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Settimana sociale dei Cattolici: la presenza UniTS

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Il prossimo 7 luglio il Santo Padre Francesco visiterà Trieste, a conclusione della 50° Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, che la città ospita dal 3 luglio. Dopo aver incontrato i Delegati, e prima di raggiungere piazza Unità per la celebrazione della S. Messa, il Papa riceverà anche alcuni studenti e giovani ricercatori e ricercatrici dei dieci Dipartimenti dell’Università di Trieste, accompagnati dai Direttori, dal Magnifico Rettore, dal Direttore generale e da una rappresentanza della governance. L’incontro vuole sottolineare, nello spirito del tema della Settimana Sociale, “Al cuore della Democrazia”, la fiducia di tutti nella capacità dei giovani – impegnati a formarsi nelle diverse discipline che creano l’universitas – di costruire una società più giusta e solidale anche attraverso lo sviluppo dei saperi. L’Ateneo vivrà questo incontro nell’anno del Centenario della sua fondazione, che sarà ricordato anche dalla firma del Santo Padre sul Libro d’Onore dell’Università.

UniTS è presente anche nel ricco programma della Settima Sociale  :

 

5 luglio, 17:30 – PIAZZE DELLA DEMOCRAZIA

PERIFERIE: le città viste dai margini (in Piazza Ponterosso)

Intervengono: Eugenia Carfora, Giovanni Carrosio (UniTS), Mario Vatta

ISTITUZIONI LOCALI: la democrazia alla prova delle comunità (in Piazza Hortis)

Intervengono: Gregorio Arena, Federica Fanesi, Roberto Louvin (UniTS)

FAMIGLIE: legami, relazioni e comunità (in Piazza della Borsa)

Intervengono: Mariolina Ceriotti Migliarese, Adriano Bordignon, Renata Longo (UniTS) e Francesco Pavanello

 

5 luglio, 15:00 – 17:00 DIALOGHI DELLE BUONE PRATICHE

Pensare bene per agire meglio: università, ricerca e terza missione (Camera di Commercio, Piazza della Borsa 14)

Interviene: Caterina Falbo (UniTS), rappresentanti da Uni Cattolica Milano, LUMSA Roma e Europea Roma)

 

6 luglio, 17:30 - 5 luglio, 17:30 – PIAZZE DELLA DEMOCRAZIA

CITTADINANZA: migrazioni e diritti nell’Italia di oggi (in Piazza Ponterosso)

Intervengono: Giovanni La Manna, Abdoulaye Mbodj, Roberta Altin (UniTS)

PREPARARSI ALLA POLITICA: partecipare, discutere, decidere (in Piazza della Borsa)

Intervengono: Giovanni Diamanti, Rosangela Maino, Mattia Zulianello (UniTS)

 

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Una delegazione dell'ateneo sarà ricevuta dal Papa domenica 7 luglio
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Governare la transizione digitale, ecologica ed energetica: due nuove lauree magistrali UniTS

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Si arricchisce l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Trieste. Dall’anno accademico 2024/2025 saranno attivate due nuove lauree magistrali caratterizzate da una prospettiva marcatamente internazionale e professionalizzante, interamente in lingua inglese: Engineering for the energy transition e European Policies for digital, ecological and social transitions, entrambe volte a formare i professionisti di domani in materia di transizione digitale, ecologica, sociale ed energetica.

Entrambe le lauree magistrali si occupano di processi di transizione per i quali è necessario sviluppare nuovi modelli e professioni – spiega il Rettore Roberto Di Lenardasono inoltre multidisciplinari, perché la transizione ecologica, energetica e digitale richiede anche un tipo di preparazione giuridica e politica. Formano figure professionali con specializzazioni innovative e richiestissime dal mondo del lavoro e sono complementari, focalizzandosi rispettivamente sulla transizione energetica e sulla sua governance integrata a livello di Unione Europea”.

Engineering for the energy

Novità assoluta a livello internazionale nella forma di percorso interclasse con i due curriculaSustainable building design and technology e Sustainable industrial systems, intende offrire una preparazione avanzata in materia di transizione energetica sia nel campo edilizio che in quello industriale.

Gli studenti acquisiranno capacità di progettazione, sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale e sapranno scegliere le tecnologie, i materiali, le fonti e i vettori energetici più adatti. Saranno in grado di integrare i sistemi edilizi ed energetici con le reti elettriche, i sistemi di accumulo e la mobilità sostenibile.

I campi nei quali la nuova figura si potrà muovere sono diversi: libera professione e studi di progettazione operanti nei settori dell’edilizia, termotecnico, dell’efficienza energetica, dei sistemi di produzione e utilizzo dei vettori energetici e delle fonti rinnovabili di energia; aziende ed Enti pubblici privati in fase di adeguamento di sistemi edilizi e impianti; industrie per la produzione e la gestione di componenti, impianti e sistemi energetici; industrie operanti nel settore della produzione di involucri edilizi; aziende che progettano, installano e gestiscono impianti utilizzanti vettori energetici in ambito industriale, commerciale e residenziale; aziende che forniscono servizi in campo energetico; aziende ed Enti pubblici o privati che hanno l’obbligo di nominare un energy manager; enti di ricerca che sviluppano progetti relativi alla transizione energetica.

I dispositivi di stoccaggio dell’energia rappresentano una delle tecnologie abilitanti la transizione verso le fonti di energia rinnovabile: ad arricchire l’offerta del corso di laurea Engineering for the energy transition anche ELISA, un laboratorio ad hoc, al servizio di un gruppo multidisciplinare di ingegneri, chimici, informatici, economisti e scienziati sociali. ELISA completa due laboratori già esistenti all’Università di Trieste, dedicati al “Fotovoltaico” e a “Smart Grid e Mobilità elettrica”, aumentando strategicamente la capacità dell’ateneo di posizionarsi tra i più attivi enti di ricerca nel campo delle fonti rinnovabili e della mobilità sostenibile. ELISA dispone di una strumentazione innovativa e offre piattaforme per la prototipazione rapida e simulazioni hardware-in-the-loop (HIL). 

Per accedere al corso di studi in Engineering for the energy transition al Dipartimento di Ingegneria e Architettura lo studente deve essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studio: laurea triennale nelle classi di Ingegneria industriale o civile e ambientale; in alternativa, deve aver maturato almeno 18 cfu in area matematica, 9 cfu in area fisica, 6 cfu in quella chimica, 6 cfu in area elettrica, 6 cfu in area energetica, 6 cfu in area civile o in architettura – 15 laddove lo studente intenda iscriversi al curriculum in Sustainable building design and technology. Lo studente deve, inoltre, esibire una votazione di laurea maggiore o uguale a 95/110, diversamente dovrà affrontare un colloquio conoscitivo. Il corso prevede, inoltre, la conoscenza della lingua inglese ad un livello almeno pari al B2 nel Quadro Comune Europeo di Riferimento.

European Policies for digital, ecological and social transitions

Attivo dal prossimo settembre, il corso intende fornire alle future generazioni una preparazione multidisciplinare in materia di governance delle transizioni digitale, ecologica e sociale

Gli studenti, futuri funzionari nelle amministrazioni pubbliche, project manager e consulenti, acquisiranno conoscenze e competenze avanzate di analisi, gestione e valutazione di politiche, programmi e progetti europei, insieme a conoscenze tematiche approfondite sugli strumenti e i meccanismi politici, sociali e giuridici per governare, in modo integrato, aspetti legati alla sostenibilità ambientale, agli impatti del digitale, alla coesione sociale (es. diritto comparato dell’ambiente e delle tecnologie digitali, analisi di open data e big data, tecniche di progettazione partecipata per l’innovazione sostenibile ed inclusiva). Questa combinazione di competenze renderà i laureati del Corso capaci di utilizzare nel modo più efficace gli strumenti e le risorse dell’Unione Europea per governare le transizioni digitali, ecologia e sociale.

Specifici anche i requisiti di accesso al corso di studi in European Policies for digital, ecological and social transitions presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, lo studente deve essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studio: laurea triennale nelle classi di Scienze politiche e delle relazioni internazionali, Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione, Scienze economiche, Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace; in alternativa, deve aver maturato 24 crediti formativi complessivi in diritto, economia e statistica (almeno 6 cfu dei 24 totali), scienze politiche e sociologia. Il corso prevede, inoltre, la conoscenza della lingua inglese ad un livello almeno pari al B2 nel Quadro Comune Europeo di Riferimento.

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Inaugurato anche il laboratorio Engineering for the energy transition (ELISA)
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700 studenti delle superiori ai Moduli formativi estivi di UniTS

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È partita questa mattina la prima sessione dei Moduli Formativi estivi 2024, l'iniziativa di orientamento rivolta agli studenti che hanno concluso il terzo e il quarto anno delle "superiori".

Un'edizione che si apre con numeri record, a partire dall'offerta formativa ancora più ampia (18 moduli rispetto ai 12 dello scorso luglio) e multidisciplinare, ma soprattutto per il numero di ragazzi delle scuole coinvolti: 702 gli iscritti, quasi 200 in più della prima sessione 2023, con una crescita del 40%.

L'iniziativa si conferma attrattiva per gli studenti delle superiori non solo del nostro territorio: quasi il 40% degli iscritti provengono da fuori Trieste e il 10% da fuori regione.  A conoscere UniTS saranno ragazzi e ragazze provenienti anche da Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, oltre che dall'estero (Argentina, Etiopia, India e Venezuela).

La cerimonia di apertura si è svolta nell'Aula Magna dell'edificio H3 con la partecipazione di Giulio Xhaet, partner e digital strategist in Newton S.p.A, protagonista di uno speech interattivo dal titolo "Da grande. Alla ricerca del proprio scopo nella vita". 

Nel corso del suo intervento Xhaet ha toccato diversi temi, tra i quali ha suggerito quali siano le domande da porsi per trovare la propria strada lavorativa e come aumentare le proprie skill attraverso le passioni personali. 

La seconda sessione dei Moduli Formativi Estivi si svolgerà dal 2 al 6 settembre prossimi.


 

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Al via la prima sessione dell'iniziativa di orientamento con un'offerta di 18 corsi: +40% di iscritti
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Nuovo sistema di diagnostica per immagini con agenti di contrasto fluorurati: studio su PNAS

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Pubblicato sulla rivista scientifica PNAS lo studio Self-assembling dendrimer nanosystems for specific fluorine MRI and effective theranostic treatment of tumors: tra i ricercatori anche Sabrina Pricl, professore associato di Ingegneria chimica, direttrice scientifica del laboratorio di biologia molecolare e nanotecnologie dell’Università degli Studi di Trieste e responsabile, per l’ateneo, della collaborazione internazionale COST Cancer Nanomedicine – from the bench to the bedside. Coautore dello studio Erik Laurini, professore associato UniTS.

Per la prima volta, il gruppo di ricerca ha analizzato e sviluppato un nuovo sistema di diagnostica per immagini basato sull’utilizzo di agenti di contrasto fluorurati. Il sistema, volto a identificare sin dalle fasi iniziali, e così trattare abbattendo i tempi, le malattie oncologiche anche nelle forme più invasive e aggressive, supera la tradizionale risonanza magnetica nucleare basata sull’uso di idrogeno. Dal momento che l’acqua, e quindi l’idrogeno, costituisce oltre il 70% del peso corporeo, spesso la risonanza magnetica classica presenta limiti nell’identificazione delle differenze tra i tessuti malati e quelli circostanti, specialmente per tumori molto piccoli. L’uso di agenti di contrasto a base di fluoro, non presente naturalmente nei tessuti del corpo umano, appare molto promettente: proprio per l’assenza di fluoro nella maggior parte dei sistemi biologici, ha infatti il potenziale per fornire immagini più chiare, specifiche e risolute se comparate con quelle delle tecniche tradizionali.

L’utilizzo della risonanza magnetica al fluoro è stato sinora limitato dalla mancanza di agenti di imaging sicuri, spesso contraddistinti da limitazioni come il basso rapporto segnale/rumore, il basso contenuto di fluoro, l’instabilità o l’insolubilità in acqua: i ricercatori, per la prima volta, sono stati in grado di creare agenti di contrasto a base di fluoro efficaci, efficienti e non tossici.

Tra i tratti distintivi delle molecole disegnate dai ricercatori (nanosistemi di dendrimeri autoassemblati) vi è la capacità di svolgere molteplici funzioni. In dettaglio, appartengono alla categoria della teragnostica, poiché in grado di svolgere contestualmente funzione di diagnosi e terapia: una volta individuato il tumore, le molecole possono essere utilizzate per monitorarne l’andamento e rilasciare in situ il farmaco di opportuna terapia.

“L’interesse per l’uso della risonanza magnetica al fluoro con agenti di imaging fluorurati è in aumento. Simili nanosistemi di dendrimeri teragnostici rappresentano il futuro nel campo della medicina personalizzata: riuscire a registrare e monitorare il progresso o la regressione di un tumore e contestualmente continuare a trattare la malattia è un traguardo in termini di outcome terapeutico e di sopportazione delle terapie, che risultano così meno invasive, tossiche o dannose, nel pieno rispetto dei pazienti” spiega la prof.ssa Pricl.

L’Università di Trieste ha preso parte alle fasi di design e progettazione molecolare, performance computing, analisi e sperimentazione.

Tra i finanziatori anche AIRC, Cinema e ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data and Quantum Computing.

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Tra gli autori dello studio Sabrina Pricl ed Erik Laurini del Dipartimento di Ingegneria e Architettura UniTS
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Inaugurate le mostre inedite dei due grandi artisti

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Con il progetto Relazioni d’arte, organizzato dall’Università degli Studi di Trieste in collaborazione con SmaTS (Sistema museale di Ateneo) e ERPAC (Ente Regionale Patrimonio Culturale Regione Friuli Venezia Giulia), prosegue l’impegno di valorizzazione del patrimonio artistico universitario e della creazione di un più stretto legame con il territorio in occasione del Centenario UniTS.

Dopo le Residenze d’Artista Shine Bright Like a Diamond realizzate nel 2023, che hanno coinvolto i Dipartimenti dell’ateneo giuliano in un’inedita collaborazione tra docente, artista e studente, le Relazioni d’arte si concentrano sul rapporto di importanti artisti legati all’Università e alla città di Trieste.

Il progetto prende il via il 18 giugno con le mostre delle opere degli artisti di fama internazionale Serse Roma e Manuela Sedmach e proseguirà nei prossimi mesi con Antonio Sofianopulo ed Elisa Vladilo.

I sei disegni in grafite che compongono “Serse. Le ambiguità della rappresentazione” saranno esposte nelle ali destra e sinistra dell’edificio centrale dell’Università di Trieste, in Piazzale Europa 1.

“La forma è quella della natura morta, dell’oggetto arrestato nel suo processo naturale; la figura, invece, è legata alla continuità dinamica dell’essere vivente. Nel lavoro di Serse tutte le cose, anche la più stabile configurazione di un oggetto isolato, vivono di questa continuità dinamica. Ed è merito della tecnica da lui adottata e difesa in tutti questi anni: il disegno”, ha affermato il critico d’arte Alessandro Del Puppo.

La mostra “Manuela Sedmach. Al di sotto della sostanza cromatica, nell’intercapedine della pittura” sarà invece visitabile al Dipartimento di Studi Umanistici di UniTS in via del Lazzaretto Vecchio ed esporrà una ventina di opere della pittrice.

“Le ragioni, non casuali ma mirate, che hanno condotto Sedmach a distribuire le sue opere nella Biblioteca dell'Archivio degli Scrittori e della Cultura Regionale dell'Università di Trieste, sono di porle in relazione con un patrimonio culturale intimamente percepito e vissuto negli anni. Accanto e lungo lo sviluppo di scaffalature che preservano e proteggono i 'ricordi-scritti', rendendoli disponibili al 'gesto' della consultazione, la 'narrazione-pittorica' si offrirà ad una lettura visiva caratterizzata da uno sviluppo tutto interno alla medesima pagina, sostenuta da un 'vento stabilizzato' che interseca l'alto e il basso, dal centro ai confini della tela, rafforzandosi ora sulla sinistra con una massa che muove verso destra, ora che si stabilizza in una depressione, per poi andare ad estendersi sull'orizzontalità rivelando se stessa solo ad uno sguardo attento”, sottolinea il critico d’arte Andrea Del Guercio.

Serse Roma

Nato a San Polo di Piave il 14 novembre del 1952, vive e lavora dal 1980 a Trieste.

Serse Roma è concentrato esclusivamente sul disegno a grafite su carta. L’artista, triestino di adozione, ha prodotto negli anni una serie considerevole di immagini che gli hanno valso l’inserimento nel volume Vitamin D, New Perspectives in Drawing, edito dalla Phaidon Press, Londra (2006), e un capitolo nel nuovo saggio di Lorand Hegyi Drawing in the Age of uncertainty, edizioni Silvana (2021), nonché la partecipazione a rassegne internazionali di grande rilievo “Pastels du 16°au 21°siecle”alla Fondation de L'Hermitage  di Losanna. Il suo lavoro è contraddistinto da una coerenza e riconoscibilità che ne fanno un unicum nell’odierno panorama nazionale. Non si tratta, nel suo caso, del disegno quale strumento classico per l’elaborazione dell’impalcatura invisibile di un dipinto, e non si tratta nemmeno dell’utilizzo che ne fanno molti artisti contemporanei come appunto visivo precario e fragile. In Serse Roma è l’opera nella sua assoluta compiutezza ad essere dovuta al solo disegno, al ‘non più di questo’ che il disegno rappresenta: strumento sottoposto ad una analisi vertiginosa che ne sonda tutte le potenzialità. Dalla grafite di Serse Roma è scaturita una delle più intense riletture del tema del paesaggio nell’arte contemporanea: Mari, Cieli di nubi, Montagne altissime, Boschi innevati, Canneti, Riflessi d'acqua. Cioè la dimensione non umana, sublime, della terra nella sua condizione elementare delle cose prime e ultime. Quasi fosse possibile sondare, attraverso la concreta materialità della grafite, l’anima minerale della terra, le cui trasformazioni avvengono su una scala temporale che non è quella antropologica. Negli ultimi anni Serse Roma ha approfondito ulteriormente quanto poteva essere incluso, o comunque riportato, a quella grafite che ne ha segnato la carriera. Il richiamo alla condizione minerale della grafite si traduce nella stupefacente serie dei Diamanti, la cui forma perfetta e inalterabile rimanda all’origine cristallografica delle forme primarie della geometria e del costruire. Ritorniamo così alla riflessione di Serse sul suo strumento, il disegno a grafite: materiale che per propria natura richiama quella dimensione minerale (grafite e diamante sono forme allotropiche del carbonio) di una non solo umana geometria del costruito.

Manuela Sedmach

Nata a Trieste nel 1953, inizia ad esporre negli anni 70 dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’arte di Trieste “E. Nordio” con insegnanti quali Ladislao de Gauss, Maria Campitelli, Enzo Cogno… Ma l’attività più sentita parte dagli anni 80 con l’Officina di Trieste, Avida Dollars di Milano, Rasponi di Ravenna, Fuxia Art di Verona, Emporium di Ivrea, Arte3 di Trieste. Nel ’91, artefiera di Chicago in una mostra di 5 artisti italiani al Navy Pier. Importante il Pollok – Krasner Foundation Grant, New York. Si arriva negli anni 90, precisamente nel 92 l’incontro con Galleria Continua allora in un piccolo ma prezioso spazio vicino al Duomo di San Gimignano.

Il rapporto con Galleria Continua è stato e continua tutt'ora con mostre, fiere internazionali e rapporti espositivi con altre Gallerie come Van Laere ad Anversa, Schroeder a Colonia, Dina Carola a Napoli, G7 a Bologna, Jaqueline Arets a Knokke in Belgio. Nel 2003 una bella installazione subacquea “Occhi bianchi” nel canale di Ponterosso al seguito di una mostra personale al Museo Revoltella di Trieste nel Palazzo Gopcevich e poi un importante rapporto con la Galleria Torbandena di Trieste.

Nel 2009 Le Moulin-Boissy le Chatel (Parigi) e 2005/2010 Beijing 798 Art Zone estensioni della galleria Continua, ancora studio G7 di Bologna, 3G Artecontemporanea di Udine, Plurima e GAMUD sempre di Udine, e poi ancora la serie “Passare al Bosco” da un concetto tratto da “Il trattato del Ribelle” di Ernst Junger , negli anni 2015/2017 a Tellaro (SP), nell’oratorio Santa Maria Telaà, in Galleria Continua, in ARCA-ITIS a Trieste e Colonos di Villacaccia di Lestizza, per arrivare al titolo attuale “Dubito ergo Cogito” ispirato da un docufilm di Werner Herzog nel quale trova i caratteri che l’accompagnano nel suo lavoro: la lentezza, la fatica, il dubbio…e tanto altro. Nel 2020 si trasferisce in Portogallo a Braga dove continua la sua attività con una importante collaborazione con la galleria Nuno Centeno a Porto. Importante l’incontro con due artisti in particolare Pedro Vaz e Filipe Cortez. Nel 2023 realizza con Galleria Continua l’esposizione Nunca pare de ver- N'arrete jamais de voir. Negli ultimi tempi Manuela Sedmach ha fatto entrare nei suoi lavori l’atmosfera portoghese.

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Fino al 15 settembre, dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 19.00, ingresso libero
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AlmaLaurea 2024: UniTS tra gli atenei più internazionali, attrattivi e professionalizzanti

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L’Università di Trieste conferma la sua vocazione marcatamente internazionale e professionalizzante e la sua attrattività per gli studenti: il più dinamico e attrattivo della Regione,  l’ateneo giuliano garantisce ai suoi laureati una retribuzione migliore e una performance occupazionale superiore alla media nazionale, assicurando un ottimo passaggio post-laurea.

È questo il quadro che emerge dal rapporto Almalaurea 2024 che ha preso in esame circa 300mila laureati del 2023 di 78 università.

In dettaglio, per quanto riguarda il lavoro e le retribuzioni, l’ateneo giuliano garantisce un’occupazione a oltre il 91,1% dei laureati magistrali – +1,1% rispetto al 2023 – a cinque anni dal titolo (88,2% dato nazionale) e all’81,3% a un anno (media italiana 75,7%).

Trovano lavoro a dodici mesi dal titolo il 77,2% dei triennali a fronte del 74,1% della media nazionale e del 79% del Friuli Venezia Giulia.

Infine, l’Università di Trieste assicura uno stipendio più alto della media locale e italiana con 1.437 Euro per il laureati triennali e, per i magistrali, 1.513 Euro a un anno dal titolo e 1.826 Euro a cinque.

Proviene inoltre da fuori regione il 41,5% dei laureati dell’ateneo a fronte della media regionale del 34,1% e di quella nazionale del 24,8%, con un ottimo 4,5% proveniente dall’estero (dato regionale 3,6%). Merita menzione particolare il dato degli immatricolati triennali esteri: con il 3,9% l’Università di Trieste supera, infatti, la media italiana (3,2%).

Oltre il 12,2% dei laureati triennali – +2,2% rispetto al 2023 – intraprende esperienze di studio all’estero, a fronte del 9,3% FVG e del 7,3% della media italiana. Non solo, anche il totale dei laureati con studio all’estero riconosciuto dal corso di laurea conferma l’internazionalizzazione dell’esperienza accademica promossa dall’ateneo: con un 11,9% di media – l’anno precedente si attestava al 9,5% – l’Università di Trieste supera di oltre due punti percentuale il dato nazionale (9,8%).

Le conoscenze e competenze acquisite, a Trieste e all’estero, si traducono in un’ottima valutazione dell’efficacia del titolo di studio, intesa come spendibilità nel settore di riferimento: oltre il 66% dei laureati triennali definisce, infatti, il titolo “efficace”, a fronte della media FVG del 62% e del 61,7% italiana. Dato confermato anche dai magistrali con oltre il 73% a un anno dal titolo (nazionale 69,5%; regionale 71,7%).

Accanto alla vocazione internazionale, l’ateneo conferma il carattere marcatamente professionalizzante dei corsi di studio: in particolare, il 76,6% – con un aumento del 2,2% rispetto al 2023 – dei laureati magistrali (63,6% nazionali; 70,5% regionali) e quasi il 60,2% di quelli a ciclo unico (nazionali 58%; regionali 59,3%) hanno, infatti, potuto beneficiare di un’ampia rosa di tirocini curricolari offerti dall’ateneo agli studenti.

Rapporto con il corpo docente, carico di studio, infrastrutture a disposizione: oltre l’87,7% degli studenti si dichiara soddisfatto dell’esperienza complessiva universitaria a Trieste

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L’ateneo garantisce ai laureati una retribuzione migliore e una performance occupazionale superiore alla media nazionale
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Roditori "coraggiosi" fondamentali per l'ecosistema: parte studio UniTS

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Anche negli animali, così come negli esseri umani, ciascun individuo ha una propria personalità. La personalità dei piccoli mammiferi – ovverosia l’audacia, la curiosità e l’aggressività di un individuo – influisce su tutte le fasi della dispersione dei semi, come dimostrato da numerosi studi condotti da Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia presso il dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli studi di Trieste, prima professore associato in Wildlife Habitat Conservation alla University of Maine.

“Quando un roditore trova una ghianda caduta ai piedi della pianta madre, troppo pesante per essere trasportata dal vento, la porta con sé in uno dei suoi nascondigli segreti. In una stagione un roditore come un topo può accumulare centinaia di ghiande in giro per i boschi, che consumerà poi lentamente nel corso dei mesi invernali. Può però  succedere che il topo venga predato – ad esempio da un gufo – o che il topo dimentichi dove ha nascosto la ghianda. Quando questo accade il topo ha involontariamente giovato alla quercia, disperdendone il frutto, che così può germinare. Ogni anno una quercia produce centinaia di ghiande confidando nel fatto che alcune vengano nascoste da piccoli mammiferi e non ritrovate” spiega Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia all’Università degli studi di Trieste.

La relazione tra roditori e piante è molto ambivalente: in alcune circostanze i topi sono antagonisti, poiché predano le ghiande, in altre circostanze entrambi – topi e alberi – traggono vantaggio e allora la relazione viene definita mutualistica. Studi passati hanno mostrato come alcuni individui, quelli più audaci o curiosi, abbiano maggiori probabilità di disperdere semi, ciò significa che questi individui sono particolarmente importanti per il funzionamento di un ecosistema. Comprendere quali sono le caratteristiche di questi individui fondamentali per gli ecosistemi e come conservarli è di primaria importanza per l’adattamento delle specie ai cambiamenti globali.

È questo l’obiettivo – studiare la relazione tra la personalità individuale dei piccoli mammiferi e la dispersione dei semi – del progetto di ricerca “Predicting the range-shifts of woody plant species by incorporating the critical role of small mammal scatter-hoarders”, finanziato da un PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) – PNRR condotto per la prima volta in Europa da un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Trieste, sotto la guida del professor Alessio Mortelliti e in collaborazione con la Sapienza Università di Roma e il Parco delle Prealpi Giulie, al via nella Val Alba.

L’ipotesi nasce da numerosi studi che il gruppo di ricerca del professor Alessio Mortelliti ha condotto nel corso dell’ultimo decennio nel Maine (USA). In particolare, i ricercatori hanno scoperto che gli individui coraggiosi sono quelli che percorrono maggiori distanze con i semi e che li nascondono in siti ottimali per la germinazione. All’interno di una specie e di un ecosistema esisterebbero, quindi, individui particolarmente importanti per la dispersione dei semi e, di conseguenza, anche per l’adattamento di una pianta ai cambiamenti climatici. Saranno questi individui, infatti, che permetteranno a piante come querce e faggi di adattarsi ai cambiamenti climatici migrando in latitudine ed altitudine.

I ricercatori condurranno due esperimenti sul campo, aiutati anche da studiosi dell’Università del Maine, in visita in Italia ad inizio giugno. In una prima fase misureranno la personalità dei roditori e li esporranno a semi nuovi – tali poiché appartenenti ad una specie legnosa non ancora presente negli ecosistemi oggetto di indagine, ma che potrebbe arrivare in futuro proprio come risposta ai cambiamenti climatici. L’ipotesi è che gli individui più audaci saranno quelli che interagiranno di più con questi semi sconosciuti. Seguendo i semi – tracciati con una polvere fluorescente – e misurando i tassi di germinazione, i ricercatori assoceranno ogni singolo roditore al destino delle semenze: oltre a valutare se alcuni tratti della personalità aumentino la probabilità di dispersione, i ricercatori identificheranno anche i tratti dei semi (es. massa, forma) che incrementano la probabilità che questi vengano predati o dispersi. Infine, conducendo una serie di simulazioni, valuteranno i potenziali effetti della personalità sulla composizione delle comunità forestali e sulle capacità di adattamento delle specie ai cambiamenti globali.

Il progetto porterà anche alla creazione di una guida su come sfruttare il ruolo dei roditori per migliorare la migrazione assistita – ossia lo spostamento assistito dall’uomo di piante verso habitat climaticamente più adatti – e una check-list dei tratti e delle specie vegetali con alta probabilità di successo nell’espansione.

Alessio Mortelliti vanta un’esperienza ventennale nello studio dell’ecologia e del comportamento dei mammiferi e di come queste conoscenze possano facilitare la loro conservazione. In passato, ha effettuato numerosi progetti di campo in Italia, Austria, Stati Uniti, Indonesia, Kenya, Tunisia e Mauritania.

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Per la prima volta in Europa, al via in FVG un progetto di ricerca ideato in USA dal prof. Mortelliti
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Dal 3 giugno aperte le immatricolazioni a UniTS: tutte le novità

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L’Università di Trieste apre le immatricolazioni per il prossimo anno accademico da lunedì 3 giugno: gli studenti troveranno tutte le informazioni sul sito UniTS https://portale.units.it/it/studiare/offerta-formativa 

A disposizione dei futuri iscritti un’offerta formativa ampia e multidisciplinare: 43 lauree triennali e a ciclo unico, oltre a 37 magistrali, nelle tre macro-aree tecnologico-scientifica, scienze della vita e della salute, scienze sociali e umanistiche.


LE NOVITÀ DIDATTICHE

L’offerta formativa dell’Università di Trieste è estremamente dinamica: nell’ultimo triennio sono stati attivati 8 nuovi corsi di laurea. 

Novità per l’anno accademico 2024/25 il corso di I livello in Dietistica (in attesa di accreditamento ministeriale) che sarà attivato nella sede di Pordenone. 

Il corso abilita allo svolgimento della professione di dietista, finalizzata a promuovere una corretta alimentazione nelle diverse età della vita e la migliore nutrizione in ambito preventivo e clinico, nella ristorazione collettiva, nella ricerca e docenza. I posti disponibili sono 30 e prevedono il superamento del Test nazionale per le Professioni sanitarie. 

L’Università di Trieste organizza un corso di preparazione gratuito, il 17 e 18 luglio, per le prove di ammissione ai Corsi di Laurea di area medico-sanitaria (Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e Professioni Sanitarie). E’ possibile iscriversi fino a esaurimento dei 460 posti disponibili e in ogni caso non oltre il 15 luglio 2024, compilando il form in questa pagina https://portale.units.it/it/studiare/orientarsi/preparazione-test-area-medico-sanitaria 

Il 1° luglio saranno poi presentati ufficialmente i corsi di Laurea Magistrale in Engineering for the Energy Transition e in European Policies for digital, ecological and social transitions, due assolute novità rispettivamente a livello internazionale e nazionale.

NO TAX AREA INNALZATA A 30.000 EURO, BORSE DI STUDIO PER GLI AVENTI DIRITTO E VALORIZZAZIONE DEL MERITO

UniTS ha previsto per l’a.a. 2024/25 un ulteriore innalzamento della no tax area, che arriva a 30.000 euro (con ISEE – Università inferiore o uguale a questa cifra), e ha mantenuto l’ampio impianto di esoneri totali e parziali, riduzioni e contribuzioni per merito.

Resta in vigore l'esonero totale per i vincitori delle Borse dell’Agenzia Regionale per il Diritto allo studio Universitario, assegnate negli ultimi anni al 100% degli aventi diritto.

Confermate, inoltre, le agevolazioni per merito che rappresentano la metà dei contributi totali per esoneri parziali e riduzioni, a testimonianza degli eccellenti risultati degli studenti UniTS e dell’impegno dell’Ateneo nel premiare i meritevoli.

DATI OCCUPAZIONALI AL TOP

L’ateneo garantisce un lavoro a dodici mesi dal titolo all’81,6% dei laureati triennali a fronte del 75,4% della media nazionale e dell’80,2% del Friuli Venezia Giulia.

Il 90% dei laureati magistrali, infine, è occupato a cinque anni dal titolo (88,7% dato nazionale) e l’83% a un anno (media italiana 77,1%).

E’ questa la fotografia più chiara emersa dal rapporto Almalaurea 2023.

VISITE GUIDATE AL CAMPUS UNIVERSITARIO E COLLOQUI DI ORIENTAMENTO

L’Ufficio Orientamento organizza durante l’estate visite guidate al Campus di Piazzale Europa curate dagli studenti tutor dei corsi. La prenotazione è obbligatoria su https://portale.units.it/it/studiare/orientarsi/vieni-a-conoscerci

E’ possibile anche incontrare i professionisti dell’Orientamento di UniTS e gli studenti tutor in presenza al Front Office, aperto tutti i giorni, da lunedì a venerdì, dalle 9:30 alle 12:30 e il lunedì anche dalle 15:00 alle 17:00 e a distanza nell’Aula virtuale nelle giornate e orari indicati nei form di prenotazione obbligatoria https://www.units.it/aula-virtuale 

Previste infine due sessioni gratuite di Moduli Formativi Estivi (a luglio e a settembre): si tratta dell'iniziativa di orientamento dedicata agli studenti di terza e quarta superiore che vogliono conoscere meglio l'Ateneo giuliano e approfondire gli argomenti preferiti, testare i propri interessi e respirare l'aria del mondo universitario. Tutte le info su programmi e orari alla pagina  https://www.units.it/moduli-formativi. Le iscrizioni sono ancora aperte!

Brochure offerta formativa

Per tutte le informazioni: Ufficio Orientamento, tel. 040 3473787, mail: orientamento@units.it

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Attivata la triennale in Dietistica a Pordenone. No tax area record innalzata a 30.000 euro
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BeSENSHome: Sensori applicati ad ambienti sensibili. Spazi inclusivi dove è normale essere speciali

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Giunto a conclusione il progetto Interreg Italia-Austria SENSHOME, l’Università degli Studi di Trieste ha ottenuto un nuovo finanziamento dall’Unione Europea per proseguire gli studi iniziati, rafforzare le capacità di ricerca e innovazione e sviluppare l’introduzione di tecnologie avanzate, di know-how e di buone pratiche sul tema dell’architettura per persone con disabilità cognitive.

E’ questo infatti l’obiettivo specifico del nuovo progetto Interreg Italia-Austria BeSENSHome: Sensori applicati ad ambienti sensibili. Spazi inclusivi dove è normale essere speciali.

Nell’ambito del progetto BeSENSHome verranno appositamente implementati sistemi innovativi avanzati e reti di sensori smart atti a garantire il comfort ambientale all'interno di residenze, centri diurni, luoghi di lavoro e strutture che ospitano persone con disabilità neurocognitive. Per raggiungere questo obiettivo innovativo, è necessario che tali sistemi consentano una accurata personalizzazione basata sui bisogni degli occupanti, definendo una strategia che ponga gli individui al centro e il controllo dell'ambiente costruito. Grazie all'intelligenza artificiale accoppiata alla rete di sensori, l'ambiente sarà in grado di apprendere le preferenze o i requisiti dell'occupante, identificandone le condizioni di stress, regolando le condizioni ambientali e avvertendo eventuali assistenti nel caso sia necessario il loro intervento, prima che si presentino eventuali condizioni potenzialmente pericolose. L’inserimento di tale rete di sensori negli arredi di diversi ambienti sarà curato architettonicamente nei minimi dettagli per garantirne l’integrazione ottimale in contesti esistenti. Per raggiungere questi obiettivi e rendere il sistema il più possibile utile e facile da usare, nel corso del progetto sarà adottato un approccio di ricerca e di progettazione partecipativo.

Le potenzialità del sistema sviluppato saranno quindi messe alla prova, applicando le tecnologie in modo discreto e non visibile in ambienti in cui le persone neurodivergenti e i loro familiari/caregiver necessitano di un supporto rispetto a tutti i tipi di problemi che si trovino ad affrontare nella vita quotidiana.

Questo supporto sarà potenziato dallo studio di soluzioni architettoniche per gli spazi: la scelta adeguata dei materiali per gli arredi e i rivestimenti, l'ingresso della luce e i dispositivi di oscuramento della luce faciliteranno la vista, la tattilità e il comfort all'interno dei vari ambienti. Gli spazi scelti saranno indagati anche dal punto di vista acustico, visivo e termoigrometrico sia per ottimizzare il funzionamento dei sensori ambientali sia per studiarne l'adeguato posizionamento al fine di garantire la privacy, aumentare l'autonomia abitativa, riadattare gli ambienti di vita quotidiana per renderli più inclusivi e sicuri.

Responsabile scientifico UNITS è Giuseppina Scavuzzo, Professoressa associata in Composizione architettonica e urbana, Coordinatrice del Corso di Studi in Architettura del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste.

Tra i partner di progetto: Libera Università di Bolzano (lead partner), Università degli Studi di Trieste, Kärnten University of Applied Sciences, Eureka system s.r.l., Fondazione Progettoautismo FVG onlus, MCI Management Center Innsbruck GmbH.

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Conferita Laurea ad honorem a Sergio Mattarella e Borut Pahor

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L’Università di Trieste ha conferito oggi la Laurea Magistrale honoris causa in Giurisprudenza al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a Borut Pahor, già Presidente della Repubblica di Slovenia, due personalità che stanno contribuendo a scrivere la storia della frontiera adriatica.

A motivare il doppio conferimento è, infatti, la politica di riconciliazione perseguita dai due Presidenti che ha reso l’area del confine orientale, segnata dalle ferite della storia del Novecento, un esempio di collaborazione tra popoli legati dalla comune appartenenza all’Unione Europea.

Questa la motivazione: “Sergio Mattarella e Borut Pahor hanno saputo coraggiosamente ripudiare la prospettiva angusta dell’egoismo nazionalistico, per perseguire invece una politica di riconciliazione, retta sulla creazione e sul consolidamento di spazi e di simboli dedicati alla memoria collettiva, quale fondamento di autentica pace tra i popoli. Due statisti che hanno interpretato l’amor di patria in una dimensione europea alta, così contribuendo a trasformare la frontiera adriatica, da territorio di aspro conflitto etnico e culturale, ad area di dialogo, di cooperazione e di amicizia, nella comune coscienza dei diritti umani e nella luce delle libertà democratiche”.

Il testo della motivazione è stato letto in italiano dal prof. Gian Paolo Dolso, Direttore di IUSLIT, il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione di UniTS che ha proposto il doppio conferimento della Laurea ad Honorem. La versione in sloveno è stata invece affidata alla professoressa Tereza Pertot.

I professori Davide Rossi e Fabio Spitaleri hanno dato lettura delle due laudationes.

“Compito del nostro Ateneo è costruire ponti e non muri, contribuire concretamente alla crescita sociale, culturale ed etica dei nostri giovani”, spiega Roberto Di Lenarda, rettore dell’Università di Trieste. “In un momento storico come quello attuale, segnato da scenari di guerra, l’Università apre le sue porte, include, protegge e sostiene soprattutto i più deboli, ma deve essere rispettata nella sua autonomia di collaborazione per produrre scienza e sviluppare cultura, umana e sociale”.

“La scienza si produce facendo ricerca, in cooperazione anche competitiva con le altre Università e gli Enti di ricerca con cui progredire insieme e supportare le menti e le anime più avanzate anche in società che soffrono”, prosegue il rettore, invitando a gestire con equilibrio e razionalità il clima di tensione che agita le Università italiane.

La cerimonia si è svolta in Aula Magna, alla presenza del Magnifico rettore, della comunità accademica, delle autorità civili, militari, diplomatiche, religiose e degli studenti.

Inserita nel più ampio contesto dell’allargamento dell’Unione europea ai Balcani occidentali e dell’azione politica e diplomatica condotta dai due Capi di Stato e dai loro predecessori Giorgio Napolitano e Danilo Turk, la celebrazione odierna conferma il ruolo dell’Università di Trieste come luogo di confronto e dialogo e costituisce una nuova occasione di incontro tra i due Presidenti, a dimostrazione della solidità di un rapporto proseguito anche dopo la conclusione del mandato di Pahor.

Negli anni sono state numerose, infatti, le iniziative che hanno visto protagonisti Mattarella e Pahor, quali la cerimonia “L’Europa luogo di superamento dei conflitti” nel centenario dell’unione di Gorizia all’Italia il 26 ottobre 2016 e l’incontro del 21 ottobre 2021 volto a celebrare la designazione congiunta di Gorizia e Nova Gorica “Capitale europea della Cultura 2025”, un riconoscimento destinato ad accrescere il senso di unione delle due città, fino a trent’anni fa divise da un filo spinato.

Da ricordare come momento fondamentale della nuova stagione di relazioni tra Italia e Slovenia, modello di collaborazione per il continente europeo, anche il bilaterale a Trieste il 13 luglio 2020, con l’omaggio dei Presidenti ai luoghi simbolo delle tragedie dei totalitarismi.

Non è la prima volta che l’Università di Trieste conferisce ad un Presidente della Repubblica una laurea ad honorem: si ricordano Luigi Einaudi il 4 novembre 1954, in occasione del ritorno di Trieste sotto la sovranità italiana, e Antonio Segni nel 1963, alla soglia dell’istituzione e dell’avvio della Regione a statuto speciale.

La cerimonia è stata arricchita dall’esecuzione degli inni italiano, sloveno ed europeo a cura del Coro e Orchestra dell’Università degli Studi di Trieste, diretto da Riccardo Cossi. Hanno affiancato il Coro dell’ateneo alcuni componenti del Coro Vikra.

Al termine della cerimonia è stato anche eseguito l’inno del Centenario dell’ateneo “Sorprendi la sorte”, con testo di Marcela Serli.

 Lectio Magistralis del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella    

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