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È scomparso all’età di 93 anni il Prof. Livio Poldini, già professore ordinario di Ecologia vegetale e dal 2004 professore emerito del Dipartimento di Scienze della Vita.

Livio Poldini ha dedicato tutta la sua vita alla botanica e alla scienza della vegetazione, lavorando fino agli ultimi giorni con grande lucidità, passione e tenacia alla stesura del suo ultimo libro.

Per generazioni di studenti, ricercatori e appassionati il Prof. Poldini è stato una figura di riferimento nel campo della floristica e della vegetazione, dal grande carisma e indiscusso spessore culturale.

Laureatosi a Padova nel 1959, già curatore botanico presso il Museo civico di Storia naturale di Trieste (1958-1960), venne chiamato nel 1968 come assistente di Botanica dal prof. Sandro Pignatti, allora Direttore del nuovo Istituto di Botanica, dopo un periodo in cui era stato libero docente, diventando quindi professore ordinario nel 1976.

La sua attività scientifica, concretizzata in più di 300 pubblicazioni (tra cui diverse importanti monografie), era concentrata su floristica, fitogeografia e fitosociologia della regione nord-Adriatica, con interessi estesi alla fitochimica, alla cartografia vegetazionale e alla gestione ambientale. Da naturalista a tutto tondo, portò un contributo fondamentale nella definizione della rete dei parchi e delle riserve naturali del Friuli Venezia Giulia e dei loro strumenti valutativi e gestionali, e quindi nella gestione a livello locale del progetto “Natura 2000 – BioItaly”, di cui fu uno dei promotori a livello nazionale.

Socio della Società Botanica Italiana, della Società di Scienza della Vegetazione, della Società est-alpino-dinarica di Fitosociologia e di molteplici altre società scientifiche, era membro corrispondente dell’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Lubiana (Slovenia), revisore regionale per Hegi “Illustrierte Flora von Mitteleuropa”, referente regionale per il progetto “Atlas Florae Europaeae” (Helsinki), nonché componente dei Comitati redazionali di diverse riviste italiane e internazionali.

Instancabile escursionista, con un gruppo di appassionati si prefisse di esplorare ogni montagna, valle e angolo della nostra regione, descrivendo (da solo o in collaborazione con colleghi) un importante numero di nuove specie e mappando la distribuzione di migliaia di piante. A rimarcare il suo importante contributo alla conoscenza della flora e vegetazione di questo angolo del mondo, gli sono state dedicate due specie, Pinguicula poldinii J.Steiger & Casper e Ranunculus poldinii Dunkel.

Grande maestro per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e collaborare con lui, con Poldini scompare una figura sempre più rara, quella del naturalista, di cui questo mondo ha invece sempre più bisogno.