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Addio a Maurizio Fermeglia: il commosso ricordo di UniTS

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Il 25 febbraio è mancato prematuramente per un malore che lo ha colto durante un’escursione in Val Rosandra Maurizio Fermeglia, professore ordinario di Principi di ingegneria chimica al Dipartimento di Ingegneria e Architettura, già Rettore del nostro Ateneo.

Maurizio Fermeglia, che avrebbe compiuto 69 anni in ottobre, viene universalmente ricordato come un uomo eccezionalmente eclettico, che ha saputo eccellere e lasciare una traccia importante non solo nell’ambiente accademico, ma in tutti gli ambiti in cui si è cimentato.

Laureatosi in Ingegneria Chimica all’Università di Trieste nel 1979, a cavallo del 1980-81 svolge ricerca presso la Technical University of Denmanrk, Lyngby. Ritorna poi nella nostra Università nel 1983 come ricercatore, diventando poi professore associato nel 1992 e professore ordinario nel 2002.

Oltre alla carica di Rettore dal 2013 al 2019, il professor Fermeglia ha servito in numerosi ruoli dirigenziali all’Università di Trieste, tra cui direttore di Dipartimento e direttore della Scuola di Dottorato in nanotecnologie. Ha ricoperto inoltre vari incarichi in ambito nazionale, tra cui recentemente quello di coordinatore nazionale del gruppo di principi di ingegneria chimica, nonché quello di presidente della commissione di Abilitazione Scientifica Nazionale per il suo gruppo concorsuale.

La sua attività scientifica è stata molto prolifica e varia, testimoniata dagli oltre 250 articoli pubblicati in riviste peer-reviewed internazionali, dalle oltre 200 presentazioni (tra cui decine di invited, plenary e keynote) in contesto internazionale, dalla gestione come principal investigator di numerosi progetti nazionali ed europei. I principali ambiti della sua ricerca hanno riguardato in passato lo studio sperimentale sui diagrammi di fase e sulle proprietà di trasporto, lo studio teorico di aspetti termodinamici dell’ingegneria chimica, l’ingegneria di processo e lo studio dei nanomateriali, ma si è occupato anche di basi di dati e di reti informatiche. Nell’ultimo ventennio ha poi contribuito a sviluppare, con il suo lavoro e la sua visione, il campo della modellazione molecolare multiscala. In anni più recenti si è occupato di Life Cycle Assessment, introducendo l’idea innovativa di integrare e migliorare i dati necessari per tale tecnica utilizzando la modellazione.

Tutta la sua carriera scientifica è stata ispirata e attraversata dalla passione per i temi della sostenibilità, con particolare attenzione alla sostenibilità dei processi e dei sistemi nell’ambito della transizione energetica. In questo contesto, oltre a condurre attività di ricerca in senso stretto, è stato anche consulente per le agenzie delle Nazioni Unite UNIDO e UNEP.

Il professor Fermeglia è stato un appassionato e stimatissimo docente in vari insegnamenti nell’ambito dell’ingegneria chimica, contribuendo a formare diverse generazioni di professionisti e sempre propugnando l’importanza di un approccio interdisciplinare alla formazione per affrontare le sfide future dell’umanità. Ha condotto inoltre una vastissima e apprezzatissima attività di comunicazione e divulgazione scientifica, primariamente nell’ambito della sostenibilità, con decine di interventi, seminari e conferenze dedicate al grande pubblico e sempre caratterizzate da originalità e visione. Nel 2010 fonda la Scuola Estiva sull’Energia, successivamente dedicata al “suo eroe” Giacomo Ciamician, il chimico triestino che già all’inizio del ventesimo secolo teorizzava l’uso del sole per uno sviluppo sostenibile della nostra società.

Soprattutto su queste tematiche, Maurizio Fermeglia è stato molto attivo su vari fronti dell’impegno civico, anche nel suo ruolo di delegato regionale del WWF, spinto dall’idea di utilizzare le proprie competenze accademiche al servizio della comunità.

Il professor Fermeglia è mancato mentre camminava su un sentiero della Val Rosandra. Per lui, triestino di nascita, la “Valle” era la montagna di casa, quella montagna che è stata la sua grande passione al di fuori dell’accademia. Lo spirito e la disciplina associati alla pratica delle attività di montagna spesso permeavano la sua quotidianità accademica. Alpinista e sci-alpinista, accademico del CAI, era stato istruttore di queste discipline e aveva partecipato a varie spedizioni alpinistiche anche extra-europee. Era stato inoltre capostazione della stazione di Trieste del Soccorso Alpino, dimostrando ancora una volta il desiderio di mettere le proprie capacità e conoscenze al servizio del prossimo. Forse è questa la lezione più importante che il professor Fermeglia, nel lasciare su quel sentiero questo grande vuoto nella comunità accademica e non solo, ci ha trasmesso.

La comunità UniTS si stringe con calore attorno alla moglie e ai figli di Maurizio.

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Già Rettore del nostro ateneo, era Ordinario di Principi di ingegneria chimica al Dipartimento di Ingegneria e Architettura
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300 ricercatori a Vicenza per iNE(S)T

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Si è svolto a Vicenza, nella sede del Polo Didattico Universitario, il meeting iNE(S)T-working, a cui hanno partecipato 300 ricercatori e ricercatrici impegnati in iNEST, Ecosistema dell’Innovazione del NordEst, finanziato dal PNRR con 110 milioni di euro.

iNEST progetta l’innovazione del NordEst da numerosi punti di vista differenti, con unità di ricerca coordinate dai 9 atenei triveneti: gli ambienti montani, la salute e gli stili di vita, la manifattura smart e green, l’architettura per le città sostenibili, gli ambienti di vita e di lavoro sostenibili, il turismo, la cultura e le industrie creative, l’agro-alimentare, gli ambienti marini e fluviali, i modelli digitali.

L’Università di Trieste coordina le attività di innovazione rivolta a sistemi marittimi, marini e di acque interne, che giungeranno a definire un gemello digitale per la gestione sostenibile dell’Alto Adriatico, con contributi da discipline biologiche, geologiche, fisiche, chimiche, di progettazione navale, di pianificazione territoriale, informatiche, amministrative e alte competenze da INOGS, Autorità Portuale AdSPMAO, Polo Tecnologico Alto Adriatico e dalle Università di Padova, Trento, IUAV e Ca’ Foscari di Venezia. 

Nel 2023 iNEST ha consolidato le sue attività, assumendo oltre 250 giovani ricercatrici e ricercatori, e creando una rete realmente collaborativa nel territorio e tra le persone. Qualità delle ricerche svolte, validità dei team e delle collaborazioni attivate, il coinvolgimento di oltre 300 Aziende nella presentazione di progetti innovativi per il territorio testimoniano la forza dell’Ecosistema dell’Innovazione del Nord-Est. 

Secondo il Prof. Bonollo, docente dell’Università di Padova e Presidente del Consorzio iNEST, “Il meeting di Vicenza costituisce un’importantissima occasione per fare il punto sulle attività di iNEST, attraverso confronti tematici e approfondimenti sugli scenari futuri che si aprono per il Consorzio. È anche l’opportunità di dimostrare che gli Atenei del territorio sono in grado di formare un’ “orchestra” affiatata, motivata e mai vista prima.

 

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UniTS coordina le attività di innovazione rivolte a sistemi marittimi, marini e di acque interne
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UniTS con Transform4Europe per M'illumino di Meno

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M'illumino di Meno, la campagna ecologica organizzata da Rai Radio2 in collaborazione con la trasmissione Caterpillar, dall’anno scorso è diventata Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili che si celebra ogni 16 febbraio.

Il tema 2024, la 20a edizione, è “No borders”: l’invito è a spegnere i confini cercando alleanze internazionali!

UniTS aderisce coinvolgendo le università partner di Transform4Europe, l’alleanza universitaria che riunisce gli atenei di Saarland (Germania), Alicante (Spagna), Estonian Academy of Arts, University of Silesia – Katowice (Polonia), Sofia University St. Kliment Ohridski (Bulgaria), Vytautas Magnus University (Lituania), Catholic University of Portugal, University of Primorska (Slovenia) e Jean Monnet University (Francia).

Per sensibilizzare al risparmio energetico, la facciata di UniTS ridurrà la sua illuminazione dalla sera del 16 febbraio e per tutto il weekend.

 

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Per sensibilizzare al risparmio energetico, la facciata di UniTS ridurrà la sua illuminazione dalla sera del 16 febbraio e per tutto il weekend
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Laurea Magistrale ad honorem in Ingegneria Civile ad Andrea Zampa

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L’Università degli Studi di Trieste ha conferito oggi la Laurea Magistrale ad honorem in Ingegneria Civile ad Andrea Zampa.

Il riconoscimento è stato attribuito “per il rilevante contributo fornito dalla ricerca sperimentale e nello sviluppo di strategie moderne basate sull’impiego di materiali compositi mirate alla riduzione della vulnerabilità sismica delle costruzioni esistenti in muratura”.

"Il prestigioso riconoscimento dell’Università di Trieste va a me, ma riguarda soprattutto una realtà imprenditoriale che ha fatto e continua a fare un grande lavoro con l’ateneo – afferma Andrea Zampa - Un impegno che trasforma il pensiero e la ricerca in brevetti, prodotti, metodi, sistemi che impattano sulla normativa e sul mercato, creando valore aggiunto e ricchezza per tutto il sistema Paese".

Andrea Zampa è socio fondatore, Presidente e Direttore Tecnico di Fibre Net SpA e Fibre Net Holding, un gruppo che si occupa di progettazione, sviluppo e produzione di prodotti e sistemi in materiali compositi fibro rinforzati, utilizzati nei settori dell’edilizia, dell’energia, dei trasporti e dell'industria. Grazie alla sua esperienza maturata nel campo dei materiali compositi, nei primi anni 2000 ha pensato e ingegnerizzato un innovativo prodotto in Fiber Reinforced Polymer (FRP) che oggi trova largo utilizzo per il rinforzo strutturale e il miglioramento sismico di edifici e infrastrutture. Nel corso della sua carriera professionale ha collaborato a numerose attività di ricerca e sviluppo con università, laboratori e istituti in tutto il mondo con l’obiettivo di progettare nuovi prodotti applicando tecnologie e soluzioni all’avanguardia. Oggi Zampa è membro del consiglio di amministrazione di associazioni professionali e tavoli di lavoro del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e RILEM (International Union of Laboratories and Experts in Construction Materials, Systems and Structures).

Questo il titolo della Lectio magistralis di Andrea Zampa: “Un’esperienza di ricerca industriale per il miglioramento strutturale delle costruzioni: dall’idea alla normativa di prodotto”.

Presenti alla cerimonia Valter Sergo, Pro Rettore Vicario dell’Università degli Studi di Trieste, Paolo Gallina, Direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura, che ha letto la motivazione, Massimiliano Gei, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria e Architettura, che ha tenuto la laudatio.

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Riconoscimento assegnato all'industriale friulano per l'impegno nello sviluppo di materiali innovativi per il consolidamento strutturale di edifici e il rinforzo di pavimentazioni stradali
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Women and Girls in Science: UniTS sostiene l'equa partecipazione delle donne nella scienza

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Domenica 11 febbraio si celebra in tutto il mondo l'International Day of Women and Girls in Science, istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015. L'Università di Trieste si unisce in questa ricorrenza alla comunità globale per promuovere un’equa partecipazione delle donne e delle ragazze negli ambiti di studio e lavoro delle discipline scientifiche.

Nonostante i progressi degli ultimi anni, persiste il divario relativo alla presenza del genere femminile in particolare negli ambiti cosiddetti STEM. A livello globale, le donne rappresentano solo il 28% dei ricercatori e il 35% degli studenti laureati in Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica. In Italia, la situazione è solo leggermente migliore: le ricercatrici sono il 33% e le laureate il 41%.

Secondo i dati Eurostat le donne impiegate nei settori scientifici sono una minoranza in tutta Europa, circa il 41%. In Italia il dato si è assestato sul 34%, con 400 mila scienziate e ingegnere, quasi la metà rispetto ai colleghi maschi (760 mila). 

Un altro elemento di criticità riguarda il gap salariale ancora da colmare: nel mondo le donne guadagnano in media il 20% in meno degli uomini impiegati nei settori STEM. In Italia, il divario è del 15%. 

Tuttavia, ci sono segnali di cambiamento. Il numero di donne che intraprendono carriere scientifiche è in costante aumento, seppur con ritmi diversi a seconda delle discipline. In Italia, ad esempio, la quota di donne tra i dottori di ricerca in ingegneria informatica è passata dal 17% nel 2000 al 33% nel 2020.

L'Università di Trieste ritiene che l’equità di genere nella partecipazione scientifica sia fondamentale per lo sviluppo della società e della comunità scientifica. Rinnova inoltre l’impegno a intraprendere tutte le azioni che promuovano ambienti inclusivi per tutte le “women in science” e a sensibilizzare le ragazze e le donne verso la possibilità di contribuire al progresso scientifico e tecnologico della società.

 

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L'obiettivo della giornata è superare il divario della presenza femminile in particolare negli ambiti STEM
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L’Università di Trieste illumina la facciata per il Giorno del Ricordo

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Il 10 febbraio l’Università di Trieste si unisce alle celebrazioni per il Giorno del Ricordo, istituito per conservare e rinnovare la memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, all’interno della complessa vicenda del confine orientale.

L’Ateneo giuliano si è distinto per lo sviluppo, negli ultimi decenni, di un filone di studi storici, in particolare grazie all’attività di ricerca condotta dal prof. Raoul Pupo, che ha ricostruito e analizzato con grande rigore scientifico le violenze e le persecuzioni avvenute lungo la frontiera adriatica prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. 

Gli studi sul confine orientale, verso cui si è riscontrato un crescente interesse nel corso degli anni, hanno contribuito a diffondere nel Paese conoscenza e comprensione degli avvenimenti che interessarono le popolazioni giuliano-dalmate, evitando semplificazioni e scorciatoie e i conseguenti rischi di pericolose strumentalizzazioni. 

In particolare, i risultati di queste attività di ricerca, frutto anche del confronto tra la storiografia italiana e quella slovena, hanno consentito di collocare la “memoria negata” della comunità della diaspora istriana, fiumana e dalmata all’interno di uno spazio pubblico riconosciuto, favorendo il completamento di un processo di riconciliazione, volto a superare i conflitti del Novecento. 

Proprio in occasione del Giorno del Ricordo, a 20 anni dalla sua istituzione, vogliamo sottolineare l’importanza della conoscenza e del rispetto delle memorie per consolidare la cultura della pace, rafforzare lo spirito europeo e costruire insieme il futuro. 

La sintesi di questo percorso per noi è idealmente rappresentata dall’immagine dei presidenti della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e della Repubblica Slovena, Borut Pahor, immortalati mano nella mano, nel corso di una visita ufficiale alla foiba di Basovizza nel luglio 2020.

La facciata dell'Università di Trieste sarà illuminata col tricolore nelle sere del 9, 10 e 11 febbraio.

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UniTS sottolinea l’importanza della conoscenza e del rispetto delle memorie per consolidare la cultura della pace, rafforzare lo spirito europeo e costruire insieme il futuro
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Aperte le iscrizioni per FameLab Trieste 2024

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Torna a Trieste FameLab, il talent show della comunicazione scientifica. La selezione locale del contest internazionale si svolgerà il prossimo venerdì 5 aprile dalle 9 alle 13 in Sala Luttazzi (Magazzino 26, Porto vecchio). Come sempre la sfida sarà raccontare in soli 3 minuti un argomento scientifico in modo chiaro e coinvolgente anche a un pubblico di non esperti, senza l’ausilio di proiezioni, grafici o video. Le iscrizioni andranno effettuate entro giovedì 28 marzo 2024, tramite form online


Sono ammessi concorrenti provenienti sia da ambiti STEM o medicina, sia da ambiti umanistici (Antropologia, Archeologia, Economia, Filosofia, Geografia, Giurisprudenza, Linguistica, Letteratura, Psicologia, Scienze Politiche, Sociologia, Storia e Storia dell’Arte).

La selezione locale è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. 

I primi due classificati della selezione locale riceveranno un premio in denaro, accederanno a una masterclass internazionale che si svolgerà a Perugia in giugno, e poi alla finale nazionale in programma tra settembre e ottobre. Il vincitore di FameLab Italia 2024 avrà accesso alla finalissima di FameLab International, in programma a novembre, dove affronterà gli altri concorrenti provenienti da tutto il mondo.

Per tutti i concorrenti della selezione di Trieste è previsto un incontro formativo gratuito, per prepararsi meglio alla sfida. L’incontro, organizzato da FameLab Italia, si svolgerà a distanza su piattaforma Zoom il 21 marzo 2024, (ore 16-20). Possono partecipare tutte le ricercatrici e i ricercatori interessati e in possesso dei requisiti per iscriversi a FameLab, anche se non ancora iscritti. 

Iscrizioni: info@immaginarioscientifico.it

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Il termine per l'invio delle candidature è giovedì 28 marzo!
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Giornata mondiale contro il cancro: UniTS si tinge di blu e arancio

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La facciata di UniTS si colora di blu e arancione per il World Cancer Day che si celebra il 4 febbraio.

L’appuntamento vuole aumentare la consapevolezza sulla malattia e sensibilizzare alla prevenzione. Il tema scelto per l’edizione 2024 è “Close the Care Gap – Everyone deserves access to cancer care” (Colmare il divario sulla cura. Tutti meritano l’accesso alla cura del cancro e di evitare le disuguaglianze).

Metà della popolazione mondiale non ha accesso ai servizi sanitari essenziali e, quando si tratta di cancro, a molti vengono negate le cure di base. A livello internazionale, spesso le persone che si rivolgono alle cure oncologiche incontrano barriere: reddito, istruzione, posizione geografica e forme di discriminazione basate su etnia, razza, sesso, orientamento sessuale, età, disabilità e stile di vita. I gruppi più svantaggiati hanno anche maggiori probabilità di essere esposti a una serie di altri fattori di rischio come il tabacco, una dieta non sana o i rischi ambientali. 

Questo è il divario di equità, che costa vite umane.

Dati italiani 2023.

Le stime sull’incidenza dei tumori in Italia, divulgate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione (IARC) e dall’European Network of Cancer Registries (ENCR), indicano che nel 2023 sono state 395.000 le nuove diagnosi: 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne. Negli ultimi 3 anni l’incremento è di oltre 18.400 casi. Queste cifre fotografano un andamento crescente e pongono interrogativi per i quali, oggi, non esistono risposte esaurienti. Nel 2023, i tumori più frequenti sono stati: mammella (55.900), colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100), vescica (29.700). 

Gli stili di vita corretti rappresentano una difesa importante contro la malattia. Il 40% dei casi potrebbe essere evitato eliminando o modificando fattori di rischio come: fumo, obesità, alcol e inattività fisica. Serve quindi un approccio trasversale attuando la prevenzione attraverso stili di vita salutari, diagnosi precoce e adesione ai programmi di screening.

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Il tema scelto per l’edizione 2024 è “Close the Care Gap – Everyone deserves access to cancer care”
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VILLAGGIO GO2025!

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Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Ingegneria e Architettura

CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA

Laboratorio di Progettazione integrata dell'architettura e del costruito RRR - Lab

Mostra degli esiti del workshop sui progetti per il VillaggioGo2025! per Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025 

a cura di: Luigi Di Dato, Alessio Bortot, Thomas Bisiani, Sonia Prestamburgo, Adriano Venudo

Orari e sede della mostra: 19 gennaio 2024 - 16 febbraio 2024

Aula 401, 4° piano, secondo orari di apertura della sede

Polo Universitario di Gorizia, via Alviano 18, 34170 Gorizia

Si è tenuto la scorsa settimana il workshop “VILLAGGIO GO2025!” all’interno del Laboratorio di Progettazione Integrata – RRR Lab del Corso di Studi in Architettura dell’Università degli Studi di Trieste che ha avuto come esiti un masterplan e dei progetti per Gorizia - Nova Gorica Capitale della Cultura Europea 2025.

Gli studenti, guidati da docenti e esperti di fama nazionale e internazionale, hanno lavorato su quattro prefigurazioni possibili, all’interno del sistema urbano transfrontaliero Gorizia e Nova-Gorica, di quello che sarà il “villaggio urbano” che ospiterà gli eventi, le attività e più in generale tutti i visitatori per l’evento Capitale della Cultura Europea. Si tratta di quattro prefigurazioni urbane sviluppate in forma di masterplan, localizzate in un grande plastico delle due città, che oltre a proporre soluzioni architettoniche per 21 siti specifici suddivisi su tre tematiche (accoglienza, intrattenimento e spettacoli), ed esposte in altrettanti pannelli illustrativi che ne dettagliano le soluzioni architettoniche e funzionali, propongono una nuova visione urbana in chiave sistemica anche per il dopo.

I progetti si interrogano quindi oltre che sul presente, ovvero sulla preparazione di una “città-evento”, anche sul post-evento e su come e cosa rimarrà e su quali effetti generà sul futuro di Gorizia e Nova-Gorica. Gli esiti, alla scala urbana e architettonica, con le implicazioni infrastrutturali, paesaggistiche e soprattutto di riuso e valorizzazione del patrimonio esistente sono stati discussi in una sessione pubblica dedicata al dibattito tecnico e alla riflessione teorica con i docenti del Laboratorio di UNITS che ha sede a Gorizia (Thomas Bisiani, Alessio Bortot, Luigi Di Dato, Sonia Prestamburgo e Adriano Venudo), con dei docenti del Politecnico di Milano (Elvio Manganaro), dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (Alberto Calderoni) e con i rappresentanti di vari enti locali direttamente impegnati nell’organizzazione dell’evento Capitale della Cultura 2025 (Comune di Gorizia, Ordine degli Ingegneri di Gorizia, Ordine degli Architetti di Gorizia e GECT).

Queste esplorazioni progettuali sono esposte in una mostra che si potrà visitare fino al 16 febbraio 2024, presso l’aula 401 del Polo Universitario di Gorizia di via Alviano 18


Per informazioni:

avenudo@units.it 

tbisiani@units.it

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Mostra degli esiti del workshop sui progetti per il VillaggioGo2025! per Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025
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Avviato lo studio di fattibilità 5G-SITACOR tra Italia e Slovenia

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È stato ufficialmente avviato lo studio di fattibilità 5G-SITACOR, il corridoio 5G basato su CAM tra Italia e Slovenia.

Il progetto rientra nel programma comunitario CEF (Connecting Europe Facility) e, nello specifico, nel programma CEF-DIG-2022-5GCORRIDORS, che finanzia la crescita, l'occupazione e la competitività attraverso investimenti in infrastrutture situate in aree chiave tra i Paesi dell'UE. Il CEF è coordinato da HADEA, l'Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale.

Lo studio durerà 6 mesi (fino a luglio 2024) e comprenderà l'analisi delle arterie stradali, delle infrastrutture di telecomunicazione esistenti e la valutazione degli investimenti necessari per raggiungere la copertura CAM 5G nel corridoio tra Italia e Slovenia. 

L'obiettivo finale dello studio è definire i parametri necessari per la successiva realizzazione di un'infrastruttura dedicata allo sviluppo di servizi digitali intelligenti per i territori e le comunità, da applicare a imprese, scuole, ospedali, città e autostrade.

"L’Università di Trieste si occuperà di studiare il modo di assicurare la comunicazione e il trasferimento sicuri dei dati utilizzando la Quantum Key Distribution su fibre ottichespiega il prof. Angelo Bassi di UniTS un elemento importante quando si considerano connessioni transfrontaliere. Il valore aggiunto di un sistema QKD all'interno di 5GSICATOR è duplice. Da un lato, rende la comunicazione all'interno della rete intrinsecamente sicura. Dall'altro, implementare le fibre per connessioni QKD transfrontaliere è uno degli elementi chiave della realizzazione di EuroQCI, la rete paneuropea di comunicazione quantistica sicura, attualmente in fase di costruzione".

L'area di confine tra Italia e Slovenia è uno dei corridoi 5G individuati dall'Unione Europea per il potenziamento della copertura e della connettività, essendo il crocevia di diverse direttrici (nazionali, regionali e locali), servendo infrastrutture ferroviarie e portuali ed essendo, allo stesso tempo, un'area con molti ostacoli come montagne e gallerie stradali. 

Il progetto 5G-SITACOR è stato affidato dall'UE a un pool di enti diversi e complementari: la Regione Friuli Venezia-Giulia (coordinatore del progetto), il Porto di Capodistria, l'ANAS e il DARS (operatori autostradali italiani e sloveni), Retelit e Telekom Slovenia (operatori di telecomunicazioni), l'Università di Trieste e di Lubiana.

Il costo dello studio è di 600.000 euro, con un finanziamento dell'UE di oltre 300.000 euro tramite sovvenzioni.

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Durerà fino a luglio 2024 e comprenderà l'analisi delle arterie stradali, delle infrastrutture di telecomunicazione e la valutazione degli investimenti per raggiungere la copertura CAM 5G nel corridoio Italia - Slovenia
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