Aperte le iscrizioni ai Master, quattro le novità Read more about Aperte le iscrizioni ai Master, quattro le novità Immagine Progetto senza titolo (99).jpg Data notizia Tue, 20/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Studiare Destinatari target Futuri studenti Post lauream Testo notizia Sono aperte le iscrizioni 2024/2025 ai 17 master attivati dall'Università di Trieste, un’ampia offerta formativa che prevede sei percorsi di primo livello e undici di secondo livello: ad essere prevalentemente trattati sono i temi dell'area medica, ma trovano rappresentanza anche le discipline economiche e manageriali, socio-politiche e della formazione, con un forte accento sugli argomenti interdisciplinari e della sostenibilità.Due i percorsi di nuova istituzione, tra questi il master in Scienze e Tecniche del Recupero nell’Esercizio e nello Sport (I livello) che si distingue per l'approfondita formazione su protocolli avanzati di recupero post-infortunio e prevenzione degli infortuni. Questo corso, rivolto a fisioterapisti e medici, punta a formare "recovery specialist", professionisti capaci di gestire tutte le fasi della riabilitazione sportiva con un approccio basato su evidenze scientifiche. Il programma integra conoscenze teoriche avanzate con attività pratiche coprendo l'intera "piramide del recupero", dalle tecniche di integrazione nutrizionale al monitoraggio del sonno, passando per terapie termiche e l'uso di nuove tecnologie. Gli studenti avranno l'opportunità di collaborare con società sportive e aziende del settore, affrontando casi reali e perfezionando le loro competenze sotto la guida di professionisti di fama internazionale. Tra le novità anche il master in Dolore Cronico Orofacciale in Medicina Orale (II livello), sviluppato in collaborazione con le università di Napoli e Milano, che offre un percorso di approfondimento, focalizzato sulla gestione di una delle sfide cliniche più complesse: il dolore orofacciale cronico. Il corso si rivolge principalmente a odontoiatri e medici, psichiatri, neurologi e altri professionisti interessati al trattamento delle patologie dolorose orofacciali. Il programma si distingue per il suo approccio multidisciplinare, che integra tecniche diagnostiche avanzate e nuove terapie, offrendo ai partecipanti la possibilità di specializzarsi in un settore di grande rilevanza clinica.Si rinnovano invece il master in Management Sanitario per Pazienti Stomizzati ed Incontinenti (I livello), che fornisce una formazione specifica per la gestione clinica delle stomie, e il master in Chirurgia Laparoscopica in Ginecologia (II livello), che aggiornerà medici e specializzandi delle aree ginecologiche e ostetriche sulle tecniche di laparoscopia più moderne, preparando all’uso delle ultime tecnologie endoscopiche.All’interno dell’offerta formativa anche il consolidato master in Diritto e Management del Terzo Settore (DMTS), realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che si rivolge a quanti hanno conseguito una laurea magistrale. In un contesto sociale in cui le organizzazioni non profit hanno acquisito un ruolo sempre più centrale, il percorso - proposto dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali di UniTS - offre una formazione completa e multidisciplinare, che prepara professionisti in grado di guidare tali realtà attraverso le sfide normative, gestionali e di raccolta fondi. Il programma combina teoria e pratica, consentendo inoltre agli studenti di realizzare esperienze formative concrete tramite project work e tirocini. La partnership con la Regione FVG garantisce un forte legame con il territorio, promuovendo la creazione di reti collaborative e di innovazione sociale. I partecipanti avranno modo di sviluppare competenze in governance, leadership, gestione delle risorse e comunicazione, con un focus sull’impatto sociale e sulla sostenibilità. Questo master si pone come un'opportunità unica per coloro che vogliono contribuire attivamente al cambiamento della società, gestendo progetti che hanno un impatto significativo sulle comunità.Le domande di iscrizione devono essere inoltrate online tramite il portale Esse3, entro il 15 ottobre 2024. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il bando e la pagina dedicata ai Master, oppure contattare l'Ufficio Post Lauream - Master. Abstract Diciassette i corsi attivati, tra cui il Master in Diritto e Management del Terzo Settore, in collaborazione con Regione FVG. Domande entro il 15 ottobre Mostra nel diario Off
I geofisici UniTS svelano aspetti del "dark side of the Moon" Read more about I geofisici UniTS svelano aspetti del "dark side of the Moon" Immagine Cattura Luna.JPG Data notizia Wed, 04/09/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Territorio e società Testo notizia A cinquantacinque anni dallo sbarco dell’Apollo 11, la Luna continua a svelarsi nel suo lato oscuro agli scienziati ancora oggi impegnati nello studio del satellite naturale della Terra: per la prima volta, una ricerca internazionale ha identificato più di venti strutture legate a crateri ora sepolti e diverse stratificazioni inclinate nella regolite, lo strato di materiale composto da polvere, roccia e detriti, che si trova sulla superficie della Luna ed è il risultato di millenni di impatti di meteoriti e di processi erosivi.A coordinare il team di ricercatori è il gruppo di Geofisica Applicata del professore Michele Pipan del Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze dell’Università di Trieste.Gli scienziati hanno interpretato le strutture geologiche a una profondità di oltre trenta metri dalla superficie lunare, analizzando i dati radar raccolti dalla missione cinese Chang’E-4 dal 2019, attraverso il primo rover atterrato sulla faccia nascosta della Luna, e integrandoli con misure da sensori remoti.L’indagine ha interessato una parte del cratere Van Kármán, situato all’interno del South Pole-Aitken Basin, una zona inesplorata del satellite con un diametro di oltre 180 km ora al centro di nuove rivelazioni geologiche. Per la prima volta, nelle fasi di raccolta ed elaborazione dei dati, i ricercatori hanno utilizzato algoritmi di deep learning basati sull’intelligenza artificiale, che hanno permesso di esaminare i dati radar in modo molto più preciso e oggettivo rispetto al passato, scoprendo caratteristiche ed evoluzione del lato nascosto della superficie lunare e rivelando una complessità nella geometria della regolite sino ad oggi sconosciuta. La regolite della zona osservata, infatti, non ha uno spessore costante, contrariamente a quanto ipotizzato in precedenza, ma variabile tra i cinque e i quindici metri.“Questi risultati dimostrano l’importanza delle analisi multidisciplinari, che non solo forniscono informazioni cruciali dal punto di vista scientifico, ma costituiscono anche l’imprescindibile punto di partenza per la valutazione di potenziali risorse del sottosuolo lunare e per la pianificazione di future missioni e basi lunari permanenti”, spiega Michele Pipan, professore di Geofisica Applicata all’Università di Trieste.La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Icarus, ha coinvolto scienziati dell’Università di Trieste, dell’INAF – Istituto nazionale di astrofisica di Roma, della Purdue University (USA), dell’Accademia cinese delle Scienze e dell’Università di Zhejiang (Cina).Nel gennaio 2024, lo stesso gruppo di ricerca ha corretto e validato i dati radar raccolti dalla missione, disponibili sul sito del Lunar and Planetary data release system del National Astronomical Observatory of China, e li ha resi disponibili alla comunità internazionale attraverso la pubblicazione sulla rivista Scientific DataAttualmente, il gruppo di ricerca dell’Università di Trieste che ha guidato questo studio è coinvolto in un progetto selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per l’invio sulla Luna di un magnetometro e di un sistema radar per indagini geofisiche del sottosuolo lunare.***************************Studio completo pubblicato su IcarusDeep learning driven interpretation of Chang’E – 4 Lunar Penetrating RadarG. Roncoroni a, E. Forte a, I. Santin a, A. ˇCernok a, A. Rajˇsi´c b, A. Frigeri c, W. Zhao d, G. Fang e,f,g, M. Pipan aa Department of Mathematics, Informatics and Geosciences, University of Trieste, Italyb Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences, Purdue University, West Lafayette, IN, USAc Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (IAPS), Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Rome, Italyd Key Laboratory of Geoscience Big Data and Deep Resource of Zhejiang Province, School of Earth Sciences, Zhejiang University, Hangzhou 310058, Chinae Aerospace Information Research Institute, Chinese Academy of Sciences, Beijing 100190, Chinaf Key Laboratory of Electromagnetic Radiation and Sensing Technology, Chinese Academy of Sciences, Beijing 100190, Chinag School of Electronic, Electrical and Communication Engineering, University of Chinese Academy of Sciences, Beijing 100049, China Abstract Il gruppo di ricerca del prof. Pipan ha coordinato uno studio internazionale che ha analizzato i dati della missione lunare cinese Chang’E-4 Mostra nel diario Off Fotogallery
Il sogno a cinque cerchi di Matteo Parenzan Read more about Il sogno a cinque cerchi di Matteo Parenzan Immagine Progetto senza titolo - 2024-08-27T173613.438.jpg Data notizia Wed, 28/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Destinatari target Studenti iscritti Testo notizia Matteo Parenzan, campione di tennistavolo e studente dell'Università di Trieste, sarà in gara per la seconda volta nella cornice più prestigiosa e suggestiva per uno sportivo: le Paralimpiadi di Parigi, al via oggi.Il torneo di ping pong classe 6 si svolgerà la prossima settimana, ma lo studente-atleta triestino è già arrivato nella capitale francese e sede olimpica per prepararsi al meglio. Il 1° settembre sarà sorteggiato il tabellone con i nomi dei 16 giocatori partecipanti, mentre le partite inizieranno dal giorno successivo: Matteo, il più giovane in gara, sarà la testa di serie n. 3.Parenzan è reduce da un triennio in cui si è consolidato ai vertici della disciplina, essendosi laureato campione del mondo a Granada nel 2022 e campione europeo a Sheffield nel 2023.Affetto fin dalla nascita da una malattia neuromuscolare caratterizzata da ipotonia e debolezza muscolare, il giovane campione iridato ha iniziato a impugnare la racchetta da bambino, cominciando un percorso che a 21 anni è già ricco di successi e lo ha portato ad essere portabandiera del Team Azzurro nella cerimonia di chiusura dei Giochi di Tokyo, nel 2021."Nel percorso di avvicinamento alle Paralimpiadi di Parigi mi sono impegnato non solo a migliorare tecnicamente, ma anche a crescere dal punto di vista mentale ed emotivo", sostiene Parenzan, che all'impegno con la racchetta abbina anche quello nello studio. Iscritto al secondo anno di Scienze Politiche e dell'Amministrazione, il suo curriculum universitario cerca di non essere da meno di quello sportivo. Spesso in viaggio per partecipare a tornei internazionali, Matteo porta sempre con sé il trolley coi vestiti e lo zaino coi libri. In occasione di un viaggio intercontinentale che lo stava portando a Singapore per un torneo di esibizione racconta di aver sfruttato il volo per studiare: "La sessione era alle porte e avevo due esami da preparare...", dice con un sorriso soddisfatto."La vita di studente e atleta - prosegue Parenzan - è una sfida continua. Ho ancora molti sogni sportivi da realizzare e cerco di applicare la stessa determinazione all'obiettivo di laurearmi. La determinazione è fondamentale, ma anche la serenità".Il sogno a cinque cerchi sta per cominciare, tutta UniTS è pronta a tifare per il suo campione. Abstract Lo studente di UniTS, campione europeo e mondiale di ping pong, sarà in gara al torneo paralimpico di Parigi Mostra nel diario Off
Un ricordo di Teresa Tonchia Read more about Un ricordo di Teresa Tonchia Immagine Progetto senza titolo (100).jpg Data notizia Mon, 26/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia Con profonda commozione, l'Università di Trieste ha appreso la notizia della prematura scomparsa, avvenuta lo scorso 15 agosto, della professoressa Teresa Tonchia, stimata collega e apprezzata docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.Impegnata sui temi del rapporto tra i generi, del contrasto agli stereotipi lesivi del femminile, del riconoscimento sociale e politico del ruolo delle donne, Teresa Tonchia insegnava Storia delle Donne nel Corso di laurea di Scienze Politiche e dell’Amministrazione. Il suo impegno sulle questioni legate al femminile abbracciava non solo la dimensione scientifica ma anche quella culturale, come attesta – tra l’altro – il cartellone del decimo anniversario del seminario “Società, Politica e Cinema" (rassegna cinematografica organizzata per l’Ateneo, di cui è stata referente), nel 2017 dedicato in particolare al tema "(Il) potere al femminile".Questa sua attenzione ai diversi codici comunicativi e alle rappresentazioni veicolate dalla cinematografia ha trovato peraltro riscontro pubblicistico nei volumi Lo spettro della fine. Pensare l’Apocalisse tra filosofia e cinema (Mimesis 2016) e L'enigma del potere. L'immaginario politico nel cinema (Mimesis 2020), di cui è stata curatrice.L'Ateneo tutto ne ricorda con affetto i tratti umani di gentilezza e partecipa sentitamente al dolore della famiglia. Abstract La filosofa politica e docente di Storia delle donne al DiSPeS è mancata prematuramente lo scorso 15 agosto Mostra nel diario Off
Università e sport si incontrano nel segno del Centenario UniTS Read more about Università e sport si incontrano nel segno del Centenario UniTS Immagine Titolo.jpg Data notizia Thu, 22/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Testo notizia Un incontro speciale tra il mondo universitario e quello dello sport cittadino si è svolto oggi nella Sala Cammarata, dove il Rettore Roberto Di Lenarda ha accolto il Presidente della Triestina Calcio, Ben Rosenzweig, per la prima volta in visita all’Ateneo giuliano.L’imprenditore statunitense, proprietario della società rossoalabardata da poco più di un anno, e il Rettore di UniTS si sono scambiati reciprocamente gli auguri: per i cento anni compiuti dall’Università di Trieste lo scorso 8 agosto e per il prossimo inizio della stagione calcistica, che prenderà il via sabato 24 agosto.L'evento è stato caratterizzato da uno scambio di magliette, come da tradizione sportiva. Rosenzweig ha consegnato al Rettore una maglia della Triestina personalizzata con la scritta UniTS e il numero 100, per celebrare l’importante anniversario dell’Ateneo. Il Rettore Di Lenarda, a sua volta, ha ricambiato l’omaggio donando al Presidente della Triestina una t-shirt celebrativa del centenario UniTS.US Triestina Calcio 1918 e Università degli Studi di Trieste hanno siglato, infatti, una convenzione di durata triennale, impegnandosi reciprocamente a promuovere, sviluppare e consolidare opportunità e iniziative di collaborazione in diversi ambiti.All’interno dell’accordo tra il Club alabardato e l’Ateneo prevede ad esempio la possibilità di sottoscrivere abbonamenti a prezzo agevolato per tutti gli studenti (di primo, secondo e terzo livello) e altri benefit per i dipendenti.Tra i punti salienti della convenzione, è compresa l’individuazione di occasioni di reciproca visibilità anche in occasione del Centenario UniTS. L’Ateneo sarà inoltre partner della Triestina in occasione di un evento da definire nella stagione sportiva 2024/25.Il ventaglio di proposte porterà a una diretta interazione tra gli studenti e il Club attraverso workshop, testimonianze aziendali, appuntamenti organizzati da UniTS su temi pertinenti ai percorsi di studio e agli interessi professionali degli studenti, incontri per i quali la Triestina si impegnerà con la disponibilità di atleti, dirigenti e professionisti di specifici settori.Dal canto suo, il Club potrà ospitare studenti e laureati dell’Università di Trieste per stage e tirocini formativi e di orientamento.Ogni iniziativa intrapresa di concerto tra Triestina ed Ateneo, vedrà garantito un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo e non discriminatorio, prendendo tutte le misure necessarie per prevenire e affrontare qualsiasi forma di discriminazione. Abstract Scambio di omaggi tra il Rettore Di Lenarda e Ben Rosenzweig, Presidente della Triestina Calcio, che ha donato una maglia celebrativa per i 100 anni dell'Ateneo Mostra nel diario Off
Lauree delle professioni sanitarie: pubblicato il bando con la novità di Dietistica Read more about Lauree delle professioni sanitarie: pubblicato il bando con la novità di Dietistica Immagine Progetto senza titolo (98).jpg Data notizia Wed, 07/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Destinatari canale Ateneo Studiare Destinatari target Futuri studenti Testo notizia L’Università di Trieste attiva un corso di laurea in Dietistica a partire dall’anno accademico 2024-25: la pubblicazione del bando di ammissione alle lauree delle professioni sanitarie conferma quanto anticipato nelle scorse settimane sulle novità dell’offerta formativa.Il corso di laurea triennale di I livello in Dietistica sarà ad accesso programmato, con 30 posti disponibili, e avrà sede a Pordenone. Formerà professionisti dell’alimentazione e della nutrizione in ambito preventivo e clinico, nella ristorazione, nella ricerca e nella docenza, negli aspetti educativi e di collaborazione delle politiche alimentari, capaci di operare in autonomia e in equipe con altre figure professionali.La didattica si articolerà in insegnamenti teorici e pratici che forniranno una solida base di conoscenze e competenze nelle scienze propedeutiche e nelle scienze biomediche. Si focalizzerà poi sull’area clinica, che coinvolge anche le principali specialità mediche e chirurgiche, senza trascurare la formazione in ambito psicologico e pedagogico, giuridico, economico ed etico.Il percorso formativo favorirà aspetti ed esperienze di respiro internazionale, anche con la partecipazione a network europei, in collaborazione con gli ordini professionali e le società scientifiche di riferimento.Il tirocinio obbligatorio consentirà poi allo studente di avvicinarsi concretamente all’attività lavorativa. L’esame finale, oltre al conseguimento della laurea, varrà come esame di Stato che abilita all'esercizio della professione.Il corso di laurea sarà particolarmente attento a formare il futuro dietista affinché operi nello svolgimento dell’attività professionale secondo le evidenze scientifiche e nel rispetto del codice deontologico. Il laureato sarà, inoltre, in possesso di conoscenze relative alla sicurezza alimentare e alla ristorazione e sarà in grado di gestire le esigenze dei pazienti nelle varie fasi della vita.Oltre alle opportunità offerte dalla nuova attivazione di Dietistica, il bando di ammissione per i corsi di laurea delle professioni sanitarie vede anche un cospicuo incremento complessivo in termini di accessi programmati, quasi cento in più rispetto al passato. Crescono i posti disponibili a Infermieristica (+20), che raggiunge il tetto dei 200, a Fisioterapia (+10), a Tecniche della riabilitazione psichiatrica (+10), a Logopedia (+5) e a Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia (+20), che raddoppia i possibili accessi rispetto al bando precedente di due anni fa.Restano costanti i numeri di Igiene dentale, di Tecniche del laboratorio biomedico, di Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro e di Assistenza sanitaria, quest’ultimi due attivati presso il polo universitario della sede di Gorizia.Le domande di ammissione devono essere presentate, esclusivamente on line, entro le ore 13 del 26 agosto secondo le procedure indicate nel bando. La prova di ammissione unica per tutti i corsi di laurea si svolgerà giovedì 5 settembre 2024 a Trieste, nel campus di P. le Europa, negli edifici H3 e C1. La prova inizierà alle 11 (operazioni di identificazione a partire dalle 8.30), avrà una durata di cento minuti e consisterà nella soluzione di sessanta quesiti che presenteranno cinque opzioni di risposta. Abstract Gli accessi programmati crescono di quasi 100 posti rispetto al passato. Candidature entro il 26 agosto, prova di ammissione il 5 settembre Mostra nel diario Off
Convertire i gas serra in combustili green: la "dream reaction" da sogno a prospettiva scientifica Read more about Convertire i gas serra in combustili green: la "dream reaction" da sogno a prospettiva scientifica Immagine Progetto senza titolo (96).jpg Data notizia Mon, 05/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Comunicati stampa Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Post lauream Enti e aziende Territorio e società Testo notizia Raggiungere la “dream reaction”, la reazione - a lungo cercata - che permette di convertire i gas serra in combustili green, non è più solo un sogno, ma una prospettiva scientifica incoraggiata dai risultati di uno studio che ha riunito i principali enti di ricerca e gli Atenei del Friuli Venezia Giulia.Il Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto Officina dei materiali di Trieste (Cnr-IOM), l’Università di Udine, l’Università di Trieste, Elettra Sincrotrone e Area Science Park hanno messo in atto una sinergia che ha costituito un gruppo di ricerca ampio e interdisciplinare: la collaborazione al progetto ha consentito la messa a punto di una tecnologia per la preparazione di catalizzatori innovativi in grado di promuovere la trasformazione del metano, un potente gas serra che incide negativamente sul bilancio energetico del pianeta favorendo il riscaldamento globale. La metodologia individuata ha riguardato, in particolare, la possibilità di convertire direttamente il metano in metanolo, un prezioso alleato nel processo di transizione energetica, attraverso un nuovo materiale a basso costo a base di Cerio e Rame, le cui proprietà catalitiche sono state esplorate grazie alle tecniche all’avanguardia disponibili presso i poli universitari e centri di ricerca della regione. “È stata investigata la possibilità di sintetizzare dei materiali innovativi a basso costo, evitando l’utilizzo di solventi aggiuntivi e passaggi dispendiosi in fase di preparazione: questa tecnologia sfrutta semplicemente la forza meccanica che va a modificare la struttura del materiale di partenza e lo rende più efficiente nel trasformare il metano in altre molecole”, spiegano Silvia Mauri, ricercatrice di Cnr-Istituto Officina dei Materiali e Rudy Calligaro, ricercatore dell’Università di Udine, entrambi autori del lavoro. “Il risultato è stato duplice: da un lato aver identificato un materiale promettente per il processo di catalisi, dall’altro aver implementato le nostre conoscenze sui meccanismi che stanno alla base dell’efficacia di questi materiali. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di tecniche avanzate che utilizzano la luce di sincrotrone, unitamente alla potenza di calcolo oggi disponibile. In questo modo, sarà da ora in poi più semplice e veloce migliorare ulteriormente il design e l’utilizzo di questi catalizzatori”. Lo studio ha, quindi, implicazioni importanti nel supportare il processo della transizione energetica imposta dalle conseguenze del riscaldamento globale: “Il metano è una risorsa preziosa e la sua valorizzazione rappresenta una sfida importante nella catalisi eterogenea: per questo la comunità scientifica di tutto il mondo sta concentrando i suoi sforzi nella ricerca di nuovi materiali che ne facilitino i processi di trasformazione in prodotti che possano essere utilizzati in modo più sostenibile”, aggiunge Luca Braglia di Area Science Park. “Questo studio fondamentale, identifica una nuova classe di catalizzatori preparati in modo economicamente e ambientalmente più sostenibile. Conferma, inoltre, come l’utilizzo simultaneo di più tecniche avanzate e competenze interdisciplinari sia necessario per identificare e sviluppare di nuovi materiali e tecnologie a supporto della transizione ecologica”. Del gruppo di lavoro ha fatto parte anche Carlo Federico Pauletti, dottorando di ricerca in Fisica dell’Università di Trieste: “Ho contribuito al progetto realizzando al computer un modello che rappresentasse il catalizzatore sintetizzato e caratterizzato dai gruppi di ricerca del prof. Alessandro Trovarelli (UniUD) e del dott. Piero Torelli (Cnr-IOM), per poi studiarne il comportamento tramite delle simulazioni numeriche. Quanto è emerso dal nostro studio è, in accordo con i risultati sperimentali, una promettente attività per quanto riguarda la conversione diretta di metano in metanolo, dovuta alle particolari caratteristiche nano-strutturali del materiale, osservate anche negli esperimenti. L'ampia varietà di tecniche, sia sperimentali che teoriche, utilizzate nello studio di questo sistema costituisce, secondo il dottorando UniTS, un notevole valore aggiunto: "Ha migliorato notevolmente la nostra comprensione di questa reazione e del materiale utilizzato e la grande molteplicità di approcci ha reso molto stimolante il lavoro, grazie al confronto continuo con i ricercatori di tutti gli enti coinvolti", commenta Pauletti.La ricerca, che conferma il ruolo di primo piano assunto dall’Italia nell’affrontare la sfida cruciale della transizione verde e dei nuovi materiali, dimostra come la cooperazione tra le eccellenze scientifiche regionali porti risultati di grande impatto. I risultati di questa collaborazione sono stati descritti sulla rivista scientifica statunitense “Small”, edita da Wiley, che le ha dedicato anche la copertina. Abstract Importanti risultati pubblicati in uno studio in collaborazione tra enti di ricerca del FVG. Nel team anche un dottorando in Fisica di UniTS Mostra nel diario Off
Decarbonizzare il settore dell’acciaio in Italia: uno studio UniTS e WWF Read more about Decarbonizzare il settore dell’acciaio in Italia: uno studio UniTS e WWF Immagine Progetto senza titolo (95).jpg Data notizia Thu, 01/08/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Impegno pubblico e sociale Destinatari target Territorio e società Testo notizia Il Centro Interdipartimentale Giacomo Ciamician su energia, ambiente, trasporti dell'Università di Trieste ha pubblicato, in collaborazione con il WWF Italia, il rapporto intitolato "Il Settore dell’Acciaio in Italia: Criticità ed Opportunità": lo studio innovativo esplora le prospettive di sostenibilità del settore siderurgico italiano, evidenziando le sfide in corso e i possibili scenari futuri.Il contributo scientifico propone una visione sistemica del settore industriale dell'acciaio, suddivisa in diverse sezioni che analizzano la produzione mondiale, europea e italiana di acciaio, le emissioni di gas serra associate e le opportunità di decarbonizzazione legate non solo all’aspetto ambientale, ma anche a quelli economico e sociale.Il lavoro è rivolto principalmente alle imprese e alle istituzioni che guidano la transizione verso gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050, considerando gli interessi della società civile organizzata e dei sindacati.Tra gli elementi innovativi dello studio si evidenziano l’analisi quantitativa e qualitativa della produzione di acciaio, con un focus sui diversi processi produttivi, inclusi il forno ad arco elettrico (EAF), il ciclo integrale (BF-BOF) e gli impianti a riduzione diretta (DRI), le strategie di decarbonizzazione a breve e lungo termine, con un'attenzione particolare alle tecnologie emergenti e alle energie rinnovabili e le valutazioni economiche e occupazionali degli scenari di transizione verso una produzione più sostenibile.Il gruppo di ricerca dell'Università di Trieste include Andrea Mio del Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA), Romeo Danielis del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche "Bruno de Finetti" (DEAMS) e Giovanni Carrosio del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DiSPeS). Il team UniTS ha lavorato in stretta collaborazione con il WWF Italia per sviluppare un'analisi dettagliata e multidisciplinare del settore. La supervisione del progetto è stata curata da Mariagrazia Midulla del WWF Italia, garantendo che le raccomandazioni fossero allineate con le migliori pratiche ambientali."Questo rapporto - sostiene Andrea Mio, che ha coordinato scientificamente lo studio - rappresenta un passo importante verso una maggiore sostenibilità del settore dell'acciaio in Italia. Le strategie proposte mirano a ridurre le emissioni di CO₂ e a promuovere l'uso di energie rinnovabili, contribuendo così agli obiettivi climatici nazionali ed europei."Lo studio delinea tre scenari di decarbonizzazione (Conservativo, Prospettico e Auspicabile), ciascuno con diverse implicazioni ambientali, economiche e occupazionali. Gli scenari offrono un quadro completo delle possibili evoluzioni, evidenziando i benefici di una transizione verso tecnologie a basso impatto ambientale.La valutazione complessiva degli scenari di decarbonizzazione presentata dai ricercatori evidenzia alcune considerazioni chiave. Dal punto di vista ambientale la riduzione delle emissioni di CO2 deve essere uno degli obiettivi principali. Fra i diversi scenari delineati, quello Auspicabile prevede una significativa diminuzione delle emissioni attraverso l'adozione di tecnologie innovative e l’impiego di energie rinnovabili.Dal punto di vista economico gli investimenti necessari per la transizione verso una produzione più sostenibile sono considerevoli, ma i benefici a lungo termine, inclusi risparmi sui costi energetici e miglioramenti nella competitività del settore, sono significativi.Per quanto riguarda le ricadute occupazionali, la transizione verso una produzione di acciaio più sostenibile porterà a dei cambiamenti sostanziali, con una probabile crescita nei settori legati alla produzione di energia rinnovabile e alla manutenzione degli impianti innovativi.Alcuni dettagli tecnici dei tre scenariScenario Conservativo: è uno scenario legato all’immobilismo e prevede azioni correttive piuttosto limitate, legate principalmente alla cattura e il riuso della CO₂ prodotta tramite tecnologie esistenti (BF-BOF e EAF). La riduzione complessiva delle emissioni al 2050 sarà di -10,02 MtonCO₂ (-53,37% rispetto al 2022). Gli investimenti annuali saranno di 1,478 miliardi di euro, con un LCOP stimato a 612,76 €/ton e un livello occupazione di 42.600 addetti nel settore siderurgico e circa 4.000 nel settore delle rinnovabili.Scenario Prospettico: in questo caso è introdotta la tecnologia DRI (Direct Reduced Iron) utilizzando gas naturale e biometano con cattura della CO₂. Lariduzione delle emissioni sarà di -12,735 MtonCO₂ (-67,85% rispetto al 2022). Come nello scenario precedente, la cattura della CO2 risulta necessaria alla decarbonizzazione. Tuttavia, la sua implementazione richiede delle condizioni molto stringenti per essere condotta in maniera sostenibile, condizioni che vengono presentate all’interno del report. Gli investimenti annuali saranno di 1,845 miliardi di euro, con un LCOP stimato a 607,28 €/ton e un livello di occupazione di 39.400 unità nel settore siderurgico e circa 5.000 nel settore delle rinnovabili.Scenario Auspicabile: questo prospetto prevede l’utilizzo della tecnologia DRI basata sull'idrogeno verde e fonti rinnovabili accoppiate al mix energetico nazionale. La riduzione delle emissioni complessive sarà di -12,735 MtonCO₂ (-67,84% rispetto al 2022), senza introdurre la cattura della CO2 e con una potenziale riduzione ulteriore legata alla progressiva decarbonizzazione del settore energetico nazionale. Gli investimenti annuali saranno di 1,386 miliardi di euro, con un LCOP stimato a 621,61 €/ton e un livello di occupazione di 39.400 addetti nel settore siderurgico e più di 12.000 nel settore delle rinnovabili.Il ricordoGli autori hanno voluto, inoltre, onorare la memoria Maurizio Fermeglia, professore ordinario di Principi di Ingegneria Chimica e già Rettore dell'Università di Trieste, appassionato dei temi della sostenibilità ambientale, collaboratore del WWF e delegato dell’associazione in Friuli Venezia Giulia. "Maurizio ha contribuito allo sviluppo iniziale del lavoro e ci ha aiutato a coniugare in questo rapporto il rigore scientifico con la visione climatica e ambientale. Manca tantissimo a tutti noi e vogliamo testimoniarlo e ricordarlo anche in questa occasione", si legge nella dedica del rapporto. Il report completo è disponibile sul sito del WWF Italia Abstract Il Centro Interdipartimentale Ciamician delinea tre scenari con le relative implicazioni ambientali, economiche e occupazionali Mostra nel diario Off
Centenario UniTS: nascono i PhD Innovation Awards Read more about Centenario UniTS: nascono i PhD Innovation Awards Immagine Progetto senza titolo (94).jpg Data notizia Wed, 31/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Destinatari target Post lauream Studenti Internazionali - Degree Seeker Testo notizia In occasione del Centenario dalla sua fondazione, l'Università di Trieste istituisce i "PhD Innovation Awards" per premiare le migliori tesi di dottorato di ricerca presentate nell'ambito dei corsi di terzo livello che hanno sede a UniTS.Allo scopo sono stati stanziati 15mila euro che consentiranno di assegnare cinque premi da tremila euro ciascuno. La prima edizione del concorso si rivolge ai dottori di ricerca che hanno superato la prova finale tra il 1° gennaio 2023 e il 30 giugno 2024, discutendo una tesi che si è distinta per il grado di innovazione dei risultati ottenuti. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate online con credenziali di Ateneo entro le ore 13 del 29 agosto 2024.L'iniziativa intende riconoscere l'eccellenza e il pensiero innovativo che caratterizzano il lavoro di coloro che rappresentano il futuro della ricerca."Investire sui giovani ricercatori, promuovendone la crescita culturale e professionale - sostiene il prof. Alessandro Baraldi, delegato del rettore alla ricerca scientifica e ai dottorati - è uno degli obiettivi più importanti del nostro Ateneo. Con i premi che mettiamo a concorso vogliamo valorizzare idee, originalità e creatività che sono le fondamenta del sapere e dell’innovazione che celebriamo nell’anno del Centenario.Se nel corso degli ultimi anni abbiamo favorito l’accesso al livello più alto della formazione universitaria incrementando il numero delle borse di dottorato, adesso attraverso questa iniziativa desideriamo celebrare anche i risultati raggiunti al termine del percorso, frutto dell’enorme impegno profuso dai nostri dottorandi di ricerca".Le candidature saranno valutate in una prima fase da una Commissione di Ateneo che selezionerà le dieci tesi migliori. I finalisti potranno partecipare a un seminario di esperti nel settore dell'innovazione che decreteranno poi la graduatoria finale e l'assegnazione dei cinque premi.La cerimonia di conferimento si svolgerà in occasione dell’evento intitolato “PhD, autori del futuro della conoscenza”, previsto nel mese di novembre 2024, all'interno del quale i vincitori del concorso presenteranno i risultati delle ricerche svolte nell'ambito della tesi dottorale.Tutte le informazioni relative al concorso sono disponibile sul relativo Bando. Abstract Cinque premi per riconoscere e valorizzare il contributo scientifico innovativo dei dottori di ricerca. Domande entro il 29 agosto Mostra nel diario Off
Iris Zalaudek tra i leader internazionali in dermatologia Read more about Iris Zalaudek tra i leader internazionali in dermatologia Immagine Progetto senza titolo (93).jpg Data notizia Mon, 29/07/2024 - 12:00 Categoria notizia Ateneo ateneo Ricerca Destinatari canale Ateneo Ricerca Testo notizia Iris Zalaudek, professoressa ordinaria di Malattie Cutanee e Veneree e direttrice della Scuola di specializzazione in Dermatologia, ha ricevuto il prestigioso Certificate of Appreciation Awards nell'ambito della Leadership Internazionale della dermatologia.Il riconoscimento è assegnato dalla International League of Dermatological Societies (ILDS) che riunisce 215 diverse società scientifiche di 103 paesi al mondo, con lo scopo di promuovere leadership strategica a livello internazionale nell'ambito della medicina che si occupa delle patologie a carico della pelle e degli annessi cutanei.Alla docente UniTS, che è anche direttrice della Struttura Complessa Clinica Dermatologica e Centro MST di Asugi, è stato riconosciuto il significativo contributo alla promozione della dermatologia internazionale, con un impatto positivo sulle politiche e sulle pratiche sanitarie globali, promuovendo la ricerca transfrontaliera, l'istruzione e l'emancipazione dei dermatologi, delle loro società e del pubblico.La professoressa Zalaudek è stata la prima Presidente donna della Società Internazionale di Dermoscopia (2016-2021) ed è stata nominata tra le 50 donne più influenti nell'ambito della dermatologia nel 2021.In occasione di questo conferimento abbiamo chiesto alla nostra docente un contributo che descriva lo stato dell'arte e le sfide più importanti della dermatologia internazionale all'interno dei sistemi sanitari.La dermatologia – una branca multidisciplinare Oltre 2.000 malattie della pelle e delle mucose dimostrano la diversità della dermatologia. È una specialità che si interfaccia con molte altre discipline occupandosi della fisiologia e patologia della pelle e delle mucose, delle malattie tumorali, delle malattie infiammatorie croniche e delle dermatosi autoimmuni, dei processi di invecchiamento, delle infezioni, delle allergie e di altre malattie ambientali. Le malattie della pelle colpiscono tutti i gruppi di età e generi. Le malattie croniche, come la dermatite atopica o la psoriasi, sono malattie molto comuni e richiedono cure per tutta la vita. La dermatologia, come tante altre specialità, sta vivendo una vera rivoluzione nelle terapie mediche: sempre di più arrivano nuovi farmaci innovativi e efficaci per il trattamento dei tumori cutanei e malattie infiammatorie. I biologici, piccole molecole, immunoterapie e immuno-check-point inibitori, JAK-inibitori ecc. hanno ampliato il panorama della dermatologia personalizzata. La dermatologia - una disciplina in costante trasformazioneLa ricerca dermatologica è il prerequisito per acquisire nuove conoscenze, la cui applicazione clinica viene utilizzata per la diagnosi e cura dei pazienti. Uno scambio attivo a livello nazionale e internazionale (conferenze, associazioni e lavoro sulle linee guida) consente di condividere i risultati della ricerca e di sviluppare nuove domande e approcci di ricerca. La qualità del trattamento dermatologico si basa fondamentalmente su linee guida che vengono regolarmente revisionate e aggiornate. In una società che invecchia costantemente, la prevenzione e la diagnosi precoce, così come i concetti di terapia precoce con terapie innovative, come la “terapia proattiva anziché reattiva”, devono essere incorporate più che mai al fine di modificare il decorso della malattia, prevenire le comorbidità e ridurre o evitare gli effetti collaterali, anche in termini di finanziamenti del sistema sanitario. La dermatologia - sfide per il futuroL'invecchiamento della società pone sfide importanti al sistema sanitario: il numero degli anziani bisognose di cure e dei malati cronici aumenterà con significative ricadute e pressioni sui finanziamenti. Sono necessari più prevenzione, multi-professionalità e una buona interazione tra le professioni sanitarie. Le cliniche stanno già ora affrontando grandi sfide a causa della carenza personale. Si sta cercando di contrastare questo fenomeno, ma le previsioni per i prossimi 5-6 anni prevedono comunque un ulteriore peggioramento. La pelle però rappresenta anche un organo modello particolarmente adatto alla medicina digitale perché facilmente accessibile. Le app e l'intelligenza artificiale sono già componenti del supporto digitale per la diagnostica e la terapia. Le applicazioni digitali per la salute, la messa in rete digitale sistematica dei dati nella ricerca (big data), i dispositivi diagnostici e la teledermatologia hanno il potenziale per migliorare l'assistenza dermatologica completa e quindi evitare i tempi di attesa. Sebbene la digitalizzazione non possa sostituire il contatto personale con un medico in tutti i casi, offre alle persone con alterazioni cutanee una reale opportunità di consultare uno specialista/app, senza dover aspettare mesi. Abstract La docente del DSM ha ricevuto il Certificate of Appreciation Awards della Lega Internazionale delle Società Dermatologiche, che riunisce 215 sigle di 103 diversi Paesi Mostra nel diario Off