Mare Sopra entra nel vivo Read more about Mare Sopra entra nel vivo Immagine WhatsApp Image 2024-08-19 at 16.24.32.jpeg Data notizia Mon, 19/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Entra nel vivo il progetto di divulgazione scientifica Mare Sopra ideato dall’Università di Trieste per sensibilizzare la cittadinanza sull’aumento del livello del mare causato dal riscaldamento globale. Il Friuli Venezia Giulia, con i suoi quasi 100 chilometri di costa, è particolarmente vulnerabile ai rischi causati dall’erosione costiera e dalle inondazioni che potrebbero minacciare le comunità locali e le infrastrutture. L'aumento del livello del mare in regione potrebbe compromettere non solo l’ambiente ma anche molte delle attività che gravitano sulle zone costiere, come la pesca e il turismo.Per comprendere meglio le condizioni delle coste del Friuli Venezia Giulia in questi giorni i ricercatori coinvolti nel progetto Mare Sopra hanno iniziato a monitorare il litorale triestino con un particolare mezzo, una sorta di kayak-pedalò-catamarano attrezzato con moderne tecnologie. Oltre alle misurazioni che verranno effettuate, tramite queste uscite in mare verrà raccolto un vasto patrimonio di immagini e riprese, anche subacquee e realizzate con i droni. Tutti gli aggiornamenti e i video delle prossime attività saranno disponibili sulla playlist dedicata a Mare Sopra disponibile sul canale YouTube dell’Università di Trieste. Al termine dell’estate il progetto proseguirà con ulteriori attività di sensibilizzazione sulle spiagge, indirizzate alle scolaresche e alla cittadinanza. Di particolare interesse sarà anche la realizzazione di video aerei sferici a 360° gradi acquisiti da un drone. Le immagini che verranno selezionate a partire da queste immersioni subacquee diventeranno un virtual tour ad altissima risoluzione.A conclusione di tutte queste attività le principali località costiere verranno contrassegnate con due linee: la linea gialla segnerà dove arriverà il mare nel 2050, quella rossa il suo livello nel 2100.Mare sopra è un progetto interdisciplinare ideato dal professor Stefano Furlani (Units), realizzato con la collaborazione di diversi partner e il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Coinvolge geomorfologi, sociologi e biologi di tre dipartimenti universitari (Matematica, Informatica e Geoscienze; Scienze Politiche e Sociali; Scienze della Vita), ma anche la cittadinanza, le scuole e le associazioni. Abstract Parte il monitoraggio del litorale triestino Mostra nel diario Off
UniTS e la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo Read more about UniTS e la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo Immagine WhatsApp Image 2024-08-07 at 09.54.51.jpeg Data notizia Thu, 08/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia L’8 agosto UNITS celebra la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, istituita per rendere indelebile la memoria dei 136 italiani che nel 1956 persero la vita in una miniera di carbone a Marcinelle. Una tragedia che è diventata simbolo degli emigrati italiani vittime di incidenti professionali. Questa giornata vuole evidenziare la centralità del lavoro come motore insostituibile della vita di ogni singolo individuo: la nostra Costituzione, sin dal primo articolo, fa del lavoro un principio cardine del nostro sistema sociale e fondamento stesso della Repubblica.L’Università si impegna a formare i giovani affinchè possano essere motore e stimolo della nostra società in contesti lavorativi che garantiscano dignità, sicurezza e prospettive di crescita professionale. Abstract L'8 agosto si ricorda la tragedia di Marcinelle Mostra nel diario Off
Presentata la 2° edizione del corso di perfezionamento in Traduzione giuridica tra l’italiano e lo sloveno Read more about Presentata la 2° edizione del corso di perfezionamento in Traduzione giuridica tra l’italiano e lo sloveno Immagine Progetto senza titolo (89).jpg Data notizia Mon, 22/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Post lauream Territorio e società Testo notizia È stata presentata questa mattina la seconda edizione del corso di perfezionamento in Traduzione giuridica tra l’italiano e lo sloveno, attivato dall'Università di Trieste in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.La presentazione si è svolta nella sala Predonzani del Palazzo della Regione, in piazza dell'Unità d'Italia, alla presenza dell'Assessore regionale Pierpaolo Roberti, del Rettore Roberto Di Lenarda e del Direttore di IUSLIT Gian Paolo Dolso.Il corso, che fa capo al Dipartimento di Scienze giuridiche del linguaggio, dell’interpretazione e della traduzione (IUSLIT), ha come obiettivo principale accrescere le competenze in materia di traduzione e redazione di testi giuridici nelle due lingue e di approfondire la conoscenza del funzionamento degli enti locali in Italia e Slovenia. L'edizione entrante è stata rivisitata dal punto di vista organizzativo per meglio rispondere alle esigenze degli studenti lavoratori, mentre sotto il profilo dei contenuti è stata inserita una parte informatica sugli strumenti di traduzione assistita e automatica e sul post-editing che segue al ricorso all’intelligenza artificiale. Per quanto riguarda la parte giuridica, il corso si focalizzerà su un approccio comparatista degli ordinamenti italiano e sloveno con particolare riferimento al funzionamento degli enti locali.Le iscrizioni apriranno il 25 luglio p.v. con scadenza il 10 settembre, come da bando consultabile online. È richiesta una laurea di primo livello. Venti i posti disponibili, le lezioni si svolgeranno in modalità mista.Grazie al finanziamento di 50mila euro da parte della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Assessorato alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e immigrazione, i costi di iscrizione per ciascun corsista saranno limitati alle marche da bollo.Il successo della prima edizione - ha osservato il rettore Roberto Di Lenarda - testimonia il successo di iniziative di formazione che nascono in risposta alle richieste delle Pubbliche Amministrazioni e del mercato del lavoro. Le università, inoltre, accanto alla formazione dei giovani, oggi hanno il compito di supportare anche il Long Life Learning e il reskilling dei lavoratori che necessitano di aggiornare le proprie competenze".Il direttore di IUSLIT Gian Paolo Dolso ha sottolineato, invece, come il corso proietti perfettamente le competenze giuridiche e linguistiche che sono proprie del dipartimento promotore e come l'iniziativa, concentrandosi sulla traduzione degli atti amministrativi, dia un'importante enfasi all'effettiva tutela delle minoranze.Il percorso formativo, infatti, risponde alle esigenze delle Pubbliche Amministrazioni che operano in aree di confine e coltiva nuove professionalità in ambito transfrontaliero: la figura di esperto traduttore in ambito giuridico, molto preziosa per tutte le Pubbliche amministrazioni, dalla Regione Friuli Venezia Giulia agli stessi comuni costieri della Slovenia dove è presente la comunità italiana.Tutte le informazioni sul corso Abstract Il corso è finanziato dalla Regione Autonoma FVG per formare figure necessarie alle PPAA che operano in aree di confine e transfrontaliere Mostra nel diario Off
Cambiamenti climatici: sei contributi UniTS nell'edizione 2024 di "Segnali dal clima in FVG" Read more about Cambiamenti climatici: sei contributi UniTS nell'edizione 2024 di "Segnali dal clima in FVG" Immagine Progetto senza titolo (87).jpg Data notizia Fri, 19/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia È liberamente consultabile l’edizione 2024 di “Segnali dal clima in FVG”, la pubblicazione divulgativa realizzata dal Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima FVG istituito dall’Amministrazione Regionale nel 2022 e coordinato da Arpa FVG. Questo lavoro, disponibile online sul sito web dell’Agenzia, si propone di far conoscere alla popolazione regionale - e a tutti i soggetti pubblici e privati interessati - i cambiamenti climatici, i loro effetti e le azioni che si possono intraprendere per affrontarli nella nostra regione. Al contempo, la pubblicazione consente anche di collegare la dimensione locale con quella globale, attraverso alcuni articoli che allargano lo sguardo a ciò che accade su scala più ampia."Segnali dal clima" non è quindi un report sullo stato del clima in Friuli Venezia Giulia, bensì una descrizione dello stato delle cose, di quanto sia importante prenderne coscienza ed agire, di come la società, la pubblica amministrazione e il mondo scientifico si stiano già attivando.Il “magazine” raccoglie più di 40 articoli di 67 autori che operano presso gli enti del Gruppo Clima FVG: Regione, ARPA FVG, Università di Trieste, Università di Udine, ICTP, OGS e CNR con i due istituti di Scienze Marine e Scienze Polari.Il 2023 è stato il terzo anno più caldo mai registrato in regione: atmosfera e mare hanno raggiunto temperature per molti mesi superiori alla media ed eventi estremi di notevole intensità hanno colpito diverse aree della regione. Da qui comincia quest’anno il racconto dei segnali di cambiamento climatico che rileviamo nel nostro territorio e che si traducono in effetti diversificati sui diversi sistemi naturali e settori produttivi, chiamandoci ad “agire per il clima”. Esperti dei diversi campi – climatologi, geologi, oceanografi, biologi, agronomi, economisti, ingegneri, architetti, professionisti dell’ambiente, della pubblica amministrazione e della salute – della nostra Regione accompagnano il lettore in un percorso di conoscenza che parte dalle nostre montagne e si snoda seguendo idealmente il fluire delle acque attraverso la pianura, per arrivare alla laguna e al mare. Tornando sulla terraferma gli articoli esplorano gli effetti dei cambiamenti climatici su piante e animali, sia negli ecosistemi allo stato naturale che nel settore agricolo. Anche questo numero si conclude con alcuni esempi di azioni intraprese dagli enti pubblici, in primis la Regione FVG, per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.Questa edizione ospita anche un ricordo di Maurizio Fermeglia, già rettore di UniTS scomparso lo scorso febbraio, e uno dei suoi ultimi contributi divulgativi. Sei complessivamente gli articoli firmati dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria e Architettura e del Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste. La montagna e i cambiamenti climatici: un equilibrio fragile in un ambiente vulnerabile (pag.43)Maurizio Fermeglia (DIA) con prefazione di Sabrina Pricl (DIA)Gli effetti dei cambiamenti climatici sono particolarmente evidenti in montagna, un ambiente molto vulnerabile dove anche “piccoli” aumenti di temperatura hanno effetti amplificati e possono compromettere i delicati equilibri che ruotano intorno ai 0 °C. Le conseguenze sono rilevanti, dalla fusione dei ghiacciai e del permafrost agli impatti sugli ecosistemi e sulle attività montane. Importanti cambiamenti sono già oggi percepiti dai frequentatori della montagna: escursionisti, alpinisti, sciatori e scialpinisti.Le acque dolci: cambiare prospettiva per affrontare il clima che cambia (pag. 89)Elisabetta Pizzul, Marco Bertoli (DSV)Gli ecosistemi delle acque dolci sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti dell’ambiente e del clima. Un cambiamento nel nostro modo di percepirli e di gestirli è necessario non solo per preservarli, ma anche per consentire a essi di svolgere quelle funzioni che rappresentano soluzioni naturali efficaci per affrontare anche i cambiamenti climatici.Trasformazione dei paesaggi della bonifica e nuovi deserti friulani in un quadro dei cambiamenti dei modelli agricoli e climatici (pag.105)Thomas Bisiani, Adriano Venudo (DIA)Le bonifiche della pianura friulano-isontina hanno modellato il paesaggio, creando un reticolo idrografico che oggi svolge rilevanti funzioni ecologiche. Questo patrimonio ambientale, storico e culturale è oggi messo a rischio da nuovi modelli agricoli e da modalità di efficientamento dell’irrigazione adottate per fronteggiare i cambiamenti climatici. È necessario trovare un equilibrio tra le esigenze di agricoltura, ambiente e paesaggio per arginare una vera e propria “desertificazione” del territorio.Topi coraggiosi: il ruolo dei piccoli mammiferi nell’adattamento di querce e faggi ai cambiamenti climatici (pag 153)Alessio Mortelliti (DSV)Fino al 90% delle piante in un ecosistema possono dipendere dagli animali per la dispersione dei loro semi, come avviene per le querce e i faggi, alberi ecologicamente ed economicamente importanti in Friuli Venezia Giulia. I piccoli mammiferi, quali topi e arvicole, svolgono questa vitale funzione con modalità complesse e affascinanti e alcune ricerche mostrano come alcuni individui siano particolarmente importanti in questo processo.Cambiamento climatico e benessere: le temperature estive negli spazi abitativi (pag. 195)Marco Manzan, Atlas Ramezani (DIA)Temperature elevate, specialmente se associate a elevata umidità, possono risultare pericolose per le persone, specialmente le più fragili. Per poter agire a loro tutela, in un’ottica di equità climatica, è importante valutare questo fenomeno all’interno delle abitazioni, specialmente quelle sprovviste di impianti di climatizzazione. Uno studio di UniTS ha analizzato le condizioni interne di benessere e stress in un edificio plurifamiliare, considerando il clima attuale e futuro e anche l’effetto di ventilatori elettrici. Edilizia e cambiamento climatico: progettare strutture più resistenti agli eventi estremi (pag. 203)Chiara Bedon (DIA)Con il riscaldamento globale aumenta, in generale, la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi. Molti componenti e sistemi costruttivi, progettati per resistere agli eventi atmosferici convenzionali, risultano carenti per fenomeni estremi, come quelli registrati di recente in FVG. Sarà necessaria una nuova attenzione per adeguare i sistemi edilizi e in particolare le loro componenti più vulnerabili, per renderli più resistenti agli eventi meteo più intensi. Abstract Nella pubblicazione divulgativa coordinata da Arpa FVG anche un articolo del Prof. Maurizio Fermeglia, recentemente scomparso Mostra nel diario On Periodo di permanenza in Magazine Mon, 22/07/2024 - 12:00 - Wed, 31/07/2024 - 12:00
Gestire meglio i rifiuti nelle aree protette: al via il progetto interreg Wastereduce Read more about Gestire meglio i rifiuti nelle aree protette: al via il progetto interreg Wastereduce Immagine Progetto senza titolo (85).jpg Data notizia Tue, 16/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Internazionale Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia È stato presentato all’Università di Trieste il progetto Wastereduce, che coinvolge Croazia e Italia nell’ambito del VI programma di cooperazione territoriale europea Interreg 2021-2027.Il progetto green, della durata di due anni e mezzo, vede la collaborazione di istituti di ricerca, amministrazioni locali, agenzie di protezione e gestione dell’ambiente e delle risorse naturali, organizzazioni non-governative e società di servizi con l’obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti nelle aree protette e nei siti della Rete Natura 2000: l’iniziativa intende implementare azioni congiunte per contrastare con metodi di rilevazione e intervento innovativi il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.Sono otto i partner - espressione dei territori del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e dell’Istria, che partecipano al progetto: l’Istituto per l’Agricoltura e il Turismo di Parenzo, capofila del consorzio, il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, la Regione Istriana, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto, l’Ente gestore delle riserve naturali della regione istriana “Natura Histrica”, l’Associazione per la Natura, l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile “Sunce” con sede in Croazia, ETRA SpA - Società benefit con sede a Bassano del Grappa (Treviso) ed Etifor – Valuing Nature spin off dell’Università di Padova.Wastereduce, finanziato per oltre 1.6 milioni di euro dall’Unione Europea, nasce in risposta ai recenti allarmanti dati forniti dalla Comunità Europea che prevedono, in uno scenario di tipo “business-as-usual", l’aumento entro il 2040 di quasi tre volte il quantitativo di rifiuti in plastica che verranno immessi negli ecosistemi acquatici, passando dalle attuali 9-14 milioni di tonnellate all'anno (dato del 2016) a una previsione di 23-37 milioni di tonnellate all'anno. Si calcola che circa l'80% di questi rifiuti dispersi in mare provenga dalla terraferma: rifiuti che entrano nell'ambiente marino da fonti terrestri (ad esempio, rifiuti gestiti in modo inadeguato nelle discariche, l'abbandono dei rifiuti sulle spiagge e nelle aree costiere; il deflusso dei fiumi; il turismo costiero) ma anche direttamente smaltiti in mare (ad esempio attraverso lo scarico illegale o rilasciati accidentalmente in mare da parte delle navi). Questi materiali, soprattutto in plastica, sono responsabili di gravi danni economici, impattando le comunità costiere, il turismo, la navigazione e la pesca, ma anche responsabili di danni causati alla salute dell’uomo e alla biodiversità, impattando sulla salute pubblica e sulle risorse come l’acqua potabile.L’approccio che il gruppo di lavoro svilupperà mira a minimizzare le pressioni esercitate dalle attività umane sulle aree protette e sui siti Natura 2000, proponendo soluzioni per ridurre la dispersione nell’ ambiente di rifiuti e, sviluppando meccanismi di cooperazione transfrontaliera atti a monitorare e identificare le aree critiche in cui l’accumulo dei rifiuti richiede uno sforzo gestionale puntuale. In modo complementare, si interverrà con studi specifici di psicologia comportamentale per capire come promuovere un cambio di abitudini da parte di chi fruisce le aree protette e che, consapevolmente o inconsapevolmente, si rende complice di azioni fortemente impattanti sull’ambiente.Secondo la Dott.ssa Barbara Sladonja dell’Istituto per l’Agricoltura e il Turismo di Parenzo, coordinatrice del progetto, Wastereduce ha l’obiettivo di coinvolgere fin da subito quante più realtà territoriali, istituzioni e singoli cittadini in grado di contribuire attivamente a supportare il cambiamento della nostra società verso un futuro più sostenibile e a basso impatto ambientale”. Altamente rilevante sarà l’utilizzo di tecnologie avanzate che, grazie anche alle immagini satellitari, permetteranno un’analisi territoriale necessaria per ottimizzare i punti di raccolta dei rifiuti. “Una sfida importante che affronteremo sarà capire in che modo lo sviluppo dell’intelligenza artificiale potrà supportare i sistemi di monitoraggio da remoto per tenere sotto controllo l’accumulo di rifiuti nelle aree di pregio naturalistico”, sostiene il Prof. Giovanni Bacaro, docente di Botanica Ambientale ed Applicata dell’Università di Trieste, referente del progetto per il Dipartimento di Scienze della Vita.Fondamentale per la riuscita del progetto sarà infine il coinvolgimento dei cittadini a vari livelli, cittadini su cui si concentreranno le azioni di educazione e sensibilizzazione. Grazie al loro feedback, inoltre, saranno indirizzate le nuove politiche di gestione dei rifiuti da parte degli enti preposti e partner del progetto che, secondo le attese, si dovranno tradurre in azioni concrete per ridurre, mitigare ed evitare l’inquinamento da rifiuti delle nostre riserve naturali, dei nostri fiumi e dei nostri mari. Risultato non secondario sarà anche aumentare l’attrattività per i visitatori delle riserve naturali, migliorando così il valore dell'offerta turistica dei territori coinvolti. Abstract Presentata all’Università di Trieste l’iniziativa che coinvolge Italia e Croazia con 8 partner da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Istria Mostra nel diario Off
Medicina del lavoro: due nuovi strumenti al TREELAB Read more about Medicina del lavoro: due nuovi strumenti al TREELAB Immagine lab_sanson.jpg Data notizia Mon, 08/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Impegno pubblico e sociale Destinatari target Enti e aziende Territorio e società Testo notizia Grazie alla collaborazione con ASUGI e ai finanziamenti PNRR-PNC destinati ad analisi di inquinanti ambientali e professionali in tracce, il laboratorio TREELAB di UniTS si arricchisce di due nuovi strumenti: un laser ablation (366.000 Euro) e un analizzatore di metilmercurio (72.000 Euro).In dettaglio, Il laser ablation permette l'analisi dei metalli sulle superfici e altri substrati, mentre l’analizzatore di metilmercurio permette di verificare la presenza di mercurio in acqua, aria e nei capelli. I nuovi strumenti vanno ad arricchire la dotazione del laboratorio consentendo indagini approfondite sui metalli pesanti in Regione: la collaborazione tra medici, chimici e geologi permette infatti di unire le diverse competenze per potenziare e approfondire le indagini ambientali e nei luoghi di lavoro.Sempre nell'ambito dei fondi PNC-PRR è in fase di acquisizione un ulteriore macchinario che permetterà la determinazione di molecole organiche in traccia e che andrà a completare i laboratori ASUGI-UniTS.TREELAB nasce dalla collaborazione fra il Dipartimento Clinico di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute, quello di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e il Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze. L'attività all’interno dei laboratori è svolta e coordinata dai proff. Francesca Larese Filon, già direttrice del Dipartimento a Attività Integrata di Servizi per la Sicurezza, Prevenzione e Sorveglianza Sanitaria, da Gianpiero Adami, Matteo Crosera e da Stefano Covelli, insieme ai loro collaboratori e tecnici. Abstract Grazie alla collaborazione con ASUGI, il Lab di UniTS si arricchisce di un Laser ablation e di un analizzatore di metilmercurio Mostra nel diario Off
Papa Francesco firma il Libro d'Onore UniTS Read more about Papa Francesco firma il Libro d'Onore UniTS Immagine Progetto senza titolo (81).jpg Data notizia Sun, 07/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia A conclusione della 50° Settimana Sociale dei Cattolici ospitata a Trieste, il Santo Padre Francesco ha ricevuto una delegazione UniTS composta da studenti, giovani ricercatori e ricercatrici dei dieci Dipartimenti dell’Ateneo accompagnati dai Direttori, dal Magnifico Rettore, dal Prorettore Valter Sergo, dal Direttore generale e da una rappresentanza della governance.L’incontro, nello spirito del tema della Settimana Sociale, “Al cuore della Democrazia”, ha voluto sottolineare la fiducia nella capacità dei giovani – impegnati a formarsi nelle diverse discipline che creano l’universitas – di costruire una società più giusta e solidale anche attraverso lo sviluppo dei saperi. Lo storico incontro, vissuto nell’anno del Centenario UniTS, sarà ricordato anche dalla firma del Santo Padre sul Libro d’Onore dell’Università.FOTO (Credits: Vatican Media)Il Santo Padre Francesco firma il Libro d'Onore dell'Università degli Studi di Trieste Abstract Una delegazione dell'Ateneo è stata ricevuta a conclusione della Settimana Sociale dei Cattolici a Trieste Mostra nel diario Off Fotogallery Firma Papa Francesco nel Libro d'Onore UniTS
Audace Sailing Team ancora protagonista alla SuMoth Challenge sul Lago di Garda Read more about Audace Sailing Team ancora protagonista alla SuMoth Challenge sul Lago di Garda Immagine IMG_9166.JPG Data notizia Wed, 03/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia La Foiling SuMoth Challenge è una competizione studentesca in cui l'obiettivo dei team è progettare, produrre e far navigare il foiling International Moth (IMCA) più sostenibile ed efficiente.La serie di regate appena conclusa a Malcesine è stata caratterizzata da temporali e vento instabile. Il maltempo e gli imprevisti hanno messo l'Audace Sailing Team a dura prova ma…i risultati non sono mancati! La barca del team UniTS, BAI-Flyng Lina 2.0, si è aggiudicata la vittoria dello Stage 1, ovvero la parte della competizione in cui viene giudicata da velisti e progettisti la qualità del progetto a tutto tondo e non solo. In questo Stage rientrano anche le attività di simulazione, concept, design, di analisi di impatto ambientale (LCA) e le azioni di comunicazione e marketing. BAI-Flying Lina 2.0 ha dato prova di essere l’imbarcazione più veloce della flotta, registrando una velocità di ben 22 nodi (40km/h) e assicurando così anche la vittoria dello Stage 2 dove, assieme alla performance, viene valutata anche la fase di costruzione. Abstract Il Team velico UniTS vince le competizioni che valutano design, innovazione, comunicazione e realizzazione della barca + speed test Mostra nel diario Off
Settimana sociale dei Cattolici: la presenza UniTS Read more about Settimana sociale dei Cattolici: la presenza UniTS Immagine CEI_SS_1280x720.jpg Data notizia Wed, 03/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Il prossimo 7 luglio il Santo Padre Francesco visiterà Trieste, a conclusione della 50° Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, che la città ospita dal 3 luglio. Dopo aver incontrato i Delegati, e prima di raggiungere piazza Unità per la celebrazione della S. Messa, il Papa riceverà anche alcuni studenti e giovani ricercatori e ricercatrici dei dieci Dipartimenti dell’Università di Trieste, accompagnati dai Direttori, dal Magnifico Rettore, dal Direttore generale e da una rappresentanza della governance. L’incontro vuole sottolineare, nello spirito del tema della Settimana Sociale, “Al cuore della Democrazia”, la fiducia di tutti nella capacità dei giovani – impegnati a formarsi nelle diverse discipline che creano l’universitas – di costruire una società più giusta e solidale anche attraverso lo sviluppo dei saperi. L’Ateneo vivrà questo incontro nell’anno del Centenario della sua fondazione, che sarà ricordato anche dalla firma del Santo Padre sul Libro d’Onore dell’Università.UniTS è presente anche nel ricco programma della Settima Sociale : 5 luglio, 17:30 – PIAZZE DELLA DEMOCRAZIAPERIFERIE: le città viste dai margini (in Piazza Ponterosso)Intervengono: Eugenia Carfora, Giovanni Carrosio (UniTS), Mario VattaISTITUZIONI LOCALI: la democrazia alla prova delle comunità (in Piazza Hortis)Intervengono: Gregorio Arena, Federica Fanesi, Roberto Louvin (UniTS)FAMIGLIE: legami, relazioni e comunità (in Piazza della Borsa)Intervengono: Mariolina Ceriotti Migliarese, Adriano Bordignon, Renata Longo (UniTS) e Francesco Pavanello 5 luglio, 15:00 – 17:00 DIALOGHI DELLE BUONE PRATICHEPensare bene per agire meglio: università, ricerca e terza missione (Camera di Commercio, Piazza della Borsa 14)Interviene: Caterina Falbo (UniTS), rappresentanti da Uni Cattolica Milano, LUMSA Roma e Europea Roma) 6 luglio, 17:30 - 5 luglio, 17:30 – PIAZZE DELLA DEMOCRAZIACITTADINANZA: migrazioni e diritti nell’Italia di oggi (in Piazza Ponterosso)Intervengono: Giovanni La Manna, Abdoulaye Mbodj, Roberta Altin (UniTS)PREPARARSI ALLA POLITICA: partecipare, discutere, decidere (in Piazza della Borsa)Intervengono: Giovanni Diamanti, Rosangela Maino, Mattia Zulianello (UniTS) Abstract Una delegazione dell'ateneo sarà ricevuta dal Papa domenica 7 luglio Mostra nel diario Off
Governare la transizione digitale, ecologica ed energetica: due nuove lauree magistrali UniTS Read more about Governare la transizione digitale, ecologica ed energetica: due nuove lauree magistrali UniTS Immagine DUE_LM.jpg Data notizia Mon, 01/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo Comunicati stampa Ricerca Società e territorio Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Futuri studenti Studenti iscritti Studenti Internazionali - Degree Seeker Territorio e società Testo notizia Si arricchisce l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Trieste. Dall’anno accademico 2024/2025 saranno attivate due nuove lauree magistrali caratterizzate da una prospettiva marcatamente internazionale e professionalizzante, interamente in lingua inglese: Engineering for the energy transition e European Policies for digital, ecological and social transitions, entrambe volte a formare i professionisti di domani in materia di transizione digitale, ecologica, sociale ed energetica.“Entrambe le lauree magistrali si occupano di processi di transizione per i quali è necessario sviluppare nuovi modelli e professioni – spiega il Rettore Roberto Di Lenarda – sono inoltre multidisciplinari, perché la transizione ecologica, energetica e digitale richiede anche un tipo di preparazione giuridica e politica. Formano figure professionali con specializzazioni innovative e richiestissime dal mondo del lavoro e sono complementari, focalizzandosi rispettivamente sulla transizione energetica e sulla sua governance integrata a livello di Unione Europea”.Engineering for the energyNovità assoluta a livello internazionale nella forma di percorso interclasse con i due curriculaSustainable building design and technology e Sustainable industrial systems, intende offrire una preparazione avanzata in materia di transizione energetica sia nel campo edilizio che in quello industriale.Gli studenti acquisiranno capacità di progettazione, sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale e sapranno scegliere le tecnologie, i materiali, le fonti e i vettori energetici più adatti. Saranno in grado di integrare i sistemi edilizi ed energetici con le reti elettriche, i sistemi di accumulo e la mobilità sostenibile.I campi nei quali la nuova figura si potrà muovere sono diversi: libera professione e studi di progettazione operanti nei settori dell’edilizia, termotecnico, dell’efficienza energetica, dei sistemi di produzione e utilizzo dei vettori energetici e delle fonti rinnovabili di energia; aziende ed Enti pubblici privati in fase di adeguamento di sistemi edilizi e impianti; industrie per la produzione e la gestione di componenti, impianti e sistemi energetici; industrie operanti nel settore della produzione di involucri edilizi; aziende che progettano, installano e gestiscono impianti utilizzanti vettori energetici in ambito industriale, commerciale e residenziale; aziende che forniscono servizi in campo energetico; aziende ed Enti pubblici o privati che hanno l’obbligo di nominare un energy manager; enti di ricerca che sviluppano progetti relativi alla transizione energetica.I dispositivi di stoccaggio dell’energia rappresentano una delle tecnologie abilitanti la transizione verso le fonti di energia rinnovabile: ad arricchire l’offerta del corso di laurea Engineering for the energy transition anche ELISA, un laboratorio ad hoc, al servizio di un gruppo multidisciplinare di ingegneri, chimici, informatici, economisti e scienziati sociali. ELISA completa due laboratori già esistenti all’Università di Trieste, dedicati al “Fotovoltaico” e a “Smart Grid e Mobilità elettrica”, aumentando strategicamente la capacità dell’ateneo di posizionarsi tra i più attivi enti di ricerca nel campo delle fonti rinnovabili e della mobilità sostenibile. ELISA dispone di una strumentazione innovativa e offre piattaforme per la prototipazione rapida e simulazioni hardware-in-the-loop (HIL). Per accedere al corso di studi in Engineering for the energy transition al Dipartimento di Ingegneria e Architettura lo studente deve essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studio: laurea triennale nelle classi di Ingegneria industriale o civile e ambientale; in alternativa, deve aver maturato almeno 18 cfu in area matematica, 9 cfu in area fisica, 6 cfu in quella chimica, 6 cfu in area elettrica, 6 cfu in area energetica, 6 cfu in area civile o in architettura – 15 laddove lo studente intenda iscriversi al curriculum in Sustainable building design and technology. Lo studente deve, inoltre, esibire una votazione di laurea maggiore o uguale a 95/110, diversamente dovrà affrontare un colloquio conoscitivo. Il corso prevede, inoltre, la conoscenza della lingua inglese ad un livello almeno pari al B2 nel Quadro Comune Europeo di Riferimento.European Policies for digital, ecological and social transitionsAttivo dal prossimo settembre, il corso intende fornire alle future generazioni una preparazione multidisciplinare in materia di governance delle transizioni digitale, ecologica e sociale. Gli studenti, futuri funzionari nelle amministrazioni pubbliche, project manager e consulenti, acquisiranno conoscenze e competenze avanzate di analisi, gestione e valutazione di politiche, programmi e progetti europei, insieme a conoscenze tematiche approfondite sugli strumenti e i meccanismi politici, sociali e giuridici per governare, in modo integrato, aspetti legati alla sostenibilità ambientale, agli impatti del digitale, alla coesione sociale (es. diritto comparato dell’ambiente e delle tecnologie digitali, analisi di open data e big data, tecniche di progettazione partecipata per l’innovazione sostenibile ed inclusiva). Questa combinazione di competenze renderà i laureati del Corso capaci di utilizzare nel modo più efficace gli strumenti e le risorse dell’Unione Europea per governare le transizioni digitali, ecologia e sociale.Specifici anche i requisiti di accesso al corso di studi in European Policies for digital, ecological and social transitions presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, lo studente deve essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studio: laurea triennale nelle classi di Scienze politiche e delle relazioni internazionali, Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione, Scienze economiche, Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace; in alternativa, deve aver maturato 24 crediti formativi complessivi in diritto, economia e statistica (almeno 6 cfu dei 24 totali), scienze politiche e sociologia. Il corso prevede, inoltre, la conoscenza della lingua inglese ad un livello almeno pari al B2 nel Quadro Comune Europeo di Riferimento. Abstract Inaugurato anche il laboratorio Engineering for the energy transition (ELISA) Link Video Lab ELISA Mostra nel diario Off