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Women and Girls in Science: UniTS sostiene l'equa partecipazione delle donne nella scienza

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Domenica 11 febbraio si celebra in tutto il mondo l'International Day of Women and Girls in Science, istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015. L'Università di Trieste si unisce in questa ricorrenza alla comunità globale per promuovere un’equa partecipazione delle donne e delle ragazze negli ambiti di studio e lavoro delle discipline scientifiche.

Nonostante i progressi degli ultimi anni, persiste il divario relativo alla presenza del genere femminile in particolare negli ambiti cosiddetti STEM. A livello globale, le donne rappresentano solo il 28% dei ricercatori e il 35% degli studenti laureati in Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica. In Italia, la situazione è solo leggermente migliore: le ricercatrici sono il 33% e le laureate il 41%.

Secondo i dati Eurostat le donne impiegate nei settori scientifici sono una minoranza in tutta Europa, circa il 41%. In Italia il dato si è assestato sul 34%, con 400 mila scienziate e ingegnere, quasi la metà rispetto ai colleghi maschi (760 mila). 

Un altro elemento di criticità riguarda il gap salariale ancora da colmare: nel mondo le donne guadagnano in media il 20% in meno degli uomini impiegati nei settori STEM. In Italia, il divario è del 15%. 

Tuttavia, ci sono segnali di cambiamento. Il numero di donne che intraprendono carriere scientifiche è in costante aumento, seppur con ritmi diversi a seconda delle discipline. In Italia, ad esempio, la quota di donne tra i dottori di ricerca in ingegneria informatica è passata dal 17% nel 2000 al 33% nel 2020.

L'Università di Trieste ritiene che l’equità di genere nella partecipazione scientifica sia fondamentale per lo sviluppo della società e della comunità scientifica. Rinnova inoltre l’impegno a intraprendere tutte le azioni che promuovano ambienti inclusivi per tutte le “women in science” e a sensibilizzare le ragazze e le donne verso la possibilità di contribuire al progresso scientifico e tecnologico della società.

 

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L'obiettivo della giornata è superare il divario della presenza femminile in particolare negli ambiti STEM
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L’Università di Trieste illumina la facciata per il Giorno del Ricordo

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Il 10 febbraio l’Università di Trieste si unisce alle celebrazioni per il Giorno del Ricordo, istituito per conservare e rinnovare la memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, all’interno della complessa vicenda del confine orientale.

L’Ateneo giuliano si è distinto per lo sviluppo, negli ultimi decenni, di un filone di studi storici, in particolare grazie all’attività di ricerca condotta dal prof. Raoul Pupo, che ha ricostruito e analizzato con grande rigore scientifico le violenze e le persecuzioni avvenute lungo la frontiera adriatica prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. 

Gli studi sul confine orientale, verso cui si è riscontrato un crescente interesse nel corso degli anni, hanno contribuito a diffondere nel Paese conoscenza e comprensione degli avvenimenti che interessarono le popolazioni giuliano-dalmate, evitando semplificazioni e scorciatoie e i conseguenti rischi di pericolose strumentalizzazioni. 

In particolare, i risultati di queste attività di ricerca, frutto anche del confronto tra la storiografia italiana e quella slovena, hanno consentito di collocare la “memoria negata” della comunità della diaspora istriana, fiumana e dalmata all’interno di uno spazio pubblico riconosciuto, favorendo il completamento di un processo di riconciliazione, volto a superare i conflitti del Novecento. 

Proprio in occasione del Giorno del Ricordo, a 20 anni dalla sua istituzione, vogliamo sottolineare l’importanza della conoscenza e del rispetto delle memorie per consolidare la cultura della pace, rafforzare lo spirito europeo e costruire insieme il futuro. 

La sintesi di questo percorso per noi è idealmente rappresentata dall’immagine dei presidenti della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e della Repubblica Slovena, Borut Pahor, immortalati mano nella mano, nel corso di una visita ufficiale alla foiba di Basovizza nel luglio 2020.

La facciata dell'Università di Trieste sarà illuminata col tricolore nelle sere del 9, 10 e 11 febbraio.

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UniTS sottolinea l’importanza della conoscenza e del rispetto delle memorie per consolidare la cultura della pace, rafforzare lo spirito europeo e costruire insieme il futuro
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Aperte le iscrizioni per FameLab Trieste 2024

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Torna a Trieste FameLab, il talent show della comunicazione scientifica. La selezione locale del contest internazionale si svolgerà il prossimo venerdì 5 aprile dalle 9 alle 13 in Sala Luttazzi (Magazzino 26, Porto vecchio). Come sempre la sfida sarà raccontare in soli 3 minuti un argomento scientifico in modo chiaro e coinvolgente anche a un pubblico di non esperti, senza l’ausilio di proiezioni, grafici o video. Le iscrizioni andranno effettuate entro giovedì 28 marzo 2024, tramite form online


Sono ammessi concorrenti provenienti sia da ambiti STEM o medicina, sia da ambiti umanistici (Antropologia, Archeologia, Economia, Filosofia, Geografia, Giurisprudenza, Linguistica, Letteratura, Psicologia, Scienze Politiche, Sociologia, Storia e Storia dell’Arte).

La selezione locale è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. 

I primi due classificati della selezione locale riceveranno un premio in denaro, accederanno a una masterclass internazionale che si svolgerà a Perugia in giugno, e poi alla finale nazionale in programma tra settembre e ottobre. Il vincitore di FameLab Italia 2024 avrà accesso alla finalissima di FameLab International, in programma a novembre, dove affronterà gli altri concorrenti provenienti da tutto il mondo.

Per tutti i concorrenti della selezione di Trieste è previsto un incontro formativo gratuito, per prepararsi meglio alla sfida. L’incontro, organizzato da FameLab Italia, si svolgerà a distanza su piattaforma Zoom il 21 marzo 2024, (ore 16-20). Possono partecipare tutte le ricercatrici e i ricercatori interessati e in possesso dei requisiti per iscriversi a FameLab, anche se non ancora iscritti. 

Iscrizioni: info@immaginarioscientifico.it

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Il termine per l'invio delle candidature è giovedì 28 marzo!
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Giornata mondiale contro il cancro: UniTS si tinge di blu e arancio

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La facciata di UniTS si colora di blu e arancione per il World Cancer Day che si celebra il 4 febbraio.

L’appuntamento vuole aumentare la consapevolezza sulla malattia e sensibilizzare alla prevenzione. Il tema scelto per l’edizione 2024 è “Close the Care Gap – Everyone deserves access to cancer care” (Colmare il divario sulla cura. Tutti meritano l’accesso alla cura del cancro e di evitare le disuguaglianze).

Metà della popolazione mondiale non ha accesso ai servizi sanitari essenziali e, quando si tratta di cancro, a molti vengono negate le cure di base. A livello internazionale, spesso le persone che si rivolgono alle cure oncologiche incontrano barriere: reddito, istruzione, posizione geografica e forme di discriminazione basate su etnia, razza, sesso, orientamento sessuale, età, disabilità e stile di vita. I gruppi più svantaggiati hanno anche maggiori probabilità di essere esposti a una serie di altri fattori di rischio come il tabacco, una dieta non sana o i rischi ambientali. 

Questo è il divario di equità, che costa vite umane.

Dati italiani 2023.

Le stime sull’incidenza dei tumori in Italia, divulgate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione (IARC) e dall’European Network of Cancer Registries (ENCR), indicano che nel 2023 sono state 395.000 le nuove diagnosi: 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne. Negli ultimi 3 anni l’incremento è di oltre 18.400 casi. Queste cifre fotografano un andamento crescente e pongono interrogativi per i quali, oggi, non esistono risposte esaurienti. Nel 2023, i tumori più frequenti sono stati: mammella (55.900), colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100), vescica (29.700). 

Gli stili di vita corretti rappresentano una difesa importante contro la malattia. Il 40% dei casi potrebbe essere evitato eliminando o modificando fattori di rischio come: fumo, obesità, alcol e inattività fisica. Serve quindi un approccio trasversale attuando la prevenzione attraverso stili di vita salutari, diagnosi precoce e adesione ai programmi di screening.

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Il tema scelto per l’edizione 2024 è “Close the Care Gap – Everyone deserves access to cancer care”
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VILLAGGIO GO2025!

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Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Ingegneria e Architettura

CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA

Laboratorio di Progettazione integrata dell'architettura e del costruito RRR - Lab

Mostra degli esiti del workshop sui progetti per il VillaggioGo2025! per Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025 

a cura di: Luigi Di Dato, Alessio Bortot, Thomas Bisiani, Sonia Prestamburgo, Adriano Venudo

Orari e sede della mostra: 19 gennaio 2024 - 16 febbraio 2024

Aula 401, 4° piano, secondo orari di apertura della sede

Polo Universitario di Gorizia, via Alviano 18, 34170 Gorizia

Si è tenuto la scorsa settimana il workshop “VILLAGGIO GO2025!” all’interno del Laboratorio di Progettazione Integrata – RRR Lab del Corso di Studi in Architettura dell’Università degli Studi di Trieste che ha avuto come esiti un masterplan e dei progetti per Gorizia - Nova Gorica Capitale della Cultura Europea 2025.

Gli studenti, guidati da docenti e esperti di fama nazionale e internazionale, hanno lavorato su quattro prefigurazioni possibili, all’interno del sistema urbano transfrontaliero Gorizia e Nova-Gorica, di quello che sarà il “villaggio urbano” che ospiterà gli eventi, le attività e più in generale tutti i visitatori per l’evento Capitale della Cultura Europea. Si tratta di quattro prefigurazioni urbane sviluppate in forma di masterplan, localizzate in un grande plastico delle due città, che oltre a proporre soluzioni architettoniche per 21 siti specifici suddivisi su tre tematiche (accoglienza, intrattenimento e spettacoli), ed esposte in altrettanti pannelli illustrativi che ne dettagliano le soluzioni architettoniche e funzionali, propongono una nuova visione urbana in chiave sistemica anche per il dopo.

I progetti si interrogano quindi oltre che sul presente, ovvero sulla preparazione di una “città-evento”, anche sul post-evento e su come e cosa rimarrà e su quali effetti generà sul futuro di Gorizia e Nova-Gorica. Gli esiti, alla scala urbana e architettonica, con le implicazioni infrastrutturali, paesaggistiche e soprattutto di riuso e valorizzazione del patrimonio esistente sono stati discussi in una sessione pubblica dedicata al dibattito tecnico e alla riflessione teorica con i docenti del Laboratorio di UNITS che ha sede a Gorizia (Thomas Bisiani, Alessio Bortot, Luigi Di Dato, Sonia Prestamburgo e Adriano Venudo), con dei docenti del Politecnico di Milano (Elvio Manganaro), dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (Alberto Calderoni) e con i rappresentanti di vari enti locali direttamente impegnati nell’organizzazione dell’evento Capitale della Cultura 2025 (Comune di Gorizia, Ordine degli Ingegneri di Gorizia, Ordine degli Architetti di Gorizia e GECT).

Queste esplorazioni progettuali sono esposte in una mostra che si potrà visitare fino al 16 febbraio 2024, presso l’aula 401 del Polo Universitario di Gorizia di via Alviano 18


Per informazioni:

avenudo@units.it 

tbisiani@units.it

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Mostra degli esiti del workshop sui progetti per il VillaggioGo2025! per Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025
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Avviato lo studio di fattibilità 5G-SITACOR tra Italia e Slovenia

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È stato ufficialmente avviato lo studio di fattibilità 5G-SITACOR, il corridoio 5G basato su CAM tra Italia e Slovenia.

Il progetto rientra nel programma comunitario CEF (Connecting Europe Facility) e, nello specifico, nel programma CEF-DIG-2022-5GCORRIDORS, che finanzia la crescita, l'occupazione e la competitività attraverso investimenti in infrastrutture situate in aree chiave tra i Paesi dell'UE. Il CEF è coordinato da HADEA, l'Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale.

Lo studio durerà 6 mesi (fino a luglio 2024) e comprenderà l'analisi delle arterie stradali, delle infrastrutture di telecomunicazione esistenti e la valutazione degli investimenti necessari per raggiungere la copertura CAM 5G nel corridoio tra Italia e Slovenia. 

L'obiettivo finale dello studio è definire i parametri necessari per la successiva realizzazione di un'infrastruttura dedicata allo sviluppo di servizi digitali intelligenti per i territori e le comunità, da applicare a imprese, scuole, ospedali, città e autostrade.

"L’Università di Trieste si occuperà di studiare il modo di assicurare la comunicazione e il trasferimento sicuri dei dati utilizzando la Quantum Key Distribution su fibre ottichespiega il prof. Angelo Bassi di UniTS un elemento importante quando si considerano connessioni transfrontaliere. Il valore aggiunto di un sistema QKD all'interno di 5GSICATOR è duplice. Da un lato, rende la comunicazione all'interno della rete intrinsecamente sicura. Dall'altro, implementare le fibre per connessioni QKD transfrontaliere è uno degli elementi chiave della realizzazione di EuroQCI, la rete paneuropea di comunicazione quantistica sicura, attualmente in fase di costruzione".

L'area di confine tra Italia e Slovenia è uno dei corridoi 5G individuati dall'Unione Europea per il potenziamento della copertura e della connettività, essendo il crocevia di diverse direttrici (nazionali, regionali e locali), servendo infrastrutture ferroviarie e portuali ed essendo, allo stesso tempo, un'area con molti ostacoli come montagne e gallerie stradali. 

Il progetto 5G-SITACOR è stato affidato dall'UE a un pool di enti diversi e complementari: la Regione Friuli Venezia-Giulia (coordinatore del progetto), il Porto di Capodistria, l'ANAS e il DARS (operatori autostradali italiani e sloveni), Retelit e Telekom Slovenia (operatori di telecomunicazioni), l'Università di Trieste e di Lubiana.

Il costo dello studio è di 600.000 euro, con un finanziamento dell'UE di oltre 300.000 euro tramite sovvenzioni.

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Durerà fino a luglio 2024 e comprenderà l'analisi delle arterie stradali, delle infrastrutture di telecomunicazione e la valutazione degli investimenti per raggiungere la copertura CAM 5G nel corridoio Italia - Slovenia
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Certificazione EMQN per il Lab di Biologia molecolare dell’Anatomia Patologica ASUGI

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Il Laboratorio di Biologia molecolare dell’Anatomia Patologica ASUGI ha ottenuto la Certificazione EMQN 2023, un importante riconoscimento a livello Europeo, per le attività di analisi di marcatori prognostico-predittivi in campo oncologico.

L’accreditamento è fondamentale per autorizzare l'acquisto di farmaci molto costosi per i pazienti.

In passato ASUGI poteva valutare solo alcuni marcatori per poche tipologie di tumori: il riconoscimento implementa l'offerta garantendo maggiori possibilità di cura.

Quest'anno il laboratorio di Anatomia Patologica ha visto una crescita rilevante di attività e già dai primi di febbraio 2024 è prevista la possibilità di utilizzare la nuova strumentazione all’avanguardia che permette di eseguire anche esami oncologici di seconda linea.

“Quanto fatto in termini di servizi di diagnostica oncologica clinica, erogata per i malati, è stato possibile grazie ad un lavoro di squadra tra personale ospedaliero ed universitario dei diversi laboratori dell'Anatomia Patologica (che hanno permesso una ottimizzazione del materiale da impiegare per le analisi)  e  il personale del laboratorio molecolare che ha condiviso l'esecuzione e l'interpretazione dei test e ha trovato una forte sintonia e sostegno da parte di tutti gli attori clinici dei diversi settori coinvolti. Inoltre, in questo settore, l'Anatomia Patologica ha potuto contare su un importante contributo di LILT per dotarsi di apparecchiature all’avanguardia e sostegni di ricerca per sviluppare il settore dei biomarcatori dei tumori in biopsia liquida” dichiara il Prof. Fabrizio Zanconati, docente di Anatomia Patologica a UniTS e Direttore SC (UCO) Anatomia ed Istologia Patologica. 

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Un importante riconoscimento europeo ottenuto per le attività di analisi in campo oncologico
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Arance della Salute: UniTS sostiene Fondazione AIRC

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Sabato 27 gennaio 20.000 volontari AIRC distribuiranno nelle piazze reticelle di arance rosse coltivate in Italia, miele e marmellata d’arancia. I contributi raccolti serviranno a finanziare la ricerca contro il cancro.

La campagna 2024 arancedellasalute.it invita ad agire concretamente per prevenire i tumori, con lo stile di vita, e per renderlo sempre più curabile, sostenendo la ricerca. Una mobilitazione a cui partecipano anche decine di migliaia di studenti e sostenitori.

Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di uno stile di vita sano per ridurre il rischio di cancro. Fino al 40% dei nuovi casi di tumore è potenzialmente prevenibile o più curabile quando si agisce sui fattori di rischio modificabili tramite i comportamenti individuali: non fumare, fare attività fisica, scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata, aderire agli screening raccomandati per la diagnosi precoce. 

Alcuni dati sulla popolazione residente in Italia hanno mostrato che un terzo circa degli adulti ha fattori di rischio per lo sviluppo di un cancro. Il 33% circa delle persone è in sovrappeso e il 10% obeso, il 31% è sedentario e il 24% fuma. I numeri più preoccupanti riguardano i bambini in età scolare: il 39% circa è in sovrappeso e, di questi, il 17% è obeso. Si tratta di numeri tra i più alti in Europa, dovuti principalmente a un’insufficiente attività fisica e a un’alimentazione che si è allontanata dai principi della dieta mediterranea. 

UniTS partecipa ad AIRCAMPUS

Dallo scorso anno UniTS fa anche parte di AIRCampus, il progetto dedicato agli studenti universitari per far conoscere ai ragazzi la realtà di AIRC e diffondere consapevolezza del problema “cancro”.

Nell’anno accademico 2023/24 l’ateneo organizza 8 lezioni su temi collegati all’attività della Fondazione e, allo stesso tempo, interessanti per gli studenti di vari corsi di studio.

I corsi di laurea UniTS coinvolti in AIRCampus sono: Medicina e Chirurgia; Odontoiatria e Protesi Dentaria; Economia e gestione aziendale; Fisica; Genomica Funzionale; Scienze della Formazione Primaria; Scientific Computing e le Lauree Magistrali in Ingegneria biomedica e Ingegneria dei materiali.

AIRC sostiene i ricercatori Under 40

Anche quest’anno AIRC mette a disposizione oltre 19 milioni di euro per i talenti della scienza oncologica sotto i 40 anni, attivando bandi specifici con cui accompagnare le diverse fasi della loro carriera.

 

 

 

 

 

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20.000 volontari AIRC distribuiranno arance, miele e marmellata per raccogliere donazioni per la ricerca contro il cancro
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Giorno della Memoria: il programma di UniTS

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L’Università di Trieste, in occasione del Giorno della Memoria che si celebra il 27 gennaio, commemora le vittime dell’Olocausto, rinnovando l'impegno di trasmettere ai giovani la conoscenza delle persecuzioni razziale e politica e del genocidio, messi in atto dal regime nazista del Terzo Reich e dai loro alleati.

Conoscere e ricordare per combattere l'oblio e l'indifferenza.

"L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa", ha detto Liliana Segre, sopravvissuta alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz e testimone dell'orrore. "È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza", così esorta la senatrice a vita a cui l'Università di Trieste ha conferito una laurea ad honorem nel 2008.

Tra le iniziative previste dall'Ateneo giuliano per celebrare il Giorno della Memoria, lunedì 22 gennaio il Dipartimento di Studi Umanistici organizzerà un incontro dal titolo «Storia ed esilio: il caso della serie “Transatlantic”», che si svolgerà alle ore 17.30 in Androna Campo Marzio 10, presso la Sala Atti “Arduino Agnelli”, in cui si tratterà la trasposizione dei temi del salvataggio degli ebrei nel cinema e nella serialità televisiva di argomento storico, a partire dalla celebre serie televisiva dedicata alle vicende dei profughi ebrei nella Francia occupata durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ne parleranno i docenti dell'Università di Trieste Tullia Catalan e Massimiliano Spanu, assieme a Leonardo Gandini, che insegna Storia del Cinema all'Università di Modena e Reggio Emilia ed è autore di numerose pubblicazioni sul cinema classico e contemporaneo, con particolare riferimento alla produzione hollywoodiana.

Martedì 23 gennaio, alle 17.30, al Museo della Comunità Ebraica di Trieste Carlo e Vera Wagner, Tullia Catalan, docente di Storia Contemporanea, e Alessandro Carrieri, assegnista di ricerca, discuteranno con Giorgio Fabre, studioso di storia politica del Novecento e saggista, sullo stato della ricerca sull’antisemitismo fascista.

Giovedì 25 gennaio 2024, presso il Teatro Miela di Trieste, si terrà la decima edizione del Convegno multidisciplinare "Convivere con Auschwitz", realizzata nell’ambito della convenzione tra l’Università di Trieste e l’Associazione culturale Stazione Ernesto Nathan Rogers.
Alle ore 15, dopo il saluto delle autorità accademiche, aprirà i lavori Miriam Spizzichino, nipote di Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz di 1023 civili di origine ebraica, seguita al rastrellamento nazifascista di Roma del 18 settembre 1943. 
Sono in programma gli interventi dei docenti UniTS Mauro Barberis (IusLit), Sergia Adamo (DiSU), Giuseppe Ieraci (DiSPeS), Edoardo Milotti (DF), Sabina Passamonti (DSV), Francoise Ghislaine Favart (IusLit), Giovanni Fraziano e Maurizio Prato e del direttore di EUT Mauro Rossi. È prevista la diretta streaming.

Il catalogo della mostra “7 dicembre 1943: Destinazione Lager”, alla cui realizzazione ha partecipato il Dipartimento di Studi Umanistici, sarà presentato il 31 gennaio, alle ore 17 presso il Museo Revoltella Auditorium Marco Sofianopulo (via Diaz 27). La pubblicazione racconta la mostra in corso alla Risiera di San Sabba fino al prossimo 9 giugno e ne raccoglie tutti i testi e i materiali d’archivio e fotografici, integrandoli con ulteriore documentazione, con le trascrizioni delle videointerviste, con i nomi dei deportati e con una bibliografia essenziale. Il catalogo, realizzato in italiano, sloveno e inglese, sarà scaricabile gratuitamente dalle pagine web del Museo della Risiera di San Sabba – Monumento Nazionale. Alla presentazione interverrà la prof.ssa Tullia Catalan.

Continua intanto la collaborazione tra l'Università di Trieste e l'associazione Deina APS all'interno del progetto Promemoria Auschwitz che sarà riproposto anche nel 2024: sono stati selezionati 48 studenti di UniTS che, al termine di un percorso di preparazione sui temi della storia europea della prima metà del Novecento e sulla persecuzione degli ebrei e sulla Shoah, parteciperanno a un "viaggio della memoria", che si svolgerà a fine febbraio e li condurrà a Cracovia, con visita al museo della fabbrica di Schindler a ai resti del ghetto ebraico, e al Lager di Auschwitz-Birkenau.

Il tema della didattica della Shoah è, inoltre, l'oggetto di un assegno di ricerca che è stato attivato dal Dipartimento di Studi Umanistici e che proseguirà nei prossimi anni.

In occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, l’Università di Trieste illuminerà di rosso la facciata dell’edificio centrale di Piazzale Europa.

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"L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza" (Liliana Segre)
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Fisica Quantistica: UniTS inaugura due nuovi laboratori

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Inaugurati due nuovi laboratori di fisica quantistica dell’Università degli Studi di Trieste: il laboratorio ArQuS - Artificial Quantum Systems (VIDEO), in cui saranno studiati sistemi quantistici artificiali tramite il controllo di singoli atomi, e il laboratorio di comunicazione quantistica QCI - Quantum Communication and Information (VIDEO), in cui sarà sviluppata la ricerca e lo sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica e in spazio libero.

I laboratori si trovano negli spazi del CNR in Area Science Park, campus di Basovizza, e sono diretti da Francesco Scazza, professore associato di fisica della materia del dipartimento di Fisica di UniTS e da Alessandro Zavatta, senior research scientist dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR (INO-CNR).

Si arricchiscono così di laboratori dedicati alla ricerca di frontiera anche il nuovo curriculum magistrale in Scienze e Tecnologie Quantistiche, il curriculum in Fisica della Materia e il corso di Laurea triennale in Fisica. L’Università di Trieste vanta una riconosciuta tradizione nell’ambito della meccanica quantistica, sostenuta dalla sinergia con importanti enti di ricerca internazionali.

Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare Trieste con la sua università, è protagonista nel campo delle comunicazioni quantistiche grazie ai progetti finanziati dalla Regione e coordinati dall’ateneo giuliano “Quantum FVG” e “QuFree”. Il primo mira a sviluppare una rete regionale in fibra ottica per la trasmissione sicura dei dati tramite tecnologia quantistica, con annesso il laboratorio QCI. Il secondo, invece, è un ambizioso programma di ricerca sulla comunicazione quantistica in aria e si propone di aprire la strada a collegamenti sicuri via satellite.

 

Laboratorio ArQuS - Atomi freddi per le scienze e le tecnologie quantistiche

Il laboratorio ArQuS (Artificial Quantum Systems), unico in Italia nel suo genere, nasce per realizzare sistemi quantistici artificiali tramite il preciso controllo di singoli atomi di itterbio. Attraverso fasci laser e campi magnetici gli atomi, per natura identici fra loro e molto delicati (al punto che la loro natura quantistica ondulatoria può venire distrutta da qualsiasi disturbo esterno) possono essere rallentati nel loro movimento e così essere osservati minuziosamente, offrendo una preziosa “lente d’ingrandimento” per lo studio di processi e fenomeni altrimenti inaccessibili. Ciò è reso possibile da un apparato sperimentale all’avanguardia all’interno del quale gli atomi vengono isolati dall’ambiente esterno e raffreddati ad una temperatura di solo un milionesimo di grado sopra lo zero assoluto, catturandoli in vere e proprie trappole basate sulla luce laser. La radiazione laser, anch’essa un’onda, se opportunamente sincronizzata con l’oscillazione interna dell’atomo, può essere infatti utilizzata per controllare le particelle in maniera estremamente precisa senza distruggerne la natura quantistica, ma anzi sfruttandola per nuove applicazioni tecnologiche.

Spiega Francesco Scazza, responsabile del laboratorio: “I sistemi quantistici di atomi freddi realizzati nel laboratorio ArQuS possono essere utilizzati come prototipi per lo studio dell’interazione di un numero elevato di particelle quantistiche, realizzando i cosiddetti simulatori quantistici. Il preciso controllo sui singoli atomi può, inoltre, essere sfruttato per generare stati della materia fortemente correlati, come gli stati entangled a molte particelle, risorsa essenziale per i computer quantistici e gli orologi atomici del futuro”.

 

Laboratorio QCI - Reti quantistiche per la massima sicurezza di sistemi di informazione

Il laboratorio QCI nasce al servizio della ricerca e dello sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica anche con l’obiettivo di formare gli studenti di fisica e di ingegneria dell’Università di Trieste e di collaborare con i principali enti di ricerca e formazione del settore.

Il campo dell’informazione quantistica, una nuova disciplina nata dalla contaminazione tra scienza dell’informazione e meccanica quantistica, è infatti un ambito promettente che negli ultimi anni ha celebrato progressi importanti.

Grazie alle strumentazioni presenti nel laboratorio, che consentono di generare chiavi crittografiche quantistiche e di sperimentare comunicazioni ultrasicure, i ricercatori mirano a gettare le basi per realizzare vere e proprie reti quantistiche per la manipolazione e la trasmissione dei dati capaci di garantire la massima sicurezza.

Angelo Bassi, professore ordinario di fisica teorica, modelli e metodi matematici a UniTS e coordinatore dei progetti che hanno portato alla realizzazione del laboratorio, sottolinea: “Mentre nelle reti informatiche tradizionali i dati possono essere intercettati, in una rete quantistica ciò è impossibile: l’eventuale intrusione sarebbe immediatamente individuata: è una certezza garantita dagli stessi principi della meccanica quantistica. I sistemi di comunicazione quantistica hanno potenzialità immense e scenari di applicazione strategici in contesti politici e commerciali”.

Spiega Alessandro Zavatta, responsabile del laboratorio: “Le comunicazioni quantistiche rappresentano un approccio avanzato e altamente sicuro per la trasmissione di informazioni, sfruttando le peculiari caratteristiche della fisica quantistica. Nel nostro laboratorio, grazie all'utilizzo di strumentazione ottica all'avanguardia, controlliamo e manipoliamo con straordinaria precisione singoli fotoni, gli elementi costitutivi della luce.

Questa abilità nel gestire la luce fino al livello di singolo fotone ci consente di implementare schemi di comunicazione sicuri e inviolabili. Nel laboratorio QCI stiamo attualmente sviluppando sistemi innovativi per la distribuzione quantistica delle chiavi crittografiche e per le comunicazioni quantistiche dirette, sia in fibra ottica che in spazio libero. È incoraggiante notare che il nostro impegno non si limita solo a contrastare le attuali minacce, ma si estende anche alla prevenzione di potenziali rischi derivanti dalle tecnologie future, come il progresso dei computer quantistici. Proseguendo su questa strada contribuiremo in modo significativo a garantire la sicurezza delle comunicazioni anche di fronte a scenari sempre più complessi.”  

 

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Allestiti negli spazi del CNR in Area Science Park, campus di Basovizza (TS), due laboratori di UniTS dedicati all’informazione quantistica e alla creazione di sistemi quantistici artificiali di atomi ultra-freddi
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Presentazione nuovi Laboratori di Fisica Quantistica