Contenuto Polo SBN TSA Università di Trieste Image Risorse bibliografiche e servizi da condividere con la collettivitàIl Polo TSA (Trieste-A) dell’Università degli Studi di Trieste è un’aggregazione di biblioteche situate nel Friuli Venezia Giulia, coordinata dal Sistema Bibliotecario di Ateneo dell'Università di Trieste che è parte del Servizio bibliotecario nazionale (SBN), la più importante rete di biblioteche italiane, che collaborano tra loro sotto l’egida del Ministero della cultura.Lo scopo di SBN è offrire un punto di accesso unico ai documenti presenti nelle biblioteche aderenti, attraverso un catalogo nazionale comune.L’Università di Trieste, in virtù delle convenzioni stipulate con diversi partners, fin dal 1993 si occupa della gestione tecnica e organizzativa del Polo e delle comunicazioni con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU), diretta emanazione del Ministero della Cultura che coordina SBN a livello nazionale.Attualmente, il Polo TSA è costituito da 127 biblioteche, appartenenti a 48 enti distribuiti sul territorio regionale.Le biblioteche del Polo TSA hanno caratteristiche e funzioni molto diverse: ne fanno parte infatti biblioteche ministeriali, scolastiche, di enti locali, di associazioni private, di comunità religiose. Tutte interagiscono con l’Indice SBN, partecipando al sistema di catalogazione collettiva più importante in Italia.L’utente, all’atto dell’iscrizione in una delle biblioteche del polo TSA può accedere a tutte le altre e usufruire di tutti i servizi offerti. Il catalogo di tutti i documenti posseduti dagli enti aderenti al polo TSA è consultabile sul portale Biblioest.it, dove si possono trovare anche informazioni relative alle biblioteche, agli eventi organizzati e proposte di lettura dedicate. Dal 2020 il Polo TSA, anche sulla spinta dei limiti alla fruizione in presenza dei servizi bibliotecari imposti dall’emergenza pandemica, si è attrezzato per un utilizzo sempre più disintermediato e a distanza dei suoi servizi: è stata attivata l’autoregistrazione dal portale ai servizi onlineè stata potenziata l’offerta dei contenuti fruibili tramite prestito digitaleè stato pubblicato il nuovo portale, BiblioUniTS, pensato specificatamente per l’utenza universitariaè stato attivato, tra Università degli Studi di Trieste e il Comune, il servizio Prestito in rete che permette di richiedere i libri in una biblioteca e di farli recapitare o restituire in un’altra, garantendo all’utente la massima elasticità e riducendo le necessità di spostamento con una ricaduta positiva anche per l’ambiente; è stata attivata sui portali la pagina Chiedi alla biblioteca che consente a tutti gli utenti di formulare a distanza richieste sui servizi, ottenendo risposte fornite da un team di bibliotecari esperti. sono state semplificate le procedure di accesso ai servizi bibliotecari che non richiede più in via esclusiva il possesso della tessera di iscrizione rilasciata dalle biblioteche, in quanto il riconoscimento avviene anche mediante codice fiscale o con la carta d’identità elettronica.A partire dal 2024 il polo TSA offre ai propri utenti anche il servizio di MediaLibraryOnline (MLOL), piattaforma che permette l’accesso a un’edicola digitale, a ebook di carattere nonspecialistico e ad altri svariati materiali digitali, rispondendo così agli interessi trasversali delle diverse tipologie di utenti del Polo TSA.Il servizio offerto dal Polo TSA permette ai cittadini e alle cittadine della Regione Friuli Venezia Giulia di sentirsi pienamente rappresentati a livello culturale e di sentirsi a casa in tutte le biblioteche che fanno parte del sistema. Progetto "Un veliero della conoscenza" Image Un veliero per la condivisione della conoscenzaLa navigazione transoceanica in epoca moderna è stata al centro di diversi progetti scientifici condotti dal gruppo di ricerca GSR-Global Sea Routes del Dipartimento di Studi Umanistici. Una delle ricerche si è concentrata in particolare sulla spedizione attorno al mondo della fregata Novara (1857-1859), nota anche per aver trasportato l'arciduca Massimiliano d’Asburgo e la moglie Carlotta a Veracruz nel 1864 per essere incoronati imperatore e imperatrice del Messico.Le attività progettuali hanno visto la collaborazione del Comune di Trieste, (Museo del Mare e Museo di Storia Naturale), del Conservatorio di musica Tartini, della Lega Navale di Trieste, del Circolo Aldebaran e soprattutto del Museo storico del Parco e del Castello di Miramare, a cui la Novara è indissolubilmente legata. A Miramare l’arciduca Massimiliano costruì la sua residenza, l’attuale Castello, da dove seguì da vicino tutte le fasi di allestimento della fregata in vista della spedizione.La mostra Kosmos a MiramareAttraverso uno stretto rapporto con il castello di Miramare è stato possibile valorizzare ulteriormente la ricerca in chiave di divulgazione storica. Nelle Scuderie di Miramare è stata infatti realizzata la mostra Kosmos -Il veliero della conoscenza, (dicembre 2023-giugno 2024), un allestimento spettacolare e innovativo, caratterizzato da strumenti altamente tecnologici per raccontare al pubblico come la navigazione ha contribuito alla conoscenza scientifica e come continua a essere sprone e traguardo per molti studiosi. Il percorso presentava installazioni digitali a cura di GSR, modelli in scala e diorami per far rivivere al visitatore l’esperienza della vita a bordo di una nave adattata per un’importante spedizione scientifica. Il titolo dell’esposizione è un omaggio alla figura e all’opera di Alexander von Humboldt e alla sua pubblicazione più nota: Kosmos. Per la mostra è stato realizzato un ricco catalogo, oggi disponibile in libreria (Kosmos. Il veliero della conoscenza, Silvana Editoriale, 2023), dedicato alle spedizioni scientifiche e in particolare al viaggio della fregata Novara.I prodotti multimedialiIl progetto ha visto anche la creazione di vari dispositivi multimediali interattivi (disponibili sul sito Global Sea Routes) prodotti sulla base della ricerca effettuata nell’ambito del progetto GSR, finanziato dai PRIN-Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale nel 2017 e nel 2020 e con il contributo del Comune di Trieste-Civico Museo del Mare. Ciò ha consentito di creare un database che descrive le rotte commerciali europee verso l’Asia dal 1600 al 1832, mostrando come queste si siano evolute e interconnesse su scala mondiale.Il sito web, disponibile in versione bilingue italiano e inglese, offre anche una panoramica completa e interattiva della spedizione della Novara, proponendo un modello 3D con la ricostruzione dettagliata della nave: grazie alla tecnologia 3D, è possibile esplorarla in ogni sua articolazione, dalla velatura e dal ponte principale alle stive. Il sito presenta inoltre una timeline georeferenziata e interattiva che consente di seguire l'andamento nel tempo e nello spazio della circumnavigazione, con descrizioni dettagliate delle tappe della spedizione. Ogni porto visitato dalla Novara è corredato da estratti dei resoconti di viaggio e informazioni sulle attività scientifiche condotte dagli studiosi a bordo. È possibile consultare anche una vasta selezione di materiali storici, tra cui volumi e documenti in tedesco, italiano e inglese, che raccontano la spedizione e il suo impatto sull'Europa dell’epoca. Sono disponibili video introduttivi e tutorial per aiutare il visitatore a muoversi nel sito e a utilizzare i diversi strumenti interattivi. L’ultima realizzazione digitale di GSR è un geodatabase che presenta in modalità georeferenziata e identificabili su mappa digitale tutti gli incontri avvenuti durante il viaggio e le raccolte di molteplici materiali – naturalistici e documentari – effettuate dalla Novara e dagli scienziati che parteciparono alla spedizione.Per facilitare la consultazione dei materiali e aprire uno spazio di comunicazione sui temi del progetto è stato creato un blog e aperto un canale Youtube che raccoglie tutti i materiali audio-video prodotti, alcuni integrati nella ricostruzione digitale della Novara, altri realizzati appositamente a scopo didattico-divulgativo.Questo progetto non solo rende accessibili informazioni storiche uniche e fondamentali per comprendere l’evoluzione del commercio globale e dei flussi di conoscenza e cultura attraverso i secoli, ma rappresenta un’importante risorsa sociale, rendendo fruibili dati e contenuti che altrimenti potrebbero risultare difficili da reperire o interpretare, in maniera nuova e interattiva. Oltre ad aver ottenuto risonanza internazionale grazie a congressi, seminari e presentazioni varie, esso costituisce un esempio positivo di collaborazione tra mondo accademico e istituzioni locali, nella fattispecie i Musei del Mare e di Storia Naturale del Comune di Trieste, aprendo prospettive di collaborazione con istituzioni museali internazionali. Progetto "Immaginare i propri spazi. Le persone con neurodivergenze protagoniste del processo progettuale" Image Individuare soluzioni architettoniche per il benessere delle persone con neurodivergenze o atipicità sensoriali per consentire loro una vita quanto più possibile autonoma e aperta alla comunità. Questo l’obiettivo di un’iniziativa sviluppata tra il 2021 e il 2026 dal personale docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste in collaborazione con la Fondazione ProgettoAutismo Friuli Venezia Giulia Onlus, grazie alla partecipazione a due progetti di ricerca: Senshome, dedicato agli spazi residenziali, e Besenshome, incentrato sugli spazi a uso collettivo.Nell’ambito dei due progetti sono stati realizzati due workshop di co-design, una pratica che prevede il coinvolgimento attivo delle persone destinatarie dell’attività sviluppata e dei suoi risultati. Così, alcune persone seguite dalla Fondazione ProgettoAutismo sono state coinvolte nel progettare spazi, arredi e oggetti, superando metodologie come l’User centered design approach o il design inclusivo e dell’accessibilità. Il co-design infatti non ricerca soluzioni che soddisfino solo i bisogni legati a quelli che vengono considerati dei deficit delle persone con disabilità, ma considera i loro desideri, i loro gusti e le loro visioni, riconoscendo loro il ruolo di esperti creativi del processo progettuale.Ad ogni workshop, della durata di circa un mese e mezzo, hanno partecipato giovani adulti con diagnosi di autismo ad alto funzionamento che frequentano il centro diurno della Fondazione, che hanno progettato, anche attraverso plastici in scala, spazi per loro ideali.Le persone che hanno partecipato al primo workshop vivevano con i genitori ma lavoravano e godevano di una buona autonomia. Con l’adozione della pratica del co-design, hanno progettato degli spazi in cui immaginare una propria vita indipendente. Nell’ambito del secondo workshop le persone coinvolte si sono invece confrontate con luoghi aperti al pubblico (stazioni, aeroporti, centri commerciali, musei), individuando spazi particolarmente impegnativi dal punto di vista sensoriale e definendo le caratteristiche di possibili aree-rifugio che, se collocate all’interno di sale d’attesa e sale d’ingresso, potessero rappresentare luoghi di sosta rassicuranti, in cui fosse possibile un riequilibrio sensoriale.Dai workshop sono emerse alcune conferme e diverse discordanze tra le scelte dei partecipanti e quanto descritto nella letteratura sull’architettura cosiddetta autism friendly. Ciò ha rappresentato un contributo molto utile alla ricerca e conferma l’utilità e l’indispensabilità di un coinvolgimento diretto delle persone interessate.Gli esiti del progetto SenshomeSenshome ha condotto alla realizzazione di un prototipo di appartamento con arredi elaborati attraverso il percorso dell’User centered design approach. Gli arredi del prototipo integrano tecnologie domotiche e sensoristiche, utili a supportare una vita quanto più autonoma delle persone con neurodivergenze ma anche delle persone anziane che presentano decadimento cognitivo, riducendo i tempi di presenza dei caregiver. Il prototipo prevedeva sensori in grado di segnalare varie criticità nell’abitazione, sviluppati dall’azienda Eureka System (partner di progetto).Gli esiti del progetto BesenshomeIl secondo progetto (Besenshome) ha portato alla realizzazione di uno spazio rifugio dal sovraccarico sensoriale all’interno del percorso espositivo dell’Immaginario Scientifico, museo della scienza di Trieste. Al centro di questo spazio è collocata una seduta dalla forma avvolgente studiata per ospitare fino a due persone e per permettere di assumere varie posizioni, come voltare le spalle all'ambiente circostante. Il suo rivestimento interno in materiale fonoassorbente interviene sul campo sonoro della persona seduta, mantenendo in secondo piano i rumori esterni. Qualunquevisitatore oggi può così sperimentare il valore dell’angolo rifugio per ricalibrare il proprio equilibrio sensoriale prima di immergersi nuovamente nel percorso di visita del Museo.Referenti Dipartimento di Ingegneria e Architetturaprof.ssa Giuseppina Scavuzzo Ultimo aggiornamento Ultimo aggiornamento: 23-07-2025 Cultura e società Iniziative in corso Divulgazione scientifica Sistema Museale - smaTs Supporto a progetti culturali Laboratori per le scuole Stazione Rogers Parco di San Giovanni Altre attività Archivio eventi