UniTS sul podio di FameLab: vince il dottorando Francesco Dattilo Read more about UniTS sul podio di FameLab: vince il dottorando Francesco Dattilo Immagine FrancescoDattilo02_Marco GiugliarelliFameLab Italia.jpg Data notizia Wed, 30/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Studenti iscritti Post lauream Studenti Internazionali - Degree Seeker Territorio e società Testo notizia Francesco Dattilo, dottorando in Ambiente e Vita all’Università di Trieste e all'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), ha conquistato il titolo di campione italiano a FameLab Italia 2024, svoltosi a Genova il 27 ottobre nell’ambito del Festival della Scienza.Dattilo è stato premiato per “aver presentato con chiarezza e con carisma un risultato scientifico recentissimo, evidenziando, nel contempo, il percorso della scoperta facendo vedere come procede la scienza e come si può arrivare a una scoperta anche attraverso un fallimento e un'ipotesi sbagliata”. Durante la sua presentazione, il giovane fisico ha illustrato in tre minuti la ricerca che ha portato recentemente a spiegare il flusso e l’abbondanza di ossigeno nei fondali oceanici. Una sfida durata tredici anni, un percorso costellato di tentativi ed errori e concluso con l’annuncio della scoperta di come alcune rocce dei fondali oceanici provochino processi di elettrolisi e la conseguente presenza abbondante di ossigeno.«Sono davvero felice che il messaggio che volevo trasmettere sia stato apprezzato. Al di là del risultato, è stata un’esperienza magnifica, ho incontrato moltissime scienziate e scienziati ricchi di storie da raccontare. Aver condiviso il palco con loro è stato il miglior premio che potessi ricevere», ha dichiarato Dattilo, che il prossimo 29 novembre rappresenterà l’Italia nella finale internazionale online di FameLab. Insieme a lui, è salita sul podio nazionale anche Federica Moretti, dottoranda in nanotecnologie all’Università di Trieste, dimostrando ancora una volta il valore della ricerca cittadina. Nel 2024 FameLab Italia, coordinato da Cheltenham Festivals e Psiquadro Perugia, ha raggiunto il traguardo della tredicesima edizione, dopo aver toccato negli anni 25 città in tutta Italia e coinvolto oltre 1000 giovani tra ricercatori e ricercatrici. Un percorso realizzato grazie a una collaborazione con più di 100 partner culturali fra cui, per la selezione di Trieste, l'Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo Trieste Città della Conoscenza. Abstract Anche la dottoranda Federica Moretti sul podio nazionale Mostra nel diario Off
Energia verde: sintetizzato potenziale catalizzatore ispirato alla vitamina B12 Read more about Energia verde: sintetizzato potenziale catalizzatore ispirato alla vitamina B12 Immagine Progetto senza titolo (27).png Data notizia Thu, 24/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste ha sintetizzato, mimando le funzionalità della vitamina B12, un potenziale catalizzatore bifunzionale, dunque capace di favorire due reazioni chimiche distinte, ciascuna sostenuta da un diverso stato di ossidazione del metallo. Anche nota come cobalamina, molecola al cui centro è legato un solo atomo di cobalto, la vitamina B12 è infatti in grado di catalizzare reazioni diverse a seconda del contesto. I risultati dello studio, con risvolti applicativi importanti nel campo dell’accumulo e trasporto di energia, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Advanced Functional Materials. Lo studio ha visto la collaborazione dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IOM), di Elettra Sincrotrone Trieste e del Laboratorio di Nanostrutture di Superficie dell’EPFL in Svizzera. Le attività sono state finanziate nel contesto dei progetti PRIN 2022 e PRIN PNRR. “L’accumulo e il trasporto d’energia sono oggi applicazioni quanto più strategiche; tuttavia, dal punto di vista delle tecnologie disponibili si è ancora lontani dell’essere ottimali. Si pensi, ad esempio, alle batterie ricaricabili e alla necessità di utilizzare due agenti catalitici distinti per sostenere le reazioni opposte di ossidazione e riduzione nei processi reversibili di carica e scarica.” spiega Erik Vesselli, professore di fisica sperimentale della materia presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste. “Il risultato che abbiamo ottenuto mostra, invece, come ci si possa ispirare alla natura per creare dei nuovi materiali di estremo interesse applicativo nel campo dell’energia verde, ovvero dei catalizzatori bifunzionali, in grado da soli di favorire reazioni chimiche diverse”.Il cobalto è uno dei metalli strategici all’interno della tavola periodica, già particolarmente usato in catalisi. La sua funzionalità può essere controllata definendo il modo in cui si coordina e calibrando il suo stato di ossidazione. In natura la vitamina B12 – anche nota come cobalamina, poiché caratterizzata da un singolo atomo di cobalto – nelle sue diverse forme e attraverso complessi meccanismi, è a sua volta in grado di regolare lo stato di ossidazione di questo singolo atomo di cobalto, cambiando quindi la propria reattività e stabilità.“Altrettanto abbiamo fatto noi”, prosegue Vesselli: “Abbiamo cioè sintetizzato una matrice di molecole bidimensionali e singoli atomi di cobalto, utilizzando come tavolo da lavoro un singolo foglio di grafene. Controllando la coordinazione, siamo stati in grado di modulare gli stati di ossidazione del cobalto proprio come avviene nella vitamina B12, riuscendo ad ottenere anche fasi in cui più stati di ossidazione sono co-presenti nel materiale.”In conclusione, i ricercatori sono riusciti a sintetizzare e caratterizzare un nuovo materiale, le cui proprietà sono determinate da interazioni elettroniche e magnetiche a lungo raggio tra i diversi centri di reazione, ovvero i singoli atomi di cobalto. Ciò è stato possibile sfruttando in combinazione le tecniche sperimentali più all’avanguardia, utilizzando sorgenti laser, luce di sincrotrone e tecniche di microscopia, abbinate a simulazioni numeriche. Studio completo pubblicato su Advanced Functional MaterialsCo(III), Co(II), Co(I): Tuning Single Cobalt Metal Atom Oxidation States in a 2D Coordination Network Abstract Un gruppo di ricerca internazionale coordinato da UniTS ha assemblato su un foglio di grafene un nuovo materiale biomimetico spesso un solo atomo Mostra nel diario Off Periodo di permanenza in Magazine Mon, 28/10/2024 - 12:00 - Thu, 28/11/2024 - 12:00
Lancio del tocco per 133 dottori di ricerca! Read more about Lancio del tocco per 133 dottori di ricerca! Immagine 2024_UniTS_PhD_Graduation_7_LOW.jpg Data notizia Tue, 22/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Destinatari target Post lauream Studenti Internazionali - Degree Seeker Testo notizia L’Università di Trieste ha proclamato oggi 133 nuovi dottori di ricerca, il numero più alto di sempre, nel corso della cerimonia del Graduation Day che si è svolta nell’Aula Magna dell’edificio A di Piazzale Europa.I dottori di ricerca del 36° ciclo, che hanno festeggiato la proclamazione con il tradizionale “lancio del tocco”, hanno fatto registrare un ulteriore incremento della presenza internazionale – uno su cinque proviene infatti dall’estero – e hanno confermato il perfetto equilibrio di genere raggiunto tra i dottorandi. “Il Graduation Day – sostiene il prof. Alessandro Baraldi, collaboratore del rettore per la ricerca scientifica e dottorati di ricerca dell’Università di Trieste – non celebra solo la conquista di uno straordinario traguardo per i nostri giovani ricercatori, ma è anche il momento in cui l’Ateneo vuole esprime la propria gratitudine nei confronti dei dottorandi che rappresentano un tassello fondamentale della nostra attività di ricerca. È un riconoscimento – conclude Baraldi - che culminerà il prossimo 2 dicembre, con l’assegnazione dei PhD Innovation Awards proprio nell’anno del Centenario”.L’iniziativa dell’Università di Trieste - una novità assoluta - celebrerà attraverso il conferimento di cinque premi a giovani studiosi un secolo di ricerca, eccellenza, creatività ed ingegno, premiando l’innovazione del pensiero, del sapere, delle metodologie di ricerca e delle tecnologie.Il Graduation Day ha visto come ospite d’onore Marco Gori, professore ordinario di Informatica dell’Università di Siena, che ha pronunciato una lectio magistralis dal titolo “Macchine intelligenti che non accumulano dati”, in cui ha proposto un nuovo approccio all'intelligenza artificiale e all'apprendimento automatico che non si basa sull'accumulo massivo di dati. Gori ha suggerito che, come avviene in natura, le macchine possano sviluppare abilità cognitive attraverso interazioni con l'ambiente, evitando così la centralizzazione di grandi raccolte di dati. Questo approccio ridurrebbe i rischi legati alla privacy e alla concentrazione del potere. Abstract Graduation Day di Ateneo con un numero record di PhD. Cresce anche la presenza internazionale, salita al 20% Mostra nel diario Off Video notizia Fotogallery Immagini del Graduation Day
Stelutis Alpinis: in Friuli-Venezia Giulia l'astrofisica rilancia il territorio Read more about Stelutis Alpinis: in Friuli-Venezia Giulia l'astrofisica rilancia il territorio Immagine astronomia_stelutis_alpinis.jpg Data notizia Wed, 16/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia Si avvicina alla conclusione il progetto “Stelutis Alpinis. Il Cosmo dalle montagne della Carnia”, un’iniziativa promossa dall’Università di Trieste per unire la divulgazione scientifica alla valorizzazione del territorio montano. Fino al 19 ottobre, l’iniziativa proporrà attività per le scuole e una conferenza pubblica presso l’osservatorio di Zuglio (Udine), chiudendo una fase ricca di eventi e successi.Il progetto ha coinvolto attivamente la comunità locale e ha ottenuto un’ampia partecipazione, dimostrando come la scienza possa contribuire a rilanciare il territorio, sia a livello culturale che turistico. Affiancato al festival “Luci Celesti/Radici Terrestri”, ha offerto un programma variegato, con installazioni artistiche, spettacoli e percorsi di orienteering stellare che hanno arricchito l’esperienza dei visitatori.Nella settimana dal 14 al 18 ottobre, le scuole del territorio saranno al centro delle attività. Le classi IV e V dell'Istituto comprensivo “Linussio – Matiz” di Arta Terme e Paluzza parteciperanno alla creazione di un “Almanacco della Nuova Scuola Astrofisica Poetica”, sotto la guida degli artisti del Collettivo L'Amalgama, con un contributo speciale del poeta Bruno Tognolini.Il progetto culminerà sabato 19 ottobre con una conferenza dal professore di astrofisica all’Università di Trieste e responsabile scientifico del progetto, prof. Alexandro Saro, seguita da un'osservazione astronomica aperta al pubblico."Stelutis Alpinis" è stato realizzato grazie al supporto dell'Università di Trieste, con il Dipartimento di Fisica come capofila, nell'ambito del bando per l'Impegno Pubblico e Sociale – Terza Missione. Abstract UniTS, con il Dipartimento di Fisica, è capofila del progetto Mostra nel diario Off
Eleonora Masiero vince il Best 2023 International Scientific Paper di SIDREA Read more about Eleonora Masiero vince il Best 2023 International Scientific Paper di SIDREA Immagine Progetto senza titolo (24).png Data notizia Tue, 15/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia L'articolo “The potential of histories as a form of counter-accounting”, pubblicato nel 2023 da Eleonora Masiero, Docente e Ricercatore di Economia Aziendale a UniTS, e da Riccardo Stacchezzini e Alessandro Lai, Professori Ordinari all’Università di Verona, ha vinto il prestigioso premio “Best 2023 International Scientific Paper” conferito dalla Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale, SIDREA.Questo studio esplora l'attività di rendicontazione alternativa, prodotta dal direttore e contabile di un brefotrofio, nel tardo 19° secolo, al fine di sfidare e minare i discorsi dominanti ed evidenziarne le fragilità. Lo studio contribuisce, quindi, alla ricerca critica sulla contabilità rivelando il potenziale dell'indagine genealogica come strumento alternativo e significativo per analizzare e mettere in discussione le assunzioni prevalenti, facendo luce sulle fondamenta storiche e discorsive delle questioni controverse.Leggi il paper Abstract Il premio è conferito della Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale Mostra nel diario Off
Glioblastoma: Scoperto il Meccanismo che Favorisce la Moltiplicazione delle Cellule Tumorali Read more about Glioblastoma: Scoperto il Meccanismo che Favorisce la Moltiplicazione delle Cellule Tumorali Immagine Immagine WhatsApp 2024-10-10 ore 09.11.52_852abce4.jpg Data notizia Thu, 10/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Studiare Ricerca Destinatari target Studenti iscritti Territorio e società Testo notizia Un team di ricerca internazionale, a cui ha preso parte anche l’Università di Trieste, ha scoperto un meccanismo che potrebbe aprire nuove strade per il trattamento del glioblastoma, un tumore cerebrale particolarmente aggressivo. Lo studio, condotto in collaborazione tra SISSA, IOM-CNR, Università di Trieste, Ospedale Universitario di Udine, Università di Udine e GlioGuard S.r.l. e recentemente pubblicato sulla rivista Molecular Cancer Research, ha messo in luce l’importanza dei flussi di ioni cloruro nella proliferazione delle cellule tumorali.Nello specifico, la ricerca ha individuato che i cosiddetti “canali del cloro dipendenti dal calcio” sono coinvolti nella regolazione dei flussi di ioni cloruro dentro e fuori la cellula tumorale. Questi canali, agendo come “cancelli”, influenzano direttamente la divisione delle cellule tumorali, favorendo la loro proliferazione. Utilizzando sostanze specifiche per bloccare questi flussi, i ricercatori sono riusciti a fermare la replicazione delle cellule tumorali coltivate in laboratorio, identificando così un potenziale bersaglio per future terapie.All'interno di questo progetto, il gruppo guidato dalla Prof.ssa Fabrizia Cesca del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste ha studiato l'effetto di inibitori specifici dei canali del cloro, come l’acido niflumico e il carbenossolone, sulla replicazione delle cellule tumorali. Grazie agli esperimenti condotti, è stato dimostrato che queste sostanze sono in grado di rallentare significativamente la divisione cellulare, un risultato che apre la strada a nuove possibilità terapeutiche per il trattamento del glioblastoma.L’esito della ricerca suggerisce quindi che le correnti ioniche potrebbero essere un bersaglio efficace per lo sviluppo di farmaci innovativi contro il glioblastoma. Tuttavia, data la complessità e l'eterogeneità di questo tipo di tumore, saranno necessari ulteriori studi per verificare l’efficacia di tali terapie nei pazienti.L'articolo completo è disponibile sul sito AACR Journals al seguente link. Abstract Studio pubblicato sulla rivista Molecular Cancer Research Mostra nel diario Off
Le capacità musicali hanno radice biologica: studio su Biology Letters Read more about Le capacità musicali hanno radice biologica: studio su Biology Letters Immagine Progetto senza titolo (22).png Data notizia Tue, 08/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia I ricercatori del Dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli Studi di Trieste, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma, hanno scoperto che la preferenza delle specie animali, umane e non umane, per i suoni consonanti sarebbe in parte determinata fisiologicamente. L’ipotesi all’origine dello studio, condotto su centotrenta pulcini implumi, è che gli elementi costitutivi delle capacità musicali – di umani e animali – abbiano una radice biologica, condivisa tra specie anche filogeneticamente distanti, e non dipendano già solo dalla cultura e dall’esperienza musicale.“Ricerche precedenti dell’Università degli Studi di Trieste già avevano condotto alla scoperta della preferenza dei pulcini, come di altre specie, per i cosiddetti intervalli musicali consonanti. Questi ultimi, infatti, sono quelli che più assomigliano al suono prodotto dagli esseri viventi, mentre quelli dissonanti richiamano la minor armonia dei suoni ambientali” spiega Andrea Ravignani, professore ordinario di psicologia generale al Dipartimento di Neuroscienze umane della Sapienza Università di Roma. “Allora non se ne conoscevano le ragioni; oggi, invece, sappiamo – grazie a studi condotti insieme, Università degli Studi di Trieste e Sapienza Università di Roma – che gli intervalli consonanti vengono prodotti in segnali sociali di tipo acustico”.La ricerca è stata condotta su centotrenta pulcini implumi; una volta schiusi, i pulcini – che non necessitano di alcuna cura parentale, né per sviluppare il repertorio vocale né per deambulare – sono stati allevati per quattro giorni, a coppie, in gabbie rettangolari a temperatura ambiente controllata. Per ogni pulcino sono stati registrati in arene insonorizzate i seguenti richiami: di contatto emesso dal pulcino quando prova disagio perché, ad esempio, separato dalla chioccia, di covata emesso in situazioni piacevoli e di cibo emesso quando il pulcino identifica una fonte di cibo redditizia. Questi richiami fanno parte di un complesso codice vocale che i pulcini sviluppano dalla schiusa all’età adulta per comunicare i loro bisogni agli altri conspecifici e per esprimere la natura positiva o negativa di una situazione che stanno vivendo. I ricercatori hanno stimolato la produzione di ciascun tipo di richiamo da parte dei pulcini ricreando gradualmente la situazione naturale associata a ciascuno di essi. In particolare, hanno registrato: i richiami di contatto, lasciando soli i pulcini nell’arena vuota dopo averli separati dal compagno di allevamento e dall’oggetto per l’imprinting; i richiami di covata, inserendo un oggetto per l’imprinting al centro dell’arena dopo l’isolamento iniziale; i richiami di cibo, posizionando un piatto di cibo al centro dell’arena dopo aver rimosso l’oggetto per l’imprinting.Analizzati i picchi minimi e massimi delle frequenze fondamentali e calcolatone il rapporto, lo studio ha rivelato una prevalenza di consonanza perfetta in tutti i tipi di richiamo, a conferma dell’idea che i suoni consonanti siano intrinsecamente presenti nella comunicazione animale. Le sole dissonanze registrate sono state rinvenute in situazioni di particolare distress, quali ad esempio contesti d’isolamento.“Questa ricerca potrebbe aprire ad applicazioni promettenti: un pulcino che emette un suono con una certa frequenza verosimilmente sta indicando un certo tipo di situazione e oggi sappiamo che i richiami più armonici sono quelli emessi nelle situazioni più piacevoli” spiega Cinzia Chiandetti, professore associato di psicobiologia al Dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli Studi di Trieste. “A seconda della dominanza di consonanze o dissonanze, potremo arrivare a comprendere lo status emotivo dell’animale associato al contesto in cui si trova: non siamo poi così lontani dal poter immaginare dispositivi in grado di registrare i richiami e restituire il livello di comfort o stress dell’animale che ci troviamo di fronte, anche dei polli che, come direbbe lo scrittore Andrew Lawler, sono gli uccelli che hanno alimentato la civiltà” conclude l’esperta.***************************Studio completo pubblicato su Biology LettersChicks produce consonant, sometimes jazzy, soundsGianmarco Maldarelli1,2, Andrea Dissegna1, Andrea Ravignani3,4,5 and Cinzia Chiandetti11Department of Life Sciences, University of Trieste, Trieste, Italy2Department of Biopsychology, Institute of Cognitive Neuroscience, Faculty of Psychology, Ruhr-UniversitatBochum, Bochum, Germany3Comparative Bioacoustics Group, Max Planck Institute for Psycholinguistics, Nijmegen, The Netherlands4Center for Music in the Brain, Aarhus University, Aarhus, Denmark5Department of Human Neurosciences, Sapienza University of Rome, Rome, Italy Abstract Coordinato da UniTS, coinvolge anche La Sapienza di Roma Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Tue, 29/10/2024 - 12:00 - Wed, 27/11/2024 - 12:00
Nuovi indizi sui buchi neri nell'universo: una scoperta che coinvolge UniTS Read more about Nuovi indizi sui buchi neri nell'universo: una scoperta che coinvolge UniTS Immagine WhatsApp Image 2024-10-02 at 11.25.07.jpeg Data notizia Fri, 04/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Internazionale Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia Recenti osservazioni realizzate con l’ausilio dell’Hubble Space Telescope hanno rivelato un numero sorprendentemente elevato di buchi neri nell’universo primordiale. Questa ricerca, guidata dal professor Matthew Hayes dell'Università di Stoccolma e pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, ha coinvolto anche il dottorando di ricerca Vieri Cammelli dell’Università di Trieste.L'Hubble Space Telescope (HST) è un telescopio spaziale lanciato nel 1990 da NASA ed ESA, che continua a fornire immagini straordinarie del cosmo. Una delle sue osservazioni più iconiche, nonché una delle più profonde mai raccolte nello spettro della luce visibile, è stata l'Hubble Ultra Deep Field (HUDF), un’immagine dell’universo che mostra galassie formatesi non molto tempo dopo il Big Bang.A distanza di 12 anni, il team di ricercatori ha nuovamente osservato questa stessa area dell’universo per identificare i cosiddetti nuclei galattici attivi, segnali della presenza di buchi neri in accrescimento. Utilizzando le variazioni di luminosità delle galassie sono stati scoperti numerosi buchi neri ospitati al loro interno, molti dei quali formati durante le prime fasi di vita dell'universo.La scoperta si allinea con i risultati ottenuti dal James Webb Space Telescope (JWST), un nuovo strumento che continua a spingere i limiti delle osservazioni astronomiche. JWST, lanciato nel 2021, è in grado di osservare oggetti ancora più lontani e fornire nuove informazioni sulla nascita e la crescita dei buchi neri.Vieri Cammelli, dottorando all'Università di Trieste e cofinanziato dall’Università Chalmers di Göteborg, ha avuto un ruolo fondamentale nell’analisi dei dati: la sua ricerca, che sarà parte integrante della sua tesi di dottorato, rappresenta un contributo significativo alla comprensione di come i buchi neri supermassicci si siano formati nelle prime fasi dell’evoluzione cosmica.Per approfondire i risultati della ricerca, è possibile leggere Glimmers in the Cosmic Dawn: A Census of the Youngest Supermassive Black Holes by Photometric Variability su The Astrophysical Journal Letters. Abstract Il dottorando Vieri Cammelli si è occupato dell'analisi dei dati Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Tue, 29/10/2024 - 12:00 - Wed, 27/11/2024 - 12:00
EU TalentOn 2024: il dottorando Simone Kresevic vince la categoria "Prevenzione e Cura del Cancro" Read more about EU TalentOn 2024: il dottorando Simone Kresevic vince la categoria "Prevenzione e Cura del Cancro" Immagine kresevic.jpg Data notizia Wed, 02/10/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia Simone Kresevic, dottorando del gruppo di Ingegneria Biomedica al Dipartimento di Ingegneria e Architettura, ha ottenuto due prestigiosi riconoscimenti all’EU TalentOn 2024, svoltosi a Katowice (Polonia). Il suo progetto "Breath for Life" non solo ha conquistato il primo posto nella categoria "Prevenzione e Cura del Cancro" ma si è ulteriormente distinto aggiudicandosi il Gran Premio finale tra tutte le categorie del concorso.Il progetto propone un dispositivo innovativo per la diagnosi precoce del cancro tramite un sistema basato su sensoristica innovativa e analisi basata su Intelligenza Artificiale. Il progetto si è distinto in termini di creatività scientifica, fattibilità e impatto pratico. L'EU TalentOn è una competizione promossa dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon Europe che coinvolge giovani ricercatori tra i 21 e i 35 anni da tutta Europa. Su oltre 1200 candidature, sono stati selezionati 108 partecipanti, divisi in team interdisciplinari per sviluppare soluzioni innovative legate alle cinque Missioni Europee: adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione e cura del cancro, ripristino degli oceani e delle acque, città intelligenti a emissioni zero e gestione sostenibile del suolo. Nel nostro ateneo è stato selezionato anche il dottorando in Ingegneria Biomedica Francesco Bassi.https://eutalenton2024.eu/https://research-and-innovation.ec.europa.eu/news/all-research-and-innovation-news/discover-winners-eu-contest-young-scientists-and-eu-talenton-2024-09-13_en Foto - Simone Kresevic insieme alle due colleghe del team durante la preparazione del progetto Abstract Selezionato anche il dottorando in Ingegneria Biomedica Francesco Bassi Mostra nel diario Off
Conferito il Premio Wolfgang Metzger a Tiziano Agostini Read more about Conferito il Premio Wolfgang Metzger a Tiziano Agostini Immagine AGOSTINI_def.JPG Data notizia Thu, 26/09/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia Tiziano Agostini, docente di Psicologia generale al Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste, ha ricevuto il prestigioso Premio Wolfgang Metzger nel corso della cerimonia d’inaugurazione della 23rd Scientific Conference of the Society for Gestalt Theory and its Applications (GTA), tenutasi all’Università di Milano Bicocca. Il riconoscimento gli è stato conferito per il libro “Showing Time: Continuous Pictorial Narrative and the Adam and Eve Story - In Memory of Alberto Argenton”, di cui è coautore.Il premio, intitolato allo psicologo tedesco Wolfgang Metzger, viene assegnato a coloro che hanno contribuito in maniera significativa alla ricerca e all’applicazione della Teoria della Gestalt. La Gestalt è un approccio interdisciplinare che vede l'essere umano come un sistema aperto, in costante interazione con il suo ambiente. Si focalizza su come percepiamo l'insieme di un'esperienza o fenomeno, piuttosto che sulle sue singole parti, evidenziando l'importanza delle strutture percettive globali. In poche parole, ciò che percepiamo non è una somma di elementi, ma semplicemente una sintesi della realtà. Per il professor Agostini questo premio rappresenta non solo un riconoscimento personale, ma anche un importante risultato per il dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste. È la seconda volta che il Premio Metzger viene assegnato a un docente dell’ateneo triestino: il primo a riceverlo fu Gaetano Kanizsa, fondatore del Laboratorio di Psicologia Sperimentale di Trieste, insieme a Riccardo Luccio nel 1987.Con la premiazione di Tiziano Agostini l’Università di Trieste conferma il suo ruolo di spicco nel panorama accademico internazionale, proseguendo la tradizione di eccellenza nella ricerca sulla psicologia della percezione e dell’esperienza. Abstract Il predecessore fu Gaetano Kanizsa nel 1987 Mostra nel diario Off