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Aperte le iscrizioni per FameLab Trieste 2024

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Torna a Trieste FameLab, il talent show della comunicazione scientifica. La selezione locale del contest internazionale si svolgerà il prossimo venerdì 5 aprile dalle 9 alle 13 in Sala Luttazzi (Magazzino 26, Porto vecchio). Come sempre la sfida sarà raccontare in soli 3 minuti un argomento scientifico in modo chiaro e coinvolgente anche a un pubblico di non esperti, senza l’ausilio di proiezioni, grafici o video. Le iscrizioni andranno effettuate entro giovedì 28 marzo 2024, tramite form online


Sono ammessi concorrenti provenienti sia da ambiti STEM o medicina, sia da ambiti umanistici (Antropologia, Archeologia, Economia, Filosofia, Geografia, Giurisprudenza, Linguistica, Letteratura, Psicologia, Scienze Politiche, Sociologia, Storia e Storia dell’Arte).

La selezione locale è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. 

I primi due classificati della selezione locale riceveranno un premio in denaro, accederanno a una masterclass internazionale che si svolgerà a Perugia in giugno, e poi alla finale nazionale in programma tra settembre e ottobre. Il vincitore di FameLab Italia 2024 avrà accesso alla finalissima di FameLab International, in programma a novembre, dove affronterà gli altri concorrenti provenienti da tutto il mondo.

Per tutti i concorrenti della selezione di Trieste è previsto un incontro formativo gratuito, per prepararsi meglio alla sfida. L’incontro, organizzato da FameLab Italia, si svolgerà a distanza su piattaforma Zoom il 21 marzo 2024, (ore 16-20). Possono partecipare tutte le ricercatrici e i ricercatori interessati e in possesso dei requisiti per iscriversi a FameLab, anche se non ancora iscritti. 

Iscrizioni: info@immaginarioscientifico.it

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Il termine per l'invio delle candidature è giovedì 28 marzo!
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Avviato lo studio di fattibilità 5G-SITACOR tra Italia e Slovenia

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È stato ufficialmente avviato lo studio di fattibilità 5G-SITACOR, il corridoio 5G basato su CAM tra Italia e Slovenia.

Il progetto rientra nel programma comunitario CEF (Connecting Europe Facility) e, nello specifico, nel programma CEF-DIG-2022-5GCORRIDORS, che finanzia la crescita, l'occupazione e la competitività attraverso investimenti in infrastrutture situate in aree chiave tra i Paesi dell'UE. Il CEF è coordinato da HADEA, l'Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale.

Lo studio durerà 6 mesi (fino a luglio 2024) e comprenderà l'analisi delle arterie stradali, delle infrastrutture di telecomunicazione esistenti e la valutazione degli investimenti necessari per raggiungere la copertura CAM 5G nel corridoio tra Italia e Slovenia. 

L'obiettivo finale dello studio è definire i parametri necessari per la successiva realizzazione di un'infrastruttura dedicata allo sviluppo di servizi digitali intelligenti per i territori e le comunità, da applicare a imprese, scuole, ospedali, città e autostrade.

"L’Università di Trieste si occuperà di studiare il modo di assicurare la comunicazione e il trasferimento sicuri dei dati utilizzando la Quantum Key Distribution su fibre ottichespiega il prof. Angelo Bassi di UniTS un elemento importante quando si considerano connessioni transfrontaliere. Il valore aggiunto di un sistema QKD all'interno di 5GSICATOR è duplice. Da un lato, rende la comunicazione all'interno della rete intrinsecamente sicura. Dall'altro, implementare le fibre per connessioni QKD transfrontaliere è uno degli elementi chiave della realizzazione di EuroQCI, la rete paneuropea di comunicazione quantistica sicura, attualmente in fase di costruzione".

L'area di confine tra Italia e Slovenia è uno dei corridoi 5G individuati dall'Unione Europea per il potenziamento della copertura e della connettività, essendo il crocevia di diverse direttrici (nazionali, regionali e locali), servendo infrastrutture ferroviarie e portuali ed essendo, allo stesso tempo, un'area con molti ostacoli come montagne e gallerie stradali. 

Il progetto 5G-SITACOR è stato affidato dall'UE a un pool di enti diversi e complementari: la Regione Friuli Venezia-Giulia (coordinatore del progetto), il Porto di Capodistria, l'ANAS e il DARS (operatori autostradali italiani e sloveni), Retelit e Telekom Slovenia (operatori di telecomunicazioni), l'Università di Trieste e di Lubiana.

Il costo dello studio è di 600.000 euro, con un finanziamento dell'UE di oltre 300.000 euro tramite sovvenzioni.

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Durerà fino a luglio 2024 e comprenderà l'analisi delle arterie stradali, delle infrastrutture di telecomunicazione e la valutazione degli investimenti per raggiungere la copertura CAM 5G nel corridoio Italia - Slovenia
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Fisica Quantistica: UniTS inaugura due nuovi laboratori

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Inaugurati due nuovi laboratori di fisica quantistica dell’Università degli Studi di Trieste: il laboratorio ArQuS - Artificial Quantum Systems (VIDEO), in cui saranno studiati sistemi quantistici artificiali tramite il controllo di singoli atomi, e il laboratorio di comunicazione quantistica QCI - Quantum Communication and Information (VIDEO), in cui sarà sviluppata la ricerca e lo sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica e in spazio libero.

I laboratori si trovano negli spazi del CNR in Area Science Park, campus di Basovizza, e sono diretti da Francesco Scazza, professore associato di fisica della materia del dipartimento di Fisica di UniTS e da Alessandro Zavatta, senior research scientist dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR (INO-CNR).

Si arricchiscono così di laboratori dedicati alla ricerca di frontiera anche il nuovo curriculum magistrale in Scienze e Tecnologie Quantistiche, il curriculum in Fisica della Materia e il corso di Laurea triennale in Fisica. L’Università di Trieste vanta una riconosciuta tradizione nell’ambito della meccanica quantistica, sostenuta dalla sinergia con importanti enti di ricerca internazionali.

Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare Trieste con la sua università, è protagonista nel campo delle comunicazioni quantistiche grazie ai progetti finanziati dalla Regione e coordinati dall’ateneo giuliano “Quantum FVG” e “QuFree”. Il primo mira a sviluppare una rete regionale in fibra ottica per la trasmissione sicura dei dati tramite tecnologia quantistica, con annesso il laboratorio QCI. Il secondo, invece, è un ambizioso programma di ricerca sulla comunicazione quantistica in aria e si propone di aprire la strada a collegamenti sicuri via satellite.

 

Laboratorio ArQuS - Atomi freddi per le scienze e le tecnologie quantistiche

Il laboratorio ArQuS (Artificial Quantum Systems), unico in Italia nel suo genere, nasce per realizzare sistemi quantistici artificiali tramite il preciso controllo di singoli atomi di itterbio. Attraverso fasci laser e campi magnetici gli atomi, per natura identici fra loro e molto delicati (al punto che la loro natura quantistica ondulatoria può venire distrutta da qualsiasi disturbo esterno) possono essere rallentati nel loro movimento e così essere osservati minuziosamente, offrendo una preziosa “lente d’ingrandimento” per lo studio di processi e fenomeni altrimenti inaccessibili. Ciò è reso possibile da un apparato sperimentale all’avanguardia all’interno del quale gli atomi vengono isolati dall’ambiente esterno e raffreddati ad una temperatura di solo un milionesimo di grado sopra lo zero assoluto, catturandoli in vere e proprie trappole basate sulla luce laser. La radiazione laser, anch’essa un’onda, se opportunamente sincronizzata con l’oscillazione interna dell’atomo, può essere infatti utilizzata per controllare le particelle in maniera estremamente precisa senza distruggerne la natura quantistica, ma anzi sfruttandola per nuove applicazioni tecnologiche.

Spiega Francesco Scazza, responsabile del laboratorio: “I sistemi quantistici di atomi freddi realizzati nel laboratorio ArQuS possono essere utilizzati come prototipi per lo studio dell’interazione di un numero elevato di particelle quantistiche, realizzando i cosiddetti simulatori quantistici. Il preciso controllo sui singoli atomi può, inoltre, essere sfruttato per generare stati della materia fortemente correlati, come gli stati entangled a molte particelle, risorsa essenziale per i computer quantistici e gli orologi atomici del futuro”.

 

Laboratorio QCI - Reti quantistiche per la massima sicurezza di sistemi di informazione

Il laboratorio QCI nasce al servizio della ricerca e dello sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica anche con l’obiettivo di formare gli studenti di fisica e di ingegneria dell’Università di Trieste e di collaborare con i principali enti di ricerca e formazione del settore.

Il campo dell’informazione quantistica, una nuova disciplina nata dalla contaminazione tra scienza dell’informazione e meccanica quantistica, è infatti un ambito promettente che negli ultimi anni ha celebrato progressi importanti.

Grazie alle strumentazioni presenti nel laboratorio, che consentono di generare chiavi crittografiche quantistiche e di sperimentare comunicazioni ultrasicure, i ricercatori mirano a gettare le basi per realizzare vere e proprie reti quantistiche per la manipolazione e la trasmissione dei dati capaci di garantire la massima sicurezza.

Angelo Bassi, professore ordinario di fisica teorica, modelli e metodi matematici a UniTS e coordinatore dei progetti che hanno portato alla realizzazione del laboratorio, sottolinea: “Mentre nelle reti informatiche tradizionali i dati possono essere intercettati, in una rete quantistica ciò è impossibile: l’eventuale intrusione sarebbe immediatamente individuata: è una certezza garantita dagli stessi principi della meccanica quantistica. I sistemi di comunicazione quantistica hanno potenzialità immense e scenari di applicazione strategici in contesti politici e commerciali”.

Spiega Alessandro Zavatta, responsabile del laboratorio: “Le comunicazioni quantistiche rappresentano un approccio avanzato e altamente sicuro per la trasmissione di informazioni, sfruttando le peculiari caratteristiche della fisica quantistica. Nel nostro laboratorio, grazie all'utilizzo di strumentazione ottica all'avanguardia, controlliamo e manipoliamo con straordinaria precisione singoli fotoni, gli elementi costitutivi della luce.

Questa abilità nel gestire la luce fino al livello di singolo fotone ci consente di implementare schemi di comunicazione sicuri e inviolabili. Nel laboratorio QCI stiamo attualmente sviluppando sistemi innovativi per la distribuzione quantistica delle chiavi crittografiche e per le comunicazioni quantistiche dirette, sia in fibra ottica che in spazio libero. È incoraggiante notare che il nostro impegno non si limita solo a contrastare le attuali minacce, ma si estende anche alla prevenzione di potenziali rischi derivanti dalle tecnologie future, come il progresso dei computer quantistici. Proseguendo su questa strada contribuiremo in modo significativo a garantire la sicurezza delle comunicazioni anche di fronte a scenari sempre più complessi.”  

 

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Allestiti negli spazi del CNR in Area Science Park, campus di Basovizza (TS), due laboratori di UniTS dedicati all’informazione quantistica e alla creazione di sistemi quantistici artificiali di atomi ultra-freddi
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Presentazione nuovi Laboratori di Fisica Quantistica