Public Engagement: APEnet presenta il Manifesto del mondo della ricerca Read more about Public Engagement: APEnet presenta il Manifesto del mondo della ricerca Immagine Titolo (8).jpg Data notizia Tue, 27/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Anche l’Università di Trieste ha partecipato alla presentazione del nuovo Manifesto per il valore pubblico della conoscenza a cura di APEnet, la Rete Italiana degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement.Il Manifesto, frutto del lavoro collettivo e aperto dei 57 soci, tra Università, Enti di Ricerca, Politecnici e Scuole Superiori distribuiti su tutto il territorio italiano, traduce in modo aggiornato l’identità dell’Associazione e indica per la prima volta una direzione condivisa: integrare il Public Engagement nei piani strategici degli atenei e delle istituzioni di ricerca, riconoscerne il valore nei percorsi di carriera e nei sistemi di valutazione della ricerca, promuovere la cultura della partecipazione e della collaborazione tra tutti i portatori di interesse, sostenere la formazione continua, l’open science e il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni. Il documento traccia la fondamentale azione di rafforzamento delle alleanze tra ricerca e società civile per superare la distanza tra scienza e cittadinanza.Ispirato alle più recenti raccomandazioni europee sul ruolo sociale della ricerca, il Manifesto conferma l’urgenza di rafforzare il valore pubblico del sapere, promuovendo processi di ascolto, dialogo, collaborazione e co-creazione come elementi chiave per generare impatto culturale, sociale ed economico.“Il Manifesto di APEnet - spiega Giulia Carluccio, Presidente uscente di APEnet e Prorettrice dell’Università di Torino - è un tassello fondamentale per accelerare un cambio di paradigma all’interno delle istituzioni di ricerca del nostro Paese. Università ed Enti di Ricerca si impegnano a produrre e valorizzare conoscenze in ascolto, dialogo e collaborazione per contribuire alle sfide attuali e future insieme alla società.” Contestualmente alla presentazione del Manifesto del Public Engagement, APEnet, ha eletto il nuovo direttivo che guiderà l'associazione per il prossimo triennio.L'organo sarà composto da Irene Baldriga (Università di Roma La Sapienza), Pier Andrea Serra (Università di Sassari), Giorgio Chiarelli (INFN), Elisa Ascani (Università di Firenze), Elisabetta Bani (Università di Bergamo), Andrea Attanasio (Università della Calabria), Valentina Lomi (Università di Modena e Reggio Emilia), Alessandro Zennaro (Università di Torino) e Monica Guerra (Università di Milano Bicocca). All'interno del direttivo Pier Andrea Serra è stato nominato Presidente e si avvarrà della collaborazione di due vicepresidenti: Irene Baldriga ed Elisabetta Bani.Che cos'è APEnetAPEnet è La “Rete italiana degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement – APEnet”. Attiva dal 2018 si è costituita in Associazione nel 2022 per consolidare e rendere visibile il ruolo del Public Engagement in Italia.Il Public Engagement è un insieme di valori e azioni istituzionali di Università ed Enti di Ricerca con l’obiettivo di generare crescita sociale, culturale ed economica, in collaborazione con tutti gli attori sociali. Un processo dinamico di interazione che porta al progressivo superamento della distanza tra ricerca e società per alimentare nuove sfide, che tengano conto delle identità territoriali e sappiano riconoscere l’apporto dei differenti protagonisti che in essi operano amplificandone l’impatto.APEnet è uno spazio di confronto, studio e progettazione di strumenti e di azioni, di condivisione e potenziamento delle conoscenze e delle competenze necessarie per promuovere l’importante cambiamento culturale che vede oggi le Università e gli Enti di Ricerca protagonisti per una “crescita inclusiva” del Paese attraverso l’ascolto, il dialogo e la collaborazione con la società. Manifesto APEnet per il PE Abstract Anche UniTS tra i 57 Atenei ed enti di ricerca coinvolti. L'obiettivo è rafforzare il valore pubblico del sapere per generare impatto culturale, sociale ed economico Mostra nel diario Off
Assistenza domiciliare: studio UniTS stima i benefici del Long Term Care pubblico Read more about Assistenza domiciliare: studio UniTS stima i benefici del Long Term Care pubblico Immagine Titolo (7).jpg Data notizia Tue, 27/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Garantire le risorse pubbliche per fornire assistenza domiciliare agli anziani con autosufficienza limitata potrebbe rivelarsi non solo una misura di welfare, ma una strategia efficace per migliorare la salute mentale dell’anziano, contenere i costi per le cure psichiatriche e alleggerire il carico sulle famiglie.È quanto emerge da uno studio internazionale pubblicato sulla prestigiosa rivista Health Economics, condotto da Ludovico Carrino, docente di Economia politica all’Università di Trieste, in collaborazione con Erica Reinhard del King’s College di Londra e di Mauricio Avendano dell’Università di Losanna.Lo studio, uno dei primi della comunità scientifica a indagare con metodo empirico l’impatto socio-economico dell’assistenza pubblica domiciliare sugli anziani, ha analizzato dati provenienti da quattro paesi europei (Belgio, Francia, Germania e Spagna), evidenziando come il Long Term Care (LTC) supportato dai programmi di sanità pubblica possa avere molteplici effetti positivi. I risultati dimostrano, infatti, che l’accesso a servizi di cura a domicilio riduce il rischio di depressione clinica di 13 punti percentuali – rispetto a una media del 28% nella popolazione osservata – e abbassa il rischio di solitudine del 6,7%, aumentando allo stesso tempo la percezione di una qualità di vita superiore alla media (+14%).Ludovico Carrino, docente di Economia politica all’Università degli Studi di Trieste, commenta: “Oltre ai benefici per la salute degli individui, lo studio evidenzia il potenziale impatto economico di queste misure. La depressione in età avanzata ha, infatti, un costo sanitario elevato: studi condotti negli ultimi decenni rivelano che nel Regno Unito si verifica un costo extra annuo di 3.225 dollari per ogni persona tra i 65 e i 74 anni, mentre in Germania la spesa per gli over 75 è pari a 2.840 dollari annui. Ridurre l’incidenza di disturbi mentali attraverso un sistema di assistenza domiciliare efficiente significa, quindi, non solo migliorare la qualità della vita degli anziani, ma anche diminuire il ricorso a farmaci, cure psichiatriche e ricoveri, con effetti positivi sulla sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali”.Un altro aspetto emerso dalla ricerca riguarda il ruolo dei caregiver familiari. L’assistenza informale, fornita da figli o parenti, rappresenta spesso la risorsa prevalente, con un forte impatto sulla vita lavorativa e personale di chi presta aiuto. Garantire un accesso più ampio ai servizi domiciliari potrebbe liberare i caregiver da un ruolo assistenziale spesso totalizzante, rimettendo risorse umane a disposizione del mercato del lavoro con potenziali ricadute positive per il sistema produttivo e per il reddito disponibile delle famiglie.In Italia, dove lo sviluppo del Long Term Care pubblico sconta un certo ritardo rispetto ad altri Paesi europei, i risultati dello studio pubblicato su Health Economics possono offrire spunti concreti per orientare le politiche pubbliche e aggiornare le strategie di welfare.“Gli interventi legislativi degli ultimi anni hanno aperto una riflessione sulla necessità di rafforzare i finanziamenti e ampliare l’accesso ai servizi domiciliari, sollevando l’attenzione su un tema di grande interesse in un Paese in cui l’invecchiamento della popolazione inevitabilmente determinerà l’aumento degli individui bisognosi di cure” conclude Ludovico Carrino.***************************Studio completo pubblicato su Health EconomicsThere Is No Place Like Home: The Impact of Public Home‐Based Care on the Mental Health and Well‐Being of Older People Abstract La ricerca di Ludovico Carrino (DEAMS), pubblicata su Health Economics, individua effetti positivi per la salute mentale degli anziani e una riduzione dei costi per la sanità pubblica Mostra nel diario Off
Inaugurato il rinnovato Orto Botanico di UniTS Read more about Inaugurato il rinnovato Orto Botanico di UniTS Immagine Progetto senza titolo (43).png Data notizia Wed, 28/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia L’Orto Botanico dell’Università di Trieste, in Via Licio Giorgieri, con una superficie di 2.400 m2 custodisce circa 400 specie provenienti da Europa, Americhe, Africa, Asia e Australia, tra cui endemismi del Carso, del Friuli Venezia Giulia e dell’area mediterranea, con una piccola sezione dedicata alle pteridofite. L'Orto vanta un bisecolare esemplare monumentale di Roverella (Quercus pubescens), unico albero rispettato durante i disboscamenti del periodo bellico. Parte integrante dell'Orto Botanico, ma al di fuori del suo recinto e senza limiti d'orario, è il Sentiero Naturalistico del Monte Valerio, con diversi punti d'interesse valorizzati da cartelli esplicativi su flora e fauna.Un Orto Botanico, l’Hortus vivus degli antichi, è un’istituzione che mantiene piante vive, documentate ed etichettate, disposte e ordinate secondo criteri scientifici, aperta al pubblico con scopi di ricerca, educazione, esposizione, ricreazione e conservazione. Al momento della sua creazione nel 1963, a cura del Prof. Sandro Pignatti, l’Orto dell’Istituto di Botanica dell’Università di Trieste fu concepito come una collezione dedicata in prevalenza alla flora Carsica e regionale con diversi esemplari a distribuzione illirica. Tagli di bilancio, mancanza di personale e differenti orientamenti dell’attività di ricerca hanno comportato un grave declino riducendo l’Orto a spazio verdeggiante tra gli edifici del Campus UniTS. Nonostante lo stato di abbandono, l’Orto rimase lo spazio privilegiato della ricerca e della didattica con la costruzione di una nuova serra e dotandosi, primo in Europa, di chiavi interattive per l’identificazione delle piante, strumenti impiegati dagli studenti del corso di Botanica Sistematica. A partire dal 2022, grazie all’impulso del prof. Andrea Nardini, Ordinario di Fisiologia vegetale, e del prof. Mauro Tretiach, allora Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita, l’Orto riprese forma con l’acquisizione di numerose essenze esotiche e la definizione di ampi spazi dedicati all’attività di ricerca.La presenza sul territorio di altre due istituzioni come il Giardino Botanico Carsiana, dedicato alla flora del Carso, e il Civico Orto Botanico di Trieste, con cultivar e piante esotiche, ha imposto una ridefinizione della missione del piccolo Orto universitario che non poteva essere solo uno spazio di esposizione ma doveva rafforzare la sua funzione di spazio della Didattica. Un Orto inteso come estensione dell’aula o del laboratorio, spazio di osservazione delle forme e dei tratti funzionali delle piante quindi luogo di conoscenza diretta e di approfondimento di nozioni e informazioni assunte durante i corsi.L’Orto Botanico Universitario continua ad essere uno spazio ricreativo per gli studenti ma anche luogo di incontri e riunioni compatibilmente con le esigenze di conservazione delle piante.Sono intervenuti all’inaugurazione Andrea Moro, curatore delle Collezioni Botaniche, e Marinella Perosa, autrice del volume "Botanica&Erbario" (Quaderni Visionari, edizioni Effigi). Abstract Con una superficie di 2.400 m2, custodisce 400 specie provenienti da Europa, Americhe, Africa, Asia e Australia Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Fri, 30/05/2025 - 12:00 - Mon, 30/06/2025 - 12:00
Il “Nobel” delle attività subacquee va a Stefano Furlani Read more about Il “Nobel” delle attività subacquee va a Stefano Furlani Immagine Progetto senza titolo (12).png Data notizia Mon, 26/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia Stefano Furlani, docente di Geografia fisica e Geomorfologia a UniTS, ha ricevuto il “Nobel” delle attività subacquee: il Tridente d’Oro.Conferito dall’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, il premio è il massimo riconoscimento mondiale del settore. Il prof. Furlani ha ritirato il Tridente d’Oro “per aver fornito un contributo fondamentale alla ricerca scientifica internazionale coniugando geomorfologia e mappatura degli ambienti costieri rocciosi, dal livello del mare verso i fondali marini, con nuovi modelli di esplorazione integrata, come il Programma di rilevamento GEOSWIM, in abbinamento alle applicazioni tecnologiche e la promozione delle attività di valorizzazione delle coste rocciose e lo studio del loro contributo nel contesto delle variazioni del livello del mare.”Dalla prima edizione del 1960 sono stati insigniti del premio oltre 200 personaggi celebri come Jacques-Yves Cousteau, Folco Quilici, Jacques Piccard, Enzo Maiorca ma anche scienziati, ricercatori, pionieri, giornalisti e docenti meno noti al pubblico ma espressione dell’eccellenza nel loro settore a livello internazionale. Abstract Il Tridente d’Oro gli è stato conferito dall’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee Mostra nel diario Off
Il Premio per la ricerca su identità di genere e orientamento sessuale va alla ricercatrice UniTS Giovanna Gilleri Read more about Il Premio per la ricerca su identità di genere e orientamento sessuale va alla ricercatrice UniTS Giovanna Gilleri Immagine Progetto senza titolo (42).png Data notizia Fri, 23/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Il Comitato unico di Garanzia dell'Università di Padova ha assegnato alla ricercatrice UniTS Giovanna Gilleri il Premio per la ricerca su identità di genere e orientamento sessuale per il suo lavoro intitolato "Women, and All of Us: Article 5(a) CEDAW as a Protection for All Gendered Individuals".CEDAW è l’acronimo della Convenzione per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1979.La commissione ha assegnato il riconoscimento a Giovanna Gilleri per la sua innovativa interpretazione dell'articolo 5(a) della Convenzione CEDAW, che estendendo la tutela a tutte le identità di genere dimostra, attraverso un'analisi giuridica dettagliata e dialogo con il pensiero femminista e queer, come la lotta agli stereotipi di genere possa promuovere una visione inclusiva del diritto antidiscriminatorio. Abstract Il riconoscimento viene conferito dal CUG dell’Università di Padova Mostra nel diario Off
Visita di Accreditamento Periodico UNITS: chiusura della fase “Visita Istituzionale" Read more about Visita di Accreditamento Periodico UNITS: chiusura della fase “Visita Istituzionale" Immagine Progetto senza titolo (11).png Data notizia Mon, 26/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Venerdì 23 maggio 2025 si è conclusa la fase della Visita Istituzionale in Sede per l’Accreditamento Periodico del nostro Ateneo da parte della Commissione di Esperti Valutatori (CEV) dell’ANVUR.L’incontro conclusivo si è svolto nell’Aula Magna dell’Edificio A ed ha visto un’ampia partecipazione di tutta la Comunità Accademica.Durante la presentazione sono stati comunicati i principali elementi qualificanti e le aree di potenziamento rilevati dall’analisi documentale ed emersi durante le audizioni.La Relazione preliminare, come previsto dalle procedure di accreditamento ANVUR, verrà inviata all’Ateneo entro novanta giorni. Abstract La Commissione di Esperti Valutatori (CEV) dell’ANVUR invierà la Relazione preliminare entro 90 giorni Mostra nel diario Off
EUT partecipa a èStoria 2025 con tre appuntamenti tra città, confini e memoria Read more about EUT partecipa a èStoria 2025 con tre appuntamenti tra città, confini e memoria Immagine e'Storia_2025.jpg Data notizia Tue, 27/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Post lauream Territorio e società Testo notizia Dal 29 maggio al 1° giugno EUT – Edizioni Università di Trieste prenderà parte a èStoria – XXI Festival Internazionale della Storia, che si terrà tra Gorizia e Nova Gorica, Capitali europee della Cultura 2025.Il tema dell’edizione 2025 sarà “Città”, intese come spazi simbolici, storici e culturali. L’obiettivo è offrire una riflessione sul ruolo delle città nella storia dell’umanità, intrecciando il passato e il presente di Gorizia con quelli di cento altre città, da Uruk a Gaza, da Atene a New York. EUT sarà protagonista di tre appuntamenti pubblici:Giovedì 29 maggio | ore 11.30 – 12.30Sala Dora Bassi – GoriziaIl corpo della città. Telo mesta. Studi e ricerche in forma di sguardi per Gorizia – Nova Gorica Capitale europea della CulturaPresentazione del volume Il corpo della città / Telo mesta (EUT, 2024), a cura di Thomas Bisiani e Adriano Venudo. Il lavoro, nato all’interno del RRR Lab dell’Università di Trieste in collaborazione con EUT, propone – attraverso lo sguardo fotografico del Collettivo COLGO – una lettura urbana e culturale di Gorizia e Nova Gorica. Un talk sulla città come luogo e come status e sulla condizione dell’essere cittadino.Intervengono: Thomas Bisiani, Alessio Bortot, Giovanni Fraziano, Sonia Prestamburgo, Adriano Venudo.L'ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti. Sabato 31 maggio | ore 15.00 – 16.00Ridotto F. Macedonio – Teatro Verdi, GoriziaL’affaire Prezioso. Aprile 1915. La missione segreta del direttore politico de “Il Piccolo”, di Marina SilvestriLa giornalista e autrice Marina Silvestri presenta il volume L’affaire Prezioso. Aprile 1915. La missione segreta del direttore politico de “Il Piccolo” (EUT, 2024). È un mite aprile triestino quello del 1915, quando si svolgono dei delicati colloqui tra Roberto Prezioso, direttore de “Il Piccolo”, e Leopold von Chlumecký, sua controparte asburgica. I due, muovendosi tra ambiguità e complesse dinamiche politiche, cercano di sostenere ciascuno la causa del proprio governo, mentre la neutralità dell’Italia si fa sempre più fragile e si avvicina l’ombra della guerra.Conversano: Marina Silvestri, Federico VidicCoordina: Georg MeyrL'ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti. Domenica 1° giugno | ore 18.30 – 19.30Aula Magna – Polo Universitario Santa Chiara, GoriziaIl lavoro frontaliero nell’area alto-adriaticaNel corso del talk si affronteranno i temi dell’integrazione e della mobilità del lavoro in Europa, con uno sguardo particolare alle vicende storiche che hanno coinvolto l’area alto-adriatica. In questo contesto, la professoressa Maria Dolores Ferrara presenterà il suo recente volume Lavorare oltre confine (EUT, 2024).Intervengono: Maria Dolores Ferrara, Luigi Menghini, Fabio Spitaleri, Davide RossiL'ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti. Per informazioni aggiornate sul programma: www.estoria.it Abstract Dal 29 maggio al 1° giugno EUT sarà presente al Festival internazionale della storia di Gorizia e Nova Gorica con presentazioni editoriali e talk pubblici Mostra nel diario Off
Su Nature studio coordinato da UniTS che può cambiare l’approccio alle vasculiti Read more about Su Nature studio coordinato da UniTS che può cambiare l’approccio alle vasculiti Immagine Titolo (4).jpg Data notizia Thu, 22/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Un’infiammazione persistente che colpisce i vasi sanguigni e può portare a gravi complicanze trombotiche, anche in persone giovani e senza fattori di rischio noti. Sono le vasculiti sistemiche, un gruppo di malattie autoimmuni rare che, se non riconosciute e trattate tempestivamente, possono compromettere organi vitali come cuore, reni, polmoni e cervello.A queste patologie è dedicato lo studio pubblicato sulla rivista Nature Reviews Rheumatology, tra le più prestigiose a livello mondiale nell’ambito dell’immunologia e della reumatologia, coordinato dal prof. Giacomo Emmi, immunologo, docente di Medicina interna dell’Università di Trieste e Direttore della Struttura Complessa UCO Medicina Clinica e Coordinatore Scientifico dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina. L’articolo, frutto di un lavoro di revisione coordinato tra centri di ricerca di riferimento in Italia, Svezia, Russia, Turchia ed Australia, fa il punto sulle manifestazioni trombotiche e cardiovascolari associate alle vasculiti e propone nuove strategie di trattamento basate sull’approccio antinfiammatorio.L’argomento dello studio sarà l’oggetto di una relazione che terrà il prof. Emmi all’interno del congresso europeo EUVAS (European Vasculitis Society), in corso per la prima volta a Trieste dal 21 al 24 maggio, dove si riuniscono oltre 400 specialisti da tutta Europa. Il congresso è un appuntamento di riferimento per clinici e ricercatori che si occupano di queste patologie, e si distingue per l’approccio fortemente multidisciplinare. Emmi fa parte del direttivo della società scientifica e del comitato organizzatore dell’evento.«Il nostro lavoro – spiega Emmi – dimostra che in molte vasculiti la trombosi non è un evento isolato, ma una diretta conseguenza dell’infiammazione vascolare. In questi casi, l’uso di anticoagulanti può non essere sufficiente e deve essere affiancata da una terapia immunologica. Comprendere meglio i meccanismi alla base di queste evidenze cambia l’approccio terapeutico e può aprire nuove strade anche per altre malattie croniche infiammatorie e non».Tra le vasculiti analizzate nella revisione compaiono, tra le altre, la granulomatosi eosinofila con poliangioite, una patologia che colpisce soprattutto le vie respiratorie, il cuore e il sistema nervoso periferico, e la sindrome di Behçet, che interessa i vasi di calibro variabile, e caratterizzata, tra le altre cose, da eventi trombotici infiammatori. La pubblicazione si concentra sulle differenze tra eventi trombotici arteriosi e venosi, sulla gestione terapeutica nelle diverse fasi della malattia e sui diversi meccanismi patogenetici, che possono orientare le scelte cliniche.Lo studio, consultabile online sulla piattaforma Nature, rappresenta un contributo importante al dibattito internazionale sulle malattie autoimmuni sistemiche, un’area della medicina in costante evoluzione.**********************Studio completo pubblicato su Nature Reviews Rheumatology Arterial and venous thrombosis in systemic and monogenic vasculitisFederica Bello¹˒¹⁵, Filippo Fagni²˒³˒¹⁵, Giacomo Bagni⁴, Catherine L. Hill⁵˒⁶, Aladdin J. Mohammad⁷˒⁸, Sergey Moiseev⁹, Iacopo Olivotto¹˒¹⁰, Emire Seyahi¹¹ & Giacomo Emmi¹²˒¹³˒¹⁴1. Cardiomyopathy Unit, Careggi University Hospital, Florence, Italy2. Department of Rheumatology, Skåne University Hospital, Malmö, Sweden3. Department of Clinical Sciences, Rheumatology, Lund University, Lund, Sweden4. Department of Rheumatology and Inflammatory Diseases, Sahlgrenska University Hospital, Gothenburg, Sweden5. Discipline of Medicine, University of Adelaide, Adelaide, South Australia, Australia6. Queen Elizabeth Hospital, Central Adelaide Local Health Network, Adelaide, South Australia, Australia7. Department of Rheumatology and Inflammation Research, Sahlgrenska Academy, University of Gothenburg, Gothenburg, Sweden8. Department of Medicine, Karolinska Institute, Stockholm, Sweden9. Department of Internal Medicine and Rheumatology, Sechenov First Moscow State Medical University, Moscow, Russia10. IRCCS Don Carlo Gnocchi Foundation, Florence, Italy11. Istanbul Faculty of Medicine, Istanbul University, Istanbul, Turkey12. Department of Medical, Surgical and Health Sciences, University of Trieste, Trieste, Italy13. Department of Internal Medicine, Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), Trieste, Italy14. European Reference Network ReCONNET, Trieste, ItalyThese authors contributed equally: Federica Bello, Filippo Fagni Abstract Il prof. Giacomo Emmi (DSM) presenterà la revisione durante il congresso della Società Europea delle Vasculiti, in programma a Trieste Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Fri, 30/05/2025 - 12:00 - Mon, 30/06/2025 - 12:00 Fotogallery
40 giovani giuristi da 15 università per “Le sfide e le emergenze nello spazio giuridico europeo” Read more about 40 giovani giuristi da 15 università per “Le sfide e le emergenze nello spazio giuridico europeo” Immagine Progetto senza titolo (41).png Data notizia Wed, 21/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia Intelligenza artificiale, digitalizzazione, immigrazione, ambiente, sicurezza alimentare, diritti dei lavoratori, mercato comune, ordine pubblico. Sono solo alcune delle sfide, presenti e future, che l’Unione europea si trova ad affrontare sul piano della regolamentazione comune. Temi che le Università di Trieste e Udine analizzeranno dal 21 al 23 maggio, nella Sala Biasutti del Palazzo della Regione a Trieste in occasione dell’ottava Conferenza del dottorato di ricerca interateneo in “Diritto per l’innovazione nello spazio giuridico europeo”. Previsti una quarantina di contributi di giovani studiosi da una quindicina di atenei italiani, nel corso di dieci sessioni tematiche interdisciplinari in ambito giuridico. Nata nel 2017 come laboratorio attivo per i soli dottorandi degli Atenei regionali, l’iniziativa è oggi aperta alla partecipazione dei dottorandi di altre sedi, selezionati sulla base di una call for paper.La Conferenza si aprirà mercoledì 21 maggio, alle 15, con i saluti istituzionali del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e dei direttori dei dipartimenti di Scienze giuridiche, del linguaggio, dell’interpretazione e della traduzione dell’Ateneo giuliano, Gian Paolo Dolso, e di Scienze giuridiche dell’Ateneo friulano, Silvia Bolognini. Introdurranno i lavori la coordinatrice del corso di dottorato, Marina Brollo, dell’Università di Udine, e il vice coordinatore, Angelo Venchiarutti, dell’Università di Trieste. A seguire la prima sessione dedicata ai “Diritti fondamentali: fra categorie tradizionali e nuove esigenze di tutela” moderata da Dimitri Girotto dell’Università di Udine. Il tema affrontato nella prima parte della seconda giornata (giovedì 22 maggio, dalle 9) sarà il “Diritto tributario: fra intelligenza artificiale e nuove esigenze normative”. Modera Mario Nussi dell’Ateneo friulano. Seguirà la sessione su “Sistemi sanzionatori: giudici e intelligenza artificiale” moderata da Federico Costantini dell’Università di Udine. Nel pomeriggio (dalle 14.30) la conferenza ripartirà dai “Rischi e responsabilità civile nell’“era digitale”. Raffaella Pasquili dell’Ateneo udinese farà da moderatrice. L’ultima sessione sarà su “Nuove sfide: ambiente, immigrazione, governance, sicurezza alimentare” e sarà moderata da Fabio Spitaleri dell’Università di Trieste. L’ultima giornata (venerdì 23 maggio, dalle 9) si aprirà con il tema del “Diritto della navigazione: dall’antica Roma alle attuali sfide” moderato da Massimo Campailla dell’Ateneo giuliano. Seguirà la sessione su “Codice della crisi e dell’insolvenza d’impresa, processo civile e processo penale” moderata da Elisa Grisonich dell’Università di Genova. L’argomento seguente sarà il “Diritto amministrativo, del lavoro e commerciale: Italia e Spagna a confronto”. Modererà Roberta Nunin dell’Ateneo triestino. Nel pomeriggio (dalle 14.30) le due sessioni finali saranno dedicate: al “Diritto pubblico interno e sovranazionale”, moderato da Ludovico Mazzarolli dell’Università di Udine, e a “Costituzione e amministrazione”, moderato da Francesco Emanuele Grisostolo dell’Ateneo friulano. Concluderà la conferenza l’intervento di Laura Montanari dell’Università di Udine, già coordinatrice del corso di dottorato. Abstract Dal 21 al 23 maggio a Trieste la Conferenza del corso di dottorato interateneo Udine-Trieste “Diritto per l’innovazione nello spazio giuridico europeo” Documenti allegati Document LOCANDINA Mostra nel diario Off
Bollino Rosa per la Clinica Urologica: premiati i percorsi dedicati alla salute della donna Read more about Bollino Rosa per la Clinica Urologica: premiati i percorsi dedicati alla salute della donna Immagine Titolo (3).jpg Data notizia Tue, 20/05/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Servizi Destinatari target Territorio e società Testo notizia La Clinica di Urologia dell’Ospedale di Cattinara ha ottenuto anche il Bollino Rosa della Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere – che premia le strutture sanitarie impegnate nella promozione della salute femminile e nell'integrazione della medicina di genere.Attiva dal 2005, la Fondazione Onda assegna i bollini sulla base di requisiti clinici, qualità dell’accoglienza, attenzione alle differenze di genere e attività di formazione e comunicazione.Si tratta del terzo riconoscimento conseguito dalla struttura dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina e dell’Università di Trieste: dopo il Bollino Arancione, per l’eccellenza nel trattamento delle patologie renali, e il Bollino Azzurro, per i percorsi dedicati alla salute maschile e alla prostata, la Clinica Urologica triestina è la prima in regione a potersi fregiare dell’intero tris di certificazioni Onda.Il riconoscimento al lavoro svolto si estende anche alla dimensione formativa: i medici in formazione specialistica operano fin da subito in un contesto clinico che adotta un approccio attento alle specificità di genere e orientato alla non discriminazione.«La medicina di genere non è un ambito a parte – commenta il prof. Giovanni Liguori, Direttore della Clinica Urologica ASUGI e docente di Urologia e Andrologia dell’Università di Trieste – ma parte integrante di un modo di curare che considera ogni persona nella sua complessità.Riconoscimenti come questo confermano la bontà del percorso che abbiamo intrapreso insieme al prof. Paolo Umari, docente e Responsabile della Struttura Semplice di Chirurgia Robotica, al dott. Gianluca d’Aloia, responsabile della Prostate Unit, e alla dott.ssa Francesca Vedovo, responsabile dell’Urologia Funzionale». Abstract La struttura dell'Università di Trieste e di ASUGI è la prima in regione ad ottenere tutti i riconoscimenti della Fondazione Onda per la qualità e l’equità nei percorsi urologici Mostra nel diario Off