7 o 8 (L.R. 22/2022, articolo 7, commi 56 – 61).

NELLA FOTO IL TEAM DI RICERCA, da sinistra a destra: Mario Grassi, professore ordinario di Principi di ingegneria chimica presso il Dipartimento di ingegneria e architettura; Michela Abrami, ricercatrice presso il Dipartimento di ingegneria e architettura; Alice Biasin, assegnista di ricerca presso il Dipartimento universitario clinico di scienze mediche chirurgiche e della salute; Federica Tonon, ricercatrice presso il Dipartimento universitario clinico di scienze mediche chirurgiche e della salute; Gabriele Grassi, professore ordinario di Biochimica clinica e biologia molecolare clinica presso il Dipartimento universitario clinico di scienze mediche chirurgiche e della salute; Domenico Tierno, assegnista di ricerca presso il Dipartimento universitario clinico di scienze mediche chirurgiche e della salute. 

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Il metodo, basato sulla risonanza magnetica a basso campo, potrebbe rivoluzionare la gestione delle malattie respiratorie croniche
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Andrea Conzutti vince il Premio nazionale “Opera prima – Sergio P. Panunzio” 2025

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In occasione del 40° Convegno annuale dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti (AIC), dedicato al tema “L’Unione europea a confronto con la Costituzione della Repubblica italiana”, l’AIC ha conferito ad Andrea Conzutti il Premio nazionale “Opera prima – Sergio P. Panunzio” 2025, destinato alla migliore opera prima monografica in materia di diritto costituzionale.

La Commissione giudicatrice, composta dal Presidente dell’Associazione Renato Balduzzi, dalla vicepresidente Lucia Scaffardi e da Giorgio Repetto, ha premiato la sua monografia “Il governo della moneta nella prospettiva del diritto costituzionale” (Giappichelli, Torino, 2024).

A oltre trent’anni dal Trattato di Maastricht (1992), che segnò l’avvento dell’Unione economica e monetaria, il volume affronta il tema delle tensioni tra potere monetario, esercitato dalla Banca centrale europea con piena indipendenza, e principio democratico, nella sua dimensione rappresentativa. 

Andrea Conzutti ha conseguito il Dottorato di ricerca interateneo Trieste – Udine in “Diritto per l’Innovazione nello spazio giuridico europeo” sotto la supervisione scientifica dei docenti IUSLIT Gian Paolo Dolso e Paolo Giangaspero, attualmente è assegnista di ricerca nello stesso Dipartimento e docente a contratto al Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche e al Dipartimento di Studi Umanistici.

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Premiata la migliore monografia in materia di diritto costituzionale
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