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Sede evento
Aula 1 A - Sala conferenze, 1° piano, Edificio D, Piazzale Europa
Testo evento

La terza giornata della conferenza internazionale "Transborder Heritage: A Multidisciplinary Approach", all'interno della Cultural Heritage Week promossa da Transform4Europe, è dedicata al tema "Architecture and Transborder Spaces".

I panel sono aperti a tutte le componenti della comunità accademica.

PROGRAMMA

ore 10 - Aula 1 A - Sala conferenze, 1° piano, Edificio D, Campus Principale
Architecture and Transborder Spaces
Sessione di panel
Il patrimonio di confine riguarda edifici, luoghi e territori situati lungo le linee che demarcano i confini tra paesi, ma anche tra culture, ideologie e storie. Questi luoghi sono stati, e in molti casi continuano ad essere, spazi di separazione ma anche di incontro. Hanno sperimentato – o sperimentano tuttora – tensioni e conflitti, per cui il loro patrimonio non può essere considerato semplicemente come una raccolta di mattoni e pietre, bensì come una narrazione complessa che include storie di divisione e di riconciliazione.

In collaborazione con

Marco Zuttioni ODV Association
L’Associazione Marco Zuttioni ODV è stata fondata in memoria di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’architettura e delle relazioni umane. Nata per onorare la memoria dell’architetto Marco Zuttioni, l’associazione si propone di custodire i valori e gli ideali che hanno guidato la sua visione: innovazione, attenzione al contesto urbano, impegno per un futuro sostenibile e un profondo interesse per l’altro. La missione dell’associazione è duplice: perpetuare il dialogo tra architettura e comunità e supportare la nuova generazione di architetti, offrendo concrete opportunità di crescita e apprendimento. In collaborazione con la Facoltà di Architettura di Trieste, l’associazione assegna borse di studio e tirocini retribuiti, offrendo ai giovani talenti la possibilità di affinare le proprie competenze e contribuire al panorama architettonico con la stessa passione e integrità che ha caratterizzato la carriera di Marco Zuttioni. Inoltre, l’associazione è impegnata in iniziative di carattere benefico, dimostrando un coinvolgimento che va oltre il mondo dell’architettura e impatta direttamente sulla vita delle persone. Ogni iniziativa, progetto o borsa assegnata diventa parte di un mosaico più ampio, una tela su cui il lascito di Marco continua a prendere forma, colore e significato.

In collaborazione con

Kallipolis
Kallipolis è stata fondata nel 2006 con l’obiettivo di migliorare la vivibilità degli insediamenti umani, sia in Italia che all’estero, con particolare attenzione al Sud Globale e ai paesi in transizione, promuovendo gli obiettivi fissati dall’Agenda Habitat delle Nazioni Unite. L’organizzazione dedica le sue iniziative a favorire l’inclusione dei gruppi vulnerabili e a potenziare la capacità degli ambienti urbani di diventare spazi di libertà, equità e benessere.

Dissonant Heritage in European cities: the URBACT project ARCHETHICS and reflection on cross-border areas
Ileana presenterà il network ARCHETHICS, finanziato dal programma URBACT dell’UE, che riunisce 8 città europee accomunate dalla presenza di un patrimonio legato a un passato storico complesso e controverso, caratterizzato da regimi totalitari e confini contestati. Le quattro dimensioni del progetto – Architettura, Persone, Storia ed Etica – serviranno a dare vita a laboratori comunitari urbani per trasformare questo patrimonio, composto da spazi un tempo abbandonati, in luoghi di incontro per abitanti e visitatori, per condividere conoscenze e per sviluppare visioni plurime del passato e del futuro.

Relatrice: Arch. Ileana Toscano
Architetta e urbanista specializzata in politiche urbane inclusive e partecipative. Consulente internazionale per UN Habitat e per i programmi europei URBACT e European Urban Initiative. Membro fondatore di Kallipolis e presidente dell’associazione dal 2006 al 2020, attualmente fa parte del team board.

Architectural activism to enhance the potential of dissonant heritage: the experience of the Buzludzha Project Foundation in Kazanlak (BG)
Dora illustrerà le dinamiche del patrimonio dissonante rappresentato dal Monumento Buzludzha in Bulgaria. Buzludzha non è solo un capolavoro di architettura, ingegneria e arte, ma uno degli edifici più iconici e significativi del modernismo post-bellico in Europa. Allo stesso tempo, è uno dei siti più controversi e dissonanti del periodo socialista in Bulgaria, condizione che ne ha favorito il degrado. Tuttavia, proprio questa dissonanza rappresenta un patrimonio eccezionale, capace di stimolare il dialogo, favorire discussioni aperte, migliorare l’educazione e la tolleranza, e promuovere la comprensione reciproca. Dora ha guidato, negli ultimi 10 anni, l’iniziativa per il riutilizzo e la rivalutazione del monumento, che ha incluso approfondite ricerche, lavori di conservazione dei mosaici, campagne di sensibilizzazione, raccolte fondi e l’organizzazione di un festival su larga scala a sostegno della causa.

Relatrice: Arch. Dora Ivanova
Dora Ivanova si è laureata in architettura presso il Technical University of Berlin nel 2014. Nel 2015 ha fondato la Buzludzha Project Foundation ed è l’amministratrice delegata dell’organizzazione. Ha gestito e coordinato vari progetti per il monumento Buzludzha: il Piano di Gestione della Conservazione 2019-2022, la Stabilizzazione d’Emergenza dei Mosaici 2020-2022, la messa in sicurezza e l’accesso ai visitatori 2022, e il festival annuale "Open Buzludzha" dal 2021 al 2024. Attualmente guida un progetto finanziato dall’UE su “Communicating Dissonant Heritage”, volto a elaborare la narrazione di Buzludzha e a sviluppare buone pratiche e modelli operativi per valorizzare il potenziale del patrimonio culturale.

The Afterlife of Point Clouds in the Context of Infrastructure
Si discuterà dei confini storici ed esistenti nell’area urbana di Tallinn. Questa particolare località ha presentato sfide socio-culturali e ha richiesto ripensamenti funzionali nel corso della sua storia. Gli incontri sociali hanno attraversato diverse fasi, includendo sviluppi geografico-geologici, economici e comunitari multifaccettati. Le modifiche infrastrutturali, a loro volta, rischiano di enfatizzare ulteriormente alcuni aspetti negativi. Per affrontare tale complessità spaziale, questa indagine propone l’utilizzo di “point clouds” (nuvole di punti) come punto di partenza per ulteriori elaborazioni nel processo di progettazione, considerando il contesto urbano e architettonico delle infrastrutture dismesse. Si tratta di una rielaborazione di progetti precedenti attraverso la lente dei recenti avanzamenti tecnologici nei metodi di visualizzazione volumetrica. Spesso gli oggetti infrastrutturali presentano sfide specifiche che sfuggono agli strumenti comuni di architettura e pianificazione. Ad esempio, la precisione geometrica non è sempre fondamentale nelle prime fasi del processo progettuale. Per abbracciare i confini senza rafforzarne le proprietà divisorie, questi strumenti aprono potenzialità per sviluppi meno convenzionali e occasionalmente inaspettati. Un esempio è un progetto realizzato in collaborazione tra l’Ufficio di Gestione Strategica di Tallinn e la Facoltà di Architettura dell’Accademia d’Arte Estone, incentrato sull’esplorazione di nuove forme e funzioni per i tralicci delle linee ad alta tensione dismessi nel quartiere Pelguranna di Tallinn. Tale progetto ha permesso la creazione di un parco lineare che connette sia il territorio locale che la città nel suo complesso, in contrasto con un’autostrada precedentemente pianificata.

Relatore: Prof. Martin Melioranski
Martin Melioranski è architetto, docente e ricercatore, con esperienze che spaziano da piccoli progetti di design a grandi sviluppi urbani. Ha insegnato architettura e design presso l’Accademia d’Arte Estone (EKA), la Columbia University GSAPP, e ha tenuto lezioni e workshop in diverse istituzioni internazionali. I suoi scritti su architettura, urbanistica e tecnologia sono stati pubblicati in libri, riviste, atti di conferenze e settimanali culturali. Dal 2005 è cofondatore e direttore di 3DL presso l’EKA e, dal 2013, coordina uno studio di tesi di master incentrato su architettura, processi sociali e cultura tecnologica. Dal 2020 è dottorando presso l’EKA e prosegue la sua lunga ricerca sull’intersezione di testi e diagrammi tramite procedure generative in ambienti astratti e materiali.

Relatore: Prof. Paco-Ernst Ulman
Dal 2001 lavora come architetto in vari studi (Ars Projekt, AB Kosmos, Arhitektuuriagentur, Alliance Architects). Ha co-fondato Mudel Arhitektid nel 2013. Dal 2020 lavora a Tallinn presso l’Ufficio di Pianificazione Urbana della Città. Ha partecipato a progetti quali Hotel ydia a Tartu (2016), l’estensione del progetto Pärnu Mudaravila (2014) e l’estensione di un edificio per uffici in Niine tn 11 a Tallinn (2012). Il suo lavoro si concentra su spazio e rappresentazione, utilizzando vari media. Ha organizzato esposizioni personali come “Heitmaa” (2018), “Tallinnnas” (2009) e “Mememe” (2014), e supervisiona studi presso l’EKA dal 2011, attualmente anche dottorando presso la Facoltà di Architettura dell’EKA dal 2021.

Rethinking (Post)Industrial Heritage through Art and Design in the Upper Silesia region
L’Upper Silesia è profondamente segnata sia dalla sua posizione di terra di confine che dal suo patrimonio industriale. La presentazione si concentra sull’arte contemporanea, il design e l’architettura per riflettere sui modi in cui gli artisti affrontano la storia turbolenta della regione. Ogni esempio si focalizzerà sull’idea dello spazio e del paesaggio come elemento essenziale del patrimonio dell’Upper Silesia. Nel corso della storia, l’approccio verso il paesaggio (post)industriale è cambiato, in parte a causa delle tensioni etniche e nazionali, particolarmente rilevanti in quest’area, segnata da continui spostamenti di confine. Con la trasformazione politica e la conseguente deindustrializzazione dell’Upper Silesia, la questione del patrimonio postindustriale è divenuta cruciale.

Relatrice: Prof.ssa Agata Cowan-Stronciwilk
Esperta culturale e storica dell’arte, associata all’Istituto di Studi d’Arte dell’Università della Slesia a Katowice. Ha ricevuto il Fulbright Slavic Award presso l’Università di Washington a Seattle (2024) e una borsa di studio presso l’Università dell’Alberta a Edmonton (Canada). Ha inoltre svolto un tirocinio di ricerca presso l’UNICAMP di Campinas (Brasile). Attualmente conduce ricerche sull’arte dei minatori nelle regioni del Northumberland Coalfield. Dal 2014 al 2019 ha collaborato professionalmente con il Museo Slesiano di Katowice, dove ha introdotto nuove proposte per l’educazione industriale rivolta a bambini e giovani.