Data notizia 13 Ottobre 2023 Immagine Image Testo notizia L’Università di Trieste è stata in questi giorni protagonista di un evento scientifico internazionale, attraverso il congresso fondativo dell'International Association for Biomonitoring of Environmental Pollution (IABEP), che ha ospitato oltre un centinaio di ricercatori nel campo del biomonitoraggio ambientale provenienti quattordici diversi Paesi, anche extra europei. Il biomonitoraggio ambientale è una disciplina che si basa sull'osservazione degli organismi come vere e proprie sentinelle dei livelli di inquinamento, consentendo di valutare lo stato di salute del pianeta in modo innovativo. L'associazione senza scopo di lucro si dedicherà alla diffusione delle metodiche di biomonitoraggio dell’ambiente e aspira a diventare un punto di riferimento internazionale per le agenzie di protezione ambientale. Trieste è stata scelta come sede per l’atto costitutivo di IABEP, che in riconoscimento del ruolo di riferimento che gli studiosi di UniTS hanno da tempo in questo campo, in particolare nel biomonitoraggio basato sui licheni e nelle acque interne. Durante il congresso, patrocinato anche dal Comune di Trieste e da ARPA FVG, sono stati discussi metodi per la misura di sostanze inquinanti, tra cui microplastiche, mercurio, piombo, ozono e policiclici aromatici. Inoltre, sono state presentate nuove metodologie per la raccolta di campioni biologici utili nella valutazione dell'inquinamento. La standardizzazione delle metodiche è stata anch'essa un tema centrale, con riferimento alle Linee guida sull'uso dei licheni come bioaccumulatori di metalli tossici e alle norme europee per la stima della biodiversità lichenica. Il prof. Mauro Tretiach, docente di Biomonitoraggio ambientale all'Università di Trieste e uno degli ideatori di IABEP, ha sottolineato “l'importanza di comprendere l'impatto dell'inquinamento nelle matrici fondamentali dell'aria, dell'acqua e del suolo, utilizzando organismi viventi come indicatori. Le tecniche di biomonitoraggio forniscono una densità di campionamento che altre discipline spesso non possono garantire, rendendo i risultati più robusti e comprensibili anche per il pubblico non specializzato”. A conclusione del congresso si è svolta una tavola rotonda aperta al pubblico per trattare argomenti di attualità, tra cui la qualità dell'aria e i metodi per caratterizzarla, nonché le implicazioni per la salute pubblica e i processi di de-industrializzazione. Prima presidente di IABEP è stata nominata la prof.ssa Simonetta Giordano, docente di Botanica ambientale e applicata all’Università Federico II di Napoli, mentre nel direttivo siederanno scienziati provenienti da Italia, Serbia, Portogallo e Canada.