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Giovani e impresa: l’ICLab di UniTS riparte con idee, competenze e spirito imprenditoriale

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Innov@UniTS: ICL 2025

Al via la nuova edizione dell’Innovators Community Lab: 29 studenti e studentesse selezionati, mentoring, formazione, networking e premi per i progetti più innovativi

Non è solo un laboratorui, né un semplice corso extracurricolare: lInnovators Community Lab (ICLab) è uno spazio reale – e simbolico – in cui l’Università di Trieste scommette sul futuro dei suoi studenti e delle sue studentesse. Un luogo dove si sperimenta, si progetta, si cresce.

Pensato per accompagnare i giovani in un percorso di scoperta dell’innovazione e della cultura d’impresa, l’ICLab rappresenta l’evoluzione naturale del Contamination Lab, che nel tempo ha coinvolto oltre 300 partecipanti, contribuendo a formare una vera e propria generazione di innovatori UniTS.

La nuova edizione si svolge nei luminosi spazi dell’ex Ospedale Militare, oggi trasformati in un hub di formazione e co-progettazione, a due passi dal cuore della città. E dentro questi spazi prenderà forma, settimana dopo settimana, un percorso intensivo fatto di incontri, mentoring, team work e contaminazione tra idee.

A guidare il progetto è Salvatore Dore, responsabile dell’ICLab e Capo Ufficio Trasferimento Tecnologico e rapporti con le imprese. È lui ad aver tracciato le novità di quest’anno: crediti formativi universitari, mentoring personalizzato, visite aziendali – tra cui quella al Gruppo Marcegaglia – e, soprattutto, premi finali per i progetti più convincenti. I cinque team migliori riceveranno infatti una borsa di studio da 5.000 euro, finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

A sottolineare il valore strategico del progetto è stato anche il professor Rodolfo Taccani, Delegato del Rettore per il Trasferimento tecnologico e i rapporti con le imprese, che ha commentato così il percorso: «Il Contamination Lab è stato per anni un laboratorio vivo di idee, ma anche di persone. Abbiamo visto crescere competenze, relazioni e iniziative capaci di superare i confini dell’università. Questo percorso ha accompagnato sei anni di lavoro in cui abbiamo messo al centro la connessione tra formazione, giovani e impresa. Il futuro passa anche da qui».

Anche quest’anno, i numeri raccontano bene la ricchezza e la varietà dei partecipanti: tra i 29 studenti selezionati, 18 sono iscritti a corsi di laurea triennale, 10 a corsi di laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, e uno è dottorando di ricerca. Significativa la componente femminile, che rappresenta oltre un terzo del gruppo. E se la provenienza da facoltà scientifiche è solida, non mancano i profili umanistici e giuridici: ci sono infatti anche iscritti a Filosofia, Psicologia, Giurisprudenza, a conferma di quanto l’innovazione sia un concetto trasversale, che si nutre di approcci diversi e complementari.

L’ICLab è quindi molto più di un’esperienza formativa: è un modo per fare impresa dentro l’università, costruendo ponti tra aula e azienda, tra talento e opportunità. Un’occasione per pensare il proprio futuro professionale fuori dagli schemi, con uno sguardo aperto sul mondo e radici ben piantate nel territorio.

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