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Oltre 400 partecipanti alla presentazione dei corsi di laurea UniTS a Gorizia

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L'Università di Trieste ha presentato oggi quattro corsi di laurea del Polo universitario di Gorizia, nel corso dell'evento di orientamento "Porte Aperte", rivolto agli studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori, che si è svolto nell’Aula Magna della sede di via Alviano 18.

Confermati i quattro corsi che anche nell’anno accademico 2025/26 avranno sede a Gorizia: la laurea magistrale a ciclo unico quinquennale in Architettura e le lauree triennali in Scienze Internazionali e Diplomatiche, Assistenza Sanitaria e Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.

L’iniziativa ha fatto registrare un significativo incremento delle presenze rispetto alle scorse edizioni (+15% rispetto al 2024): oltre 400 ragazzi, si sono concessi una giornata di pausa dalla preparazione degli esami di maturità per raccogliere informazioni utili sui percorsi formativi proposti dall’Università di Trieste a Gorizia e capire come districarsi davanti a tutte le incombenze della futura vita universitaria: dall’iscrizione alle agevolazioni per il diritto allo studio, dalle  borse di studio agli alloggi.

I giovani partecipanti, che nel corso della mattinata hanno anche visitato i laboratori e dialogato con docenti dei corsi di laurea, provenivano in gran parte da tutte le province del Friuli Venezia Giulia. Oltre una sessantina le presenze da fuori regione, in particolare di studenti residenti nel vicino Veneto, ma non sono mancate presenze da Brescia, Mantova e Bergamo, fino alle più lontane Ancona, Lecce e Siracusa.

Attualmente, intorno alla sede goriziana dell’Università di Trieste gravitano 632 studenti iscritti ai quattro corsi di laurea presentati oggi, una presenza significativa e cresciuta negli ultimi anni con l’insediamento dei due corsi di laurea sanitari. Il 20% degli studenti impegnati nel polo universitario UniTS di Gorizia proviene da fuori regione.

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"Porte Aperte" registra un interesse in crescita per i quattro corsi di laurea del polo goriziano: +15% di presenze rispetto allo scorso anno
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Contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo: premiato il progetto di un assegnista di ricerca UniTS

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Giuseppe Grimaldi, assegnista di ricerca in Antropologia culturale al Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Trieste, si è aggiudicato il premio 2024 della Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA) per la miglior ricerca collaborativa e applicativa con il progetto O.S.A.RE. - Osservatorio Sfruttamento Agricolo e Resistenze.

Gli obiettivi raggiunti da O.S.A.RE. contribuiscono a combattere lo sfruttamento lavorativo e il caporalato, fornendo dati sulla diffusione del fenomeno e best practice per progetti sistemici che supportino il contrasto di queste piaghe sociali. Per la commissione giudicatrice della SIAA, il progetto, che ha interessato alcune aree sensibili della Campania, si è distinto per “il rilevante impatto sociale e l'interazione multilivello, l'elevato grado di visibilità e riconoscibilità dell'apporto antropologico”. 

Il progetto presentato dall’assegnista di ricerca UniTS dimostra, secondo la SIAA, “come la produzione di conoscenza etnografica possa contribuire a generare ricadute concrete sulla cultura pubblica ed istituzionale, stimolando politiche locali virtuose e più rispettose dei diritti fondamentali della persona”.

Una motivazione in linea con il core della Società Italiana di Antropologia Applicata, attiva dal 2013 con lo scopo di promuovere un uso sociale dei saperi e delle pratiche antropologiche nella sfera pubblica, nel mondo del lavoro, nei processi decisionali e di democrazia partecipata in Italia, ma anche all’estero.

"O.S.A.RE – spiega il dott. Giuseppe Grimaldi - si è realizzato grazie al sostegno e la sinergia tra istituzioni pubbliche, come la Regione Campania e l’Università di Salerno, realtà dell'attivismo campano - il centro sociale Ex Canapificio che è stato ente capofila del progetto - e una pluralità di persone residenti nell’area oggetto dell'intervento che hanno contribuito in maniera decisiva alla sua realizzazione”.

O.S.A.RE ha coinvolto territori come la Piana del Sele e la zona di Castel Volturno che affrontano problemi di fragilità del tessuto economico, anche a causa della presenza di organizzazioni criminali, che determinano povertà e disagio sociale. 

Il progetto ha tentato di portare alla luce - combinando analisi quantitativa ed etnografia - il carattere sistemico dello sfruttamento nel settore agricolo e si è fondato lungo tutto il suo svolgimento sulla con-ricerca, dimostrando quanto l’esperienza di chi subisce lo sfruttamento sia fondamentale per delineare efficaci azioni di contrasto azioni sui territori, ma anche nel rapporto con le istituzioni. 

Durante l’arco del progetto sono state intervistate oltre 500 persone. Di queste, seguendo gli indici di sfruttamento indicati dalla legge contro il caporalato, quasi il 70% risulterebbero essere in condizione di “grave sfruttamento lavorativo”. I dati sono stati presentati ai tavoli istituzionali di contrasto al caporalato e la metodologia alla base di O.S.A.RE si è configurata come una best practice utilizzata in progettualità sistemiche sul tema dello sfruttamento lavorativo. 

“O.S.A.RE – conclude Grimaldi - ha evidenziato, in particolare, quanto sia inefficace qualunque approccio volto al contrasto dello sfruttamento lavorativo che non questioni i regimi giuridici, economici e sociali su cui questo si fonda. Un fenomeno che, seppur in forma diverse in base al grado di vulnerabilità, riguarda tutti i braccianti agricoli a prescindere dalla nazionalità”.

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Giuseppe Grimaldi con "O.S.A.RE" ha vinto il premio della Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA). La ricerca collaborativa ha interessato il settore agricolo in alcune aree sensibili della Campania
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Capodanno in Antartide per due docenti UniTS

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Due docenti del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, il genetista Alberto Pallavicini e lo zoologo marino Piero Giulio Giulianini, hanno trascorso un Natale e un Capodanno decisamente alternativi alla Stazione antartica Mario Zucchelli.

Ovviamente non si tratta di un’originale vacanza sulla neve, ma di una missione che i due docenti UniTS stanno conducendo nell’ambito del progetto DIMANT, finanziato dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), con l’obiettivo di studiare i meccanismi immunitari delle specie marine del Mare di Ross.

Pallavicini e Giulianini hanno raggiunto la base scientifica italiana lo scorso 20 dicembre, dopo una sosta prolungata in Nuova Zelanda dovuta alle avverse condizioni meteorologiche che non consentivano un approdo sicuro sul continente antartico. Le attività programmate della missione seguono un ritmo abbastanza serrato e anche il primo giorno dell’anno nuovo i due ricercatori hanno svolto un’uscita in mare per la raccolta di campioni da analizzare.

Il progetto DIMANT, infatti, mira a comprendere come spugne, anemoni, molluschi bivalvi e pesci, organismi che svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema antartico, rispondano alle crescenti minacce ambientali. 

Il gruppo di ricerca sta isolando e analizzando gli immunociti – cellule responsabili delle risposte immunitarie – per comprenderne la reattività a temperature sottozero e a patogeni emergenti. Infatti, la crescente presenza umana in Antartide, dovuta a molteplici attività come turismo, ricerca scientifica e pesca, sta intensificando il rischio di introduzione di nuovi patogeni, oltre ad amplificare gli effetti dell’aumento delle temperature globali. Questo scenario rappresenta una sfida completamente nuova per la fauna marina locale, che deve adattarsi rapidamente a un ambiente sempre più mutevole.

campioni biologici raccolti saranno successivamente sottoposti a indagini citologiche e genetiche avanzate per identificare le molecole e i recettori coinvolti nelle difese immunitarie. I risultati potranno offrire strumenti preziosi per monitorare e prevedere l’impatto dei cambiamenti climatici e delle nuove patologie sull’ecosistema marino antartico.

Alberto Pallavicini e Piero Giulianini hanno davanti ancora quattro settimane di lavoro tra ghiacci, pinguini e uccelli polari prima di concludere la missione.

Le missioni italiane in Antartide sono condotte nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la parte scientifica, dall’ENEA per la logistica e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) per la gestione della nave rompighiaccio Laura Bassi.

La missione legata al progetto DIMANT fa parte della 40ª spedizione italiana in Antartide, che in questi mesi sta coinvolgendo complessivamente circa 240 tra ricercatori e tecnici, impegnati in diversi progetti interdisciplinari. Gli studi spaziano dalla biologia marina alla climatologia, fino alla ricerca sui sistemi glaciali e sui cambiamenti climatici globali. Le attività si svolgono, oltre che alla Stazione Mario Zucchelli che attualmente ospita i due docenti dell’Università di Trieste, alla stazione Concordia e a bordo della Laura Bassi.

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Alberto Pallavicini e Piero Giulianini sono in missione alla Stazione Zucchelli nell’ambito del progetto DIMANT
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Piscine di acqua di mare o piscine di acqua dolce per il trattamento di malattie della pelle e condizioni reumatiche?

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Uno studio condotto dal Prof. Luca Cegolon, docente dell’Università di Trieste e ricercatore presso ASUGI, in collaborazione con il Prof. Giuseppe Mastrangelo dell’Università di Padova, ha approfondito i benefici delle piscine con acqua di mare rispetto a quelle tradizionali per il trattamento di malattie della pelle e condizioni reumatiche. Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Water, evidenzia come l’acqua salata possa rappresentare un’importante risorsa terapeutica.

L'acqua salata è utilizzata da secoli per alleviare vari disturbi, e oggi il suo uso è alla base di trattamenti come la talassoterapia, che sfrutta l'interazione controllata con ambienti marini, incluso il sole. Questo tipo di terapia è particolarmente indicato per chi soffre di psoriasi, dermatite atopica o condizioni reumatiche come la fibromialgia.

La combinazione di esposizione all’acqua di mare e alla luce solare – una componente chiave della talassoterapia – è particolarmente efficace nel ridurre i sintomi di malattie infiammatorie croniche della pelle, come la psoriasi e la dermatite atopica, oltre che di condizioni reumatiche come la fibromialgia e la spondilite anchilosante.

Per chi soffre di psoriasi, i benefici derivanti dall’immersione in acqua di mare, combinata con l’esposizione al sole, possono durare fino a tre mesi. Studi sperimentali hanno dimostrato che trattamenti di sei settimane con acqua salata e raggi UVB sono più efficaci rispetto all’uso di sola acqua dolce o alla semplice esposizione ai raggi UV.

Infine, un importante trial clinico, che ha coinvolto oltre 1200 pazienti in 102 cliniche dermatologiche, ha confermato che i bagni di acqua salata seguiti da UVB offrono risultati comparabili alle terapie consolidate, come i bagni PUVA, tradizionalmente utilizzati per trattare la psoriasi.
 

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Lo studio, condotto da UniTS in collaborazione con ASUGI e Università di Padova, ha evidenziato come l’acqua salata possa rappresentare un’importante risorsa terapeutica
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L'Urologia triestina riceve il "bollino arancione" per l'eccellenza nel trattamento dei tumori renali

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La Clinica Urologica dell’Ospedale di Cattinara, ha ricevuto il prestigioso "Bollino Arancione" per il trattamento dei tumori renali da parte della Società Italiana di Urologia (SIU).

Il riconoscimento rappresenta un risultato di eccellenza per l'Università di Trieste che vede premiata la struttura diretta del prof. Giovanni Liguori e in cui ha sede la Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Ateneo triestino.

Il progetto "Bollino Arancione", nato da un'idea della SIU, individua i centri urologici italiani SIU che offrono un trattamento d’avanguardia dei tumori del rene, ma anche servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura della malattia.

Il riconoscimento è stato attribuito in base ad alcuni criteri, in termini di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi al paziente con tumore del rene, che sono stati pienamente soddisfatti dalla struttura universitari. 

Le cliniche che hanno aderito all'iniziativa sono state valutate da un Board della Società che ha visto il coinvolgimento anche di radiologi, anatomo-patologi ed oncologi, secondo un approccio multidisciplinare e sulla base delle migliori evidenze scientifiche e delle più recenti Linee Guida Internazionali.

L'intento del Bollino Arancione, che ha durata biennale, è promuovere una cultura di continuo miglioramento basata sul paradigma della evidence- based medicine e della sanità basata sul valore.

«Siamo orgogliosi di aver ricevuto il “Bollino Arancione” - afferma Giovanni Liguori, docente di Urologia al Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute di UniTS e direttore della Clinica Urologica di ASUGI all'Ospedale di Cattinara - Viene riconosciuto l’impegno di un gruppo di lavoro, che coinvolge anche il prof. Paolo Umari, nella gestione di questa patologia. 

Interpretiamo il premio non solo come la riprova che la gestione multidisciplinare sia la chiave di volta per la cura del tumore al rene, ma anche il riconoscimento della qualità della formazione di UniTS che, attraverso la Scuola di Specializzazione in Urologia, prepara nuove generazioni di professionisti con competenze all’avanguardia».

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La struttura universitaria diretta dal prof. Giovanni Liguori ha ottenuto il riconoscimento promosso dalla Società Italiana di Urologia
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Periodo di permanenza in Magazine
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Progetto SOCLAM: Smile 4 Migrants, un supporto concreto per i migranti a Trieste

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Si è concluso con la consegna degli attestati ai mediatori il primo ciclo di formazione e accompagnamento del Progetto SOCLAM - “Sostegno odontoiatrico, culturale, linguistico ai migranti dei centri di prima accoglienza”

L’iniziativa, guidata da UniTS e realizzata sotto la responsabilità scientifica di Federico Berton (DSM) in collaborazione interdipartimentale con Caterina Falbo (IUSLIT) e Roberta Altin (DiSU), ha visto il coinvolgimento di associazioni e organizzazioni locali, offrendo un contributo significativo alla comunità migrante presente sul territorio.

Finanziato dal Centro di Ricerca sulle Migrazioni e la Cooperazione allo Sviluppo dell’Ateneo, il progetto ha infatti fornito formazione specifica per interpreti delle lingue più diffuse tra i migranti che attraversano la rotta balcanica, concentrandosi su competenze odontoiatriche e interculturali.

Tredici mediatori e mediatrici hanno ricevuto una formazione completa che ha portato alla realizzazione di un glossario odontoiatrico in 14 lingue tra cui dari, pashto, farsi, turco, russo, bulgaro, inglese, arabo, persiano, urdu, hindi, greco, kirghiso, albanese, bengali. Inoltre, è stato creato un blog plurilingue con istruzioni utili e un servizio di accompagnamento presso l’ambulatorio odontoiatrico della Caritas di via dell’Istria, dove sono state anche analizzate le dinamiche relazionali tra medico e paziente in contesto interculturale.

Grazie al progetto sono state diffuse informazioni fondamentali per facilitare l’accesso alle cure odontoiatriche fornite dal presidio ospedaliero universitario di Trieste nella SC Clinica di Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia dell’ASUGI.

Il successo di SOCLAM apre nuove prospettive, tra cui la formazione di ulteriori operatori e lo sviluppo di ricerche sulla comunicazione interculturale in ambito sanitario. Tra i prossimi obiettivi c'è la realizzazione di un’app per smartphone, pensata per offrire informazioni plurilingue in modo rapido e accessibile.

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L’iniziativa ha visto la collaborazione di tre dipartimenti UniTS, offrendo formazione mirata per interpreti delle lingue più comuni tra i migranti della rotta balcanica, con un focus sulle competenze odontoiatriche e interculturali
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Studenti UniTS in aula per simulare un processo amministrativo sul “Caso del Lupo L49”

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Il 19 dicembre gli studenti del corso di Diritto Processuale Amministrativo del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (Dispes) hanno preso parte a una simulazione di processo amministrativo, un’esperienza didattica innovativa promossa dal professor Andrea Crismani.

L’attività si è basata sul "Caso del Lupo L49", un procedimento ipotetico ispirato a vicende reali legate al controllo della fauna selvatica e caratterizzato da una significativa rilevanza giuridica e sociale. Al centro della simulazione, l’impugnazione di un decreto della Provincia di *** che autorizzava l’abbattimento del lupo L49, ritenuto pericoloso per la pubblica incolumità. Le associazioni ambientaliste "Animal Freedom", "Guardians of Nature" e "Green Planet" hanno contestato la legittimità del provvedimento, dando vita a un confronto legale ricco di spunti giuridici e sociali.

Gli studenti, suddivisi in ruoli predefiniti come ricorrenti, resistenti, avvocati e giudici, hanno affrontato tutte le fasi del processo amministrativo. Si sono misurati con la discussione di misure cautelari urgenti, l’analisi delle prove, il contraddittorio tra le parti e la simulazione di una pronuncia sull'improcedibilità del ricorso, conseguente al decesso naturale del lupo.

Questa esperienza ha permesso di approfondire temi complessi come le misure cautelari, la tutela collegiale e le implicazioni giuridiche di eventi sopravvenuti, offrendo agli studenti un’importante opportunità di apprendimento pratico. Durante la simulazione, gli studenti e le studentesse si sono cimentati non solo nella redazione degli atti processuali, ma anche nell'attività di deposito telematico, simulando l'utilizzo di un portale dedicato al processo amministrativo.

L’iniziativa ha sottolineato l’impegno del Dipartimento e della cattedra di Diritto Amministrativo nell’offrire una formazione che coniuga teoria e pratica. Grazie a questa metodologia didattica innovativa, gli studenti hanno potuto acquisire competenze tecniche e trasversali, fondamentali per comprendere le dinamiche della giustizia amministrativa e prepararsi alle sfide del mondo professionale.

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Il Dispes ha ospitato una simulazione di processo amministrativo dove studenti e studentesse, suddivisi in gruppi con ruoli predefiniti, hanno interpretato le principali figure processuali
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Nuova sala relax per gli studenti UniTS

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Gli studenti UniTS hanno da oggi un nuovo spazio relax al piano interrato del Dipartimento DEAMS.

Realizzata partendo dalle proposte e dalle esigenze degli studenti grazie al contributo di aziende del territorio come Modiano, NPV Investment, SME e Divulgando, la sala offre due calcio balilla professionali, una libreria per il book crossing, tavolino a sgabelli.

Apleona ha fornito invece il termoconvettore per la regolazione termica dello spazio.

L’aula, aperta a tutti gli studenti dell’Ateneo, è aperta da lunedì al venerdì dalle 07:45 alle 20:00.

Presenti all’inaugurazione il Rettore Roberto Di Lenarda, il Rettore Vicario Valter Sergo, il Direttore Generale Luciana Rozzini, la Direttrice del DEAMS Donata Vianelli, Stefano Crechici per Modiano, Valentino Pediroda per NPV Investment, Lucio Gomiero per SME, Riccamboni e Mereu per Divulgando.

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Lo spazio è realizzato in occasione del Centenario DEAMS
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Online il IV Report FVG Digitale del 2024

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Il Report annuale Fvg Digitale 2024 “Strategie di Business nell’era dell’AI: come le imprese IT affrontano e cambiano il mercato” analizza e descrive come le tante piccole e medie realtà del mondo digitale del FVG, con grande dinamicità, stanno generando nuove offerte di prodotti e di servizi legate all’Intelligenza Artificiale. 

Un gruppo di ricercatori e dottorandi del DEAMS ha analizzato come le imprese AI stiano “mettendo a terra” con i loro clienti l’AI nelle sue più varie forme. Quali sono i modelli di business delle imprese digitali AI-based? Soprattutto due: applicazioni di nicchia e di “sartoria digitale” e il classico “system integrator”. Poche ancora le soluzioni stand-alone.

Il Report realizzato da DITEDI, giunto alla quarta edizione, è stato realizzato con il contributo scientifico del Dipartimento DEAMS di UniTS (in collaborazione con colleghi di UniUD, di Area Science Park e di Banca Intesa Reserach Department), che si è occupato di ricostruire le strategie di integrazione delle tecnologie AI-based nei modelli di business delle aziende del settore dell’ICT regionale

Il report integrale è disponibile su https://fvgdigitale.ditedi.it 

I dati del 2024 dimostrano come gli insediamenti di imprese ICT sul territorio regionale (2908) siano in costante e regolare aumento, +2,4% rispetto al 2022, per un totale di 2214 aziende del Friuli Venezia Giulia operanti nel settore ICT, in aumento dello 0,9% sempre rispetto al 2022, con la provincia di Udine che rappresenta il bacino di riferimento delle aziende del settore della regione, in quanto ospita quasi la metà di quelle individuate.

Le società di capitali (1056 unità) rappresentano la struttura societaria prevalente, pari al 47,7% del totale, in aumento (+1,7%) dal 2022; seguono le imprese individuali (812 unità, 36,7%), che registrano un aumento nominale più significativo, con 31 unità in più rispetto al 2022, bilanciando il calo di 32 unità tra le società di persone (318).

Da un punto di vista economico, dopo un 2020 negativo, con decremento più marcato per il comparto dell’hardware, e la ripresa del 2021, il 2022 è stato un anno ancora positivo, complessivamente migliore rispetto al periodo pre-Covid, mentre il 2023 si è assestato su incrementi del fatturato più modesti, e inferiori all’anno precedente tranne che per i Servizi. Si registra complessivamente un andamento altalenante nel tempo, con un miglioramento nel 2021, una flessione nel 2022 e una sostanziale tenuta nel 2023, a favore soprattutto della gestione operativa. Rispetto alla tipologia di offerta, quello dell’hardware presenta maggiore sofferenza anche in termini di redditività.

Il settore digitale regionale rappresenta in ogni caso un forte spinta innovativa per l’economia e il sistema delle imprese locali. Infatti, il settore ICT conta attualmente 102 startup innovative, che operano principalmente nello sviluppo di software e rappresentano il 52% di tutte le startup regionali. 

Altri segnali di questo tipo sono rilevabili anche dall’indicatore di propensione all’innovazione, il quale evidenzia come il 13% delle aziende del settore ICT regionale presenti almeno un segnale di innovazione. Tali aziende rappresentano il 9% di tutte le aziende regionali con una oggettiva propensione all’innovazione.

Osservando invece l’attività di brevettazione, salta subito all’occhio un incremento progressivo dal 2017 sia per i depositi italiani che europei . Per quanto positiva questa tendenza, tale dato mostra come in termini assoluti il settore presenti una scarsa propensione alla brevettazione rispetto a numeri decisamente più elevati in settori “analogici”.

Si è approfondito, grazie alla collaborazione con Modefinance Srl, anche il tema del merito creditizio (rating) delle imprese appartenenti al cluster digitale. L’analisi mette in luce che il profilo creditizio delle aziende del digitale operanti in FVG risulta solido ed in progressivo ed ulteriore consolidamento nel corso degli anni. Al tempo stesso, la rischiosità media delle imprese del settore appare limitata. Un comparto che cresce, quindi, in modo armonico senza mostrare gli “strappi” tipici di altri contesti IT, pensiamo a quello americano, caratterizzati al contrario da maggiore rischiosità, ma anche da tassi di crescita mediamente superiori.

L'ecosistema digitale del FVG appare così in crescita e pronto alla sfida dell’AI.

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Il DEAMS di UNITS ha ricostruito le strategie di diversificazione tecnologica, settoriale e di mercato delle aziende della meccanica
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UniTS celebra colorandosi di blu la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

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La Giornata dei diritti umani viene celebrata ogni anno in tutto il mondo il 10 dicembre e commemora l’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata a Parigi nel 1948. Questo documento fondamentale sancisce i diritti inalienabili che spettano a tutti gli esseri umani, indipendentemente da razza, colore, religione, sesso, lingua, opinione politica o di altro tipo, origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altro status.

Il tema di quest’anno, “I nostri diritti, il nostro futuro, adesso”, è un invito a riconoscere l’importanza e la rilevanza dei diritti umani nella nostra vita quotidiana.

Abbiamo l’opportunità di cambiare le percezioni parlando contro i discorsi di odio, correggendo e contrastando la disinformazione. Come ha sottolineato il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, “i diritti umani sono il fondamento di società pacifiche, giuste e inclusive”.

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Tema 2024: I nostri diritti, il nostro futuro, adesso
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