GeoAdriatico 2024, al via la quarta edizione del simposio internazionale Read more about GeoAdriatico 2024, al via la quarta edizione del simposio internazionale Immagine SLIDE UNITS jpg.jpg Data notizia Tue, 11/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Destinatari target Territorio e società Testo notizia Crisi del Mar Rosso, guerre, migrazioni, Europa orientale, cambiamenti climatici, economia blu, diplomazia scientifica, cooperazione internazionale e Agenda 2030 delle Nazioni Unite sono alcuni dei temi di GeoAdriatico (www.geoadriatico.it), il simposio internazionale di geopolitica in programma dal 13 al 16 giugno 2024 a Trieste, città che è porta verso l’Oriente nonché ponte che unisce il Mediterraneo al nord Europa.GeoAdriatico, promosso dalla Vitale Onlus (www.vitaleonlus.it) in partnership con l’Università degli Studi di Trieste, approfondisce, altresì, tematiche relative al Forum del Mediterraneo e al ruolo dell’Italia nel nuovo scacchiere geopolitico, nonché argomenti inerenti il G20 quale piattaforma per cooperare su trasporti, infrastrutture portuali, mare e Spazio.«L’Università di Trieste sostiene i medesimi obiettivi di GeoAdriatico, che si impegna da anni per promuovere l’integrazione dei saperi e sollecitare un confronto costruttivo tra scienziati, diplomatici, religiosi e uomini delle istituzioni», afferma Roberto Di Lenarda, Magnifico Rettore di UniTS. «Favorire il dialogo e la collaborazione in ambito accademico, ma anche politico e socio-economico, rappresenta il percorso migliore per giungere a un’auspicata risoluzione dei conflitti e garantire le migliori condizioni per affrontare le sfide della nostra epoca, affrontare con fiducia i cambiamenti necessari e costruire benessere diffuso attraverso uno sviluppo sostenibile. Condividiamo un messaggio di speranza - conclude Di Lenarda - che è anche un impegno concreto in favore delle giovani generazioni, particolarmente angosciate dalle crisi globali in atto»Il dialogo internazionale, non solo in questo periodo caratterizzato dalle guerre russo-ucraina e israelo-palestinese, è una delle priorità di GeoAdriatico che gode dei patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.«Bisogna riportare il dialogo al centro delle scelte politiche, economiche e culturali – dichiara Roberto Vitale, presidente della Vitale Onlus ideatrice del simposio internazionale -. Trieste è un esempio di integrazione e dialogo internazionale che, con il contributo di GeoAdriatico, bisogna esportare nel mondo».All’edizione 2024 di GeoAdriatico sono annunciate le presenze, tra gli altri, di Lučka Kajfež Bogataj, docente di agrometereologia all’università di Lubiana e premio Nobel per la Pace, Pierpaolo Ribusso, coordinatore della Struttura politiche del mare della Presidenza Consiglio dei Ministri, Marco Di Liddo, direttore del Centro Studi Internazionali, Stephen Taylor, coordinatore del progetto North Adriatic Hydrogen Valley, Aleksander Gerbec, direttore generale di ECUBES e Nicola Casagli, presidente Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-OGS.Sono previsti, altresì, i saluti di Nello Musumeci, ministro della Protezione Civile e Politiche del mare e di Maria Tripodi, sottosegretario di Stato agli Affari esteri e Cooperazione internazionale, nonché gli interventi di Dario Giacomin, rappresentante militare della Nato e dell’Unione europea a Bruxelles, Giorgio Marrapodi, ambasciatore d’Italia in Turchia, Paola Del Negro, direttrice generale dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, Andreina Marsella, ambasciatore d’Italia in Montenegro, Andrea Silvestri, ambasciatore d’Italia in Macedonia, Roberto Antonione, segretario generale dell’Iniziativa Centro Europea, Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park, Alfonso Franciosi, presidente di Elettra Sincrotrone Trieste, Andrea Romanino, direttore della Scuola Internazionale Superiore Studi Avanzati (SISSA), Simon Connell, presidente del Comitato esecutivo della Fondazione African Light Sorce, Jana Kolar, direttore esecutivo CERIC-ERIC, Andrea Lausi, direttore scientifico SESAME, Pierluigi Medeot, segretario generale della Camera di Commercio Venezia Giulia, Allen Weeks, direttore generale del Consorzio ELI-ERIC, Federica Mantovani, responsabile infrastrutture di ricerca PRP@CERIC, Alessia Rosolen, assessore lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, Vittorio Torbianelli, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e Stefano Polli, vice direttore dell’ANSA.Tra gli oltre 100 partecipanti di GeoAdriatico, in rappresentanza di 13 nazioni, ci sono anche Rodolfo Taccani, docente al dipartimento di ingegneria e architettura dell’università di Trieste, Florence Colleoni, climatologa dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-OGS, Massimiliano Fabian, past president dell’International Coffee Organization, Lucilla Iacumin, docente di microbiologia agraria all’università di Udine, Paolo Fornasiero, docente di chimica generale e inorganica all’università di Trieste e Max Paoli, coordinatore dei progetti UNESCO-TWAS.GeoAdriatico, che gode della media partnership dell’agenzia di stampa ANSA e di InTrieste, e il sostegno della BCC Venezia Giulia, vede partecipare anche Vladimir Nanut, fondatore e CEO del MIB Trieste School of Management, Federico Battera, docente di storia e istituzioni dell’Africa all’università di Trieste, Antonio Gurrieri, amministratore delegato di Alpe Adria Spa, Roberto Pugliese, vice coordinatore generale di Elettra Sincrotrone Trieste e Gianluigi Rozza, capo area matematica della Scuola Internazionale Superiori Studi Avanzati (SISSA).Ai lavori di GeoAdriatico, diversi dei quali aperti al pubblico, si parla anche di comunicazione tramite onde radio ricordando Guglielmo Marconi nel 150° anniversario della nascita, e di Spazio con Anna Gregorio, astrofisica dell’università di Trieste, Anikumar Dave, già responsabile del trasferimento tecnologico dell’Agenzia Spaziale Italiana, Fabrizio Fiore, direttore dell’Osservatorio astronomico di Trieste che ospita uno dei panel di GeoAdriatico nella biblioteca dedicata a Margherita Hack, la scienziata che nel 1964, sessant’anni fa, aveva assunto la direzione dell’ente di ricerca che ha sede a Trieste. Ai lavori all’Osservatorio Astronomico di Trieste partecipano anche Carlo Baccigalupi, docente di cosmologia teorica alla SISSA, David Burigana, docente di storia delle relazioni internazionali all’università di Padova, Cristina Leone, presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio, Pierluigi Pirrelli, già direttore generale del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, Umberto Malusà, promotore del Cluster Aerospaziale Alpe Adria, Stefano Salon, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-OGS e Luisella Giulicchi, manager Copernicus Sentinel-6 dell’Agenzia Spaziale Europea.GeoAdriatico ospita anche un panel di lavoro dedicato agli allievi del master Sustainable Blue Growth, diretto da Mounir Ghribi, e dei progetti TRUE BLUE e MarMED che, a loro volta, sono relatori su argomenti che riguardano il mare come un elemento imprescindibile per il futuro delle società. A GeoAdriatico si discute, tra l’ìaltro, di economia finanziaria dell’Europea orientale con Francesco Deana, docente di diritto dell’Unione europea all’università di Udine, Francesca Krasna, docente di geografia del commercio internazionale all’università di Trieste, Stefano Pilotto, docente di relazioni internazionali al MIB Trieste School of Management, Gabriele Bellon, direttore generale della BCC Venezia Giulia, Damir Murkovic, presidente delle Camere di Commercio dell’Europa orientale ed Elisa Querini, analista del Vitale Institute for Geopolitical Studies (VIGeS).Al simposio internazionale si parla, altresì, dell’importanza della multireligiosità a sostegno della pace, temi di politica internazionale su cui si confronteranno Malvina Savio, monaca buddista, Giuseppe Dentice, responsabile Medioriente-Nord Africa del CeSI, Federico Donelli, docente di relazioni internazionali all’università di Trieste, il padre gesuita Luciano Larivera, già segretario degli Affari Europei Jesuit European Social Centre, Matteo Valentinuz, funzionario dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e Maurizio Zaurrini, direttore Africa e Affari moderati da Maria Kochetkova, direttore responsabile di InTrieste. Abstract Nel programma della manifestazione organizzata dalla Vitale onlus dibatti su guerre, migrazioni, cambiamenti climatici e l’economia blu Mostra nel diario Off
Bloomsday 2024: le iniziative UniTS in programma Read more about Bloomsday 2024: le iniziative UniTS in programma Immagine Progetto senza titolo (77).jpg Data notizia Thu, 13/06/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Società e territorio Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Sarà dedicata ai peccati di gola la quindicesima edizione del Bloomsday, in programma da venerdì 14 a domenica 16 giugno a Trieste. La manifestazione che celebra, racconta e rivive l’Ulisse, il capolavoro di James Joyce, stavolta affronta l'ottavo capitolo dell’opera, I lestrigoni, ambientato all'ora di pranzo e ispirato ai temi del cibo, dell'appetito, della degustazione e della digestione. Tantissimi gli incontri che esplorano il rapporto tra letteratura e gastronomia proposti dai promotori e organizzatori del Festival: il Comune di Trieste con il Joyce Museum, l'Università di Trieste attraverso il Dipartimento di Studi Umanistici, il comparto della promozione turistica regionale, il Trieste Convention and Visitors Bureau e LETS – il Museo della Letteratura di Trieste.L'ospite d'onore di questa edizione sarà un grande divulgatore della cultura letteraria, anche triestina, Piero Dorfles. Il celebre ospite presenterà una speciale “puntata” del suo famoso format televisivo, Per un pugno di libri (in questo caso di Joyce), presentato da Martina Vocci e Riccardo Cepach, direttore del Museo Joyce.All'interno del ricco programma dell'edizione 2024, non mancano gli appuntamenti originali made in UniTS, che vedono coinvolti i docenti del DiSU Laura Pelaschiar (Letteratura inglese) e Paolo Quazzolo (Storia del Teatro). Venerdì 14 giugno alle 11 la sede della Lega Navale Italiana, al Molo Fratelli Bandiera, ospiterà la conferenza-spettacolo Lestrigoni in mezz'ora a cura di Laura Pelaschiar e Ester Galazzi del Teatro Stabile del Friuli Venezia GiuliaSarà targato UniTS anche l'ormai tradizionale walking tour joyciano, un itinerario cittadino sui passi dello scrittore irlandese, che sarà guidato da Laura Pelaschiar con la collaborazione di Francesca Scarpato. L'evento è in programma sabato 15 giugno alle 11, con partenza da piazza Hortis.I due docenti UniTS sono anche protagonisti dell'adattamento drammaturgico e della regia di Lestrigoni: gorgoglii, denti, mascelle e gorgonzola cheese, pièce dedicata all'ottavo episodio dell'Ulisse, che andrà in scena nella Sala Bartoli del Politeama Rossetti (largo Gaber, 1).Sul palco ci saranno gli attori del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Emanuele Fortunati, Ester Galazzi e Riccardo Maranzana, affiancati da alcuni studenti dell’Università di Trieste e da alcuni allievi-attori dell’Associazione Culturale StarTS Lab. Due le repliche previste: sabato 15 giugno alle 19.30 e domenica 16 giugno alle 21.Tutti gli appuntamenti del Bloomsday sono a ingresso gratuito, tranne quelli che coinvolgono le degustazioni enogastronomiche. Il programma completo è consultabile sul sito del Museo Joyce di Trieste. Abstract Dal 14 al 16 giugno ritorna la manifestazione dedicata all'Ulisse di James Joyce Mostra nel diario Off
Un oro e un argento alle Universiadi per la studentessa UniTS Ilaria Corazza Read more about Un oro e un argento alle Universiadi per la studentessa UniTS Ilaria Corazza Immagine 366189468_1356717421607308_8818847878105501513_n.jpg Data notizia Wed, 09/08/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Ilaria Corazza, studentessa di Scienze Politiche e dell'Amministrazione, regala all'Università di Trieste una strepitosa medaglia d'oro nel canottaggio alle Universiadi! La nostra campionessa si è imposta nelle acque di Chengdu (Cina) nel doppio Pesi Leggeri femminile, in coppia con Sara Borghi dell'Università dell'Insubria, trionfando nella finale di specialità che le ha viste mettersi alle spalle gli equipaggi del Giappone e del Sudafrica. Corazza ha, inoltre, impreziosito la sua partecipazione ai World University Games vincendo anche una medaglia d'argento nel quattro di coppia misto, al termine di una gara che ha visto il team azzurro cedere il passo solo alla Polonia. «Sono molto felice di aver partecipato alle Universiadi - ha dichiarato la neocampionessa - perché per me rappresentano la conciliazione di due carriere, nello studio e nello sport, che per me sono fondamentali e che cerco di condurre ad alto livello. L’esperienza in Cina è stata indimenticabile, in particolare per la possibilità di vivere nel villaggio olimpico assieme agli atleti di tutti gli sport provenienti da ogni parte del mondo. Vincere l’oro nel doppio pesi leggeri era l’obiettivo che ci eravamo poste la mia compagna ed io - prosegue la studentessa del DiSPeS - ci abbiamo creduto dall’inizio alla fine e lo abbiamo conquistato. Anche la gara del quattro di coppia misto è stata molto bella, abbiamo conquistato un secondo posto di spessore». Pochi giorni per tirare il fiato e poi Ilaria Corazza, che può vantare nel suo palmares già un titolo mondiale assoluto nel quattro di coppia Pesi Leggeri e un titolo mondiale e uno europeo under 23 nella stessa specialità, sarà impegnata nel Campionato Europeo Under 23, che la vedrà in gara nel doppio Pesi Leggeri. Forza Ilaria! Abstract La studentessa di Scienze Politiche e dell'Amministrazione e campionessa di canottaggio ha trionfato nel doppio femminile pesi leggeri ed è arrivata seconda nel quattro di coppia misto Mostra nel diario Off Fotogallery
iScience: studiati i segnali elettrici alla base dell’olfatto umano Read more about iScience: studiati i segnali elettrici alla base dell’olfatto umano Immagine olfatto.jpg Data notizia Mon, 03/07/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Cosa succede nel nostro naso quando le cellule nervose vengono a contatto con un odore? Come la recente Pandemia di COVID-19 ha dimostrato, il senso dell’olfatto è tanto importante quanto poco conosciuto dal punto di vista medico e scientifico. Ora, per la prima volta, uno studio della SISSA guidato da Anna Menini, condotto in collaborazione con l’Università di Trieste, l’Università di Bari Aldo Moro e la Clinica Otorinolaringoiatrica di ASUGI - Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, è riuscito a misurare i segnali elettrici prodotti dalle cellule dell’epitelio olfattivo umano ottenute mediante biopsia. Questi segnali sono il linguaggio utilizzato dalle cellule del nostro sistema nervoso per comunicare tra loro e, nello specifico, rappresentano il primo e indispensabile passo di una sequenza che, arrivando al cervello, avrà come esito la percezione di un odore. Nella ricerca, pubblicata sulla rivista “iScience”, sono state indagate anche le differenti risposte a diverse molecole odorose, quali il cineolo ed eugenolo (che producono un odore simile all’eucalipto), il limonene (odore di limone), l’isoamil acetato (usato per conferire agli alimenti odore e sapore di banana) e altri ancora che incontriamo quotidianamente nei cibi e negli ambienti in cui viviamo. Questo risultato, dicono gli autori, getta le basi per lo studio delle basi fisiologiche dell’olfatto utile ai fini della comprensione delle anomalie funzionali che si sono presentate in molti pazienti colpiti da coronavirus quali l’anosmia (perdita della capacità di percepire odori), la parosmia (la percezione distorta degli odori) o la fantosmia (percezione di un odore per il quale, nell'ambiente circostante, non è presente alcuna molecola) nel breve e nel lungo periodo. La via dell’olfatto “La sua fisiologia è davvero poco conosciuta, eppure l’olfatto è un senso che ci accompagna in ogni istante. Ne abbiamo capito l’importanza quando è improvvisamente finito al centro della nostra attenzione con la pandemia di COVID -19, visto che tra i sintomi dell’infezione da Coronavirus c’era un’alterazione della percezione degli odori che portava i pazienti a lamentare un peggioramento nella loro qualità di vita. Una disfunzione che non ha ancora trovato una spiegazione scientifica” racconta Anna Menini. “Fino a oggi, del resto, nessuno aveva misurato in un tessuto umano integro l’attività elettrica delle cellule, neuroni e cellule epiteliali, che compongono l’epitelio olfattivo del nostro naso, dove vengono catturate le molecole odorose. Questo è proprio ciò che abbiamo fatto in questo nuovo studio. In particolare, abbiamo lavorato su biopsie di tessuto prelevato da soggetti umani raccolte dai chirurghi della Clinica Otorinolaringoiatrica ASUGI. Così” spiega la professoressa “siamo riusciti a registrare i segnali su un tessuto prelevato “poco prima” in sala operatoria e, assieme, vedere come questi segnali cambiano in presenza di diverse molecole odorose: uno studio mai fatto prima”. Non solo neuroni: un ruolo inaspettato per le cellule di supporto “Con questa ricerca abbiamo fatto un passo avanti molto importante nell’indagine del funzionamento dell’epitelio olfattivo” spiega Anna Menini. “Nello stesso studio abbiamo stabilito inoltre che le cosiddette cellule di supporto, quelle che circondano i neuroni olfattivi, hanno un ruolo tutt’altro che passivo. Queste cellule sembrano dare invece un importante contributo alla costruzione del messaggio elettrico che verrà inviato al cervello e che porterà alla percezione dell’odore. Del resto, come scoperto in altre ricerche, sono proprio queste cellule e, non i neuroni, a portare sulla propria superficie il recettore ACE2 a cui si lega il coronavirus, sottolineando così la loro rilevanza in questi processi”. I possibili sviluppi: studiare le anomalie olfattive I prossimi sviluppi, spiega la Professoressa, comporteranno un approfondimento di quanto già scoperto, allargando il numero di campioni su cui effettuare la ricerca. Ma non è tutto: “Dal punto di vista scientifico, potrebbe essere molto interessante lavorare su campioni di tessuto di pazienti colpiti da alterazione persistente del senso dell’olfatto in seguito all’infezione da coronavirus. Questo ci potrebbe aiutare a comprendere cosa accade dal punto di vista fisiologico e cosa c’è che non funziona. E da qui partire per sviluppare eventuali possibili interventi terapeutici”. “Come clinici abbiamo fin da inizio pandemia di COVID19 condotto studi che hanno per la prima volta caratterizzato in modo sistematico il nesso tra infezione da coronavirus e perdita del senso dell’olfatto misurandone la prevalenza, la severità e i tassi di recupero e di persistenza a lungo termine” afferma Giancarlo Tirelli, docente di Otorinolaringoiatria a UniTS e direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica di ASUGI. “Allo stesso tempo abbiamo iniziato a collaborare con il laboratorio di Trasduzione olfattiva della SISSA diretto dalla Professoressa di Fisiologia Anna Menini”, afferma Paolo Boscolo Rizzo, docente a UniTS e medico alla Clinica Otorinolaringoiatrica di ASUGI. Conclude il prof. Tirelli: “Questo ci ha portato a estendere il campo di ricerca ai meccanismi elettrofisiologici che stanno alla base della codifica olfattiva e di cui il presente lavoro è il frutto più recente. Siamo felici di questa collaborazione tra Università di Trieste e SISSA, che riteniamo di fondamentale importanza per promuovere l'eccellenza scientifica: insieme, queste istituzioni accademiche possono condividere risorse, competenze e infrastrutture, creando un ambiente collaborativo che può favorire la crescita accademica e professionale di ricercatori e studenti”. Mostra nel diario Off
Inaugurato il 99° Anno Accademico di UniTS Read more about Inaugurato il 99° Anno Accademico di UniTS Immagine anno_accademico_99_001.jpg Data notizia Tue, 31/01/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia “Al Governo e alle istituzioni chiediamo adeguati finanziamenti, certezza e semplificazione amministrativa oltre a vera autonomia responsabile basata su fiducia e controllo. È necessario inoltre sciogliere i nodi che non consentono di incentivare adeguatamente il merito e di imprimere accelerazione alla crescita del sistema universitario”. È questo l’appello lanciato da Roberto Di Lenarda, Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, al Ministro Anna Maria Bernini presente in collegamento all’inaugurazione del 99° anno accademico dell’ateneo giuliano. Il sistema universitario, se adeguatamente supportato, è capace di offrire alle nuove generazioni gli strumenti necessari per capire, confrontarsi e arginare le criticità che caratterizzano la fase storica che stiamo vivendo. “Il riassetto post pandemico e la folle guerra all’Ucraina, con la conseguente crisi sociale, energetica ed economica, ha messo anche il nostro ateneo a dura prova. Grazie a maggiori finanziamenti ci sono segnali di ripresa ma non è ancora abbastanza. La prossima grande sfida nel medio-lungo periodo è il drammatico calo demografico: nel 2042, quando si iscriveranno i nati quest’anno, i diciannovenni italiani saranno poco più di 400mila, il 30% in meno rispetto ad oggi”, ha aggiunto Di Lenarda. La sfida sarà riuscire a coinvolgerli nei percorsi universitari con politiche efficaci dirette soprattutto alle famiglie con basso reddito, anche per arginare i maggiori tassi di abbandono che si registrano in questa fascia. Una tendenza, quella della diminuzione delle immatricolazioni, che al momento non tocca UniTS visto l’aumento registrato quest’anno superiore del 15% rispetto al pre - pandemia (più del doppio della media nazionale), rafforzato anche dalla capacità di attrazione di studenti da altre regioni e dall’estero. “Siamo in fiduciosa attesa dell’esito del bando MUR Edilizia che, tra fondi propri e cofinanziamento, potrebbe valere per l’Università di Trieste quasi 50 milioni di Euro. Uno stanziamento che consentirebbe l’ammodernamento e l’ampliamento del nostro patrimonio immobiliare che, se da un lato testimonia la nostra storia quasi centenaria, dall’altro necessita di un adeguamento capace di sostenere i grandi progetti che abbiamo in programma”, ha sottolineato il Rettore. Sono tre, inoltre, le progettualità a medio termine su cui UniTS si sta focalizzando. In primo luogo l’accelerazione delle procedure per l’avvio della ristrutturazione dell’edificio “Gregoretti 2” e il conseguente trasferimento della Scuola Superiore di Lingue moderne per interpreti e traduttori di UniTS. La seconda linea riguarda la rinascita del Porto Vecchio di Trieste, in cui l’ateneo ha la ferma intenzione di investire ristrutturando il vecchio Magazzino 18 o 19 per insediarvi attività didattiche e di ricerca. Una scelta che consentirebbe di riqualificare l’area portando nuova linfa ad un sito estremamente interessante dal punto di vista urbanistico e storico. Terzo filone d’interesse per il prossimo futuro di UniTS è la costruzione di una palazzina adiacente al comprensorio ospedaliero di Cattinara per trasferirvi, a regime, tutte le attività didattiche e di ricerca del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute. Si creerebbe in questo modo un Polo dove assistenza ai pazienti, ricerca e didattica potrebbero lavorare in sinergia offrendo un servizio pari a quello dei grandi centri di eccellenza italiani e internazionali. “Confido che le Istituzioni locali, in particolare la Regione Friuli Venezia Giulia, che ringrazio per l’attenzione da sempre riservata alla nostra Università, possano aiutarci a realizzare nel più breve tempo possibile questi progetti che porterebbero nuovo impulso non solo alla città di Trieste ma all’intera Regione”, ha concluso Di Lenarda. Hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione, oltre al Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini in collegamento in diretta, anche il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, l’Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen, il Presidente del Consiglio degli Studenti Massimo Miliani e il Rappresentante del Personale tecnico-amministrativo Michele Tritta. La Prolusione è stata affidata a Marina Bortul, Professore associato di Chirurgia generale del Dipartimento Universitario Clinico di Scienze mediche, chirurgiche e della salute sul tema “GREEN SURGERY: per un contributo alla sostenibilità”. Al termine della cerimonia si è svolta la Premiazione delle migliori matricole iscritte all’Anno Accademico 2021-2022: Giacomo Tonet (Dipartimento di Fisica); Jacopo Leon Cucchiaro (Dipartimento di Ingegneria e Architettura); Enrico Zanin (Dipartimento di Matematica e Geoscienze); Giorgia Balzan (Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche); Alice Minello (Dipartimento di Scienze della Vita); Leonardo Spanghero (Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche); Claudia Editori (Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell'Interpretazione e della traduzione); Elisa Morea (Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute); Martina Cociancich (Dipartimento di Scienzae Politiche e Sociali); Roberta Riccio (Dipartimento di Studi Umanistici) Abstract Nuovi spazi a Porto Vecchio, Cattinara e ristrutturazione dell’edificio “Gregoretti 2” i prossimi obiettivi dell’ateneo Mostra nel diario Off
L'arte femminista delle Guerrilla Girls in mostra alla Rogers Read more about L'arte femminista delle Guerrilla Girls in mostra alla Rogers Immagine progetto_senza_titolo_-_2023-03-06t133927.347.png Data notizia Mon, 06/03/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Il Centro Interdipartimentale di Ricerca per gli Studi di Genere dell'Università di Trieste (CIRSG) organizza la mostra Guerrilla Girls: arte femminismo sovversione, che sarà inaugurata mercoledì 8 marzo alle 18:30 presso la Stazione Rogers, in Riva Grumula, 14 a Trieste. La mostra, curata da Sergia Adamo, docente di Letterature Comparate al Dipartimento di Studi Umanistici di UniTS, sarà un’occasione unica di vedere nella loro realizzazione una ventina tra le opere più rappresentative del collettivo femminista anonimo, che da quasi quattro decenni si esprime nel mondo artistico lanciando messaggi contro il sessismo e il razzismo. Alla Stazione Rogers saranno esposti 18 manifesti e proiettati 2 video, che da un lato ripercorrono le traiettorie delle artiste dal 1985 a oggi, dando una testimonianza del loro lavoro, dall’altra vengono rielaborate in una installazione site-specific curata dallo studio grafico CDM Associati. L'allestimento sarà aperto al pubblico con accesso libero fino al 18 marzo, con il seguente orario: 17-20 nei giorni feriali e il sabato, 10-13 la domenica. L’installazione, oltre che presso il punto centrale della Stazione Rogers, vede inoltre dei detour presso l’atrio del Dipartimento di Studi Umanistici, in via Lazzaretto Vecchio, 8 e nel foyer del Teatro Miela. Proprio nel foyer del Teatro Miela si terrà, inoltre, il giorno 9 marzo alle 19:30 un evento legato alla mostra in collaborazione con la rassegna di drammaturgia femminile Protagoniste: L(‘)otto tutti i giorni. Dialoghi e altre invenzioni su arte femminismo e sovversione a cura di Sergia Adamo e Marcela Serli. A seguire alle 20:30 Marcela Serli rileggerà Sto diventando un uomo di Claire Dowie, tra i migliori esempi della recente ondata di stand-up femminile e femminista. L'iniziativa culturale è realizzata con il supporto del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste ed è stata progettata e ideata grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, all'interno del progetto G-lab: declinare la creatività 2020-2022). Guerrilla Girls è un collettivo di artiste che si nasconde dietro maschere da gorilla e che da decenni mette il mondo dell’arte contemporanea di fronte ai suoi innegabili cortocircuiti: discriminazioni di genere, paygap, soffitti di cristallo sono solo alcuni dei bersagli che dal 1985 a oggi il collettivo ha messo alla berlina con un’ironia e un’efficacia tali da diventare un modello di azione e attivismo. Lo testimoniano le varie retrospettive che sono state loro dedicate nel mondo (dal Moma alla Tate Modern) e che le hanno rese ormai canoniche. Abstract L'iniziativa è organizzata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca per gli Studi di Genere (CIRSG). Inaugurazione l'8 marzo alle 18:30 Mostra nel diario Off
Svelato il tema di NEXT 2023: "Un mondo nuovo. Scienza, cultura e innovazione per un futuro sostenibile" Read more about Svelato il tema di NEXT 2023: "Un mondo nuovo. Scienza, cultura e innovazione per un futuro sostenibile" Immagine trieste_next.png Data notizia Mon, 13/03/2023 - 12:00 Categoria notizia ateneo Testo notizia Sono già iniziati i preparativi per Trieste Next-Festival della Ricerca Scientifica, la cui 12° edizione si svolgerà da venerdì 22 a domenica 24 settembre 2023. L’edizione 2023 del Festival – promossa anche quest’anno da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, ItalyPost, curata da Goodnet Territori in Rete e realizzata con la collaborazione attiva di tutti gli enti di Trieste Città della Conoscenza – sarà intitolata “UN MONDO NUOVO. Scienza, cultura e innovazione per un futuro sostenibile”. I promotori dichiarano: «Sin dalla prima edizione, Trieste Next ha scelto di affrontare temi chiave del dibattito scientifico e culturale, dall’alimentazione all’acqua, dall’energia al rapporto tra uomo e tecnologia fino al tema della sostenibilità. La dodicesima edizione sarà un momento per tracciare l’agenda scientifica dei prossimi anni, proponendo nuove riflessioni che guardano ai cambiamenti necessari per un mondo più sostenibile, lavorando in sinergia con le discipline scientifiche, che possono aiutare nel raggiungere questo obiettivo. Come sempre, è atteso a Trieste un parterre di grandi ospiti ed esponenti delle discipline STEM, ma anche di scienze umane e sociali». Next riveste quest’anno un significato particolare per l’Università degli Studi di Trieste che nel 2024 festeggerà il centenario dalla sua fondazione: il contributo dell’ateneo all’edizione 2023 anticipa il ricco calendario di eventi in programma. Come la scorsa stagione, i promotori del festival confermano anche quest’anno l’obiettivo di parlare di scienza e innovazione grazie a un ricco calendario di incontri in presenza, garantendo la possibilità di collegarsi in live streaming per chi non potrà seguirli di persona a Trieste. Ma non solo, essendo ormai riconosciuto tra i principali appuntamenti nazionali per la divulgazione scientifica, i promotori di Trieste Next confermano che anche quest’anno il Festival si proporrà con una veste internazionale: «Al ricco programma in lingua italiana, si affianca un palinsesto di incontri in lingua inglese, con focus sull’Intelligenza Artificiale/robotica, sulle biotecnologie e sulle scienze mediche. Siamo pronti ad accogliere in città ricercatori provenienti da tutta Europa, che si uniranno ai tanti dottorandi e studenti che ogni anno, da tutta Italia, arrivano a Trieste per partecipare al Festival» concludono. In programma a Trieste Next, quindi, tre giorni di talk, conferenze, seminari e laboratori. Dal 22 al 24 settembre, torneranno anche gli esperimenti e i laboratori scientifici in piazza Unità d’Italia, curati dagli enti di Trieste Città della Conoscenza, che – dopo il grande successo delle precedenti edizioni – dedicheranno la mattinata di venerdì 22 settembre alle scuole primarie e secondarie della Regione. Mostra nel diario Off
Aperte le iscrizioni ai Master, quattro le novità Read more about Aperte le iscrizioni ai Master, quattro le novità Immagine Progetto senza titolo (99).jpg Data notizia Tue, 20/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Studiare Destinatari target Futuri studenti Post lauream Testo notizia Sono aperte le iscrizioni 2024/2025 ai 17 master attivati dall'Università di Trieste, un’ampia offerta formativa che prevede sei percorsi di primo livello e undici di secondo livello: ad essere prevalentemente trattati sono i temi dell'area medica, ma trovano rappresentanza anche le discipline economiche e manageriali, socio-politiche e della formazione, con un forte accento sugli argomenti interdisciplinari e della sostenibilità.Due i percorsi di nuova istituzione, tra questi il master in Scienze e Tecniche del Recupero nell’Esercizio e nello Sport (I livello) che si distingue per l'approfondita formazione su protocolli avanzati di recupero post-infortunio e prevenzione degli infortuni. Questo corso, rivolto a fisioterapisti e medici, punta a formare "recovery specialist", professionisti capaci di gestire tutte le fasi della riabilitazione sportiva con un approccio basato su evidenze scientifiche. Il programma integra conoscenze teoriche avanzate con attività pratiche coprendo l'intera "piramide del recupero", dalle tecniche di integrazione nutrizionale al monitoraggio del sonno, passando per terapie termiche e l'uso di nuove tecnologie. Gli studenti avranno l'opportunità di collaborare con società sportive e aziende del settore, affrontando casi reali e perfezionando le loro competenze sotto la guida di professionisti di fama internazionale. Tra le novità anche il master in Dolore Cronico Orofacciale in Medicina Orale (II livello), sviluppato in collaborazione con le università di Napoli e Milano, che offre un percorso di approfondimento, focalizzato sulla gestione di una delle sfide cliniche più complesse: il dolore orofacciale cronico. Il corso si rivolge principalmente a odontoiatri e medici, psichiatri, neurologi e altri professionisti interessati al trattamento delle patologie dolorose orofacciali. Il programma si distingue per il suo approccio multidisciplinare, che integra tecniche diagnostiche avanzate e nuove terapie, offrendo ai partecipanti la possibilità di specializzarsi in un settore di grande rilevanza clinica.Si rinnovano invece il master in Management Sanitario per Pazienti Stomizzati ed Incontinenti (I livello), che fornisce una formazione specifica per la gestione clinica delle stomie, e il master in Chirurgia Laparoscopica in Ginecologia (II livello), che aggiornerà medici e specializzandi delle aree ginecologiche e ostetriche sulle tecniche di laparoscopia più moderne, preparando all’uso delle ultime tecnologie endoscopiche.All’interno dell’offerta formativa anche il consolidato master in Diritto e Management del Terzo Settore (DMTS), realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che si rivolge a quanti hanno conseguito una laurea magistrale. In un contesto sociale in cui le organizzazioni non profit hanno acquisito un ruolo sempre più centrale, il percorso - proposto dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali di UniTS - offre una formazione completa e multidisciplinare, che prepara professionisti in grado di guidare tali realtà attraverso le sfide normative, gestionali e di raccolta fondi. Il programma combina teoria e pratica, consentendo inoltre agli studenti di realizzare esperienze formative concrete tramite project work e tirocini. La partnership con la Regione FVG garantisce un forte legame con il territorio, promuovendo la creazione di reti collaborative e di innovazione sociale. I partecipanti avranno modo di sviluppare competenze in governance, leadership, gestione delle risorse e comunicazione, con un focus sull’impatto sociale e sulla sostenibilità. Questo master si pone come un'opportunità unica per coloro che vogliono contribuire attivamente al cambiamento della società, gestendo progetti che hanno un impatto significativo sulle comunità.Le domande di iscrizione devono essere inoltrate online tramite il portale Esse3, entro il 15 ottobre 2024. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il bando e la pagina dedicata ai Master, oppure contattare l'Ufficio Post Lauream - Master. Abstract Diciassette i corsi attivati, tra cui il Master in Diritto e Management del Terzo Settore, in collaborazione con Regione FVG. Domande entro il 15 ottobre Mostra nel diario Off
I geofisici UniTS svelano aspetti del "dark side of the Moon" Read more about I geofisici UniTS svelano aspetti del "dark side of the Moon" Immagine Cattura Luna.JPG Data notizia Wed, 04/09/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia A cinquantacinque anni dallo sbarco dell’Apollo 11, la Luna continua a svelarsi nel suo lato oscuro agli scienziati ancora oggi impegnati nello studio del satellite naturale della Terra: per la prima volta, una ricerca internazionale ha identificato più di venti strutture legate a crateri ora sepolti e diverse stratificazioni inclinate nella regolite, lo strato di materiale composto da polvere, roccia e detriti, che si trova sulla superficie della Luna ed è il risultato di millenni di impatti di meteoriti e di processi erosivi.A coordinare il team di ricercatori è il gruppo di Geofisica Applicata del professore Michele Pipan del Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze dell’Università di Trieste.Gli scienziati hanno interpretato le strutture geologiche a una profondità di oltre trenta metri dalla superficie lunare, analizzando i dati radar raccolti dalla missione cinese Chang’E-4 dal 2019, attraverso il primo rover atterrato sulla faccia nascosta della Luna, e integrandoli con misure da sensori remoti.L’indagine ha interessato una parte del cratere Van Kármán, situato all’interno del South Pole-Aitken Basin, una zona inesplorata del satellite con un diametro di oltre 180 km ora al centro di nuove rivelazioni geologiche. Per la prima volta, nelle fasi di raccolta ed elaborazione dei dati, i ricercatori hanno utilizzato algoritmi di deep learning basati sull’intelligenza artificiale, che hanno permesso di esaminare i dati radar in modo molto più preciso e oggettivo rispetto al passato, scoprendo caratteristiche ed evoluzione del lato nascosto della superficie lunare e rivelando una complessità nella geometria della regolite sino ad oggi sconosciuta. La regolite della zona osservata, infatti, non ha uno spessore costante, contrariamente a quanto ipotizzato in precedenza, ma variabile tra i cinque e i quindici metri.“Questi risultati dimostrano l’importanza delle analisi multidisciplinari, che non solo forniscono informazioni cruciali dal punto di vista scientifico, ma costituiscono anche l’imprescindibile punto di partenza per la valutazione di potenziali risorse del sottosuolo lunare e per la pianificazione di future missioni e basi lunari permanenti”, spiega Michele Pipan, professore di Geofisica Applicata all’Università di Trieste.La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Icarus, ha coinvolto scienziati dell’Università di Trieste, dell’INAF – Istituto nazionale di astrofisica di Roma, della Purdue University (USA), dell’Accademia cinese delle Scienze e dell’Università di Zhejiang (Cina).Nel gennaio 2024, lo stesso gruppo di ricerca ha corretto e validato i dati radar raccolti dalla missione, disponibili sul sito del Lunar and Planetary data release system del National Astronomical Observatory of China, e li ha resi disponibili alla comunità internazionale attraverso la pubblicazione sulla rivista Scientific DataAttualmente, il gruppo di ricerca dell’Università di Trieste che ha guidato questo studio è coinvolto in un progetto selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per l’invio sulla Luna di un magnetometro e di un sistema radar per indagini geofisiche del sottosuolo lunare.***************************Studio completo pubblicato su IcarusDeep learning driven interpretation of Chang’E – 4 Lunar Penetrating RadarG. Roncoroni a, E. Forte a, I. Santin a, A. ˇCernok a, A. Rajˇsi´c b, A. Frigeri c, W. Zhao d, G. Fang e,f,g, M. Pipan aa Department of Mathematics, Informatics and Geosciences, University of Trieste, Italyb Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences, Purdue University, West Lafayette, IN, USAc Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (IAPS), Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Rome, Italyd Key Laboratory of Geoscience Big Data and Deep Resource of Zhejiang Province, School of Earth Sciences, Zhejiang University, Hangzhou 310058, Chinae Aerospace Information Research Institute, Chinese Academy of Sciences, Beijing 100190, Chinaf Key Laboratory of Electromagnetic Radiation and Sensing Technology, Chinese Academy of Sciences, Beijing 100190, Chinag School of Electronic, Electrical and Communication Engineering, University of Chinese Academy of Sciences, Beijing 100049, China Abstract Il gruppo di ricerca del prof. Pipan ha coordinato uno studio internazionale che ha analizzato i dati della missione lunare cinese Chang’E-4 Mostra nel diario Off Fotogallery
Il sogno a cinque cerchi di Matteo Parenzan Read more about Il sogno a cinque cerchi di Matteo Parenzan Immagine Progetto senza titolo - 2024-08-27T173613.438.jpg Data notizia Wed, 28/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Matteo Parenzan, campione di tennistavolo e studente dell'Università di Trieste, sarà in gara per la seconda volta nella cornice più prestigiosa e suggestiva per uno sportivo: le Paralimpiadi di Parigi, al via oggi.Il torneo di ping pong classe 6 si svolgerà la prossima settimana, ma lo studente-atleta triestino è già arrivato nella capitale francese e sede olimpica per prepararsi al meglio. Il 1° settembre sarà sorteggiato il tabellone con i nomi dei 16 giocatori partecipanti, mentre le partite inizieranno dal giorno successivo: Matteo, il più giovane in gara, sarà la testa di serie n. 3.Parenzan è reduce da un triennio in cui si è consolidato ai vertici della disciplina, essendosi laureato campione del mondo a Granada nel 2022 e campione europeo a Sheffield nel 2023.Affetto fin dalla nascita da una malattia neuromuscolare caratterizzata da ipotonia e debolezza muscolare, il giovane campione iridato ha iniziato a impugnare la racchetta da bambino, cominciando un percorso che a 21 anni è già ricco di successi e lo ha portato ad essere portabandiera del Team Azzurro nella cerimonia di chiusura dei Giochi di Tokyo, nel 2021."Nel percorso di avvicinamento alle Paralimpiadi di Parigi mi sono impegnato non solo a migliorare tecnicamente, ma anche a crescere dal punto di vista mentale ed emotivo", sostiene Parenzan, che all'impegno con la racchetta abbina anche quello nello studio. Iscritto al secondo anno di Scienze Politiche e dell'Amministrazione, il suo curriculum universitario cerca di non essere da meno di quello sportivo. Spesso in viaggio per partecipare a tornei internazionali, Matteo porta sempre con sé il trolley coi vestiti e lo zaino coi libri. In occasione di un viaggio intercontinentale che lo stava portando a Singapore per un torneo di esibizione racconta di aver sfruttato il volo per studiare: "La sessione era alle porte e avevo due esami da preparare...", dice con un sorriso soddisfatto."La vita di studente e atleta - prosegue Parenzan - è una sfida continua. Ho ancora molti sogni sportivi da realizzare e cerco di applicare la stessa determinazione all'obiettivo di laurearmi. La determinazione è fondamentale, ma anche la serenità".Il sogno a cinque cerchi sta per cominciare, tutta UniTS è pronta a tifare per il suo campione. Abstract Lo studente di UniTS, campione europeo e mondiale di ping pong, sarà in gara al torneo paralimpico di Parigi Mostra nel diario Off