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“Dobrila Tat. Il tesoro di Erpelle 1921” è il libro dell’assegnista di ricerca in Numismatica e Storia monetaria al Dipartimento di Studi Umanistici UniTS, Giulio Carraro, sullo straordinario ritrovamento di 5000 monete che raccontano la storia dell’area giuliana.

Nel 1921 fu rinvenuto a Erpelle, paesino sloveno abitato da agricoltori, un “tesoro” composto da oltre cinquemila monete d’oro e d’argento, tutte del tardo medioevo ma di diversa provenienza. Una scoperta straordinaria che diede testimonianza della vitalità economica di quel periodo storico, caratterizzato da un’intensa produzione monetaria come naturale reazione alle complesse circostanze sociali, politiche ed economiche. Il tesoro di Erpelle scomparve misteriosamente subito dopo la sua scoperta: Giulio Carraro l’ha riportato alla luce dopo oltre un secolo di oblio. 

L’insieme delle monete ritrovate non è frutto di un singolo furto ma di una serie di rapine messe in atto da una banda nell’arco di qualche anno” – spiega Giulio Carraro – “si tratta verosimilmente di una “cassa di raccolta” delle refurtive che offre oggi uno spaccato straordinario della vita nelle nostre zone nel 1300. La grande eterogeneità delle valute ritrovate racconta in modo inedito le relazioni mercantili e gli scambi commerciali nell’Europa centrale e orientale del XIV secolo.” 

Le caratteristiche del tesoro di Erpelle permettono anche un approfondimento degli studi sul fenomeno del banditismo medievale, spesso stimolato non solo dalla cupidigia ma anche dall’istinto di sopravvivenza.

Il volume è edito da EUT ed è dedicato al Civico Museo d’Antichità “J. J. Winckelmann”.