Data notizia 24 Giugno 2025 Immagine Image Testo notizia L’Università di Trieste rafforza il proprio impegno nella ricerca e nella formazione nell’ambito della lotta al tumore primitivo del fegato, una delle principali cause di mortalità oncologica a livello mondiale. Insieme alla Fondazione Italiana Fegato ONLUS (FIF), alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Associazione Provinciale di Trieste (LILT) e all’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), l’Ateneo triestino si avvia a definire un protocollo operativo per la costituzione di gruppi di lavoro tematici condivisi.L’intesa è stata annunciata nel corso di un seminario multidisciplinare svoltosi nella sede della FIF a Trieste, parte del progetto dedicato al carcinoma epatocellulare (HCC). L’evento ha visto la partecipazione di ricercatori, clinici e studenti, con l’obiettivo di favorire un approccio integrato alla prevenzione, diagnosi e cura dell’HCC.La prof.ssa Saveria Lory Crocè, docente di Gastroenterologia all'Università di Trieste e direttrice della SC (UCO) Clinica Patologie del Fegato, è intervenuta per sottolineare l’importanza dell’innovazione tecnologica nella lotta al tumore epatico: “Nell’attuale panorama diagnostico-clinico si ha una lacuna di marker bioumorali e clinici standardizzati per la diagnosi precoce di epatocarcinoma, ove sicuramente un ruolo fondamentale sarà ricoperto da nuovi strumenti basati sull’intelligenza artificiale che rappresenta un importante filone di ricerca della nostra Università”.“Nel corso della giornata” – aggiunge il Direttore scientifico della Fondazione Italiana Fegato, Claudio Tiribelli – “è stata ribadita l’importanza della prevenzione primaria e secondaria, della diagnosi precoce e di una presa in carico multidisciplinare del paziente, nonché la necessità di investire nella formazione e nella divulgazione scientifica per aumentare la consapevolezza pubblica sulle malattie epatiche croniche. L’incontro si è concluso con un messaggio chiaro: solo unendo competenze, risorse e visioni sarà possibile migliorare la prevenzione e la cura del cancro al fegato, a beneficio dei pazienti e della comunità”.Il protocollo operativo tra UniTS, FIF, LILT e ASUGI costituirà un importante passo avanti verso una collaborazione strutturata, fondata su progetti congiunti di ricerca scientifica, formazione accademica e iniziative di salute pubblica, a servizio del territorio e della comunità scientifica.