Torna a Trieste FameLab 2025: aperte le iscrizioni Read more about Torna a Trieste FameLab 2025: aperte le iscrizioni Immagine FameLab2025.png Data notizia Wed, 12/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Trieste torna ad essere il palcoscenico della comunicazione scientifica con le selezioni locali di FameLab 2025. La competizione, che sfida studenti, ricercatori e assegnisti a illustrare in soli tre minuti un argomento scientifico nel proprio ambito di studio, si svolgerà venerdì 4 aprile 2025, dalle 9 alle 13, nella Sala Luttazzi del Magazzino 26, Porto Vecchio.I partecipanti dovranno catturare l’attenzione di un pubblico non esperto senza l’ausilio di proiezioni o video, facendo affidamento solo sul proprio talento e, eventualmente, su oggetti di supporto che non richiedano allestimenti complessi. Ogni concorrente presenterà due interventi di tre minuti: uno in fase di preselezione e, in caso di passaggio, uno durante la selezione finale. Al termine della giornata, la giuria eleggerà i due vincitori che accederanno alle fasi successive del concorso.L’iniziativa prevede anche un incontro formativo gratuito, che si terrà il 24 marzo nel Polo Giovani Toti (Via del Castello 1, Trieste), dove il comunicatore scientifico Donato Ramani e l’attrice Daniela Gattorno offriranno consigli su struttura narrativa e performance scenica. Fasi successiveI vincitori della selezione locale saranno invitati a Perugia dal 13 al 15 giugno 2025 per partecipare alla FameLab Masterclass, un workshop intensivo in cui esperti internazionali li guideranno nell'affinamento delle loro abilità comunicative. Successivamente, i due concorrenti prenderanno parte alla finale nazionale, in programma il 27 settembre 2025, sempre a Perugia. Infine, il vincitore di FameLab Italia 2025 rappresenterà il Paese nella finalissima internazionale di fine novembre, dove si confronterà con talenti da tutto il mondo.RequisitiAlla competizione possono partecipare ricercatori o assegnisti di ricerca, professionisti nel settore ricerca e sviluppo (in possesso di laurea magistrale o a ciclo unico) e studenti di dottorato, specializzazione o master post-laurea, purché nati dopo il 1° gennaio 1990. I candidati possono provenire da ambiti STEM, medicina o materie umanistiche (ad es. antropologia, archeologia, economia, filosofia, geografia, giurisprudenza, linguistica, letteratura, psicologia, scienze politiche, sociologia, storia e storia dell’arte). Inoltre, è necessario non aver mai partecipato alla finale nazionale o alla masterclass in precedenti edizioni e non svolgere attività professionale nell’ambito della comunicazione scientifica, se non marginalmente.PremiIl primo classificato alla selezione locale si aggiudicherà un premio in denaro di 400 euro e avrà l’opportunità di partecipare alla finale nazionale e alla masterclass. In più, potrà assistere a un corso del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” alla SISSA di Trieste. Anche il secondo classificato verrà premiato: riceverà 200 euro e accederà sia alla finale nazionale sia alla masterclass.IscrizioniLe iscrizioni, attraverso form online, sono aperte fino a giovedì 27 marzo 2025. Info su www.immaginarioscientifico.it; info@immaginarioscientifico.it. La selezione locale è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. Abstract Le selezioni locali del talent show della comunicazione scientifica si svolgeranno venerdì 4 aprile 2025 Documenti allegati Document Regolamento Mostra nel diario Off
L’11 febbraio è la Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza Read more about L’11 febbraio è la Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza Immagine WhatsApp Image 2025-02-11 at 09.31.32.jpeg Data notizia Tue, 11/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia La Giornata Mondiale delle Donne e Ragazze nella Scienza, proclamata dalle Nazioni Unite nel 2015 per l’11 febbraio, riconosce il loro ruolo cruciale nella comunità scientifica globale. La giornata mira a promuovere la piena ed equa partecipazione femminile nella scienza, superando barriere storiche e culturali che hanno spesso ostacolato l’accesso delle donne alle carriere STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Secondo recenti dati UNESCO, solo il 33% di chi svolge ricerca a livello mondiale è costituito da donne, con percentuali ancora più basse in settori chiave come l’intelligenza artificiale e la robotica. Inoltre, le donne hanno meno probabilità di ricevere finanziamenti per la ricerca o di occupare ruoli di leadership nelle istituzioni scientifiche. Secondo il report “SHE Figures” della Commissione Europea, le donne rappresentano solo il 24% delle posizioni apicali nelle università e nei centri di ricerca in Europa. Questo divario è ancora più marcato nel settore privato e nell’industria, dove le donne nei ruoli dirigenziali legati alla scienza e all’innovazione sono una minoranza. Promuovere la gender equality nella scienza non è solo una questione di giustizia sociale: significa valorizzare talenti e prospettive diverse, creando una scienza più inclusiva, innovativa e in grado di rispondere alle sfide globali in modo più efficace.Qualche dato UniTS (Fonte MUR)Gli iscritti al nostro ateneo sono in maggioranza donne, il 60%.Nell’area Engineering, manufacturing and constructions sono il 28%, nel settore Natural Sciences, mathematics and statistics raggiungono quasi il 50%.In entrambe le aree si registra una sensibile crescita della presenza femminile rispetto a dieci anni fa. Nella foto: Erica Salvato, ricercatrice in Automatica Abstract UniTS è rosa: il 60% degli iscritti è donna Mostra nel diario Off
Vittime delle foibe ed esodo giuliano-dalmata: UniTS celebra la Giornata del Ricordo Read more about Vittime delle foibe ed esodo giuliano-dalmata: UniTS celebra la Giornata del Ricordo Immagine Progetto senza titolo (3).png Data notizia Mon, 10/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia “Ricordare i massacri delle foibe e il dramma dell'esodo istriano, fiumano e dalmata stimola una riflessione critica sui nazionalismi e sulle ideologie escludenti e violente che hanno lacerato l'Europa nel secolo scorso – sottolinea in occasione del Giorno del Ricordo Patrick Karlsen, Professore Associato di Storia Contemporanea a UniTS - la storia della frontiera adriatica è una storia tipicamente sovranazionale e rappresenta una specie di laboratorio della contemporaneità: conoscerla aiuta perciò a rafforzare la cittadinanza democratica e il senso di appartenenza alla comune casa europea, legami indispensabili per mantenere coese e solidali le nostre società".La ricorrenza fu istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 con questa motivazione:“La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.Con la stessa legge fu istituito a Trieste il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata e, a Roma, l'Archivio museo storico di Fiume. Ogni anno, durante le celebrazioni ufficiali, ai discendenti delle vittime che ne fanno richiesta vengono consegnati un'insegna metallica che reca la scritta “La Repubblica italiana ricorda” e un diploma a firma del Presidente della Repubblica. Abstract Il 10 febbraio la facciata dell’ateneo diventa tricolore Mostra nel diario Off
Attivo il nuovo Ambulatorio Multidisciplinare per la gestione del dolore cronico oro-facciale Read more about Attivo il nuovo Ambulatorio Multidisciplinare per la gestione del dolore cronico oro-facciale Immagine Progetto senza titolo (2).png Data notizia Thu, 06/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Destinatari canale Ateneo Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia E’ attivo il nuovo ambulatorio multidisciplinare per la gestione del dolore cronico oro-facciale di diversa natura. L’innovativo servizio, frutto della collaborazione tra la ricerca di eccellenza svolta al Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute di UniTS e ASUGI, ha l’obiettivo di offrire un approccio integrato e altamente specializzato ai pazienti che soffrono di questa condizione debilitante.Il nuovo ambulatorio coinvolge la Struttura Complessa (SC) Clinica di Chirurgia Maxillo-Facciale e Odontostomatologia, diretta dal Prof. Roberto Di Lenarda, e la Struttura Complessa SC (UCO) Clinica Psichiatrica, diretta dal Prof. Umberto Albert. Il dolore cronico oro-facciale rappresenta una sfida diagnostica e terapeutica di rilievo, in particolare per la crescente richiesta da parte dell’utenza di una presa in carico efficace e coordinata. Questa forma di dolore, infatti, impatta fortemente sulla qualità di vita e sulla quotidianità di chi ne soffre. Per rispondere efficacemente a questa complessità, il nuovo ambulatorio si avvale di un team multidisciplinare di specialisti, tra cui odontoiatri con esperienza nell’ambito della medicina orale, e psichiatri, che lavorano in sinergia per garantire ai pazienti un percorso di cura personalizzato e completo.Il servizio è attivo nella Clinica di Chirurgia Maxillo-Facciale e Odontostomatologia (Ospedale Maggiore, Ambulatorio di Medicina e Patologia Orale, I piano, scala G, stanza n. 6) e accessibile su prenotazione tramite i canali istituzionali dell’Azienda Sanitaria. Per maggiori informazioni, i cittadini possono contattare il numero 040 3992102. Abstract Nato dalla collaborazione tra il Dipartimento Universitario clinico di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute UniTS e ASUGI Mostra nel diario Off
Perdita di diversità genetica: su Nature uno studio internazionale con la partecipazione di UniTS Read more about Perdita di diversità genetica: su Nature uno studio internazionale con la partecipazione di UniTS Immagine Sampling_29052024 (3).jpg Data notizia Wed, 05/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia La perdita di diversità genetica espone molte specie ad un maggior rischio di estinzione, rendendole più vulnerabili di fronte ai cambiamenti in atto, ma la buona notizia è che possono essere realizzate efficaci strategie di contrasto del fenomeno e che tutti, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a sostenerle.È quanto emerge da uno studio condotto da un team di 57 scienziati provenienti da 20 Paesi che ha analizzato oltre 80.000 articoli scientifici pubblicati negli ultimi trent’anni, sintetizzando le prove della perdita di diversità genetica in 628 specie (animali, piante, funghi e cromisti) presenti in ambienti terrestri e acquatici. I risultati dello studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature (leggi l’articolo), evidenziano come molte specie stiano subendo un preoccupante declino della loro variabilità genetica, un fattore cruciale per la loro resilienza e capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali.Tra gli autori della ricerca figura anche Chiara Manfrin, zoologa e ricercatrice dell’Università di Trieste (Dipartimento di Scienze della Vita), che ha contribuito all'analisi della perdita di variabilità genetica nelle specie acquatiche. "Si è trattato di un lavoro meticoloso di raccolta dati e selezione degli studi che non soddisfacevano i requisiti minimi per il tipo di informazioni genetiche fornite, rendendoli inadatti all'inclusione nel dataset analizzato. Il mio contributo è stato quello di analizzare gli articoli selezionati attraverso una ricerca per parole chiave", spiega Manfrin. "Ogni autore - prosegue la ricercatrice del DSV - ha condiviso il proprio dataset, contribuendo alla raccolta globale dei dati genetici rilevanti per valutare la perdita di variabilità genetica. In particolare, mi sono occupata degli studi riguardanti la fauna acquatica".Lo studio ha rivelato che la riduzione della diversità genetica è più marcata nei contesti in cui le specie sono sottoposte a pressioni ambientali significative. La perdita di habitat, l’espansione delle aree urbane e dell’agricoltura intensiva, l’introduzione di nuove malattie, gli effetti di disastri naturali come incendi e inondazioni e le attività umane dirette, tra cui caccia e deforestazione, sono tra i principali fattori responsabili. Le popolazioni con una variabilità genetica ridotta risultano più vulnerabili e meno capaci di adattarsi alle nuove condizioni ambientali, aumentando così il rischio di estinzione a lungo termine.Tuttavia, la ricerca evidenzia anche come le strategie di conservazione possano non solo mitigare il fenomeno, ma persino contribuire a un recupero della diversità genetica. La protezione degli habitat naturali e la conservazione delle connessioni tra popolazioni permettono di mantenere scambi genetici tra gruppi diversi, rafforzandone la resilienza. Un ruolo importante è svolto anche dal ripopolamento mirato con individui provenienti da popolazioni geneticamente diverse, una strategia che ha già dato risultati positivi in numerosi progetti di conservazione. Il monitoraggio genetico attraverso l’uso di nuove tecnologie, come il sequenziamento del DNA e l’analisi avanzata dei dati, sta inoltre fornendo strumenti sempre più precisi per comprendere l’evoluzione della biodiversità e intervenire in modo mirato.Il lavoro sottolinea anche l’importanza di azioni quotidiane che possano contribuire alla tutela della diversità genetica. Proteggere la biodiversità significa anche intervenire a livello locale, ad esempio piantando specie autoctone nei giardini per favorire la connettività degli habitat e fornire risorse agli impollinatori, scegliendo varietà agricole tradizionali per mantenere una maggiore ricchezza genetica nel sistema alimentare o collaborando con gruppi di conservazione per proteggere le specie minacciate. Anche gesti apparentemente minimi, come evitare di trasportare accidentalmente piante, semi o terreno in nuove aree per ridurre la diffusione di parassiti e malattie, possono fare la differenza in un’ottica di tutela della biodiversità.Per una panoramica divulgativa dello studio, The Conversation ha pubblicato un approfondimento (leggi l’articolo) che spiega in modo chiaro i risultati della ricerca e le implicazioni per la conservazione della biodiversità. Abstract La zoologa Chiara Manfrin (DSV) nel team di scienziati di oltre 20 Paesi. La ricerca evidenzia cause e rischi, ma anche possibili soluzioni Mostra nel diario Off
Al via GO!2025: ecco gli eventi UniTS Read more about Al via GO!2025: ecco gli eventi UniTS Immagine Progetto senza titolo (28).png Data notizia Fri, 07/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Destinatari canale Ateneo Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Anche UniTS darà il suo contributo al ricchissimo palinsesto di eventi in programma per la Capitale europea della cultura 2025 Nova Gorica – Gorizia. L’anno di appuntamenti a metà strada tra musica, arte, natura e cultura che prenderà il via l’8 febbraio, toccherà anche la sede goriziana di UniTS di via d’Alviano.Eccone un’anticipazione. Nella sezione Eventi del portale di ateneo saranno inserite tutte le novità in programma e i dettagli dei singoli eventi. 27 – 28 marzo- Interreg GO!La Commissione europea ha scelto il Programma Interreg Italia-Slovenia per ospitare l’evento “Interreg GO!” che riunirà tutti i rappresentanti dei programmi Interreg attivi, oltre ai rappresentanti della Commissione europea. L'evento si terrà tra Gorizia e Nova Gorica. Particolare attenzione sarà rivolta ai giovani attivi nelle associazioni e interessati alla Cooperazione Territoriale Europea: a loro sarà dedicato un evento in programma nel pomeriggio di mercoledì 26 marzo nella sede goriziana di UniTS, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze politiche e sociali e del Corso in Scienze internazionali e diplomatiche31 marzo – 9 maggio- GO!2025 Urban Center Mostra degli esiti didattici, progettuali e di ricerca di RRR Lab su Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025. Studi e progetti del Collettivo Colgo e del Collettivo VAGOLa mostra raccoglie gli esiti sviluppati da RRR Lab (Laboratorio di Progettazione Integrata dell’Architettura e del Costruito) degli ultimi 2 anni accademici, in cui centrale è stata la tematica progettuale, di studio e di ricerca sulle Capitali Europee della Cultura, con un focus sul caso specifico Gorizia – Nova Gorica. L’esposizione propone le tappe salienti di due anni di progettualità scandito da attività, seminari, workshop, giornate studio e progetti per le due città, parte di un unico sistema urbano transfrontaliero, che in questi anni si sono preparate a diventare Capitale europea della Cultura 2025, e che ora dovranno riflettere sul “dopo evento”.- Presentazione del libro "Il corpo della città. Telo mesto" e tavola rotonda per discutere del sistema urbano transfrontaliero Gorizia - Nova Gorica prima, durante e dopo l’evento Capitale Europea della Cultura.- Proiezione del cortometraggio Corno/Koren. Memorie Sommerse. Collettivo Vago- Giornata di Studio 2024-25 GONGOCon la partecipazione di circa 250-300 tra studenti e docenti di UNITS, Politecnico di Milano, Federico II di Napoli e di Salerno per parlare dell'area progetto di GO!2025, delle due città, della Transalpina, dello scalo ferroviario di Nova Gorica e del futuro delle aree di confine- Presentazione del libro "Mapping the city. Learning from ECOC"Il primo studio italiano sistematico e comparativo sulle capitali della Cultura da un punto di vista architettonico e urbano: eredità e futuri possibili.4 aprile- Incontro e mostra sulla figura di Otto von Habsburg, europeistaL’incontro, organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali UniTS con la Otto von Habsburg Foundation, contestualizzerà storicamente la sua figura e il lascito duraturo della sua attività a favore dell'integrazione europea . L'incontro vedrà tra i relatori Andrej Rahten, già ambasciatore di Slovenia in Austria e ora professore di Storia contemporanea all'Università di Maribor, ed Enikö Györi, già ambasciatore d'Ungheria in Italia, oltre a rappresentanti dell'Istituto Universitario Europeo. 26-27-28 maggio- Conferenza Nazionale delle Lauree SanitarieI rappresentanti delle Lauree Sanitarie provenienti da tutta l'Italia si confronteranno sull'andamento di questa area disciplinare e sui bisogni formativi.5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale per l’ambiente- Convegno "Microplastiche e salute"Organizzato assieme ad ASUGI, il convegno riunirà esperti italiani di nanoplastiche che discuteranno i dati disponibili e le sfide per il futuro. Giugno (data da definire)- Incontro GOSAFE - Gorizia sul tema "Cultura della sicurezza tra tradizione e innovazione"Organizzato in collaborazione con INAIL, l’incontro ha l'obiettivo di discutere insieme a vari studiosi sulle necessità in tema di salute e sicurezza e di implementazione di questa cultura.10 – 13 settembreCongresso internazionale di Botanica “Overcoming Barriers in Plant Science and Beyond”Organizzato a Gorizia dalla Società Botanica Italiana, con la collaborazione scientifica delle Università di Trieste e Udine e dell'Orto botanico di Ljubjana, il congresso internazionale di Botanica 2025 è dedicato al tema dei confini (biogeografici, tra discipline, tra popoli) e al loro inevitabile superamento. Già terre di incontro/scontro tra due mondi (mediterraneo e centro-Europeo), due stati (Italia e Impero Austro-Ungarico prima, Italia e Jugoslavia poi) e tre grandi culture (italiana, germanica, slava), Friuli Venezia Giulia e Slovenia sono sempre state canale preferenziale di re-immigrazione per specie animali e vegetali dai Balcani dopo il ritiro dei ghiacciai, aree di transito di popoli e ancora oggi soglia di ingresso di migranti che arrivano da Paesi sempre più lontani. Sono attesi più di 350 ricercatori, tra cui molti i giovani, anche di Paesi dell'Est.Ottobre- Convegno “Dall’atto finale di Helsinki a Go!2025, Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura”L’incontro, organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali UniTS in collaborazione con le Associazioni diplomatici italiani e sloveni in congedo, ripercorrerà il percorso che in 50 anni ha mutato il clima di tensione in un contesto di collaborazione e apertura dei confini.Data in via di definizione - Presentazione dei risultati della Survey transfrontaliera sulla percezione di GO!2025 tra i giovani Nell'ambito del corso in Relazioni transfrontaliere e sviluppo locale tenuto dal prof. Moreno Zago, gli studenti della Laurea magistrale in Diplomazia e cooperazione internazionali hanno avuto l'occasione di ideare, somministrare ed elaborare nei mesi di ottobre-dicembre 2024 una survey transfrontaliera su GO! 2025 Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura.In particolare, il questionario è stato distribuito ad un campione di 415 giovani che risiedono o studiano nelle due città o nel loro hinterland con l'obiettivo di capire come l'evento potesse essere un’opportunità per le loro relazioni con i luoghi e con i coetanei di oltre confine. Le domande si sono concentrate anche sul ruolo delle istituzioni europee per i giovani, sul sentimento di appartenenza, sulla percezione dei giovani d'oltre confine, sul ruolo del confine, sul futuro delle relazioni tra le due città. Abstract Il palinsesto di eventi proposto nella sede di Gorizia si arricchirà nel corso del 2025 Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Fri, 28/02/2025 - 12:00 - Mon, 31/03/2025 - 12:00
Giornata mondiale contro il cancro: l'impegno dei ricercatori UniTS Read more about Giornata mondiale contro il cancro: l'impegno dei ricercatori UniTS Immagine Logo GMCC.jpg Data notizia Tue, 04/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Il 4 febbraio si celebra il World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro, promossa da UICC - Union for International Cancer Control, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della ricerca scientifica nella lotta ai tumori. Un’occasione per ribadire l’impegno della comunità scientifica nel contrastare una patologia che, ancora oggi, rappresenta una delle principali sfide sanitarie globali.Quest’anno vogliamo sottolineare come la ricerca oncologica non sia limitata all’ambito medico-clinico, ma coinvolga una vasta rete di competenze multidisciplinari. Anche i biologi, i chimici, gli ingegneri e gli informatici, ad esempio, mettono a disposizione le proprie competenze per sviluppare nuove strategie di prevenzione, diagnosi e cura. Lo studio dei meccanismi biologici alla base della trasformazione tumorale, lo sviluppo di nuovi farmaci e biomarcatori, l’applicazione di modelli computazionali per analizzare dati genetici e identificare nuove terapie mirate sono solo alcune delle strade percorse dalla scienza per curare il cancro.In questa giornata, vogliamo raccontare come la ricerca oncologica si sviluppi attraverso approcci differenti e complementari, attraverso la testimonianza di alcuni ricercatori UniTS. Giannino DEL SAL, biologia applicata – Dipartimento di Scienze della Vita«Studiamo come le cellule malate comunicano con il tessuto in cui si sviluppa il tumore, sia nelle fasi iniziali della malattia che nelle metastasi. Analizziamo come i segnali che vengono scambiati in questa comunicazione favoriscano la malattia e la capacità delle cellule malate di resistere alle terapie per trovare punti deboli da colpire. In questo progetto vogliamo capire meglio cosa succede nelle fasi iniziali, quando in un tessuto ancora sano si instaura una competizione tra le cellule che si stanno trasformando e quelle sane. La comprensione di ciò che accade in queste fasi contribuirà a sviluppare strategie per intervenire prima e meglio contro i tumori.Il nostro lavoro punta a fornire strumenti per bloccare il cancro fin dalle sue prime fasi, o addirittura prevenirlo, e per affrontare meglio le fasi avanzate della malattia ed eventuali resistenze ai trattamenti». Sabrina PRICL, ingegneria chimica – Dipartimento di Ingegneria e Architettura«Dalla progettazione basata sul calcolo ad alte prestazioni fino alla sperimentazione in vivo: assieme a diversi team di ricerca internazionali sviluppiamo nanomedicine e nanovettori per la diagnosi, terapia e imaging dei tumori. Grazie e finanziamenti che provengono da AIRC, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Commissione Europea e PNRR, inoltre, integriamo tecniche in silicio e validazioni sperimentali per studiare oncogeni - ovvero geni alterati che possono favorire la crescita incontrollata delle cellule e contribuire allo sviluppo del cancro - che svolgono un ruolo chiave in diversi tumori. In questo modo pensiamo di poter aprire nuove strade per ottenere cure più efficaci e mirate.Le nostre prossime sfide? Migliorare la selettività dei trattamenti, la riduzione degli effetti collaterali e la traduzione delle nostre scoperte in soluzioni cliniche accessibili su larga scala». Giulio CARAVAGNA, informatica, e Alice ANTONELLO, PhD in Applied Data Science and Artificial Intelligence – Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze«In collaborazione con il CRO di Aviano ed il San Raffaele di Milano abbiamo costruito dei modelli computazionali per studiare il comportamento di alcune leucemie. I risultati che stiamo completando sono molto promettenti e ci permetteranno di chiarire alcuni meccanismi molecolari che descrivono l’evoluzione della malattia nel tempo. Questo progetto, finanziato attraverso un grant della Fondazione AIRC dedicato ai ricercatori under 40, ci lascia anche con tante domande interessanti che vorremo ampliare nel prossimo futuro: possiamo per esempio applicare questi strumenti verso altri tumori? possiamo usare un approccio sistematico per caratterizzare l’evoluzione della malattia nel tempo, e scoprirne i punti deboli?» (G. Caravagna).«A novembre 2024 ho vinto una borsa di studio triennale di Fondazione AIRC riservata ai dottori di ricerca, AIRC Italy post-doc. Il progetto prevede l’applicazione di metodi di intelligenza artificiale a dati genomici derivati da DNA, per comprendere la relazione tra l’insorgere di determinate mutazioni e l’esposizione ad agenti mutageni, ovvero sostanze o fattori che possono causare cambiamenti nel DNA.Questo è il primo passo per individuare fattori di rischio che possono portare a determinate patologie e trovare delle strategie per contrastare i loro effetti» (A. Antonello). Abstract Il contrasto della patologia vede l'impegno di una comunità scientifica ampia, espressione non solo dell'ambito medico. Dalla biologia all'ingegneria chimica, dall'informatica alla scienza dei dati, quattro ricercatori UniTS raccontano i loro progetti Mostra nel diario Off
La forza del vento al servizio del trasporto marittimo: parte il progetto WINDS Read more about La forza del vento al servizio del trasporto marittimo: parte il progetto WINDS Immagine Progetto senza titolo (1).png Data notizia Wed, 05/02/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Testo notizia Forte di un contributo PR FESR FVG per la ricerca e sviluppo di quasi un milione di euro, ha preso il via il progetto WINDS, Wing-Implemented Navigation for Decarbonized Shipping che vede coinvolta anche l’Università di Trieste. Di che cosa tratta il progetto? WINDS ha l’obiettivo di progettare e realizzare un innovativo sistema per integrare la propulsione navale con la forza del vento, consentendo di ridurre il consumo di carburante e di contenere le emissioni inquinanti nel trasporto marittimo. Il cluster mareFVG sarà capo del project management e della diffusione dei risultati del progetto.Il ruolo di UniTSL’ateneo effettuerà un’analisi LCA (Life Cycle Assessment) condotta secondo lo standard ISO 14040 dell’imbarcazione oggetto del progetto. LCA è una metodologia utilizzata per valutare l'impatto ambientale di un prodotto, processo o servizio lungo il suo intero ciclo di vita. Grazie all’apporto UniTS sarà possibile:Ottimizzare, dove possibile, la scelta dei materiali e le fasi produttive nell’ottica di ridurre l'impatto complessivo del sistema in un’ottica di ecodesign circolare.Dimostrare che il sistema sviluppato sia in conformità con le normative e gli obiettivi internazionali per quanto riguarda gli aspetti di sostenibilità e di decarbonizzazione del settore navale.Identificare inefficienze all'interno del ciclo di vita per ridurre i costi operativi e gli impatti ambientali e quindi, potenzialmente, rendere il sistema sviluppato ancor più appetibile per gli operatori del settore.Creare le basi di conoscenza sul sistema per sviluppare, in una fase post-progettuale, la Product Environmental Footprint (PEF) europea, certificazioni specifiche di settore e la certificazione ambientale di terza parte conosciuta come Environmental Product Declaration (EPD) che consente di confrontare gli impatti ambientali di prodotti comparabili, in questo caso il Wing Sail Module, rispetto ai sistemi della concorrenza.Infine, essendo uno dei primi studi di LCA in ambito navale e certamente il primo per quanto riguarda le tecnologie per la decarbonizzazione e i sistemi a propulsione eolica, lo studio UniTS avrebbe ricadute positive sull’intera filiera. Abstract UniTS condurrà le analisi di impatto ambientale Mostra nel diario Off
IN4SAFETY: cooperazione transfrontaliera per la gestione delle emergenze ambientali Read more about IN4SAFETY: cooperazione transfrontaliera per la gestione delle emergenze ambientali Immagine 20220720_083448.jpg Data notizia Fri, 31/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Migliorare la capacità di risposta ai disastri ambientali e ai cambiamenti climatici attraverso la cooperazione tra autorità locali e squadre di soccorso: è questo l’obiettivo del progetto IN4SAFETY, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg Italia-Slovenia. L’iniziativa, guidata dal Comune di Ajdovščina (Slovenia) e sostenuta da un budget di quasi 750mila euro, si concluderà il 30 settembre 2025 e coinvolge un ampio partenariato transfrontaliero.Partner di progetto sono l’Università di Trieste, con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura, il Geodetic Institute of Slovenia, la Città Metropolitana di Venezia, l’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia e i Vigili del Fuoco di Nova Gorica. Collaborano come partner associati l’Associazione dei Vigili del Fuoco della Slovenia, il Centro Sanitario di Ajdovščina, il Comune di Nova Gorica, la Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Gorizia e il Comune di Duino Aurisina.Il progetto risponde alla necessità di un'azione più coordinata nella gestione delle emergenze climatiche e ambientali nell’area transfrontaliera, evidenziata in particolare dagli incendi boschivi che hanno colpito il Carso nel 2022. Attraverso due piani d’azione congiunti, l’integrazione di dati territoriali in geoportali WebGIS e addestramenti congiunti tra le unità di soccorso, IN4SAFETY punta a migliorare la prevenzione e la gestione dei rischi su scala regionale.Tra le soluzioni più innovative previste dal progetto, vi è la realizzazione di un piano di emergenza per il soccorso aereo, che integra dati digitali relativi a terreno e ostacoli con le piattaforme territoriali WebGIS esistenti. L’obiettivo è garantire interventi più rapidi ed efficienti in caso di calamità naturali.Lo scorso 30 gennaio, presso l’Università di Trieste, si è svolto il Workshop IN4SAFETY, che ha riunito i partner di progetto per presentare gli obiettivi e le attività in corso. Dopo una sessione introduttiva, alla quale ha preso parte anche il Console Generale italiano a Capodistria, nel pomeriggio si è tenuta una sessione pratica dedicata all’uso del software QGIS e all’analisi di immagini satellitari Sentinel del Progetto ESA COPERNICUS. I partecipanti hanno potuto approfondire tecniche di monitoraggio del territorio, creazione di mappe tematiche e gestione delle emergenze attraverso strumenti digitali avanzati. Abstract Il DIA partner del progetto finanziato nel programma Interreg italia-Slovenia Mostra nel diario Off
Aule rinnovate in H3 e H2bis: più comfort e maggiore accessibilità per gli studenti Read more about Aule rinnovate in H3 e H2bis: più comfort e maggiore accessibilità per gli studenti Immagine H3_1A e 1B (1).jpg Data notizia Fri, 31/01/2025 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Servizi Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Studenti Internazionali - Degree Seeker Testo notizia UniTS continua ad investire nel benessere della comunità studentesca creando ambienti sempre più adeguati alle esigenze di apprendimento e di studio. E’ stato appena completato un importante intervento di riqualificazione in alcune aule dell’edificio H3 e H2bis, rendendole più moderne, accessibili e confortevoli. Il tutto senza intralciare le attività didattiche grazie a un’attenta programmazione dei lavori nei periodi di pausa.Gli interventi hanno interessato in particolare le aule 1A e 1B, con una capienza di 250 posti ciascuna, destinate agli studenti del primo e secondo anno di Medicina e Odontoiatria. Questi spazi sono stati in parte rinnovati e implementati nella dotazione tecnologica. Anche l’aula 1C, con 81 posti, è stata oggetto di un intervento di riqualificazione.In un’ottica di maggiore accessibilità e praticità, è stato inoltre ripristinato l’impianto elettrico per garantire il funzionamento delle prese di corrente sulle barre delle sedute, permettendo così agli studenti di utilizzare agevolmente i propri dispositivi elettronici durante le lezioni.Parallelamente, l’intervento ha avuto ricadute positive anche su altre aule: il recupero di banchi in ottime condizioni ha infatti permesso di migliorare gli spazi della Morin e delle aule 4A e 4B dell’edificio H2bis, aumentando la capienza della Morin da 144 a 177 posti, con un guadagno di circa 30 sedute. Abstract Gli interventi hanno interessato le aule 1A, 1B e 1C dell’edificio H3 e le aule Morin, 4A e 4B dell’edificio H2bis Mostra nel diario Off Fotogallery