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Il prorettore Sergo in visita all’Unità di crisi della Farnesina

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Su invito di Nicola Minasi, capo dell’Unità di crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il prorettore dell’Università di Trieste Valter Sergo ha preso parte a un briefing operativo a Roma, dedicato alla sicurezza del personale accademico nelle aree colpite da crisi internazionali, conflitti o instabilità politica.

Negli ultimi anni UniTS ha aggiornato le procedure relative alle missioni all’estero, introducendo la segnalazione preventiva alla Farnesina per i ricercatori diretti in zone considerate a rischio.

L’incontro, che fa seguito a una visita ufficiale del dott. Minasi all'Università di Trieste avvenuta nel dicembre 2022, si inserisce nel più ampio percorso avviato dall’Università di Trieste nell’ambito della diplomazia scientifica e conferma il consolidamento dei rapporti tra l’Ateneo e il Ministero.

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UniTS e Farnesina impegnate a garantire la sicurezza dei ricercatori nelle aree di crisi
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Trieste Next 2025: cercasi volontari e volontarie!

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Trieste Next punta ancora una volta sul Progetto Volontari che consente a tutti gli studenti e le studentesse UniTS di vivere da protagonisti il Festival della Ricerca Scientifica, dal 26 al 28 settembre.

Perché fare il volontario a Trieste Next❓

🔹 entri nel cuore della manifestazione: laboratori, conferenze, eventi in prima linea

🔹 conosci da vicino il mondo della ricerca scientifica e chi la fa

🔹 alleni le tue competenze comunicative e organizzative

🔹 ti diverti, impari e crei connessioni con altri studenti, docenti, ricercatori

❗️E in più… 1 CFU per 25 ore di attività:

basterà consegnare l’attestato alla Segreteria didattica del Dipartimento.

👉 Non perdere questa occasione: unisciti alla squadra di Trieste Next!

⏰ Candidati entro il 31 luglio compilando il modulo online.

💙 Ti aspettiamo!

🔎 u.garr.it/EAqVW


 

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Opportunità per studenti e studentesse UniTS di vivere da protagonisti il Festival della ricerca Scientifica. Candidature entro il 31 luglio
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Su “Vaccines” studio UniTS sulla sensibilizzazione al Thimerosal, conservante utilizzato in passato in numerosi medicinali

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Appena pubblicato sulla rivista scientifica Vaccines uno studio multicentrico dell’Università di Trieste, condotto da Luca Cegolon (UCO Igiene e Medicina Preventiva) e Francesca Larese Filon (UCO Medicina del Lavoro). Lo studio ha indagato la sensibilizzazione al Thimerosal in 31.948 pazienti sottoposti a patch test dal 1997 al 2023 per sospetta dermatite allergica da contatto in 4 centri del Triveneto: Trieste, Pordenone, Padova e Trento-Bolzano.

Il Thimerosal (o Metiolato) è un derivato mercuriale composto da etilmercurio e acido tiosalicilico, sviluppato nel 1927 come conservante con proprietà antimicrobiche ed ampiamente utilizzato fin dagli ’30 in vaccini e vari presidi medici come soluzioni antisettiche locali, pomate, spray nasali, colliri, altro.

Le reazioni immuno-mediate ai prodotti contenenti mercurio sono ben note, la più frequente delle quali è la dermatite allergica da contatto. Il Thimerosal venne nominato allergene dell'anno nel 2002 dall'American Contact Dermatitis Society, a causa dell'elevata prevalenza di sensibilizzazione combinata con bassa rilevanza clinica.

La maggior parte delle reazioni allergiche al Thimerosal clinicamente rilevanti si verificano in seguito all' applicazione di cosmetici o al contatto con preparati oftalmici contenenti tale allergene, con conseguente dermatite faciale. Pertanto, la sensibilità al Thimerosal è più frequente nelle donne a causa dell'uso di cosmetici e in categorie professionali come gli operatori sanitari per l'esposizione all'aptene attraverso la vaccinazione.

Un certo scetticismo sugli effetti collaterali neurologici del Thimerosal come additivo iniziò a diffondersi all’ inizio degli anni ‘80, portando al suo bando dai vaccini in Danimarca nel 1992 e in Svezia nel 1993. In particolare, i vaccini contenenti Thimerosal furono accusati di compromettere il neuro-sviluppo del bambino, aumentando il rischio di autismo, disturbo da deficit di attenzione e ritardo del linguaggio.

Nel 1999 alcune maggiori associazioni americane -  in particolare l’American Academy of Pediatrics, il Center for Disease Control and Prevention di Atlanta e la Food & Drug Administration – raccomandarono la rimozione del Thimerosal da tutti i vaccini quanto prima, su base precauzionale, per timore di superare i limiti di esposizione cumulativa a Metil-mercurio raccomandati dall’ Environmental Protection Agency americana.

Nonostante l’assenza di evidenze scientifiche, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e lo European Medicines Evaluation Agency (EMEA) si allinearono a tali raccomandazioni. Nei primi anni 2000 molti stati membri dell’Unione Europea, fra cui l’Italia, rimossero il Thimerosal dai vaccini. Il 24 Giugno 2005, il Consiglio dell’Unione Europea raccomandò la rimozione del Thimerosal da tutti i preparati vaccinali e farmaci, integrando la Strategia della Commissione Europea sul mercurio del 28 Gennaio 2005.

In seguito a tali politiche restrittive, la prevalenza e rilevanza clinica della positività al Thimerosal al patch test si è ridotta molto, almeno in Europa. Ad esempio, in uno studio europeo condotto nel 2015-2018, la prevalenza di reazioni al patch test al Thimerosal era del 2.5%.  Negli Stati Uniti tuttavia, la sensibilizzazione al Thimerosal è molto superiore (10-20%) a quella europea, probabilmente perché ancora usato come conservante in alcuni vaccini, fra cui quello influenzale.

Nello studio dell’Università di Trieste, la prevalenza di sensibilizzazione al Thimerosal diminuisce seguendo un trend temporale da 8,13% nel 1997 a 0,95% nel 2023, con una media percentuale di 8,41% nel periodo 1997-2015 e 4,01% durante gli anni 2010-2023.

La sensibilizzazione al Thimerosal è significativamente superiore in pazienti nati tra il 1981 e il 1990, quando era molto diffuso in farmaci e nei vaccini per l’infanzia. L’aumentata prevalenza di reazioni positive al patch test negli operatori sanitari, inoltre, riflette probabilmente una maggiore adesione alla vaccinazione antinfluenzale in questo gruppo di lavoratori rispetto ad altre categorie professionali. Almeno fino a 2008 infatti, molte formulazioni vaccinali autorizzate nell’ Unione Europea contenevano ancora il Thimerosal.

Tuttavia, reazioni positive del patch test al Thimerosal riscontrate dopo il 2000 sono probabilmente da considerare irrilevanti dal punto di vista clinico.

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La ricerca è stata condotta dai proff. Luca Cegolon e Francesca Larese Filon
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Medusa aliena nelle acque sotterranee del Timavo

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Il DNA di una medusa d’acqua dolce di origine aliena, precisamente asiatica (Craspedacusta sowerbii), è stato individuato nelle acque sotterranee del fiume Timavo all’interno della grotta Luftloch, recentemente scoperta dalla Società Adriatica di Speleologia.

Si tratta di una rilevante scoperta scientifica risultato della collaborazione tra l’Università degli Studi di Trieste, la Società Adriatica di Speleologia (SAS) e il Civico Museo di Storia Naturale di Trieste.

Il campionamento e le analisi sono stati condotti dal gruppo di ricerca coordinato da Chiara Manfrin del Dipartimento di Scienze della Vita di UniTS, nell’ambito di un progetto finalizzato al monitoraggio della biodiversità negli ambienti ipogei attraverso l’utilizzo del DNA ambientale (eDNA), una tecnica innovativa che consente di rilevare tracce genetiche lasciate dagli organismi nel loro habitat, rendendo possibile l’identificazione anche di specie non facilmente osservabili. 

“Questo metodo ci consente, filtrando l’acqua, di rilevare tracce genetiche lasciate dagli organismi nell’ambiente circostante, permettendo così l’individuazione di specie anche difficilmente osservabili direttamente”, spiega Manfrin. “I risultati hanno evidenziato la presenza del DNA di Craspedacusta sowerbii, una specie aliena non autoctona, originaria della Cina, innocua per l'uomo ma i cui effetti sugli ecosistemi carsici sono allo studio”. 

La scoperta si inserisce nel solco di precedenti osservazioni della medusa effettuate nella parte slovena del Reka-Timavo a partire dal 2016 da parte del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, e pubblicate in una nota scientifica a firma di Nicola Bressi e Andrea Colla. La conferma genetica ottenuta ora rafforza ulteriormente l’ipotesi della presenza della specie nelle acque sotterranee del Carso. 

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La scoperta è frutto di una collaborazione scientifica tra UniTS, Società Adriatica di Speleologia e Civico Museo di Storia Naturale di Trieste
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Salute, prevenzione e informazione sul territorio: al via progetto del DSM

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Salute, territorio, prevenzione e informazione: saranno queste le parole chiave di Salute tra terra e mare, il progetto di impegno pubblico e sociale del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM) dell’Università di Trieste, al via sabato 21 giugno.

L’iniziativa, attraverso un programma di attività divulgative, sportive ed esperienziali da svolgere direttamente nei luoghi del vivere quotidiano come la costa, il mare e il Carso, intende valorizzare il legame tra salute, territorio e attività fisica, creando una rete tra istituzioni, società sportive e realtà scientifiche impegnate nella diffusione di buone pratiche di prevenzione.

Il progetto è finanziato dal Bando di Impegno pubblico e sociale - Terza Missione dell’Ateneo che promuove con cadenza annuale iniziative ideate e realizzate dai dipartimenti per contribuire alla crescita culturale, allo sviluppo, al benessere della società e al miglioramento della qualità della vita.

«Oltre alla didattica e alla ricerca – ha dichiarato Luigi Murena, direttore del DSM – l’Università deve fare cultura promuovendo la conoscenza: l'evento di sabato 21 giugno si inserisce in questa logica. Il programma è focalizzato sul tema della sicurezza raccontata e mostrata nelle sue varie sfaccettature. Assieme ai numerosi partner coinvolti abbiamo cercato di costruire un programma interessante e ricco di possibili spunti per tutta la cittadinanza».

L’iniziativa, presentata nella Sala della Giunta comunale, è infatti realizzata in partnership con il Comune di Trieste - Assessorato alle Politiche del Territorio e Assessorato alle Politiche del Patrimonio Immobiliare e dello Sport - e con la collaborazione di ASUGI, ICGEB, IRCCS Burlo Garofolo, Pallanuoto Trieste Samer&Co. Shipping, Trieste Campus, Triestina Nuoto Samer&Co. Shipping e Band of Rescue – FIN Salvamento.

«Con questo primo evento – ha aggiunto Alex Buoite Stella, delegato del DSM per l’impegno pubblico – cerchiamo di andare incontro al cittadino dove trascorre il suo tempo libero. Abbiamo l’obiettivo di raccontare i vantaggi della prevenzione sul territorio e, dall'altro lato, le misure da mettere in campo per gestire e arginare i possibili rischi, in questo caso specifico, dei luoghi di balneazione. Informazione e prevenzione saranno i fili conduttori della giornata».

Sarà quindi uno dei luoghi di ritrovo estivo più frequentati e amati dai triestini di ogni età, la Pineta di Barcola, ad ospitare le attività rivolte alla cittadinanza a partire dalla mattina. Dopo l’apertura del gazebo e i saluti istituzionali sarà possibile partecipare a una sessione di preparazione e riscaldamento fisico con lo staff di Trieste Campus; successivamente si tufferanno in mare i giovani atleti della Triestina Nuoto per una nuotata dimostrativa in acque libere. Seguirà l’esibizione salvataggio da parte delle unità cinofile della Band of Rescue FIN Salvamento. A metà pomeriggio è previsto un allenamento delle giocatrici e dei giocatori della Pallanuoto Trieste; infine, a partire dalle 18, le conclusioni della giornata saranno affidate a un talk aperto al pubblico, dedicato ai benefici e ai rischi legati all'esposizione al sole, all'attività natatoria e al soccorso in acqua, con la partecipazione di docenti, medici ed esperti.

I prossimi appuntamenti del progetto saranno due camminate aperte alla cittadinanza, in programma a settembre 2025 durante la Settimana Europea della Mobilità e a marzo 2026, per scoprire i sentieri e l’enorme varietà del Carso triestino.

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"Salute tra terra e mare" si inaugura il 21 giugno nella pineta di Barcola con un programma ricco di attività divulgative, sportive ed esperienziali
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Valutazione dei rischi legati al cambiamento climatico: nasce a UniTS l’Esperto in modellistica

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Creare la nuova figura professionale di esperto in modellistica per la valutazione dei rischi legati al cambiamento climatico e delle correlazioni con il mercato finanziario.

È l’obiettivo della convenzione della durata di 15 anni firmata tra Università degli Studi di Trieste, Generali e Modefinance, società del gruppo TeamSystem e spin off dell’Ateneo.

Il progetto “Climate and Financial Risk Analysis in the Market Ecosystem” prevede di supportare, a partire dal prossimo anno accademico, il recente avvio del curriculum in “Fisica dei Sistemi Complessi, Clima e Finanza” all’interno della Laurea Magistrale in Fisica, un percorso formativo che costituisce una novità assoluta nel panorama nazionale.

Grazie al contributo delle tre realtà, sarà aperta un’ulteriore posizione di docenza nel nuovo percorso, e verrà finanziata una borsa di dottorato in Fisica sul tema. 

Una prima cattedra è infatti già stata finanziata dall’Ateneo in quanto ritenuta strategica nel contesto delle attività del Dipartimento di Fisica in veste di struttura di Eccellenza.

Il nuovo docente entrerà nel corpo accademico di UniTS portando innovazione sul tema cruciale della valutazione quantitativa dei rischi correlata ai cambiamenti climatici. Ciò permetterà di formare nuove figure esperte di modellistica per valutare le criticità (mercato, finanza, danni, inondazioni, precipitazioni...) legate alla veloce evoluzione del clima. La collaborazione tra l’Università di Trieste e le due importanti realtà imprenditoriali si rafforzerà ulteriormente grazie al loro coinvolgimento nella didattica con lezioni e seminari che forniranno agli studenti competenze specifiche e pratiche, oltre che nelle attività progettuali e di ricerca. 

Nel quadro del curriculum sono già coinvolte attivamente anche altre realtà del Sistema Trieste, sia istituzionali che aziendali, come ARPA FVG e List SpA, attraverso varie forme di collaborazione alla didattica.

Roberto Di Lenarda, Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, ha sottolineato: “La nascita di questo nuovo percorso è uno degli esempi più brillanti del livello di innovatività e aderenza alle esigenze del mercato del lavoro delle nostre Lauree Magistrali. Assieme a Generali, al nostro fianco in vari progetti didattici e di ricerca, e a Modefinance, siamo riusciti a valorizzare le competenze offerte dalla Laurea Magistrale in Fisica con un approccio operativo e strettamente legato ai problemi attuali. Gli studenti beneficeranno dello stretto rapporto con due realtà imprenditoriali di massimo livello”.

Carlo Ferraresi, Group Chief Risk Officer di Generali, ha affermato: “Questa iniziativa non è semplicemente un accordo accademico, ma la concretizzazione di una visione condivisa: costruire le competenze del futuro per affrontare una delle sfide più complesse e urgenti del nostro tempo. Come Generali vogliamo contribuire alla resilienza delle comunità e delle imprese, non solo risarcendo, ma anticipando i rischi, orientando i comportamenti, promuovendo la sostenibilità tramite la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico. Per questo servono figure capaci di leggere la complessità dei fenomeni ambientali, sociali e finanziari, ed è esattamente questo l’obiettivo del curriculum e della borsa di dottorato che oggi annunciamo. Non è un caso che questa iniziativa prenda vita a Trieste, città che vanta un ecosistema scientifico di eccellenza e che ospita la nostra sede storica”.

Valentino Pediroda, Co-Founder e AD di Modefinance, società del gruppo TeamSystem, ha concluso: “Modefinance è nata come spin-off dell’Università di Trieste e, sin dalle sue origini, ha mantenuto un rapporto solido e continuativo con il mondo accademico. Siamo particolarmente orgogliosi di avviare questa collaborazione, che mira a formare una nuova figura professionale altamente qualificata e dal profilo multidisciplinare. Il percorso formativo teorico-pratico integrato, con attività progettuali e di ricerca, rappresenta un’opportunità concreta per rispondere alle sfide del mercato attuali e future. Riteniamo che i professionisti formati attraverso questo corso potranno offrire un contributo significativo nell’analisi, nella gestione dei rischi climatici e nel rating del credito, in un contesto in cui la sostenibilità e la resilienza finanziaria sono sempre più centrali e connessi”.

 

Nella foto: Valentino Pediroda, Co- founder e AD Modefinance; Roberto Di Lenarda, Rettore Università di Trieste; Carlo Ferraresi, Group Chief Risk Officer Generali; Giuseppe Della Ricca, Direttore Dipartimento di Fisica UniTS.

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Firmata convenzione di 15 anni con Generali e ModeFinance
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Preservazione della fertilità e tumori: ideata strategia innovativa a Trieste

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Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste e dell’IRCCS Burlo Garofolo ha sviluppato una strategia innovativa per preservare la fertilità delle pazienti pediatriche con tumore, applicando tecniche integrate di bioingegneria e terapia cellulare all’autotrapianto di tessuto ovarico crioconservato: una procedura che prevede il prelievo di una parte dell’ovaio prima delle terapie oncologiche, il suo congelamento e il successivo reimpianto nella stessa paziente una volta guarita.

In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che l’aggiunta al tessuto ovarico di cellule autologhe derivate dai vasi sanguigni, isolate dallo stesso campione, può favorire una più rapida rivascolarizzazione dell’innesto, migliorando così l’apporto di ossigeno e nutrienti. Questo approccio potrebbe contribuire in modo significativo a preservare la fertilità delle pazienti.

Il lavoro è frutto anche della collaborazione con due importanti enti di ricerca del territorio: l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology ICGEB (seguito dalla prof.ssa Serena Zacchigna, del Laboratorio di Biologia Cardiovascolare e docente UniTS) e il centro di ricerca internazionale Elettra Sincrotrone Trieste.

I risultati dello studio, condotto su modelli animali, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Bioactive Materials.

A guidare il gruppo di ricerca sono Chiara Agostinis, dottoressa e ricercatrice presso l’IRCCS Burlo Garofolo, Roberta Bulla docente presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste e Giuseppe Ricci, docente presso il Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute dell’Università di Trieste, e direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’IRCCS Burlo Garofolo.

“Questo lavoro getta le basi per un successivo studio preclinico – spiega Chiara Agostinis - in cui ci proponiamo di approfondire le potenzialità e l’efficacia del nostro approccio sperimentale, con uno sguardo di insieme sui vantaggi che potrebbe apportare alla funzionalità endocrina dell’ovaio autotrapiantato.” 

 “Nonostante le linee guida internazionali abbiano recentemente promosso questa procedura da puramente sperimentale a procedura clinica - aggiunge il prof. Giuseppe Ricci - restano ancora da migliorare diversi aspetti del protocollo; ciò consentirebbe a più ospedali e istituti di ricerca di inserirla nella routine clinica. Ad oggi in Italia, infatti, sono pochissimi i centri che se ne occupano, rendendo l’accesso difficoltoso per le pazienti”. 

Il protocollo sperimentale è stato messo a punto dalla dott.ssa Mariagiulia Spazzapan nell’ambito del suo dottorato di ricerca e rappresenta un'importante innovazione nel campo della preservazione della fertilità. La dott.ssa Lorella Pascolo, ricercatrice dell’IRCCS Burlo Garofolo si è occupata della valutazione post-trapianto del tessuto tramite microtomografia a raggi-X.  Le analisi sono state effettuate sulla linea SYRMEP di Elettra Sincrotrone Trieste dalla dott.ssa Elena Longo.

La ricerca scientifica ha compiuto notevoli progressi nel trattamento delle neoplasie pediatriche, rendendole oggi, nella maggior parte dei casi, una condizione da cui si può guarire. Resta la sfida del miglioramento della qualità di vita dopo le cure, che può prevedere una chemioterapia o una radioterapia e che, in molti casi, può compromettere il normale sviluppo sessuale e la fertilità.

Da pochi anni, per le pazienti in età prepuberale, l’autotrapianto di tessuto ovarico crioconservato offre una speranza concreta di ripristino della fertilità. Tuttavia, tale procedura presenta ancora una bassa percentuale di successo a causa del deficit di ossigeno che si verifica nel tessuto post-trapianto non ancora connesso alla vascolarizzazione locale. Questa condizione determina uno stato di stress che comporta una notevole perdita di ovuli e, quindi, una drastica riduzione della funzionalità del tessuto trapiantato. 

Il risultato raggiunto dal gruppo di ricercatori triestino fa ben sperare nello sviluppo di nuove soluzioni cliniche, capaci di restituire alle giovani pazienti oncologiche prospettive più ampie di salute e di tutela della fertilità nel lungo periodo.

Lo studio è stato finanziato dal Ministero della Salute, progetti RC 23/18 e 20/23 IRCCS Burlo Garofolo, dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Next Generation EU (CUP J53D23001020006 a RB) e dal PON Ricerca e Innovazione, REACT EU 2014-2020.

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Studio completo pubblicato su Bioactive Materials

Endothelial cell supplementation promotes xenograft revascularization during short-term ovarian tissue transplantation

Mariagiulia Spazzapana, Silvia Pegorarob, Roman Vuericha,c, Gabriella Zitob, Andrea Balduitb, Elena Longod, Lorella Pascolob, Miriam Toffolie, Giorgia Meshinie, Alessandro Mangognab, Gloria Rosf, Francesca Buonomob, Federico Romanob, Letizia Lombardellig, Giovanni Papae, Marie-Pierre Piccinnig, Serena Zacchignac,e, Chiara Agostinisb,*, Roberta Bullaa,1, Giuseppe Riccib,e,1.

  1. Department of Life Sciences, University of Trieste, Trieste, Italy
  2. Institute for Maternal and Child Health, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste, Italy
  3. Cardiovascular Biology Laboratory, International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB), Trieste, Italy
  4. Elettra-Sincrotrone Trieste SCpA, Basovizza, Trieste, 34149, Italy
  5. Department of Medical, Surgical and Health Science, University of Trieste, Trieste, Italy
  6. Central RNA Laboratory, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Genova, Italy
  7. Department of Experimental and Clinical Medicine, University of Florence, Florence, Italy
Abstract
Uno studio congiunto dell’IRCCS Burlo Garofolo e dell’Università di Trieste ha sviluppato una strategia promettente per la preservazione della fertilità delle pazienti pediatriche oncologiche, utilizzando strategie integrate di bioingegneria e terapia cellulare.
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BLOOMSDAY 2025 - Una festa per Joyce, è dedicato a "Eumeo. Il rifugio"

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UniTS è, assieme al Comune di Trieste, ente organizzatore di Bloomsday 2025 - Una festa per Joyce, in programma dal 13 al 16 giugno.

Fanno parte del comitato organizzatore i docenti Laura Pelaschiar, Letteratura Inglese, e Paolo Quazzolo, Storia del Teatro.

Ogni anno la rassegna si concentra su uno degli episodi dell'Ulisse di cui l'Università propone una drammatizzazione in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. 

Quest'anno lo spettacolo, dal titolo Eumeo. Ovvero: misteri, marinai, tatuaggi e tazze di caffèsi terrà nella Sala Bartoli domenica 15 giugno alle 21 con replica lunedì 16 alle 19. Tra gli interpreti anche attori della Compagnia del Teatro Stabile: Riccardo Maranzana, Francesco Godina ed Emanuele Fortunati. Assieme a loro alcuni studenti del Dipartimento DiSU e gli stessi autori del testo Pelaschiar e Quazzolo.

Tema della XVI edizione del festival è Eumeo. Il rifugio, sedicesimo capitolo dell'Ulisse.  

Come è ormai tradizione la kermesse prevede una serie di eventi che comprendono animazioni, mostre, spettacoli, concerti, offerte enogastronomiche, tour guidati, conferenze e presentazioni di libri tra cui il nuovo "Forse che sì. Joyce fra Pascoli e Gadda" di Andrea Cortellessa, ospite d'onore del Festival.

L’edizione 2025 si caratterizza per la nuova sede nel Museo LETS – Letteratura Trieste, in piazza Hortis, dove è collocato il Museo Joyce nel suo nuovo allestimento. Senza venir meno alla sua vocazione nomade e itinerante, infatti, il festival trova quest'anno rifugio nella sala Forum di Museo Lets in cui verranno svolte gran parte delle attività e sarà inoltre visitabile la mostra di opere a china e acquerello Pigment and Parable. Eumeo - Il rifugio dell'illustratrice croata Tea Jurišić (a ingresso libero fino al 15 settembre). L’affianca la mostra di opere figurative di Frank Ritmeester ispirate all'opera di Joyce, allestita all’Antico Caffè San Marco. Gli eventi di ispirazione artistica si completano con il laboratorio di collage Poppysmic plopslop, basato sulle onomatopee joyciane, curato da Susan Petri.

Il programma è, come sempre, un fitto intreccio di novità e ritorni. Ritroviamo alcuni degli appuntamenti tradizionali come il vademecum Eumeo in mezz'ora, un’introduzione al tema dell'edizione condotto da Laura Pelaschiar; le colazioni immersive animate dalla compagnia di teatro dialettale L'Armonia, i walking tour alla città letteraria guidato da Riccardo Cepach e quello ai luoghi joyciani curato da Francesca Scarpato e Paolo Quazzolo. 

Bloomsday è organizzato dal Museo Joyce, gestito dal Comune di Trieste in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Trieste, con il sostegno dell’Ufficio di Promozione turistica regionale e del Convention and Visitors Bureau.

Direzione amministrativa: Gloria Deotto e Paolo Quazzolo

Direzione scientifica: Laura Pelaschiar

Direzione artistica: Riccardo Cepach

 

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Dal 13 al 16 giugno a Trieste, con la collaborazione di UniTS
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IA e diritti umani: conferenza a Gorizia con delegato del Consiglio d’Europa

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È stata tra i primi appuntamenti accademici in Europa dedicati alla nuova Convenzione Quadro sull’Intelligenza Artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto adottata dal Consiglio d’Europa nel settembre 2024: la conferenza che si è svolta presso la sede di Gorizia dell’Università di Trieste ha riunito studiose e studiosi provenienti da diversi Paesi per una riflessione critica e multidisciplinare sulle implicazioni del trattato.

L’evento - dal titolo "The CoE framework convention on Artificial Intelligence and Human Rights, Democracy and the rule of Law Comparative, EU, and International Law perspectives - ha ricevuto attenzione anche da parte del Consiglio d’Europa, che ne ha dato notizia sul proprio portale ufficiale, sottolineandone il valore come iniziativa di approfondimento promossa dal mondo accademico in dialogo con le istituzioni.

Ad aprire i lavori è stato Mario Hernández Ramos, presidente del Comitato sull’Intelligenza Artificiale del Consiglio d’Europa (CAI), che nel suo intervento ha illustrato l’iter negoziale della Convenzione, i suoi contenuti e le prospettive di attuazione. "I valori umani – ha ricordato - devono essere l'essenza della progettazione, dello sviluppo e dell'implementazione dell'intelligenza artificiale, e la Convenzione del Consiglio d'Europa svolge un ruolo chiave nel raggiungimento di questo obiettivo." 

La conferenza è stata organizzata da Giuseppe Pascale e Marta Infantino, docenti di Diritto Internazionale e di Diritto Privato Comparato dell’Università di Trieste, con il sostegno del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DiSPeS), dell’Unione Europea e del progetto PRIN AutomatA – The dark side of algorithm in public administration, finanziato dal MUR, che vede la partnership di UniTS con il coordinamento scientifico della professoressa Infantino.

«Si è trattato di una delle primissime occasioni in Europa per una riflessione critica in ambito accademico sul testo e sull’impatto potenziale della nuova Convenzione e discuterne l’impatto potenziale», spiegano gli organizzatori. «Abbiamo riunito a Gorizia studiosi di diritto comparato, internazionale ed europeo per comprendere insieme prospettive e ricadute della regolazione dell’intelligenza artificiale: i contributi presentati saranno raccolti e pubblicati in open access, a beneficio della comunità scientifica e di tutti coloro che vogliano approfondire il contenuto e la portata della Convenzione».

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Promosso dal DiSPeS con Unione Europea e PRIN AutomatA uno dei primi incontri accademici sulla "Convenzione Quadro sull’Intelligenza Artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto" di recente adozione
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Presentato GeoAdriatico 2025: Trieste punto d’arrivo del corridoio delle Indie Orientali

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Il Mediterraneo nell’era post-americana, il corridoio economico India-Medioriente-Europa ribattezzato nuova via del cotone, l’integrazione dei Balcani occidentali, nonché il dialogo tra AI e Spazio sono alcuni dei temi dell’edizione 2025 di GeoAdriatico, il simposio internazionale di geopolitica in programma dal 12 al 15 giugno a Trieste.

GeoAdriatico, promosso dalla Vitale Onlus in partnership con l’Università degli Studi di Trieste, approfondisce, altresì, argomenti riguardanti la ricerca scientifica nella società dei dati globali, il G20 quale piattaforma per cooperare su trasporti, infrastrutture portuali e mare, e ancora tematiche inerenti i dazi, la guerra commerciale e la salvaguardia del Pianeta.

«In un contesto segnato dall’evoluzione dei rapporti geopolitici, dall'emergenza ambientale e dalla rivoluzione dei dati, è fondamentale che ricerca scientifica, diplomazia e impresa si confrontino per orientare i processi globali verso obiettivi comuni», dichiara il Rettore Roberto Di Lenarda. «GeoAdriatico rappresenta per l’Università di Trieste un’opportunità per contribuire, in uno scenario internazionale instabile e complesso, alla costruzione di un dialogo tra mondi solo apparentemente distanti. Solo attraverso la cooperazione – conclude Di Lenarda – possiamo immaginare soluzioni efficaci per le grandi transizioni del nostro tempo».

In un contesto sociale in cui nel mondo ci sono 56 guerre che coinvolgono oltre novanta Paesi, le relazioni internazionali devono svolgere un ruolo cruciale nella promozione della pace che è una delle priorità di GeoAdriatico, un evento che gode, tra gli altri, dei patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

«Le relazioni internazionali, in un mondo conflittuale e complesso, sono uno strumento efficace di dialogo per la pace – dichiara Roberto Vitale, presidente di GeoAdriatico e della Vitale Onlus ideatrice del simposio internazionale -. La città di Trieste è un contenitore multiculturale che deve diventare, anche alla luce della sua baricentricità nel nuovo scacchiere geopolitico, un laboratorio di dialogo multireligioso in cui sviluppare azioni di prevenzione delle guerre e risoluzione dei conflitti».

All’opening ceremony di GeoAdriatico, che si svolgerà giovedì 12 giugno, alle 10, nel salone di rappresentanza del MIB Trieste School of Management, è previsto, altresì, l’intervento di Maria Tripodi, sottosegretario di Stato agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, nonché quelli di Dario Giacomin, rappresentante militare della Nato e dell’Unione europea a Bruxelles, Nicola Casagli, presidente dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS e Vittorio Torbianelli, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.

Sempre nel corso della giornata inaugurale, alle ore 15, nel salone di rappresentanza del Segretariato Generale dell’InCe (Iniziativa Centro Europea), si discuterà di economia e finanza per il rilancio e l’integrazione dei Balcani Occidentali con la partecipazione, tra gli altri, di Marco Alberti, ambasciatore d’Italia in Albania, Luca Gori, ambasciatore d’Italia in Serbia, Gabriele Bellon, direttore generale della BCC Venezia Giulia, Salvatore La Rosa, direttore della Struttura di Ricerca e Innovazione di Area Science Park, Nicola Polato, responsabile dell’Ufficio Nordest di SIMEST, Tatjana Rojc, membro della Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato della Repubblica e Gregor Šuc, console generale della Repubblica di Slovenia che saranno moderati da Stefano Polli, vice direttore dell’agenzia di Stampa ANSA.

Tra gli oltre 70 partecipanti di GeoAdriatico, in rappresentanza di 20 Nazioni, ci saranno anche Massimo Gallo, direttore della sede di Trieste della Banca d’Italia, Tullio Gregori, docente di Scienze della Finanza all’Università di Trieste, Luigi Matarazzo, direttore generale Divisione navi mercantili di Fincantieri e Stefano Pilotto, docente di Relazioni internazionali al MIB Trieste School of Management.         

La seconda giornata, venerdì 13 giugno, si aprirà nel Salone di Rappresentanza del Palazzo della Regione che ospiterà una tavola rotonda volta a inquadrare il ruolo di Trieste come punto di arrivo del corridoio delle Indie Orientali. L’incontro, che sarà aperto dai saluti di Alessia Rosolen, Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, si avvarrà dei contributi di Pierpaolo Ribuffo, coordinatore della Struttura politiche del mare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonio Bartoli, ambasciatore d’Italia in India, Federico Donelli, docente di Relazioni internazionali all’Università di Trieste, Antonio Gurrieri, segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e Damir Murkovic, presidente delle Camere di Commercio dell’Europa Centro Orientale. La partecipazione a questa tavola rotonda richiede una prenotazione obbligatoria, inviando una richiesta via mail a segreteria@vitaleonlus.it entro martedì 10 giugno.

GeoAdriatico, che gode della media partnership dell’agenzia di stampa ANSA, proseguirà al Centro congressi di Area science Park. Venerdì pomeriggio alle 15 il tema della ricerca nell’era dei dati globali sarò introdotto da Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park. A discuterne sarannoDenise Amram, avvocato e docente di Diritto privato comparato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Stefano Cozzini, direttore dell’Istituto di Ricerca per l’Innovazione Tecnologica di Area Science Park, Giorgia Lodi, tecnologa dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR, Giorgio Rossi, docente di Fisica all’Università degli Studi di Milano e Paolo Valenti, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che saranno moderati da Francesca Iannelli, portavoce della presidente di Area Science Park. 

A seguire nella sala Desiata della Camera di Commercio Venezia Giulia, partner del simposio, si tratterà, invece, di Spazio e Intelligenza artificiale con Anna Gregorio Michelazzi, astrofisica dell’Università di Trieste. Dopo una prolusione di Giorgio Marrapodi, ambasciatore d’Italia in Turchia, interverranno Maria Angelucci, sviluppatore business di WSense, Sylvio Barbon Junior, responsabile Machine Learning Lab (DIA) dell’Università di Trieste, Giuseppe Coronella, amministratore delegato di Mare FVG, Beatrice Manassero, dell’ufficio Spazio e Cooperazione scientifica del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Milena Menna, oceanografa e fisica dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS, Fabrizio Rovatti, project manager di Area Science Park, Vincenzo Vitale, direttore marittimo delle Marche e comandante della Capitaneria di Porto di Ancona, nonché Marco Brancati, direttore tecnico di Telespazio, società partecipata da Leonardo.

La giornata di sabato 14 giugno si aprirà alle 9.30 nella sala rossa dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale con una lectio magistralis di Roberto Danovaro, il maggior esperto al mondo di mari e oceano, rivolta agli allievi del master Sustainable Blue Growth diretto da Mounir Ghribi che, a loro volta, saranno relatori su argomenti che riguardano il mare come un elemento imprescindibile per il futuro delle società. 

In quasi contemporanea, alle ore 10, si svolgerà la tavola rotonda conclusiva che, nella sala del Mare della Capitaneria di Porto di Trieste, sarà dedicata a crisi climatica, donne e diritti umani. Tra i relatori, che saranno moderati da Marcelo Knobel, direttore esecutivo TWAS: Max Paoli, coordinatore del programma UNESCO del TWAS (Academy of Sciences for the Developing World), Maria Cristina Fossi, docente di Ecologia ed Ecotossicologia all’Università di Siena che è stata la prima scienziata al mondo a fornire le prove degli effetti della plastica sulle balene, Stella Koutika, del Centro ricerca durabilità e produttività piantagioni industriali del Congo, Antonio Navarra, presidente del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Sara Nowreen, ricercatrice dell’Istituto gestione acque e inondazioni del Bangladesh e Vania Torrez, dell’Istituto di Ecologia dell’Università Mayor de San Andrés in Bolivia.

Abstract
Al via la 5. edizione del simposio dedicato a diplomazia, economia, scienza e religioni promosso dalla Vitale Onlus. Al centro dei dibattiti anche l’integrazione dei Balcani Occidentali e l’intelligenza artificiale
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