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1001VELAcup nel Golfo di Trieste per il Centenario UniTS

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Il Golfo di Trieste ospiterà dal 26 al 29 settembre 2024 la diciassettesima edizione del Trofeo 1001VELAcup, una regata internazionale tra imbarcazioni a vela progettate, costruite e condotte da studenti universitari.

L’edizione giuliana dell'evento, ideato dagli Architetti Massimo Paperini e Paolo Procesi, è organizzata dall'Università di Trieste e dallo Yacht Club Adriaco in collaborazione con l’Associazione 1001Velacup. E' promosso in ambito universitario come nuovo modulo didattico, attento alle tematiche ambientali e arricchito dall'esperienza pratica e dalla verifica sul campo.

Organizzata nell’ambito delle iniziative per il centenario UniTS, la competizione si terrà nella cornice della Settimana Velica Internazionale dello Yacht Club Adriaco.

1001VELAcup prevede l’assegnazione del Trofeo “Challenge”, che si disputa con le barche disegnate e realizzate dai team universitari, del Trofeo “Paolo Padova”, che vede uno studente insieme ad un professore della propria università regatare con imbarcazioni monoclasse e del Premio “Mainaldo Maneschi” per il miglior progetto presentato. Nei giorni dell'evento saranno anche organizzate conferenze con importanti figure della vela internazionale. 

UniTS parteciperà con il suo Audace Sailing Team e tre imbarcazioni realizzate in materiale composito sostenibile, leggero e performante.

 

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Dal 26 al 29 settembre
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Il cordoglio UniTS per la scomparsa di Gianpietro Benedetti

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L'Università di Trieste esprime profondo cordoglio per la scomparsa dell'ingegner Gianpietro Benedetti, punto di riferimento del mondo produttivo regionale e figura di rilievo internazionale dell'industria siderurgica.

Benedetti, già direttore generale, amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo Danieli di Buttrio, ha caratterizzato la sua azione con una visione lungimirante e grande spirito di innovazione che hanno consentito di aprire nuove prospettive imprenditoriali al gruppo e di ispirare una generazione di imprenditori.

Di Gianpietro Benedetti ricordiamo la grande attenzione rivolta al nostro ateneo, in particolare al sostegno dei percorsi di formazione e delle attività di ricerca e trasferimento tecnologico.

Agli straordinari risultati conseguiti nel corso della sua lunga carriera imprenditoriale l'Università di Trieste rese omaggio conferendogli la Laurea ad honorem in Ingegneria Meccanica il 7 dicembre del 2000.

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L'ateneo gli conferì la Laurea ad honorem in Ingegneria Meccanica
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Dal 6 al 20 maggio torna il Festival MAREinFVG

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Dal 6 al 20 maggio 2024 torna MAREinFVG, 3° edizione del festival diffuso che mira a promuovere i legami che la regione ha con il mare. L’iniziativa proporrà oltre 50 attività culturali, scientifiche, artistiche, storiche, letterarie e sportive lungo la costa del Friuli Venezia Giulia, alla scoperta del mare da Lignano a Muggia, passando per Monfalcone, Duino Aurisina e Trieste. Si esploreranno così le diverse declinazioni con cui viene valorizzato il mare in regione: sport, storia e cultura del territorio, innovazione tecnologica, arte e letteratura, inclusione e dialogo.

Il Festival, di cui l’Università di Trieste è partner, è realizzato con la collaborazione di 47 realtà tra enti, aziende e associazioni in occasione del Giorno europeo del mare, l’European Maritime Day. Il suo obiettivo è far conoscere a turisti e cittadini il valore dell’economia e della cultura del mare nella regione.

Nel programma sono particolarmente numerose le attività a cura dell’Università di Trieste con i Dipartimenti MIGe, di Scienze della Vita e di Studi Umanistici e con il Museo dell’Antartide. 

Il Festival è organizzato da Maritime Technology Cluster, consorzio delle tecnologie marittime di cui l'Università è socio fondatore. Il Cluster si pone come punto di riferimento per il settore delle tecnologie marittime nel Friuli Venezia Giulia: un insieme di imprese, università, centri di ricerca, enti di formazione che condividono la volontà di essere più competitivi assieme. 
L’evento, realizzato con la collaborazione di Promoturismo FVG, Comune di Trieste, Comune di Monfalcone e Comune di Muggia e la Direzione Marittima di Trieste - Capitaneria di Porto - Guardia Costiera, vede il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Coinvolte anche le principali istituzioni marittime del territorio, dall’ITS Accademia Nautica all’Istituto Nautico di Trieste, da ARPA FVG a OGS con la collaborazione di diverse associazioni del settore.

Programma Università di Trieste

 

7 maggio 
ore 18.30
Urban Center, Corso Cavour 2/2 - Trieste

Innovazione nei settori marino, marittimo e delle acque - Azioni dell’Ecosistema iNEST 

Presentazione delle attività del consorzio iNEST in cui verranno illustrate le attività di ricerca, i bandi rivolti alle imprese, nuove startup/spin off e i laboratori congiunti tra enti pubblici e ricerca sviluppo d’impresa. Il Consorzio iNEST, è una rete che integra le 9 Università del Triveneto, Enti pubblici territoriali e Enti Pubblici di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico attivi sul territorio. 

L’Università di Trieste è responsabile delle attività dello Spoke 8 relative a “Maritime, marine and inland water technologies: towards the Digital Twin of the Upper Adriatic”, e assieme al Polo Tecnologico Alto Adriatico, presenta uno stato di avanzamento di attività volte a generare impatto pubblico, sociale ed economico. 

Organizzatori: iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, Polo Tecnologico Alto Adriatico e Università di Trieste

 

8 maggio
ore 10
Trieste, sede Università piazzale Europa, edificio H2bis, aula 5°
ore 17 
Monfalcone, Innovation Young centre, viale San Marco 70

Marine ecosystems and environmental challenges
workshop in lingua inglese 

Laboratorio per studenti universitari e ragazzi sugli ecosistemi marini. Come può la tecnologia e la citizen science supportare la ricerca scientifica? Due incontri in lingua inglese curati da WWF Portogallo. 
Accesso gratuito con iscrizione obbligatoria sul sito www.marefvg.it alla sezione eventi.

Organizzatori: WWF Portogallo, Maritime Technology Cluster FVG, Università di Trieste


8 maggio
ore 17-19
Trieste
Capitaneria di Porto, piazza Duca degli Abruzzi, 4

Antropizzazione, cambiamento climatico e variazione del livello del mare nel Golfo di Trieste 

interventi e tavola rotonda
Significato della biodiversità marina in relazione al cambiamento climatico
intervento di Marina Cabrini (Legambiente), biologa marina e oceanologa, già prima ricercatrice dell'INOGS, dove ha coordinato il gruppo di Biologia marina, e presidente del Comitato Plancton della Società Italiana di Biologia Marina (SIBM)

Cambiamenti climatici e variazioni del livello del mare: quale futuro per il Golfo di Trieste
intervento di Stefano Furlani, docente di Geografia fisica e Geomorfologia, Università di Trieste

L’impatto antropico nel Golfo di Trieste
intervento di Mariangela Pagano, Istituto Nazionale di Oceonografia e di Geofisica Sperimentale - OGS

Alla tavola rotonda parteciperanno anche Martina Busetti, geologa, primo ricercatore dell'OGS, il Capitano di Vascello Francesco Chirico del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera e i relatori della prima parte dell’incontro

Organizzatori: Università di Trieste, Circolo Verdeazzurro Legambiente Trieste

 

9 maggio
ore 18
Teatro Miela, Piazza Duca degli Abruzzi 3 – Trieste

Quale futuro per le coste del FVG?
conferenza e proiezione

Durante l'evento verrà proiettato il "2100". Il documentario, prodotto da Fabrizio Antonioli (Cnr-Igag) e Thalassia Giaccone (Stazione Zoologica Anthon Dohrn), sceneggiato da Martina Camatta, mostra, attraverso i contributi di scienziati ed esperti intervistati nel docufilm, un quadro composito degli effetti che i cambiamenti climatici, passati e attuali, hanno prodotto sugli ambienti e sulle risorse naturali in 26 siti emersi e sommersi delle coste siciliane, già oggetto di pubblicazioni scientifiche da parte dei produttori. Alla proiezione del documentario seguirà una tavola rotonda moderata da Franco Foresta Martin, già redattore scientifico del Corriere della Sera, e numerosi esperti, con la finalità di discutere e sensibilizzare sul problema dell'aumento del livello del mare nel Mediterraneo legato ai cambiamenti climatici e sui possibili rimedi.

Organizzatori: Dipartimento di Scienze della vita e MIGe
Appuntamenti al Museo del Mare e in Sala Luttazzi, Magazzino 26 - Trieste

 

10 maggio
Museo del Mare, Magazzino 26
ore 17. 30

Il restauro delle foreste marine di macroalghe

Perché sono importanti le foreste marine di macroalghe? Cosa possiamo fare per prevenire il loro degrado? Durante la conferenza verranno presentati i progressi e le sfide del restauro di questo importante habitat marino.

Organizzatori: Dipartimento di Scienze della vita

 

15 e 16 maggio
Museo del Mare, Magazzino 26
ore 10

Storie di mare, di scienza e di Imperi: racconto ed esperienza virtuale Global sea routes
Nel corso delle due giornate verranno presentate al pubblico le realizzazioni digitali 3D relative alla fregata austriaca Novara, curate per GSR da Animdrops Creative Animation Studio di Mattia Talò. In particolare, il pubblico potrà visualizzare il modello digitale 3D in modalità interattiva e potrà sperimentare una visita in realtà virtuale mediante visore. Sarà inoltre illustrato come GSR impiega le tecnologie digitali per studiare la storia della navigazione a vela in epoca moderna (1500-1900).

Organizzatori: Università di Trieste, Animdrops Creative Animation Studio e Global Sea Routes

 

15 maggio
Museo del Mare, Magazzino 26
ore 11

Scienza, collezioni, musei e l’impresa della Novara

L’incontro si propone di presentare al pubblico la storia dei 26.000 reperti raccolti durante la spedizione della Novara intorno al mondo. Si parlerà della tipologia degli oggetti raccolti durante il viaggio, come vennero preparati, trasportati o spediti in Europa, quale fu il loro destino dopo la spedizione, in quali collezioni museali si trovano al giorno d’oggi. Ci si soffermerà in particolar modo sulla collezione Novara del Civico Museo di Storia Naturale di Trieste e sui manoscritti singalesi della Biblioteca Civica Hortis.

Organizzatori: Dipartimento di Studi Umanistici, Global Sea Routes e Museo Civico di Storia Naturale

 

15 maggio
Museo del Mare, Magazzino 26
ore 16


Una colonna sonora per l’impresa della Novara

La spedizione della Novara intorno al mondo fu accompagnata da un costante sottofondo musicale, sia durante la navigazione, grazie alla banda di bordo, sia durante i vari periodi di sosta sulla terraferma, grazie ai concerti tenutisi in occasione dei ricevimenti in onore della nave e del suo equipaggio, e grazie, infine, alle musiche etniche eseguite durante gli incontri con popolazioni native. L’incontro intende illustrare al pubblico i contenuti e il significato che la musica assunse durante il viaggio di circumnavigazione e il ruolo che svolse nella vita di bordo e nella vita sociale che accompagnò lo svolgimento dell’impresa.

Organizzatori: Università degli Studi di Trieste, Animdrops Creative Animation Studio e Global Sea Routes

 

15 maggio
Sala Luttazzi, Magazzino 26
ore 18.30

Musiche in viaggio 
Un viaggio sonoro attraverso epoche e stili differenti partendo dalle musiche d’occasione scritte per la partenza della Fregata Novara e navigando verso il ‘900. Pianista: Joel Kakusi.

Organizzatori: Conservatorio Tartini, Università di Trieste, Global Sea Routes

 

16 maggio
ore 11

Storie di circumnavigazioni e il caso della Novara
L’incontro presenterà al pubblico la storia delle circumnavigazioni del globo in epoca moderna (1500-1900), allo scopo di inquadrare storicamente l’impresa della fregata austriaca Novara (1857-1859), spiegarne il valore scientifico e illustrarne il significato politico-economico. Si mostrerà come l’impresa possa essere intesa nel suo aspetto di finestra aperta sul mondo naturale, ma anche sulle realtà coloniali e imperiali alla metà dell’800.

Organizzatori: Università degli Studi di Trieste, Animdrops Creative Animation Studio e Global Sea Routes

 

16 maggio
ore 16 

Figure di donne nelle descrizioni del viaggio della Novara
Fin dalla sua progettazione, la spedizione della Novara è un’impresa per soli uomini: uomini sono gli ufficiali e i membri dell’equipaggio, uomini sono gli scienziati inviati dall’Accademia delle Scienze di Vienna per svolgere gli studi e le ricerche nelle diverse discipline. Eppure le pagine del resoconto del viaggio e le corrispondenze di alcuni di quegli scienziati rivelano numerose e interessanti presenze femminili. L’incontro intende presentare al pubblico alcune di queste figure a partire dalle descrizioni del viaggio e dalle fonti storiche che le riguardano per provare a tracciarne i profili e le traiettorie biografiche nel quadro delle specifiche dinamiche di genere vigenti nei loro diversi contesti sociali.

Organizzatori: Università degli Studi di Trieste, Animdrops Creative Animation Studio e Global Sea Routes


17 maggio
ore 14 e ore 14.45
Trieste
Museo dell’Antartide (via Weiss 21)

Il Museo dell'Antartide e i racconti di chi c'è stato
La sezione di Trieste del Museo Nazionale dell’Antartide apre le proprie porte: sarà possibile visitare il museo, accompagnati da una guida per conoscere le caratteristiche del continente bianco e le esplorazioni passate e attuali, condotte nell’ambito del Progetto Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA). 
Alla fine della visita i partecipanti avranno la possibilità di confrontarsi con due ricercatrici che hanno compiuto diverse missioni in Antartide: Ester Colizza dell’Università di Trieste e Daniela Accettella dell’OGS. 

Visita su prenotazione: museoantartide@units.it

Organizzatori: Museo Nazionale dell’Antartide, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS e Università di Trieste

 

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Oltre 50 appuntamenti lungo le coste del Friuli Venezia Giulia. Ricco il programma a cura di UniTS
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UniTS su Nature Physics con un esperimento quantistico innovativo sulla “turbolenza”

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Francesco Scazzaresponsabile del laboratorio congiunto ArQuS del Dipartimento di Fisica di UniTS e Cnr-Ino, è tra i firmatari dello studio pubblicato su Nature Physics “Connecting shear flow and vortex array instabilities in annular atomic superfluids”.

In dettaglio, un team di ricerca dell'Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche di Sesto Fiorentino (Cnr-Ino) e dell’Università di Firenze (Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non lineare e Dipartimento di Fisica), in collaborazione con l’Università di Trieste, l'Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia Ulsan in Corea del Sud e del Dipartimento di Fisica dell’Università dei Paesi Baschi ha realizzato un innovativo esperimento con un simulatore quantistico che ha permesso di fare luce su uno dei più affascinanti e complessi fenomeni della fisica: la cosiddetta instabilità di Kelvin-Helmholtz, un fenomeno fluidodinamico che gioca un ruolo fondamentale nell'insorgere della “turbolenza”.

Il fenomeno deve il suo nome ai due studiosi Lord Kelvin e Hermann von Helmholtz che, alla fine del XIX secolo, osservarono come fluidi di diversa densità e messi in moto relativo siano soggetti a perturbazioni di tipo ondoso che evolvono rapidamente in strutture vorticose di grandi dimensioni. Si tratta di un fenomeno ampiamente diffuso, dall'atmosfera all'oceano alle nuvole e persino in contesti astrofisici, come nelle atmosfere stellari o nelle nebulose. 

L’esperimento ha permesso di riprodurre le dinamiche di interazione tra due superfluidi di atomi ultrafreddi di litio (raffreddati cioè a temperature prossime allo zero assoluto, ovvero -273°C) grazie a un simulatore quantistico atomico, un dispositivo progettato per studiare e simulare fenomeni quantistici della materia in maniera estremamente controllata. Per la prima volta, è stato testato l’utilizzo di tali dispositivi per lo studio di fenomeni fluidodinamici in condizioni estreme, che risultano estremamente difficili da studiare attraverso convenzionali tecniche numeriche.

Francesco Scazza di UniTS, sottolinea: “Tramite sistemi sintetici di atomi ultrafreddi è ormai possibile studiare la materia in condizioni estremamente controllate, anche ben oltre quelle che si possono trovare spontaneamente in natura. Queste possibilità verranno ancor meglio sfruttate ottenendo in laboratorio il controllo individuale di ogni singolo atomo che compone il sistema, un obiettivo chiave del laboratorio ArQuS a Trieste.” 

“Connecting shear flow and vortex array instabilities in annular atomic superfluids”, D. Hernández-Rajkov, N. Grani, F. Scazza, G. Del Pace, W. J. Kwon, M. Inguscio, K. Xhani, C. Fort, M. Modugno, F. Marino e G. Roati, Nature Physics (2024).

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Nell’esperimento condotto al CNR-INO un fluido quantistico di atomi ultrafreddi manifesta un’instabilità di Kelvin-Helmholtz: un anello formato da vortici quantizzati inizialmente ordinato perde gradualmente stabilità e si frammenta, formando cluster di vortici disordinati.

 

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Testato per la prima volta in condizioni estreme un simulatore quantistico atomico per studiare fenomeni fluidodinamici
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Cancro: dal 13 al 16 maggio a Trieste i massimi esperti di p53, la proteina “guardiano del genoma”

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Domenica 12 maggio 20.000 volontari tornano nelle piazze di tutta Italia per distribuire l’Azalea della Ricerca AIRC durante la Festa della mamma, a fronte di una piccola donazione.

Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, è anche sponsor del 19° International p53 Workshop si terrà dal 13 al 16 Maggio al Trieste Convention Center

Il Workshop riunirà 300 partecipanti provenienti da 49 paesi, sotto la guida del Comitato Scientifico composto da Giannino Del Sal (Università degli Studi di Trieste, ICGEB-Trieste, IFOM-ETS Milano), Lawrence Banks (ICGEB, Trieste), Giovanni Blandino (Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma) e Gerry Melino (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”).

Il cancro continua a essere una delle sfide più complesse per la ricerca scientifica, per i sistemi sanitari e per l’intera società. Nel 2022 a livello mondiale i nuovi casi di cancro sono stati circa 20 milioni, e i decessi sono stati 9.7 milioni. Piu del 40% di tutti i casi di cancro presenta mutazioni nel gene TP53 nei tessuti malati. Il gene è infatti responsabile della produzione di uno dei più potenti soppressori tumorali. Sono quindi circa una decina di milioni i pazienti che si stima possono sviluppare, ogni anno, un tumore con mutazioni a carico di questo gene. La proteina p53 è dunque tra le molecole più studiate, anche perché è uno dei bersagli terapeutici più complessi da colpire.

Quando il gene TP53 funziona correttamente, la proteina p53 controlla a sua volta una vasta gamma di geni che regolano processi biologici cruciali per mantenere l’integrità del DNA e prevenire lo sviluppo del cancro. Per questo ruolo di protettore del materiale genetico, la proteina è stata soprannominata il “guardiano del genoma”. Tuttavia, quando subisce una mutazione, p53 nelle sue molteplici forme alterate aumenta la probabilità di una crescita incontrollata delle cellule, favorendo lo sviluppo di diversi tipi di tumore.

Il workshop esplorerà le ultime scoperte e innovazioni legate a TP53 e indagherà il suo intricato ruolo nel cancro e il suo potenziale impatto terapeutico.

Tra i 50 relatori previsti saranno presenti gli scienziati che hanno scoperto p53 nel lontano 1979 e coloro che hanno scoperto il ruolo di p53 nella sindrome di Li-Fraumeni (LFS), una malattia genetica ereditaria che predispone a un elevato rischio di sviluppare neoplasie durante tutto il corso della vita.

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Domenica 12 maggio torna nelle piazze “L’azalea della Ricerca AIRC”
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Beyond borders: le Università di Trieste e del Litorale ospitano le delegazioni di 8 atenei internazionali

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Duecento studenti e docenti provenienti dai dieci atenei dell’Alleanza Europea Transform4Europe (T4EU) saranno ospiti dal 20 al 24 maggio delle Università di Trieste e del Litorale che organizzano in partnership una settimana di attività intitolata "Beyond Borders", per raccontare la storia, il presente, la ricchezza e le prospettive del nostro territorio di confine.

Durante la T4EU week saranno organizzati corsi rivolti a studenti delle lauree triennali, magistrali e dei corsi di dottorato, attività culturali e ricreative con l’obiettivo di far percepire agli ospiti, provenienti - oltre che da Italia e Slovenia - da Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Polonia, Bulgaria, Estonia e Lituania, la complessità e la bellezza di vivere il confine, con i suoi intrecci di storie, cultura e lingue diverse.

Kick off dell'evento lunedì 20 maggio, nell'Aula Magna dell'edificio centrale di UniTS: a partire dalle 9.30 i partecipanti, saranno accolti dai discorsi di benvenuto del prof. Valter Sergo, Prorettore Vicario dell'Università di Trieste, e dalla prof.ssa Klavdija Kutnar, Rettore dell'Università della Primorska. 

Le prime due giornate (20 e 21 maggio) si svolgeranno poi interamente a Trieste e includeranno, tra gli altri appuntamenti, una conferenza sulla scienza partecipata, una tavola rotonda dal titolo "T4ERI Citizen Science" e l'inaugurazione alla Stazione Rogers della mostra "Il giardino degli invisibili", ideata e organizzata dalla prof.ssa Roberta Altin, antropologa del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Trieste, in collaborazione con l'ateneo del Litorale.

Sono previsti, inoltre, anche degli incontri istituzionali, per lo sviluppo di alcuni degli obiettivi di Transform4Europe, come quello sulla mobilità verticale, di cui UniTs è leader sotto la guida del prof. Simone Arnaldi del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.

Mercoledì 22 maggio si svolgerà un simbolico e suggestivo “passaggio del testimone”  tra i due atenei a San Servolo (Socerb): dall’omonimo castello, i partecipanti potranno ammirare la vista delle due città, Capodistria e Trieste, e ascoltare una lezione sul confine italo-sloveno della prof.ssa Tullia Catalan, docente di Storia contemporanea dell'Ateneo giuliano. 

La T4EU week proseguirà il 23 e 24 maggio a Capodistria, dove gli studenti continueranno a frequentare gli incontri previsti e vedranno l'altro lato della vita "oltre il confine", parafrasando il titolo dell'evento.

L'Ateneo sloveno ospiterà meeting dedicati all' internazionalizzazione dell'istruzione superiore e all'importanza strategica dello sviluppo di Università europee, come da obiettivo di Transform4 Europe. In programma incontri sulla mobilità per tutta la comunità accademica e lo Student Council dell'Alleanza, ma non mancheranno momenti conviviali e attività culturali e sportive.

In coda all'evento, sabato 25 maggio è prevista una visita a Portorose e Pirano per gli ospiti internazionali.

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In arrivo 200 studenti europei per un evento "oltre i confini"
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La comunità di UniTS ricorda l'archeologa Federica Fontana

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Il 19 maggio, all’età di 61 anni, è mancata Federica Fontana, professoressa associata di Archeologia greca e romana presso il Dipartimento di Studi Umanistici.

Laureatasi a Trieste in Lettere classiche nel 1987, ha poi conseguito, nel 1991, la specializzazione in Archeologia classica alla Scuola Nazionale di Archeologia della “Sapienza” e nel 1995 il Dottorato di ricerca in Storia antica presso il medesimo Ateneo.

Questa combinazione di competenze, a un livello di formazione così elevato, è un fatto non comune, se non proprio raro. Si potrebbe dire che nel modo di lavorare di Federica Fontana la conoscenza storica sia stata la premessa e la comprensione storica il punto di arrivo di indagini eseguite con metodo e interessi di archeologa; certo è che l’integrazione sistematica di più saperi è stato il fondamento per lo sviluppo di un percorso di ricerca la cui originalità e fecondità sono state presto riconosciute sul piano nazionale e internazionale.

Lo documentano le pubblicazioni – complessivamente più di cento – di frequente accolte in sedi prestigiose, le molte partecipazioni a convegni, l’attività come Professeur Invitée presso l’Ècole Normale Superieure di Parigi, la pluriennale cooperazione in iniziative di ricerca e divulgazione con maestri degli studi di antichistica come Filippo Coarelli, John Scheid, Olivier de Cazanove, la membership in numerosi centri, associazioni e reti di ricerca internazionali, nonché la responsabilità scientifica di progetti finalizzati a interventi di studio e recupero nel contesto romano, realizzati in collaborazione con la Sovrintendenza capitolina per i beni culturali, come quelli relativi al Mitreo del Circo Massimo e al santuario di Giove Dolicheno sull’Aventino.

Ma una ragione cospicua dell’interesse rivolto all’attività scientifica di Federica Fontana è stata l’ideazione di Sacrum facere, iniziativa sperimentale mirata a riunire periodicamente, intorno a un tema dato della cosiddetta “archeologia del sacro”, studiose e studiosi di formazione disciplinare diversa, chiamati a produrre un quadro multiprospettico sulla questione proposta. 

Il tema è cambiato di edizione in edizione (ce ne sono state fin qui sette, a partire dal 2012), restando prevalente l’interesse per le forme di contatto tra culture religiose diverse.

È evidente che questa proposta interdisciplinare, rigorosa grazie al suo impianto e alla sapiente selezione delle competenze chiamate in causa, si presta anche a generare domande metodiche, fondate storicamente, e conoscenza responsabile intorno a temi della nostra attualità. 

Per quanto riguarda l’insegnamento, a partire dalla sua presa di servizio, nel 2001, o poco dopo, Federica Fontana ha tenuto corsi di Archeologia greca e romana, Archeologia italica, Metodologia della ricerca archeologica, Archeologia delle province romane a livello triennale, magistrale e per la Scuola di Specializzazione Interateneo in beni archeologici (SISBA). Ha seguito molte tesi di specializzazione e dottorali. È stata Delegata del DiSU per la formazione post-lauream e Direttrice della SISBA. 

Dal 2005 è stata Direttore scientifico dello scavo del DiSU ad Aquileia (via Gemina), in convenzione con il Politecnico di Torino. Lo scavo ha anche una valenza formativa, essendo stato costituito di recente come attività stabile di tirocinio per alcuni corsi di studio di livello triennale e magistrale. Cardine dell’insegnamento sullo scavo è sempre stato l’accento sull’acquisizione del metodo più che sul “premio” della scoperta, nonostante la rilevanza dei ritrovamenti aquileiesi da parte della stessa docente, come nel caso della domus “dei Putti danzanti” di età costantiniana. 

Per la solidità scientifica, per la chiarezza delle idee e la capacità di ascoltare, per la propensione ad andare al punto in ogni forma di comunicazione, negli studi come nella conversazione libera, Federica Fontana è stata un’insegnante nel senso etimologico della parola, quello dell’adulto che “lascia un segno” nell’anima del giovane o della giovane che lo ascolta. Anche il volontariato sociale prestato in alcuni ambiti dove offrire aiuto umano è un’esperienza molto dura è stata una componente, pur tacita, della sua capacità di formare intelligenze aperte e disposizioni generose.

Fino alla fine Federica è stata se stessa, ironica, acuta, sostanziale, fino all’ultimo momento. La lunga malattia l’ha sfinita ma non ha potuto sopraffarla. 

Tutta la comunità dell'Università di Trieste si stringe con affetto intorno alla sua famiglia. 

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Scomparsa a 61 anni la docente del DiSU protagonista del ritrovamento della domus “dei Putti danzanti” ad Aquileia
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UniTS Racing Team tra i bimbi del Burlo Garofolo

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UniTS Racing Team, la scuderia universitaria di Formula ATA dell’Università di Trieste, è stato protagonista all’IRCCS materno infantile “Burlo Garofolo” di “Young engineers in the making”.

I bambini si sono avvicinati in maniera divertente al mondo dell’ingegneria scoprendo gli aspetti pratici e teorici che si celano dietro alla costruzione di una monoposto elettrica.

UniTS Racing Team ha proposto un gioco interattivo che ha ricostruito l’intero processo produttivo di un veicolo da corsa, mimando le funzioni e le mansioni principali di ogni reparto coinvolto.

Nel corso di ogni step, cinque in tutto, i bambini hanno svolto una o più mansioni attinenti a uno dei reparti (telaio, aerodinamica, e-powertrain, elettronica). Il completamento delle prime quattro fasi ha portato alla costruzione di un modellino in scala.

L’ultimo step è stata la gara automobilistica che i ragazzi hanno svolto con grande entusiasmo grazie a un simulatore di corse. 

UniTs Racing Team è la scuderia universitaria dell'Università di Trieste che partecipa alla Formula ATA. Il team pone le sue radici nel celebre tracciato della gara in salita Trieste-Opicina, luogo dove Enzo Ferrari ottenne la prima vittoria della Scuderia Ferrari. Attualmente, il team è composto da più di 70 studenti, provenienti da percorsi di studio diversi ma accomunati dalla passione per i motori.

I membri del team sono organizzati in vari reparti, tra cui aerodinamica, telaio, ePowertrain, elettronica, marketing, business plan e sponsor. La caratteristica distintiva del team è sicuramente la progettazione e la costruzione interna di un motore elettrico. Il progetto è iniziato nel 2019 e nel 2021 il team ha partecipato ufficialmente alla competizione di Formula SAE Italy, ottenendo ottimi risultati, tra cui un quarto posto nel business event, un terzo posto nel cost event, un secondo posto nel design event e un quarto posto nella classifica generale.

Il successo ottenuto ha alimentato l'ambizione del team. Nel 2023, il team ha consolidato la sua posizione partecipando a numerosi eventi tra cui il Maker Faire internazionale di Roma. A settembre 2024 il team si prepara ufficialmente a competere nuovamente nella Formula ATA, pronti a dimostrare il proprio lavoro di squadra e a confrontarsi con altre grandi scuderie universitarie.

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Costruito un modellino di monoposto elettrica a “Young engineers in the making”
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Premio per la Scuola di Specializzazione UniTS in Urologia al congresso della SIA

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Andrea Piasentin, medico specializzando della Scuola di Specializzazione in Urologia dell'Università di Trieste, e Michele Rizzo, dirigente medico presso la SC Clinica Urologica ASUGI e docente della SS, sono vincitori di un premio per il miglior progetto di studio, nell'ambito del 48° Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia (SIA).

Il bando di concorso, rivolto agli specializzandi di tutta Italia, ha visto prevalere nella sede congressuale di Palermo il lavoro "made in UniTS" intitolato "L'impiego di Tadalafil per il trattamento dei sintomi dovuti alla presenza dello stent ureterale", realizzato dal dott. Andrea Piasentin con la supervisione del dott. Michele Rizzo.

Lo studio prevede l’utilizzo di un farmaco (Tadalafil), normalmente associato alle terapie dell'impotenza, per curare i sintomi irritativi urinari dovuti alla presenza di stent ureterali con cui il paziente deve convivere.

Lo stent ureterale è un tutore sottile e morbido, introdotto nell'uretere per facilitare il transito dell'urina dal rene alla vescica allo scopo di prevenire o risolvere rapidamente un quadro di ostruzione delle alte vie urinarie, dovuto a calcoli renali, stenosi, tumori o altre condizioni patologiche.


 

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Il progetto di studio dello specializzando Andrea Piasentin, con la supervisione del docente Michele Rizzo è stato premiato a Palermo
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Conferenza UniTS al Comando Carabinieri Unità Forestali, Ambientali ed Agro-Alimentari

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Il Prorettore dell’Università di Trieste Valter Sergo ha tenuto a Roma al Comando Carabinieri Unità Forestali, Ambientali ed Agro-Alimentari una conferenza sull’incendio di Mann Gulch (USA), dove nel 1949 quindici operatori anti-incendio del Servizio Forestale degli Stati Uniti vennero lanciati con il paracadute per arginare un incendio innescato da un fulmine, schiantatosi su un crinale il giorno prima. Meno di due ore dopo il lancio, tredici dei sedici giovani (il più vecchio aveva 32 anni e il più giovane 17) furono raggiunti e uccisi da una deflagrazione di fiamme che in meno di dieci minuti spazzò tutta la gola, lunga oltre tre chilometri.

La storia è narrata nel libro "Giovani e fuoco" di Norman Maclean, pubblicato in esclusiva per l’italia da Edizioni Università Trieste (https://eut.units.it/it/catalogo/giovani-e-fuoco/4437).

Alla conferenza, organizzata dal Gen. Brig. CC Daniel Melis, hanno assistito oltre 70 Carabinieri dell’Unità, tra cui il Comandante, Gen. CA CC Andrea Rispoli, il vice-comandante Gen. Div. CC Nazario Palmieri ed il Gen. Brigata CC par Antonio Frassinetto.

Al termine, il prof. Sergo è stato invitato a visitare la sala operativa del Nucleo Informativo Anti-incendi Boschivi, dove il Gen. Div. CC Palmieri, ed altri collaboratori, hanno presentato una complessa e accurata ricostruzione dell’incendio che nel 2021 ha devastato oltre 20.000 ettari in Sardegna.

 

Abstract
Presentato il libro "Giovani e fuoco" edito da EUT
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