UniTS ricorda il ricercatore Guglielmo Zingone Read more about UniTS ricorda il ricercatore Guglielmo Zingone Immagine Guglielmo Zingone.jpg Data notizia Mon, 08/01/2024 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia È scomparso improvvisamente il dott. Guglielmo Zingone, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Trieste.Laurea in Farmacia, dal 1991 aveva svolto il ruolo di collaboratore tecnico presso il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche incaricato, in particolare, del Laboratorio Galenico. Da novembre 2000 aveva poi assunto il ruolo di ricercatore universitario alla Facoltà di Farmacia rivolgendo la sua attività di ricerca agli studi preformulativi e alla caratterizzazione dello stato solido.Primo docente di Cosmetica dell’ateneo giuliano, per più di vent’anni Guglielmo Zingone ha tenuto corsi per gli studenti di CTF, Farmacia, Tecniche Erboristiche dell’Università di Trieste, Tecniche della Prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro e per il corso di perfezionamento in Fitoterapia.Membro di diverse Commissioni del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, Guglielmo Zingone ha contribuito costantemente non soltanto alla crescita del Dipartimento stesso ma anche alla cura della Didattica di Farmacia e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche.Instancabile relatore di tesi, ha laureato un numero davvero considerevole di studenti di Farmacia, Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e Tecniche Erboristiche, supervisionando oltre a innumerevoli elaborati compilativi, svariate tesi sperimentali svolte in Dipartimento o in aziende Cosmetiche, Farmaceutiche o nell’ambito di progetti Erasmus. È stato anche supervisore di due tesi di dottorato in Scienze Chimiche.La sua improvvisa scomparsa coglie impreparati e profondamente commossi i colleghi, amici e i tanti studenti, lasciando un vuoto scientifico, didattico e ancora di più umano per l'amabilità, la generosità e il garbo che lo caratterizzavano. Mostra nel diario Off
EUT partecipa alla fiera “books UP! I libri delle University Press” Read more about EUT partecipa alla fiera “books UP! I libri delle University Press” Data notizia Tue, 26/09/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Nell’ambito del Macerata Humanities Festival che si terrà dal 27 al 30 settembre 2023, si svolgerà la fiera dedicata all’editoria universitaria “books UP! I libri delle University Press”, presso la Sala Sbriccoli del Casb (Piazza Oberdan, 4 – Macerata), il 27 e il 28 settembre 2023. Tra i protagonisti ci sarà anche EUT Edizioni Università di Trieste, con le collane, i periodici e le ultime novità editoriali. Talk, incontri con gli autori, mostre: davvero molti gli appuntamenti tra cui scegliere. Il programma prevede anche un focus sul volume "Il potere del pifferaio magico. Dalle fake news al populismo digitale: la risposta della scienza", a cura di Gianna Fregonara (Upi), a partire dal quale il 28 settembre, ore 10-12, in Sala Sbriccoli, CASB, avrà luogo la Tavola rotonda: "Informazione e fake news: la ricerca della verità e la critica delle fonti", moderata dalla dott.ssa Gianna Fregonara. Sul catalogo del sito EUT si può prendere visione delle novità pubblicate, acquistabili sul sito della nostra casa editrice, ma anche scaricabili gratuitamente in formato pdf sull’Archivio digitale di Ateneo OpenstarTs. Abstract Edizioni Università di Trieste a Macerata Mostra nel diario Off
Ue conferma North Adriatic Hydrogen Valley progetto “faro”. Il ruolo UniTS Read more about Ue conferma North Adriatic Hydrogen Valley progetto “faro”. Il ruolo UniTS Immagine h2valley.jpg Data notizia Tue, 31/01/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia La proposta progettuale Horizon Europe “North Adriatic Hydrogen Valley”, presentata a settembre 2022 (HORIZON-JTI-CLEANH2-2022-06-01 - Hydrogen Valley large scale) è stata ammessa alla fase di preparazione del Grant Agreement che stabilirà nei prossimi mesi l’esatta destinazione e distribuzione del finanziamento. La notizia è stata resa pubblica dalla Commissaria europea per l’Innovazione, ricerca, cultura, istruzione e giovani Mariya Gabriel LEGGI Il ruolo dell’Università degli Studi di Trieste UniTS è stata fra gli enti promotori della “North Adriatic Hydrogen Valley” già dal 2021 e attualmente è referente degli enti di ricerca del FVG coinvolti nel progetto. In particolare, nel progetto Horizon Europe appena approvato dall’UE, l’ateneo si occuperà dello sviluppo di strumenti e modelli matematici a supporto della progettazione e della gestione degli impianti oltre che dell'attivazione di percorsi formativi dedicati alle nuove figure professionali richieste dall'utilizzo delle nuove tecnologie. Il valore delle attività dell’Università degli Studi di Trieste nell’ambito del progetto “North Adriatic Hydrogen Valley” è di 800.000€, con un cofinanziamento al 50%. “L’UE, con la decisione di finanziare con fondi Horizon Europe le Hydrogen Valley, ha impresso una fondamentale accelerazione alla realizzazione del progetto che riguarda anche il nostro territorio. Progetto per cui il nostro Ateneo si è adoperato fortemente favorendo l'interconnessione tra Regione Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, le aziende e la sinergia fra gli enti di ricerca del territorio in modo da amplificarne le potenzialità”, commenta il Rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda. “La nostra è una zona in cui, grazie alla realizzazione della North Adriatic Hydrogen Valley, sarà possibile sviluppare forti economie di scala e sfruttare le risorse del ricco ecosistema della comunità scientifica del territorio al fine di abbassare il costo dell’idrogeno– ha commentato Rodolfo Taccani, Delegato del Rettore per il Trasferimento Tecnologico e i Rapporti con le imprese di UniTS - Queste valli rappresentano oggi delle zone di sperimentazione e l’obiettivo è quello di realizzarne un numero sempre maggiore in modo da collegarle ed estendere le regioni nelle quali si abbandonerà progressivamente l’utilizzo di fonti fossili a favore dell’energia rinnovabile. Energia raccolta, per quanto possibile, localmente limitando la dipendenza da Paesi lontani”. Abstract L’ateneo svilupperà modelli matematici a supporto della progettazione e della gestione degli impianti e formerà figure professionali richieste dall'utilizzo delle nuove tecnologie Mostra nel diario Off
Tecniche della Prevenzione primo partner italiano nella rete europea CONRIS per formare i futuri esperti di risk analysis Read more about Tecniche della Prevenzione primo partner italiano nella rete europea CONRIS per formare i futuri esperti di risk analysis Immagine conris_go_img.png Data notizia Wed, 01/02/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Il Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, attivato presso l’Università degli Studi di Trieste, è stato ammesso come primo partner italiano nella rete europea CONRIS. CONRIS (Cooperation Network for Risk, Safety e Security Studies) è una rete di università con corsi di laurea accreditati per la formazione di esperti nel campo della valutazione e gestione dei rischi, della sicurezza e della prevenzione. La rete CONRIS promuove la collaborazione tra corsi di laurea per favorire a livello europeo la crescita della cultura della sicurezza, attraverso la cooperazione nel settore della ricerca scientifica e tecnica sulle tematiche della risk analysis. Il CdS in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro è un corso di laurea istituito nel 2003 con sede a Gorizia e forma professionisti esperti nel campo della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, della tutela ambientale, della sicurezza alimentare e della prevenzione collettiva e sanità pubblica. Il corso di studio di durata triennale offre un percorso formativo ad elevata valenza interdisciplinare, strutturato in insegnamenti specifici, tirocini pratici professionalizzanti, laboratori e seminari specialistici, diretti ad assicurare una visione unitaria e garantire solide conoscenze di base e competenze pratiche nell’ambito dei processi preventivi e di risk analysis nei diversi contesti di vita e del lavoro. Le tematiche della sicurezza e della prevenzione sono estremamente attuali sia in campo ambientale, sia nei contesti lavorativi, sia nelle produzioni alimentari e molto spesso la gestione del rischio richiede un approccio integrato che sappia unire competenze multidisciplinari di tipo tecnico-scientifiche, giuridiche e sanitarie e una visione globale rispetto ai possibili impatti connessi ai fattori di rischio. L’ingresso nella rete CONRIS rappresenta un riconoscimento della qualità didattica del Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione e costituisce un’importante opportunità per migliorare la preparazione dei futuri esperti della sicurezza, consentendo l’attivazione di programmi di scambio curricolare e di tirocinio Erasmus con gli altri partner della rete. In un mondo globalizzato le tematiche della valutazione, gestione e comunicazione dei rischi non hanno confini e richiedono il contributo di professionisti capaci di intervenire in scenari complessi, interconnessi ed articolati. In questa prospettiva, la possibilità di costruire percorsi formativi in un contesto europeo, sviluppando esperienze di studio, di tirocinio o ricerca presso altri atenei accreditati CONRIS rappresenta una straordinaria opportunità di crescita formativa e professionale per i futuri tecnici della prevenzione, che saranno chiamati ad affrontare le grandi sfide della sicurezza del futuro. Abstract Cooperation Network for Risk, Safety e Security Studies Mostra nel diario Off
UniTS mai così a Sud: il record della nave “Laura Bassi” in Antartide raccontato da Ester Colizza Read more about UniTS mai così a Sud: il record della nave “Laura Bassi” in Antartide raccontato da Ester Colizza Immagine colizza_antartide.png Data notizia Thu, 02/02/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Il 31 gennaio 2023 la nave rompighiaccio “Laura Bassi” ha raggiunto la latitudine di 78 gradi sud. Mai nessuna nave era arrivata così a meridione. La mancanza di ghiaccio dovuta al cambiamento climatico ha reso possibile questo record. La ricercatrice del Dipartimento di Matematica e Geoscienze UniTS e direttrice del Museo Nazionale dell’Antartide-sezione di Trieste Ester Colizza, a bordo per effettuare ricerche scientifiche, ci ha inviato la cronaca dei primi giorni della spedizione. “Anche quest’anno ho avuto la possibilità di partecipare alla spedizione antartica italiana nel Mare di Ross. Si tratta della XXXVIII spedizione organizzata dal PNRA (Progetto Nazionale di Ricerca in Antartide) ed è la mia ottava spedizione. Sono partita dall’Italia il 27 dicembre 2022 ed arrivata a Christchurch (Nuova Zelanda) il 29 dicembre 2022. Dopo qualche giorno di isolamento fiduciario, con altri 31 ricercatori e tecnici arrivati da tutta Italia e due ricercatori colombiani mi sono imbarcata sulla nave rompighiaccio Laura Bassi per partecipare al primo leg (campagna oceanografica) dei due previsti per questa spedizione. Il 6 gennaio 2023 la rompighiaccio ha mollato gli ormeggi dal porto di Littelton e ha posto la prua in direzione sud superando il 9 gennaio il 60° parallelo, che convenzionalmente segna l’entrata in territorio Antartico. Il mare mosso e molto mosso che ha accompagnato tutta l’attraversata ha mollato la presa l’11 gennaio quando abbiamo superato la cintura di ghiaccio marino che borda l’Antartide in questo periodo e siamo entrati nel Mare di Ross, meta delle nostre ricerche. Abbiamo subito iniziato a lavorare. A bordo, in questo primo leg, ci sono 8 progetti di ricerca finanziati dal PNRA che si occupano di studiare diversi aspetti del mondo antartico: atmosfera, caratteristiche fisiche del corpo d’acqua e le forme di vita subacquee, cartografia e morfobatimetria dei fondali marini e, attraverso la raccolta di materiale sedimentario, quello che sta sotto i fondali marini. Il 17 gennaio siamo arrivati di fronte alla base italiana Mario Zucchelli (MZS) dove è sceso personale di ricerca e sono stati scaricati materiali destinati alla base. Abbiamo poi proseguito fino alla Baia delle Balene dove sono iniziate ricerche per studiare i parametri fisici dell’acqua marina e le specie ittiche che si sono adattate a vivere alle estreme condizioni antartiche. La mancanza di sea ice (ghiaccio marino) davanti alla Ross Ice Shelf, piattaforma di ghiaccio galleggiante che delimita la baia verso terra, ha permesso alla nave di arrivare alla latitudine di 78°44.208 S, il punto più meridionale raggiunto nel Mare di Ross da una nave. Io sono coinvolta direttamente in uno di questi progetti, il progetto GRETA (cooling over the Victoria Land: resolving the Ross Sea response to continental climate change during the last two millennia - responsabile scientifico T.Tesi dell’ISP-CNR) che ha come scopo quello di misurare la variazione dell’estensione del ghiaccio marino e la temperatura del mare negli ultimi 2000 anni attraverso lo studio di sedimenti marini raccolti in particolari aree costiere del Mare di Ross occidentale. Durante questo primo leg ho collaborato anche con un altro progetto che ha recuperato campioni di sedimento per studiare l’avanzamento e il ritiro dei ghiacci avvenuti nel tempo nella baia di Terranova, di fronte alla base italiana. Nei prossimi giorni arriveremo nella base italiana dove saranno sbarcati i ricercatori del primo leg che hanno concluso l’attività del loro progetto e ne imbarchiamo altri che lavoreranno nel leg del mese di febbraio. Io rimango a bordo perché coinvolta in uno di questi altri progetti. Il materiale sedimentario raccolto sarà poi portato in Italia, stoccato presso il Sorting Center del Museo Nazionale dell’Antartide sezione di Trieste, successivamente analizzato e studiato. L’arrivo a Littelton è previsto per il 7 marzo: il giorno dopo si riparte per l’Italia.” La rotta fatta dalla nave durante tutta la 38° spedizione può essere seguita sul sito MYWAY at home attivato da ENEA, responsabile logistico della campagna. La cronaca della spedizione è curata dal giornalista Stefano Valentino, che partecipa alla campagna oceanografica. Abstract La ricercatrice del DMG è a bordo della nave rompighiaccio che ha raggiunto la latitudine di 78 gradi sud Mostra nel diario Off Fotogallery
Costruito in laboratorio il primo "abaco quantistico" Read more about Costruito in laboratorio il primo "abaco quantistico" Immagine standrews_physics_img.jpg Data notizia Thu, 02/02/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Un nuovo studio riporta la prima realizzazione sperimentale di un potenziale quantistico con energie date da sequenze di numeri primi e apre la strada a un nuovo approccio per indagare problemi matematici legati alla teoria dei numeri grazie alla fisica quantistica. Siete curiosi di sapere se un numero intero molto grande è primo o meno? Oppure se è un ‘lucky number’? Un nuovo studio della SISSA, svolto in collaborazione con l’Università di Trieste e con l’Università di Saint Andrews, propone un innovativo metodo che potrebbe aiutare a rispondere a quesiti di questo genere grazie alla fisica, una specie di ‘abaco quantistico’. Combinando lavoro teorico e sperimentale, gli studiosi sono riusciti a riprodurre con tecniche laser olografiche un potenziale quantistico con livelli energetici corrispondenti ai primi 15 numeri primi e ai primi 10 ‘lucky numbers’. Questo risultato, pubblicato su PNAS Nexus, apre la strada alla realizzazione di potenziali aventi comeenergie quantistiche arbitrarie sequenze finite di interi e alla possibilità di affrontare quesiti matematici legati alla teoria dei numeri con esperimenti di meccanica quantistica. “Ogni sistema fisico è caratterizzato da un proprio insieme di livellienergetici che altro non sono che la sua carta d’identità” spiega Giuseppe Mussardo, fisico teorico della SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. “In questo lavoro abbiamo invertito il ragionamento: prendendo una sequenza aritmetica, per esempio quella dei numeri primi, è possibile ottenere un sistema quantistico che abbia come livelli energetici esattamente questi numeri?” La risposta è affermativa, come mostra lo studio pubblicato su PNAS Nexus. I ricercatori hanno fatto uso di un sistema di equazioni differenziali che permette di calcolare il potenziale che appare nell’equazione di Schrödinger di un sistema quantistico, i cui stati di energia corrispondono a una sequenza finita di numeri interi, estratti da una serie specifica, come ad esempio nel caso dei numeri primi o dei ‘lucky numbers’, loro cugini prossimi. Utilizzando quindi sofisticate tecniche sperimentali olografiche sono stati in grado di creare delle trappole di luce con profili di intensità corrispondenti al potenziale definito teoricamente. “Per ora abbiamo calcolato e creato in laboratorio il potenziale quantistico basato sui primi 15 numeri primi e i primi 10 ‘lucky numbers’”, continua Giuseppe Mussardo, “ma si potrebbe applicare, in linea di principio, ad altre sequenze numeriche, anche infinitamente lunghe, purché in questo caso i numeri non crescano troppo velocemente. Più precisamente la sequenza infinita deve crescere meno di N al quadrato”. La parte sperimentale del lavoro ha richiesto l’impiego di tecniche olografiche complesse ed è stata eseguita dal gruppo di Donatella Cassettari dell’Università di Saint Andrews. “La realizzazione di questi potenziali quantistici costituisce un test stringente delle tecniche olografiche che sono state recentemente sviluppate dal mio gruppo”, commenta la ricercatrice. “Questo studio dimostra che complicati profili di intensità possono essere realizzati con una buona accuratezza. Ci sono molte direzioni interessanti che posso essere intraprese basandosi su questi risultati, per esempio potenziali con un numero maggiore di livelli energetici. In futuro sarà interessante testare il limite di queste tecniche”. “Il nostro lavoro mostra l’attuabilità di questo metodo e apre la strada all’esplorazione di genuine questioni matematiche e di manipolazioni aritmetiche mediante esperimenti di meccanica quantistica, una specie di ‘abaco quantistico’”, osserva Andrea Trombettoni, fisico dell’Università di Trieste. “Il metodo utilizzato e le sue possibili generalizzazioni possono inoltre condurre a nuove applicazioni nel campo delle tecnologie quantistiche, oggi al centro di grande lavoro e interesse. Rappresenta infatti un possibile ingrediente di base per una nuova classe di dispositivi, in cui ideare e testare nuovi algoritmi rilevanti per letecnologie quantistiche, e in particolare per la computazione quantistica”, conclude il ricercatore. Full paper: https://bit.ly/3ZLFKFu Abstract Un nuovo studio riporta la prima realizzazione sperimentale di un potenziale quantistico con energie date da sequenze di numeri primi Mostra nel diario Off
World Cancer Day: le iniziative UniTS Read more about World Cancer Day: le iniziative UniTS Immagine cancer_day.jpg Data notizia Fri, 03/02/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro, World Cancer Day, promossa dalla UICC - Union for International Cancer Control e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Le malattie oncologiche hanno un grande nemico: la ricerca, i cui progressi offrono di anno in anno sistemi di diagnosi e terapie più efficaci e tollerate dai pazienti. UniTS fa parte dei tanti enti che contribuiscono alla lotta contro il cancro. Quest’anno, il 16 febbraio dalle 14.30 nell’Aula Magna dell’Edificio H3, si svolgerà l’incontro aperto a tutti “UniTS contro il cancro” che affronterà il tema in modo divulgativo dal punto di vista di Ricerca, Prevenzione, Psicologia e Cure palliative. L’evento, accessibile anche in streaming avrà come relatori medici e docenti universitari che spiegheranno “cosa, quando, come e perché” un malato oncologico può fare pre e post diagnosi. Con un occhio di riguardo alla prevenzione e al sentimento di fiducia e speranza che deve accompagnare tutto il percorso di cura. L’evento ha il patrocinio di ASUGI e LILT. PROGRAMMA DEFINITIVO DISPONIBILE A BREVE SU UNITS.IT Per sensibilizzare il maggior numero possibile di persone, infine, nelle giornate del 4 e 5 febbraio 2023 l’ateneo si tingerà di blu e arancione, colori ufficiali di World Cancer Day Mostra nel diario Off
Transizione energetica: un nuovo tassello verso la distribuzione dell'idrogeno tramite biomasse Read more about Transizione energetica: un nuovo tassello verso la distribuzione dell'idrogeno tramite biomasse Data notizia Tue, 07/02/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Lo studio di un team internazionale a cui ha collaborato un gruppo di ricerca dell’Università di Trieste, pubblicato sulla rivista scientifica Joule – Cell Press, ha rilevato un processo innovativo di trasformazione di biomasse in vettori organici liquidi di idrogeno L’identificazione di nuovi materiali per la distribuzione di idrogeno è strategica per lo sviluppo di una metodologia di trasporto economica, sostenibile e sicura Lo studio di un team internazionale a cui hanno partecipato ricercatori dell’Università di Trieste, pubblicato sulla rivista scientifica Joule – Cell Press, ha fatto emergere un processo altamente innovativo di trasformazione di biomasse in vettori organici liquidi di idrogeno, strategici per la sua diffusione. In particolare, ha dimostrato come produrre materiali fotocatalitici in grado di utilizzare efficacemente la luce solare per trasformare biomasse, in un processo complesso, in vettori organici liquidi di idrogeno quali l’acido formico e l’aldeide formica, ovvero molecole che possono essere poi facilmente trasformate in idrogeno. La ricerca, sostenuta da finanziamenti pubblici italiani e cinesi con il supporto del sincrotrone francese SOLEIL, è frutto di una collaborazione internazionale tra i gruppi di ricerca di Feng Wang (Dalian Institute of Chemical Physics, Chinese Academy of Sciences), di Paolo Fornasiero e Tiziano Montini (Università di Trieste, Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali INSTM, e Istituto ICCOM-CNR), Emiliano Fonda (Synchrotron SOLEIL). La diffusione dell’idrogeno, prodotto da fonti rinnovabili da utilizzare come vettore energetico pulito e nei processi produttivi, rappresenta un tassello importante per la creazione di comunità energetiche rinnovabili ed integrate all’interno delle nascenti Hydrogen Valley. La creazione di infrastrutture per il trasporto specifico di idrogeno gassoso richiede tempi e costi rilevanti. La possibilità di utilizzare gasdotti esistenti per un parziale trasporto dell’idrogeno, almeno in miscele gassose con il metano, dovrà superare test di sicurezza connessi con l’elevata capacità di fuga dell’idrogeno, molecola gassosa molto piccola e leggera. Pertanto, grande attenzione viene oggi dedicata ai cosiddetti vettori organici liquidi di idrogeno. Questi sono molecole organiche liquide, facilmente trasportabili con le attuali infrastrutture e che possono rilasciare in maniera semplice idrogeno al bisogno sotto azione di uno stimolo termico o luminoso, in presenza di un opportuno catalizzatore. “Le biomasse (circa 120 miliardi di tonnellate di materia secca per anno), inclusi i residui agricoli e gli scarti forestali - afferma Feng Wang, professore al Dalian Institute of Chemical Physics - rappresentano una grande opportunità per una transizione energetica in quanto possono essere trasformate anche in idrogeno, a patto di possedere tecnologie di trasformazione sufficientemente efficaci. Mentre i processi termici sono rapidi ma energivori, quelli biotecnologici possono essere lenti e occupare volumi importanti. I processi fotocatalitici che sfruttano la luce fino ad oggi si sono dimostrati ancora poco efficienti e non risultano sempre sostenibili”. “È essenziale identificare nuovi materiali fotocatalitici - dichiara Paolo Fornasiero, professore ordinario di chimica generale e inorganica presso l’Università di Trieste - per un processo complesso in grado di usare la luce del sole per trasformare dei derivati della biomassa, come zuccheri, glicerolo o polioli, in vettori liquidi di idrogeno. In questa maniera si potranno ridurre gli iniziali costi e le relative problematiche nella distribuzione dell’idrogeno allo stato gassoso.”. “Lo stadio fondamentale del processo messo a punto nel nostro studio - spiega Tiziano Montini, professore associato di chimica generale e inorganica presso l’Università di Trieste - è stata la comprensione della struttura dei materiali fotocatalitici impiegati, e l’ottimizzazione delle loro prestazioni fotocatalitiche ottimizzando temperatura e atmosfera di reazione. Per far ciò è stato anche necessario l’utilizzo di sofisticate tecniche di caratterizzazione spettroscopiche che hanno coinvolto il Dr. Emiliano Fonda, responsabile linea SAMBA del sincrotrone SOLEIL e già laureato all’Università di Trieste". Qui lo studio su Joule Abstract Studio pubblicato sulla rivista scientifica Joule – Cell Press Mostra nel diario Off Fotogallery
“Spirit of Salam Award 2023” a Federico Rosei Read more about “Spirit of Salam Award 2023” a Federico Rosei Immagine salamspirit_rosei_premio_2023_img.jpg Data notizia Wed, 08/02/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Federico Rosei, professore ordinario di Chimica Industriale presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università di Trieste, è stato insignito del premio “Spirit of Salam Award” per l'anno 2023. Il prestigioso premio “Spirit of Salam Award” è stato conferito dall'International Centre for Theoretical Physics - ICTP, e viene annunciato ogni anno in occasione del compleanno di Abdus Salam. Il premio è destinato a coloro che, come Salam stesso, hanno lavorato instancabilmente per promuovere lo sviluppo della scienza e della tecnologia nelle zone svantaggiate del mondo. Il prof. Federico Rosei si è recentemente trasferito dall'Institut National Recherche Scientifique (Montréal, Canada) al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università degli studi di Trieste. Gli altri due premiati per l'anno 2023 sono il prof. Tino Nyawelo, dell'University of Utah (Salt Lake City, USA) e al prof. Hugo Celso Perez Rojas del Instituto de Cybernetics Mathematics and Physics (ICIMAF), Department of Theoretical Physics, Cuba. Spirit of Salam Award 2023: https://www.ictp.it/news/2023/1/spirit-salam-awardees-announced-0 L'elenco dei Premiati degli anni precedenti: https://www.ictp.it/prize/spirit-abdus-salam-award Abstract Premio conferito dall'International Centre for Theoretical Physics Mostra nel diario Off
Diplomatici francesi in visita a UniTS Read more about Diplomatici francesi in visita a UniTS Immagine ambasciatore_francese_ii_1.jpg Data notizia Thu, 09/02/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Oggi in visita al nostro ateneo Philippe Voiry, Ambassadeur pour les commissions intergouvernementales, la coopération et les questions frontalières, François Revardeaux, Consul général de France à Milan, Agnès Blasselle, Conseillère politique à l'ambassade de France à Rome e Riccardo Illy, Consul honoraire de France à Trieste. Accolti dal prorettore Valter Sergo, gli alti diplomatici hanno discusso delle attività e dei progetti dell’Università degli Studi di Trieste nell’ambito della cooperazione internazionale nel particolare contesto transfrontaliero. Mostra nel diario Off