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Pensionamento del Prof. Roberto Luzzati, Coordinatore del CdL in Medicina e Chirurgia: il ringraziamento di UniTS

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L’Università di Trieste, insieme alla Direzione Strategica di ASUGI, esprime i più sentiti auguri per un felice pensionamento al Prof. Roberto Luzzati. Il suo straordinario contributo professionale ha rappresentato un punto di forza per l’Ateneo e per l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, valorizzandone il ruolo a livello nazionale e internazionale. Figura di riferimento nel panorama medico, Luzzati ha lasciato un’impronta indelebile nella gestione delle malattie infettive negli ultimi vent’anni, distinguendosi particolarmente durante l’emergenza COVID-19.

Dopo aver conseguito due specializzazioni in Pediatria e Malattie Infettive e aver completato la sua  formazione all’Università di Boston, Luzzati ha iniziato la sua attività a Trieste nel 2000 come Direttore della SC (UCO) Malattie Infettive di ASUGI. Nel 2005 è stato nominato Professore di Malattie Infettive dell’Ateneo giuliano, contribuendo alla trasformazione della Struttura Complessa in un’eccellenza universitaria.

Determinante è stato il suo impegno per l’apertura, nel 2022, della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, ampliando le opportunità formative per le nuove generazioni di medici. Dal 2018 ad oggi ha rivestito il ruolo di Coordinatore del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, guidando con dedizione un percorso chiave per la formazione sanitaria nell’Ateneo.

Il Prof. Luzzati è stato Direttore del Dipartimento di Medicina Specialistica dal 2005 al 2022 e, dal 2022, ha assunto la guida del Dipartimento per la Stewardship Antibiotica di ASUGI. Autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche di rilievo internazionale, ha saputo coniugare rigore accademico e umanità, formando un gruppo di allievi pronti a portare avanti la sua opera con gli stessi principi di empatia, rispetto per il paziente e impegno nella ricerca.

UniTS ringrazia il Prof. Roberto Luzzati per il suo eccezionale contributo accademico e umano, consapevole che il suo lavoro continuerà a ispirare sia la comunità accademica sia quella sanitaria.

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Un esempio di eccellenza dell’Università di Trieste
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Numismatica bizantina: UniTS insieme a Princeton, Oxford e Dumbarton Oaks per la digitalizzazione dei dati

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Il Dipartimento DiSU di UniTS è stato invitato dall'Università di Princeton a partecipare a un prestigioso progetto di ricerca internazionale finalizzato alla creazione di repository di tutte le banche dati numismatiche. Il progetto, denominato NOMISMA, vede la collaborazione di istituzioni di altissimo livello, tra cui la Dumbarton Oaks di Washington e l'Università di Oxford. Alla piattaforma Nomismata di UniTs è stato riconosciuto un valore esemplare, in grado contribuire allo sviluppo di uno strumento innovativo per la definizione e l’analisi della tipologia monetaria bizantina. 

L'obiettivo finale è quindi la creazione di una piattaforma digitale, accessibile e interattiva, che permetta a studiosi e appassionati di ottenere in maniera immediata informazioni aggiornate e dettagliate relative soprattutto ai luoghi di rinvenimento e di circolazione delle plurisecolari emissioni bizantine. Tali fonti promuoveranno la comprensione della storia economica, delle relazioni tra territori anche esterni ai confini dell’impero, lo studio del funzionamento delle zecche e soprattutto il calcolo statistico del volume dello stock monetario coniato in un ben definito periodo storico. Il coinvolgimento di UniTS evidenzia il valore scientifico e l'importanza del lavoro svolto dal nostro Ateneo nell'ambito della ricerca numismatica, riconosciute a livello internazionale.

In particolare, il contributo dell’Ateneo-DiSU sarà fondamentale per aggiornare e definire i dataset relativi alla tipologia delle monete bizantine per il periodo da Anastasio I all’imperatore bizantino Foca. I dati saranno digitalizzati e integrati seguendo gli standard definiti dalla piattaforma Nomismata di UniTs, dedicata alla crono e geo referenziazione dei ritrovamenti monetali di epoca bizantina, sviluppata dal DiSU anche nell’ambito di un finanziamento PRIN che vede il prof. Bruno Callegher già docente di Numismatica come capofila, il prof. Andrea Gariboldi come referente di sede, il dr. Giorgio Donato con il supporto del dr. Jordan Piščanc come progettisti e sviluppatori informatici, con la collaborazione dei ricercatori Kateryna Sorochan, Giulio Carraro e Cristiano Rossetti per la ricerca e l’implementazione dei dati. 

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L’Ateneo metterà a disposizione l’esperienza maturata nel progettare e realizzare la piattaforma per la catalogazione delle monete bizantine
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Monete d'oro presenti nella raccolta universitaria

Intrappolare singoli atomi metallici nella rete del grafene: studio UniTS su Science Advance

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Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Advances, presenta un metodo semplice e innovativo per realizzare nuovi materiali che associano le straordinarie proprietà manifestate da singoli atomi metallici con la robustezza, flessibilità e versatilità del grafene.

Il grafene è un materiale costituito da una rete bidimensionale di carbonio scoperto nel 2004 che ha avuto un enorme impatto sulla comunità scientifica, portando già nel 2010 all’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica ai suoi scopritori.

Il metodo proposto consiste nel depositare in modo controllato atomi metallici, come il cobalto, durante la formazione dello strato di grafene su una superficie di nichel. Alcuni di questi atomi vengono incorporati nella rete di carbonio del grafene, creando un materiale con proprietà eccezionali di robustezza, reattività e stabilità anche in condizioni critiche.

Il nuovo materiale può essere staccato dal substrato mantenendo la sua struttura originale ed è quindi potenzialmente utilizzabile in applicazioni nell’ambito della catalisi, della spintronica e dei dispositivi elettronici.

Il lavoro presentato è frutto di una collaborazione internazionale tra ricercatori del CNR - Istituto Officina dei Materiali, dell’Università di Trieste, dell’Università Milano Bicocca e dell’Università di Vienna.

Afferma Giovanni Comelli, UniTS: “L’apporto di competenze diverse e complementari è stato decisivo per dimostrare l’efficacia di questo approccio, semplice e potente al tempo stesso.”

Cristina Africh (CNR-IOM): “È un risultato ancora preliminare, ma già molto promettente, frutto di un’idea originale nata nel nostro laboratorio che all’inizio sembrava irrealizzabile.”

Cristiana Di Valentin (Università Di Milano Bicocca): “Abbiamo applicato questo metodo per intrappolare atomi di nichel e cobalto, ma i nostri calcoli dicono che l’uso si potrà estendere ad altri metalli per applicazioni diverse.”

Conclude Jani Kotakoski (Università di Vienna): “Abbiamo dimostrato che questo materiale sopravvive anche a condizioni critiche, inclusi gli ambienti elettrochimici utilizzati per le applicazioni in celle a combustibile e batterie.”

Articolo pubblicato articolo

V. Chesnyak, D. Perilli, M. Panighel, A. Namar, A. Markevich, T. An Bui, A. Ugolotti, A. Farooq, M. Stredansky, C. Kofler, C. Cepek, G. Comelli, J. Kotakoski, C. Di Valentin, C. Africh. Scalable bottom-up synthesis of Co-Ni–doped graphene. Science Advances vol, issue (2024). DOI: https://doi.org/10.1126/sciadv.ado8956

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Frutto della collaborazione con CNR-IOM, Università di Milano – Bicocca e Università di Vienna
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Record storico immatricolazioni UniTS: quasi 4000 studenti iscritti alle Triennali

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UniTS registra un numero mai così alto di immatricolati alle sue Lauree Triennali: sono 3.920 i ragazzi che hanno iniziato l’anno accademico 2024/25.

Numeri che testimoniano una crescita del 15% rispetto allo scorso anno e del 40% rispetto al pre pandemia (2019/20).

Ed è possibile iscriversi ancora a Discipline Storiche e Filosofiche, Lettere e Lingue e Letterature Straniere entro l’11 novembre, a Scienze Politiche e dell’Amministrazione entro il 30 novembre.

L’Ateneo si conferma “rosa” con il 60% di donne tra gli immatricolati alle Lauree Triennali. In dettaglio, i corsi con crescita della componente femminile sono le Lauree in Fisica, Chimica, Statistica e Informatica per l’Azienda, la Finanza e l’Assicurazione, Scienze Politiche e dell’Amministrazione, Lettere e Scienze dell’Educazione.

Le studentesse sono la maggioranza in tutti i corsi di laurea dei Dipartimenti di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, di Scienza della Vita, di Scienze Giuridiche del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione, di Scienze Politiche e Sociali, di Studi Umanistici (ad eccezione del corso in Discipline Storiche e Filosofiche) e del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (ad eccezione di Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro).

Confermata anche l’attrattività dell’Ateneo. Dal 2019/2020 si è assistito a un trend di incremento costante e significativo, confermato dai 700 immatricolati dall’estero di quest’anno.

Dando un’occhiata ai numeri degli iscritti italiani, gli studenti del Friuli Venezia Giulia costituiscono una parte fondamentale della comunità universitaria con Trieste la provincia naturalmente più rappresentata, con il 25% degli immatricolati, seguita da Udine, Gorizia e Pordenone. Gli arrivi dalle altre Regioni (40% del totale) confermano le rappresentanze più numerose provenire da Veneto, Lombardia, Sicilia, Puglia ed Emilia Romagna.

Questi i corsi di Laurea che contano l’aumento di iscritti più significativo rispetto all’anno scorso: al primo posto il corso di Logopedia (+87%), seguito da Ingegneria Elettronica e Informatica (+49%), Economia Internazionale e Mercati Finanziari (+40%) ed Economia e Gestione Aziendale (+35%). Questi ultimi due percorsi crescono rispettivamente dell’80% e del 154% rispetto al pre pandemia.

Significativa anche la crescita per Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica (+28%), Lettere (+23%), Ingegneria Civile e Ambientale (+26%), Psicologia (+22%) e Fisica (+21%).

I corsi che consolidano il grande balzo di iscritti rispetto all’a.a. 2019-20 sono Chimica (+104%), Discipline Storiche e Filosofiche (+59%), Infermieristica (+57%), Scienze e Tecniche Psicologiche (+44%) e Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura (+43%).

I corsi di laurea a Ciclo Unico, tutti a numero programmato, hanno visto coperti tutti i posti disponibili.

Per le Lauree Magistrali c’è ancora tempo: le iscrizioni chiuderanno con varie scadenze tra dicembre e marzo 2025.

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Il 60% sono donne, con ottima presenza nelle discipline STEM
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Periodo di permanenza in Magazine
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I team UniTS primi nella competizione internazionale di Business Planning “X-Culture” in Missouri, USA

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Sono gli studenti UniTS Francesco Benda, Claudia Depalma e Soraya Temporini i vincitori dell’edizione 2024 di X - Culture. Un risultato eccezionale reso possibile anche dal sostegno finanziario che Fondazione Pietro Pittini assicura dal 2018.

X-Culture è una competizione internazionale, coordinata per UniTS dalla Prof.ssa Donata Vianelli, dove vengono messe alla prova le competenze di sviluppo di business-plan dei ragazzi, oltre al loro impegno nel portare avanti con costanza gli step previsti dalla gara.

Dopo aver superato un test iniziale, gli studenti sono inseriti in team virtuali composti da 6-8 studenti provenienti da Università di Paesi diversi.

Nel 2024 hanno partecipato al progetto un totale di 5.377 studenti provenienti da 131 università di 70 Paesi di sei continenti. Hanno lavorato in 1.289 team virtuali globali.  Alle finali internazionali sono stati ammessi i migliori 50 studenti dei team classificati tra i top 10% nella fase iniziale del progetto. Questi ultimi sono stati nuovamente divisi in team multiculturali per prepararsi alle finali internazionali che si sono tenute alla University of St. Louis (USA).

Quest’anno hanno vinto a pari merito due team, dove erano presenti tre studenti UniTS del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (2 in una squadra e una nell’altra): Claudia Depalma e Francesco Benda, che frequentano la Laurea Magistrale in Marketing e Management, e Soraya Temporini, studentessa del terzo anno della Laurea Triennale in inglese in Business & Management.

 

Ecco la descrizione dei due Business Plan Vincitori:

Team internazionale di Francesco Benda

Il progetto si è concentrato sull'impatto del World Congress of Dermatology 2031 a Cape Town, offrendo una soluzione innovativa per trasformare la città in un hub dermatologico di ricerca avanzata. La sua eccellenza risiede nell'approccio integrato tra crescita economica, innovazione sostenibile, promozione dei progressi tecnologici nel campo della dermatologia e coinvolgimento della comunità. Mira a valorizzare le risorse locali, promuovere il turismo medico e migliorare le collaborazioni internazionali, garantendo benefici economici e scientifici a lungo termine per Cape Town.

Team internazionale di Claudia Depalma e Soraya Temporini

Il progetto vuole fare di Dublino un hub dermatologico globale, con un impatto sociale concreto per la città. Hanno pensato ad attività specifiche per l’evento dell’ipotetico cliente e iniziative permanenti, come skin scanner nei punti più frequentati. La campagna #LoveYourSkinDublin promuove inclusione e normalizzazione delle malattie della pelle. Grazie a una strategia di riduzione dei costi, i servizi potranno essere gratuiti, rendendo le visite dermatologiche più accessibili e incentivando l’innovazione.

 

In X – Culture, la valutazione dei migliori business plan è basata non solo sulla qualità dei contenuti (analisi di mercato, marketing e comunicazione, processi operativi, logistica, risorse umane) ma anche sull’innovatività delle idee e soluzioni proposte e sulla chiarezza espositiva.

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Tre studenti dell’ateneo superano la concorrenza di 5.377 sfidanti
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Microsatelliti assemblabili: l’idea dell’Università degli Studi di Trieste e PICOSATS in orbita sulla ISS

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Trieste, 6 novembre 2024 – Una nuova generazione di microsatelliti in plastica, modulabili come mattoncini LEGO, che integrano i collegamenti elettrici tra le diverse schede operative al loro interno e quindi più leggeri, spaziosi ed efficienti: è questo l’obiettivo del progetto RISE (Resilient Integrated Structural Elements) dell’Università degli Studi di Trieste e dell’azienda PICOSATS.

La stazione spaziale internazionale, dal 6 novembre ne ospita un prototipo molto speciale ideato dai ricercatori dell’Università degli Studi di Trieste e dall’azienda spin off dell’ateneo PICOSATS.

Si tratta di un cubo in materiale plastico percorso da piste conduttrici (circuiti) che servono a collegare le schede operative montate all’interno dell’oggetto. La parte elettrica, fondamentale per il funzionamento del satellite, è quindi integrata nella struttura e la rende molto più robusta, economica e facile da produrre rispetto a quella di vecchia generazione.

La struttura del microsatellite, in plastica stampata in 3D e vuota all’interno, consente infine di gestirne la geometria in maniera modulare, come si trattasse di assemblare mattoncini da gioco…estremamente tecnologici.

“Nei quattro mesi in cui testeremo la nostra idea, capiremo se il dispositivo è capace di funzionare in microgravità e di reggere le sollecitazioni impresse dal lancio della missione CRS-31 di SpaceX a bordo del razzo Falcon 9 spiega Stefano Seriani, docente di Robotica all’Università degli Studi di Trieste e responsabile scientifico di RISE – se così fosse, avremmo posto le basi per una vera e propria rivoluzione nel mercato dei microsatelliti”.

Questi oggetti spaziali si prestano ad applicazioni estremamente versatili che vanno dall’osservazione della Terra alle telecomunicazioni, fino all’astrofisica e all’esplorazione planetaria. 

Il progetto RISE ha mosso i primi passi nel 2018 quando il gruppo di ricerca ideatore vinse la sfida sponsorizzata da ICE-Cubes nel contesto del concorso “Space Exploration Masters” organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), classificandosi al secondo posto nella sfida ESA & Commercial Partners. Il progetto ha ottenuto così un “biglietto” per la Stazione Spaziale Internazionale messo a disposizione da Space Applications Services, ditta belga che opera nel settore aerospazio.

Ora, nell’anno del Centenario dell’Università degli Studi di Trieste, diventa realtà, grazie anche al contributo di ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, che ne ha finanziato lo sviluppo.

“Abbiamo voluto portare nello spazio questa importante ricorrenza – conclude Seriani – all’interno del cubo abbiamo inserito il logo del Centenario UniTS che, insieme a quello di PICOSATS, fluttuando in microgravità, invierà alla nostra sala di comando a Terra degli auguri molto originali”.

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In plastica e con circuiti elettrici integrati rivoluzioneranno il mercato di questi dispositivi spaziali
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Energia verde: sintetizzato potenziale catalizzatore ispirato alla vitamina B12

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Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste ha sintetizzato, mimando le funzionalità della vitamina B12, un potenziale catalizzatore bifunzionale, dunque capace di favorire due reazioni chimiche distinte, ciascuna sostenuta da un diverso stato di ossidazione del metallo. Anche nota come cobalamina, molecola al cui centro è legato un solo atomo di cobalto, la vitamina B12 è infatti in grado di catalizzare reazioni diverse a seconda del contesto. I risultati dello studio, con risvolti applicativi importanti nel campo dell’accumulo e trasporto di energia, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Advanced Functional Materials

Lo studio ha visto la collaborazione dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IOM), di Elettra Sincrotrone Trieste e del Laboratorio di Nanostrutture di Superficie dell’EPFL in Svizzera. Le attività sono state finanziate nel contesto dei progetti PRIN 2022 e PRIN PNRR. 

“L’accumulo e il trasporto d’energia sono oggi applicazioni quanto più strategiche; tuttavia, dal punto di vista delle tecnologie disponibili si è ancora lontani dell’essere ottimali. Si pensi, ad esempio, alle batterie ricaricabili e alla necessità di utilizzare due agenti catalitici distinti per sostenere le reazioni opposte di ossidazione e riduzione nei processi reversibili di carica e scarica.” spiega Erik Vesselli, professore di fisica sperimentale della materia presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste. “Il risultato che abbiamo ottenuto mostra, invece, come ci si possa ispirare alla natura per creare dei nuovi materiali di estremo interesse applicativo nel campo dell’energia verde, ovvero dei catalizzatori bifunzionali, in grado da soli di favorire reazioni chimiche diverse”.

Il cobalto è uno dei metalli strategici all’interno della tavola periodica, già particolarmente usato in catalisi. La sua funzionalità può essere controllata definendo il modo in cui si coordina e calibrando il suo stato di ossidazione. In natura la vitamina B12 – anche nota come cobalamina, poiché caratterizzata da un singolo atomo di cobalto – nelle sue diverse forme e attraverso complessi meccanismi, è a sua volta in grado di regolare lo stato di ossidazione di questo singolo atomo di cobalto, cambiando quindi la propria reattività e stabilità.

Altrettanto abbiamo fatto noi”, prosegue Vesselli: “Abbiamo cioè sintetizzato una matrice di molecole bidimensionali e singoli atomi di cobalto, utilizzando come tavolo da lavoro un singolo foglio di grafene. Controllando la coordinazione, siamo stati in grado di modulare gli stati di ossidazione del cobalto proprio come avviene nella vitamina B12, riuscendo ad ottenere anche fasi in cui più stati di ossidazione sono co-presenti nel materiale.”

In conclusione, i ricercatori sono riusciti a sintetizzare e caratterizzare un nuovo materiale, le cui proprietà sono determinate da interazioni elettroniche e magnetiche a lungo raggio tra i diversi centri di reazione, ovvero i singoli atomi di cobalto. Ciò è stato possibile sfruttando in combinazione le tecniche sperimentali più all’avanguardia, utilizzando sorgenti laser, luce di sincrotrone e tecniche di microscopia, abbinate a simulazioni numeriche.

 

Studio completo pubblicato su Advanced Functional Materials

Co(III), Co(II), Co(I): Tuning Single Cobalt Metal Atom Oxidation States in a 2D Coordination Network

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Un gruppo di ricerca internazionale coordinato da UniTS ha assemblato su un foglio di grafene un nuovo materiale biomimetico spesso un solo atomo
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Odontoiatria e protesi dentaria con abilitazione: laureati a UniTS i primi professionisti

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Trieste, 23 ottobre 2024 - L’Università di Trieste ha laureato oggi i primi 26 laureati in Odontoiatria e protesi dentaria con contestuale abilitazione alla professione.

I neo-dottori hanno discusso le tesi di laurea nell’Aula Magna “Rita Levi Montalcini” dell’Ospedale di Cattinara alla presenza del Rettore Roberto Di Lenarda che ha conferito loro il titolo.

La laurea abilitante è stata attivata dal MUR a partire dall’anno accademico 2023 – 24 e UniTS è tra i primissimi atenei in Italia ad essersi adeguata alla normativa abilitante fornendo al contempo un’efficace “best practice”.

“Il passaggio alla laurea abilitante è testimonianza dell’eccellenza dell’Università di Trieste che fa parte del ristretto gruppo di atenei italiani che è in grado di applicare la nuova laurea da subito – ha sottolineato il Rettore Roberto Di Lenarda – entro l’anno accademico 2027 – ’28 tutti dovranno garantire il livello formativo che noi già da anni offriamo. Desidero anche sottolineare come l’attività clinica dei professionisti in formazione, sia pre che postlaurea, in un sistema virtuoso di piena sinergia tra Università e Servizio Sanitario Regionale, rappresenti uno straordinario supporto all’offerta assistenziale in ambito odontoiatrico”.

Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare la zona coperta da ASUGI, rappresenta il territorio con la più ampia offerta di servizi odontoiatrici di alta qualità d’Italia.

Il programma di Odontoiatria pubblica della Regione, ideato e coordinato da Roberto Di Lenarda, Presidente del Collegio dei Docenti universitari di discipline odontostomatologiche e Direttore dal 2000 della SC Clinica di Chirurgia Maxillo facciale ed odontostomatologia di ASUGI, è stato inaugurato nel 2017.

Da allora nel solo territorio triestino ha erogato 500.000 prestazioni presso la Clinica di Chirurgia Maxillo facciale ed odontostomatologia dell’Ospedale Maggiore (ASUGI) e 60.000 presso la SSD Odontostomatologia Pediatrica, diretta da Milana Cadenaro, attuale coordinatore del Corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria.

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Il Friuli Venezia Giulia rappresenta il territorio con la più ampia offerta di servizi odontoiatrici di alta qualità d’Italia
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Parte il progetto “I Lincei per una nuova didattica nella scuola”

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E’ stato presentato il programma per l’anno accademico 2024/25 del progetto ““I Lincei per una nuova didattica nella scuola”, che vede l’Università degli Studi di Trieste protagonista.

Il Polo di Trieste della rete nazionale dell’iniziativa, con la collaborazione della Fondazione “I Lincei per la Scuola”, dell’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia e della Regione Friuli Venezia Giulia, si impegna da sei anni a organizzare attività di aggiornamento e alta formazione per i docenti della scuola nelle quattro discipline considerate dal progetto: italiano, matematica, digitale e scienze. 

“Al progetto partecipano ogni anno docenti della scuola primaria e scuola secondaria di primo e secondo grado da tutta Italia – spiega la docente dell’Università di Trieste Roberta Bulla, coordinatrice del Polo triestino - dal 2021 ad oggi abbiamo avuto un totale di 1000 docenti iscritti”.

"In un momento complesso per il sistema universitario e scolastico italiano come quello che stiamo vivendo, il ruolo di supporto alla formazione dei docenti delle scuole svolto da UniTS nell'ambito del progetto dei Lincei riveste un'importanza strategica - afferma il Rettore Roberto Di Lenarda - ringrazio Regione per il supporto che anche in questa occasione garantisce al nostro ateneo e tutti i nostri docenti coinvolti che sommano queste attività a quelle ordinarie con grande passione e impegno".

“La presenza del Polo dei Lincei a Trieste rappresenta una grande opportunità per il sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia. I docenti che si formano e aggiornano le loro conoscenze migliorano non solo la propria preparazione, ma anche la scuola all’interno della quale insegnano e il sistema nel suo complesso. Se, come confermato dai dati delle prove Invalsi 2024, l’istruzione scolastica del Fvg è di qualità e la percentuale di abbandoni scolastici è tra le più basse d’Italia, lo dobbiamo certamente anche a progetti come questo che l’Amministrazione regionale continuerà a sostenere, come investimento per le giovani generazioni, anche negli anni a venire” – aggiunge l’Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen.

“In una società in continua evoluzione, la formazione continua dei docenti è di fondamentale importanza per garantire la qualità dell’istruzione. Essa rappresenta un’opportunità di effettivo sviluppo e crescita professionale del corpo insegnante. In quest’ottica di promozione della formazione continua, l’USR FVG ha sottoscritto con la Regione FVG e le Università di Trieste e di Udine una convenzione con la quale si impegna a diffondere le attività formative organizzate dai due Poli universitari nell’ambito del progetto “I Lincei per una nuova didattica nella scuola” e a collaborare nell’individuazione dei docenti tutor tra le Istituzioni scolastiche del territorio a supporto delle attività didattiche e laboratoriali” –  conclude Daniela Beltrame, Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia.

Il progetto nasce da un Protocollo d’Intesa sottoscritto dall’Accademia dei Lincei e dai Ministeri dell’Istruzione e del Merito e dell’Università e della Ricerca, con l’obiettivo di sostenere e favorire il miglioramento del sistema nazionale di istruzione e formazione attraverso numerose iniziative volte a promuovere un rinnovamento dei processi di insegnamento-apprendimento delle discipline scientifiche e umanistiche.

I programmi proposti per l’anno accademico 2024/2025 sono molto articolati. 

Il programma di italiano, coordinato dalla Prof.ssa Tiziana Piras, verterà sui metodi e gli strumenti per la didattica della letteratura italiana.

Il modulo di matematica, coordinato dai Proff. Emilia Mezzetti, Fabio Perroni e Daniele Zuddas, fornirà strumenti per approfondire conoscenze disciplinari e interdisciplinari, con particolare riferimento al linguaggio formale, alla storia della disciplina e alla elaborazione di modelli atti a descrivere fenomeni naturali e sociali. 

Il progetto “digitale” approfondirà invece conoscenze disciplinari e interdisciplinari nel campo dell’analisi e della protezione del dato digitale e dell'intelligenza artificiale per applicarli in progetti educativi. 

Il programma di scienze, infine, coordinato dal Prof. Francesco Princivalle con la collaborazione dei docenti Silvia Marchesan, Sabrina Pacor, Giorgio Pastore e Michele Stoppa, tratterà gli aspetti didattici legati allo studio di sistemi ambientali complessi di transizione costiera.

Il gruppo, coordinato dalla Prof.ssa Roberta Bulla, vede la partecipazione di docenti afferenti a cinque dipartimenti dell’Università di Trieste: il Dipartimento di Matematica e Geoscienze, di Fisica, il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e quelli di Scienze della Vita e di Studi Umanistici.

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UniTS protagonista dell’edizione ‘24-‘25
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Lancio del tocco per 133 dottori di ricerca!

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L’Università di Trieste ha proclamato oggi 133 nuovi dottori di ricerca, il numero più alto di sempre, nel corso della cerimonia del Graduation Day che si è svolta nell’Aula Magna dell’edificio A di Piazzale Europa.

dottori di ricerca del 36° ciclo, che hanno festeggiato la proclamazione con il tradizionale “lancio del tocco”, hanno fatto registrare un ulteriore incremento della presenza internazionale  uno su cinque proviene infatti dall’estero – e hanno confermato il perfetto equilibrio di genere raggiunto tra i dottorandi. 

“Il Graduation Day – sostiene il prof. Alessandro Baraldi, collaboratore del rettore per la ricerca scientifica e dottorati di ricerca dell’Università di Trieste – non celebra solo la conquista di uno straordinario traguardo per i nostri giovani ricercatori, ma è anche il momento in cui l’Ateneo vuole esprime la propria gratitudine nei confronti dei dottorandi che rappresentano un tassello fondamentale della nostra attività di ricerca. 

È un riconoscimento – conclude Baraldi - che culminerà il prossimo 2 dicembre, con l’assegnazione dei PhD Innovation Awards proprio nell’anno del Centenario”.

L’iniziativa dell’Università di Trieste - una novità assoluta - celebrerà attraverso il conferimento di cinque premi a giovani studiosi un secolo di ricerca, eccellenza, creatività ed ingegno, premiando l’innovazione del pensiero, del sapere, delle metodologie di ricerca e delle tecnologie.

Il Graduation Day ha visto come ospite d’onore Marco Gori, professore ordinario di Informatica dell’Università di Siena, che ha pronunciato una lectio magistralis dal titolo “Macchine intelligenti che non accumulano dati”, in cui ha proposto un nuovo approccio all'intelligenza artificiale e all'apprendimento automatico che non si basa sull'accumulo massivo di dati. 

Gori ha suggerito che, come avviene in natura, le macchine possano sviluppare abilità cognitive attraverso interazioni con l'ambiente, evitando così la centralizzazione di grandi raccolte di dati. Questo approccio ridurrebbe i rischi legati alla privacy e alla concentrazione del potere.

 

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Graduation Day di Ateneo con un numero record di PhD. Cresce anche la presenza internazionale, salita al 20%
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