Data notizia 25 July 2025 Immagine Image Testo notizia Il 28 luglio, su iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si celebra la Giornata Mondiale contro l’Epatite, con l’obiettivo di aumentare la conoscenza sulle infezioni virali che colpiscono il fegato da parte della popolazione e promuovere strategie efficaci di prevenzione, diagnosi e cura.La prof.ssa Lory Crocè, docente di Gastroenterologia dell'Università di Trieste e direttrice della SC Clinica Patologie del Fegato dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, in occasione della ricorrenza promuove una giornata di screening gratuito rivolta alla popolazione.L’iniziativa vuole offrire a tutte le persone interessate la possibilità di accedere gratuitamente a esami semplici ma fondamentali per valutare lo stato di salute del fegato e identificare precocemente eventuali infezioni da virus epatitici. Saranno disponibili sia il test rapido capillare per l’epatite C, rivolto ai soggetti esclusi dallo screening regionale (nati prima del 1969 o dopo il 1989), sia il prelievo ematico per lo screening sierologico rivolto alle persone comprese nella fascia anagrafica sopraindicata. Grazie alla collaborazione con la ditta Echosens, sarà inoltre possibile effettuare un esame Fibroscan, che consente di misurare in modo non invasivo la rigidità del fegato e rilevare segni di fibrosi epatica.Le epatiti virali croniche rappresentano ancora oggi una minaccia importante per la salute pubblica, in parte perché restano spesso silenti per anni, fino allo sviluppo di complicanze gravi come la cirrosi o il carcinoma epatocellulare. La diffusione dell’epatite C, in particolare, è stata favorita per decenni dall’assenza di terapie efficaci e dalla scarsa consapevolezza del rischio. Oggi però, grazie ai farmaci antivirali ad azione diretta, è possibile guarire oltre il 98% dei pazienti con trattamenti brevi, ben tollerati e di facile somministrazione. L’identificazione precoce dell’infezione è dunque un passaggio cruciale per fermarne la diffusione e ridurre l'evoluzione in malattia e la mortalità.Anche per quanto riguarda l’epatite B, la ricerca ha prodotto risultati importanti: la vaccinazione obbligatoria introdotta in Italia a partire dal 1992 ha contribuito in modo decisivo alla riduzione dei nuovi casi, mentre le terapie a base di analoghi nucleos(t)idici permettono oggi di bloccare efficacemente la replicazione virale, migliorando la qualità e l’aspettativa di vita delle persone affette da epatopatia cronica.L’iniziativa promossa dalla Clinica Patologie del Fegato è resa possibile grazie alla collaborazione e al patrocinio dell’Università di Trieste, dell’ASUGI, dell’Associazione Medica Triestina, dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Trieste, delle principali società scientifiche italiane in ambito epatologico e gastroenterologico – ASIF, FISMAD e SIGE – nonché della LILT. Fondamentale anche il coinvolgimento delle associazioni di pazienti, tra cui EpaC e AMAF, e il supporto degli operatori della FIF, presenti durante la giornata per attività di educazione sanitaria e informazione.Le persone interessate possono prenotare la partecipazione chiamando il numero 040 3992953 il martedì e il venerdì dalle 11 alle 12. I posti sono limitati e le richieste saranno accolte in ordine di arrivo.