Coppa Aurea: il "da Vinci" di Treviso alza il trofeo in Piazzale Europa Read more about Coppa Aurea: il "da Vinci" di Treviso alza il trofeo in Piazzale Europa Immagine da vinci Treviso.jpg Data notizia Fri, 14/03/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia Anche quest’anno l’Aula Magna dell’Università di Trieste ha ospitato le selezioni della XVIII edizione della Coppa Aurea, gara di matematica a squadre che mette a confronto gli studenti delle scuole superiori di tutta Italia.Sono stati oltre duecento i partecipanti in rappresentanza di 24 istituti del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, provenienti dalle province di Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone, Treviso, Venezia e Padova, a sfidarsi all’interno della manifestazione organizzata dal Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze di UniTS.A sollevare la coppa in Piazzale Europa è stato il liceo Leonardo da Vinci di Treviso, con la squadra “I 7 del Leone”; piazza d’onore, invece, per il liceo Galilei, che dopo sette anni ha riportato sul podio una scuola del Friuli Venezia Giulia, grazie al team “I Piani Complessi”. Al terzo posto il liceo Ippolito Nievo di Padova con “Gente poco seria”, mentre fuori dal podio è comunque dolce il quarto posto dell’ISIS Malignani di Udine che conquista l’ultimo biglietto utile per le finali nazionali in programma a Cesenatico nel mese di maggio.Le eliminatorie si sono svolte contemporaneamente in 37 sedi in tutta Italia, per un totale di 4788 studenti impegnati nella risoluzione di 21 quesiti. La “Coppa Aurea” è un’iniziativa volta ad avvicinare gli studenti alla matematica in modo ludico e divertente. Il gioco di squadra richiesto è un invito ai partecipanti alla razionale organizzazione nella divisione dei compiti, ma soprattutto alla collaborazione e al rispetto degli altri.Il trofeo triestino, invece, sarà rimesso in palio nella prossima edizione e sarà conquistato definitivamente dall’Istituto che riuscirà a imporsi per tre volte. L’attuale albo d’oro vede in testa il liceo Ippolito Nievo di Padova con due successi, seguono con una vittoria a testa il da Vinci di Treviso e il Levi di Montebelluna. Abstract Oltre 200 studenti delle superiori di Veneto e FVG si sono sfidati nella gara di matematica organizzata dal MIGe. 2° posto per il liceo Galilei di Trieste Mostra nel diario Off
Gli specializzandi UniTS di Medicina Legale tra i protagonisti dell'American Academy of Forensic Sciences Read more about Gli specializzandi UniTS di Medicina Legale tra i protagonisti dell'American Academy of Forensic Sciences Immagine Titolo (1).jpg Data notizia Sat, 22/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Post lauream Territorio e società Testo notizia La Scuola di Specializzazione in Medicina Legale dell’Università di Trieste ha partecipato per il quarto anno consecutivo al più importante evento di patologia forense del mondo, il congresso internazionale dell’American Academy of Forensic Sciences, che si è svolto a Baltimora (Maryland) dal 17 al 22 febbraio 2025Questa edizione, dedicata all’innovazione tecnologica in medicina legale, intitolata “Technology: a tool for transformation or tirrany?” ha visto la partecipazione di un team di giovani medici formati da UniTS, costituito da Davide Radaelli, Monica Concato, Stefano Di Maria e Filippo Bolzan, che sono stati impegnati in quattro presentazioni orali e due poster. “I nostri neospecialisti e specializzandi - spiega il prof. Stefano D’Errico, docente di Medicina Legale al Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute di UniTS e direttore della struttura complessa di Medicina Legale dell’ASUGI - hanno presentato i traguardi raggiunti in un anno di lavoro molto impegnativo sul campo e i frutti di consolidate collaborazioni scientifiche con altre realtà universitarie italiane e straniere” . Gli interventi degli specializzandi hanno fatto riferimento alla casistica forense collezionata dalla Medicina Legale triestina e declinano una metodologia rigorosa che va dalla scena del crimine al laboratorio di ricerca, passando per il tavolo autoptico. I lavori presentati dal team triestino sono stati selezionati tra migliaia di proposte provenienti da tutto il mondo. La grande novità proposta quest’anno è la prestigiosa collaborazione con il gabinetto interregionale della Polizia Scientifica di Padova, che ha messo a disposizione la propria competenza e le proprie risorse nella ricostruzione e nell’interpretazione di uno scenario suicidiario complesso, attraverso tecniche di animazione virtuale tridimensionale. Particolare interesse hanno sollevato gli studi che la Scuola di medicina legale di UniTS sta portando avanti nello studio di marcatori di autofagia nelle lesioni traumatiche cranio-encefaliche e di profili di lipidomica nelle morti cardiache improvvise coronariche.“Come recita il titolo del congresso internazionale, anche la medicina legale è una disciplina che guarda al futuro e all’innovazione tecnologica – precisa il prof. Stefano D’Errico - e il coinvolgimento di professionalità mediche e non mediche testimonia il valore della multidisciplinarietà nella ricerca di evidenze di qualità da mettere a servizio dell’amministrazione della giustizia”. Tra i lavori dell’istituto di Medicina Legale di Trieste selezionati dal board scientifico dell’American Academy of Forensic Sciences figura anche il progetto di un registro balcanico per le morti cardiache improvvise in età giovanile che prende spunto dall’iniziativa, unica in Italia, del registro regionale del Friuli Venezia Giulia e che vede coinvolti oltre a UniTS anche le Università di Belgrado, Skopije, Atene, Ankara e Lubiana. Il progetto, coordinato dalle strutture di medicina legale e di cardiologia dell’ASUGI, è stato infatti avviato a partire dal recente congresso internazionale sul tema, svoltosi proprio a Trieste nell’ottobre 2024. “In questo modo - prosegue il prof. D’Errico - intendiamo dare continuità all’attività svolta su tutto il territorio regionale, ma anche esplorare il ruolo dell’etnia nella patogenesi della morte cardiaca improvvisa”. Trieste è capofila di questo progetto alla luce dell’esperienza acquisita, grazie all’impegno di tutti i colleghi che in tutte le province contribuiscono ad alimentare il registro e, naturalmente della Regione FVG che, a partire dal 2021, ha promosso e continua a sostenere il registro regionale delle morti cardiache improvvise in età giovanile. “Una spinta decisiva, in questo senso, - conclude D’Errico - sarà rappresentata dall’allestimento in seno alla SC di medicina legale di un laboratorio di tossicologia forense che, auspico, potrà al più presto rispondere alle crescenti richieste dei cittadini e delle autorità locali impegnate nella tutela della salute e dei diritti della collettività”. Abstract Al principale evento mondiale di patologia forense, i giovani medici sono stati relatori di quattro presentazioni e due poster. Tra i lavori selezionati anche un progetto internazionale che vede coinvolta la Cardiologia Mostra nel diario Off
Antropologia, storia, architettura: una settimana dedicata al patrimonio culturale comune europeo Read more about Antropologia, storia, architettura: una settimana dedicata al patrimonio culturale comune europeo Immagine edeba0f5-377e-44fc-bed3-2bd2cda45f6e.jpg Data notizia Fri, 21/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Internazionale Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia L’Università di Trieste ha ospitato, nell’ambito delle attività dell’alleanza internazionale Transform4Europe, una settimana di formazione dedicata al patrimonio culturale comune europeo, che ha visto la partecipazione di una quarantina di studenti in rappresentanza di nove università aderenti al progetto.La T4EU Common European Heritage Week, svoltasi da lunedì 24 a venerdì 28 febbraio, ha voluto celebrare il patrimonio culturale delle aree di frontiera e la sua capacità di ispirare un dialogo rinnovato e multiculturale attraverso le nuove generazioni. Il programma della settimana ha incluso workshop e visite sul campo riservate ai partecipanti, ma anche tre giornate (martedì 25, mercoledì 26 e giovedì 27 febbraio) dedicate alla conferenza internazionale "Transborder Heritage: A Multidisciplinary Approach", in cui si sono svolti seminari rivolti a tutta la comunità universitaria e tre talk pomeridiani - in lingua inglese con traduzione in italiano - aperti anche alla cittadinanza. L’antropologia, la storia e l’architettura sono i tre campi del sapere da cui sono partiti gli approfondimenti delle complesse relazioni tra confini e patrimonio culturale per affrontare temi come identità, memorie, eredità culturale nelle regioni di frontiera con gli interventi di tre esperti internazionali: Alessandro Monsutti (antropologo, Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra), Borut Klabjan (storico, Science and Research Centre di Koper/Capodistria) e Neža Čebron Lipovec (studiosa di conservazione del patrimonio architettonico, Università Primorska di Koper/Capodistria).I talk, concepiti per stimolare il pensiero critico e la creatività, hanno trattato temi come la mobilità culturale, le sfide della memoria collettiva e le opportunità di integrazione offerta da un patrimonio che va ben oltre la semplice eredità storica.Gli studenti partecipanti all’iniziativa, che provengono dalle università di nove diversi paesi europei - Saarland University (Germania), Estonian Academy of Arts (Estonia), Universidade Católica Portuguesa (Portogallo), University of Primorska (Slovenia), Jean Monnet University (Francia), University of Silesia in Katowice (Polonia), Sofia University St. Kliment Ohridski (Bulgaria), Vytautas Magnus University in Kaunas (Lituania) e Università di Trieste – hanno concluso l’esperienza formativa venerdì 28 febbraio con un’iniziativa che rende omaggio allo spirito di GO2025, in cui il capoluogo isontino e Nova Gorica sono nuovamente unite nel ruolo di Capitale Europea della Cultura. Gli studenti hanno percorso la storia del confine italo-sloveno tra Gorizia e Nova Gorica e visitato tre esposizioni altamente significative, come il Museo del Confine, che contestualizza la divisione storica tra Est e Ovest nell’Europa post-bellica, il Museo del Contrabbando, in cui sono evidenti gli scambi informali transfrontalieri che hanno caratterizzato la vita locale e il Museo del Permesso Speciale (“Lasciapassare/Propustnica”), che testimonia il rigore della burocrazia e l’impatto delle restrizioni di movimento. PROGRAMMA APERTO ALLA CITTADINANZA25 Febbraio ore 17 - Sala Tessitori, Regione FVG, pz. Oberdan 5Homo Sapiens, Homo Itinerans - Prof. Alessandro MonsuttiLa migrazione è divenuta oggi un tema caldo sia nel dibattito mediatico che politico, suscitando opinioni pubbliche fortemente polarizzate. Verranno analizzate diverse dimensioni per sfatare alcune narrazioni dominanti: la lunga storia della mobilità umana; la transizione dagli imperi coloniali agli Stati nazionali; le crescenti disuguaglianze economiche e le disparità demografiche; la persistenza e frammentazione dei conflitti. Il migrante, e in particolare il rifugiato, potrebbe essere la figura politica del nostro tempo, un simbolo delle relazioni internazionali e intra-nazionali che caratterizzano il mondo odierno.Alessandro Monsutti insegna al Dipartimento di Antropologia e Sociologia del Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra. È stato Research Fellow presso l’Università di Yale (2008-2010), beneficiario della MacArthur Foundation (2004-2006), Visiting Professor presso l’Università di Vienna (2012, 2021) e Arizona State University (2014), e Scholar-in-Residence presso l’Institut für die Wissenschaften vom Menschen di Vienna (2020). Ha collaborato come consulente per diverse organizzazioni internazionali e non governative, come l’UNHCR, e ha condotto ampie ricerche sul campo in Afghanistan, Pakistan, Iran e, più recentemente, nei paesi occidentali tra rifugiati e migranti afghani. È autore e curatore di numerosi libri, tra cui "War and Migration: Social Networks and Economic Strategies of the Hazaras of Afghanistan" (2005) e "Homo Itinerans: Towards a Global Ethnography of Afghanistan" (2020). 26 febbraio ore 17 - Aula Magna, IUSLIT, Via Filzi 14Cuius Regio Eius Natio. Building Memories, Shaping Histories, Negotiating Identifications - Prof. Borut KlabjanL’area dell’attuale confine italo-sloveno ha subito numerosi cambiamenti di regime durante il XX secolo. Questo non è qualcosa di particolarmente nuovo o peculiare di quest’area; tuttavia, il flusso continuo di Stati, popolazioni e amministrazioni ha plasmato non solo le linee di confine, ma anche i cuori e le menti delle persone comuni. L’impatto su queste popolazioni locali non è solo una questione di storia regionale, ma rappresenta un laboratorio per il passato, il presente e il futuro dell’Europa.Borut Klabjan è docente di Storia, specializzato in storia politica e sociale dell’Europa Centrale e Sudorientale nel XIX e XX secolo. Attualmente è Principal Investigator dell’ERC Advanced Grant "Cold War Europe beyond Borders", che propone una storia transnazionale delle pratiche transfrontaliere nell’area Alpi-Adriatica dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi, con sede presso il Science and Research Centre di Koper, Slovenia. È stato Fellow presso l’Università Humboldt di Berlino, l’Institute for Southeast European Studies di Regensburg, l’EUI a Firenze e la LMU di Monaco. Il suo ultimo volume curato, "Borderlands of Memory. Adriatic and Central European Perspectives", è stato pubblicato da Peter Lang Oxford, mentre il suo ultimo libro "The fire that embraced Europe. The story of the Narodni dom in Trieste 1920-2020" è stato pubblicato in sloveno (2021) e in italiano (2023). 27 febbraio ore 17 - Aula Magna, IUSLIT, Via Filzi 14Mirrorings and entanglements in the urban spaces along contested borders - Prof.ssa Neža Čebron LipovecI confini possono essere muri e recinzioni di filo spinato, ma possono anche rappresentare ponti. In entrambi i casi sono elementi progettati e costruiti. I confini possono apparire come “linee fantasma” sulla mappa, spazi fluidi, eppure possono fungere da punto di riscontro, stabilendo dialoghi visivi anche tra elementi dell’ambiente costruito. Nella regione dell’Alto Adriatico molti edifici "parlano", raccontando turbolenze storiche, aspirazioni e appropriazioni. A volte dialogano tra loro, altre volte si urlano oltre il confine, ignorandosi reciprocamente. In altre situazioni, questi dialoghi si fondono negli strati di un unico edificio, diventando palinsesti in attesa di essere svelati, scoperti e nuovamente ascoltati. L’intervento analizzerà alcuni di questi siti, cercando di “ascoltarli” per capire l’interazione tra architettura e memoria, e come l’uomo interagisce con essi nel tentativo di conservarli.Neža Čebron Lipovec è esperta in studi sul patrimonio architettonico e la sua conservazione, operante presso il Dipartimento e l’Istituto di Archeologia e Patrimonio della Facoltà di Lettere dell’Università di Primorska (Slovenia). I suoi ambiti di ricerca includono la storia e la conservazione architettonica del secondo dopoguerra e gli studi critici sul patrimonio edilizio. Collabora in numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali ed è membro della cattedra UNESCO sull’interpretazione e l’educazione per il patrimonio integrato presso l’Università di Primorska, oltre ad essere membro del Management Board del New European Bauhaus Academy Pioneer Hub for Sustainable Built Environments with Renewable Materials (NEBAP Hub).PROGRAMMA RIVOLTO ALLA COMUNITA' UNITS25 febbraio: Anthropology and Identities between Borders26 febbraio: History and Memories in Border Areas27 febbraio: Architecture and Transborder SpacesPROGRAMMA COMPLETO Abstract All'iniziativa di T4EU, dal 24 al 28 febbraio, hanno partecipato studenti provenienti da università di nove diversi paesi europei. Il programma ha incluso panel aperti alla comunità universitaria e tre talk rivolti alla cittadinanza Mostra nel diario Off
Ultimi giorni per visitare la mostra dedicata al Centenario UniTS Read more about Ultimi giorni per visitare la mostra dedicata al Centenario UniTS Immagine Mostra UniTS_Sezione Storica.jpg Data notizia Thu, 07/11/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia Ultimi giorni per visitare la mostra “1924-2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”. L’esposizione dedicata al Centenario dell’Ateneo triestino e ospitata nei magnifici spazi del Bastione Fiorito al Castello di San Giusto si concluderà infatti domenica 10 novembre.L’allestimento, realizzato dall’Università degli Studi di Trieste con il supporto del Sistema museale di Ateneo (smaTs) e in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ha riscosso finora un grande successo facendo registrare quasi 15mila visitatori. La realizzazione della mostra, uno degli eventi principali del programma con cui l’Ateneo triestino ha celebrato i cent’anni dalla fondazione, rappresenta l’espressione perfetta della sinergia tra enti del territorio che UniTS ha fortemente cercato nel corso di quest’anno dedicato a raccontare la propria storia e a condividere una visione di futuro.È stata anche un’occasione per l’Ateneo di incontrare la cittadinanza in un luogo simbolico della città come il Castello di San Giusto, che è patrimonio comune.Il percorso espositivo ha permesso inoltre all’Università di Trieste di sperimentare un fruttuoso dialogo con il mondo della cultura cittadino, regionale e non solo, svelando il proprio patrimonio documentale, storico, architettonico e artistico.Per chi non l’avesse ancora visitata, la mostra si sviluppa in quattro parti distinte, in cui si bilanciano fonti storiche e rimandi estetici.La sezione storica, a cura di Tullia Catalan e Lorenzo Ielen, ripercorre la storia dei cento anni dell’Ateneo triestino attraverso una selezione di immagini, documenti e video tratti dall’Archivio Storico dell’Università e da numerosi archivi pubblici e privati, locali e regionali. La sezione racconta il percorso che ha portato l’Ateneo all’apertura internazionale, specialmente nell’ambito della ricerca e delle discipline tecnico-scientifiche.La sezione architettonica, a cura di Paolo Nicoloso e Marko Pogacnik, è incentrata sulla progettazione nel 1938 del corpo centrale dell’ateneo, edificio con spiccati rimandi simbolici. Illustrata attraverso i disegni tecnici dell’epoca e alcune immagini, la sezione restituisce tutta la complessità e la ricchezza delle soluzioni studiate dai progettisti.La sezione dedicata all’audiovisivo, a cura di Massimiliano Spanu e Daniele Terzoli, vede spiccare il film ritrovato Pagine d’Università, realizzato nel 1956 da Anna Gruber, attrice e regista, sceneggiatrice e scrittrice triestina di fama internazionale. La pellicola è stata rinvenuta nella Biblioteca Civica A. Hortis - Archivio Diplomatico e Fondi Archivistici. Gli altri filmati visibili nella mostra sono tratti dall’Archivio Storico Istituto Luce e da La Cineteca del Friuli – Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia. Le ricerche archivistiche sono state effettuate con la collaborazione del centro ricerche La Cappella Underground.La sezione artistica, a cura di Massimo Degrassi e Lorenzo Michelli, include una selezione di opere – oggi conservate nella Pinacoteca del Rettorato – presentate nel 1953 all’interno dell’Esposizione Nazionale di pittura italiana contemporanea che fu allestita presso l’Università di Trieste. La parte finale del percorso espositivo propone, infine, una selezione delle opere donate all’Ateneo da trentacinque, tra artisti e collezionisti, in occasione di questo Centenario.La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17. La visita è inclusa nel biglietto di ingresso al Castello di San Giusto (intero 6 euro; ridotto 4 euro).In occasione del finissage domenica 10 novembre sarà possibile partecipare a una visita guidata a partecipazione libera alle ore 11. Abstract Finissage domenica 10 novembre con una visita guidata a partecipazione libera alle ore 11. In 15mila hanno già visitato l'allestimento al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto Mostra nel diario Off
Emesso dal MIMIT il francobollo dedicato al Centenario UniTS Read more about Emesso dal MIMIT il francobollo dedicato al Centenario UniTS Immagine Francobollo 100 UniTS.jpg Data notizia Fri, 22/11/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia Il “francobollo del Centenario” dell’Università degli Studi di Trieste, inserito da Poste italiane nella serie tematica “le Eccellenze del sapere”, è stato emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.Del valore ordinario di 1.25€, il bollo riproduce su uno sfondo con i colori istituzionali del centenario UniTS una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, con un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo alle cui spalle sorge, come un sole, il numero “100”. Assieme a quello di Trieste, anche gli atenei di Napoli “Federico II” e quello di Firenze, che festeggiano rispettivamente gli 800 e i 100 dalla loro fondazione, hanno celebrato con un’emissione filatelica il loro importante traguardo.“Queste piccole opere d’arte vogliono celebrare il mondo universitario, delle scienze e della formazione – ha commentato il Rettore UniTS Roberto Di Lenarda – il simbolo raffigurato nel nostro francobollo rimanda a una nuova alba della conoscenza e rende omaggio al grande lavoro di sintesi culturale di un territorio complesso come quello giuliano portato avanti dal nostro ateneo. Un percorso culminato nell’anno del nostro Centenario con il conferimento della Laurea honoris causa al Presidente della Repubblica Mattarella e a Borut Pahor, già Presidente della Repubblica di Slovenia”.L’emissione filatelica vuole essere quindi un omaggio e un ringraziamento per l’attività e l’opera di formazione e ricerca svolta dai tre Atenei, la cui storia va di pari passo con quella del nostro Paese e si intreccia con il destino di milioni di studenti. “Oggi, più che mai, dobbiamo valorizzare chi siamo e da dove proveniamo – ha dichiarato il ministro Urso -. Gli italiani sono riconosciuti a livello globale come grandi produttori di cultura per l’umanità: un differenziale che rende competitivo il nostro Made in Italy. Conoscenza, studio e scienza sono fondamentali, il contributo fornito dai nostri atenei e dai centri di ricerca”.“C’è un legame tra il valore simbolico del francobollo e il valore reale delle Università. E questo legame è essere insieme testimonianza del passato e al tempo stesso anche anticipatori del futuro, di come immaginiamo il futuro”, ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “Ma non solo, così come l'alta formazione, il francobollo è simbolo di connessione tra persone. Ha un valore unico. Ha un fascino unico, che è quello di raccontare storie, commemorare e celebrare anniversari e personalità. Ha una dimensione storica, culturale e artistica”, ha concluso Bernini.Alla cerimonia di annullo filatelico, che sancisce l’entrata in circolo dei tre nuovi francobolli celebrativi, hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e il sottosegretario di Stato con delega alla filatelia, Fausta Bergamotto. Presenti anche i Magnifici Rettori delle tre Università protagoniste: Roberto Di Lenarda per l’Università di Trieste, Alessandra Petrucci per l’Università di Firenze, e Matteo Lorito per l’Università Federico II di Napoli. In sala anche i rappresentanti di Poste Italiane e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico.Tiratura: duecentocinquantamilaventi esemplari per ciascun francobollo Bozzetti: Università degli Studi di Trieste, Paola Russo; Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Università degli Studi di Firenze, Maria Carmela Perrini.L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile allo sportello filatelico dell’ufficio postale di Roma V.R. per tutti i francobolli.l francobolli e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili negli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito filatelia.poste.it. Abstract La cerimonia a Roma alla presenza dei ministri Urso e Bernini Mostra nel diario Off Periodo di permanenza in Magazine Thu, 28/11/2024 - 12:00 - Thu, 19/12/2024 - 12:00
UniTS ha ospitato "Destinazione Public Engagement #6", l'evento annuale promosso da APEnet Read more about UniTS ha ospitato "Destinazione Public Engagement #6", l'evento annuale promosso da APEnet Immagine photo_5886565632416268952_y.jpg Data notizia Mon, 18/11/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Generare sviluppo sociale, culturale ed economico, anche attraverso il contrasto delle diseguaglianze e la valorizzazione del patrimonio culturale.È questo l’obiettivo ribadito da APEnet, l’Associazione a cui partecipano 57 università ed enti di ricerca italiani per promuovere e sviluppare l’impegno pubblico e l’impatto sociale delle azioni conseguenti alle attività di ricerca, nel corso dell’evento Destinazione Public Engagement #6, ospitato quest’anno dall’Università di Trieste.L’incontro, che ha visto la partecipazione di 130 rappresentanti degli enti associati, ha offerto un ampio confronto sulle strategie con cui le comunità scientifica e universitaria possano contribuire a uno sviluppo inclusivo del Paese.Giulia Carluccio, Presidente di APEnet e Prorettrice vicaria dell’Università di Torino, ha sottolineato come Destinazione Public Engagement “rappresenti un percorso che vede le università e gli enti di ricerca sempre più impegnati in uno sviluppo sostenibile e inclusivo del Paese attraverso l'ascolto, la valorizzazione delle conoscenze e la collaborazione con le comunità”.Caterina Falbo, Delegata per la Terza Missione dell’Università di Trieste, ha portato l’esempio dell’Ateneo giuliano, impegnato da tempo nella promozione di attività di Public Engagement che rafforzano il dialogo con il territorio e promuovono il benessere della comunità. “Nel Parco di San Giovanni, che fu il luogo della rivoluzione basagliana – spiega Falbo - promuoviamo collaborazioni con alcune cooperative sociali per promuovere l'inclusione lavorativa di persone nell’area delle fragilità e realizziamo iniziative di divulgazione scientifica e culturale. UniTS, inoltre, lavora in sinergia con altri enti e istituzioni per rafforzare la ricerca sul tema della transizione energetica e della produzione di idrogeno verde”.Nel corso della due giorni gli ospiti hanno delineato proposte, evidenziato opportunità e suggerito possibili percorsi per la crescita e il riconoscimento del Public Engagement, tra impegno pubblico e sociale e valorizzazione delle conoscenze.Il riconoscimento delle attività di Public Engagement nelle carriere è emerso come uno degli strumenti chiave per valorizzare l’impegno di docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e studenti in progetti ad alto impatto sociale. L’obiettivo è quindi strategico anche nel confronto con il Ministero e con l’Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca ANVUR.Il Direttore di ANVUR Daniele Livon, intervenuto all’evento, ha definito il rapporto tra l’Agenzia e APEnet di proficua collaborazione e dialogo, soprattutto nei momenti di valutazione della valorizzazione delle conoscenze, in cui il Public Engagement ha dimostrato di avere un ruolo fondamentale.Con gli interventi di Laura Nota, Presidente della Società Italiana di Orientamento e docente dell’Università di Padova, e Lelio Iapadre, Partner del Forum Disuguaglianze Diversità, che ha presentato il progetto OCSE ITA.CON, il focus è stato posto sull’urgenza di restituire agli atenei il ruolo di promotori di collaborazioni per la realizzazione di obiettivi di giustizia sociale e ambientale.Non sono mancate riflessioni sull’importanza della Convenzione di Faro come strumento di democrazia culturale, grazie anche alla partecipazione di Francesc Pla Castelltort (Unità Cultura e Patrimonio culturale del Consiglio d’Europa), e sul ruolo dei Musei, che negli interventi di Irene Baldriga (Sapienza Università di Roma) e Paola Rodari (SISSA MediaLab) sono stati descritti come mediatori e luoghi di narrazioni culturali condivise, spazi di confronto autentico tra società e scienza, spazi sicuri per affrontare questioni complesse.In conclusione, Pier Andrea Serra, vicepresidente dell’Associazione e Prorettore dell’Università di Sassari, ha presentato i dati del Barometro APEnet, che svolge un’attività di monitoraggio dello stato dell’arte del Public Engagement negli Atenei e negli Enti di ricerca italiani. Abstract 130 delegati di 57 Università e Enti di Ricerca hanno parlato delle priorità dell'impatto pubblico e sociale della ricerca Mostra nel diario Off
UniTS ricorda lo studente Giacomo Gobbato Read more about UniTS ricorda lo studente Giacomo Gobbato Immagine Progetto senza titolo (18).png Data notizia Tue, 24/09/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia L’Università di Trieste e i compagni di studi di Giacomo Gobbato, scomparso tragicamente nel coraggioso tentativo di sventare un’aggressione, desiderano ricordarlo con stima e affetto.Il giovane aveva frequentato il corso di laurea in Scienze Politiche e dell’amministrazione lasciando un affettuoso ricordo in chiunque l’abbia conosciuto. La comunità UniTS si stringe nel cordoglio ai famigliari e amici di Giacomo. Abstract Aveva frequentato il Corso di Laurea in Scienze Politiche e dell’Amministrazione Mostra nel diario Off
Porte Aperte Primaverili: oltre 4.000 i ragazzi iscritti Read more about Porte Aperte Primaverili: oltre 4.000 i ragazzi iscritti Immagine foto_porte_aperte.JPG Data notizia Fri, 21/03/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Destinatari target Futuri studenti Testo notizia Sono 4.025 i ragazzi delle scuole superiori che si sono iscritti alle presentazioni dei corsi di primo livello (triennali e magistrali a ciclo unico) in occasione di Porte Aperte Primaverili del 21 marzo.Dopo il benvenuto del Rettore, Roberto Di Lenarda, e del Delegato all’Orientamento Lucio Torelli, hanno preso il via le presentazioni dell’offerta formativa a cura dell’Ufficio Orientamento di Ateneo.Porte Aperte è un appuntamento irrinunciabile per gli studenti che vogliono entrare a far parte della comunità studentesca dell’ateneo e gioca un ruolo fondamentale nell’ottima attrattività UniTS, assieme alla consistente implementazione dell’offerta formativa degli ultimi anni.Grazie all’attivazione di più di 20 nuovi corsi di studio di cui 6 in lingua inglese, oggi l’Università di Trieste è una delle università italiane con la crescita più rapida in termini di iscrizioni, anche internazionali.Gli immatricolati sono cresciuti di più del 30% rispetto al 2019/2020 (un dato sei volte maggiore rispetto alla crescita media delle università pubbliche italiane). Nell’anno accademico in corso gli immatricolati sono poco meno di 6000: in pochi anni uniTS è passata dal sesto al terzo posto tra le università del Triveneto. Gli studenti iscritti nei corsi di primo e secondo livello superano i 17.500, nel post-lauream sono quasi 2.000, tra cui 560 dottorandi di ricerca, massimo storico per il nostro Ateneo. La percentuale di iscritti provenienti da fuori regione e dall’estero, pari al 40% nei corsi di primo e secondo livello e al 60% in quelli di terzo livello, conferma un’attrattività che rende concreto l’obiettivo di raggiungere a breve i 20.000 studenti. Abstract L’Ateneo conferma la sua attrattività Mostra nel diario Off
Amiloidosi cardiaca: nuove prospettive da uno studio internazionale guidato da UniTS Read more about Amiloidosi cardiaca: nuove prospettive da uno studio internazionale guidato da UniTS Immagine Porcari.jpeg Data notizia Thu, 20/03/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Uno studio internazionale, coordinato dall’Università di Trieste, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, e dal National Amyloidosis Centre di Londra, può rivoluzionare le prospettive del trattamento precoce dell’amiloidosi cardiaca da transtiretina (ATTR-CA), una malattia del cuore rara e progressiva, causata dall’accumulo anomalo di una proteina – la transtiretina – che si deposita nei tessuti cardiaci compromettendone la struttura e la funzione. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista JAMA Cardiology e presentata al Congresso della Società Americana di Cardiologia (AHA), ha analizzato per la prima volta i pazienti con infiltrazione cardiaca di amiloide da transtiretina (ATTR), ma ancora privi di segni e sintomi di scompenso cardiaco. Usando una tecnica di imaging avanzata i ricercatori hanno dimostrato che i pazienti con forme moderate o gravi di infiltrazione cardiaca (grado 2 e 3 scintigrafico) hanno mostrato segni tipici di una cardiomiopatia amiloidotica, con anomalie evidenti sia nell’ecocardiogramma che nei biomarcatori sierici. La malattia è progredita più rapidamente in questi pazienti, con oltre il 50% che ha sviluppato segni e sintomi di scompenso cardiaco con necessità di terapia diuretica entro 3 anni dalla diagnosi.Aldostefano Porcari, assegnista di ricerca all’Università di Trieste e primo autore della pubblicazione, spiega “Le attuali linee guida europee e americane prevedono il trattamento con il farmaco tafamidis solo per chi ha già sviluppato uno scompenso cardiaco conclamato. Tuttavia, il nostro studio suggerisce che anche i pazienti ancora asintomatici, ma con infiltrazione cardiaca avanzata, potrebbero beneficiare di un trattamento precoce, per rallentare o potenzialmente arrestare la progressione di malattia. Questo risultato apre la strada a una possibile revisione delle raccomandazioni terapeutiche, con l’obiettivo di intervenire prima della comparsa dei sintomi”.Questo studio rappresenta un punto di partenza fondamentale per le future ricerche sull’amiloidosi cardiaca. I risultati suggeriscono che, nelle fasi iniziali della malattia, i depositi di amiloide potrebbero legarsi in modo meno rigido alla matrice extracellulare del cuore, cioè alla rete di proteine che fornisce supporto strutturale ai tessuti cardiaci. Questo fenomeno potrebbe rendere i depositi amiloidotici più suscettibili a eventuali trattamenti. Con lo sviluppo di nuove terapie mirate alla rimozione dell’amiloide, queste informazioni saranno preziose per migliorare l’efficacia delle cure, permettendo di intervenire in modo più mirato nelle prime fasi della malattia.LA MALATTIACon il termine amiloidosi si definisce un gruppo di patologie caratterizzate dall’accumulo anomalo e dannoso in sede extracellulare della sostanza proteica amiloide. Le amiloidosi sono patologie multisistemiche: uno degli organi maggiormente coinvolti è il cuore. Con il termine generico “amiloidosi cardiaca” si definisce, quindi, la patologia cardiaca associata alle amiloidosi. Queste colpiscono prevalentemente i soggetti di sesso maschile, di età superiore ai 60 anni; tra i fattori di rischio: disordini che interessano le plasmacellule, malattie croniche, mutazioni genetiche. Ad oggi, il trattamento prevede farmaci specifici a seconda della forma di amiloidosi individuata e mira all’eliminazione o alla stabilizzazione della fonte della proteina amiloidogenica.Fino a pochi anni fa, questa condizione veniva diagnosticata solo in stadi avanzati, quando il cuore era già gravemente compromesso. Oggi, grazie ai progressi nella diagnostica non invasiva, è possibile individuare la malattia in fase precoce, aprendo nuove possibilità di intervento. Nonostante tassi di mortalità simili tra i diversi gruppi, il rischio di morte per cause cardiovascolari nei pazienti con grado 2 e 3 è risultato essere circa cinque volte superiore rispetto a quello osservato nei pazienti con grado 1, nei quali le morti erano più frequentemente dovute a cause non cardiache.Fondamentale l’uso di una tecnica di imaging avanzata, la scintigrafia con tracciante osseo, combinata con tomografia a emissione di fotoni singoli (SPECT) e tomografia computerizzata (CT), per identificare la presenza di amiloidosi cardiaca ATTR in pazienti asintomatici e studiare l’evoluzione della malattia in questa popolazione.IL TEAMIl team dell’Università di Trieste e dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina che ha guidato lo studio è composto dal Aldostefano Porcari, assegnista di ricerca e primo autore della pubblicazione, da Gianfranco Sinagra, docente del Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute dell’Università di Trieste e direttore del Dipartimento cardio-toraco-vascolare dell’Ospedale di Cattinara e da Valentina Allegro, specializzanda dell’ateneo giuliano.Al progetto di ricerca hanno partecipato un totale di dodici centri cardiologici internazionali di riferimento. Il dott. Porcari è stato invitato a presentare i risultai della ricerca nella sessione dedicata al prestigioso “Samuel A. Levine Early Career Clinical Investigator Award”, riconoscimento riservato ai giovani ricercatori che contribuiscono significativamente alla cardiologia clinica.Lo studio in questo ambito proseguirà con il coinvolgimento nel team di ricercatori dell’Università di Trieste di Rossana Bussani, docente di Anatomia Patologica ed esperta nella valutazione istologica dei depositi di amiloide cardiaci ed extra-cardiaci, e di Gabriele Stocco, professore associato di Farmacologia, che ha promosso insieme a Gianfranco Sinagra l’acquisizione dello spettrometro di massa a Trieste per la caratterizzazione avanzata dei depositi di amiloide. Grazie a queste iniziative, l’ateneo triestino punta a delineare nuove strategie diagnostiche e terapeutiche, con l’obiettivo di intervenire sempre più precocemente e in modo mirato nella gestione dell’amiloidosi cardiaca.***************************Studio completo pubblicato su Jama CardiologyClinical Phenotype and Prognosis of Asymptomatic Patients With Transthyretin Cardiac Amyloid InfiltrationAldostefano Porcari, MD1,2,3; Yousuf Razvi, MBChB, BSc1; Francesco Cappelli, MD, PhD4,5; et alNational Amyloidosis Centre, Division of Medicine, University College London, Royal Free Hospital, London, United KingdomCenter for Diagnosis and Treatment of Cardiomyopathies, Cardiovascular Department, Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina, University of Trieste, Trieste, ItalyEuropean Reference Network for Rare, Low Prevalence and Complex Diseases of the Heart, ERN GUARD-Heart, Trieste, ItalyCardiomyopathy Unit, Careggi University Hospital, University of Florence, Florence, ItalyTuscan Regional Amyloidosis Centre, Careggi University Hospital, Florence, Italy Abstract Aldostefano Porcari primo autore dell'articolo pubblicato su Jama Cardiology. Nel team di ricerca anche Gianfranco Sinagra e la specializzanda Valentina Allegro Mostra nel diario Off
Giornata Mondiale dell’Acqua: nel 2025 è dedicata alla conservazione dei ghiacciai Read more about Giornata Mondiale dell’Acqua: nel 2025 è dedicata alla conservazione dei ghiacciai Immagine WhatsApp Image 2025-03-20 at 11.30.52.jpeg Data notizia Fri, 21/03/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Testo notizia Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’acqua: il tema individuato quest'anno dalle Nazioni Unite è “La conservazione dei ghiacciai”. Un tema urgente da anni e strettamente legato ai cambiamenti climatici in atto.Abbiamo chiesto un commento al glaciologo Renato R. Colucci, docente a contratto di glaciologia all'Università di Trieste e Primo Ricercatore all'Istituto di Scienze Polari del CNR.“In questo periodo dell'anno i ghiacciai alpini si trovano ancora nella loro fase di accumulo. Fino a tutto il mese di aprile, e per buona parte di maggio, continueranno a fare scorte di neve. La neve invernale è materiale prezioso che, qualora l'estate 2025 non riservasse lunghi periodi di caldo estremo ma condizioni più miti e normali, si trasformeranno poi nel "ghiaccio di scorta" da distribuire ai settori più avanzati dei ghiacciai negli anni successivi – afferma Colucci - Ma il mese di marzo è invece mese importante di bilanci per le aree polari, ed in particolare per l'estensione del ghiaccio marino. In Antartide ad inizio marzo l'estate è in declino ed ogni anno si raggiunge l'estensione minima di ghiaccio marino. Al contrario, a metà marzo di ogni anno è l'Artico ad iniziare ad uscire dall'inverno e registra la massima estensione di superficie marina ghiacciata. Dai dati (NSIDC) forniti in questi giorni in Antartide si è raggiunta la seconda estensione minima più bassa da quando esistano i dati satellitari (anni '70) con 1.98 milioni di km quadrati (quarto anno consecutivo inferiore ai 2 milioni di km quadrati, media 2.4). Dato ancora più negativo dall'Artico che registra la massima estensione di mare ghiacciato più bassa da quando esistono dati satellitari. L'estensione attuale è pari a poco più di 14 milioni di km quadrati contro una media di quasi 16 milioni di km quadrati”. Abstract Dati preoccupanti dal National Snow and Ice Data Center della NASA: il commento del glaciologo Renato R. Colucci Mostra nel diario Off