Data notizia 10 Febbraio 2025 Immagine Image Testo notizia “Ricordare i massacri delle foibe e il dramma dell'esodo istriano, fiumano e dalmata stimola una riflessione critica sui nazionalismi e sulle ideologie escludenti e violente che hanno lacerato l'Europa nel secolo scorso – sottolinea in occasione del Giorno del Ricordo Patrick Karlsen, Professore Associato di Storia Contemporanea a UniTS - la storia della frontiera adriatica è una storia tipicamente sovranazionale e rappresenta una specie di laboratorio della contemporaneità: conoscerla aiuta perciò a rafforzare la cittadinanza democratica e il senso di appartenenza alla comune casa europea, legami indispensabili per mantenere coese e solidali le nostre società".La sera del 10 febbraio la facciata dell’ateneo si illuminerà con il tricolore per sensibilizzare la città alla riflessione su fatti che hanno drammaticamente segnato il territorio.La ricorrenza fu istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 con questa motivazione:“La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.Con la stessa legge fu istituito a Trieste il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata e, a Roma, l'Archivio museo storico di Fiume. Ogni anno, durante le celebrazioni ufficiali, ai discendenti delle vittime che ne fanno richiesta vengono consegnati un'insegna metallica che reca la scritta “La Repubblica italiana ricorda” e un diploma a firma del Presidente della Repubblica.