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Innova blu
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Un gruppo di ricerca dell'Università di Trieste è stato impegnato in questi giorni, nella vicina Portorose (Slovenia), nelle attività dello Steering Committee Meeting del progetto di ricerca Innovablue, di cui il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (DEAMS) è partner.

Il progetto Innovablue, finanziato dal programma Interreg VI-B IPA Adriatic Ionian (ADRION), mira a sostenere lo sviluppo della blue economy nell'area adriatico-ionica, promuovendo tecnologie marine innovative e creando una rete transnazionale di collaborazione. 

Con una durata prevista da luglio 2024 a dicembre 2026 e un budget totale di oltre 1,7 milioni di euro, il progetto si concentra sul rafforzamento delle capacità di innovazione attraverso la cooperazione tra i principali attori del settore.

Il DEAMS, coinvolto nelle attività del Work Package 1 - Innovazione nella blue economy - e nel Work Package 2 - Quadri normativi per l’innovazione -, è attualmente focalizzato sull'aggiornamento della Map of Excellence del progetto Innovamare e sull'ampliamento agli enti d'eccellenza nell'area ADRION, includendo nuovi attori dell'economia blu e siti di sperimentazione per tecnologie marine come robotica subacquea e sensori.

Il team di ricercatori, composto da Guido Bortoluzzi (DEAMS), Alberto Dreassi (DEAMS), Rubina Romanello (DEAMS), Chiara Marinelli (DEAMS), Alberto Marinò (DIA), Vittorio Bucci (DIA) e Serena Bertagna (DIA), offre inoltre supporto all'analisi comparativa delle norme in vigore a livello regionale e nazionale sulle tecnologie blu, con l’obiettivo di identificare ostacoli normativi e proporre soluzioni per accelerare lo sviluppo e la sperimentazione.

"Dopo progetti d'eccellenza come Innovamare e Blueair - commenta Guido Bortoluzzi, docente di Economia e gestione delle imprese e coordinatore del gruppo di lavoro triestino - UniTS si trova nuovamente coinvolta in un progetto di rilevanza internazionale sull'economia blu. Questo evidenzia il ruolo della nostra ricerca nel contribuire allo sviluppo sostenibile regionale e permette di coltivare i rapporti con partner importanti dell'area balcanica".

La rete di partner vede coinvolte importanti istituzioni della regione Adriatico-Ionica, che comprende 10 Paesi (di cui solo quattro dell'Unione Europea), tra cui Croatian Chamber of Economy, Innovation Fund of Montenegro, Unioncamere Veneto, Technology Park Ljubljana Ltd., Ss. Cyril and Methodius University di Skopje (Faculty of Electrical Engineering and Information Technologies), Region of Crete, Innovation Center of the Faculty of Mechanical Engineering Belgrade.

Nel corso dell'incontro svoltosi a Portorose i partner hanno incontrato la Faculty of Maritime and Transport dell'Università di Lubiana e la Marine Biology Station di Pirano per esplorare nuove sinergie di ricerca. Inoltre è avvenuto un confronto con gli stakeholder del progetto per individuare priorità e iniziative comuni.