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L’Università degli Studi di Trieste ha inaugurato il nuovo Laboratorio Isotopi Stabili “Antonio Longinelli”, dedicato all’analisi degli isotopi stabili e alle loro applicazioni in ambito ambientale, geologico e interdisciplinare. Situato al piano seminterrato della Palazzina “O” del Campus di San Giovanni, in Via Weiss 6, il laboratorio fa capo al Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze (MIGe) ed è coordinato dal prof. Stefano Covelli, con il dott. Daniele Karlicek come tecnico di riferimento.

La nuova infrastruttura scientifica è dotata di uno Spettrometro di Massa (IR MS) di ultima generazione, strumento che consente l’analisi degli isotopi stabili di idrogeno, carbonio, azoto e ossigeno in campioni solidi, liquidi e gassosi. L’acquisto della strumentazione è stato possibile grazie al Bando straordinario per il finanziamento dell’acquisto di attrezzature scientifiche da 4 milioni di Euro, finanziato dall’ateneo  nel 2022. Alla proposta hanno contribuito docenti dei Dipartimenti MIGe, DSV e DSCF, riuniti in una collaborazione interdisciplinare.  

Gli isotopi stabili – atomi dello stesso elemento che si differenziano per il numero di neutroni e quindi per la massa – sono strumenti preziosi per studiare una vasta gamma di fenomeni naturali. Nell’ambito delle Scienze della Terra, ad esempio, gli isotopi stabili dell’ossigeno e del carbonio vengono utilizzati per ricostruire le temperature e i cambiamenti climatici del passato, analizzando rocce, sedimenti e ghiacci. Quelli dell’idrogeno e dell’ossigeno, invece, aiutano a studiare l’origine e il percorso delle acque sotterranee e superficiali, fornendo indicazioni preziose sui cicli dell’acqua e sulle interazioni tra acqua e suolo. Gli isotopi possono essere impiegati anche per individuare le fonti di inquinamento e monitorare i processi di degradazione delle sostanze inquinanti. Nell’ambito delle Scienze Ambientali, l’analisi degli isotopi del carbonio e dell’azoto permette di comprendere meglio il funzionamento degli ecosistemi, le fonti di nutrienti e i meccanismi di crescita delle piante. In archeologia, lo studio degli isotopi nei resti umani e animali consente di ottenere informazioni su dieta, spostamenti e contesti culturali antichi. Infine, gli isotopi si rivelano utilissimi anche per verificare l’origine e l’autenticità di prodotti agroalimentari come vino e olio extravergine di oliva, contribuendo a identificare eventuali frodi, sofisticazioni o adulterazioni.

Il laboratorio è intitolato alla memoria del prof. Antonio Longinelli, pioniere della geochimica isotopica italiana e professore ordinario all’Università di Trieste dal 1983 al 1998. Figura di riferimento nel panorama scientifico internazionale, Longinelli fondò laboratori di geochimica isotopica a Pisa, Palermo, Trieste e Parma. La sua vasta produzione scientifica ha spaziato dalla paleoclimatologia all’idrogeologia, dall’oceanografia all’ambiente e alla biomedicina. Membro dell’Accademia Europea e dell’Accademia dei Lincei, viene oggi ricordato non solo per il valore dei suoi studi, ma anche per la sua carismatica umanità e per l’impatto duraturo sulla comunità scientifica.