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Attribuita a Nicola di Meo la Spiga di grano della Vitale Onlus

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Nicola di Meo, professore associato in Dermatologia e Venereologia dell’Università di Trieste, è stato insignito della benemerenza Spiga di Grano della Vitale Onlus, attribuita a figure che hanno saputo con intraprendenza e determinazione “costruire” la loro dimensione professionaleLa cerimonia di consegna si è svolta, nei giorni scorsi, durante il Gran Galà di Primavera al Teatro Piccola Fenice di Trieste, alla presenza del rettore Roberto Di Lenarda.

Assieme al professor di Meo sono stati premiati, con le benemerenze Filo di Seta e Spiga di Grano, l’ambasciatore Fabio Cassese, consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la manager Cristina Scocchia, amministratrice delegata di Illy Caffè, l’ammiraglio di Squadra Dario Giacomin, rappresentante militare della Nato e dell’Unione Europea a Bruxelles, la ricercatrice spagnola dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS Maria Eugenia Molina Jack, il ceo&founder di Search On Media Group Cosmano Lombardo, la scienziata africana dell’International for Genetic Engeneering and Biotechnology Paidamoyo N. Mataranyika e la giornalista russa naturalizzata statunitense Maria Kochetkova, editrice del magazine InTrieste.

L’evento internazionale, che ha goduto del patrocinio della Camera dei deputati e il sostegno della BCC Staranzano Villesse, ha visto il conferimento alla scienziata della SISSA Laura Donnay del Premio Cinzia Vitale 2023 che, annualmente, viene assegnato a chi ha saputo affermare i valori della scienza e della solidarietà nel mondo.

Sono state inoltre consegnate le borse di studio per la pace Nelson Mandela agli studenti del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico che hanno saputo essere ambasciatori per la Pace seguendo l'esempio dell’attivista sudafricano. Le vincitrici di quest’anno sono l’ucraina Yelyzaveta Shelest e la russa Sofiia Konovalova.

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La cerimonia di consegna si è svolta, nei giorni scorsi, durante il Gran Galà di Primavera al Teatro Piccola Fenice di Trieste, alla presenza del rettore Roberto Di Lenarda.
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Ecco come nasce un ammasso di galassie: su Nature studio UNITS con INAF e i dati dal telescopio ALMA

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Un team di astronomi guidato dal ricercatore Luca Di Mascolo dell’Università degli Studi di Trieste ha osservato per la prima volta le fasi iniziali di formazione di un ammasso di galassie.

Gli ammassi di galassie sono le strutture cosmiche gravitazionalmente legate più grandi dell’Universo e, come suggerisce il nome, contengono fino a diverse migliaia di galassie, oltre che materia oscura e un alone diffuso di gas caldo, il cosiddetto "Intracluster medium" (ICM). Si tratta di un gas che di fatto ha una massa che supera notevolmente quella delle galassie stesse e ne permea lo spazio tra l’una e l’altra.

Lo studio, pubblicato su Nature, ha investigato il protoammasso associato alla galassia Spiderweb, così chiamata perché ricorda un gigantesco ragno cosmico intento a divorare galassie piu’ piccole come mosche catturate in una ragnatela.

Spiderweb e’ destinato a diventare una delle piu’ grandi strutture dell’Universo ed è posto a una distanza che corrisponde a quando l’Universo stesso era 10 miliardi di anni più giovane di adesso. In particolare l’analisi di Luca Di Mascolo ha rivelato, per la prima volta, la grande quantità di gas caldo dell’ICM nella fase “gestazionale” degli oggetti più grandi del cosmo a così grandi distanze.

Lo studio ha osservato il gas nel protoammasso di galassie Spiderweb attraverso il cosiddetto effetto Sunyaev-Zeldovich (SZ) termico. Questo effetto si verifica quando la luce del fondo cosmico a microonde (la radiazione fossile prodotta dal Big Bang) attraversa il gas stesso. Quando questa luce interagisce con gli elettroni in rapido movimento nel gas caldo, il suo colore, o lunghezza d'onda, cambia leggermente. "Alle giuste frequenze, l'effetto SZ da un ammasso di galassie appare come un'ombra sul fondo cosmico a microonde", spiega Di Mascolo.

Misurando queste ombre gli astronomi possono quindi dedurre l'esistenza del gas caldo, stimarne la massa e la pressione e mapparne la struttura. "Grazie alla sua impareggiabile risoluzione e sensibilità, ALMA è l'unico telescopio attualmente in grado di eseguire una misura di questo tipo ", spiega ancora Di Mascolo.

Sull'altopiano di Chajnantor nelle Ande cilene l'ESO (European Southern Observatory, di cui l’Italia è uno stato membro), in collaborazione con i suoi partner internazionali, gestisce ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), un telescopio modernissimo per studiare l’Universo alle lunghezze d’onda millimetriche. Esso è composto da 66 antenne di alta precisione, disseminate a distanze che raggiungono i 16 chilometri e consente la raccolta di dati fondamentali per scoprire i meccanismi che regolano il cosmo.

“Questo studio, uno dei risultati principali ottenuti dal progetto ERC a cui stiamo lavorando, ci permette di capire l’ambiente in cui il protoammasso si sta formando. In un certo senso stiamo osservando il nido della Spiderweb galaxy”, spiega Alex Saro, il ricercatore che ha ideato, proposto e gestito le osservazioni del protoammasso Spiderweb eseguite da ALMA.

Tony Mroczkowski, coautore del lavoro e ricercatore dell'ESO, spiega che "Il fenomeno osservato presenta enormi contrasti. Il gas caldo distruggerà gran parte di quello freddo durante l'evoluzione del sistema: stiamo assistendo a una delicata transizione. Questo studio fornisce una conferma osservativa delle previsioni teoriche di lunga data sulla formazione degli oggetti legati gravitazionalmente più grandi dell'Universo".

“Lo studio pubblicato su Nature dimostra come combinando sofisticati metodi di analisi dei dati ricavati dai telescopi più avanzati e le simulazioni ottenute con il calcolo ad alte prestazioni si possano aprire nuove vie alla comprensione della formazione delle strutture cosmiche”, afferma Stefano Borgani che, assieme ad Alex Saro (entrambi Università di Trieste e INAF) ed Elena Rasia (INAF-Trieste), ha svolto le simulazioni numeriche all’interno dello studio.

"Le simulazioni cosmologiche hanno previsto la presenza di gas caldo nei protoammassi da oltre un decennio, ma mancavano finora le conferme osservative", spiega Elena Rasia.

Il team italiano ha coinvolto anche ricercatori che da anni lavorano allo studio dei proto ammassi utilizzando una varietà di tecniche osservative, dalla banda radio (Maurilio Pannella - Università di Trieste e INAF), a quella ottica (Laura Pentericci di INAF-Roma; Mario Nonino di INAF-Trieste), ai raggi X (Paolo Tozzi di INAF-Firenze).

L’articolo “Forming intracluster gas in a galaxy protocluster at a redshift of 2.16” di Luca di Mascolo et al. è pubblicato nell’ultimo numero della rivista Nature (doi: 10.1038/s41586-023-05761-x)

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Al via a Gorizia ArGO2023, meeting internazionale di Archeometria

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L'Archeometria è la scienza che si occupa dello studio, attraverso analisi di laboratorio, dei materiali di cui i beni di interesse storico, archeologico, artistico e architettonico sono costituiti.

Il 30 e il 31 marzo 2023 la sede di Gorizia dell’Università degli Studi di Trieste, Sala Padnu, ospiterà il Meeting internazionale ArGo 2023  "On the Edge of Invisible: beyond archaeometry”. Presenti al convegno importanti relatori da tutto il mondo, illustri numismatici ed esperti di conservazione dei Beni Culturali.

I temi riguarderanno la Chimica applicata ai Beni Culturali e l'archeometria, valorizzando le collaborazioni con Elettra Sincrotrone e Regione FVG.

La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria.

Negli ultimi sei anni la ricerca archeometrica è stata intrapresa dall'Università di Trieste al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e al Dipartimento di Studi Umanistici su vari tipi di reperti (monete, manufatti librari e cartacei) con l'applicazione di diverse tecniche analitiche per la datazione e l'analisi della loro composizione.

Tali studi sono supportati dal laboratorio NummusLab recentemente attrezzato con dispositivi di ultima generazione per lo studio e la catalogazione delle monete.

Scegliendo Gorizia come sede del convegno l’ateneo intende valorizzare il suo prestigioso campus isontino e, soprattutto, dare un contributo significativo alla città prossima Capitale europea della cultura 2025.

 

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FameLab a Trieste: a Units la medaglia di bronzo

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Angelo Scopano e Lucia Zanetti, entrambi dell'Università di Padova, sono i vincitori della selezione locale di FameLab, che si è svolta a Trieste oggi, 31 marzo, alla Sala Luttazzi.

Al terzo posto oggi si è classificato Francesco Giacomarra, matematico applicato dell'Università di Trieste.

Con le loro presentazioni, della rigorosa durata di 3 minuti ciascuna, hanno convinto la giuria, composta da Valeria Filì (Università di Udine), Nico Pitrelli (SISSA-Master in Comunicazione della Scienza), Donatella Rocco (Area Giovani del Comune di Trieste) e Daniele Sblattero (Università di Trieste).

A presentare i concorrenti in gara c'era Daniele Tavagnacco, ricercatore OATs-INAF e Università di Trieste, abilissimo nel coinvolgere il pubblico in sala, composto per lo più da studentesse e studenti provenienti dal Liceo Scientifico Galilei, del Liceo Carducci-Dante, dell'Istituto tecnico Deledda-Fabiani e del Liceo Scientifico Duca degli Abruzzi di Gorizia. I ragazzi hanno votato per il premio del pubblico, che è andato anche quello a Angelo Scopano.

Il pubblico di FameLab ha avuto anche l’occasione di ascoltare i racconti dell'esperienza estrema di un ex FameLabber, l'astrofisico Thomas Gasparetto, che ha passato 13 mesi alla base Concordia, in Antartide. Gasparetto è stato intervistato da un'altra ex FameLabber, Rita Nogherotto, climatologa all'ICTP. La mattinata di FameLab è stata anche animata da un intermezzo a cura del Trieste Science + Fiction Festival - La Cappella Underground.

La selezione triestina di FameLab, giunta all'undicesima edizione, è stata organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo Trieste Città della Conoscenza. Quest'ultimo è sostenuto da ZKB-Credito Cooperativo. La gara è realizzata con la collaborazione di INAF - Osservatorio Astronomico  e Trieste Science + Fiction Festival.

L’evento ha una dimensione globale ed è organizzato dal 2012 in Italia da Psiquadro in collaborazione con il Cheltenham Festivals, ideatore del formato, e in collaborazione con oltre 100 partner.

 

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Il Ministro Bernini in visita a UniTS

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Anna Maria Bernini, Ministro dell'Università e della Ricerca, ha visitato oggi l'Università degli Studi di Trieste.

Il Rettore Roberto Di Lenarda e il Ministro hanno avuto un breve colloquio programmatico e di aggiornamento sulle prossime iniziative dell'ateneo.

"L’anima cosmopolita e moderna dell’Università di Trieste si riflette nella sua offerta formativa e traspare dalla risposta pronta che l’Ateneo ha avuto nel partecipare ai bandi per i partenariati per lo sviluppo di tecnologie quantistiche, agli ecosistemi dell’innovazione nei settori Digitale, Industria ed Aerospazio e nell’essere parte attiva delle nuove ricerche su terapia genica e farmaci RNA”, ha dichiarato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “Sono orgogliosa di aver potuto far visita al vostro ateneo, un esempio di eccellenza accademica, ai vertici delle classifiche nazionali delle migliori Università del nostro paese: i Dipartimenti di Matematica-Geoscienze, di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute e quello di Fisica sono stati riconosciuti come percorsi d’eccellenza dal MUR. E la vostra qualità è nota anche a livello internazionale”.

Prima di lasciare la sede di Piazzale Europa, la Bernini ha firmato il libro d'onore e ricevuto in omaggio il sigillo di UniTS.

 

 

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Giornata Internazionale dei Viaggi dell'Uomo nello Spazio - il video UniTS

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Non tutti sanno che le missioni spaziali hanno importanti ricadute sulla Terra in termini di innovazione e miglioramento delle condizioni di benessere e salute.

Alessandra Bosutti di UniTS ce lo spiega in modo semplice e chiaro.

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Alessandra Bosutti del DSV spiega le ricadute importanti della ricerca che consente i viaggi nello spazio
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Italian Quantum Weeks: tre “aperitivi quantistici” organizzati da UniTS

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In programma il 18 aprile, 4 e 9 maggio alle 18.40 al Bar Knulp di via della Madonna del Mare 7 A

PROGRAMMA

La meccanica quantistica, l’insieme delle leggi che regolano il mondo degli atomi e delle particelle elementari, ha sconvolto il nostro modo di concepire la realtà con le sue affascinanti bizzarrie. Le tecnologie quantistiche, basate sull’uso della meccanica quantistica nelle applicazioni della vita quotidiana, stanno portando una nuova rivoluzione tecnologica che dobbiamo imparare a comprendere e gestire.  

La seconda edizione delle Italian Quantum Weeks viene promossa da scienziati, studenti, divulgatori ed educatori italiani in occasione del World Quantum Day (14 Aprile 2023) con lo scopo di far conoscere meglio il mondo dei quanti e le opportunità che questa rivoluzione sta portando.  L'Università degli studi di Trieste è coinvolta nell'iniziativa, in particolare nel ciclo di conferenze con protagonisti docenti UniTS denominato "Un aperitivo quantistico", che si svolgerà alle 18.40 al bar Knulp (Trieste) il 18 aprile, il 4 e il 9 maggio 2023.  

Questi gli appuntamenti: 

18 Aprile – Un viaggio nella meccanica quantistica: dall’entanglement ai dispositivi

Relatori: Pasquale Calabrese, Sandro Donadi e Francesco Scazza

Moderano: Andrea Trombettoni e Stefano Gherardini

4 Maggio – Quantum technologies: etica ed impatto sociale

Relatori: Sandro Donadi e Francesco Miele  

Modera: Pierluigi Masai

9 Maggio – Ci sarà un’Intelligenza Artificiale Quantistica?

Relatori: Fabio Benatti, Fabio Anza e Fabio Anselmi

Modera: Luca Bortolussi

 

L'accesso è gratuito con prenotazione 

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Giornata Mondiale della Terra: camminata dal Carso a Porto Vecchio il 21 aprile

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Si chiama "Passi verso la neutralità climatica" ed è un percorso a piedi dal Carso triestino al mare, che parte dal campus di Padriciano (TS) di Area Science Park e arriva in Porto Vecchio, sede del Science Center Immaginario Scientifico. A percorrerlo, il 21 aprile 2023 dalle 9.30 alle 16.30, circa 70 "pellegrini", ricercatori, ricercatrici e addetti/e al mondo della ricerca particolarmente attenti al tema del cambiamento climatico e all'impronta ecologica dell'uomo sul nostro Pianeta.   

Testimonial e ospite speciale della giornata Sara Zambotti, giornalista conduttrice del programma radiofonico Caterpillar (Rai Radio2). La giornalista camminerà assieme al gruppo e, durante il percorso che si articolerà nel corso dell’intera giornata, intervisterà due ricercatrici e due ricercatori che si occupano dell’impatto dei cambiamenti climatici su mare e terra e di possibili soluzioni da implementare per raggiungere la neutralità climatica nel 2050, come richiesto dall’Unione Europea.

“Passi verso la neutralità climatica” è ideato e realizzato da Area Science Park in collaborazione con l’Università degli studi di Trieste, l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, l’Istituto di Scienze Polari-CNR e l’Immaginario Scientifico. Gli scienziati coinvolti sono: Renato Roberto Colucci, ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari-CNR e docente di Glaciologia all’Università degli studi di TriesteManuela Bordiga, ricercatrice della sezione di Oceanografia dell’OGS, Nikola Holodhov, ricercatore di Area Science Park dove si occupa di strategie e piani di adattamento al cambiamento climatico e Martina Terconi, tecnologo di Area Science Park dove si occupa di soluzioni tecnologiche “green”.

Per ragioni organizzative, alla passeggiata possono partecipare un numero limitato di persone, ma sarà possibile seguire le diverse tappe e i racconti dei ricercatori intervistati da Sara Zambotti in due modi: per chi è a Trieste è possibile assistere alle dirette recandosi nei luoghi in cui il gruppo farà sosta per ascoltare la voce dei ricercatori (Sella di Banne, Opicina, Parco Urbano Villa Cosulich, Porto Vecchio); per tutti gli altri, invece, è possibile seguire tutte le dirette sul canale Facebook di Area Science Park, OGS, UNITS e Immaginario Scientifico.   

L’iniziativa "Passi verso la neutralità climatica" è organizzata nell'ambito delle attività di SHARPER Trieste - la Notte Europea dei Ricercatori 2023, che realizza iniziative tutto l’anno, e in preparazione della Giornata Mondiale della Terra, ricorrenza in cui sono celebrate l'ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra, in programma ogni anno il 22 aprile. 

PROGRAMMA

9.30 LA RICERCA DALLA PARTE DEL CLIMA ​
con Anna Sirica, Direttore Generale Area Science Park

11.30 in diretta dalla Sella di Banne
COME STA LA TERRA: L’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUL NOSTRO PIANETA​
con Renato Roberto Colucci, ricercatore CNR-Istituto di Scienze Polari e docente Università di Trieste ​

13.30 in diretta da Opicina – Strada Napoleonica ​
COME STA IL MARE: L’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUL MARE MEDITERRANEO ​
con Manuela Bordiga, ricercatrice Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS ​

 15.30 in diretta dal parco urbano Villa Cosulich ​
ADATTAMENTO E MITIGAZIONE CLIMATICA. E ORA COSA FACCIAMO? ​
con Nikola Holodkov e Martina Terconi, ricercatore e tecnologo Area Science Park ​

16.30 in diretta dal Porto Vecchio​, Immaginario Scientifico
I NOSTRI PASSI VERSO LA NEUTRALITÀ CLIMATICA ​
Arrivo del gruppo  

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Parte la settimana di studio Università di Trieste - Cagliari

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Nell’ambito delle attività del GEP Lab (Laboratorio di Geografia Economica e Politica del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche), e nella fattispecie del Protocollo di Intesa fra DEAMS (Università degli Studi di Trieste) e DICAAR (Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, Università degli Studi di Cagliari), si svolgerà tra il 18 e il 21 aprile una settimana di attività di incontri didattici, di studio e di visite alle realtà logistiche e trasportistiche dell’area Triestina e di quella goriziana. La settimana di studi è volta a rafforzare i rapporti di didattica e ricerca, coinvolgendo docenti, studenti e operatori del territorio. L’occasione sarà quella di approfondire le peculiarità del territorio in termini di attività portuali e retroportuali, ivi incluse quelle connesse ai punti franchi, nonché quelle legate al confine, che prevederanno, tra l’altro, una visita presso le città di Gorizia e Nova Gorica, capitali della cultura per il 2025.

L’iniziativa vedrà la partecipazione di un gruppo di studenti magistrali dell’Università di Trieste del corso di Geografia delle Reti del prof. Giuseppe Borruso e del dottorato in Circular Economy, e dell’Università di Cagliari, dei corsi di Urbanistica Sostenibile e Pianificazione delle Georisorse (prof.ssa Ginevra Balletto) e di Trasporti Merci e Logistica (prof. Gianfranco Fancello).

La settimana di incontri inizierà martedì 18 aprile con una visita alle strutture dell’Interporto di Trieste (sedi di Fernetti e Bagnoli della Rosandra) al mattino e attività seminariali al pomeriggio presso il DEAMS (Sala Conferenze). Il giorno 19 sarà dedicato a un’escursione a Gorizia e Nova Gorica, mentre il giorno 20 le attività didattiche si sposteranno al C-Lab dell’Università degli Studi di Trieste al mattino, per visitare il laboratorio dedicato all'innovazione di UniTS e visitare il complesso dell'ex Ospedale Militare e mostrare l'operazione di recupero, per proseguire con una visita a Portovivo e ai progetti di riqualificazione del Porto Vecchio. Il giorno 21 si concluderanno le iniziative con una mattinata di lavori presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico e con una visita alle strutture portuali dei partecipanti.

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Telethon e Fondazione Cariplo: finanziato progetto UniTS su epilessia e atassia episodica

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Continua la collaborazione tra Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon: selezionati a livello nazionale 21 nuovi progetti di ricerca di base per un totale di circa 5 milioni di euro. In Friuli Venezia Giulia, sono stati circa 430.000, con 2 progetti e altrettanti ricercatori coinvolti. Obiettivo dell’iniziativa congiunta, giunta ormai alla sua 2° edizione, è la comprensione di aspetti genetici e meccanismi molecolari oggi ancora in gran parte sconosciuti o scarsamente compresi, ma potenzialmente utili per favorire lo sviluppo di nuove terapie per le malattie rare.

Lorenzo Cingolani dell’Università degli Studi di Trieste coordinerà uno studio sull’epilessia e l’atassia episodica. In particolare molte malattie del sistema nervoso, incluse forme di atassia, epilessia, emicrania emiplegica e disabilità intellettiva, hanno alla base la mutazione di un gene chiamato CACNA1A. Quest’ultimo è fondamentale per la comunicazione tra cellule nervose ma è molto grande e complesso, quindi poco adatto come bersaglio per un intervento terapeutico. La sua funzione viene però promossa da un gene di dimensioni minori e dalla struttura semplice, la Proteina 4 simile all’ippocalcina (HPCAL4) e lo studio verificherà se le mutazioni che riducono l’attività di CACNA1A possano essere compensate da un aumento dell’espressione di HPCAL4. In questo modo verrà verificato se il gene HPCAL4 sia un buon bersaglio molecolare per sviluppare strategie terapeutiche per forme di atassia ed encefalopatia epilettica.

Antonello Mallamaci della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) studierà la sindrome di FOXG1, una malattia genetica rara dovuta alla mutazione del gene FOXG1 e caratterizzata da epilessia, autismo e grave compromissione cognitiva. 

Complessivamente sono state ricevute 92 proposte di progetto, presentate da enti di ricerca italiani non profit, pubblici o privati. Di queste, 78 sono state ritenute idonee e sottoposte al processo di valutazione, affidato a una commissione medico-scientifica di 13 scienziati di caratura internazionale provenienti da tutto il mondo e presieduta dal dr. Massimo Pandolfo della Mc Gill University di Montreal (Canada). A garanzia della trasparenza e della correttezza della valutazione, è stato usato il metodo di peer-review, o revisione tra pari, che indica la valutazione critica che un lavoro o una pubblicazione riceve da parte di specialisti aventi competenze analoghe a quelle di chi li presenta.

“Anche nella seconda edizione di questo bando abbiamo ricevuto molte proposte dalla comunità scientifica - ha dichiarato Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione Telethon - Ciò rafforza ulteriormente l’ipotesi che la chiave per svelare i meccanismi alla base di diverse patologie rare ancora senza risposta potrebbe proprio essere "nascosta” in questo ambito d'indagine praticamente inesplorato. Siamo contenti di portare avanti il sodalizio con Fondazione Cariplo e di indirizzare la ricerca in questa direzione con l’auspicio di poter, così, gettare le basi per lo sviluppo di nuove strategie di cura”.

“La quantità e la qualità dei progetti di ricerca che si sono proposti per questa seconda edizione del bando ci dimostrano la vivacità della comunità scientifica e l’interesse verso il tema. Lo studio del patrimonio genetico umano e la comprensione dei meccanismi all’interno di esso rappresentano infatti un campo di ricerca ad altissimo potenziale, capace di aprire a nuovi scenari diagnostici e terapeutici. Il Bando congiunto Fondazione Cariplo – Fondazione Telethon è un’esperienza di collaborazione estremamente positiva, basata sulla comune convinzione che investire in ricerca e conoscenza sia fondamentale per migliorare la vita delle persone, delle loro famiglie e di tutta la comunità” ha commentato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo

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