18 Gennaio 2024 , Tutto il giorno Testo evento L'evento si terrà a Roma all'Istituto Enciclopedia italiana, alle 10. Tra i relatori il prof. Sergio Zilli di UniTS. E' possibile seguire l'evento in streaming sul canale Youtube di Treccani. L’autonomia differenziata, la cui discussione riprende in Parlamento il prossimo 19 gennaio, costituisce la più recente, controversa risposta all’esigenza dell’Italia di disporre di una disciplina delle autonomie locali in grado di accompagnare la crescita armonica della Repubblica. Infatti, l’organizzazione amministrativa del territorio è uno degli strumenti che ogni Paese si dà per favorire lo sviluppo delle proprie comunità. L’Italia repubblicana ne è consapevole e fin dalla sua Costituente prevede l’introduzione delle Regioni come elemento di raccordo fra le trasformazioni degli spazi sociali e la crescita collettiva. Tuttavia, la loro ritardata applicazione (1970) ne ha frustrato la funzione di sostegno allo sviluppo, producendo inefficienza territoriale e lasciando alla resilienza degli enti locali la ricerca di azioni programmatiche adeguate e tempestive. Questo meccanismo ritardato si è perpetuato nei decenni successivi, con vari interventi legislativi, tutti giunti a trasformazioni già avviate: dalla 142/1990 al Testo Unico sugli Enti Locali del 2000, dalle leggi Bassanini alla riforma costituzionale di inizio millennio al tentativo di dimezzamento delle province (2012) alla vigente legge 56 del 2014, che interviene specificatamente su “Città metropolitane, province, Unioni e fusioni di comuni”. La ricerca geografica discute da sempre l’inefficienza territoriale del modello amministrativo italiano e anche nel caso della riforma del 2014 si è impegnata, attraverso il Gruppo di lavoro dell’Associazione dei Geografi Italiani «Territori Amministrati», nell’analisi specifica dell’attuazione e dell’impatto della legge nel Paese e nelle sue regioni, presentandone i risultati nel numero speciale della rivista «Geotema» dal titolo La geografia politica dell’Italia dopo la legge 56/2014 [qui scaricabile]. In estrema sintesi, il Gruppo è dell’opinione che la legge 56, in quanto disciplina nuova e organica delle autonomie locali, non si sia limitata a innovare la geografia amministrativa del Paese, ma abbia innescato un processo di mutamento radicale e non governato della sua stessa geografia politica, in particolare attraverso l’introduzione delle Città metropolitane, l’ulteriore distinzione fra le Regioni, la pseudo abolizione delle Province, il mancato sostegno alla riduzione del numero dei Comuni. Di questi temi discuteranno nella mattinata di giovedì 18 gennaio, presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, con i curatori del volume Francesco Dini e Sergio Zilli, rispettivamente delle Università di Firenze e Trieste, Giorgio Alleva (Sapienza Università di Roma), Federica Fabrizzi (Sapienza Università di Roma), Gianluca Marchetti (Conferenza Episcopale Italiana), Francesco Saverio Marini, (Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Giulio Prosperetti (Corte Costituzionale), Gianfranco Viesti (Università di Bari “Aldo Moro”), con il coordinamento di Franco Salvatori, Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Allegati Document PROGRAMMA